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DA QUESTO PULPITO: il Punto Secondo del "NO"

Post n°116 pubblicato il 18 Novembre 2016 da malware_jinx

PUNTO SECONDO
Abbiamo visto, nel precedente articolo, come questo referendum abbia un duplice scopo. Da un lato, ottenere la neutralizzazione del senato della repubblica, al fine di accelerare l’approvazione di nuove leggi care al governo (molto meno ai cittadini…); dall’altro, ricevere, attraverso il “sì”, quella legittimazione che al governo ed al suo capo da sempre mancano. Entrambi i propositi non sono apertamente dichiarati; al contrario, furbescamente occultati mediante argomentazioni fuorvianti, quali la litania delle due camere col medesimo compito, o della riduzione dei costi della politica.
Ma, concentriamoci brevemente sul tema-costituzione.
E’ vero che essa pone seri vincoli. Come no…? Se ne erano mica accorti gli aspiranti riformatori, che in ogni epoca, come funghi, ciclicamente spuntano…??? Sissignore, è verissimo! Del resto, è lì proprio per quello, non certo per essere emendata per il capriccio del ciarlatano di turno.
La Costituzione è la garanzia della libertà del popolo. Tanto è vero che, per cambiarne anche un solo pezzetto, è il popolo ad esser chiamato, in ultima istanza, a pronunciarsi in un referendum con un “sì, lo voglio”…, “no, non lo voglio”.
La Costituzione tutela la sovranità del popolo da eventuali “derive” dei governi; non certo la sopravvivenza di questi ultimi.
Le due camere che costituiscono il Parlamento hanno sacrosanta ragione, entrambe, di esistere: poiché l’una controlla l’operato dell’altra, mentre analizza, valuta, propone, integra… Troppo comodo far passare leggi attraverso il volere di un solo organo, specialmente quando in parlamento si detiene la maggioranza… Ma, soprattutto, pericoloso! Certe leggi, infatti, potrebbero non essere giuste, eque, o, più in generale, nell’interesse del paese e dei cittadini. Il fascismo non incontrava certo ostacoli nella promulgazione di leggi in modo rapido e tempestivo. Con buona ragione, questa Costituzione non ci è giunta dal cielo come una sorta di legge “delle dodici tavole”… E’ il frutto dello stato di distruzione e prostrazione in cui versava l’Italia all’indomani di una guerra decisa unilateralmente da un regime dittatoriale.
Ma Renzi e i suoi scodinzolanti cockerini si lagnano perché le leggi impiegano troppo tempo a diventare tali, passando, come una palla da ping-pong, da una camera all’altra, impedendo loro di aver mano libera per governare, come a loro pare e piace… 
…mentre nei “paesi evoluti” nulla accade di tutto ciò.
Forse… Ma sarà perché, nelle democrazie consolidate, la necessità di pesi e contrappesi è stata superata da un’attitudine e da un approccio culturale alla politica più maturi e responsabili.
Qui da noi, purtroppo, la democrazia è ancora troppo un’opinione, perché ci si possa permettere di abbassare la guardia.

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Commenti al Post:
misteropagano
misteropagano il 18/11/16 alle 16:37 via WEB
...chiaro e coinciso lo snellimento inopportuno, o meglio senza la cultura della politica matura e responsabile. bello il passaggio sulla Costituzione non caduta dal 'cielo alle derive', buon pomeriggio carojx, post da linkare ai più giovanotti_'
 
 
malware_jinx
malware_jinx il 18/11/16 alle 21:41 via WEB
Infatti, a mio parere, l’Italia non è matura per rinunciare all’ala protettiva della Costituzione. La vicenda della legge sulle unioni civili ne è la prova schiacciante. E le derive sempre in agguato. Ciao, Jx
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 18/11/16 alle 16:51 via WEB
Gl'Italiani hanno voluto far un'Italia nuova, e loro rimanere gl'Italiani vecchi di prima, colle dappocaggini e le miserie morali che furono ab antico il loro retaggio. Massimo d'Azeglio, I miei ricordi, 1867
 
 
malware_jinx
malware_jinx il 18/11/16 alle 21:42 via WEB
Mah, veramente è qs premier che dice di voler fare un’Italia nuova, che nessuno, a parte forse l’ex-presidente della repubblica, gli aveva chiesto. Intendiamoci, c’è moltissimo da fare per sistemare il paese ed affrancarlo da un passato di dappocaggine (come dice il D’Azeglio che citi), ma tutto ciò è ben lontano dalle “riforme” che qs governo sta proponendo e promuovendo. Ci sarebbero 100 milioni di interventi possibili, senza alcun bisogno di andare a toccare la Costituzione. Ciao, Jx
 
