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L'Inter conquista la Coppa Italia Tim Cup

Post n°2272 pubblicato il 06 Maggio 2010 da paolo.interista

Una bella Inter conquista la Coppa Italia Tim Cup battendo la Roma 1 a 0 con la rete de El Principe Milito, centrando il primo obiettivo stagionale in palio. Da segnalare, durante la partita di ieri sera all’Olimpico, l’atteggiamento eccessivamente aggressivo della Roma che ha avuto come apice i fallacci di Burdisso, quanto accaduto in occasione dell’espulsione di Totti e i colpi di Mexes.

 

LA PARTITA Termina 1-0 il confronto tra Inter e Roma, finale di Tim Cup 2009-2010. Ritmi subito elevatissimi sin dall'inizio, partita a tratti cattiva, clima incandescente, con occasioni da entrambi le parti. È Milito al 40' del primo tempo a portare in vantaggio l'Inter: innescato da Thiago Motta a centrocampo, il Principe va in percussione sulla destra e si beve la difesa giallorossa, andando a segno di destro. È la 26^ rete stagionale per Milito. Davvero intenso anche il secondo tempo, con la Roma che si fa ancora più aggressiva e va vicina al pareggio in più di un'occasione, in particolare con Vucinic al 37'. Al 43' della ripresa la Roma rimane in dieci: viene espulso Totti per un brutto fallo da dietro su Balotelli. I giallorossi, nonostante l'inferiorità numerica, continuano affannosamente a cercare il pareggio ma non ci riescono. Termina la gara: Inter-Roma 1-0. I nerazzurri vincono la Tim Cup, è la sesta nella storia dell'Inter, che non vinceva questo trofeo dalla stagione 2005-2006. Conquistato il primo dei tre obiettivi a disposizione della squadra di Mourinho. La gara finisce quasi in rissa, con tanto di invasione di campo. Ma poi gli animi vengono sedati e si passa al momento della premiazione, con il presidente del Senato Renato Schifani che consegna ai nerazzurri, uno a uno, le medaglie della Tim Cup. Dopo la sfilata dei giocatori, tocca a Mourinho ricevere la medaglia: l'allenatore nerazzurro la bacia e bacia subito anche la Coppa, ancor prima della consegna. A questo punto Schifani consegna finalmente la Tim Cup a capitan Zanetti, che la alza al cielo con gioia e immenso orgoglio insieme ai suoi compagni. Via quindi ai festeggiamenti sul terreno dell'Olimpico, con i giocatori che vanno a festeggiare sotto gli spalti occupati dai tifosi dell'Inter.

PRIMO TEMPO - Contro la Roma José Mourinho sceglie Chivu come laterale sinistro, a completare la difesa composta da Maicon, Cordoba e Materazzi. Centrocampo con Zanetti, Cambiasso e Motta, Sneijder davanti, a supporto di Milito ed Eto'o.
Quella di stasera, in uno stadio Olimpico completamente esaurito e quanto mai infuocato, è la quinta sfida in sei anni tra Inter e Roma per aggiudicarsi la Tim Cup. Prima del calcio d'inizio, sfila la banda dei Carabinieri sul terreno di gioco, per far poi risuonare le note dell'Inno d'Italia, in realtà quasi del tutto coperte dall'inno della Roma cantato a squarciagola dai tifosi giallorossi.
Inizia la partita e subito si fa male Sneijder, dopo uno scontro di gioco con Burdisso. Obbligato é il cambio, l'olandese zoppica, non ce la fa: al 5' lo sostituisce Balotelli, mentre dagli spalti viene disturbato Mourinho con il laser. Parte subito forte la Roma, con una palla di Vucinic, servito da Burdisso, che al 9' finisce all'incrocio dei pali. Un minuto dopo interviene sicuro Julio Cesar su un tiro-cross di Taddei. Al 12' arriva la prima palla gol per l'Inter, con un'azione innescata da Cambiasso, che serve sulla destra Eto'o, che sforna un assist per Maicon che calcia in corsa, ma Julio Sergio riesce a mandare in angolo. Subito dopo altra opportunità per l'Inter, con un cross teso di Maicon: salta Thiago Motta ma colpisce male. Al 17' viene segnalato il fuorigioco sul tiro di Eto'o per Milito lanciato a rete: il pallone finisce in porta, ma l'azione era già stata interrotta. Al 22' punizione di Vucinic che finisce direttamente tra le braccia di Julio Cesar. Pochi istanti dopo Eto'o sforna una palla eccezionale per Balotelli, ma Burdisso interviene mettendo la palla in calcio d'angolo. Al 26' grande occasione per l'Inter, ma Julio Cesar fa una parata strepitosa sul rasoterra di Taddei che cercava Toni: il portiere brasiliano allontana la palla con la punta delle dita, prima del tocco di Toni. Al 29' Julio Sergio si oppone al tiro dalla distanza di Balotelli dopo un'azione corale dei nerazzurri con sponda di Milito e passaggio all'indietro di Thiago Motta. Al 32' grande conclusione di Taddei, fermato correttamente in fuorigioco. Due minuti dopo bella combinazione tra Taddei e Perrotta, con quest'ultimo che colpisce di testa: il pallone finisce di poco a lato. Al 40' arriva il vantaggio nerazzurro, con Milito che va a segno andando al tiro in corsa, dopo essere stato servito a centrocampo da Thiago Motta e aver seminato la difesa giallorossa. Al 44', inspiegabilmente, non arriva la seconda ammonizione per Burdisso, che spinge in maniera plateale Balotelli. Insorge la panchina nerazzurra e viene espulso Gabriele Oriali per proteste. La partita si fa ancor più incandescente, con Mexes più che mai falloso ai danni di Materazzi. Dopo cinque minuti di recupero termina quindi 1-0 la prima frazione di gioco tra Inter e Roma.

SECONDO TEMPO - La ripresa si apre con due cambi nelle fila della Roma: entrano Motta e Totti, escono Burdisso e Pizarro. Al 7' inspiegabile come Perrotta non venga ammonito per un fallo su Milito, per il giallorosso sarebbe stato il secondo giallo. Al 9' calcio di punizione per la Roma: batte Totti, Julio Cesar non trattiene e la palla arriva a Juan che sbaglia sotto porta il gol del pareggio. Al 12' dai 32 metri nuovo calcio di punizione per la Roma: calcia Totti, Vucinic intercetta ma la palla arriva a Chivu che fa partire il contropiede nerazzurro, che si conclude con un missile di Balotelli verso Julio Sergio che para in due tempi. Al 18' Totti serve Taddei, ma Cambiasso salva intervenendo di testa. Al 21' Eto'o s'invola sulla destra ma viene fermato da Juan. Al 24' Eto'o va al tiro di esterno destro dalla distanza ma la palla finisce alta. Al 28' Balotelli va al tiro di potenza ma la palla termina alta sopra la traversa. Al 32' punizione per la Roma: batte Riise, a giro, alto sopra la traversa. Al 34' Julio Cesar respinge con i pugni un sinistro pericoloso di Riise dalla distanza. Al 37' Roma vicina al pareggio con Vucinic che riceve palla da Motta, si gira, ma il suo tiro è fuori. Al 43' viene espulso Totti per un bruttissimo fallo da dietro ai danni di Balotelli: un calcione assurdo, Rizzoli lo espelle. Dopo tre minuti di recupero termina quindi 1-0 il match tra Inter e Roma. I nerazzurri vincono la Tim Cup, è la sesta nella storia dell'Inter, che non vinceva questo trofeo dalla stagione 2005-2006. Conquistato il primo dei tre obiettivi a disposizione della squadra di Mourinho.

 

MOU: REALIZZATO IL PRIMO SOGNO Commenta la vittoria per 1-0 contro la Roma e la conquista della Tim Cup José Mourinho: "È stata una gara durissima, dal primo minuto, perché perdere un giocatore come Sneijder così all'inizio è ovviamente durissimo. Poi anche perdere Cordoba è stato un brutto colpo. Quando è entrato Mario ha fatto bene, ha fatto quello che doveva fare. Abbiamo fatto un gol e poi abbiamo controllato la gara, nel momento del pericolo poi Julio Cesar è stato bravissimo. È poi giusto parlare anche di Materazzi, perché ogni volta che gioca lo fa bene, come se giocasse sempre. Certo che stasera non è stato facile: siamo scesi in campo e c'era l'inno della Roma, assurdo, non era un campo neutrale, ma ce l'abbiamo fatta anche contro questo clima. Per 90 minuti è stata una partita davvero aggressiva, intensa, cattiva. Poi la Roma ha perso un po' la testa, ma i miei ragazzi sono stati bravissimi e questa volta dico ai tifosi di non venire a Malpensa perché la squadra stavolta ha davvero bisogno di riposare. La squadra ha davvero fatto benissimo, lo ripeto: merita questa Coppa, ci siamo arrivati con fatica ma ce l'abbiamo fatta. Sono soddisfatto, e lo sono anche perché penso alla gioia degli interisti. Ora c'è una finale a San Siro contro il Chievo e ci dobbiamo dimenticare subito di aver vinto questa Coppa, ormai è vinta. Pensiamo a quelle che sono ancora da vincere. Il primo sogno si è realizzato. L'Inter è la squadra del momento: stiamo facendo molto bene, dobbiamo lottare fino alla fine e provare a vincere altri due titoli. Lotteremo fino alla fine per gli altri due sogni che abbiamo. Adesso posso dire che ho vinto tutte le competizioni nazionali dei paesi in cui ho allenato. La Champions? Un sogno bellissimo. L'Inter è cambiata, ha fatto un salto enorme, ora può cambiare allenatore e giocatori ma è cambiata. Possibilità che io rimanga? Ovviamente sì".

All'allenatore nerazzurro viene poi chiesto conto delle dichiarazioni rilasciate in vigilia con riferimento alla sindrome coreica: "Non era un'offesa - spiega Mourinho -, non ho nessun problema a chiudere scusa, voglio però dire che io, prima di allenare, ho fatto da professore a dei bambini con questo tipo di problema, per 4 anni. E se lavorare per 4 anni con questi bambini non vuol dire avere affetto e attenzione per loro, non so davvero cosa dire di più. Comunque, ripeto, non ho nessun problema a chiedere scusa se qualcuno si è offeso per le mie parole".

MILITO: IL PRIMO TITOLO E’ NOSTRO "È stata una partita sofferta, ma siamo davvero felici di questo successo. Questa sera abbiamo vinto il primo titolo della stagione, ora siamo pronti a lottare ancora per gli altri due per i quali siamo in corsa, campionato e Champions League". È pura gioia quella che traspare dalle parole di Diego Milito, autore del bellissimo gol che quello che assegna all'Inter la Tim Cup 2009-2010: "Sapevamo sarebbe stata una gara durissima - continua il Principe ai microfoni di Rai Sport - la Roma è una grande squadra che oggi ha saputo metterci in difficoltà e per questo merita i nostri complimenti. Noi, però, siamo stati bravi ad affrontare i nostri avversari nel modo giusto. Questa vittoria ci darà ancora più morale per affrontare i nostri prossimi impegni. Da parte nostra, dobbiamo solo star tranquilli e proseguire passo dopo passo".
In chiusura, l'ultimo pensiero di Milito va a Mario Balotelli: "Siamo contenti del suo ritorno in campo. Mario è un giocatore importante per noi, speriamo che il suo contributo possa essere determinante in questo finale di stagione".

ZANETTI: CONQUISTATO UN TRAGUARDO IMPORTANTE La Tim Cup 2009-2010. Un'altra, l'ennesima soddisfazione che i colori nerazzurri hanno saputo regalare a Javier Zanetti e che, allo stesso tempo, lui ha contribuito a regalare alla sua Inter: "Quello raggiunto questa sera è un traguardo importante - ammette il capitano ai microfoni di Rai Sport - conquistato meritatamente perchè abbiamo giocato meglio dei nostri avversari. Ora però dobbiamo pensare subito al nostro prossimo impegno, al Chievo, ecco perchè la nostra testa è già a domenica prossima e all'importante partita che ci aspetta in campionato".

