Torno ad urlare
tutto ciò che ho dentro,Messaggi di Aprile 2009
Caselli d'autostrada tutto il tempo si consuma
Ma Venere riappare sempre fresca dalla schiuma
La foto della scuola non mi assomiglia più
Ma i miei difetti sono tutti intatti
E ogni cicatrice è un autografo di Dio
Nessuno potrà vivere la mia vita al posto mio
Per quanto mi identifichi nel battito di un altro
Sarà sempre attraverso questo cuore
E giorno dopo giorno passeranno le stagioni
Ma resterà qualcosa in questa strada
Non mi è concesso più di delegarti i miei casini
Mi butto dentro vada come vada
Siamo come il sole a mezzogiorno baby
Senza più nessuna ombra intorno...baby
Un bacio e poi un bacio e poi un bacio e poi altri cento
Teoricamente il mondo è più leggero di una piuma
Nessun filo spinato potrà rallentare il vento
Non tutto quel che brucia si consuma
E sogno dopo sogno sono sveglio finalmente
Per fare i conti con le tue promesse
Un giorno passa in fretta e non c'è tempo di pensare
Muoviamoci che poi diventa sera...
Siamo come il sole a mezzogiorno baby
Senza più nessuna ombra intorno...baby
Gente che viene
Gente che va
Gente che torna
Gente che sta
Il sole se la ride in mezzo al cielo
A guardare noi che ci facciamo il culo
E' un gioco
Mezzogiorno di fuoco
E' un lampo
Sulle armature
In guardia
Niente da capire
Mi specchio
In una goccia di sudore
Siamo come il sole a mezzogiorno baby
Senza più nessuna ombra intorno...baby.
(...E ogni cicatrice è un autografo di Dio...)
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Questo è un racconto a puntate. Se vuoi leggerlo dall'inizio clicca qui e poi segui i link che trovi in fondo ad ogni post
I miei figli si erano ritrovati da un momento all'altro Orfani di Genitori Viventi...: una madre costantemente impegnata sia a trovare un nuovo assetto in tutta quella distruzione che a risolvere problemi ricevuti in "eredità"; un padre fisicamente lontano, mentalmente distante, completamente disinteressato e indifferente alle loro sorti... Spesso, quando lo chiamavo per riferirgli qualsiasi cosa che li riguardasse, mi rispondeva per epiteti irripetibili e non mancava mai di puntualizzare che aveva già i suoi problemi da risolvere e che quelli bastavano e avanzavano senza che io ne aggiungessi degli altri... ...Inoltre, il più delle volte, ribatteva senza troppi giri di parole che dovevo lasciarlo in pace. Così, piano piano, smisi di telefonargli. Fu molto difficile per me: a quel tempo ne ero ancora innamorata e facevo una gran fatica ad accettare di dover interrompere qualsiasi contatto con lui, seppur semplicemente vocale. Dovetti più volte "violentare" me stessa per riuscirci, ma lentamente entrai nell'ottica che dovevo smettere di farmi del male e permettere che lui me ne facesse. Quelle telefonate, per me, erano diventate una tortura: se non trovavo occupato (e credetemi, era molto frequente che lo fosse, cosa che mi faceva ingelosire molto), mi sentivo rispondere quelle cose... Insomma, soffrivo in ogni caso. Perché allora continuare? Ormai il messaggio era tristemente chiaro e inequivocabile: quelli dei figli erano problemi miei... e tutti gli altri, pure!!
