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Emergono altri particolari inquietanti dalle dichiarazioni di Paolo Bergamo questa mattina nell'udienza finale del processo cosidetto "Calciopoli". Prima la ricostruzione di come si è passati dalle intercettazioni Telecom su mandato Inter allo scandalo creato ad arte contro la Juventus, poi le cene con tutte le squadre, comprese Inter e Milan.

Ecco la ricostruzione di Bergamo, ripresa da Ju29ro.com: "Poco dopo l'inizio delle intercettazioni Telecom a Torino parte un'indagine. Per 26 giornate siamo stati vivisezionati e poi i pm hanno deciso di archiviare la questione. Ma la strategia del sospetto aveva già avuto un suo effetto. Il processo Tavaroli è già a sentenza ed il processo Telecom ha detto chiaramente che le fatture dell’Inter sono state pagate perché Moratti e Facchetti avevano commissionato indagini riservate su un gruppo di persone delle quali facevo parte"

Ecco come si passa però allo scandalo del 2006: "Anche dall'indagine Tavaroli non emerse niente. Ma a Napoli il pm delega i militari di Auricchio, a Roma, di svolgere un'indagine sui nostri comportamenti. Interviene Baldini che dà le dimissioni dalla Roma perché incapace di gestire una situazione così importante, dopo che la Juve gli aveva portato via l’ossatura della squadra. Cosa accade a Roma? Dopo che sono state acquisite 170 mila telefonate, ci saranno state delle raccomandazioni, non so, ma un fatto non possiamo negarlo: si costruisce un avvenimento devastante che è un processo mediatico che ci ha distrutto."

"Consci che le intercettazioni non producono niente, dal computer del signor Auricchio, dice il giudice Silvestri, un servo infedele dello Stato che va individuato in uno degli investigatori ha veicolato le informative alla stampa. Con questo artificio si ottiene quello che si volva ottenere: uno scandalo mediatico costruito sul nulla"

Bergamo prosegue "Le cene: posso ricordare che sono stato a parlare con Sensi, Governato della Lazio, Spinelli, Aliberti della Salernitana, Corsi dell’Empoli, Spalletti dell’Udinese, Cinquini del Parma, con Tanzi, con Sacchi, con Lucchesi"

Ma lo stravagante è altro: "Quando chiamo Facchetti e lo vado a prendere all’aeroporto, poi lui chiama Moratti da casa mia, chiamiamo l’addetto stampa dell’Inter; in altre occasioni chiamo Galliani, lui mi richiama e queste telefonate sono sparite! Poi l’ultima di campionato, già vinto dalla Juventus, io invito anche i dirigenti bianconeri, anzi chiamo anche Mazzini; bene, quando vengono Moggi e Giraudo, guarda caso ho la casa circondata dai carabinieri"