Un titolo conquistato, due ancora per i quali lottare, non senza degni avversari: "La Roma è una grande squadra - spiega Zanetti - e in quanto tale lotterà fino alla fine anche per lo scudetto. Posso solo dire che le squadre che si sono affrontate questa sera all' "Olimpico" meritano entrambe i complimenti per la stagione che hanno disputato".
Il capitano nerazzurro si esprime poi sul gesto di Francesco Totti che, da capitano giallorosso, ha fallosamente fermato Mario Balotelli con un calcio dettato dalla rabbia: "Si tratta di gesti che possono capitare, dispiace però aver visto tanto nervosismo".

Infine, le dediche: "Questo trofeo è per Paula, Sol, Ignacio e i miei nipotini gemelli Santiago e Joaquin".

BRANCA: VITTORIA MERITATISSIMA Commenta la conquista della Tim Cup Marco Branca: "È stata una vittoria meritatissima. Partita cattiva? Quando c'è una rivalità come quella che ha contraddistinto gli ultimi anni di queste due squadre, qualche calcio ci può stare. Però noi abbiamo dimostrato di essere i più forti. Balotelli? Si è dato da fare, ha fatto una bella partita, come tutti gli altri suoi compagni. Milito? Ha tirato un missile con cognizione di causa e questo spiega la grandezza del nostro centravanti".

FESTA MAICON Commenta la conquista della Tim Cup Marco Branca: "È stata una vittoria meritatissima. Partita cattiva? Quando c'è una rivalità come quella che ha contraddistinto gli ultimi anni di queste due squadre, qualche calcio ci può stare. Però noi abbiamo dimostrato di essere i più forti. Balotelli? Si è dato da fare, ha fatto una bella partita, come tutti gli altri suoi compagni. Milito? Ha tirato un missile con cognizione di causa e questo spiega la grandezza del nostro centravanti".

GIOIA SNEJIDER Commenta la conquista della Tim Cup Wesley Sneijder, che dopo pochissimi minuti dall'inizio ha dovuto abbandonare il campo per infortunio: "Sto meglio, ho preso un colpo alla gamba, si è fatto un ematoma, adesso vediamo cosa si potrà fare per il Chievo, se ce la farò a recuperare oppure no, non so. Comunque, a parte l'infortunio, adesso sono felice: è il mio primo titolo in Italia, sono davvero contento. Possiamo però vincere ancora. Il primo titolo comunque è il più importante, ma adesso pensiamo al resto: prima al campionato e poi alla Champions League, non vogliamo mollare nulla".

MATERAZZI: GRANDE VITTORIA Tocca a Marco Materazzi commentare la vittoria: "È un momento importante, io ci tenevo molto, questa è la competizione in cui ho giocato di più. Oggi è stato davvero difficile contro una grande squadra e contro tutto, perché abbiamo davvero lottato contro tutto. Anche contro i due cazzotti di Mexes: però lo devo ringraziare perché sul gol dell'Inter ci ha aiutato molto. Hanno visto tutti quello che è successo, i giustizieri biondi della notte che sono andati a farsi giustizia da soli li hanno visti tutti credo. C'era un fallo cattivo su Sneijder e un'espulsione su Mexes, non ho parole. Dico solo che sono felice di essere qui e di onorare la maglia dell'Inter. Avevamo voglia di essere più forti di tutto e ce l'abbiamo fatta. Ci davano per prepotenti, mentre se c'è qualcuno che si deve vergognare per i comportamenti tenuti in campo è il presidente delle Roma".

(parole tratte da inter.it)

 

Grande vittoria, una bella Inter conquista il primo obiettivo stagionale, la Tim Cup, la prima tappa dei titoli per cui si sta lottando questa stagione, ora bisogna cotinuare così. La strada è quella giusta.

 
 
 

L'Inter vince e si riprende la vetta della classifica

Post n°2271 pubblicato il 03 Maggio 2010 da paolo.interista

Termina 0-2 il confronto tra Lazio e Inter, posticipo della 36^ giornata di Serie A Tim 2009-2010. Nel primo tempo, dopo 45 minuti a reti inviolate, l'Inter va a segno nel recupero: è un colpo di testa di Samuel, servito da Sneijder, a far concludere la prima frazione di gioco con i nerazzurri in vantaggio. Terzo gol in campionato per l'argentino, che all'inizio del secondo tempo sfiora addirittura il raddoppio. Al 25' della ripresa arriva la seconda rete nerazzurra, ancora di testa, ma questa volta ad andare a segno è Thiago Motta, su corner di Maicon. Per il brasiliano è il quarto gol in campionato. Con questa vittoria l'Inter si porta a 76 punti, di nuovo prima in classifica, con la Roma a 74.

PRIMO TEMPO - Contro la Lazio, José Mourinho sceglie Chivu come laterale sinistro a completare la difesa formata da Zanetti, Lucio e Samuel. A centrocampo Stankovic, Cambiasso e Thiago Motta; davanti con Sneijder ed Eto'o c'è Sneijder.
La prima occasione della gara è per l'Inter, al 3', con Eto'o che arriva sul fondo e la mette in mezzo bassa: Muslera devia e Sneijder non ci arriva. Su corner dell'olandese, Maicon colpisce bene di testa, ma il portiere della Lazio fa una gran parata. Al 5' arriva il contropiede biancoceleste, con Zarate che si accentra ed arriva al tiro, la palla finisce a lato. Al 9' Motta ci prova da fuori area, ma Muslera respinge con i pugni. Un minuto dopo punizione pericolosa di Sneijder dai 33 metri, ma il portiere della Lazio devia in angolo il suo rasoterra. Al 13' Floccari va al tiro provando a impensierire l'Inter, ma Julio Cesar fa suo il pallone con sicurezza. Al 16' Kolarov, servito da Floccari, va al tiro di potenza di destro, la palla sfiora il palo e finisce di poco a lato. Al 20' grande spunto di Maicon per Eto'o che, chiuso al momento del tiro da Kolarov, manda il pallone sul fondo. Al 25' sovrapposizione Zanetti-Maicon: l'argentino in profondità arriva al cross, rimpallo su Dias e parata di Muslera. Due minuti dopo bella palla di Eto'o per l'inserimento di Stankovic, che stoppa bene in area ma poi non centra la porta. Al 36' l'Inter spreca una grandissima occasione: Cambiasso lancia per Motta, che tocca per Sneijder, ma l'olandese non riesce ad andare al tiro, palla ad Eto'o che tira però fuori. Un minuto dopo altra occasione per l'Inter: è Eto'o a trovarsi solo davanti al portiere, che intuisce il rasoterra e para senza problemi. Al 40' calcio di punizione per l'Inter, affidato a Sneidjer: sponda di Maicon, la palla arriva a Thiago Motta che ci prova con un destro, ma il pallone viene bloccata da Muslera. Al 43' grandissima giocata di Zarate, che si esibisce in un dribbling in area fra 4 difensori, ma poi il tiro non è all'altezza. Nel recupero arriva però il gol dell'Inter, con un colpo di testa di Samuel, servito da Sneijder dalla trequarti: nerazzurri in vantaggio. Dopo un minuto di recupero, termina quindi 0-1 la prima frazione di gioco tra Lazio e Inter.


SECONDO TEMPO - La ripresa si apre cambi. All'8' Inter vicina al raddoppio, con un altro colpo di testa di Samuel, da corner di Sneijder, ma sulla traiettoria ci sono Eto'o e un difensore della Lazio che finiscono con il deviare la palla. Al 13' sinistro di potenza di Thiago Motta, ma la palla termina a lato. Il ritmo della gara cala poi notevolmente. Al 24' ancora Muslera decisivo, sul tiro di Eto' di destro. Un minuto dopo arriva però il raddoppio nerazzurro, ancora di testa, ma questa volta con Thiago Motta, su corner di Maicon. Per il brasiliano è il quarto gol in campionato. La partita a questo punto si addormenta parecchio, con la Lazio che solo al 38' si rende nuovamente pericolosa, con Hitzlsperger, ma Julio Cesar non si fa trovare impreparato. Dopo tre minuti di recupero termina quindi 0-2 il match tra Lazio e Inter. I nerazzurri si portano così a 76 punti, di nuovo primi in classifica, con la Roma a 74.

 

THIAGO MOTTA: FATTO PASSO IMPORTANTE "Abbiamo superato un ostacolo in più, ma ne mancano ancora due per arrivare allo scudetto. Sarà difficile, ma vincendo stasera contro la Lazio abbiamo fatto un passo molto importante. Ora concentriamoci sulla Coppa Italia". Ai microfoni di Sky Sport, Thiago Motta, autore della seconda rete nerazzurra che ha permesso all'Inter di conquistare i 3 punti contro la Lazio, pensa già al futuro, a mercoledì e alla finale di Tim Cup contro la Roma, ma al tempo stesso non dimentica il passato e quell'espulsione rimediata al Camp Nou nel ritorno delle semifinali di Champions League contro il Barcellona: "Ci penso ancora, ma ciò che conta è che la mia squadra abbia conquistato la finale. Oggi ho anche avuto la fortuna di realizzare un gol che mi ha ridato morale e fiducia".
"Un giudizio sulla gara disputata dalla Lazio? Credo che quella di oggi era una partita che l'Inter avrebbe dovuto vincere con tutte le proprie forze, siamo arrivati qui per prendere i 3 punti troppo importanti dopo la vittoria della Roma contro il Parma. Ora, siamo già pronti per mercoledì...".

SAMUEL: ORA LA TIM CUP A commentare la vittoria contro la Lazio anche Walter Samuel, autore del primo gol nerazzurro, che all'Olimpico ha anche festeggiato la centesima presenza in campionato con la maglia dell'Inter: "Non so cosa ci facessi lì, in quel momento, in area, in occasione del gol ma per fortuna è andata bene, Wesley mi ha dato una palla bellissima e ho fatto gol. L'importante era vincere e ce l'abbiamo fatta, siamo molto contenti. Mancano due gare, dobbiamo andare avanti così, non dobbiamo rilassarci. L'occasione del mio raddoppio a inizio secondo tempo? Pazienza, l'importante è aver vinto. La mia miglior stagione? Non lo so, quello che so è che mi sento bene e mi sento importante, ma adesso dobbiamo solo pensare a rimanere concentrati per arrivare alla meta. Anche negli anni scorsi abbiamo fatto bene, ma il fatto di essere arrivati a questo punto in Champions ha ovviamente valorizzato ancora di più la stagione. Mercoledì sarà dura in Tim Cup, perché la Roma sta bene e non molla, ma noi faremo di tutto per vincere questo primo trofeo che abbiamo a disposizione".

MAICON: CONTINUARE COSI’ Un ruolo diverso dal solito che non ha compromesso la sua prestazione. Maicon parte proprio da questo per commentare la gara andata in scena all' 'Olimpico' contro la Lazio: "Quella di questa sera è una posizione che non mi fa impazzire, ma sono sempre a disposizione della squadra e dove c'è bisogno io ci sono. Sono più vicina alla porta e questo mi piace, ma non sono più abituato a giocare guardandomi alle spalle".

Come accaduto nella gara di Supercoppa disputata nell'agosto scorso, anche questa sera il portiere laziale Muslera ha neutralizzato numerose occasioni nerazzurre: "È normale quando affronti una squadra forte come l'Inter - replica Maicon - e sapevamo sarebbe stata difficile superare un portiere come Muslera. Ora, dobbiamo continuare così fino alla fine, solo così possiamo conquistare tutti e tre i titoli per i quali siamo in corsa. Stasera alcuni supporters biancoelesti hanno tifato per noi? È stata la prima volta, ma mercoledì sarà tutto diverso...".

BRANCA: AVANTI COSI’ A commentare la vittoria per 2-0 dei nerazzurri all'Olimpico contro la Lazio è Marco Branca, al quale viene chiesto cosa deve fare l'Inter per perdere questo scudetto: "Non so chi se la faccia questa domanda, noi di certo non ce la facciamo. Abbiamo delle gare da disputare, molto importanti, e ce la metteremo tutta per vincerle, in un momento davvero emozionante della stagione. È una situazione molto bella quella in cui ci troviamo ora, dà soddisfazione a livello professionale essere in corsa su tre fronti, ma dobbiamo vivere giorno dopo giorno con concentrazione e grinta questo momento".

