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« Juve, per Dzeko il Real ...Zavaglia: “Non ci sono g... »

DELNERI: "Non c'è un problema Aquilani. La gara con la Lazio non è un bivio stagionale.

Post n°3417 pubblicato il 11 Dicembre 2010 da nadir63l
 

 Buffon? Dimostri di essere il migliore". Poi una bacchettata ai giornalisti spioni....
© foto di Carmelo Imbesi/Image Sport


Oggi pomeriggio mister Gigi Delneri ha incontrato i giornalisti al Media Center di Vinovo per presentare l'importante sfida casalinga di domani sera contro la Lazio. Ecco la conferenza stampa integrale a cura della redazione di Tuttojuve.com.

Mister, Aquilani sì o Aquilani no?
"Nì. Non vedo un problema Aquilani. Lo hanno detto i giornali. Io non ho mai detto che ci sia un problema Aquilani in questo momento. Sia che giochi, sia che non giochi". 

La mia era una domanda tattica...
"Non cambieremo molto. Quindi penso che ci sarà il rientro di Marchisio".

Ogni volta si parla di esame e sta diventando anche una cosa abbastanza scontata. Forse però si elegge veramente la seconda del campionato. Giocate contro una squadra che vi somiglia molto e ha non solo individualità ma anche forza nel gruppo. E poi c'è quel legame particolare tra lei e Reja. Se mi parla un attimo di questo aspetto e di come questa partita possa essere un bivio della stagione...
"Non penso sia un bivio per la stagione. E' un bivio per questo momento. E' importante a livello psicologico, quindi direi che avrà un proseguo di chi starà meglio psicologicamente e di chi starà meno bene, però il campionato è appena cominciato. Quattro squadre si sono staccate in questo momento  da un gruppetto dietro, chi a quattro punti, chi a sette, chi a dieci. Penso che Edy sia, oltre che un ottimo amico, un ottimo allenatore. Ha creato quello per cui noi combattiamo: creare un gruppo solido, forte, coeso, che abbia un'identità giusta e che abbia uno spirito giusto. In questo mi sembra che ci assomigliamo, d'altronde non potevamo essere amici se non avessimo qualcosa in comune. Mi ha fatto molto piacere che lui abbia ottenuto dei risultati importanti, a un'età importante, a dimostrazione che se il calcio ha idee, passione, tutti possiamo raggiungere buoni obiettivi. E lui è una conferma di questo".

Al di là dell'ennesimo esame...
"Fondamentale...Noi abbiamo avuto venti partite tutte fondamentali. E vogliamo andare avanti così fino a giugno...".

No...volevo chiederle se questa non è la prima vera partita da classifica...
"Determina sì. Il punteggio in classifica è abbastanza inquadrato ed è chiaro che si affrontano due di alta classifica.  Con tutto quello che ne compete poi alla fine, a dimostrazione che è un campionato molto complicato, a dimostrazione che ogni domenica c'è battaglia e queste due squadre fino a questo momento hanno dimostrato di meritare il posto che occupano in classifica".

Della Lazio cos'è che teme di più? E dov'è il suo punto debole? Dove si può colpire?
"Colpire è difficile. Io dico che hanno dei solisti importanti e hanno una struttura di squadra molto applicata, molto attenta a tutto quello che fanno gli altri. E direi che questo è un loro punto di forza. E' una squadra che prende pochi gol, che è molto attenta alle situazioni di gioco che vengono a crearsi, sfrutta molto bene le soluzioni che gli si creano ed è sempre pericolosa. Quindi serve grande attenzione. La Juve deve fare una partita perfetta per portare a casa questa partita. Non deve concedere niente Da questo punto di vista volevo prendere la palla al balzo su quello che noi facciamo sul campo da calcio e volevo fare una disquisizione con voi sull'atteggiamento da tenere verso noi che lavoriamo e verso voi che fate comunicazione. Noi non dobbiamo concedere niente di quello che facciamo sul campo agli avversari, anche se non determinano niente. Se io leggo che la Juventus lavora molto su palle inattive e mette uno sull'uomo, ne mette tre a fare un'altra cosa, mette un altro sul vertice, un altro sul palo...io che sono avversario, leggo e prendo notizie. Allora bisogna andare d'accordo su questo fatto qua. Mi sembra che la Juventus si sia comportata sempre molto bene con i mass media e viceversa, però bisogna trovare un accordo diverso. Io so che uno che vede un allenamento, scrive quello che vede, però c'è una visione non scritta ed è chiaro che in questo momento  se io faccio un allenamento specifico e chi vede scrive, nel rispetto delle parti, io sono costretto a cambiare campo. Ed è chiaro che questo è un discorso che va a livello personale, non ha livello di lealtà, perchè ognuno fa il proprio mestiere ed è giusto che la stampa scriva quello che vede; però ci dev'essere anche un rapporto interpersonale che deve essere messo sulla bilancia. Se questo rapporto interpersonale non viene messo sulla bilancia, è chiaro che se viene prodotto un danno, virgolettato, cambia campo". E nessuno vede niente, nessuno ha nessuna notizia. Questo per non concedere qualcosa a qualcuno, in questo momento in cui le partite sono d'alta classifica, i punti contano molto e nel calcio attuale il particolare incide molto sul risultato. Poi per il resto siamo sempre d'accordo su tutto. Cioè, non fatemi arrivare a questo. Questo è il messaggio".

