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« mah...Calciopoli, introvabili ... »

Auricchio crolla con calciopoli . ..GLMDJ..

Post n°1604 pubblicato il 23 Marzo 2010 da nadir63l
 

Auricchio crolla con calciopoli .

Aula 216, Tribunale di Napoli, Avvocato Prioreschi (difesa Moggi) vs Colonnello Auricchio.

Il Colonnello che ha condotto le indagini dello scandalo del calcio del 2006 letteralmente incalzato dai difensori di Moggi e De Santis.
Evidenziate indagini fatiscenti e a senso unico, utili a mirare solo alla Juventus e la sua ex dirigenza.

Si inizia a parlare della delega ricevuta nel luglio 2004, con la quale i pm incaricavano Auricchio per le indagini relative ad altro procedimento (scommesse sportive, i rapporti tra la Gea ed alcuni arbitri e indagini relative al Messina calcio). Le indagini prendono forma focalizzandosi sugli arbitri Gabriele e Palanca, i giocatori del Messina Calcio. Vengono inoltre acquisite e verbalizzate le dichiarazioni di Cellino, presidente del Cagliari.
Alle dichiarazioni, non è stata allegata nessuna documentazione.
Il teste conferma che l'indagine si è da subito indirizzata verso L. Moggi e che il quadro che emerge è quello di una strategia fondata sul “ricatto” e la
“posizione dominante” esercitata sulla classe arbitrale.

La difesa chiede attraverso quali accertamenti Auricchio ha verificato l’utenza mobile straniera chiamata da Bergamo nel febbraio 2005. Il Colonnello spiega che ha ottenuto, telefonicamente, l’informazione da un ufficiale di collegamento svizzero, “una carica istituzionale” di cui non sa dire altro.
Prioreschi insiste: “Mi scusi, ma se un ufficiale francese vi chiama per sapere un intestatario di una sim della Tim, lei che fa?"
Auricchio: ”Faccio il 1412 e glielo dico”.

Il reparto operativo di Roma era collegato con la Procura di Roma, una linea poteva dare spazio a più intercettazioni (più di 250) ed il metodo adottato è quello del riascolto delle intercettazioni, che per legge devono avvenire presso la Procura. La telefonata viene prima registrata nel sistema e dopo viene rimandata alla sala di ascolto. Il 3 novembre 2004, successivmane alle prime intercettazioni, viene chiesto alla Procura di installare presso la sala di ascolto lo stesso server per altre intercettazioni.

L’avvocato chiede cosa significa la sigla “Rono” riportata su tutti i documenti. Il Colonnello parla di un errore, un’improprietà.

Si entra nel vivo e viene chiesto, in riferimento alla telefonata tra Fazi e Bergamo (dove questi riferisce telefonate di Moratti e di una cena che aveva organizzato con Facchetti perché si lamentavano degli arbitri) e un’altra (in cui Bergamo riferisce di colloqui con Moratti),
di cui non si ha traccia e chiede una spiegazione visto che il telefono dell’ex designatore era sotto controllo.
Auricchio: ”Non lo so, non so dare spiegazioni. Tutte le telefonate intercettate sono state riportate. E quelle che non sono state riportate sono state compendiate. Facchetti avrà chiamato su altro numero” . Interviene anche il pm dicendo che “
forse qualcosa sarà anche sfuggito.

Si inizia a parlare delle partite che sono state
analizzate dalle risultanze della carta stampata.
Le ammonizioni mirate.
Viene chiesto al teste come ha individuato queste ammonizioni dolose. Il Colonnello dice di averlo fatto avendo a riferimento le intercettazioni e la ricostruzione dei tabellini, senza mai consultare gli atti ufficiali della gara.
Prioreschi: “No, caro colonnello, quando lei ascolta una intercettazioni in cui uno dice ho ammazzato il Papa, che fa, una informativa o va a verificare che il Papa è stato ammazzato?"
Auricchio.” No, ma che c'entra? Io vado a vedere solo le cose che dal punto di vista investigativo ci interessano, era inutile".
Quello che emerge è l’assenza di controlli per verificare se le ammonizioni erano realmente dolose, se gli ammoniti hanno poi giocato la partita successiva; nessuna chiara risposta.
Alcune partite comprese nel capo d’imputazione non le ricorda e non sono oggetto di accertamenti.
Gli unici dati esaminati sono quelli dei giornali (dal Corriere, Repubblica a Gazzetta).
Proseguendo nella lettura delle partite si ha la conferma, dallo stesso Auricchio, che gli atti fraudolenti sono ricavati dalle intercettazioni. Oltre alle telefonate non sono stati fatti ulteriori accertamenti. L’arbitraggio di Racalbuto in Cagliari-Juve 1-1, è stato oggetto di verifica perché c’è l’intercettazione con Baldas del processo di Biscardi in cui Moggi chiedeva la tutela di Racalbuto. Quindi in alcuni casi si ed in altri no.

