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© foto di Alberto Fornasari

I segnali delle ultime ore, è vero, sono incoraggianti: qualche possibilità che la partita venga disputata allo stadio Is Arenas di Quartu Sant'Elena in effetti c'è, ma le incognite restano ancora tante.

La situazione attuale è che - come forse tutti sanno - c'è un'inchiesta da parte della magistratura che riguarda alcuni lavori nella zona intorno all'impianto. Va' detto che non è tanto questo che conta nel "sì o no" alla gara, quanto la volontà da parte di tutti gli attori di muoversi esclusivamente all'interno della burocrazia, senza cioè andare avanti a colpi di deroghe, giusto per non incappare in problemi di altro tipo e che tutti vogliono evitare.

La trafila sarà la stessa di sempre. Oggi la società rossoblu presenterà una serie di carte richieste dalla Commissione di Vigilanza e questa poi si riunirà, farà un sopralluogo e dopo dichiarerà se si potrà giocare o meno. Insomma, ciò che è stato sempre fatto finora ma, in più, c'è proprio quell'inchiesta giudiziaria di cui si accennava prima e che ha fatto diventare tutti attenti persino alle virgole.

Cosa manca, in sostanza, per avere una "totale agibilità"? Intanto quelle carte che oggi il Cagliari Calcio porterà in commissione, e cioè le certificazioni su impianto anti-incendio e pronto soccorso, che verosimilmente verranno prodotte entro stasera. Inoltre, mancano alcune garanzie che il Comune ha già detto espressamente di volere, senza discussioni: servizio di trasporto bus per i tifosi (accordo scritto con il Ctm, il consorzio trasporti e mobilità del cagliaritano), la Torre Faro (che pare indispensabile per poter trasmettere le partite in alta qualità), gli allacci fognari e i chioschi bar, che al momento non hanno ancora la licenza edilizia.

Fate i conti.. non tutto è perduto. Quasi.