Creato da nadir63l il 04/08/2008

juveland

aspettando sulla riva del fiume

 

METEO VENETO

Meteo Veneto

 

LEGGENDA

 

NEWS

Get the Tuttosport widget and many other great free widgets at Widgetbox!
 

 

 
 

 

FACEBOOK

 
 
Classifica di siti - Iscrivete il vostro!
 

JUVENTINITE

 

AREA PERSONALE

 

segnala il tuo blog su blogmap.it Sport Blogs - BlogCatalog Blog Directory Segnalato da Mariorossi.it Hello Directory MigliorBlog.it   Questo è un blog juventino!
juveland
  Sports blogsBlog Directory

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Settembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 

BANNER AMICI


Editore di Directory Italia - http://directory-italia.blogspot.com/
 Directory Italia - Sito di qualità segnalato
TOP 100 by Robj

 
Citazioni nei Blog Amici: 31
 
Creative Commons License
juveland by nadir63l is licensed under a Creative Commons Attribuzione 2.5 Italia License.
Based on a work at blog.libero.it/juveland.
 

 

« Aiuto! Si sono ristrette...F1, Alonso vince in Core... »

Il "fratello" di Krasic: «Nato per segnare e dribblare»

Post n°2987 pubblicato il 24 Ottobre 2010 da nadir63l
 

 
Milan Jovanovic, attaccante del Liverpool, ha giocato, vissuto, riso, pian­to, insieme a Milos. Che sarebbe diventato un fuoriclasse, lui l’aveva capito al primo allenamento, quando un Krasic poco più che quindicenne aveva sparato un dribbling incantan­dolo: «Mai visto così tanto talento in un ragaz­zino»
TORINO, 24 ottobre - È suo fratello, suo fratello maggiore, perché un’amicizia che nasce sotto un bombardamen­to diventa qualcosa di più, Milan e Milos lo sanno bene, ora che sono ancora inseparabili, undici anni dopo quel pomeriggio da incubo a Novi Sad quando si conobbero, nel pensiona­to dove vivano i ragazzi della Vojvodina, men­tre fuori il cielo era solcato dai caccia della Na­to e la città era devastata dalle bombe.

INSEPARABILI - Milan Jovanovic ha giocato, vissuto, riso, pian­to, insieme a Milos Krasic, dandogli consigli nei momenti cruciali della sua carriera e oggi prova una sincera gioia nel vederlo «raccoglie­re il successo che merita nella Juventus». Che sarebbe diventato un fuoriclasse da grande club, lui l’aveva capito al primo allenamento, quando un Krasic poco più che quindicenne aveva sparato un dribbling dei suoi incantan­dolo. «Mai visto così tanto talento in un ragaz­zino. Lo capiva anche un cieco che sarebbe di­ventato un fenomeno». Le loro vite hanno contiuato a incrociarsi, do­po le partite nella Vojvodina, le stagioni a Mo­sca, in squadre diverse, ma nello stesso appar­tamento. E poi la Nazionale, dove i due sono ti­tolari fissi da un po’ e trascinatori del buon umore dello spogliatoio. Parlando con Jovano­vic non si fatica a capirne il perché: a parole, come in campo, è un’inarrestabile forza della natura. Gioca nel Liverpool, dove l’aveva portato Rafa Benitez e dove Hodgson non lo sfrutta come potrebbe. Sogna l’Italia e, magari di riunirsi al suo amico di sempre: «Lo so che è difficile, for­se impossibile, ma i desideri, anche quelli più folli bisogna sempre coltivarli, perché c’è sem­pre almeno una possiblità che si realizzino. E poi alla Juve troverei un altro amico: Aquila­ni! Nel poco tempo passato insieme a Liver­pool ho subito visto che aveva un talento enor­me, un talento da non sprecare. Non sapete quanto sono felice che giochi bene nella Juve. E se lo vedete, provate a chiedergli: adesso cre­di a quelli che ti diceva Jovanovic su Krasic? Chiedeteglielo e vediamo che faccia fa».


