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Tribunale di Napoli – Udienza del 1 ottobre 2010. Teste Franco Baldini, ex consulente sportivo.

Post n°2802 pubblicato il 07 Ottobre 2010 da nadir63l
 

Immagine IPB

di Gildo

Tribunale di Napoli – Udienza del 1 ottobre 2010. Teste Franco Baldini, ex consulente sportivo.

E venne così il turno di Franco Baldini, ex “consulente sportivo” della Roma e tra i principali accusatori del fantomatico sistema Moggi.
L'avvocato Prioreschi inizialmente gli chiede di ricordare il suo curriculum professionale, poi si passa alle domande più attinenti il processo.
Prioreschi: «Nel corso della sua attività di dirigente calcistico i suoi rapporti con Luciano Moggi come sono stati?»
Baldini: «Sono stati formali». Primi dubbi
Prioreschi: «Buoni, cattivi, pessimi?»
Baldini: «Non sono stati come nessuna delle definizioni che ha dato. Erano rapporti normali, ma non posso certo definirli buoni, non è che gli andassi particolarmente a genio»
Prioreschi: «Lei quando è stato sentito li ha definiti “pessimi” »
Baldini: «Sono diventati pessimi, questo sì, certo»
Prioreschi: «
Sono partiti normali e sono diventati pessimi, possiamo definirli così? »
Baldini: «Sì»
Prioreschi: «Se ho capito bene nel 2004/05 non ricopriva ruoli?»
Baldini: «No, io a marzo 2005 ho dato le dimissioni»
Prioreschi: «Senta,
lei conosce un maggiore dei carabinieri che so chiama Attilio Auricchio? »
Baldini: «Certo»
Prioreschi: «Ah lo conosce?»
Baldini: «Sì»
Prioreschi: «Che rapporti di conoscenza ha avuto ed ha, e quando lo ha conosciuto e come lo ha conosciuto?»
Baldini: «Ho conosciuto il maggiore Auricchio nell'estate del 2003, quando i carabinieri di via Inselci indagavano sull'iscrizione al campionato della Roma e di altre squadre, dove si paventava l'iscrizione al campionato attraverso false fideiussioni. I carabinieri stavano indagando, io da consulente sportivo non avevo molta cognizione di causa di quello di cui stavamo parlando quando fu scoperto che per la Roma si paventava il rischio di fideiussioni false per l'iscrizione al campionato, però, non essendoci il direttore generale perché era stato da poco esautorato, il presidente Sensi aveva già problemi di salute, la società incaricò me di tenere una conferenza stampa a Trigoria per illustrare le ragioni della Roma. Io fui edotto nel corso di quella mattinata di quelle che erano tutte le procedure a cui la Roma aveva adempiuto e il punto di vista che la Roma riteneva fosse lecito palesare, e in quella conferenza stampa erano presenti i carabinieri di via Inselci. Dopo la conferenza stampa loro sono venuti a chiedere spiegazioni e io ho fatto in quel momento la conoscenza del maggiore Auricchio, e nel pomeriggio, come rappresentante sono andato fare una denuncia contro ignoti proprio nella caserma di via Inselci »
Prioreschi: «Sì, quindi lo conosce così, occasionalmente, nell'agosto del 2003. Successivamente all'agosto del 2003 che rapporti ha avuto col maggiore Auricchio?»
Baldini: «Dopo il 2003 è successo che nel marzo del 2005, quando già ormai il mio rapporto con la Roma era logorato, avevo già dato le dimissioni una prima volta nel novembre ed erano state respinte, l'ho date una seconda volta. Però prima di dare quelle dimissioni, avendo un'ultima chance di poter dire la mia e pensando di poterlo fare ancora da persona in carica, e quindi con una voce che si potesse ancora sentire, piuttosto che aspettare qualche tempo dopo quando mi sarei dimesso, e quindi essere scambiato come uno dei tanti perdenti che si lamenta, ho cercato di lamentarmi un attimo prima, non (con, ndr) un grande atto di coraggio dire la verità sapendo che sarebbe finita da lì a poco. Tanto è vero che il martedì successivo alle mie dichiarazioni a una trasmissione televisiva dove ho aspramente criticato il mondo del calcio, ho dato le dimissioni, e
qualche tempo dopo il maggiore Auricchio mi ha chiamato»
Prioreschi: «Quando dice “qualche tempo dopo”, fa riferimento alla sua convocazione ufficiale, quando è stato interrogato?»
