Eppur si muove...

La costa dei gabbiani

  C'è un tratto di costa ligure, fra Recco e Sori, che amo definire in un modo: la costa dei gabbiani. La definizione non è dettata da un motivo determinato e specifico, non è che in quel tratto di costa ci sia un gran numero di gabbiani diverso da altri, lungo l'intero arco ligure. E' solo una definizione dettata da ciò che l'occhio di qualsiasi camminatore lungo quel breve scorcio di Liguria riesce a percepire, un'interminabile moto di ali, sopra le teste.
I gabbiani si vedono volare, librarsi in volo pronti a calarsi in mare alla ricerca di cibo. Li si vede a mezz'aria. Se si getta lo sguardo più giù, verso il mare, li si può vedere a pelo d'acqua, ballonzolare quieti fra l'ondeggiare della superficie marina.
Poi, li si vede appollaiati un pò dappertutto: sugli alberi di pino, sui lampioni dell'illuminazione pubblica della via Aurelia, sui muretti o sulle ringhiere che fanno divisione fra la strada e le proprietà private, tutte bei villini.
E' bello camminare con questo sguardo rivolto in cielo, a mezz'aria.
Questo tratto di costa si trova in località Contra, appena dopo l'abitato di Mulinetti in comune di Recco, andando in direzione di Genova, fino a che la strada, in leggera salita, non diviene pianeggiante, per poi discendere verso Sori.
Ai bordi della strada statale, la Via Aurelia, c'è un piccolo marciapiede. Solo in un punto, di circa trenta metri, il marciapiede è assente, ma il tratto si fa velocemente a piedi, senza troppo affanno. Ci si lascia cullare lo sguardo, oltre che dai gabbiani in volo, dalla vegetazione mediterranea rigogliosa, dalla vista del mare sottostante, e dal panorama che si vede lungo tutta la costa fino a Genova, per poi perdere lo sguardo verso Savona, con le Alpi Marittime e gli ultimi contrafforti appenninici alle sue spalle.
Nelle belle giornate di sole, la passeggiata si fa gradevole e rilassante. Unico neo, a mò di contrasto in tutta questa visione quasi bucolica, lo scorrere delle automobili, veloci, lungo la strada. Ma io sono sul marciapiede, pronto a cogliere ogni particolare interessante: un intreccio di rami di pino con lo sfondo del mare, il panorama del promontorio di Portofino alle mie spalle, villette costruite con arguzia sopra una scogliera maestosa e inaccessibile da terra.
Intanto i gabbiani vanno e vengono, svolazzando sopra la mia testa. Li si può vedere da molto vicino. A volte compiono voli radenti al mio punto di visuale, si librano paciosi in aria, quasi a voler capire da che parte andare, dove potersi tuffare.
Intanto il mio camminar giunge al termine. Mi accingo ad ammirare la costa ligure. Volto le spalle e me ne ritorno da dove ho cominciato la camminata. Un viaggio a ritroso, ad assaporare odori marini, cercando nuovamente il canto di questi uccelli e di altri che sono poco oltre i primi terrazzamenti a ulivo alle spalle della strada, la grande Via Aurelia...
Cadenzo il passo, ascoltando il mio respiro, ritrovo pace per me stesso.

Auguro a tutti di camminare e di trovare il piacere di questa antica modalità di movimento lento.

by inagguato - foto tratta da http://farm1.static.flickr.com/226/463283621_7820a3e873_m.jpg