A Branca viene quindi chiesto che effetto fa giocare una gara con tutto uno stadio a favore: "C'è un gemellaggio tra le tifoserie da anni, c'è della simpatia, c'è sempre stata. C'era anche quel famoso 5 maggio e poi tutti sanno come è andata a finire, quindi preferiamo parlare di calcio e sottolineare che, alla fine, negli spogliatoi i nostri giocatori erano molto stanchi perché hanno lottato sul campo per la vittoria", è la risposta del direttore dell'area tecnica.

"Noi eravamo chiaramente un po' stanchi dopo Barcellona - spiega Branca -, c'era il rischio di accusare questa stanchezza, ma i ragazzi sono stati molto bravi. Mourinho e il suo staff sanno cosa fare, sempre. Questo è importante e ci rende soddisfatti. Ma per adesso non abbiamo ancora vinto niente, siamo in corsa su tre fronti, è vero, ma non abbiamo ancora vinto nulla, ricordiamocelo. Comunque il primo dei tre fronti si definirà già tra tre giorni, quindi pensiamo a recuperare le forze per battere la Roma mercoledì".

Infine, chiusura sulle voci di mercato secondo le quali il futuro di José Mourinho l'anno prossimo potrebbe essere lontano dall'Inter, che si troverebbe ora costretta a respingere gli assalti di club che vorrebbero sulla propria panchina l'allenatore portoghese: "Queste cose qui - risponde Branca - c'erano anche lo scorso anno, non abbiamo bisogno di respingere proprio nulla, sono cose giornalistiche. Noi siamo contenti di Mourinho e pure Mourinho è contento. Non è pensabile un Mourinho lontano da Milano".

PAOLILLO: LA PRIMA FINALE E’ ANDATA "Una di queste finali è andata, ora dobbiamo pensare alle altre due". L'amministratore delegato dell'Inter, Ernesto Paolillo, commenta così, ai microfoni di Inter Channel, la vittoria della squadra nerazzurra sulla Lazio a due giornate dalla fine del campionato che vedranno l'Inter impegnata nella sfida casalinga contro il Chievo e nel match all' 'Artemio Franchi' contro il Siena.

"Mourinho ha dato un segnale molto forte alla squadra - prosegue Paolillo - perchè, con le sue scelte di formazione, ha voluto far vedere ai suoi giocatori che nessuna partita sarebbe stata meno importante di un'altra. Voleva una squadra impegnata al massimo e così è stata.
Maicon lontano dal suo ruolo usuale? È un altra delle grandi invenzioni di Mourinho, aveva già sperimentato questo modulo e anche questa sera è stato vincente'.

In chiusura, l'amministratore delegato nerazzurro chiarisce la situazione relativa ai tagliandi per assistere alla finale di Champions League tra Bayern Monaco e Inter: "Dobbiamo ancora fare una riunione in società - spiega Paolillo - valutando come dividere i biglietti che saranno messi a nostra disposizione, considerando l'esistenza attuale di una richiesta che è almeno 4 o 5 volte superiore a quella che è la reale disponibilità. Mi auguro che entro un paio di giorni saremo in grado di dare le indicazioni necessarie a coloro che vorranno venire a Madrid. È difficile privilegiare una categoria di tifosi, che siano abbonati o possessori della tessera del tifoso nerazzurro, perchè ad esempio i biglietti a disposizione sono la metà rispetto al totale dei nostri abbonati, diviene difficile qualsiasi tipo di soluzione. Troveremo un modo che sicuramente scontenterà tutti, ma almeno lo farà in ugual misura. Quello che dico ai tifosi nerazzurri è di mettersi al riparo da possibili truffe perchè, ancora prima delle nostre riunioni c'erano dei siti internet che avevano già messo in vendita dei biglietti. Diffidate di ogni tipo di vendita che non abbia riscontro sul nostro sito ufficiale".

 
 
 

Impresa Inter, grande resistenza contro il Barcellona e si conquista la finale di Champions. Ora a Madrid

Post n°2270 pubblicato il 29 Aprile 2010 da paolo.interista

Un’Inter che ci mette tanto cuore, carattere e grinta si è conquistata la finale di Champions League giocando una partita di grande resistenza al Camp Nou. E va a Madrid, dove il prossimo 22 maggio si giocherà la finale contro il Bayern Monaco. Da sottolineare, purtroppo, diversi atteggiamenti antisportivi da parte blaugrana come il tuffarsi e chidere rigori, diverse occasioni in cui è stato protagonista Messi e soprattutto Busquez che è rimasto a terra e poi ha sirciato per vedere se l’arbitro fosse vicino nell’occasioni della frettolosa espulsione di Thiago Motta che ha costretto l’Inter a giocare in dieci uomini.

In un infuocato Camp Nou, termina 1-0 il confronto tra Barcellona e Inter, gara di ritorno della semifinale di Uefa Champions League 2009-2010. A segno Piqué, al 39' del secondo tempo, ma la sua rete non basta: dopo il 3-1 di San Siro, nerazzurri in finale dopo 38 anni dall'ultima volta. Esplode la gioia interista, per la quinta finale di Champions nella storia dell'Inter: si va a Madrid, appuntamento al 22 maggio con la finalissima di Uefa Champions League.

Primo tempo a reti inviolate al Camp Nou, con Thiago Motta incredibilmente espulso dopo la sceneggiata di Busquets al 28', che si butta a terra fingendo di aver preso una manata dal centrocampista dell'Inter. I nerazzurri stringono i denti nonostante l'inferiorità numerica, con Julio Cesar che salva i suoi con una grandissima parata su Messi al 33'. Nella ripresa il Barcellona prova a sfondare ma in fase difensiva i nerazzurri mostrano organizzazione e carattere, non concedendo nulla all'avversario e andando con orgoglio a tamponare su ogni pallone. Al 39' arriva il gol del Barcellona, con Piqué, su passaggio di Xavi. Il Camp Nou a questo punto s'infiamma ma l'Inter non molla con un super Julio Cesar. Termina quindi 1-0 il confronto tra Barcellona e Inter: la rete blaugrana non è sufficiente dopo il 3-1 di San Siro, nerazzurri in finale di Champions League grazie a un carattere e un orgoglio inesauribili.


PRIMO TEMPO - Contro il Barcellona di Pep Guardiola, José Mourinho sceglie Zanetti come laterale sinistro a completare la difesa composta da Maicon, Lucio e Samuel. Centrocampo con Chivu, Cambiasso e Motta; davanti Sneijder a supporto del tandem Eto'o-Milito. Pandev dà forfait all'ultimo: durante il riscaldamento, infatti, ancora problemi muscolari per lui.
Parte subito forte il Barcellona già dai primi minuti: aggressivi i blaugrana, con l'Inter schiacciata nella propria area. Al quarto d'ora la prima offensiva nerazzurra, con Chivu che dalla sinistra va al tiro, ma Valdes respinge senza problemi. Al 20' presa di Valdes dopo un guizzo dalla destra di Milito, mentre un minuto dopo Cambiasso smorza il passaggio filtrante di Messi, con Julio Cesar che esce sul pallone. Al 23' Barcellona pericoloso con un destro al volo a lato di Pedro. Due minuti dopo risponde l'Inter con Eto'o che, servito da Sneijder, viene fermato in angolo da Gabriel Milito. Al 28' l'Inter rimane in dieci uomini: De Bleeckere espelle inspiegabilmente Thiago Motta, a causa di Busquets che fa una vera e propria sceneggiata, come se il centrocampista nerazzurro gli avesse rifilato una gomitata. In realtà Thiago Motta ha solamente allargato il braccio mettendo la mano a protezione, non considerando affatto l'avversario: un replay della televisione sbugiarda qualche istante dopo Busquets, che mentre si rotola per terra apre l'occhio per vedere se l'arbitro ha estratto il cartellino. Al 33' grandissima parata di Julio Cesar sul sinistro a girare di Messi: è la prima grande occasione della partita. Al 37' strepitosa chiusura di Lucio su Keita, mentre due minuti dopo un tiro di Ibrahimovic sottomisura viene respinto da Samuel. Al 44' punizione per il Barcellona: al tiro, di potenza, Ibrahimovic, ma la palla finisce sopra la traversa. Dopo due minuti di recupero, termina quindi 0-0 la prima frazione di gioco tra Barcellona e Inter.


SECONDO TEMPO - La ripresa si apre con un cambio tra le fila del Barcellona: Maxwell al posto di Gabriel Milito. Nessun cambio, invece, nell'Inter, in dieci dopo l'espulsione di Thiago Motta. Parte forte anche nell'inizio del secondo tempo il Barcellona, con Pedro che al 5' cerca un traversone tagliato, ma nessun problema per Valdes. Al 7' Ibrahimovic cerca l'acrobazia, senza successo, su cross di Daniel Alves. Al 9' Julio Cesar in versione superman su un tiro-cross di Xavi. Al 14' ancora Barcellona, ma con un tiro alto sopra la traversa di Touré che non può impensierire. Due minuti dopo i blaugrana ci provano con un destro largo di Pedro, dalla distanza, ma nulla di fatto. Il Barça non riesce a sfondare. Al 27' Messi sulla sinistra serve Keita, che spara alto di sinistro sopra la traversa. I blaugrana vanno in attacco in tutti i modi ma l'Inter difende con carattere e orgoglio su ogni palla. Al 33' anche Eto'o va con sacrificio in difesa, a salvare sul secondo palo. Al 37', su cross di Messi, Bojan colpisce di testa ma la palla termina di un soffio a lato. Al 39' arriva il gol del Barcellona, con Piqué, che su passaggio di Xavi beffa la difesa mettendo fuori causa Julio Cesar. Nel secondo minuto di recupero Bojan va a rete, ma l'azione era stata fermata, c'era un mani di Touré: l'Inter tira un sospiro di sollievo. Dopo quattro minuti di recupero termina quindi 1-0 il match tra Barcellona e Inter. Inter in finale di Champions League. Tutti a Madrid, sabato 22 maggio al Santiago Bernabeu.

ZANETTI: GRANDE GRUPPO È Javier Zanetti per primo a voler esprimere tutta la sua gioia ai microfoni di Rai Sport a bordo campo: "Abbiamo sofferto, ma meritavamo questa vittoria. Per quello che abbiamo fatto oggi, per quello che abbiamo dimostrato, per quello che siamo: un grande gruppo". Una partita tesa prima dell'inizio, resa ancora più nervosa dall'espulsione, dopo 28 minuti di gioco, di Thiago Motta: "C'era un'aria molto pesante, ma noi eravamo concentrati solo sulla partita. Al di là dell'espulsione è stato davvero importante lo spirito messo in campo dal nostro gruppo. Adesso pensiamo anche al campionato, poi la nostra testa sarà tutta per la finale di Madrid".

MOU: UNA SQUADREA DI EROI "Una squadra di eroi, un campo dove gli eroi hanno lasciato il sangue. Gli altri parlavano di lasciare la pelle, noi abbiamo lasciato il sangue che è più importante". Ai microfoni di Rai Sport, le prime parole di un emozionato José Mourinho, l'allenatore che ha regalato all'Inter la finale di Champions League a 38 anni di distanza dall'ultima volta: "È stata una vittoria di tutti: di chi questa sera ha giocato e di chi non era in campo, dei tifosi che hanno sofferto qui al 'Camp Nou' e di coloro che l'hanno fatto nelle loro case. Quella scritta questa sera sarà una pagina di storia da raccontare ai nipoti, non alla stampa, in un giorno assolutamente incredibile".

Il tecnico portoghese si rivolge poi direttamente ai tifosi: "Chiedo loro uno sforzo: è la nostra festa, voglio tutti i tifosi all'aeroporto ad aspettare questi ragazzi e voglio i tifosi a Roma dove giocheremo un'altra finale. Riesco a immaginare la loro gioia perchè tutti i nostri tifosi sono consapevoli di quanto sia stato difficile compiere quest'impresa. Era difficile farlo con 11 uomini in campo, figuriamoci in 10. È la sconfitta più bella della mia vita, ma questa squadra meritava di pareggiare 0-0".