   
jigendaisuke
jigendaisuke il 20/11/16 alle 19:38 via WEB
Ops ho sbagliato citazione. E chi si ricorda ora dov'era e qual era! Vabbè, buona serata
 
quasi_le_cinque
quasi_le_cinque il 18/11/16 alle 17:16 via WEB
non per questo non mi piace/è schematico efficace/non per questo non mi piace/salut/CQ
 
 
malware_jinx
malware_jinx il 18/11/16 alle 21:42 via WEB
La brevità sacrifica sempre qualcosa alla compiutezza. Ma non posso postare un manuale di diritto costituzionale. La panoramica è semplificata al massimo, ma proprio per questo accessibile a tutti. Ciao, Jx
 
rteo1
rteo1 il 19/11/16 alle 09:00 via WEB
Sollevi varie questioni. Tutte giuste. La "legittimazione", cui fai riferimento, in democrazia il governo la riceve dal voto del Popolo (anche indirettamente, come in Italia). Purtroppo nel processo democratico è successo un intoppo: la declaratoria di incostituzionalità della legge elettorale che ha reso "fuori legge" tutti gli atti successivi posti in essere dal parlamento; e questo stesso organo non ha più una legge di base che lo legittimi (per capirci, è come rivendicare un diritto di proprietà su un bene quando non esista più la legge che disciplini la proprietà). Su questa incresciosa situazione si sono sbracciati tutti i "migliori costituzionalisti" per "interpretare" la decisione della Corte Costituzionale. Non aggiungo altro, qui, sul punto, per carità di Patria. Nel "vuoto di potere" interviene il PdR che dopo due incarichi conferisce al terzo, quello in carica, il mandato, che riceve la fiducia da un organo illegittimo (da intendersi come non rappresentativo del Popolo). Giungono, poi, le elezioni Europee e il risultato viene preso a pretesto per un'autolegittimazione del governo. Non si può più prendere in giro i cittadini estranei ai partiti che sostengono il governo:soltanto le elezioni possono riparare i danni inferti alla democrazia. Ma bisogna stare molto attenti perchè la "Riforma Costituzionale" tende proprio ad impedire che il Popolo si riappropri dei suoi poteri di sovrano. Per questo, al di là della bontà o meno della "Riforma" (che peraltro non ne ha, almeno rispetto all'elezione dei Senatori da parte dei Consiglieri regionali), l'unico modo per salvare la democrazia è quella di bocciare in toto la Riforma, altrimenti la storia dell'Italia prenderà tutt'altra via.
 
 
malware_jinx
malware_jinx il 19/11/16 alle 12:29 via WEB
come di consueto, tu integri con dovizia di particolari ciò che io, per ragioni di brevità, sintetizzo forse troppo. "La riforma costituzionale tende proprio ad impedire che il popolo si riappropri dei suoi poteri di sovrano"... Cito le tue parole come ad imprimerle sul marmo di un monumento che dovrebbe innalzarsi e fungere da monito a chi (forse troppo frettolosamente e distrattamente) vi passa sotto. Lo sa la gente che cosa si rischia...? O si lascia imbacuccare da quattro battute demagogiche neanche tanto acute e originali...?
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 19/11/16 alle 16:21 via WEB
Non posso che condividere le parole di rteo quando afferma che "La riforma costituzionale tende proprio ad impedire che il popolo si riappropri dei suoi poteri di sovrano". Partendo dalla base della plausibile incostituzionalità di tutto l'organo legislativo che ha approntato il "marchingegno" referendario. Tutto nasce dalle elezioni del febbraio 2013; il questo post puoi trovare, se vuoi, la mia posizione che credo oggi sia ancora più consapevole di allora. Un caro saluto, M@.
http://blog.libero.it/ITALIANOinATTESA/commenti.php?msgid=11907302&id=231654#comments
 
 
malware_jinx
malware_jinx il 19/11/16 alle 22:11 via WEB
NO, non sono interessato a nessuna forma di astensionismo al voto. Non votare significa fregarsene delle sorti del paese. Se uno non trova l'opzione ottimale, voti per il meno peggio. Ma voti! In qs circostanza, poi, è ancora più necessario. Per una volta, sono d'accordo con Berlusconi, perchè ogni astensione è un voto in più per il sì.Ciao, Jx
 
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