Al lavoro nulla era più come prima: i clienti si erano dimezzati (sarà che non tutti sono disposti a farsi prendere in giro troppo a lungo??) e tra quelli rimasti c'erano molti cattivi pagatori ai quali egli aveva concesso fiducia con eccessiva leggerezza... Per contro, erano aumentati i creditori... Spuntavano ovunque, tutti i giorni, e molte volte, dopo aver pagato uno, l'altro e l'altro ancora, rincasavo con cifre davvero ridicole, neppure sufficienti per sfamare i figli... E lui che di questi (e di questo!) continuava a fregarsene... Non sapevo più cosa fare. Mollare tutto di punto in bianco non potevo... Sarebbe comunque ricaduto tutto sulle nostre spalle (mie e dei figli), visto che 1) non c'era ancora una separazione legale; 2) egli non aveva lasciato uno straccio di documento dal quale si evincesse che mi lasciava carta bianca nella gestione di quello sfacelo. Le sue indicazioni, se così le si può definire, erano state semplicemente di tipo verbale e neppure tanto illuminanti: -Fai quello che vuoi- aveva detto -non m'interessa! Da mò che ne sono uscito! Non ne voglio sapere più niente!
Eggià, per lui era tutto così semplice... Tanto era scappato, lasciando che io e i figli (allora tutt'e tre minori) pagassimo tutte le conseguenze del suo dissennato comportamento. Ero disperata perché da un momento all'altro tutto era cambiato. Per di più emergevano, man mano, tutta la sua inettitudine, la sua totale mancanza di senso di responsabilità e dovere, la sua tendenza alla manipolazione e all'inganno, le sue menzogne. Insomma, avevo davvero troppi fronti su cui dibattermi... Ma non potevo, non dovevo arrendermi! Non dovevo permettere che su di noi si abbattesse un'altra catastrofe!
Fortunatamente, sei-sette mesi prima del suo allontanamento, investendo una cifra davvero irrisoria avevo messo su dal niente e in totale autonomia, una piccola attività di vendita da svolgere a domicilio e destinata semplicemente a parenti e amici. Nessuna pretesa di arricchimento o di sostentamento; solo un modo per distrarmi dalla mia malattia (ricordate? Ve ne avevo già parlato), guadagnare qualcosina per me stessa e fronteggiare quella crisi coniugale che ormai aveva posto in evidenza numerose e profonde spaccature (e chissà, forse conoscendolo, già allora mi aspettavo un colpo basso!): così era nata l'idea. Ma il sistema innovativo, i prezzi convenienti e tutta una serie di altri vantaggi (cortesia e consegna garantita, ad esempio) avevano fatto sì che la vendita si estendesse agli amici degli amici e ai parenti dei parenti, allargandosi via via per tutto il quartiere e oltre. In men che non si dica mi ritrovai a dover svolgere una mole di lavoro inaspettata -rifornimento; preparazione delle offerte e dei "volantini" (semplici fotocopie della lista delle promozioni, preparata di volta in volta accuratamente a mano!); distribuzione; raccolta degli ordini e, infine, consegna- tanto da dover ricorrere all'aiuto dei miei figli. Ormai avevo cominciato a guadagnare e sinceramente mi scocciava dover trascurare la MIA attività per seguire l'altra, così pensai di accorparle e questo mi consentì di avere un po' di respiro mentre cominciavano a delinearsi le mie scelte e le mie decisioni...
Continua...