"Io ho già vinto la Champions League - continua Mourinho - ma vincere oggi è stato ancora più bello. Vinsi quella coppa con un risultato di 3-0 e sapevo sarei diventato campione già molto prima del fischio finale. Oggi non è stato così, se avessi potuto giocare, avrei lasciato il sangue in campo anche io, nonostante sia scarso".

Corsa e urla di gioia: questa la fotografia di José Mourinho al fischio finale di Barcelona-Inter. Ma qualcuno ha provato a fermare l'entusiasmo nerazzurro, vedi Victor Valdes: "Lui e tutto Barcellona si aspettavano di vincere, ma hanno avuto una sorpresa enorme già al 'Meazza'. Poi, quando abbiamo visto certe scritte sulle maglie e altri episodi, abbiamo capito che i nostri avversari avevano paura. Forse, se fossimo rimasti in undici uomini in campo, avremmo vinto la gara, ma abbiamo dovuto sopportare l'infortunio di Pandev, grazie alla bravura di Chivu che è stato spettacolare e si è preparato al match in 10 minuti, poi Thiago Motta è stato espulso. Insomma, una gara incredibile".

Ringraziamenti per José Mourinho arrivano dai tifosi nerazzurri, dall'Italia e dagli italiani che possono ancora vedere sventolare la bandiera nerazzurra nell'Europa che conta come non accadeva da 38 anni: "Questa è davvero la mia gioia. Quest'Inter ha saputo vincere contro Chelsea e Barcellona, potrà vincere o non vincere quest'anno la Champions League, ma  è una squadra di dimensione europea e questa è una soddisfazione per me. I tifosi nerazzurri? Credevo impossibile ritrovare un'empatia come quella costruita con i tifosi del Chelsea e invece ne ho trovata una ancora più grande con quelli dell'Inter. Se ora il calcio italiano mi piace di più? No, rispetto tutti e tutto, ma non mi piace di più. Futuro? La mia direzione per adesso va verso Roma, poi a Siena e poi a Madrid".

Il sogno dei tifosi dell'Inter si è avverato anche grazie a una squadra capace di non cadere nelle provocazioni, neanche in quelle di Lionel Messi: "Messi è Messi - replica Mourinho - un talento assolutamente incredibile, di un'altra galassia. Ma lui,  come i suoi compagni questa sera, non ha giocato con abbastanza forza. Io ho giocato in un modo completamente diverso: solo per darvi un'idea, alle 4 di questa mattina abbiamo chiamato la polizia perchè non potevamo dormire per il rumore che qulcuno faceva con delle pentole sotto il nostro hotel. Falli? Simulazioni? Vi garantisco una cosa: il prossimo anno tornerò a giocare al Camp Nou, mi capita sempre, e quando tornerò, mi succederà nuovamente qualcosa. Il rosso a Motta l'ho avuto in passato con Drogba, purtroppo Thiago ha perso un po' di lucidità, ma non l'ho rimproverato: ho preferito utilizzare il tempo dell'intervallo per parlare con il resto della squadra. Un giudizio sull'arbitraggio di De Bleeckere? Non voglio giudicare, prima della gara avevo detto che quando i giocatori aiutano l'arbitro, il compito di quest'ultimo è molto più facile. Oggi mi sembra che qualcuno non abbia seguito questo consiglio...".

MORATTI: MOU E’ UN FENOMENO Gioia enorme per il presidente Massimo Moratti grazie alla conquista della finale di Madrid di Champions League: "Sono molto felice, hanno giocato in 10, contro i campioni del mondo, in casa loro: un po' di tempo fa ho detto a Mourinho che secondo me sarebbe stato impossibile passare in dieci in una gara di Champions League, invece no, è possibile eccome, grazie a un gran carattere, a una grande squadra, individualmente e come gruppo, come ha dimostrato di essere la nostra. È una felicità infinita. Speriamo che sia un passaggio di consegna con il Barcellona, noi ci siamo, su tre finali: Champions, Coppa Italia e campionato con tre gare che sono come una finale. Mourinho anche stasera è stato un fenomeno e i ragazzi meravigliosi, un carattere immenso. Sapevano cosa fare in ogni momento, bravissimi. Hanno giocato in maniera davvero intelligente, complimenti a tutti: spero che i tifosi dell'Inter siano felici quanto lo sono io, tantissimo. Se il pensiero corre a mio padre Angelo e alla sua Inter? Certo, ma quell'Inter la finale l'ha vinta, noi ancora no. Laporta? È stato molto carino: come dico io è un amico. Ha avuto un comportamento molto educato".

Infine, ancora complimenti a Mourinho, paragonato ad Herrera: "È un accostamento pertinente, il carattere è simile: gran lavoratori entrambi, pignoli, professionali, coraggiosi, carismatici. Li vedo molto simili. Ringrazio sinceramente Mourinho. Ha il merito, enorme, di averci portato sin qui. Trovare un difetto a Mourinho? Difficile, forse è solo un po' introverso, ma meraviglioso. Grazie di cuore".

SNEIJDER: UN SOGNO A commentare il passaggio in finale, a caldo, è Wesley Sneijder: "È meraviglioso, siamo in finale, è un sogno. Dobbiamo goderci questo momento ma riconcentrarci poi subito sul campionato e anche sulla Coppa Italia, non vogliamo lasciar andare nulla. È il momento più bello della mia carriera, finora la mia migliore stagione, sono al settimo cielo, dobbiamo festeggiare

TRONCHETTI: SPIRITO IMMENSO Marco Tronchetti Provera commenta la conquista della finale di Champions League: "Mi sembra che il successo sia di tutta la squadra e di Mourinho, che in 10 ha saputo reggere di fronte al Barcellona. Grande squadra che ha maturità da Champions. La squadra è compatta e solida, il sacrificio di Ibrahimovic in realtà ci ha giovato, e poi abbiamo un grande spirito. Adesso gli obiettivi sono tutti a portata di mano e noi ce la metteremo tutta per conquistarli".

LUCIO: SIAMO FORTISSIMI Commenta anche Lucio l'impresa nerazzurra del Camp Nou: "È un momento di grande felicità, abbiamo battuto un Barcellona fortissimo, perché noi siamo fortissimi. Il Bayern? Ora non ci penso, ci sarà tempo. Il gruppo è stata la nostra forza, ognuno di noi è stato importantissimo. La squadra unita il nostro segreto. Adesso andiamo avanti così, come oggi, anche a Madrid. Prego Dio che ci dia forza".

GIOIA CAMBIASSO Tocca a Esteban Cambiasso dare sfogo alla gioia dopo il passaggio in finale di Champions League: "Un grande sacrificio il nostro, stasera come a San Siro. Loro erano convinti che potevano rimontare ma noi siamo stati bravi a contenere e ripartire. Abbiamo fatto benissimo, anche perché loro - a parte il gol, che credo fosse un filo in fuorigioco - non sono riusciti poi a fare moltissimo. Ringraziamo il presidente, per tutti i sacrifici che ha fatto finora e che ci hanno consentito di essere qui oggi, a pensare alla finale di Champions League a Madrid

THIAGO MOTTA: A MADRID!! Espulso dopo 28 minuti di gioco, Thiago Motta commenta ai microfoni di Inter Channel la decisione del belga De Bleeckere in seguito al contatto con il blaugrana Busquets: "È stata un'ingiustizia. Una volta fuori dal campo, grazie ai replay televisivi, ho visto che il mio avversario, mentre era a terra, si è girato per guardare se l'arbitro fosse lì vicino".
Vista verso Madrid, un rimpianto non trascurabile per il brasiliano che prosegue: "Questa finale era il mio sogno, per questo spero ancora nella prova televisiva: l'arbitro magari non ha visto, ma qualcun altro avrebbe potuto farlo. Questo non è onesto; come ha detto ieri il mister se è il giocatore ad aiutare per primo l'arbitro è tutto più semplice. Ho visto anche il gol di dove, forse, vedere un fuorigioco era più difficile. Certo è che nessuna squadra può avere la nostra voglia di arrivare in finale e anche il pubblico che ci ha seguito ha meritato questo traguardo

BRANCA: UNA GARA INTELLIGENTE Ai microfoni di Inter Channel esprime tutta la sua soddisfazione anche il direttore tecnico dell'Inter, Marco Branca: "Quella di questa sera è stata una dimostrazione della consapevolezza che la squadra ha di se stessa. L'Inter ha fatto intelligentemente quello che doveva fare per portare a casa un grande risultato, ha saputo dimostrare tattica e disponibilità a soffrire perchè, alla fine, dopo una gara come quella di oggi al 'Camp Nou', le gambe non vanno certo più come prima...".

 
 
 

Inter-Barcellona 3 a 1 nerazzurri da sogno

Post n°2269 pubblicato il 21 Aprile 2010 da paolo.interista

Quella che ieri sera è scesa in campo allo stadio Meazza in San Siro è stata un’Inter da sognoi, una bellissima Inter che ha vinto contro il Barcellona per 3 reti a 1. Una buona partita da parte di tutti i nerazzurri, attenti e concentrati. Ora, dopo la vittoria del primo round, bisogna tenere alta la guardia per il secondo round – ovvero il match di ritorno al Camp Nou. Grande prova di carattere, orgoglio, determinazione e cuore per la Beneamata che si era trovata inizialmente immeritatamente sotto di un gol. Poi, l’aver giocato un’ottima partita meritando la vittoria è stato suffragato anche dal risultato finale.

 

INTER-BARCELLONA Termina 3-1 il confronto tra Inter e Barcellona, gara d'andata della semifinale di Uefa Champions League 2009-2010. Parte subito ad alta intensità il match, con occasioni da entrambe le parti, ma al 19' del primo tempo è il Barcellona che riesce ad approfittare e a passare in vantaggio: servito dalla sinistra da Maxwell, Pedro va al tiro di sinistro e beffa Julio Cesar. I nerazzurri, però, tengono duro e dopo undici minuti, al 30', trovano il pari con Sneijder, su sponda di Milito. Nella ripresa, al 3', arriva subito la rete del vantaggio interista, con Maicon servito da Milito. Dopo aver sfornato gli assist per i due gol nerazzurri, Milito entra nel tabellino dei marcatori segnando al 16' della ripresa: azione innescata da Eto'o, che serve Sneijder, la palla passa quindi al Principe, che corregge in rete il colpo di testa dell'olandese e beffa Valdes. In un 'Meazza' infuocato ed esaurito, l'Inter batte il Barcellona 3-1.

PRIMO TEMPO - Contro il Barcellona di Pep Guardiola, José Mourinho sceglie Zanetti come laterale sinistro a completare la difesa composta da Maicon, Lucio e Samuel. Diga di centrocampo con Cambiasso e Motta; davanti il trio Pandev-Sneijder-Eto'o a supporto di Milito. Al fianco dei campioni dell'Inter e del Barcellona, ventidue bambini, a calcare l'erba del 'Meazza' al momento di scendere in campo. Bimbi rom attualmente ospiti della 'Casa della Carità' di don Virginio Colmegna, perché gli insediamenti dove vivevano a Milano sono stati sgomberati. Per questi bambini, una piccola gioia in una vita di difficoltà. Parte subito all'attacco il Barcellona, con una combinazione tra i due ex nerazzurri, Maxwell e Ibrahimovic: cross di Maxwell da sinistra, Ibra cerca l'acrobazia a centroarea, ma senza successo. L'Inter risponde con un lancio di Cambiasso in profondità, uscita sicura però per Valdes. Un minuto dopo ci prova Milito, sulla sinistra, ma il suo cross è allontanato da Keita. Al 10' grande occasione per l'Inter, interrotta però dal guardalinee: Milito, servito perfettamente da Sneijder, non è in fuorigioco, è errata la segnalazione. Due minuti dopo Eto'o ruba palla a Keita, per l'arbitro con un fallo: il camerunese si lamenta, calcia fuori la palla, e viene ammonito. Al 17' grande occasione per l'Inter, con Eto'o servito da Cambiasso, il camerunese va al tiro, ma Valdes respinge corto, Milito ci prova su rimpallo di sinistro, ma il tiro è fuori misura. Dopo due minuti, al 19', arriva però la rete del vantaggio blaugrana, con Pedro che di sinistro viene servito dalla sinistra da Maxwell. L'Inter prova a reagire, con un colpo di testa largo di Lucio da ottima posizione al 22', ma per il brasiliano viene segnalato il fuorigioco. Al 26' Valdes esce e anticipa Milito, lanciato lungo da Maicon. Il Principe, però, non si rassegna e un minuto dopo ci riprova, servito da Pandev: il tiro dell'argentino, di destro angolato, finisce però di poco a lato. Al 30' l'offensiva dell'Inter viene però premiata: arriva il gol del pareggio con Sneijder, servito da Milito. Dopo il pari, l'Inter continua a spingere. Al 35' uscita tempestiva di Julio Cesar, in anticipo su Ibrahimovic, cercato dal cross di Pedro sul primo palo. Al 40' ci prova ancora il Barcellona, ma c'è Lucio a salvare su Alves. Dopo un minuto di recupero, termina quindi 1-1 la prima frazione di gioco tra Inter e Barcellona.

