Post n°2153 pubblicato il
23 Luglio 2010 da
nadir63l
glmdj
di marcolanc
L’ultimo editoriale di Paola (Accà nisciun è fess) mi ha fatto riflettere su un paio di aspetti.
Paola, nella sua ottima disamina, riprende una battuta ricorrente: “La Giustizia Sportiva, quella giustizialista dell’estate del 2006 (…), oggi è diventata garantista”.
Cosa significa garantismo? Riporto da un dizionario di recente pubblicazione: concezione teorico-giuridica che pone alla base delle istituzioni civili e politiche dello Stato di diritto, il rispetto e la tutela delle libertà individuali e collettive del cittadino. Più semplicemente, con un termine di recente coniazione (provate a cercare “garantismo” in un dizionario un po’ datato: non lo troverete!), si è enfatizzato un concetto che dovrebbe essere chiaro a chiunque vive in uno stato di diritto: ognuno di noi, dal più bello al più brutto, dal più simpatico al più antipatico, dal più onesto al meno interista, è innocente fino a prova contraria e, proprio per questo, la sua libertà e la sua dignità vanno tutelate fino all’ultimo grado di giudizio. Non solo: per arrivare ad una condanna definitiva, è giusto prendere tutto il tempo necessario. Meglio assolvere cento colpevoli che condannare anche un solo innocente. Qualcuno dissente? Allora si metta nei panni dell’ingiustamente condannato.
La giustizia sportiva è diventata garantista? Se garantismo fosse sinonimo di impunità, potremmo dire di sì. Basta ripensare al caso Motta-Milito, nel quale nonostante sia stata riconosciuta la colpevolezza di Moratti e Preziosi, di fatto non sono stati presi provvedimenti di alcun genere. Ma il garantismo è un’altra cosa: è quel concetto secondo il quale nessuno dovrebbe finire su una gogna ancora prima che cominci un processo; è l’idea per cui non si può condannare una persona se non si è certi della sua colpevolezza.
Ora ci dicono che serviranno due anni per trascrivere tutte le intercettazioni. Personalmente, mi pare un tempo esagerato, ma posso anche accettare che sia necessario. E allora cosa facciamo nel frattempo? Ovviamente, non condanniamo nessuno: non si ripristina la giustizia aggiungendo altre ingiustizie a quelle già commesse. Ma coloro che sono già stati condannati? Se, dopo quattro anni dai fatti di farsopoli, gli stessi che condannarono la Juve alla serie B ci dicono che servirà almeno un altro biennio per fare chiarezza, perché solo una squadra deve pagare? In poche ore ci hanno detto due cose. Prima: serviranno due anni solo per trascrivere le intercettazioni, da cui desumiamo che ne occorreranno altri ancora per arrivare ad una sentenza definitiva. Seconda: Moggi e Giraudo devono essere radiati. Alla faccia del garantismo! Mentre ci dicono di non avere ancora capito nulla di quanto accadde nel 2004/05, ammazzano i capri espiatori.
Se davvero la giustizia (io lo scrivo rigorosamente in minuscolo) sportiva intraprendesse una svolta garantista, noi di GLMDJ saremmo i primi ad esserne lieti. Ciò significherebbe l’immediato reintegro di tutti i protagonisti di farsopoli, che furono condannati in due settimane, sulla base di una decina di intercettazioni pubblicate sui giornali (lo stesso Palazzi ha confessato recentemente di non avere mai ricevuto alcun disco contenente le intercettazioni), la restituzione dei due scudetti alla Juve e la cancellazione dagli almanacchi della serie B bianconera, in attesa di fare completa chiarezza su quei fatti. Certo, sarebbe un palliativo, ma almeno dimostrerebbe un cambio di rotta importante da parte della federazione.
La realtà è che si continua ad utilizzare lo stesso metro a doppia misura che da molti anni regola i fatti calcistici italiani: se di mezzo ci sono gli “onesti”, la certezza della pena è un’utopia; al contrario, se c’è da bastonare la Juve, non ci si tira mai indietro.
E, a proposito di Juve, le ultime parole che abbiamo sentito dal nostro presidente sono ancora quelle per cui resta in “vigile attesa”. Dopo quasi quattro anni di immobilismo dei vecchi dirigenti, la pazienza non ci fa difetto. Sappiamo anche che scegliere i tempi e le parole giuste è fondamentale. Ma d’altro canto le prese in giro di questo sistema sono diventate insopportabili. E allora ci auguriamo che Andrea Agnelli si faccia sentire, con le parole ma soprattutto con le azioni, per dimostrare che la Juve finalmente si è svegliata dal torpore in cui è rimasta dal 2006 ad oggi.
Comunque vada, certamente noi di GLMDJ resteremo sveglia e continueremo la nostra lotta, anche a costo di farlo da soli. Del resto, ci siamo abituati!
Inviato da: diletta.castelli
il 11/10/2016 alle 17:05
Inviato da: dimariamonicaa
il 08/04/2016 alle 21:04
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il 20/12/2015 alle 22:00
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il 13/12/2015 alle 23:54
Inviato da: aldo.giornoa64
il 08/12/2015 alle 23:14