Si esaminano i dati statistici sugli arbitri che hanno diretto la Juventus (11 arbitri diversi su 37 partite. Con arbitri non indagati una media punti di 2,63 con gli arbitri indagati 1,89).
Arriva la conferma che le indagini sugli arbitri e sulle ammonizioni mirate (15 da arbitri indagati) sono state fatte solo per la Juventus; hanno verificato i cartellini gialli "mirati" (16 giornate per 24 calciatori- l’inter ne ha beneficiato per 17), ma non i cartellini rossi a favore (la Juve è ultima nella graduatoria dei beneficiari di espulsione di un giocatore avversario).

Si analizza il caso doping Mozart e si evidenziano le differenze rispetto agli altri casi trattati dalla CAF, non lo stesso giorno come aveva riferito il teste, ma qualche giorno prima: Mozart aveva spalmato una pomata alla figlia, gli altri l’avevano utilizzata per una dermatite. Viene riportato anche l’analogo caso, omesso dal Colonnello, di Rossetti del Cesena che come per Mozart viene accolto. (Prioreschi:
“Insomma, lei ci aveva detto che c'erano quattro casi analoghi e non lo erano, si è dimenticato di uno che era a favore...”.
“Casoria: voleva far risultare quello che voleva far risultare”.

Caso Paparesta.
L’avvocato chiede se l'arbitro barese è stato sospeso dopo l’arbitraggio di Reggina-Juventus così come gli altri componenti la terna. Auricchio dice che sono stati sospesi per almeno un turno.
Viene rapportato il caso Moggi con gli analoghi casi Facchetti e Lucchesi (Prioreschi:” secondo lei "il ci penso io" di Facchetti e il "ci penso io" di Moggi... e il caso Lucchesi, entrato nello spogliatoio tra il primo e il secondo tempo della gara...").

In conclusione, gli arbitri che vanno a favore della Juve subiscono penalizzazioni, quelli che vanno contro nemmeno vengono sospesi (Racalbuto-Paparesta). Prioreschi evidenzia: ”
Ma perché lei non verifica mai le cose che andrebbero a favore della Juve? ”.

Il teste in alcune risposte è reticente ("non ricordo").
Prioreschi confronta il peso che ha il Processo di Biscardi nel panorama televisivo nazionale, ad Auricchio che non vede vicinanza tra Mediaset e il Milan, chiede: "Ha mai sentito parlare di Mediaset e di chi sia il suo padrone?"

De Santis è vicino a Moggi, secondo il teste, anche perché riceve (come poi è prassi), magliette della Juventus. Auricchio parla di un atteggiamento che è cambiato in De Santis, perché voleva sdoganarsi dall’essere un arbitro pro Juve e perché aveva altre e differenti situazioni processuali da risolvere (Gabriele e Palanca).
Prioreschi:
“Colonnello, lei ha fatto una informativa sulla “combricola romana” per la quale ha ottenuto di effettuare intercettazioni e adesso ci viene e dire che era tutta un'altra cosa?

Il controllo del Palazzo
"Galliani e Carraro non sono imputati perché non hanno commesso reati" (Auricchio).
Prioreschi chiede ad Auricchio se sono stati fatti controlli che accertino che Moggi “ha contattato tutte le componenti della federazione necessari per l'elezione” o se si sono limitati a Mazzini. Auricchio: ”Per me non è rilevante avere contatti con tizio o caio per i voti. Ci sono pacchetti di voti che sono stati portati”.