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Quando decidiamo d'intraprendere una strada, molto spesso la "porta" che sta al suo imbocco si chiude irrimediabilmente alle nostre spalle e tornare indietro diventa IMPOSSIBILE. A quel punto, se il percorso scelto si rivela ancora più tortuoso e impervio di quello ABBANDONATO, sono davvero cavoli amari!... In ogni scelta, si sa, c'è sempre anche una RINUNCIA. Proprio per questo rifletto sempre molto a lungo, prima di prendere qualsiasi decisione: non già per la paura del cambiamento e della novità (quelle, anzi, mi stimolano molto), quanto piuttosto per quantificare tale rinuncia e stabilire se posso sopportarne il peso... e non solo. La mia indecisione nasce anche dalla consapevolezza che le scelte fatte sull'impulso dell'onda emozionale di un momento o, ancor peggio, sulla base di un bisogno, nel 90% dei casi si rivelano sbagliate. Già, perché un bisogno è tale solo finché c'è IMPELLENZA; finita quella, svanisce anche il bisogno. Ma la SCELTA no! Quella rimane, seppur svuotata di ogni senso e divenuta inadatta al nuovo assetto! C'è poi il discorso, per nulla trascurabile, della RESPONSABILITA' verso i propri cari... Infatti non potrei mai permettere che un MIO errore di valutazione, una MIA scelta sbagliata, possano cagionare danno alle persone che amo, tanto più che vado predicando a destra e a manca: "Ognuno si assuma le responsabilità dei propri gesti e ne paghi (in prima persona!) le conseguenze"... Che esempio darei se non fossi costantemente in linea con questo mio principio? Eh sì, perché è fin troppo facile SBAGLIARE e troppo COMODO e PUERILE lasciare che poi siano gli altri a pagar lo scotto, così come vedo fare troppo spesso ad opera di persone che sicuramente non godono e non godranno mai della mia stima. Bisogna pensarci PRIMA, perché DOPO potrebbe essere troppo tardi per qualsiasi PENTIMENTO (tanto più quando questo è palesemente FALSO o opportunistico).
...Chi è causa del suo male, pianga sè stesso!
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P., un po' di tempo fa, venne a sistemarmi un lampadario. L'attacco della lampadina di quest'ultimo era letteralmente esploso alcuni giorni prima, costringendoci a restare al buio per diverse sere. Disperata, ne parlai con la mia amica M. sperando che sapesse consigliarmi il nome di un bravo elettricista.
-Lasciami parlare prima con un mio amico -mi rispose- Non è elettricista, ma si arrangia a fare un po' di tutto. Può darsi che riesca ad aggiustarlo...
Detto fatto, tornò l'indomani con questo suo amico, il quale, osservato il danno, affermò di poterlo riparare tranquillamente.
-Però devo venire in un altro momento con tutto l'occorrente- mi disse -perché devo fare una piccola modifica e mi ci vuole un po' di tempo.
Tornò il Sabato successivo e dovette armeggiare non poco per adattare il nuovo attacco, completamente diverso rispetto a quello, vecchissimo, che c'era prima. Nel frattempo facemmo due chiacchiere, discorrendo non solo del più e del meno e delle rispettive vicissitudini, ma anche di cose più "difficili" e profonde che andavano dalla psicologia all'animismo, dalla spiritualità all'olismo e così via. Insomma, discorsi che solitamente si fanno in altri contesti, non con una persona qualunque in un giorno qualunque. Scoprimmo di essere molto in sintonia su tantissimi argomenti: condividevamo tante teorie e quelle che non avevamo in comune mi convincevano molto! In poche parole fu un dialogo "arricchente" e costruttivo, che mi lasciò piacevolmente sorpresa.
Terminato il lavoro gli chiesi quanto gli dovevo e lui, ridendo, rispose:
-Allora... O mi dai mille euro oppure una sera c'incontriamo per cenare tutti insieme: tu, i tuoi figli, M. con la figlia ed io. Che ne dici?
-Beh, dico che è sicuramente più conveniente quest'ultima soluzione ...Va bene dai, allora parlo con M. e vediamo come ci si può organizzare.
...Ma tra il dire e il fare... si sa com'è! Impegni e diversi orari e la cosa era morta lì.
La settimana scorsa, in un momento in cui, essendo libera da impegni pomeridiani, stavo per appisolarmi un po', mi squillò il telefono:
-Ciao sono P... Scusa, mi son fatto dare il tuo numero da M... Spero non ti dispiaccia -e intanto tossicchiava nervosamente... Che fosse emozionato??? -Senti Giusi: Venerdì, M. viene a cena da me... Mi farebbe molto piacere se vi aggregaste anche voi... Ho pensato che sarebbe bello se tu, per una volta e visto che spesso lavori dalla mattina alla sera, potessi liberarti dall'incombenza di preparar la cena e trovassi tutto pronto...
