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Meriti e demeriti

Post n°198 pubblicato il 20 Settembre 2010 da inagguato
 

Vi siete mai chiesti come si faccia a vivere con poco meno di 600 euro al mese? 
Penso a certi pensionati che a malapena riescono a vivere in maniera dignitosa, con tanti piccoli sacrifici, con meno di 600 euro al mese o poco di più.
Penso a tanti studenti che si mantengono gli studi con lavori part-time, a quelle donne - soprattutto donne - che lavorano poche ore al giorno, per scelta o per necessità, come per esempio nelle mense scolastiche o aziendali, dove in poche ore si danno i pasti e si dispone il refettorio e la cucina in pulizia per il giorno seguente.
E poi penso a quelle persone con un reddito cospicuo. Che siano liberi professionisti o dipendenti "speciali", con una retribuzione superiore alla media, o particolari lavoratori in un settore talmente particolare che possono chiedere qualsiasi cifra per il lavoro da svolgere...bhé, sono categorie fortunate.
Mi si obietterà: dipende dalle proprie capacità, dal merito, da quanto ognuno sa vendersi, da che obiettivi si è posto e da che obiettivi ha raggiunto, da un certo grado di adattamento, dalle proprie ambizioni. Se uno nasce povero, sarà sempre povero, se uno nasce in una famiglia agiata avrà la vita più facile e tranquilla. Dipende. Spesso mi viene questa curiosità: guardare sul web, su wikipedia o altrove, la biografia di personaggi ora noti e famosi. Mi basta per capire se sono partiti da una condizione familiare favorevole o se sono riusciti a partire dal nulla per costruirsi la propria fortuna. Sagacia. Ecco un bell'aggettivo che non si usa tanto spesso. Ci vuole sagacia, tenacia, avere una visuale, un pensiero chiaro della propria vita prossima e futura, avere un sogno e riuscire ad esaudirlo.
Si parte con la paghetta dei genitori, con qualche denaro che nonni o zii ci elargiscono e poi si compiono investimenti o spese fine a se stesse. Se un bambino, con 20 euro ricevuti in dono dalla madre, spende questi soldi in giocattoli, avrà sempre e solo quel giocattolo comprato fra le mani. Gli sarà servito per divertirsi, gli sarà servito per essere quell'uomo del domani che tanto avrà sognato di essere oppure...chissà. Se invece, quel bambino avesse speso quei 20 euro in un qualcosa che possa servirgli a dare un utilità futura, avesse speso per esempio in matite da rivendere a prezzo maggiorato, con un certo margine di guadagno, ai propri amici..bhé, sarebbe già diventato un affarista, una persona che sa cosa ottenere dalla vita e che sa usare i mezzi a disposizione per avere una posizione di vantaggio su altre persone.
Non tutti sviluppiamo tali abilità, e non tutti hanno le stesse capacità "commerciali".
Ci sono scelte condivise - come un mutuo da accollarsi insieme fra fidanzati - e scelte obbligate - sacrifici enormi pensando al futuro. Altre scelte sono dettate dallo stato familiare. Chi sta bene economicamente non ha le stesse problematiche di chi possiede pochi euro di reddito.
Vorrei solo che chi guadagna tanto, un giorno provasse a vivere, per un mese, come quelli che hanno solo poco meno o poco più di 600 euro per sostenersi. Purtroppo i vizi costano, le donne costano, le fidanzate costano, le mogli costano, le amanti costano...parlando al maschile. Se dovessi parlare al femminile, mi chiedo come si faccia ad avere stravizi e ad essere in perenne stato capriccioso. Se la camera d'hotel non è adeguata, se la borsa non è griffata, se l'acqua minerale non è adeguatamente gasata come una nota marca, ect. ect. ect. E allora che si fa? Si piange miseria ! Porca miseria! - s'impreca.

Voglio ricordare:

La soglia di povertà è un livello di reddito al di sotto del quale una famiglia o un individuo vengono considerati poveri. Tale soglia assume valori radicalmente diversi a seconda del paese preso in considerazione: paesi sviluppati o paesi in via di sviluppo.

La soglia di povertà può essere definita in termini assoluti (basato su un paniere di consumo minimo - povertà assoluta) o relativi (percentuale del reddito medio - povertà relativa).

Singoli fattori sono presi in considerazione per adeguare il concetto alla diversità delle situazioni, come ad esempio i carichi di famiglia o l'età. Per ogni tipologia di famiglia esiste una diversa soglia di povertà. Se ad esempio prendiamo una famiglia composta da due persone nel 2008 in Italia veniva considerata relativamente povera se aveva un reddito medio inferiore alla soglia di 1.000 euro, mentre per una famiglia con due figli a carico la soglia era di 1.630 euro. (fonte wikipedia)

Forse dipenderà dalle aspirazioni di ognuno, o da fattori contingenti se uno riesce a guadagnarsi da vivere e a vivere con pochi o tanti denari. Stasera ho sentito alla radio che saranno esentati dal canone RAI gli ultrasessantacinquenni, ma solo se, hanno un reddito familiare, mi pare di aver capito, non superiore ai 6700 euro annui. Mai io penso...a un poveraccio, che magari non ha nemmeno i soldi per comprarsi il televisore - al plasma, a cristalli liquidi o altro, tanto la tecnologia avanza imponendoci prezzi al consumo davvero fuori dall'immaginario, trasmettendoci bisogni che pochi attimi prima non avevamo in testa - gli si regala, gli si fa l'obolo del canone RAI, per vedersi la televisione in santa pace, sperando di alleviare le sue problematiche esistenziali con qualche sedere in bella vista in qualche trasmissione un pò a tutte le ore...dico io...è moralmente accettabile?
A volte mi pare si voglia dare un contentito al poveraccio di turno, sperando di aver risolto una situazione di disagio o di aver pulito la propria coscienza.

Non si devono fare guerre fra ricchi e poveri. Men che meno fra ricchi fra di loro, e fra poveri fra di loro. Bisogna trovare soluzioni ad un equa distribuzione della ricchezza e del reddito, trovare le ragioni di un successo di sviluppo ed adottarle singolarmente ad ogni individuo, in modo personalizzato. Non bisogna banalizzare le situazioni economiche. Bisogna essere il cambiamento, il Cambiamento. Prima o poi, cambiando l'ordine dei fattori, o aggiungendo poche variabili, il prodotto dovrà cambiare.
Abbiamo molti meriti, ma anche tanti demeriti. Chiunque può riflettere sul proprio personale successo, sulla propria fortuna.
E poi...si vedrà. Intanto cerchiamo di abbassare l'asticella della soglia di povertà...quella non guarda proprio in faccia a nessuno. Occhio alla penna !!

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