Dobbiamo inventarci qualcosa?
"No, no, no, no....Io faccio le cose mie, le cose in cui credo e non posso permettere che vengano divulgate, anche se il vostro mestiere e divulgarle. Per non incorrere in un rapporto che non va bene, cambio campo, così nessuno vede niente, nessuno scrive niente".

Se ci fossero più interviste in settimana, magari non ci precipiteremmo a scrivere...
"Questo non lo so. Io dico la mia per la questione del campo, poi nel senso pratico... Dico che anche voi, in modo legittimo, scrivete, perchè è giusto che uno comunichi. Però nelle parti ci dev'essere sempre un connubio di rapporto che va al di là di quello che può essere un rapporto proprio secco. Ciò determina.... non una rottura, ma determina un discorso che io vado dalla parte opposta, non incido molto sul discorso e ognuno poi scrive quello che vede. Chi il campo verde, chi le bandiere, chi i pali, insomma, non scrive niente. Il concetto quindi è questo. Certe cose si possono vedere....Io a da altre parti non vedo uscire fuori queste cose...in fila indiana, quell'altro sta sul palo, un altro sull'uomo....Si scrive tendenzialmente 'provano i calci piazzati, punto'. Che è può essere un discorso abbastanza buono. Secondo me sono notizie che...(pausa, ndr)...Ma non perchè domani incideranno sul risultato. Incidono sul modo di vedere. Comunque ora andiamo sulla partita che è quella che interessa di più. Questa è una disquisizione nostra, interna, giusto per chiarirsi un po'...Io dico che tutti noi dobbiamo fare il nostro lavoro nelle reciproche esigenze. Questo è il mio pensiero insomma".

Ieri sera Marchisio, credo per la prima volta, abbia fatto un ragionamento in prospettiva. "Noi abbiamo la Lazio e la settimana prossima il Milan va a Roma con la Roma. Vogliamo arrivare  a Natale attaccati al Milan"....
"Siamo già attaccati al Milan, non siamo distantissimi. Io dico ok, è giusto".

Voglio dire, era forse la prima volta in cui si ragiona per un approccio al primo posto...
"Penso non possa essere altrimenti. Ma non un approccio lungo, è un approccio personale di credibilità. Sono due partite decisive. Si parlava prima di tanti aspetti positivi e di particolari che possono incidere nel rispetto delle squadre avversarie che vai ad affrontare. Oggi ogni partita, più di prima, penso sia sottoposta ad un impegno massimale per raggiungere il massimo del risultato. E' chiaro che essendo terzi in classifica la prerogativa è quella di ottenere il risultato per andare a prendere quelli che sono davanti a te, questo mi sembra abbastanza logico. Mi fa piacere che i ragazzi comincino a pensare in un'ottica più corta, lavori domenicalmente. Andare alla lunga, pensando agli altri, penso sia....pensiamo a noi stessi. La Juventus pensi a se stessa, viaggi sulla sua onda, abbia fiducia in quello che fa e otterrà buoni risultati. Ma questo lo dicevamo anche prima che iniziasse quest sequenza di risultati. Noi contiamo di andare avanti, nelle difficoltà che ogni partita propone, consapevoli che non saranno sempre rose. Possiamo anche trovare qualche spina sicuramente. Però esser pronti a sostenere le rose con realtà e anche le spine, con la consapevolezza che quello che si fa è quello giusto".

