LA NUOVA CASA BIANCONERA
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«Il vantaggio di dodici punti, che a fine campionato diventerà di quindici, non può essere frutto di null’altro che non il fatto che eravamo più forti. Una grande squadra che quella sera, il 12 febbraio 2006, di fatto si portò a casa il ventinovesimo scudetto. La medaglia ce l’ho ancora casa. E non la restituisco. »
Alessandro Del Piero
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Messaggi di Aprile 2010
Anche il patron rossoblù Preziosi rischia. I trasferimenti di Milito e Thiago Motta all’Inter potrebbero essere irregolari IL PARERE CONSULTIVO sulla (possibile, non effettuale) radiazione di Luciano Moggi rischia di trasformarsi in una “polpetta avvelenata” per la Figc. Un po’ come, a posteriori, lo è stata quella sullo scudetto del 2006 per Guido Rossi: perché dentro le quattro pagine vergate dal Collegio ci sono ampi spazi di interpretazione e, soprattutto, di discrezionalità da parte dell’organo politico. E, dettaglio affatto trascurabile, non indica in alcun modo chi sia a dover irrogare la sanzione: il Presidente federale? Il Consiglio? Un bel rebus di cui si discuterà nel Consiglio federale fissato per il 5 maggio, quando Abete potrebbe chiedere che venga ratificato il provvedimento e magari che venga assunta una responsabilità, diciamo così, collegiale, sul provvedimento di radiazione. COINVOLGIMENTI - Perché c’è un altro “problemino” insito in questo parere: se dovesse venire accolto senza distinzioni personali - come è doveroso trattandosi di questioni di diritto chiamerebbe in caso altre situazioni simili. In questa situazione, per esempio, si trova anche Enrico Preziosi, l’attuale patron del Genoa, squalificato per cinque anni con conseguente proposta di radiazione. Il parere, al paragrafo 9, recita che il «provvedimento di preclusione debba ritenersi implicito quale effetto ex lege (...), dopo aver erogato le sanzioni nella misura massima, si sono pronunciati nel senso della particolare gravità delle infrazioni». Insomma, fuori dal linguaggio giuridico, la radiazione sarebbe insita nel provvedimento di squalifica e quindi retroattiva, annullando anche eventuali negoziazioni successive come avrebbero fatto, a quanto sembra, Preziosi e la Figc. DUE PESI - Se la Procura federale fosse più solerte e usasse lo stesso metro, potrebbero esserci clamorose conseguenze anche sull’Inter, fino all’annullamento del passaggio di Milito e Thiago Motta in nerazzurro. Essì, perché fu lo stesso Preziosi a dire pubblicamente che «si sarebbe incontrato a colazione con Moratti per definire il trasferimento dei due». C’è un problema, però, perché l’articolo 10 comma 1 del Codice di giustizia sportiva recita: «Ai dirigenti federali, nonché ai dirigenti, ai tesserati delle società, ai soci e non soci di cui all’art. 1, comma 5 è fatto divieto di svolgere attività comunque attinenti al trasferimento, alla cessione di contratto o al tesseramento di calciatori e tecnici, salvo che avvengano nell’interesse della propria società. È fatto altresì divieto, nello svolgimento di tali attività, di avvalersi di soggetti non autorizzati e di avere comunque contatti con tesserati inibiti o squalificati. In questi casi gli atti, anche se conclusi, sono privi di effetto». Conclusione facile facile: i trasferimenti di Milito e Thiago Motta non sono validi. E, sempre codice alla mano, essendo il tesseramento di questi due giocatori irregolare, in ogni partita in cui anche solo uno dei due sia stato schierato (anche per pochi minuti) dovrebbe scattare la sconfitta a tavolino. Ma, ovviamente, non succederà perché nella giustizia sportiva non c’è l’obbligatorietà dell’azione penale e la Procura federale può far finta di niente, anche nel caso in cui venga segnalato un comportamento irregolare. |