Ero totalmente incredula e continuavo a a ripetermi mentalmente:
-Non è possibile!... Sto sognando!... Quest'uomo non esiste... Questa telefonata non sta avvendendo realmente! SVEGLIATI GIUSI!!...
Inutile dire che ero compiaciuta per quelle parole... Di solito sono io quella che si preoccupa sempre di tutto e di tutti; cos'era, ora, 'sta novità??? Ero totalmente spiazzata e, per di più, intontita e confusa dal dormi-veglia... A questo aggiungi una buona dose di timidezza e di chiusura ed ecco il risultato: declinai l'invito gentilmente, ma con una fermezza tale che avrebbe "raffreddato" chiunque!
...Giuro, quando faccio così mi prenderei a mazzate da sola!!
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Eccomi qua! Dopo il grande spavento per l'incidente; le terribili notizie del terremoto in Abruzzo -terremoto che, tra l'altro, avvertimmo chiaramente anche noi qua e che smosse dei vissuti personali, riportandomi in men che non si dica al lontano 1980, quando il sisma lo vissi in prima persona; le feste pasquali; la pizzata con le compagne di corso (ormai terminato); la partenza dei miei; la ripresa delle attività scolastiche, ecc. sono tornata alla MIA normalità (che forse tanto normale non è, ma è appunto la MIA e quindi l'unica che io conosca ).
Chiedo scusa a quanti hanno provato a contattarmi trovando la casella piena (ma non me ne ero accorta) e, ovviamente, ringrazio chi mi ha fatto visita in questi giorni e chi mi ha lasciato un segno del proprio passaggio, nonostante la mia assenza.
BUONA GIORNATA a tutti e a presto "rivedervi"
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Avete presente quei gesti assurdi e inutili che si compiono istintivamente nelle situazioni di pericolo? Come tentare di fermare un'auto con una mano?... L'ho fatto io... Stamattina... L'auto era quella che mi stava investendo... Inizialmente eravamo entrambe ferme in prossimità di una rotonda... Io, sulle strisce pedonali; la macchina, appena dietro il segnale di dare precedenza... I vetri appannati, la pioggia battente e il conducente che prestava attenzione solo al sopraggiungere dei veicoli da sinistra... Non ha neanche buttato l'occhio dall'altra parte, la parte in cui mi trovavo io. Quegli stessi finestrini appannati che limitavano la sua visuale, hanno impedito a me di accorgermi della sua distrazione... Pensavo fosse fermo lì per farmi passare e così mi sono messa in marcia... e contemporaneamente l'ha fatto anche lui... La mia mano sul cofano della sua auto, nel vano tentativo di arrestarne la marcia. Mi son sentita "trascinare" e non è stata una bella sensazione, anche se è durato una frazione di secondo... Poi la paura mi ha fatto indietreggiare di scatto, ma ero troppo vicina al marciapiede e ci sono inciampata... Per un attimo ho temuto di cadere e di finire sotto le ruote... Ho cercato di evitarlo e, nel tentativo di recuperare l'equilibrio, mi sono sbilanciata in avanti, finendo nuovamente con la mano sul cofano mentre lui era sempre intento a guardare altrove... Di nuovo quella sensazione di trascinamento... Ho urlato a più non posso... E a quel punto, accortosi finalmente di quel che stava accadendo, si è fermato!... Grazie a Dio me la son cavata solo con un terribile spavento e un gran male a spalla e caviglia, passato però in poche ore.
