VOLANTINAGGIO

IL PERCHE' DI UN SALTO NEL BUIO

Parliamoci chiaro. Al di là dei fiumi di parole che si spendono ogni giorno, tra televisione, giornali e rete, la domanda da porsi non è “voto sì?” o “voto no?” ai quesiti del referendum. Ma… “perché?”.
Perché vogliono farci votare una riforma della Costituzione?
La ragione sta nel fatto che, evidentemente, la Costituzione, così come è adesso, non consente ad un governo, che non sia coeso (il governo-Renzi, tanto per citare un esempio a caso…), di potersi votare, in poche settimane, le leggi che esso vuole. Le maggioranze sono diseguali, alla Camera ed al Senato, pertanto i disegni di legge subiscono svariati “rimpalli” prima di trovare la “via di mezzo” che accontenti tutti. Il che comporta dispendio di tempo e, comunque, la rinuncia, da ambo le parti, a qualcosa, delle proposte originarie, che stava a cuore.
Il “grattacapo” non è cosa nuova… Non è un cruccio di Renzi o della Boschi… Ce l’aveva, a suo tempo, Berlusconi, nella stessa misura, e con eguale ostinazione si predicava, anche in quel caso, un emendamento ai vincoli, definiti “insormontabili”, della presenza di due rami del Parlamento.
Quanto una riforma in tal senso rischi di fare il gioco dell’oligarchia-governo e non già dei cittadini (ossia, l’interesse dei rappresentanti, e non dei rappresentati) lo abbiamo evidenziato nei tre articoletti, qui pubblicati di recente, e non è il caso di ripetersi.
Pensiamo, in termini pratici, a che cosa si perde, se la risposta della consultazione referendaria si rivelasse favorevole al governo.
Per il principio empirico, secondo cui nel più ci sta il meno, ci conviene meditare a fondo, prima di optare per un “taglio”, che potrebbe non consentire il ripristino della parte tagliata, in futuro, allorchè la gente (specialmente quella che vota con scarsa cognizione di causa…) scoprisse con disappunto che le cose, anziché migliorare, sono peggiorate.
Un suggerimento semplicistico…? Non direi.
Il concetto di cambiamento  è sempre assai intrigante… Presuppone l’illusione di progredire, lasciandosi alle spalle il risaputo…, il vecchio…, il malfunzionante…, lo stantìo… Non c’è dubbio che questo paese necessiti di cambiamenti.
Purchè questi siano… in meglio, però !!!
La prospettiva che si vada ad avallare un nuovo assetto della Costituzione, che sarà estremamente arduo modificare in seguito (poiché sarebbero necessari il benestare di una Camera e di un neo-Senato, eletti con leggi diverse e, soprattutto, da soggetti diversi, pertanto organismi totalmente eterogenei tra loro) vi sembra un cambiamento in meglio?
Ciò conferirebbe, totalmente, il potere nelle mani di chi va al governo, neutralizzando, di fatto, tutti gli organi di garanzia di cui, oggi, il popolo gode.
Un salto nel buio…
…all’indietro, di quasi cent’anni.