Baldini: «No, no, non sono stato interrogato ufficialmente, sono stato contattato una prima volta da lui chiedendomi se avessi avuto la voglia di riferire, mettere per iscritto e denunciare circostanziatamente quelle accuse velate. Perché ovviamente di prove circostanziate non ne avevo più di tanto e più delle cose che poi ho denunciato. Io ho detto che non avevo grandi cose da riferire se non qualche minaccia personale alla quale, tra l'altro, pensavo che nel corso del tempo mi sarei abituato, poi ho scoperto che non ci si abitua mai. E quindi ho detto “non ho molto da dire, non so su che cosa potermi basare per fare una deposizione”, e lì è finita. Qualche tempo dopo lui mi ha richiesto questa cosa e io ho accettato anche perché il mondo del calcio era una cosa che non si sarebbe più rappresentato (presentato, ndr)». Che segugio il maggiore! Non solo sente i testimoni che si evidenziano dalle indagini, ma va persino a scovarli e a corteggiarli di persona!
Prioreschi: «Quindi diciamo che il contatto con Auricchio sarebbe di iniziativa dell'allora maggiore adesso colonnello? È Auricchio che la cerca? »
Baldini: «Sì»
Prioreschi: «E lo colloca dopo le sue dimissioni?»
Baldini: «Lo colloco una settimana, due, tre, quattro -non lo so-, dopo quella trasmissione»
Prioreschi: «Quando si è dimesso lei, a marzo?»
Baldini: «La trasmissione dovrebbe essere del 24 marzo e il 26 marzo mi sono dimesso»
Prioreschi: «2005? »
Baldini conferma: «2005»
Prioreschi: «E quindi subito dopo viene contattato?»
Baldini: «Sì, 2005, non vorrei fare confusione. Come ripeto, qualche settimana dopo sono stato contattato»
Prioreschi: «Quindi se io le chiedo: tra l'agosto 2004 (intende 2003) e le sue dimissioni, marzo 2005, se e quante volte ha visto Baldini (lapsus del legale), la sua risposta qual è»
Baldini il burlone...: «Tutti i giorni nello specchio!» Stamo a crepà dalle risate!...
Prioreschi: «No, Auricchio. La battuta “l'apprezzo”, ma insomma...»
Baldini: «Credo di averlo rivisto in quel corso, ma per quanto riferiva le indagini sulle false fideiussioni, credo di averlo rivisto una o due volte in quel periodo»
Prioreschi: «Allora, io vorrei metter un po' di ordine nei suoi ricordi. Lei ricorderà che l'ho interrogata a Roma nel processo GEA. Lei a queste domande, “se conosceva Auricchio...” »
Irrompe Narducci: «Presidente, c'è opposizione!»
Prioreschi: «Ho i verbali depositati »
Narducci: «E allora utilizzi i verbali per fare le contestazioni formali laddove c'è una difformità rispetto alla dichiarazione resa»
Casoria, rivolta all'avvocato: «Faccia la domanda diretta»
Prioreschi: «La domanda è: perché quando io l'ho interrogata nel processo GEA ha negato... »
l'avvocato neanche termina la domanda che Narducci: «Presidente, c'è opposizione!»
Prioreschi continua: «... e ha detto di non averlo mai visto se non quando... »
Il Narducci furioso: «...C'è opposizione!»
Interviene l'avvocato Bonatti (difesa Pairetto): «Chiedo scusa, chiederei alla Procura della Repubblica, magari con minor veemenza, di spiegare le motivazioni dell'opposizione. Grazie».
Casoria: «Ecco, perché...? »
Narducci: «Presidente, c'è una contestazione che va fatta ritualmente, secondo codice di procedura italiano, utilizzando verbali di dichiarazioni precedentemente resi (rese, ndr). Di fronte a questo non ci sono opposizione (opposizioni, ndr). Non affidati a ricordo (ricordi, ndr) dell'interrogante» Nella libreria del pm si trova il “codice di procedura italiano”, non il codice di procedura penale (e/o civile), dobbiamo altresì concludere che fa bella mostra di sé anche il Dizionario della lingua penale...