SECONDO TEMPO - La ripresa si apre senza cambi. Al 3' arriva subito il gol del vantaggio nerazzurro, sottomisura, con Maicon in corsa servito da Milito. Uno stadio 'Meazza' tutto esaurito esplode di gioia per il primo gol del brasiliano in questa Champions League. Al 7' il Barcellona cerca l'offensiva con Messi di sinistro, ma in tuffo Julio Cesar respinge. Al 9' il portiere nerazzurro salva sul colpo di testa di Busquets in una mischia in area. Al 15' viene segnalato il fuorigioco su Ibrahimovic, il cui tiro era comunque stato respinto da Julio Cesar. Al 16' arriva il gol del 3-1 nerazzurro, con Milito: innesca l'azione Eto'o, che serve Sneijder, palla al Principe che corregge in rete il colpo di testa dell'olandese e beffa Valdes. È 3-1 per l'Inter. Dopo lo scontro di gioco con Messi, Maicon resta a terra, colpito al viso dal gomito dell'argentino. Maicon è costretto ad uscire in barella, tenendosi la mano su naso e bocca. Maicon viene sostituito da Chivu, mentre al 30' esce anche Milito, davanti ad uno scrosciare di applausi: al suo posto Balotelli. Al 32' grande chiusura di Samuel sul tiro ravvicinato di Pedro. Al 35' Keita prova ad impensierire Julio Cesar con una conclusione dalla distanza ma Julio Cesar respinge. Al 40' grande occasione per l'Inter, con Sneijder, che però non trova la porta sbagliando il controllo. Al 42' si salva l'Inter, grazie a Lucio, che sulla linea respinge il tiro di Piqué. Al 92' Pedro ci prova in rovesciata ma Julio Cesar blocca con sicurezza. Dopo quattro minuti di recupero termina quindi 3-1 il match tra Inter e Barcellona.

GIOIA MORATTI: FORMIDABILI Commenta la vittoria dell'Inter anche il presidente nerazzurro Massimo Moratti, ai microfoni di Inter Channel: "I miei complimenti prima di tutto a un pubblico strepitoso, che ha sostenuto la squadra sempre, e poi - ovviamente - alla squadra, che è stata fantastica, fortissima, concreta, con grande personalità, orgoglio e coraggio, sono stati formidabili. Potevamo forse fare ancora più gol, per come abbiamo giocato: sono davvero orgoglioso, orgoglioso dei giocatori e dell'allenatore, un allenatore davvero intelligente. Mourinho ha saputo fare in modo che loro si scambiassero la palla, sì, ma che noi fossimo molto più pericolosi. Un percorso di Champions che ripaga le fatiche, anche economiche? Non è che le cose vanno sempre in maniera lineare rispetto a un sacrificio, niente è mai assicurato. Una volta c'era un gruppo che ha tentato di assicurarsi il risultato ma non mi sembra che sia finito benissimo...". "Comunque - prosegue il presidente - sono davvero orgoglioso dei giocatori, perché abbiamo vinto contro una squadra che tutti dicevano imbattibile. La mentalità che è riuscito ad imprimere Mourinho è che la vittoria, i risultati, bisogna guadagnarseli. È servito per stasera e spero che serva anche a Barcellona, dove sarà durissima. Adesso pensiamo però anche al campionato, e i ragazzi li sentivo già stasera che dicevano che vogliono fare di tutto per vincere il campionato, cercheremo di vincere il più possibile".

MOU: GRANDE BRUPPO, BRAVI Commenta la vittoria per 3-1 sul Barcellona José Mourinho: "Vincere contro il Barcellona non è facile, segnare contro di loro non è facile, difendere contro di loro non è facile, ma noi siamo riusciti a fare tutto questo, abbiamo vinto e meritato. Però siamo ancora lontani dalla finale, manca ancora una partita a Barcellona, contro una squadra di super qualità e un club che è un club tosto: dobbiamo fare attenzione. E poi ho anche visto delle cose nel tunnel che mi fanno già pensare cosa mi devo aspettare la prossima settimana... Quello che ho visto sono stati i giocatori del Barcellona arrabbiato con gli arbitri, e va detto che la loro memoria è molto corta, perché non posso dimenticare quando i 'miei' giocatori del Chelsea piangevano l'anno scorso per l'arbitraggio di Ovrebo, proprio nel match contro il Barcellona, mentre questa sera loro non sono stati capaci di dire che hanno perso contro una squadra che ha meritato di vincere. I giocatori dell'Inter, invece, meritano tanti complimenti questa sera, hanno dato davvero tutto. Che percentuale abbiamo ora di andare in finale? Ancora il 50%".

L'allenatore nerazzurro torna quindi sulla prestazione dei suoi uomini: "Abbiamo giocato molto bene, peccato per il gol subito, un gol al primo tiro in porta loro, peccato davvero, ma abbiamo saputo come rispondere, la squadra è stata bravissima. Adesso cerchiamo di ripeterci, non possiamo dimenticarci che mancano ancora 90 minuti e tutto può succedere, però - in ogni caso - siamo alla sesta vittoria consecutiva e da essere una squadra piccolina in Champions siamo passati a essere una squadra che adesso sa vincere in Europa". Infine, a Mourinho viene chiesto un commento sul compartamento di Balotelli: "Io sono nell'Inter dal luglio 2008 e se vado a ricordare tutti i 'pali' che mi sono preso per cercare di educare un bravo talento, sono miliardi di 'pali': stasera è successa una cosa che è brutta. Siamo un gruppo, siamo uniti, abbiamo un sogno e idee per perseguire questo sogno. Alla fine della partita di Barcellona abbiamo due possibilità: andare a Madrid o tornare a casa, ma in ogni caso torneremmo a casa con la testa molto alta. Però ripeto, davvero: Madrid è ancora lontana...".

LUCIO: CUORE INTER Gladiatore dentro e fuori il campo, anche stasera Lucio è stato perfetto e preciso in ogni sua mossa: "Sono felice per il risultato positivo e lascio il 'Mezza' contento - confessa il difensore brasiliano ai microfoni di Inter Channel - . Sapevamo non era facile affrontare una squadra come il Barcellona, un gruppo con tanta qualità, ma noi oggi abbiamo giocato anche con tanto cuore e tutta la squadra ha fatto benissimo. Per arrivare fino a qui è stato molto importante il gruppo: allenarmi con Julio Cesar, Maicon, Samuel e Zanetti è fondamentale, ognuno aiuta l'altro e questo spirito oggi in campo è stato decisivo per la compattezza della squadra. Questo è stato fondamentale: avere la mentalità per vincere la Champions".
"Chi avrà la meglio nell'andata dell'altra semifinale tra Bayern Monaco e Lione? I tedesci hanno creato una squadra forte, ma anche il Lione ha un gruppo fantastico, si tratta di due belle squadre, ma quel che conta è che l'Inter vada avanti così, con la consapevolezza di avere i propri mezzi per arrivare alla finale di Madrid".

CAMBIASSO: LA FORZA DEL GRUPPO E’ IL SEGRETO Commenta la vittoria, ai microfoni di Inter Channel, Esteban Cambiasso: "Abbiamo visto la forza di questo gruppo. Non si può vincere contro una squadra così se non c'è un contributo massimo di tutti, di tutto il gruppo: siamo contenti, tranquilli, soddisfatti, ma manca ancora il secondo tempo. Però siamo stati bravi, col gol subito potevamo andare in tilt, invece abbiamo retto e vinto 3-1, contro il Barcellona, non è cosa che si vede tutti i giorni. Loro hanno tantissima qualità, ma noi siamo riusciti a contrastare il loro gioco e a creare il nostro. Comunque basta nel farci i complimenti, perché sappiamo cosa sanno fare loro quando si arrabbiano, anche perché siamo solo all'intervallo. Stiamo con i piedi per terra, ma abbiamo un sogno... E adesso testa al campionato, dobbiamo battere l'Atalanta".

DEKI: SERATA INDIMENTICABILE "Mi dispiace tanto non poter giocare la gara di ritorno al 'Camp Nou', ma non credo di aver commesso un fallo da giallo". Pensa già al futuro Dejan Stankovic e alla gara che, con l'ammonizione rimediata questa sera, non potrà vederlo tra i protagonisti, ma non dimentica il passato recente e la bellissima vittoria della sua Inter: "È stata una grande partita - continua il serbo ai microfoni di Mediaset Premium - una serata indimenticabile per tutti, per noi, per la società e soprattutto per i tifosi. Una serata che rimarrà nella storia anche se è solo una prima parte. Siamo stati perfettti, abbiamo preparato questa gara benissimo e sono molto con per noi. Non è facile essere ancora in corsa su tutti e tre i fronti, ma ho molta fiducia: possiamo arrivare fino in fondo a tutte e tre le competizioni, non molliamo. In campionato siamo tra i primi, in Europa siamo in semifinale e in finale di Coppa Italia. Non posso negarlo abbiamo rallentato nella seria A e la Roma è stata brava, ma abbiamo ancora voglia di vincere".
"Questa sera si è visto un calcio di alto livello - conclude Stankovic - un'Inter organizzata al massimo, siamo stati sempre concentrati. Messi sottotono? Merito dei miei compagni e di Mourinho che hanno saputo come ingabbiare sia lui che Ibrahimovic".

MILITO: GRANDE VITTORIA Ai microfoni della Rai, commenta la vittoria nerazzurra Diego Milito, autore dei due assist vincenti e del terzo gol nerazzurro: "Siamo molto felici e contenti per questa vittoria, la prestazione della squadra è stata ottima, non è stato facile, anche a livello nervoso, ma ce l'abbiamo fatta. Però mancano ancora 90 minuti da giocare: certo questa vittoria ci dà sicurezza, grinta. Abbiamo cercato di neutralizzare il loro gioco e ci siamo riusciti, bene così, adesso dobbiamo fare altrettanto a Barcellona. Abbiamo lavorato bene, abbiamo fatto un bel blocco difensivo su Messi ed Ibrahimovic, e creato noi il nostro gioco, con tante occasioni. Il mio gol? Preferisco parlare dei miei assist: è bello far segnare i compagni. E speriamo che questi gol servano per raggiugere traguardi importanti".