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Qualche giorno fa il mio piccolino era letteralmente afflitto perché non trovava più il suo Gormito (sfido io! Misura sì e no 6-7 centimetri!). In lacrime, venne più volte a lamentare con me quest'immane perdita, ma tutte le ricerche furono vane e non sapevo più che fare... Certo, io ero abbastanza tranquilla (avendo sperimentato più volte in vita mia che una cosa, se smarrita in casa, prima o poi salta fuori), ma anche consapevole che lui invece quest'esperienza non ce l'ha e quindi comprendevo perfettamente il suo stato d'animo. L'empatia mi stringeva il cuore, ma il mio raziocinio di adulta m'impediva di farne un dramma... Come mediare?... Come fargli capire chiaramente che desideravo accogliere il suo dolore, consolarlo, contenerlo e, al contempo, trasmettergli la mia stessa tranquillità senza che egli la scambiasse per indifferenza???... Mumble mumble... ...Idea!!!
- Ascolta cucciolo... Mamma ti racconta una storia...
- ...Eh...
- Devi sapere che in tutte le case in cui abitano dei bambini c'è anche un folletto dispettoso che nasconde i loro giochi... Non è cattivo, solo un po' burlone e fa questi scherzi per vedere l'effetto che fanno... Per lui è un gioco e più i bambini si dispiacciono, più lui si diverte...
Cominciavo a vedere interesse e meraviglia nei suoi occhi e così continuai a raccontare questa favola fantastica, inventata appositamente per lui e per la circostanza.
- Però se i bambini fanno finta di niente, evitando di dargli soddisfazione, s'indispettisce e se ne va, lasciando cadere i giochi che aveva messo in tasca...
- ...E poi???
- ...E poi i bimbi li ritrovano, all'improvviso e come per magia! ...Perciò tu adesso non pensarci più. Vedrai che accadrà così anche per te...
Le lacrime erano sparite, lasciando il posto alla speranza! Lo vidi allontanarsi... Andava "un po' sul divano a non pensarci più", ma non feci in tempo ad esultare per quella vittoria che egli era già di ritono:
- Mammaaa(h)!!!... Io ho fatto finta di niente, però il Gormito non è saltato fuori!!
- Ehm... Forse hai fatto finta di niente per poco e il folletto non ha neanche fatto in tempo ad accorgersene... Vai a far finta di niente ancora un po'...
- Ok...
Un attimo dopo dormiva beatamente... A quella scena non potei fare a meno di emozionarmi... Pensavo a quanto sono grandiosi i bambini e a quanta fiducia incondizionata essi ripongano nelle figure di riferimento...
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Ops!!!... Ti aspettavi forse di trovare una CUFITECA???
Eh no, direi che hai proprio sbagliato indirizzo web!
Qui non c'è nessuna CUFITECA, solo pagine di vita VISSUTA, emozioni, pensieri e sensazioni, musica e, qualche volta, anche poesia... E c'è interazione col prossimo, confronto, scambi di idee e di vedute... Il tutto nella massima semplicità possibile.
Non amo i fronzoli e, qui dentro come nella vita reale, prediligo l'essere, non l'apparire!... Inoltre non sopporto l'ostentazione, in qualsiasi forma essa venga espressa...
D'altra parte, quando ricevi un regalo, tieni forse la confezione, buttando via il dono?
Io non credo proprio!
Comunque, se non approvi questo mio modo di essere, puoi sempre cliccare su Esplora, in alto a destra...
Chissà che tu non sia più fortunato, trovando al primo colpo la CUFITECA che vai cercando!
Io te lo auguro di cuore e ti ringrazio lo stesso per essere entrato, seppure sbadatamente o per puro caso... Ma quelli che restano, li ringrazio ancor di più, perché mi donano la cosa più preziosa che abbiano: il loro tempo! Ed io non posso che apprezzare :-)
Assegnatomi da tonylum
...e da fiumecheva
Inviato da: cassetta2
il 06/10/2020 alle 09:46
Inviato da: cinghiale20070
il 30/08/2018 alle 17:07
Inviato da: Apriscatole3
il 26/12/2013 alle 21:53
Inviato da: dominaregine
il 16/07/2013 alle 10:29
Inviato da: dominaregine
il 16/07/2013 alle 10:25