Si ricercano i verbali d'udienza a cui fa riferimento il pm, e poi il Presidente: «E' rigettata l'opposizione».
Prioreschi: «Allora, faccio la prima domanda. 31 marzo 2008, Tribunale di Roma, sezione X penale, io le faccio una prima domanda:
“Il maggiore Auricchio lo conosceva?”
Baldini “No, non lo conoscevo, no l'avevo visto qualche settimana prima, no scusi l'estate prima lo avevo visto perché io ero stato...”
e poi spiega la storia delle fideiussioni e che era andato in via Inselci con l'avvocato Conti a presentare la denuncia. Si ricorda? »
Baldini: «Sì»
Prioreschi: «Poi io le domando:
“dopo quella volta (agosto 2003), lo ha rincontrato o ha avuto modo di parlarci?”
Baldini: “No, sono stato chiamato l'anno dopo dallo stesso maggiore Auricchio per fare quelle dichiarazioni”
Prioreschi: “Dall'agosto 2004 all'aprile 2005 lo ha mai rincontrato? ”
Baldini: “No, non l'ho mai rincontrato”
Prioreschi: “quando sono stati interrotti?”
Baldini: “No, quando sono stati interrotti. Le ho detto a (via Inselci, ndr)”.
Adesso corregge e mi dice che lo ha visto tra...»
Il pm sarà contento...
Baldini: «Mi correggo perché quando lei mi faceva le domande, riferite al processo della GEA, io ero sinceramente focalizzato in quella che era l'attività che Auricchio aveva raccolto nella mia deposizione. Io stavo pensando a quell'oggetto lì, non ho più pensato»
Prioreschi: «Baldini, l'oggetto era sempre... La domanda »
Baldini: «Io le ho detto che in quell'anno l'ho visto una o due volte perché mi stavo ancora riferendo agli sviluppi delle indagini sulle fideiussioni. Per questo quando lei mi ha fatto la domanda io ho detto no, perché non ci ho proprio pensato, parlavo di questo nuovo sviluppo, nuovo caso.
Confermo, se quello che ho detto è questo, ho completamente dimenticato la vicenda delle fideiussioni. Perché la realtà è che io l'ho incontrato, lo ripeto»
Prioreschi: «Prima informalmente, se ho capito bene... »
Baldini: «No, quando ho detto informalmente mi riferivo a questo caso. Nel caso delle fideiussioni l'ho incontrato formalmente»
Prioreschi: «No guardi, a me delle fideiussioni non me ne frega niente. Tanto per essere chiaro. Io le sto dicendo: lei lo vede e lo conosce nell'agosto del 2003... »
Baldini: «Sì»
Prioreschi: «...va in via Inselci e presenta una denuncia...»
Baldini: «Certo»
Prioreschi: «Dopo l'agosto del 2003 quante volte e in quali circostanze, formali, informali ha incontrato il maggiore Auricchio tra agosto 2003-marzo 2005, data delle sue dimissioni»
Baldini: «Allora, come ho detto poco fa,
tra l'agosto 2003 e il marzo del 2005, in relazione alle fideiussioni, ho visto o sentito il maggiore Auricchio una o due volte»
Prioreschi: «Sia nel processo GEA che in questo processo il colonnello Auricchio ha detto, se volete è un dato dibattimentale, che tra l'agosto del 2004 e l'aprile del 2005 lei e il maggiore vi siete incontrati tre o quattro volte prima del suo interrogatorio, a prendere un caffè, e tre o quattro volte dopo. Il verbale (d'udienza) del 21 aprile 2009 a pagina 99, lo ha confermato anche quando lo abbiamo sentito. Volevo capire, rispetto a questa dichiarazione, si sbaglia il colonnello, ricorda male lei? Faccia uno sforzo di memoria, sia sugli incontri e sia sulle date, così magari facciamo un approfondimento»
Baldini: «Confermo quello che le ho appena detto. Ripeto, fino a quando ho dato le dimissioni io avevo incontrato il maresciallo Auricchio una o due volte per vicende rilevanti la fideiussione. Dopo quella trasmissione e conseguenti dimissioni, io ho incontrato Auricchio varie volte»
Prioreschi: «Ah, quindi modifica?»
