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Calciopoli oggi provoca disagio...

di P. Cicconofri

Disagio, una parola inflazionata negli ultimi giorni che rende pienamente l’idea del clima in cui versa il calcio onesto del post calciopoli.
Nel vedere il comprensibile disagio dell’incompetente Abete , quello suggestivo della Gazzetta per finire a quello presunto di Platinì, si intuisce chiaramente il tentativo di limitare le rivalse bianconere.
Il modo è sempre lo stesso: soluzioni da azzeccagarbugli per la Gazzetta, illazioni dei media e l’inevitabile richiamo al compianto Facchetti.

L’ossessione della Gazzetta oggi si sposa con la linea edulcorata di chi ha già una soluzione che spezza in partenza ogni sibillina richiesta juventina.
In un articolo a cura di Fabio Licari leggiamo, in riferimento all’esposto Uefa presentato dalla Juventus (incomprensibile per la gazzetta),che “una modifica degli Statuti UEFA” è “in vigore dal 27 aprile 2007”. Tale modifica darebbe all’UEFA la possibilità di intervenire «sull' iscrizione di squadre coinvolte direttamente o indirettamente in attività volte a influenzare il risultato». A patto, però, che queste attività siano state commesse dopo il 27 aprile 2007. Sarebbero dunque esclusi fatti precedenti, compresa Calciopoli.
Una premura, questa puntualizzazione, che sappiamo figlia di chi nasce interista e che prosegue rafforzata da un curioso sospetto: “ “L' UEFA, si sa, non ama intervenire direttamente sui campionati nazionali, motivo per il quale avrebbe fatto pressione sulla federazione turca, minacciando eventuali conseguenze se il club fosse stato iscritto in Champions. È stata la Turchia, formalmente, a non iscrivere i suoi campioni. Lo farebbe mai la Figc? Secondo: con tutto il rispetto per la separazione dei poteri anche all' Uefa, non c' è dubbio che molte sentenze siano «politiche ». E questa lo sarebbe ancora di più. Per l' opinione pubblica, un' Inter fuori dalle coppe avrebbe la firma di Platini: visto il suo passato bianconero, il francese evita qualunque sospetto di favoritismo (compresa la mancata presenza all' inaugurazione del nuovo stadio).”
C’è qualcosa di non troppo nuovo, ma di ugualmente incomprensibile.
Chissà perché in questo mix proposto da Licari, dove si parla di sentenze politiche, pressioni, e del possibile favoritismo di un ex bianconero, non viene ricordato come Guido Rossi, tifoso interista ex membro del cda dell’Inter e presente ai festeggiamenti per la conquista della Champions, abbia potuto, senza destare alcuna perplessità, assegnare uno scudetto a tavolino alla sua squadra del cuore e permettere la penalizzazione di tutte le dirette concorrenti. Non sarà sicuramente conveniente per qualcuno…
Non saremo mica di fronte all’ennesimo tentativo di condizionare il pensiero popolare, interista e non solo, lasciando credere che eventuali decisioni della UEFA potrebbero essere prese in nome di un passato bianconero?
Se ritenessimo verosimile il sospetto che si voglia indirizzare proprio lì il lettore, sarebbe un peccato dover constatare l’incoerenza di un giornale (la Gazzetta) che invece normalmente invita a mettere una pietra sopra calciopoli per evitare tensioni fra tifoserie già calde.
Non c’è dubbio che lasciar uscire suggestioni così gratuite dovrebbe provocare lo sdegno dei portatori di sani valori sportivi.
Chissà perché invece, in questo caso, nessuno si sente in dovere di moralizzare ed educare.
Forse perché l’illazione suggerita è favorevole ad una parte amica?
Prosegue il giornalista: “Il «complaint» Juve è arrivato all' Uefa che, però, non ha aperto ancora nessuna indagine. Dovrebbe farlo nei prossimi giorni. E poi, con tutta probabilità, chiudere la pratica. “
L’auspicio finale è degno di nota.
E’ plausibile, quasi scontato, che la UEFA non interverrà per le violazioni dell’Inter (l’effetto collaterale); è difficile anche solo ipotizzare che alla FIGC, incompetente, possano essere addebitate delle responsabilità in tal senso.

Questo protezionismo rosa che accompagna la società Prescritta da anni, e ancora più rinvigoritosi dopo che Napoli ha reso meno inattaccabile il fortino neroazzurro, risulta sempre più improponibile.
Non so quante volte, dal 2006 ad oggi, abbiamo letto di norme e regolamenti cambiati in corsa, di vuoti legislativi che hanno finito per essere la culla della prescrizione “salva onestà” (a volte il caso…), di termini della stessa prescrizione e di tempi di applicabilità di un qualsivoglia articolo del Diritto Sportivo interpretati in virtù della soluzione ritenuta più conveniente (non la più giusta).
Non so quante volte a beneficiare di tutto ciò sia stata immancabilmente l’Inter.
Eppure la Gazzetta ancora continua a parlare di sani valori sportivi, dal colore neroazzurro.

Ma esiste un limite oltre il quale si scade nel ridicolo.
La Gazzetta, questo limite, lo ha abbondantemente superato. Ed il disagio, reale questa volta, è quello dei lettori, finalmente resisi conto di leggere da anni semplici “sponsorizzazioni nerazzurre”.
E’ ora di finirla!

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1844