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ZAC, intervista integrale: "Criticare Del Piero è una bestemmia"

Post n°1489 pubblicato il 22 Febbraio 2010 da nadir63l
 

ZAC, intervista integrale: "Criticare Del Piero è una bestemmia"

Stamane il tecnico della Juventus Alberto Zaccheroni ha rilasciato una lunghissima intervista ai microfoni del programma "Radio Anch'io lo Sport", su RadioUno. Tuttojuve.com l'ha trascritta integralmente:

Una Juventus che merita la prima pagina, una Juventus solida. Zaccheroni, possiamo dire convalescenza finita?
"No, assolutamente no, perchè non abbiamo consolidato nulla. Non è che voglio mettere le mani avanti, per carità, è che io sono arrivato da poco e non abbiamo il tempo di curare i dettagli. Leggo e sento che sembra che sul piano tattico abbiamo fatto chissà cosa, ma in realtà il tempo di metterci le mani più di tanto non l'abbiamo avuto. Lo dimostra la partita di ieri, dove abbiamo cambiato sistema di gioco quattro volte".

Ma questo è un dato importante. Significa che la squadra riesce a seguirla...
"Io sto puntando su questo, sto cercando di catturare l'attenzione dei miei giocatori, cercando di metterli nelle condizioni migliori per esprimersi. A questo punto del campionato, mancano due mesi e mezzo alla fine, giochiamo ogni tre giorni, quindi siamo sempre in viaggio, partita-defatigante, partita-defatigante, non ho assolutamente il tempo di entrare nei dettagli. Devo convincere loro che così facendo possono avere dei vantaggi. Se riesco in questo e a recuperare la condizione di coloro che erano fuori - parlo di Camoranesi e Trezeguet -, la squadra può crescere ancora".

La difesa a tre è definitivamente accantonata?
"No, ieri l'abbiamo adottata nella fase critica della partita, nel momento in cui abbiamo pagato la partita di giovedì, come del resto mi pare l'abbia pagata la Roma, perchè dal mercoledì alla domenica è una cosa, dal giovedì alla domenica, con i viaggi di mezzo, diventa assai complicato. Nel momento di difficoltà mi sembrava opportuno andarla a rispolverare. Però è importante che la squadra si renda conto che non conta il giocare con il centrocampo a rombo o con il centrocampo con quattro centrocampisti in linea e la conseguente difesa a tre, ciò che ti fa vincere le partite è la compattezza di squadra e l'interpretazione di quel modulo, in quel momento. Ma io il modulo lo vado ad attuare solo per metterli nelle condizioni migliori".

Si parla sempre di rinascita per Del Piero. Attraversa dei momenti di appannamento e poi riesplode a 35 anni. Tanti complimenti dai tifosi, ma anche da Colomba, che ha giustamente spostato l'attenzione dal presunto fallo di mano in occasione del gol ad un altro elemento: che questo giocatore a 35 anni è ancora un fuoriclasse. Stiamo celebrando Del Piero...
"Non so se celebrare è il termine giusto, però il ragazzo....anzi, a parte che mi sembra ancora un ragazzino, perchè vedendolo in questo momento ha un'applicazione totale. Poi quanto durerà questo periodo molto brillante, non so. Lui sicuramente, da come lo vedo quotidianamente, sembra abbia intenzione di farlo durare ancora molto a lungo. Grande applicazione, grande attenzione. Io quando penso a lui, l'immagine è quella di un capitano che prende per mano tutta la squadra. Poi se mi permettete vorrei dire anch'io qualcosa sull'accanimento sul presunto fallo di mano di Del Piero, che credo sia solamente figlio della settimana che abbiamo passato: le provocazioni ed il mettere in continua difficoltà il direttore di gara. Ieri io me ne sono subito reso conto non appena abbiamo messo piede sul campo per sondare il terreno. E la prima cosa che ho detto ai miei giocatori è: 'Primo obiettivo della giornata, aiutare il direttore di gara, perchè per lui oggi sarà molto complicato dirigere questa partita, proprio per la settimana che abbiamo vissuto tutti'. E quindi adesso è facile andare a cercare un fallo di mano o qualcosa di Del Piero o di qualcun altro. Alla moviola come avete giustamente detto si è evidenziato che il fallo di mano non c'era. Come anche il rigore contro il Genoa è stato evidenziato solamente alla moviola. Dobbiamo fare tutti come ha fatto Colomba, che è un allenatore di buon senso, anche se in questo momento gli allenatori di buon senso, che tengono i toni bassi, non vanno di moda. Io mi allineo con Colomba. Abbassiamo i toni, senza l'arbitro non possiamo giocare, aiutiamolo, mettiamolo nelle condizioni di arbitrare nel miglior modo possibile. Non sta a noi stabilire se hanno fatto bene o se hanno fatto male. Io stabilisco se i miei giocatori hanno fatto bene o male. E se vogliamo convivere bene dobbiamo rispettare i ruoli".