Baldini: «No, no, no. Io ho detto “dopo” »
Prioreschi: «Quindi prima di marzo 2005 una o due volte, sempre per le fideiussioni. Come definisce i suoi rapporti con Auricchio? Di amicizia, di conoscenza, formali, informali...?»
Baldini: «Di conoscenza prima, di collaborazione dopo»
Prioreschi: «Conoscenza prima, e di collaborazione... Per collaborazione cosa intende? »
Baldini: «Siccome avevo deciso che quel poco che avevo da dichiarare, da denunciare, lo avrei fatto comunque. Però mi rendevo conto che la mia posizione potesse essere soltanto debole, mi sono prestato a collaborare con lui, cosa di cui non ho assolutamente da dolermi, anzi è una delle piccole cose di cui vado fieri nella mia vita. Ho cercato di indicare a lui tutte quelle persone, previo sentirle prima perché non volevo mettere in mezzo nessuno, tutte quelle persone che nel tempo si erano rivolte a me sapendo bene come la pensassi e quindi si sentivano comodi con me nel venire a denunciare le minacce o i soprusi o comunque i maltrattamenti da parte di Luciano Moggi»
Prioreschi: «In concreto, la vostra collaborazione come si è espressa? Che cosa ha detto a verbale? »
Baldini: «Dicevo: “ci sono delle persone che vengono a confessarsi con me di quelli che sono i soprusi che hanno subito, che secondo me hanno più di una ragione di denunciare i fatti” nei confronti del suo cliente»
Prioreschi: «Quindi lei ha riferito questi fatti ad Auricchio?»
Baldini: «No, ho detto ci sono dei nomi, dopodiché sono andato da queste persone e ho sentito la loro disponibilità a parlare, ben sapendo che molti di loro avrebbero detto di no, si sarebbero tirate indietro, o che addirittura sarebbero andati dal suo cliente a dire “guarda che c'è Baldini, eccetera che sta cercando di fare questa cosa...”, lo sapevo benissimo e non era un problema. Cercavo in qualche modo che tutte quelle persone che erano venute da me per i soprusi subiti, potessero denunciare»
Prioreschi: «Questo quando è avvenuto, dopo le dimissioni?»
Baldini: «Dopo le dimissioni, esattamente»
Prioreschi: «Lei è sicuro di questo?»
Baldini: «Sono sicuro» E se poi si scopre che l'opera di persuasione è antecedente al marzo 2005 ci sarebbero dei problemi, per Baldini è ovvio.
Prioreschi: «Tra le persone che lei ha contattato dopo le sue dimissioni, possiamo fare qualche nome? Le dico un nome ad esempio?»
Baldini: «Lo dica lei...»
Casoria: «No, no, lei deve rispondere, lei deve dire chi sono queste persone che sapevano, che erano maltrattate»
Baldini: «Senta, io non ho fatto quei nomi neanche al maggiore Auricchio allora, perché volevo sentire loro se fossero disponibili, perché non volevo mettere in mezzo persone che poi alla fine sarebbero andate lì a non dire niente»
Prioreschi: «Lei non ha fatto nessun nome ad Auricchio? Io non la capisco. Presidente, prima ha detto che ad Auricchio ha detto i nomi delle persone che erano maltrattate, adesso...»
Casoria: «Sta dicendo che le ha prima contattate»
Baldini: «L'avvocato ha ragione in questo caso. Io ho fatto dei nomi, ne ho verificato prima la disponibilità. Questa era la mia collaborazione con lui»
Prioreschi: «Quali nomi? Vogliamo dire quali nomi»
Casoria: «Questi che ha contattato prima»
Baldini: «Io non ho nessuna problema a farli, mi spiace tirare fuori i nomi che tanto... li faccia lei »
Casoria: «No, Baldini, lei deve rispondere. Ha detto che ha fatto questi nomi? Persone maltrattate? Eh insomma...»