ZANETTI: FORZA INTER "È stata una grande partita, l'Inter ha dato il meglio. Soprattutto sull'1-0 non era facile, ma la squadra ci ha creduto fino alla fine e abbiamo conquistato meritatamente la vittoria".
Sono di Javier Zanetti i primissimi commenti nel post partita di Inter-Barcellona rilasciate ai microfoni di Rai Sport: "Abbiamo dimostrato la nostra forza, ma ora dobbiamo restare concentrati e pensare al cammino che ci aspetta. Abbiamo buona speranze per la gara di ritorno, ma non è ancora finita: anche al 'Camp Nou' dovremo giocare come stasera". Le ultime parole del capitano nerazzurro sono per Mario Balotelli: "Strani comportamenti in campo? Dispiace per Mario, ma ora parleremo con lui perchè vogliamo che lui sia tranquillo". (ommenti tratti da inter.it)

 
 
 

Inter Cagliari 3 a 0

Post n°2268 pubblicato il 08 Febbraio 2010 da paolo.interista

Una bella Inter ha vinto ieri contro il Cagliari per 3 a 0. Le reti portano le firme di: Go-go Goran Pandev, Wally Samuel e "El Principe" Milito. Pandev e Milito sempre in gol ogni partita, un altro passo verso il tricolore - sarebbe il quinto consecutivo, storia del calcio - sopettacolo al Meazza e altri due punti guadagnati sulla seconda classificata. La capolista se ne va.

IL MATCH È un 3-0, secco e preciso come solo l'Inter sa essere, il risultato con il quale i nerazzurri archiviano la pratica-Cagliari, ospite dei nerazzurri nel confronto valido per la 23^ giornata della Serie A Tim '09-'10, in scena nel pomeriggio domenicale dello stadio 'Meazza'. Comincia male l'avventura in rossoblù del portiere Agassi: dopo 6', è Pandev a castigarlo, con il suo terzo gol in nerazzurro nato dalla straordinaria azione, e determinazione, di capitan Zanetti. Segna Pandev, segna Samuel, che replica con un gol dei suoi, un mix di fisico e testa, e 'segna' anche Julio Cesar compiendo un miracolo al 36' sul tiro secco di Nenè. 120 secondi dall'inizio della ripresa, tanto basta a Milito per calare il tris: tre, il numero perfetto, come perfetto è il triangolo del tridente nerazzurro che confeziona la 13^ rete stagionale dell'attaccante argentino e mette il sigillo sulla straordinaria prova corale dell'Inter.

PRIMO TEMPO - Costretto a rinunciare a Stankovic (infortunato) e a Sneijder e Lucio (squalificati), José Mourinho sceglie il tridente Pandev-Milito-Eto'o, quest'ultimo alla prima da titolare dopo la Coppa d'Africa, per attaccare il Cagliari di Massimiliano Allegri. Centrocampo affidato a Zanetti, alla 128esima gara consecutiva in campionato, Cambiasso e Thiago Motta, mentre in difesa spazio a Maicon, Cordoba, Samuel e Santon. Tra i pali torna Julio Cesar, il portiere avversario è l'esordiente in rossoblù, Michael Agazzi che rompe il ghiaccio al minuto 2 con il pallonetto di Cambiasso sul passaggio dalla destra di Milito. Il Cagliari risponde al 3' con Matri che prova la conclusione dalla distanza, Julio Cesar lascia sfilare. Il vantaggio nerazzurro arriva dopo soli 6 minuti di gioco e nasce da una straordinaria azione personale di Javier Zanetti che, arrivato al limite sinistro dell'area, lancia centralmente per Eto'o, il tiro del camerunese s'infrange sulla difesa avversaria, sulla ribattuta si avventa Pandev che non sbaglia e realizza il suo terzo gol in nerazzurro. All'8 Julio Cesar risponde presente al tiro centrale di Jeda dalla distanza, deviando in corner; dall'altra parte, pochi secondi dopo, Pandev, ci prova sull'assist di Eto'o, ma spedisce il pallone sopra la traversa. Il confronto Pandev-Agazzi va avanti: al 14' il macedone ci prova, dopo lo stop al volo, in girata di sinistro, ma il rossoblù non si fa sorprendere e respinge con due mani; al 18' su un perfetto calcio d'angolo, Agazzi in presa alta chiude la sua porta. Il raddoppio dell'Inter arriva al 17'e porta con sé tutta la lucidità di Walter Samuel: su corner di Maicon dalla sinistra, il difensore nerazzurro salta più in alto di tutti e, di testa, batte nuovamente Agazzi per il 2-0. Il Cagliari accorcia le distanze con Matri al 34' ma la rete è annullata dall'assistente Pirondini per fuorigioco di Lazzari; due minuti dopo, invece, il 'gol'di Julio Cesar, o meglio la parata del brasiliano che vale quanto un centro, sul tiro secco di Nenè, un miracolo di reattività del portiere nerazzurro. Agazzi chiuder la porta al 45' sul calcio di punizione a botta sicura di Cambiasso e pochi istanti dopo sul tiro di Thiago Motta.
Dopo 2' di recupero, squadre a riposo sul 2-0. Inter perfetta nei 45' iniziali: impressionante la qualità del gioco nerazzurro privo di Sneijder e con Pandev a unire i due reparti di centrocampo e attacco.

SECONDO TEMPO - Inizia il secondo tempo e Milito torna a segnare: al minuto 2, il tridente nerazzurro è perfetto, il triangolo Eto'o-Pandev-Milito agisce nello stretto e il tocco del Principe è decisivo, come sempre. Al quarto d'ora, Mourinho sostituisce Eto'o con Sulley Muntari. Al 18' Barone invita Lazzari al tiro dalla distanza, Julio Cesar para in due tempi. Dal 20' due spunti di Maicon permettono a Milito di creare pericoli in area avversaria, sul primo la palla è chiusa da Canini, sul secondo il Principe si avventa di petto, ma perde l'attimo per la conclusione. Alla mezz'ora, scatta la seconda presenza in nerazzurro per Mariga che prende il posto di Thiago Motta. Al 35', il tocco di destro di Matri in girata crea qualche brivido in area interista, ma il pallone termina all'esterno della rete. Al 38' c'è la standing ovation per Diego Milito che lascia esce dal campo, lasciando il posto a Mario Balotelli. Dopo 4' di recupero, termina sul 3-0 la sfida tra Inter e Cagliari. Nerazzurri a 52 punti in classifica, a + 10 sul Milan diretto concorrente, aspettando il posticipo serale tra Fiorentina e Roma.

PANDEV Ai microfoni di Sky, al termine della vittoria dell'Inter sul Cagliari per 3-0, commenta il match uno dei tre marcatori nerazzurri, Goran Pandev, autore della prima rete e, in generale, di una gara magistrale: "Ma si può migliorare ancora tanto - dichiara Pandev -, siamo stati bravi ma io voglio sempre di più". "Sono contento per i tre punti - aggiunge il nerazzurro -, era una gara difficile ma noi abbiamo dimostrato tutto il nostro valore e meritato la vittoria. Come mi sento ad essere tornato a giocare dopo un periodo così difficile e lungo di inattività? Ormai ho dimenticato tutto, mi sembra di essere sempre stato qui, sto lavorando bene, sono tornato a giocare e a divertirmi. Così sì che mi diverto, grazie Inter. Più di così non potrei chiedere. Pensiamo a noi stessi, gara dopo gara, per continuare così, a vincere". Ai microfoni di Inter Channel, Pandev ha poi aggiunto: "È facile giocare con una squadra così forte, io sto solo facendo il mio lavoro come mi chiede il mister. Oggi ho giocato anche dietro le due punte e non è andata male direi, sono contento. Lui mi ha chiesto se potevo giocare dietro le due punte e io gli ho detto di sì, che ero a disposizione. Mi sono trovato molto bene con Eto'o oggi, era la nostra prima gara insieme per noi e siamo soddisfatto. Un commento sul momento difficile della Lazio? Mi dispiace che siano in difficoltà, spero che si riprendano presto".

ZANETTI Ai microfoni di Inter Channel, commenta così la vittoria nerazzurra Javier Zanetti, che ha propiziato il gol dell'1-0: "Mi hanno lasciato questo spazio e ho fatto come facevo una volta. È stato molto bravo Goran che ha creduto nel rimpallo del portiere. Poi prima parlavo con Diego (Milito, ndr), ha fatto una fantastica giocata anche lui nell'occasione del gol. Gli attaccanti si sono trovati davvero bene tra di loro là davanti. Abbiamo una certa serenità con questi 10 punti di vantaggio ma non ci dobbiamo fermare, dobbiamo continuare a cercare la vittoria come stiamo facendo. Era da tanto che non giocavamo di giorno, non male. Adesso ne abbiamo di nuovo quattro di sera consecutive? Bene, vorrà dire che dormiremo un po' di più a pomeriggio... (sorride, ndr)".

MOURINHO "Una vittoria importante, un gennaio che ha dato tanta fiducia e tanta autostima a quest'Inter, abbiamo vinto tante gare consecutive, anche in Coppa Italia". José Mourinho traccia un bilancio nettamente positivo dopo la striscia di successi che hanno visto i colori nerazzurri trionfare nelle due competizioni nazionali. "La squadra ha tanta fiducia, si è visto anche oggi, dal modo nel quale siamo entrati in campo, anch'io da allenatore ho avvertito questa sensazione. Il Cagliari, poi, non è certo un avversario facile: è una squadra che anche sul 2 o sul 3 a zero ha saputo crearci difficoltà, ma la mia squadra ha saputo comunque essere sempre molto compatta e fiduciosa. Quelli ottenuti oggi, sono tre punti molto importanti, considerando anche il pareggio del Milan sul campo di Bologna". Qualità, precisione e decisione: c'è tutto nella vittoria conquistata oggi pomeriggio dall'Inter: 'Abbiamo avuto un controllo totale e l'abbiamo avuto nonostante l'avversario abbia giocato la sua partita e l'abbia fatto bene. Il Cagliari è una squadra che sa proporsi con molta forza nel reparto offensivo, ma noi siamo stati bravi. Pandev ha disputato una gara spettacolare, dietro di lui c'è stata una struttura molto bene organizzata, davanti a lui, Eto'o e Militlo che sono due giocatori molto difficili per gli avversari. È stata una vittoria senza discussione e la sconfitta più pesante per il Cagliari, questo è un dato significativo'. Con Sneijder squalificato, oggi pomeriggio, è stato Pandev a fare da collante tra il centrocampo e l'attacco nerazzurro: "Se Goran può essere considerato il vice-Sneijder? Dipende dalla gara, Sneijder è un centrocampista offensivo, Pandev è un attaccante che può essere un pochino difensivo. Oggi eravamo consapevoli del fatto che Conti era un bravo organizzatore del gioco e non poteva esser lasciato libero, per questo motivo ho chiesto a Goran di giocare in modo offensivo, ma anche di scendere un po' difensivamente, anche Eto'o e Milito hanno fatto lo stesso".  L'Inter segna tanto e lo fa nei modi più diversi, il segreto lo svela lo stesso Mourinho: "Questo è un po' il nostro gioco: attacchiamo sulle fasce quando ne abbiamjo la possibilità, altre volte giochiamo più centralmente avendo giocatori che sono in grado di farlo. Questo crea difficoltà agli avversari perché possiamo cambiare ogni volta il modo di ottenere profondità e per loro non è facile chiudere i nostri movimenti".  Eto'o, Pandev, Milito, Balotelli sono i protagonisti-campioni dell'attacco nerazzurro, ma quale sarà la gestione delle quattro punte nerazzurre da oggi in avanti?: "Dipenderà dal tipo di avversario che affronteremo, dalle caratteristiche della partita, da coloro che saranno a disposizione, ma avere la possibilità di scegliere tra loro è solo un bellissimo problema. Nel periodo che abbiamo di fronte a noi, poi, avremo tante gare da giocare. Oggi, ad esempio, Pandev era un pochino più forte di di Milito, il motivo? Diego ha disputato 90 minuti contro la Fiorentina in Coppa Italia lo scorso mercoledì. Poi, posso giocare anche con tre attaccanti perché ho dei giocatori che fanno 'paura'...fossi un avversario, avrei davvero paura dell'attacco nerazzurro". L'allenatore nerazzurro conclude le interviste post-gara in conferenza stampa: "Sono soddisfatto della mia squadra: ha sempre avuto molto rispetto sia della gara sia dei nostri avversari. Se anche un'Inter può ancora migliorare? C'è sempre da migliorare, oggi ad esempio, ho visto Santon difendere uno spazo che prima forse non sapeva neanche esistesse. A questo proposito posso fare l'esempio di un allenatore che è mio amico, Van Gaal: all'inizo di questa stagione, la sua squadra ha avuto grandissime difficoltà, adesso ha ottenuto almeno 10 vittorie consecutive: è questo il tempo he serve a noi allenatori, un tempo che il presidente Moratti ha concesso a me e che altri non hanno concesso ad altri allenatori". Si parla poi di premi e della Panchina d'Oro vinta da Massimiliano Allegri superando lo stesso Mourinho: "Se questa vittoria è stata una sorta di rivincita sull'allenatore del Cagliari? Se avete tempo, posso inizare a elencarvi tutto quello che ho vinto durante la mia carriera, posso assicurarvi di non essere preoccupato per non aver vinto la Panchina d'Oro. Io voglio vincere solo le partite e credo che anche Allegri avrebbe volentieri scambiato il suo premio con i tre punti di oggi...". Infine, un commento alla spettacolare prova odierna di Goran Pandev: "Se mi aspettavo un giocatore di questo calibro? Aveva fame di giocare, è questa fame è il motivo del suo gioco attuale. Mi piace, conosco a stento la sua voce, perchè? Perchè lui parla principalmente in campo e lo fa bene".