Milan Jovanovic, ci raccon­ta come ha conosciuto Milos Krasic e come siete diventa­ti amici per la pelle?
«Una scena che non scorderò mai. Era il 1999, eravamo nel pensionato dove vivevano i gio­vani della Vojvodina a Novi Sad. Milos era arrivato da po­chi giorni quando ci fu il primo bombardamento della Nato sulla città. Tutti i ragazzi scap­parono nei rifugi sotteranei, io rimasi nell’appartamento. Non so perché, a pensarci ora è una follia, ma allora volevo vedere cosa stava succedendo alla città e volevo stare davanti al­la la tv che dava aggiornamen­ti in tempo reale. Poi mi giro e vedo che non sono solo. C’era Milos, che era il più giovane di tutti, aveva 15 anni, ma era lì con me: voglio vedere anche io».

Non aveva paura?
«Certo che aveva paura. Avevo una paura fottuta anche io, quelle erano bombe vere, ma sfidavamo quella paura oppo­nendo tutto il coraggio che riu­scivamo a trovare. Forse pen­savamo che se fossimo stati ab­bastanza coraggiosi le bombe non sarebbero mai cadute sul nostro appartamento».

Quel pomeriggio vi ha lega­ti indissolubilmente?

«Quel pomeriggio è iniziata la nostra amicizia. La vita e il cal­cio l’hanno cementata negli an­ni: ora per me Milos è un fratel­lo minore, una persona di fa­miglia. D’altra parte fu proprio suo padre a dirgli:“segui quel­lo che ti dice Milan” quando lo portò alla Vojvodina di Novi Sad. La Stella Rossa l’aveva scartato dopo un provino, ma il padre non voleva tenerlo a Mi­trovica nel Kosovo, troppo peri­coloso allora. Così lo portò a Novi Sad dove giocava anche suo fratello maggiore. Il padre, quindi, mi conosceva e disse: "Stai con tuo fratello e segui i consigli di Jovanovic"».

E lei che consigli gli diede?
«Beh (ride) il primo è stato: non ascoltare gli allenatori. Non se­guire nulla di quello che ti di­cono. Non esattamente un con­siglio da persona saggia, no? Ma avevo una buona ragione».

Quale?
«La prima volta che l’ho visto su un campo da pallone ho ca­pito subito che era un grande. In quel preciso momento ho avuto la certezza, la certezza vi dico, che sarebbe diventato un grande campione. Mai visto un così cristallino talento in un giocatore. Era ed è probabil­mente uno dei talenti migliori degli ultimi vent’anni e non vo­levo che gli allenatori lo bru­ciassero con le loro manie tat­tiche del calcio a un tocco o due. Gli dicevo: vai Milos, sogna e dribbla, sogna e dribbla, non pensare al calcio a due tocchi, tu sei fatto per stupire».

Le ha dato retta...
«E io non sono sorpreso di quel­lo che sta facendo alla Juve. Anzi, sono qui che aspetto che vi mostri molto di più, per ora ha espresso solo una parte del suo talento. Vedrete, vi stupirà ancora. A voi...».

Cos’ha di così magico?
«Lui non deve pensare a quel­lo che fa: è tutto naturale, è tut­to istinto. Non perde tempo a ragionare, le gambe vanno da sole e sanno cosa fare: saltare l’uomo. E ora è anche un gioca­tore disciplinato dal punto di vista tattico, ora fa bene ad ascoltare l’allenatore. Ora che è diventato un fuoriclasse, non corre più il rischio di diventare un giocatore industriale come sarebbe diventato se dava ascolto agli allenatori d’allora».

