juveland

Conte? persona non gradita!

glmdj

di L. Basso

A tutti è successo.
Un amico che perde una persona cara, un conoscente che perde il lavoro, una famiglia colpita da una disgrazia… e ci si trova a dover svolgere quel compito che io, personalmente, maledico ogni volta.
Sei lì, al telefono, con quella cornetta in mano, e ti senti di colpo il re degli idioti. Già, perché dire a una ragazza a cui è appena morto il marito “mi dispiace” è il trionfo dell’ovvio, cosa dovresti dirle? Festeggiamo e andiamo a bere? O anche il fatto di inveire contro i “padroni capitalisti”, serve a qualcosa per l’amico che ha ritirato la sua ultima busta paga? Lo farà reintegrare l’indomani?
No. Ma è necessario farlo. Perché quando dici “ti sono vicino” puoi anche farlo per “prassi”, ma per chi è dall’altro capo del filo conta. Vuol dire “non sei da solo”, vuol dire “lo so che è dura, ma io sono con te”. Ed è nostro dovere farlo, se ci riteniamo persone.
Spesso assistiamo ad espressioni di solidarietà da soggetti istituzionali. Il tal politico che visita gli alluvionati o i disoccupati in protesta.
In quel caso è fatto più per scopi utilitaristici che per vera solidarietà. Specie se le elezioni sono vicine. Ma anche in quel caso è ciò che la gente si aspetta da te. E’ il tuo dovere farlo.

Ultimamente il tecnico di una squadra di calcio è stato colpito da un provvedimento che, sotto l’aspetto professionale, mina gravemente la sua immagine. E poco importa se la sentenza sia stata giusta o meno, il dato oggettivo è che, d’ora in poi, la sua immagine è macchiata.
Non fosse altro per quel sentimento di “cameratismo” prima ancora che di “corporativismo”, ci si aspettava qualche segnale da parte dei colleghi. Da chi ha trascorso come lui notti insonni a visionare filmati per carpire il movimento della difesa in linea, per rubare i segreti di uno schema.
Non dico gesti estremi come uno sciopero della fame o una presa di posizione della categoria. Ma almeno un messaggio lanciato via internet o a mezzo stampa: “Forza, siamo con te” o anche solo “Ti aspettiamo”.
Invece dalla categoria, a parte le esternazioni di qualche necrofago da sempre in cerca di celebrità a buon mercato e un “in bocca al lupo” che, dato il soggetto (quello che pochi mesi fa profetizzava che “qualcosa sarebbe successo”), sa molto di presa in giro, solo e solamente un assordante silenzio.
Niente e nessuno esprime non dico “sentimenti di vicinanza”, ma anche solo qualcuno che si allontani da un “mah...” o un “boh...”.
Proprio per questo hanno un'eco ancora maggiore le parole di Mourinho a margine del forum UEFA di Nyon al quale Conte (perchè è di lui che si parla, casomai qualcuno non l'avesse capito) non è stato invitato a partecipare.
Già, perchè non basta che ogni domenica venga confinato dietro ad un vetro come fosse un appestato. E nemmeno che si invochi a gran voce la sua reclusione in qualche segreta con la maschera di ferro perchè una squalifica deve valere per 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana.
Nossignore.
Così come alcuni Stati non si permettono di invitare il Dalai Lama per non inimicarsi la potente Cina, anche l'UEFA si vede costretta a non invitare Conte, perchè squalificato. E bada bene: come fa notare anche Mourinho non si tratta di una partita (dove la squalifica erogata dalla Federazione Italiana si estende anche in campo europeo) ma di un forum, un incontro. Niente, via, persona non gradita.
Ulivieri, dove sei con le tue catene? Mazzarri, perchè non ti stracci le vesti? Tutto tace, non si muove foglia, non vola una mosca. Ed è sintomatico che le sole voci (Mourinho, Ancelotti) arrivino da oltre confine.

Un famoso detto tutto italiano assicura: “Chi si fa i fatti suoi campa cent'anni” e questo dev'essere il comandamento che ben spiega il comportamento dei Signori delle Panchine italiche.
Chi si esprime a favore di Conte difende la Juve, chi difende la Juve è un nemico della Federazione.
Sì, quella stessa Federazione che in questi stessi giorni svolge i compiti di Re, Giudice e Avvocato mettendo bene in chiaro che qualsiasi problema, o grana che dovesse invece creare noie ad altri personaggi sarà sempre e comunque destinata a dissolversi nelle nebbie della prescrizione.
Solo per loro, s'intende. Per i “cattivi”, invece, e per chiunque mostra anche solo l'idea di collaborare con loro, pietà l'è morta.
E' morta in un incidente, mi viene da pensare. E in macchina con lei viaggiavano Giustizia e Lealtà.