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I microfoni di Tuttojuve.com hanno raggiunto in esclusiva il giornalista di Sky Sport Francesco Cosatti, spesso inviato allo Juventus Center di Vinovo per seguire le vicende della squadra bianconera. 

Francesco, che idea ti sei fatto della squadra bianconera?
"E' la Juve dei giovani e del Made in Italy. Costruita da Marotta e plasmata da Del Neri. C'è un progetto pluriennale su questa squadra. E quello in corso è solo il primo passo, la costruzione della base. Diciamo la torta. Per le ciliegine e per poterla “gustare” al meglio ci vorrà ancora un po' di pazienza".

Secondo te perché la Juventus è stata eliminata in maniera prematura dall’Europa League?
"L'Europa League era un obiettivo che non è stato centrato. Sono mancati i risultati all'inizio. In casa con il Poznan su tutti. La squadra tra settembre e ottobre - prima di inziare la serie utile di 18 partite - ha avuto diversi alti e bassi. E i punti che non sono arrivati, hanno condizionato il cammino. Visti però i tanti infortuni da trauma che ci sono stati nelle ultime settimane, un impegno in meno mentre le altre grandi corrono in Europa, permetterà alla Juve di tirare un po' il fiato in vista dell'obiettivo piu' importante della stagione: tornare in Champions League".

Cosa pensi dei nuovi acquisti estivi di Marotta?
"Krasic e Quagliarella sono stati due dei protagonisti assoluti del girone d'andata. Molto bene stanno facendo Aquilani e Pepe. Storari non ha certamente fatto rimpiangere Buffon. Purtroppo abbiamo visto poco in campo Martinez, che considero quasi un nuovo arrivo e che può dare molto nella seconda parte del campionato. E anche gli altri hanno dato un contributo. Penso a Motta, che con la Juve è arrivato anche alla convocazione in nazionale, ma deve trovare maggiore continuità. Traorè è ancora da scoprire. Sorensen una piacevolissima sorpresa".

Cosa manca realmente alla Juve per essere davvero competitiva in campionato, ma soprattutto in Europa?
"Domanda che facciamo ogni settimana a Del Neri questa. La risposta è avere a disposizione tutti i giocatori al meglio. Perchè quando è stata al completo non ha fatto sconti a nessuno. Per essere ancora piu' competitivi anche in Europa il prossimo anno, bisogna aggiungere alcune individualità. Un terzino potente, un'alternativa ad Aquilani e un altro attaccante. Ma questo lo sanno anche i dirigenti della Juventus".

Cosa pensi delle cessioni contemporanee di Diego, Giovinco e Candreva?
"Tre storie differenti. Che si possono unire solo per questioni cronologiche. Su Diego la società ha fatto una scelta precisa. Ha incassato liquidi che ha subito investito, e bene, vedi acquisto di Quagliarella. A Giovinco negli ultimi anni sono state date diverse opportunità e ad un certo punto si è pensato di fargli trovare altrove nuove motivazioni, come peraltro richiesto da lui stesso. Candreva aveva bisogno di giocare con continuità e alla Juve a centrocampo 'i titolari' sono altri".

Krasic che tipo di giocatore è? E’ davvero paragonabile a Pavel Nedved?
"Sta tirando un po' il fiato Milos negli ultimi giorni. Corre da un anno senza sosta. Dalla Russia all'Italia. Grandissimo atleta davvero; per arrivare al livello di Pavel ha bisogno di fare esperienza nel nostro campionato. Diciamo che gli serve “Maturare calcisticamente”, imparare sempre di piu' l'italiano per comunicare con tutti. Lo inserisco tra i tre grandi giocatori di questo campionato insieme a Ibra e Cavani. Ma se i primi due a luglio tutti sapevano chi erano, Krasic in Italia lo conoscevamo in pochi".

La Juve è la squadra che ha incassato più reti nelle gare casalinghe, ma nello stesso tempo, numeri alla mano, presenta uno dei migliori attacchi in serie A. Quali sono le motivazioni di tutto ciò?
"Classifiche destinate a cambiare...inutile fare riflessioni, visti i tanti cambiamenti che ci sono in questi giorni in avanti: l'infortunio di Quagliarella, l'arrivo di Toni, l'imminente arrivo di un'altra punta... Senza entrare nello specifico la Juve dispone dei due centrali della nazionale italiana, Chiellini-Bonucci, e del portiere della nazionale italiana, Buffon. Nomi di cui potersi fidare".

Esprimi un giudizio sulla nuova gestione societaria guidata da Andrea Agnelli.
"Moderna e antica allo stesso tempo. Moderna perchè l'impegno sul fairplay finanziario lo dimostra. L'investimento nel nuovo stadio di proprietà ancora di piu'. Antica perchè in Andrea Agnelli si rivedono certi tratti del padre e dello zio, grandi presidenti della storia bianconera. Ha scelto validissimi collaboratori - in primis Marotta e Nedved, ma anche negli altri settori come marketing e comunicazione - e sta portando avanti un nuovo ambizioso progetto. I tifosi sono con lui".

Sky sport spesso ha seguito e continua a seguire ancora oggi la vicenda “Calciopoli”. Che idea ti sei fatto di questo processo?
"Mi pare che la situazione sia ancora in evoluzione. Aspettiamo le nuove sentenze. E poi si potrà commentare. Però, per il mio modo di essere non mi piace guardarmi sempre indietro. Nel bene e nel male. Una serie B è stata giocata e vinta. Ora guardiamo in avanti".

Delneri è davvero l’allenatore giusto per la Juventus?
"E' l'allenatore della Juventus e sta portando a casa dei risultati. Nessuno può dire il contrario. E' arrivato tardi a una grande squadra, vuol dire che ha alle spalle tanta gavetta e tanta esperienza. Doti che fanno mantenere la calma nei momenti difficili e prendere le decisioni giuste . E questo fa la differenza".