Dopo le giovanili, nelle qua­li non avete mia giocato in­sieme, vi siete ritrovati nel­la prima squadra della Voj­vodina. Com’è stata la pri­ma volta con lui in campo?
«Ero emozionato per il mio amico. E lui lo era per il debut­to. Io avevo diciotto anni, lui se­dici. E, sapete, non era ancora così forte e veloce: lo è diventa­to con gli anni, allenandosi e facendo molta palestra. Poi sia­mo andati a Mosca e anche se giocavamo in due squadre di­verse, io nella Lokomotiv e lui nel Cska vivevamo pratica­mente nello stesso apparta­mento. Anche ora, in Naziona­le, dividiamo la stessa camera e non riesco mai a dormire».

Russa?
«No, ti fa ridere! Voi non pote­te ancora saperlo perché Milos non parla italiano, ma ha un senso dell’umorismo travol­gente. Scherza in continuazio­ne, tiene sempre lo spirito alto, è la locomotiva che traina il gruppo verso l’atmosfera giu­sta. E’ difficile spiegarvi le sue battute, tipico umorismo ser­bo, ma penso che riuscirà a far­vi ridere pure in italiano. Date­gli solo il tempo di impararlo».

Ci racconta qualcosa che non sappiamo di lui.
«Allora vi racconto quello che ho scoperto anche io quest’e­state al Mondiale. Dopo la sconfitta contro il Ghana ho co­nosciuto un altro Krasic. Era triste, arrabbiato, l’ho visto piangere per la delusione e l’ho visto tirare fuori tutti quei sen­timenti sul campo di allena­mento nei giorni successivi. Tutta la maledetta voglia di ri­vincita che aveva è riuscita a trasmetterla alla squadra co­me sa fare con il buon umore. E in campo, contro la Germa­nia, è stato pazzesco: sì, è vero, il gol di quella vittoria storica per tutto il nostro Paese l’ho se­gnato io, ma Milos li ha uccisi con la sua grinta e i suoi drib­bling. Ho letto le statistiche a fine match: Krasic ha saltato 12 volte Badstuber. Dodici! Lì ho capito che Milos non aveva solo talento, aveva anche... le palle. Si dice così pure da voi?».

Può avere a che fare con il fatto di aver vissuto un’in­fanzia sotto le bombe?
«Sì, quello ci ha fatto crescere più in fretta e ci ha dato più co­raggio: quando hai visto cade­re le bombe sulla tua città non è un avversario che ti può fare paura, anche se si chiama Messi o Ronaldo. Milos, io, e quelli della nostra generazio­ne sono diventati uomini pri­ma, ma non è un’esperienza che vorrei far ripetere a nessu­no. Rimpiango una gioventù più normale e chissenefrega diventare uomini prima. Io vo­glio che i miei figli e quelli di Milos crescano in un Paese in pace e senza bombe. Si può di­ventare uomini anche senza quelle, ne sono certo».

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://gold.libero.it/juveland/trackback.php?msg=9423598

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
 

     

 

http://www.wikio.it

Iscritto su Social Sport.net – aggregatore di sport

 

BENVENUTO

 

 
 
 
I made this widget at MyFlashFetish.com.
 

STADIO OLIMPICO

 

 

ale seba

 

 

ULTIME VISITE AL BLOG

bellessosncalzacknadir63lvolusturinstarasdbalestrategeorgatosscosapensimarcotavolacciivog19810ahf.martinengQuivisunusdepopulolacky.procinocescandrea
 
 

 

PRIMA PAGINA

 
Votami su Mr.Webmaster! PageRankTop.com
 

Statistiche gratis

Contatori visite gratuiti
 
 

Registra il tuo sito nei motori di ricerca

Submit Your Site To The Web's Top 50 Search Engines for Free!

 

contatore sito web Blog Directory BlogItalia.it - La directory italiana dei blog Contatti msnFeed XML offerto da BlogItalia.it

juveland    Web Directory Italiana

Scambio Link Ricercasiti.net directory segnala il tuo sito gratisTop Italia

 

 

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo i membri di questo Blog possono pubblicare messaggi e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963