Raiola: «Con Agnelli Nedved può tornare alla Juventus» Il suo ex agente rivela: «Fino a due giorni fa era impossibile che andasse a lavorare alla Juventus, adesso è possibile. Pavel ha un ottimo rapporto con la famiglia e il mondo bianconero» MILANO, 30 aprile - Abbandonato il calcio giocato, nel futuro di Pavel Nedved potrebbe esserci un ruolo di allenatore in un settore giovanile o dirigente. Lo ha rivelato il suo amico ed ex agente Mino Raiola, spiegando che il ceco è rimasto affezionato alla Lazio e lo è anche alla Juventus: ma solo adesso che il vertice societario è cambiato, con la designazione di Andrea Agnelli come prossimo presidente, potrebbe essere ipotizzabile un ruolo per lui nel club bianconero. «Fino a due giorni fa era impossibile che andasse a lavorare alla Juventus, adesso è possibile - ha spiegato Raiola, che ha passato il pomeriggio in Lega Calcio incontrando dirigenti, fra cui il presidente della Lazio Claudio Lotito - Pavel è uno di quelli che ama stare nei posti a cui è affezionato: lo sono la Lazio e la Juventus, ma anche la Nazionale ceca». Al momento, ha precisato il procuratore, «sono infondate le voci di un suo incarico nel settore giovanile della Juve. Ma Pavel ha un ottimo rapporto con la famiglia Agnelli e il mondo bianconero. È certo però che non avrebbe messo la firma sotto certe cose che ha fatto la Juventus ultimamente». L'addio al calcio del centrocampista ceco è coinciso con quello alla Juventus, frutto di «tante cose brutte - ha detto Raiola - vorrei riferirle, ma Pavel mi ha fatto giurare di non farlo. Nedved ritiene di essere troppo severo per fare l'allenatore, ma se iniziasse questa carriera vorrebbe fare la gavetta passo per passo, magari allenando ragazzini di 12 o 14 anni, che è il suo sogno», ha aggiunto Raiola, raccontando che l'estate scorsa aveva consigliato al ceco di andare all'Inter, «perchè ero certo che avrebbe vinto la Champions». |
Fonte: di Christian Rocca - camilloblog.it © foto di Daniele Buffa/Image sport I complimenti a Nereo Rocco ci stanno tutti, malgrado la squadra non abbia mai superato la metà campo. Eppure li avete letti, questa mattina, i toni da Settimana Incom sui giornali italiani, specialmente su quelli partner degli indossatori di scudetti altrui. Nessun cenno, per esempio, ai favori arbitrali, tranne che nel pezzo di Mario Sconcerti (ma solo al gol annullato, non ai tre mezzi rigori). Questo è il fallo di mano, che non è né fallo né mano, che ha negato la qualificazione al Barcellona |
La presentazione ai media del futuro presidente bianconero: «Ho accettato la sfida perchè ritengo giusto dare un contributo importante per il risultato della mia squadra del cuore. Lavoreremo per rafforzare la struttura a tutti livelli, dall'assetto societario all'aspetto tecnico» VINOVO, 29 aprile - «E' un giorno molto emozionante, ho accettato la sfida perchè ritengo giusto dare un contributo importante per lo sviluppo di questa società e per i risultati della mia squadra del cuore». Il futuro presidente della Juventus, Andrea Agnelli si presenta così ai media torinesi per un saluto. Soltanto a fine stagione, dopo l'investitura ufficiale, risponderà alle domande sui piani futuri. Però fa precisazioni importanti: «Era doveroso incontrare la stampa e dare un primo saluto perché negli ultimi tempi abbiamo assistito a speculazioni sul futuro della Juventus, ma c'erano riflessioni all'interno della nostra famiglia. La mia designazione testimonia l'unità della famiglia in questi due mesi difficili». Jean Claude Blanc rimarrà ad e avrà il compito di lavorare a 360 gradi sullo sviluppo dei ricavi e sullo stadio. «Lavoreremo per rafforzare la struttura a tutti livelli, dall'assetto societario all'aspetto tecnico», precisa ancora Andrea Agnelli. «Sono orgoglioso di questa designazione, la passione e l'impegno andranno anche al di là del mio ruolo di azionista: la storia della mia famiglia è stata profondamente legata a quella di questa squadra, e oggi si chiude un cerchio». |
- EX DG JUVE A LIBERO: ORGANO STATALE CONTRO 'NEFANDEZZE FEDERALÌ |
glmdj |
Svelato il mistero sul materiale probatorio depositato dai pmLa Figc ha fretta NAPOLI, 28 aprile - Svelato il mistero sul materiale probatorio depositato dai pm del processo Calciopoli, Narducci e Capuano, stamane presso la Cancelleria della Nona sezione del tribunale partenopeo: il 26 aprile è stato, infatti, interrogato il figlio di Giacinto Facchetti, Gianafelice, che ha a lungo parlato delle questioni arbitrali che avevano interessato il padre. Nella deposizione si fa riferimento alle informazioni fornite dall'arbitro Nucini a Facchetti senior e che riguardavano Moggi, De Santis e altri protagonisti della vicenda Calciopoli, ma in anni antecedenti a quelli dell'indagine ora sfociata nel processo. Facchetti Jr avrebbe anche presentato una serie di appunti del padre e probabilmente chiarito alcuni particolari relativi ai pedinamenti e alle indagini priovate confluite nel processo Telecom. Dalla cancelleria fanno sapere che il materiale potrebbe essere a disposizione delle difese solo venerdì. |