Baldini: «Persone che avevano denunciato i loro maltrattamenti, che si erano confidate con me... »
Casoria: «
Non denunciato, confidate con lei»
Baldini: «Sì, si erano confidate. Erano ad esempio: Nelson Ricci, Dario Canovi, Stefano Antonelli. Basta non ne ho da dire più»
Prioreschi: «Ci dice le qualifiche ricoperte e le professioni?»
Baldini: «Direttore sportivo Nelson Ricci e agenti gli altri due »
Casoria: «Direttore sportivo di che squadra?»
Baldini: «Allora del Siena». Quella senese non era una società amica della presunta cupola?
Casoria: «E agenti gli altri due per quali squadre o calciatori? »
Baldini: «Agenti di calciatori»
Prioreschi: «Non si ricorda i calciatori?»
Baldini: «No, non sto parlando dei loro clienti, sto parlando degli agenti che subivano i maltrattamenti»
Casoria: «Sempre in funzione del fatto che erano calciatori?»
Baldini: «Sì, certo»
Casoria: «E non ricorda chi erano questi calciatori?»
Baldini: «Signora, il fatto è questo: non voglio prestare qui il fianco al gioco del si dice, si dice». Ma va?! «Io le cose che avevo da dire le ho messe per iscritto»
Casoria: «Ma lei qua le deve dire oralmente! Qua non basta dire (“quello che ho scritto” ndr), qua si fa il processo orale, quindi lei lo deve dire»
Prioreschi: «Quindi lei ha fatto i nomi di Ricci, Canovi e Antonelli. Lei li ha contattati per vedere se erano disponibili a rendere dichiarazioni all'autorità giudiziaria?»
Baldini: «Sì»
Prioreschi: «Queste persone le hanno dato la disponibilità a rendere dichiarazioni?»
Baldini: «Mi hanno dato disponibilità ad incontrare il maggiore Auricchio »
Prioreschi: «Lei poi ha riferito al maggiore Auricchio la disponibilità di queste persone?»
Baldini: «Sì, certo»
Prioreschi: «Questa è stata la sua collaborazione, si è limitato a contattare questo agente e questo direttore sportivo»
Baldini: «Esatto»
Prioreschi: «Non ha fatto altra attività di “collaborazione”, come dice lei? »
Baldini: «No»
Prioreschi: «Poi vedremo...»
Chissà perché Capuano non protesta per questa chiosa...
Prioreschi: «Dovremmo collocare meglio questa sua attività. Sempre nel processo GEA, il primo aprile 2008 è stato sentito anche Stefano Antonelli, che ha riferito questa circostanza che lei ha finalmente ammesso in questa sede. Antonelli il primo aprile...»
Narducci: «Presidente, c'è un'obiezione...» L'obiezione della sua coscienza...
Prioreschi: «“Obiezione” che cos'è? È un'opposizione alla domanda o è un'obiezione di principio alle domande dell'avvocato difensore?»
Casoria: «Perché?»
Narducci: «Presidente, vanno fatte le domande, si possono sollecitare le risposte, si possono far rilevare le divergenze fra le dichiarazioni. Non possono essere utilizzate, peraltro sotto forma di racconto, dichiarazioni di altre persone al fine di far emergere discordanze fra la possibile dichiarazione del teste che è qui seduto e quella di altre, peraltro in altro procedimento (uno scioglilingua! Ndr). L'unico metodo accettabile è quello che riguarda il contenuto delle domande (risposte, ndr) che Baldini rende in relazione anche alle difformità, non possono essere utilizzati elementi che “si dice” sono tratti da dichiarazioni altrui». Ah, il “si dice” non è ammissibile?! E perché siamo qui allora? Comunque non è un “si dice” e lo spiega il Presidente del Collegio giudicante.
Casoria: «Ma ci sono i verbali»
Prioreschi: «Presidente, io sto... allora, io sto... »
Narducci incredibilmente alterato (!): «Presidente non può essere data lettura di dichiarazioni e di verbali!» Questo pm è notevolmente esagitato! Chissà se è contegno normale e condivisibile.
