Il mistero legato all’anno che verrà, da sempre, ha a che fare con le insicurezze e le paure insite nella natura umana.
Si potrebbe dire che si alimenta dell’imperfezione stessa dell’uomo, il quale, incapace di prevedere gli eventi, trepida e si strugge al pensiero di che cosa mai potrebbe accadergli di tanto funesto, da eguagliare o superare quel che di avverso egli abbia avuto già la ventura di conoscere, per esperienza diretta o per sentito dire.
Solo il passato, infatti, ci è noto, essendo il presente una sottilissima linea di confine tra ciò che è stato e ciò che sarà.
Fortunatamente, l’animo umano è anche un nido di speranza, che, con la mente rivolta al nuovo anno, equamente riparte l’augurio, che ciascuno di noi fa a se stesso, di confidare che i giorni a venire siano possibilmente migliori di quelli trascorsi, …o, almeno, non peggiori di essi.
I giorni, appunto…
…quindi, le settimane, i mesi, le stagioni, attraverso lo strumento che, accanto all’orologio, scandisce il passare del tempo.
Stiamo parlando del calendario, nato da remotissime convenzioni, dovute alla necessità, che l’uomo, da subito, ha avuto, di adattare il flusso temporale alle proprie esigenze; ma fondato, altresì, su complessi, ed altrettanto antichi, calcoli legati alle fasi lunari ed al movimento dei pianeti. Calendario, che nulla ci dice di quanto felici o infausti saranno i nostri giorni venturi, ma che può farci da guida sicura su come programmarli. Permettendoci, per esempio, di conoscere, per mezzo di una consultazione immediata, quali di essi saranno festivi…, ma anche quali corrisponderanno a precise mutazioni climatiche. Il che vuol dire che le informazioni in esso contenute non appariranno come costanti in ogni luogo della terra, dato che dipenderanno dalla maggiore o minore esposizione alla luce del sole dell’emisfero in cui viviamo. Ci ricorderà quali siano le agenda, ossia le cose da fare…, e sarà il nostro vademecum per tanti suggerimenti e consigli utili che la nostra memoria non sempre è in grado di ritenere… Ma diverrà, soprattutto, il nostro zelantissimo, personale cronista, allorchè registrerà, scolpendola nel ricordo, una certa data della nostra vita, magari quella che l’ha cambiata per sempre, nel bene o nel male.
Insomma, sarà quel diario, reale o virtuale, le cui pagine vuote guardiamo con comprensibile trepidazione a Capodanno, e che, a dicembre, ripercorreremo come passi salienti di un romanzo finito: il romanzo del nostro vivere quotidiano, non più mistero, allora, ma divenuto somma di elementi, per un bilancio, che ci consenta di mettere in cantiere progetti nuovi o solo di consolidare quelli già esperimentati con successo.
Di certo, non un oggetto qualsiasi, di cui si possa fare a meno, poiché la perdita della cognizione del tempo significherebbe smarrimento totale per l’uomo, e la sua condanna a vagare in un labirinto senza via d’uscita.
Provate ad operare la prima accensione del vostro nuovo notebook o del vostro nuovo smartphone… Non è forse ora e data che, immediatamente, vi verrà chiesto di impostare?
Ebbene, sappiate che anche da ciò dipende il successo della vostra connessione-internet.
FELICE ANNO da VOLANTINAGGIO
Inviato da: misteropagano
il 08/02/2017 alle 15:53
Inviato da: jigendaisuke
il 03/02/2017 alle 16:02
Inviato da: jigendaisuke
il 03/02/2017 alle 16:00
Inviato da: malware_jinx
il 03/02/2017 alle 13:48
Inviato da: jigendaisuke
il 03/02/2017 alle 13:20