Bentornato Presidente! |
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«dovrebbero radiare Carraro» L'ex dg bianconero: «Non so cosa significhi, si dovrebbero vergognare dopo quello che è venuto fuori. Parlo per me, Giraudo, per coloro che soffrono questa situazione, dovrebbero radiare Carraro» MILANO, 28 aprile - «La mia radiazione? Non so nulla, non so cosa significhi, si dovrebbero vergognare dopo quello che è venuto fuori. Parlo per me, Giraudo, per coloro che soffrono questa situazione, dovrebbero radiare Carraro». Lo ha detto Luciano Moggi, intervenuto telefonicamente alla registrazione del programma 'Chiambretti Night', in onda stasera su Italia 1. Moggi, poi, ha proseguito affermando: «Non ho mai detto che tutti sono colpevoli e che quindi non c'è nessun colpevole. C'è una prassi, bisogna radiare Carraro quando dice nelle intercettazioni che bisogna salvare la Fiorentina e la Lazio». «ANDREA AGNELLI PRESIDENTE? OTTIMA SCELTA» - «Andrea Agnelli nuovo presidente della Juve? La cosa migliore che potevano fare, capisce di calcio e sa come trattare i calciatori». Così Luciano Moggi intervistato telefonicamente al Chiambretti Night sull'attuale momento della Juventus, aggiungendo poi che «non c'è stata una società, hanno persino dato la colpa ai giocatori, per fortuna che c'erano gli anziani». Il problema della Juve, secondo Moggi, è che «ci sono giocatori che non sono all'altezza della tradizione bianconera. Fortunatamente che c'è Del Piero, altrimenti sarebbe finita peggio. Se non ci fosse Alex non ci sarebbe la Juve». |
© foto di Federico De Luca Una telefonata, l'ennesima prodotta dalla difesa di Luciano Moggi nel processo Calciopoli in corso a Napoli, che fa parte di altri dieci contatti oltre alle 74 chiamate che saranno acquisite dal Tribunale, "scoperti" dal consulente dell'ex dg della Juventus Nicola Penta. Al telefono, dopo il derby Inter-Milan (0-1 con gol di Kakà) del 27 febbraio del 2005, c'é l'allora presidente dei nerazzurri Giacinto Facchetti con l'arbitro che diresse il derby, Massimo De Santis. |
finalmente era ora!!!! Nel corso dell'assemblea della Exor il presidente della Fiat John Elkann annuncerà la svolta societaria: «E' un segno di continuità». Per la panchina torna l'ipotesi Capello, legatissimo al rampollo TORINO, 28 aprile - Domani Andrea Agnelli sarà nominato presidente della Juventus. Nel corso dell'assemblea della Exxor il presidente della Fiat John Elkann annuncerà la svolta societaria, i nuovi equilibri acquisiti all'interno del gruppo ma anche il riavvicinamento sancito nella recente visita a Vinovo tra i rampolli dei due storici leader bianconeri, l'Avvocato Giovanni Agnelli e suo fratello Umberto, portano a questa svolta. Il figlio di Umberto, Andrea, assumerà la carica. La svolta societaria sarà completata dal nuovo direttore generale, TORNA CAPELLO? - Torna a farsi concreta l'ipotesi che possa essere Capello a tornare a guidare la Juve: Don Fabio è infatti molto legato ad Andrea. «SEGNO DI CONTINUITA'» - «La Juve è molto importante per la mia famiglia e per me, c'è bisogno di una vicinanza costante». John Elkann spiega così la scelta di affidare la guida del club al cugino. «Con il fatto di aver aumentato il mio livello di responsabilità - aggiunge il neo presidente della Fiat - ho chiesto ad Andrea se fosse stato disponibile a fare il presidente». «Andrea non è solo un rappresentante della nostra famiglia, - continua - ma è anche una persona che ama la Juventus in modo genuino. Non è solo per questo che diventerà presidente. Andrea ha una reale esperienza nel mondo dello sport, ha lavorato in Juventus, Ferrari, con la Philip Morris per la parte sportiva. Oggi è molto impegnato nel golf con un progetto di rilancio del Royal Park I Roveri, dove tra l'altro la settimana prossima si svolgerà l'Open d'Italia, ed è Consigliere Federale». «C'è un percorso che condividiamo - sottolinea ancora John Elkann - procederemo insieme. Andrea lavorerà fianco a fianco con Blanc, che uscirà rafforzato da una presidenza familiare con cui instaurerà un legame molto stretto». Il dirigente francese resterà infatti amministratore delegato del club. La nomina di Andrea Agnelli sarà operativa alla fine del campionato. |