SAMUEL Autore del secondo gol dell'Inter, Walter Samuel si concede ai microfoni di Inter Channel, nonostante il momento personale molto difficile che lui e la sua famiglia stanno vivendo a seguito della scomparsa di Leonardo, il cognato del giocatore, stroncato settimana scorsa da un infarto. "Lo sapete che non sono uno che parla tanto - ha detto Samuel visibilmente commosso -, ma volevo dire che questo gol mi ha fatto ancor di più ricordare Leonardo che non c'è più, mi fa pensare a lui e alla mia famiglia. Una rete, questa, che mi dà la forza per continuare a fare bene nonostante le difficoltà. Leonardo sarà sempre nei nostri cuori, mio e della mia famiglia, oggi ce l'ho messa tutta anche se per me è stata una settimana davvero difficile. Grazie a tutte le persone che mi sono state vicine".

CAMBIASSO Ai microfoni di Inter Channel, ecco le dichiarazioni di fine gara di Esteban Cambiasso: "I miei complimenti oggi vanno agli attaccanti, sono stati davvero bravi. E poi la squadra ha fatto bene a dare subito un segnale forte già a inizio gara, un segnale di concentrazione forte, che mette subito in difficoltà gli avversari. Adesso andiamo a Parma, per fortuna una trasferta vicina, e saremo lì con la voglia di fare tre punti per allungare ancora di più la distanza. È prevista una nevicata mercoledì? Noi andremo lì con l'idea di giocare poi vedremo, certo non sarà il massimo, perché in ogni caso farà davvero fretta. Se venisse rinviata di nuovo? Speriamo di no, magari le previsioni del tempo sbagliano. Speriamo di non tornare a Parma per fare solo una passeggiata, passeggiare è meglio farlo con la famiglia (sorride, ndr)".

MILITO Ecco le dichiarazioni di Diego Milito ai microfoni di Inter Channel a fine gara: "Possiamo dirci tutti felici di questa vittoria, tutti felici per aver giocato un'ottima gara giocata e per aver conquistato tre punti importanti. Per quanto mi riguarda, personalmente, cerco sempre di dare il massimo, al servizio della squadra, speriamo di continuare così. E poi sono sempre molto bravi i miei compagni a servirmi dei gran palloni. Anche oggi è stato così: bella la giocata tra Eto'o e Goran".

 
 
 

Paolillo: dico che...

Post n°2267 pubblicato il 25 Gennaio 2010 da paolo.interista

 Il giorno dopo la vittoria nel derby, all'Inter la rabbia non e' passata, anzi.
  L'arbitraggio di Rocchi, che ha espulso Sneijder e Lucio e assegnato un rigore nel finale al Milan, proprio non va giu', e dopo le dichiarazioni post-partita prima di Mourinho ("E' tutto un pochino piu' strano, l'Inter non poteva vincere questa partita e ha vinto"), e poi di Moratti ("ho visto brutti segnali e se si tratta di segnali, sono molto antipatici e ce li hanno fatti capire con molta semplicita'"), tocca oggi all'amministratore delegato Ernesto Paolillo manifestare l'ira nerazzurra. "E' stato un derby emozionante, fantastico sia per il risultato che per l'atmosfera, ma soprattuto per la volonta' di vincere dei nostri ragazzi che ci ha permesso di avere la meglio contro tutto e contro tutti - attacca ai microfoni di 'Radio Anch'io Lo Sport', su Radiouno - Che qualcosa che non vada ci sia, mi sembra chiaramente evidente". Il riferimento immediato e' all'arbitraggio. "Ieri Rocchi si e' lasciato sfuggire la partita dalle mani - attacca - Ronaldinho andava ammonito, non c'e' una regola per cui sul primo fallo l'arbitro deve chiudere gli occhi. Il rosso a Sneijder? Io non mi lamento di quello ma dell'ammonizione a Lucio che ha scatenato tutto.
  Non ha simulato e non andava ammonito, e' questo che ci ha fortemente irritato. In un'azione Borriello si e' rivolto in una certa maniera all'arbitro che pero' ha fatto finta di niente. Allora vale solo un applauso ironico e il resto no? E' assurdo". L'ad nerazzurro si allinea alle dichiarazioni di Moratti e segnale che "c'e' un evidente aria di voler riaprire il campionato, non riconoscendo la superiorita' di una squadra e volendolo riaprire in una maniera non completamente leale e sportiva". "Le cose che non vanno sono tante - denuncia Paolillo - a partire dalla decisione di spostare le gare quando si vogliono. Fiorentina-Milan e' stata spostata a una data superiore ai dieci giorni e poi e' stata ulteriormente spostata, e mentre per Genoa-Bari e' stata aperta un'inchiesta, in questo caso non e' stato aperto niente. Per un recupero ci deve essere una data certa, altrimenti si falsa il campionato.
  Ricordo anche la mancata espulsione di Bonucci in Bari-Inter e ieri e' stato penalizzato Lucio per un'ammonizione ingiusta.
  C'e' aria di riaprire il campionato ma non perche' sul campo una squadra meriti di riaprirlo". Niente complotti, pero'. "Io non parlo di congiura premeditata - corregge il tiro Paolillo - ma tutti gli elementi che possono riaprire un campionato, anche non sportivi, vengono favoriti, questo sta avvenendo nei fatti e quando c'e' qualcosa che non va bisogna dirlo, e' anche per il bene del calcio italiano. Quando ci sono troppi episodi e' meglio parlarne, per tutti, una squadra va tutelata nel rispetto delle regole, stare zitti sarebbe una mancanza di rispetto per l'azienda per cui lavoro". All'Inter, soprattutto, non hanno ancora digerito la decisione della Lega di spostare di una settimana Milan-Udinese di Coppa Italia, facendola giocare, tra l'altro, a San Siro, 24 ore prima della sfida tra i nerazzurri e la Juve. "Sono arrabbiato per tutto quello che e' successo in Lega, e' li' che vedo mancanza di rispetto", rincara la dose l'ad. Passando poi al calcio giocato, pero', Paolillo spera che l'Inter riesca finalmente a esprimersi in Europa come in campionato ("anch'io vorrei vedere lo stesso spirito in Champions") e per questo punta forte su Mourinho, saldamente al timone dell'undici nerazzurro. "Credetemi, e' uno dei pochissimi manager aziendalisti che abbia mai conosciuto - afferma - Lavorare con lui e' meraviglioso, con lui si lavora magnificamente bene".

(AGI)

 
 
 

Moratti: dico che...

Post n°2266 pubblicato il 25 Gennaio 2010 da paolo.interista

(ANSA) Il presidente dell'Inter, Massimo Moratti, è molto soddisfatto della vittoria nel derby, ma per nulla contento per alcune decisioni arbitrali che a suo modo di vedere vanno a sommarsi alle modifiche dei calendari che durante la settimana hanno irritato parecchio lui e la sua società. "Senza dubbio ho visto brutti segnali - ha spiegato Moratti lasciando lo stadio - se si tratta di segnali sono molto antipatici e ce li hanno fatti capire con molta semplicità".
"L'arbitro ha sbagliato, si è visto che in tribuna non ero contento e non lo sono ancora", ha spiegato il presidente nerazzurro che dopo l'espulsione di Sneijder è apparso molto arrabbiato. "Siamo stati ingiustamente in inferiorità numerica per gran parte della partita, ma l'abbiamo condotta bene e abbiamo vinto. È una dimostrazione - ha continuato - di grande carattere e capacità di gioco da parte della squadra" (ANSA).

 
 
 

Inter, grande vittoria nel derby

Post n°2265 pubblicato il 25 Gennaio 2010 da paolo.interista

Quello di ieri sera è stato un grande derby, una stracittadina indimenticabile, conclusasi con la vittoria dell’inter per due reti a zero. La vittoria nerazzurra porta le firme di Milito e Pandev ed è stata resa ancor più preziosa dalla forza, dal cuore e dal carattere mostrato dai nerazzurri. Si è vinto una partita contro una squadra in buon stato di forma, con l’espulsione di Sneijder (che ha fatto discutere e che per l’Inter ha significato giocare in dieci per buona parte del match e il venir meno della presenza di un uomo di grande qualità come l’asse olandese) e il rigore nel finale parato da Julio Cesar.

LA PARTITA Finisce 2-0, e con l'Inter addirittura in nove uomini, il confronto con il Milan, posticipo serale della 21^ giornata della Serie A Tim 2009-2010, seconda gara del girone di ritorno.
Gara intensa e mozzafiato quella di scena in un infuocato stadio 'Giuseppe Meazza', tutto esaurito per il derby di Milano numero 274, in mondovisione, con oltre 2 miliardi di telespettatori. L'Inter parte fortissima, tanto che al 10' arriva subito il vantaggio: è Milito ad aprire le marcature con un sinistro imprendibile. Per i nerazzurri, però, la gara si complica poco prima della mezzora, con una decisione dell'arbitro Rocchi che condiziona pesantemente il resto del match. Al 26', infatti, l'Inter rimane in dieci dopo la scelta incredibile del direttore di gara di espellere Sneijder, ritenuto colpevole di averlo irriso con un applauso nel momento in cui Lucio viene ammonito per simulazione in maniera ancor più incredibile. Nonostante l'inferiorità numerica, il primo tempo si chiude comunque con i nerazzurri in vantaggio. La ripresa è all'insegna dell'assedio rossonero, eppure l'Inter riesce nell'impresa del raddoppio: il merito è di Pandev, che su punizione castiga il Milan al 20'. Durante il recupero il Milan si guadagna un rigore, ma Julio Cesar annienta le velleità rossonere respingendo il tiro dal dischetto di Ronaldinho. Il match termina così con la vittoria dell'Inter per 2-0 e l'orgoglio di aver dato prova di un carattere immenso.

PRIMO TEMPO - Per la seconda gara del girone di ritorno della Serie A Tim 2009-2010, con Eto'o ancora impegnato in Coppa d'Africa e Stankovic out per infortunio, José Mourinho sceglie Santon come laterale sinistro per completare la difesa composta da Maicon, Lucio e Samuel davanti a Julio Cesar. Centrocampo a rombo con capitan Zanetti, Cambiasso e Muntari, con Sneijder dietro alle punte Milito e Pandev. Balotelli si accomoda in panchina, pronto a subentrare.
Caldissima l'atmosfera al 'Meazza', con i nerazzurri che si fanno subito pericolosi dopo appena due minuti con un palo di Sneijder. All'8' è di nuovo l'olandese a mettere in difficoltà la difesa del Milan, ma Dida respinge di piede come può. Ma al terzo assalto nerazzurro il Milan crolla: al 10' l'Inter si porta in vantaggio, con Milito, servito da Pandev. Dida non può nulla contro il sinistro dell'argentino, che si conferma un vero e proprio 'castiga-Milan'. La squadra di Leonardo cerca di reagire ma l'Inter domina e non si fa intimorire, nemmeno di fronte alle numerose discese sulla sinistra di Antonini e Ronaldinho, e ai colpi di Beckham.
Al 26' viene ammonito Lucio, per simulazione dopo un contatto, dice l'arbitro: ma è davvero un'ammonizione ingiustificata quella rifilata al brasiliano. Tutta l'Inter infatti protesta, Rocchi prende di mira Sneijder e decide incredibilmente di estrarre il cartellino rosso per cacciare l'olandese ritenuto reo di aver esagerato, applaudendo, nel manifestare il suo dissenso nei confronti della decisione arbitrale. L'Inter resta in 10, ma stringe i denti di fronte agli attacchi rossoneri: al 30' una rovesciata di Ronaldinho, al 37' un corner velenoso sempre di Ronaldinho, al 39' una punizione di Pirlo. Eppure l'Inter non molla, provando a contrattaccare nonostante l'inferiorità numerica. Al 42' Pandev va all'attacco, Abate lo trattiene in area, ma Rocchi decide che non è abbastanza per concedere la massima punizione. Due i minuti di recupero concessi dall'arbitro, dopo i quali la prima frazione di gioco tra Inter e Milan termina 1-0 per la squadra di Mourinho, rimasta però con dieci uomini.