Casoria: «Ma non diamo lettura, ma le domande al testimone! »
Prioreschi: «Io non sto dando lettura... »
Casoria: «Lei non deve dare lettura di niente, andiamo avvocato...», così vediamo se si calma il pm.
Prioreschi: «Io non sto dando lettura di niente. Gli sto dicendo, siccome debbo verificare l'attendibilità di questo teste, noi abbiamo, perché lo abbiamo prodotto ed è un verbale di dibattimento dal quale risulta che questa interlocuzione...»
Casoria: «Udienza 31 marzo 2008, pubblico ministero... »
Narducci ancora sopra i toni: «Presidente, il problema è l'ammissibilità delle domande al teste, non il verbale!» Ma perché si scalda? E poi finora ha questionato sulla lettura del verbale, adesso invece contesta l'ammissibilità delle domande? Boh.
Prioreschi: «Io verifico l'attendibilità del teste! »
Casoria evidentemente infastidita dell'atteggiamento del pm: «Dal mio punto di vista le può fare! Decide il presidente, andiamo avanti! Faccia queste domande, però non divaghi!»
Prioreschi: «Io non divago presidente! Sono stato interrotto... »
Casoria: «Perché poi ci stanno particolari, “due o tre volte lo ha incontrato”, che importanza ha?»
Prioreschi: «No, ha importanza presidente »
Casoria: «Andiamo avanti!»
Prioreschi: «Il dato documentale che noi abbiamo in atti è che Antonelli riferisce che l'interlocuzione con lei sul maggiore Auricchio, Antonelli dice, “mi ha chiamato Baldini e mi ha detto che se avevo delle cose da dire potevo andare dal maggiore Auricchio dei carabinieri”. Lo colloca nell'ottobre-novembre 2004, non dopo il... (marzo 2005 dimissioni di Baldini, ndr) ».
Casoria: «Ma lei domandi direttamente quando si è verificato questo fatto»
Prioreschi: «Ma lui continua a dire dopo il 26 marzo (2005)»
Baldini: «Lui l'unica cosa che può collocare nell'ottobre-novembre è la denuncia nei miei confronti di quelle che erano le difficoltà che stava subendo, non certo di essere invitato ad andare a parlare col maggiore Auricchio»
Casoria: «E' quello che ha dichiarato, è stato chiaro»
Prioreschi: «C'è un altro dato che però contrasta con quello che dice lei... »
Il Presidente, per prevenire un'altra levata del pm: «Domande però deve fare»
Prioreschi: «Stefano Antonelli, in questo processo, in questo procedimento
è stato interrogato dal maggiore Auricchio il primo febbraio 2005... »
Narducci borbotta: «Questo qui però è troppo...». Mah, non è neanche la stessa questione per la quale si è alterato
Prioreschi: «...dicendo, “siccome mi aveva contattato poi io sono andato”. Quindi è impossibile che lei abbia parlato con Antonelli a marzo, dopo le sue dimissioni»
Casoria: «Vabbè, si può sempre confrontare per vedere chi dice il falso e chi dice il vero»
Prioreschi: «Intanto sentiamo..., poi siccome Antonelli è teste»
Capuano: «Qual è la domanda?»
Prioreschi: «La domanda è se insiste a dire che era... »
Casoria: «Lei conferma sempre che questo fatto si è verificato dopo marzo, queste sue indicazioni?»
Baldini: «Senta, questo è l'esatto ricordo che ho»
Casoria: «Che ha oggi. Queste indicazioni quindi quando le ha date? Mettiamo un punto fermo »
Baldini: «Secondo me sono successive alle mie dimissioni». A questo punto vorremmo sapere quali dimissioni, quelle accettate a marzo 2005 o quelle respinte a novembre 2004?
Prioreschi: «E come si spiega che Antonelli viene sentito il 1 febbraio 2005? »
Casoria: «Non ci importa avvocato, abbiamo rilevato questa discrepanza, poi vedremo come dovrà essere valutata. Non ce lo deve spiegare il testimone»
Prioreschi: «Benissimo. Quindi la sua unica collaborazione si è estrinsecata nel fornire questi nomi, non ha fatto altre attività di collaborazione con il maggiore Auricchio?»
Baldini: «La mia collaborazione è questa»

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