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TORINO - La Juve si butta nel rush finale del mercato con in testa sempre il nome di Simone Zaza. «Resta un nostro desiderio, ma bisogna fare i conti con l’oste e non so fino a che punto gli emiliani vogliano privarsene», ha sottolineato ieri Giuseppe Marotta a SkySport. Una precisazione conseguenza degli ultimi eventi. Gli emiliani sabato hanno fallito lo scatto di Cagliari, quello che avrebbe garantito una certa tranquillità in chiave salvezza. La bruciatura del Sant’Elia (ora i neroverdi sono più 7 sul Chievo) e un calendario da brividi alle porte (Inter, Sampdoria, Fiorentina, Napoli) hanno raffreddato i dirigenti del patron Squinzi. Se un successo a Cagliari avrebbe spinto Zaza alla Juve al novanta per cento, gli ultimi eventi hanno ridimensionato le chance. La pista, però, è tutt’altroche chiusa. Juve e Sassuolo si sentiranno anche in giornata per ragionare su una strategia alternativa, magari trovando la quadra attraverso qualche giocatore (vedi Coman). 

A TORONTO - Sono ore importanti anche sul fronte Sebastian Giovinco. Ieri l’attaccante torinese è rimasto in panchina tutti i novanta minuti e in giornata uno dei suoi manager, Andrea D’Amico, volerà in Canada. A Toronto il procuratore avrà un contatto con i dirigenti Tim Leiweke e Tim Bezbatchenko per capire le possibilità di un matrimonio anticipato. Subito e non a luglio, come invece prevederebbe l’accordo principesco (44 milioni per 5 anni) firmato da Giovinco con i canadesi. In caso di via libera, l’ex parmense invece di salutare a giugno da svincolato, rescinderebbe immediatamente il contratto con la Juve, pronto a buttarsi nella nuova avventura in Mls.