Come ha trovato Diego? Era in crisi d'identità? Come lo sta gestendo adesso?
"Diego deve abituarsi al campionato italiano. E' partito molto bene. Io l'ho seguito nella passata stagione, sono andato anche a Udine a vedere Udinese-Werder Brema, proprio per vedere lui: è un trequartista straordinario.Deve adattarsi anche al campionato italiano, perchè sul piano dell'organizzazione difensiva, sul piano del far giocar male gli avversari, siamo i maestri nel mondo".

Non ha mai avuto la sensazione che i giocatori, prima che arrivasse lei, giocassero un po' contro l'allenatore? In fin dei conti sono gli stessi giocatori, lo stesso modulo. Non è che c'era ormai troppa confidenza con Ferrara, tanto che non lo ascoltavano più?
"La mia risposta è semplice, legata al mio primo giorno da allenatore della Juventus. Guardo solamente dal giorno del mio arrivo in avanti, non posso assolutamente stabilire cosa possa essere accaduto precedentemente. Io non credo assolutamente - vedendoli in questi 20-22 giorni -, che questi giocatori possano aver giocato contro qualcun altro. Io vedo una grandissima professionalità ed una grandissima disponibilità. Hanno solamente bisogno di ritrovare l'autostima e l'autostima arriva dai risultati".

In questo momento c'è qualche commentatore che dice: "Zaccheroni sta creando un grosso problema alla Juventus, perchè mette un'ipoteca sul futuro". Lei come lo prende un discorso del genere?
"Nonostante non mi consideri vecchio, perchè a 56 anni non mi considero vecchio, però è altrettando vero che ho cominciato a 29 anni e di conseguenza avendo tanta esperienza alle spalle so perfettamente come va il calcio. Il calcio è spesso figlio dell'ottimo risultato. Ci ricordiamo chi ha segnato, chi ha fornito l'assist, ci ricordiamo il risultato, e penso che alla fine del campionato spesso sia così. Comunque, io il problema non ce l'ho. Altre volte avevo il contratto biennale e non sono rimasto per motivi diversi . Nel calcio ci sta tutto, però io al momento ho un rapporto chiaro con la proprietà. La proprietà mi ha detto: 'Noi firmiamo un accordo sino alla fine della stagione, poi il dopo si vedrà'. Patti chiari e amicizia lunga, è il miglior modo per partire. Se poi alla fine del campionato ci sono discorsi nuovi io sono qua, non ho fretta di andare da nessuna parte, ho solo voglia di allenare, perchè vi assicuro che tre anni in tribuna sono tanti, se accompagnati sempre da un detto: 'Zaccheroni non ha più voglia', che non è assolutamente vero. Si poteva dire altro, ma non che non ne avessi più voglia".

Dici che non puoi allenare perchè ti portano via il tempo i viaggi e le partite in questo periodo...
"Sì, perchè l'Europa League è strutturata in modo diverso rispetto alla Champions...".

Che sei a termine te lo hanno detto e tu lo hai ribadito. Allora la domanda sorge spontanea: ti hanno preso perchè sei un uomo saggio? Perchè sei un maestro?
"Bisognerebbe chiederlo a loro il perchè. Nel momento in cui mi hanno chiamato e ti assicuro che è stato all'ultimo istante, non ho certamente chiesto il perchè. Loro mi hanno detto soltanto: 'Noi abbiamo bisogno assolutamente di disputare la Champions League nella prossima stagione'".

Non sono stati i giocatori a chiedere uno come te, un uomo saggio? Il calcio ha bisogno finalmente di saggezza, di psicologi, più che di matti che si agitano?
"Credo che il calcio non abbia bisogno di matti. Credo che anche per come ci pagano, servano degli allenatori che sappiano gestire il gruppo e sappiano motivare il gruppo, come in tutte le grandi aziende; sappiano gestire la squadra in campo, dare degli equilibri, mettere i giocatori nelle condizioni di giocare ciascuno al proprio posto, attraverso il famigerato modulo di gioco. Nel calcio servono allenatori che sappiano creare questo clima di compattezza che poi consente di affrontare con minor danno i momenti difficili".