Elezioni FIGC e Lega: conservare lo status quo.

L'avvocato chiede se la garanzia di conservare lo status quo fosse data solo da Cararro o anche da Abete (si prevedeva un biennio di presidenza a testa).

Prioreschi: "Ma se l'associazione a delinquere fosse stata così potente, perché accontentarsi di un accordo riduttivo solo per due anni e non calcare la mano?"
Auricchio: "In un contesso politico disomogeneo come era la federazione, non c'entrava il potere, bisognava evitare il commissariamento e quindi un accordo a due anni, tutto sommato era un risultato pregevole".

Prioreschi: "Passando alla elezione di Galliani, Moggi dice a Bergamo che tra un mese la lega sarà commissariata. Sarà effettivamente così?"
Auricchio: "No, la conversazione è antecedente sia alla conferma di Carraro che alla elezione di Galliani, in quel momento da un lato occorre garantirsi la riconferma di Carrarro, dall'altro occorre garantirsi l'elezione di Galliani. Il 14 febbraio poco dopo la telefonata raggiungono il primo obiettivo con Carrarro, il secondo il 23 marzo".
Prioreschi: "E perchè allora il 9 febbraio Moggi parla di commissariamento? A Moggi interessava fare eleggere questa gente o non gliene fregava niente?"
Auricchio: "La la telefonata è del 9 febbraio l'elezione il 23 marzo, ne passa del tempo".

Prioreschi: "Dunque Galliani era lo status quo. Berlusconi si adoperava per fare eleggere Galliani?"
Auricchio: "Non lo so, se ha il riferimento alle telefonate me lo richiami".
Prioreschi glielo fornisce: "Moggi dice nella telefonata . Galliani ha utilizzato anche il potere politico di Berlusconi per l'elezione?"

Opposizione, accolta.

Rapporto Moggi - Mazzini

Prioreschi domanda ad Auricchio il perché parli di "cautela di Mazzini" in una telefona intercettata (in cui Mazzini chiama Moggi dicendogli di richiamarlo su un numero che gli ha fornito nell'occasione). Secondo il Colonnello, "la cautela è che Mazzini ha bisogno di un numero diverso, di un interno, una cautela di tipo logistico". "Questa è una sua libera interpretazione", replica l'avvocato.
E ancora: "Incontro a Livorno tra Bergamo-Moggi-Giraudo e Mazzini. Il 21 maggio. Quale era la finalità, che cosa ha accertato? Ad esempio alla data del 21 maggio la Juve aveva già vinto matematicamente lo scudetto?"
"Sicuramente la Juve aveva già chiuso" (Auricchio)
"E sa quale poteva essere la finalità?". A questa domanda il carabiniere non sa cosa rispondere.

Capitolo Sorteggi

Dopo aver accertato che il comunicato ufficiale dei sorteggi (effettuati dalle 11:00 alle 11:15, ndr) era diramato sempre tra le 12.15 e le 12.30, e che Moggi non era mai stato intercettato con i designatori dopo i sorteggi, Auricchio conferma che l'esito veniva comunicato dall'ansa subito dopo l'effettuazione degli abbinamenti arbitri-partite, "quasi in tempo reale".
Prioreschi: "E la designazione degli assistenti e del quarto uomo quando avveniva?"
Auricchio: "Subito dopo"
Prioreschi: "No, si è sbagliato. L'indicazione formale avviene prima del sorteggio perchè poi l'arbitro viene sorteggiato e poi abbinato. La procedura era questa: prima i guardalinee poi l'arbitro abbinato ad essi".

L'amicizia con Baldini

Si comincia a parlare della famosa intercettazione Baldini-Mazzini riguardo un'eventuale assunzione di Castagnini all'Arezzo grazie all'influenza di Moggi.
Auricchio conferma che "la modifica di Castagnini non c'è mai stata".
Sollecitato dalle domande dell'Avv. Prioreschi, ammette di conoscere Baldini dal 2003 e di avere un rapporto di amicizia con l'ex dirigente della Roma.
Prioreschi: "Ho notato che l'esame di Baldini avviene solo tra lei e Baldini, senza nessun altro. Negli altri c'era sempre qualche altro. Perché?"
Opposizione dei PM.
Ancora Prioreschi: "A me quel verbale sembra un tema scritto, non ci sono domande, per questo mi interessava. Nelle volte in cui ha visto Baldini gli ha parlato di questo procedimento?"
Auricchio: "Sì"