Lei ha detto: "Penso che cambieremo poco, dovrebbe tornare Marchisio". Non ha fatto riferimento alla difesa. Quindi Sorensen, Motta o Grygera?
"No, Grygera non è pronto. Penso che un giocatore non possa essere pronto dopo tre allenamenti. Quindi penso che Grygera non verrà neanche in panchina".

Quindi o Sorensen o Motta...
"Mah...fate voi". 

A proposito dell'intervista rilasciata dal Presidente Agnelli, lui ha parlato di Buffon, Ha detto che Storari non lo ha fatto rimpiangere. Poi quando rientrerà sarà un problema di abbondanza. Le chiedo, oggi c'è una gerarchia: primo Storari, secondo Manninger. Quando rientrerà Buffon, ci sarà una gerarchia? Partiranno alla pari?
"Partono tutti alla pari, anche adesso. Non 'è sicuramente un dovuto, a nessuno, questo è il mio passaggio. Non c'è gerarchia ma non c'è un dovuto. E quindi chi merita gioca. Vale per Buffon, vale per Del Piero, vale per Amauri, vale per Sorensen, vale per Motta, vale per tutti i giocatori della Juventus. E quindi penso sia il momento giusto per chiarire che nella Juventus non c'è - torno a ripetere - nessun dovuto per nessun giocatore, da parte mia. E' un dovuto calcistico. Se noi riteniamo, come ritengo, che Gigi Buffon sia il miglior portiere del mondo, quando dimostrerà di esserlo, probabilmente, può avere un dovuto. Ma deve dimostrare di tornare quello di prima. Storari, che è un buon portiere, dimostra ampiamente di dimostrare in questo momento la titolarità. E devo dire che tirargliela via, per come sta giocando, è molto dura per tutti".

Tornando al discorso che fece in estate, di attaccanti ne schiera due alti o uno alto e uno basso, mai due bassi. Alla luce anche delle prestazioni di Quagliarella, la coppia Quagliarella-Iaquinta, al momento, è l'unica, la sua preferita?
"Beh, mancando Amauri, non vedo quali altri punte abbiamo. Abbiamo Del Piero, Quagliarella e Iaquinta e sono quelli che giocano adesso; stanno giocando bene e quindi giocano loro. Non abbiamo soluzioni diverse. Abbiamo un giocatore diverso, come struttura, come profondità. che ha dimostrato sia nelle altre partite che in altre situazioni di essere disponibile e questo per me è una grande garanzia, come se giocasse titolare. Parlo di Del Piero, chiaramente". 

Domenica scorsa ha battuto il suo allievo Giampaolo. Sa come battere il maestro Reja?
"Ma ci siamo già incontrati. Un po' di volte mi ha battuto lui, un po' di volte l'ho battuto io. Io spero sia una bella partita dove le squadre dimostrino di meritare quello che hanno e noi, sia io che lui, dimostriamo che quello che abbiamo ottenuto ce lo siamo ampiamente meritato e sudato. E quindi  penso che domenica dirà questo. Spero che domenica dica questo, che sia una buona partita, giocata da due buone squadre, allenate da due amici che sul campo si contenderanno il risultato fino al novantesimo, al centesimo, perchè il compito nostro è di lottare, Edy Reja per la Lazio ed io per la Juventus".

Un secondo su Aquilani, più che altro per una curiosità: siccome nello spogliatoio di Catania, parlando in generale, di sua spontanea volontà ha detto "dovrà riposare, ma non con la Lazio". Adesso ci ha detto nì. Ha notato qualcosa in settimana, lo ha trovato più stanco?
"Un nì perchè non decido mai prima della partita la squadra che va in campo".

Quindi non è un passo indietro rispetto a quanto dichiarato a Catania...
"Assolutamente no".

Perfetto grazie.
"Quindi ne deduce che gioca (risata generale, ndr). Quindi scrivete che gioca"(redazione TuttoJuve.com).

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