Secondo lei, in questo momento, Amauri merita la convocazione in Nazionale?
"No, io posso solamente dire che Amauri in questo momento sta molto bene, nonostante sia discretamente affaticato, perchè ha sempre giocato. Poi sulla eventuale convocazione, io come ho detto prima, ho un grande rispetto dei ruoli e c'è Marcello che è designato a questo. E lui lo deve rapportare agli altri attaccanti, non è che li può chiamare tutti. A volte a noi allenatori ci imputano di non far giocare un giocatore perchè non lo vediamo bene, ma magari c'è un altro giocatore che nello stesso momento sta giocando meglio di lui".

(Domanda di un ascoltatore evidentemente non juventino su Del Piero, ndr). Ma lei ritiene un traghettatore uno che esulta come avesso vinto la Coppa Campioni dopo aver segnato rigori inesistenti come quelli contro Lazio e Genoa?
"Io credo che a Del Piero si possa contestare di avere attraversato periodi poco brillanti dopo l'infortunio, ma credo sia una bestemmia attaccarlo sulla professionalità, sull'immagine di Del Piero, su questi aspetti. Noi abbiamo la possibilità di vedere ripetutamente con la moviola se c'è stato contatto o meno, ma in campo i giocatori non sempre si possono rendere conto di tutto ciò. Di conseguenza, quando accade un episodio, chi tira un calcio di rigore dopo sfoga la tensione accumulata durante la settimana in preparazione della partita, mi sembra una cosa normale, siamo qui per questo. Non se n'era accorto nessuno. I giocatori del Genoa erano lì a cinque metri, chi non sa di calcio non sa che un calciatore in prossimità della palla accorcia il passo per trovare la migliore coordinazione. La palla era dentro l'area di rigore abbondante, lui è cascato abbondantemente dentro l'area di rigore e la sensazione che fosse calcio di rigore è stata totale, di tutti. Poi sfortunatamente per l'arbitro, sfortunatamente per il Genoa, questa volta sono stati penalizzati loro. Altre volte siamo stati penalizzati noi. A Livorno c'era un rigore su Diego e non abbiamo detto niente. Ci dispiace che non ce l'abbiano dato, ma succede, fa parte di quello che può accadere nei 90 minuti".

Anche gli arbitri non si accorgono di sbagliare...
"Dicevo ieri in conferenza stampa: ma perchè non c'è questo accanimento su un giocatore che sbaglia un passaggio? L'arbitro è in campo e può sbagliare anche lui. Al calciatore è consentito, all'arbitro non è consentito. Magari dirige perfettamente un'intera gara, c'è un episodio difficile... sta parlando un allenatore che perse a Torino con quel gol salvato da Ciro Ferrara dentro la porta di mezzo metro. Noi siamo arrivati a sei punti dallo scudetto, invertiamo quell'episodio: a mezz'ora dalla fine andavamo in vantaggio e dopo non so come andava a finire. Quindi sono cose che accadono. Questo commento di colui che ha chiamato adesso è legato ai veleni che sono stati proposti durante questo periodo. Tagliavento, poveretto, che partita ha dovuto dirigere? In che clima ha dovuto dirigere un incontro di calcio? Non sembrava francamente un incontro di calcio, io l'ho guardato con attenzione: questa non è una partita, non è una partita di calcio, mi sono detto. Poi fortunatamente la moviola ha dimostrato che aveva ragione su tutti gli episodi, però il clima in questo momento è questo e non penso che faccia bene al calcio. Ci siamo tutti dentro, siamo tutti innamorati del calcio, indipendentemente dal fatto che siamo professionisti o meno, lo amiamo, è il nostro sport nazionale, cerchiamo di non perderlo".

Lei è il custode del gruppo più importante della Nazionale che andrà ai Mondiali. Ha già avuto qualche scambio di vedute con Lippi?
"Io con Marcello ho un ottimo rapporto da sempre. Non buono, ottimo. Ci siamo sentiti due-tre giorni dopo il mio arrivo a Torino, ci siamo solamente scambiati un in bocca al lupo e niente altro. Io cercherò di far in modo - oltre che cercare di raggiungere l'obiettivo primario con la Juventus - di mandarglieli in Nazionale nelle migliori condizioni possibili, perchè nella Nazionale ci crediamo tutti". 

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