"Per verificare l'attendibilità del teste", Prioreschi chiede ad Auricchio se avesse conosciuto il procuratore Antonelli prima dell'interrogatorio del febbraio 2005, ottenendo una risposta negativa.
Casoria: "Ma perché Antonelli dice cose diverse?"
Prioreschi: "Si, Antonelli dice che nell'ottobre 2004 lo chiama Baldini e gli dice che c'era un maggiore dei carabinieri di nome Auricchio che stava indagando nel calcio e che se lui avesse avuto qualcosa da dire poteva rivolgersi a lui. Atonelli chiama Auricchio e vanno a prendersi un caffè. Dunque, lei ha mai parlato con Baldini di questo processo?"
Auricchio: "Dei fatti di Calciopoli no."
Prioreschi: "Ha parlato con Antonelli prima del febbraio 2005? Ha preso un caffè con Antonelli?"
Auricchio: "Ricordo di avere preso un caffè con Antonelli ma non riesco a colegarlo temporalmente."
Prioreschi: "Prima dell'interrogatorio?"
Auricchio: "Probabilmente sì"
Prioreschi: "Quindi modifica la sua versione di prima? Ricorda l'oggetto del colloquio?"
Auricchio: "Vagamente, ma siccome c'era un procedimento amministrativo dell'antitrust credo di aver discusso di ciò con Antonelli."
Prioreschi: "Quindi se lei ha parlato con Antonelli, e Antonelli dice che il suo nome glielo ha fatto Baldini, vuole rivedere la sua risposta di prima? Ha mai parlato a Baldini di questo processo?
Auricchio: "No, confermo."

Prioreschi insiste su questo punto: "Baldini dice a Mazzini: Questo ad aprile. Lei ha parlato con Baldini di questo processo?"
Auricchio: "Confermo, no!"

Di fatto, l'esame dell'Avvocato Prioreschi finisce qui.



Aula 216, Tribunale di Napoli, Avvocato Gallinelli (difesa De Santis) vs Colonnello Auricchio.

Lecce -Parma 3-3

Avvocato Gllinelli difesa De Santis: "Quali condotte arbitrali di De Santis ha potuto rilevare?"
Auricchio: "Anomalie tecniche? Lo stesso de santis ci dice come si è comportato..."

Gallinelli: "No, lei ha detto che ha visto la gara, quindi, può anche valutare da solo quali comportamenti fraudolenti ha potuto notare nel corso della gara?"
Auricchio: "Ha gestito la gara in modo da..."

Gallinelli: "Non parlo di condotta, parlo di cose specifiche se ha visto la gara, mi chiedo quale è stato il risultato di questa indagine?"
Casoria: "Lui non ha rilevato alcunché dal punto di vista tecnico..."
Gallinelli: "Nel capo di imputazione si parla di atteggiamento mirato a fare il 3-3, io voglio sapere quali sono questi fatti. Se si parla di condotte finalizzate a predeterminare il risultato..."
Auricchio: "Nessuno ha detto il tre pari".
Gallinelli: "Se hanno visto la gara qualcosa sapranno dire..."
Casoria: "Se no che l'avete vista a fare..."
Auricchio: "Nella parte finale della gara... De Santis, dopo la gara..."

Gallinelli: "No, mi scusi, lei si rifà sempre alle intercettazioni. Io le ho chiesto della gara: da che desume che De Santis e Bergamo hanno predeterminato il risultato di tre pari? Che ha fatto negli ultimi 10 minuti De Santis per meritare questo capo di imputazione?"
Auricchio:"Non ho detto 3 a 3 ho parlato di pareggio. Nel finale lo stesso De Santis ha parlato di alcuni atteggiamenti. Nella circostanza c'è un'intercettazione tra Cinquini e De Santis sulle ammonizioni e le espulsioni che portavano il Parma a giocare lo spareggio con cinque squalificati

Gallinelli: "Le ripeto: avete visto, VOI, se ci sono stati atteggiamenti del De Santis? Ciò che dsi dice in quella telefonata corrisponde al referto arbitrale?
Auricchio: "Sì"

Gallinelli: "Quello che le ho chiesto io: dalla visione della gara ha rilevato che De Santis ha ammonito un giocatore senza motivo? Che quindi era un'ammonizione non compatibile col regolamento?"
Auricchio: "No, non abbiamo fatto questa indagine".