SECONDO TEMPO - La ripresa si apre con un cambio per i rossoneri, Seedorf al posto di Gattuso. Questa volta è il Milan a cominciare forte, con un colpo di testa di Seedorf da calcio d'angolo. Julio Cesar respinge col corpo, sulla ribattuta c'è però Ronaldinho, fuori di un soffio il suo tiro. Al 10' l'Inter però si fa vedere con una discesa di Milito che termina l'azione di sinistro: Dida fa suo il pallone senza troppa difficoltà. Subito è ribaltamento di fronte, con Borriello che si rende pericoloso due volte di seguito di testa a distanza di un minuto. Ma Julio Cesar difende la sua porta con tenacia. Al 14' il pericolo passa di nuovo dalla testa di Borriello, servito da Beckham: il pallone finisce alto. Prosegue l'assedio rossonero, eppure al 17' l'Inter va lo stesso vicina al raddoppio, con un palo clamoroso di Pandev servito da Milito. Un minuto dopo Favalli atterra Maicon, Rocchi però decide di graziare il difensore rossonero, che era già ammonito, e non estrae il giallo. La panchina interista insorge. L'arbitro, se non altro, concede la punizione: al 20' Pandev di sinistro fa partire un siluro imprendibile, Dida non può nulla, e tutto il 'Meazza' di fede nerazzurra esplode di gioia. Il Milan ferito continua gli assalti ma i traversoni di Beckham non vengono sfruttati adeguatamente dalle punte rossonere. Mourinho decide di fare alcuni cambiamenti: richiama Pandev prima e poi Milito, mandando in campo Thiago Motta e Balotelli. Forze fresche per sopperire all'estrema fatica di giocare in dieci. Rocchi concede cinque minuti di recupero e durante il primo di questi cinque minuti, Lucio si procura un giallo per fallo di mano in area, con conseguente rigore ed espulsione, perché già precedentemente ammonito. L'Inter resta in nove, eppure per il Milan non è proprio serata, perché al 47' Ronaldinho non riesce a trasformare dal dischetto grazie a uno strepitoso Julio Cesar. Dopo cinque minuti di recupero termina così un match davvero emozionante, Inter-Milan 2-0. È il trionfo del carattere nerazzurro.

JULIO CESAR Julio Cesar, eletto uomo partita da Sky Sport, commenta l'esaltante vittoria nerazzurra nel derby di Milano: "È stata una grande prestazione. Sono contento perché oggi ho potuto davvero dare anche il mio contributo al gruppo, contro una squadra che sta crescendo nel campionato. Devo dare un grande merito ai miei compagni: non è facile giocare in 10 tutta una partita, hanno dimostrato determinazione. Questo è un gruppo fortissimo, complimenti a tutti. È stato un derby meraviglioso". Il portiere nerazzurro commenta poi la decisione del direttore di gara, Rocchi, seguita al cartellino giallo attributito a Lucio per simulazione: "L'espulsione di Sneijder? Un applauso non mi sembra essere un motivo valido per far rimanere una squadra in 10, ma forse è stato meglio perché la nostra squadra ha dimostrato tutto il suo carattere" 
Ora si guarda avanti, non troppo però: "Scudetto? Manca ancora tanto tempo, questa è stata una grande partita, ma manca ancora tanto”.

CAMBIASSO "Stasera è stato molto importante mantenere un buon livello emotivo: il derby è una gara sentita e noi siamo riusciti a sopportare un'espulsione come quella di Wesley Sneijder nei primi minuti di gioco, un'assenza pesante soprattutto per quello che lui significa nel nostro gioco". Esteban Cambiasso commenta ai microfoni di Inter Channel una gara vinta con impegno e determinazione: "Siamo stati molto bravi, abbiamo fatto una grandissima partita, in campo il controllo della gara era nostro. Abbiamo controllato il gioco con in campo una squadra come il Milan, una squadra che è attualmente nel suo momento migliore".

"Rocchi? Faccio molta fatica a parlare di una persona che non è stata protagonista di questa gara, i veri protagonisti siamo stati noi, preferisco parlare 3 ore del lavoro di Julio Cesar, dell'impegno di Muntari, di Zanetti, di Goran o di Milito".

SANTON Inter-Milan segna il ritorno in campo di Davide Santon che, ai microfoni di Inter Channel, commenta con entusiasmo la vittoria sui rossoneri: "È stata la partita perfetta. Abbiamo fatto tutti in grande sacrificio, ci siamo siamo aiutati e siamo riusciti a vincere una grande partita, una gara importante, molto importante per il futuro del campionato. Come mi sento? Il mio ginocchio ha risposto bene, ora si ricomincia". Davide non fa confronti, un derby è emozionante, sì, ma: "La partite del mio esordio resta unica, il derby è sempre il derby, ma oggi ero tranquillo" E adesso? "Ripartiamo da qui, domani si ricomincia".

PANDEV 'Una grande gioia, era un gol importantissimo, stavamo soffrendo ma abbiamo saputo reagire e ribadire la nostra forza con un gol importante per tutti". Goran Pandev è orgoglioso della sua rete, la prima nel derby di Milano, ma è orgoglioso soprattutto della sua partenza sprint in quest'Inter che è ritornata ad essere la sua casa: "Stasera, avrei dovuto fare gol quando invece ho colpito il palo, sono stato un po' sfortunato, poi è andata meglio in occasione della rete di Milito: avevamo lavorato tutta la settimana su questi schemi. Abbiamo vinto meritatamente". Dopo le magie di Sneijder, arrivano dai calci piazzati anche le perle di Goran: "Non sono molti i miei gol realizzati su punizione. Se seguo i consigli di Wesley? Da lui posso solo imparare, lui è importantissimo per la nostra squadra e non solo per le sue punizioni. Non avrei mai pensato che la mia avventura partisse così bene, qui però ho dato tutto, sono tranquillo".  Infine, ci scherza su anche Goran: "L'arbitro mi ha ammonito perchè dopo il gol ho tolto la maglia...non vedeva l'ora'.

MILITO "Sono contento per questa vittoria. È stato un bel gol al momento giusto che ci ha permesso di stare tranquilli e di gestire bene la gara". Diego Alberto Milito lascia il segno anche sul derby di ritorno contro il Milan e, ai microfoni di Inter Channel spiega: "Vedevamo che i nostri avversari erano un pò sbilanciati, ma per noi non era facile perchè eravamo un po' stanchi e giocare con un uomo in meno, una partita così impegnativa che portava tanta pressione non era affatto facile. Siamo stati bravi a contenerli, a ripartire e a segnare pur avendo un uomo in meno”.

MOU: POTEVAMO PERDERE SOLO IN 6 "Abbiamo dimostrato tutto, abbiamo dimostrato che avremmo potuto perdere questa partita solo se fossimo rimasti in 6 uomini in campo. Se fossimo rimasti in sei forse l'avremmo persa perché in 7 uomini l'avremmo comunque vinta".  José Mourinho legge così il derby contro il Milan e la vittoria nerazzurra, una vittoria con pochi uomini e tanto cuore. "Se quella di stasera è stata la gara che tutti gli allenatori sognano? No, quella che tutti gli allenatori sognano è una gara nella quale la squadra vince, gioca molto bene, ma anche una gara nella quale fanno altrettanto bene anche l'avversario e l'arbitro, questa è la gara perfetta. Stasera noi abbiamo vinto, l'Inter ha fatto una gara spettacolare sotto tutti i punti di vista. Dal primo minuto in campo si è capito che eravamo noi i più forti, abbiamo vinto, ma andiamo via da qui con un sapore un po' strano. Una gara strana, dove i miei giocatori sono stati fantastici e il Milan ha fatto la sua partita, niente da dire di più". All'allenatore nerazzurro viene chiesta poi un'opinione sull'arbitraggio e sull'espulsione decisa da Rocchi per Wesley Sneijder: "Il paese è vostro, il campionato è vostro, io sono solo uno straniero che viene qui a fare il suo lavoro. Non voglio dire nulla di più, ma ripeto oggi avremmo potuto perdere solo se fossimo rimasti in 6. Il Milan ha fatto di tutto per uscire di qui con dignità, per questo la partita non è stata mai facile per noi. Non ho sentito le dichiarazioni rilasciate nel post partita da Leonardo, ma non ne ho bisogno; lui è un grande uomo e sicuramente sarà stato il primo a dire che l'Inter ha meritato di vincere". Poco prima del gol, Goran Pandev era destinato a lasciare il campo, ma qualcosa ha fatto sì che il macedone battesse quel calcio di punizione: "Partita dei dettagli? L'ho già detto tempo fa: meglio un allenatore fortunato che un allenatore bravo. Goran doveva uscire dal campo, è stata fortuna e feeling, ma qualcuno mi ha detto di lasciarlo in campo per qualche altro minuto. Il calcio è anche un gioco, bisogna avere anche un po' di fortuna. Siamo stati fortunati ad avere Pandev, sono fortunato ad avere dei giocatori bravissimi che avevano in testa il solo pensiero di vincere, di finire con 9 uomini e non con 6".  Mourinho sottolinea poi l'impegno di alcuni nerazzurri per poter essere in campo e aiutare i propri compagni in questo derby: "Sneijder ha lavorato tanto, lontano dal gruppo, consapevole che il suo unico referente sarebbe stato Pirlo. Uno come Thiago Motta che ha davvero fatto l'impossibile per giocare per essere qui oggi, forse sarebbe avrebbe dovuto avere molta più considerazione da parte del suo pubblico. Anche Leonardo ha fatto il possibile, ha schierato due centravanti, ma sono stato felice che Inzaghi sia rimasto in panchina perché Pippo mi crea sempre problemi. Muntari e Motta sullo stesso piano, anche loro hanno fatto l'impossibile per essere in campo stasera. Santon è stato molto bravo sono molto soddisfatto della sua risposta,m purtroppo la gara è cambiata in un modo nel quale lui non poteva spingere, non ha potuto creare tanto ma è stato bravo, tranquillo e non riesco a trovare nessuno dei miei che non sia stato perfetto".  Infine, Mourinho non si nasconde nel dire che: "Con oggi il campionato è chiuso? No, ho già capito che non ci lasceranno vincere il campionato. Se a Bari si è deciso di non punire il fallo di Bonucci con un rosso e oggi Sneijder è stato espulso, non credo potremo vincere questo scudetto. Rocchi mi ha detto che Sneijder è stato espulso per l'applauso e mi ha chiesto come mi sarei comportato io se un mio giocatore avesse fatto lo stesso; io gli ho risposto che non avrei fatto nulla perché anche questo fa parte del gioco. Ma non è stato un caso se il signor Rocchi ha estratto il cartellino rosso..”.

 
 
 

Buon anno

Post n°2264 pubblicato il 01 Gennaio 2010 da paolo.interista

Tanti auguri di felice anno nuovo a tutti. Buon 2010!!!

 
 
 

Buone feste!!!

Post n°2263 pubblicato il 26 Dicembre 2009 da paolo.interista

Tanti auguri di Buon Natale e felice anno nuovo

 
 
 

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