© foto di Federico de Luca Luciano Moggi è radiato da ogni ruolo nel calcio italiano: lo ha stabilito la Corte di giustizia della Federcalcio precisando, in risposta al quesito interpretativo del presidente federale Giancarlo Abete, che "la preclusione da ogni rango o categoria debba ritenersi implicita come effetto ex lege" dopo la condanna per i fatti di Calciopoli. |
L'ex designatore arbitrale: «I vertici federali ci chiedevano di disinnescare alla radice qualsiasi possibile conflittualità: per questo parlavamo con i club per spiegare griglie e sorteggi. Fra l'altro, non era vietato da nessuna norma» NAPOLI, 27 aprile - Approfittando della pausa obbligata dall’attesa del teste Cosimo Ferri, giudice del Csm, atteso nel pomeriggio nell’aula 216, hanno voluto prendere la parola Luciano Moggi e Pierluigi Pairetto. Molto interessante l’intervento dell’ex designatore che ha voluto precisare alcune affermazioni rese dal teste Salvagno. E spiega come sia stata proprio la Figc, nei suoi vertici Carraro e Ghirelli, a sollecitare il contatto diretto («Non vietato da nessuna norma federale, anzi») tra i designatori e i dirigenti di club. «La Figc voleva che noi disinnescassimo alla radice le possibili conflittualità che avrebbero portato a polemiche e inasprimento dei toni: così ci chiedevano di chiamare i club per spiegare certi sorteggi. Io avevo contatti con tantissimi dirigenti: chiamerò a testimoniare Nello Governato, all’epoca dei fatti consigliere del Brescia (qui parte civile, ndr): gli anticipavo le griglie quasi ogni settimana. Ma dire le griglie, salvo aggiustamenti del venerdì mattina, essendoci il sorteggio a determinare la scelta non era un problema e non era vietato. Anzi: la Figc sollecitava a mantenere rapporti diretti. Ci invitava a telefonare per trovare l’equilibrio ed evitare polemiche dannose. Ricordo il segretario Figc Ghirelli (prosciolto in Cassazione, come Carraro, ndr) in almeno due casi che ora racconterò. L’arbitro Nucini, che mai abbiamo isolato o vessato, subì un presunto sputo dal perugino Coly: il referto portò a una squalifica di 8 giornate. Al rientro, in un Genoa-Perugia, capitò per sorteggio proprio Nucini alla squadra umbra. Telefonai al figlio di Gaucci, invitato da Ghirelli, per spiegare che non era accanimento, ma solo il sorteggio e che Coly non aveva nulla da preoccuparsi. Un’altra volta per un errore nelle preclusioni fatto dal segretario Can, Manfredi Martino, venne precluso Collina per alcune gare senza doverlo essere. Il sorteggio era stato già effettuato e al Palermo era capitato proprio Pierluigi: dovendo, per ordine del notaio, rifare il sorteggio, chiamai Zamparini per spiegare cosa fosse successo per evitare il diffondersi di sospetti assolutamente infondati. E questi sono solo due esempi». Poi Pairetto ricorda qualcosa che riguarda le telefonate di Torino. «Riguardo al fatto che De Bleckeere (l’arbitro di Barcellona-Inter, ndr) fosse, stando a una telefonata di altro tesserato, un mio pupillo voglio precisare che io ero il tutor ufficiale dell’Uefa di De Bleckeere e di Busacca, due dei migliori arbitri d’Europa: io non ho mai determinato designazioni europee e verrà a testimoniarlo il segretario della commissione arbitrale Uefa, Corniu. De Bleckeere, nel caso di specie, arbitrò la Juve che avrei dovuto favorire: bene, il belga non vide un gol regolare di Del Piero e la Juve venne eliminata dal Liverpool...». Alvaro Moretti |
Inviato da: diletta.castelli
il 11/10/2016 alle 17:05
Inviato da: dimariamonicaa
il 08/04/2016 alle 21:04
Inviato da: aldo.giornoa64
il 20/12/2015 alle 22:00
Inviato da: aldo.giornoa64
il 13/12/2015 alle 23:54
Inviato da: aldo.giornoa64
il 08/12/2015 alle 23:14