Gallinelli: "Notò un comportamento anomalo dei giocatori delLlecce sul finale della gara? In che senso?
Auricchio: "Scarso impegno"
Gallinelli:"E i giocatori del Parma?"
Auricchio: ""Altrettanto".

Gallinelli: "E questo dipendeva dall'arbitro? Secondo lei questo comportamento era normale?"
Auricchio: "No, era un comportamento anormale"
Gallinelli: "Ma svincolato da qualunque attività arbitrale?"
Auricchio: "Sì"

Gallinelli: "Zeman che ha detto? Si ricorda se Zeman rivolse le spalle al campo come protesta verso i suoi giocatori?"
Auricchio: "No, non lo ricordo, ricordo solo che aveva chiesto di far spegnere i tabelloni".

Gallinelli: "In questo c'entrava De Santis?"
Auricchio: "No, certamente".

Gallinelli: "Quindi Zeman era già preoccupato del comportamento della sua squadra?"
Auricchio: "Questo era quello che aveva dichiarato lui".

Gallinelli: "A che minuto è iniziata la fase di stanca?"
Auricchio: "Ricordo una minore intensità sul 3 a 3, che è stato realizzato all'11 del secondo tempo".

Gallinelli: "Quindi la condotta di De Santis era predeterminata per il risultato di parità... Quanti minuti di recupero ha dato De Santis che aveva interesse a che rimanesse tale risultato?
Auricchio: "Quattro minuti".

Gallinelli: "In quei 4 minuti quale delle due squadre stava per segnare? L'aiuto, Bresciano del Parma, con parata miracolosa di Sicignano".
Auricchio: "Il recupero non poteva essere diverso, con sei sostituzioni".

Gallinelli:"Lei ha visto tante gare, 4 minuti è un tempo consistente rispetto alla media... Si si ricorda perchè Morfeo fu ammonito?"
Auricchio: "Per proteste".

Gallinelli: "E' compatibile con il regolamento?"
Auricchio: "Si poi Morfeo fu espulso".

Gallinelli: "No questa è una inesattezza".
Auricchio: "Sì, è vero, il tabellino riportava questo..."

Gallinelli: "Ma allora l'avete vista o no la gara??"
Auricchio: "Il tabellino di un giornale portava Morfeo espulso e noi lo abbiamo riportato così... la gazzetta riportava così, poi abbiamo riferito il comunicato ufficiale e abbiamo corretto il dato. Non è un errore nostro ma della gazzetta.

Gallinelli: "Ma quando ha visto la gara e ha visto il cartellino, ha visto il colore?"
Auricchio: "Noi abbiamo riportato esattamente le sanzioni successive alla partita e abbiamo scritto Morfeo tra i calciatori squalificati non espulsi, è stato un errore materiale, in cui siamo caduti"

Gallinelli: "Mi scusi, lei che intende per tabellino?"
Auricchio: "Il dato che abbiamo importato con taglia incolla dal sito della gazzetta dello sport, con formazioni, arbitri e note. Questo tabellino riporta un errore che abbiamo subito modificato.

Anche in questa circostanza preferisco glissare, domandando al lettore: lo sapevate che in Italia le indagini vengono fatte dalla Gazzetta e da Repubblica?
Per questo ed altro l'appuntamento che rinnovo a tutti voi è il solito: a giorni la redazione di GLMDJ proporrà l'udienza integrale di oggi, martedì 23 marzo 2010, nella quale potrete leggere quanto detto all'interno dell'aula 216 del Tribunale di Napoli.
Dopo otto ore di interrogatorio viene chiesto il rinvio, che presumibilmente proseguirà nei prossimi giorni. Dopo quattro anni di illazioni e supposizioni non rimane nient'altro da dire, solo indignazione nei confronti di chi, ancora oggi, cerca di dare un senso ad una farsa che un senso non l'avrà mai.



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