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Messaggi di Luglio 2010

DEL PIERO: "A Dublino č andata come volevamo, siamo soddisfatti. E sono grato ai tifosi irlandesi..."

Post n°2185 pubblicato il 31 Luglio 2010 da nadir63l
 

© foto di Federico De Luca

Era già successo al Santiagio Bernabeu di Madrid nel 2008 e moltissime altre volte, in tantissimi altri stadi del mondo. E' accaduto anche giovedì sera, nel minuscolo Tallaght Stadium di Dublino: i seimila tifosi dello Shamrock Rovers si sono alzati tutti in piedi ed hanno tributato un lungo applauso ad Alessandro Del Piero, al momento del suo ingresso in campo. Standing ovation per il capitano bianconero, che sulle pagine del suo sito ufficiale ha voluto ringraziare i sostenitori irlandesi, ma anche commentare la vittoriosa gara di Europa League e l'arrivo degli U2 a Torino, per il grande concerto del 6 agosto allo stadio Olimpico. Ecco le sue parole:

"E' ANDATA COME VOLEVAMO, SIAMO SODDISFATTI" -
"E’ andata come volevamo. La vittoria in trasferta contro lo Shamrock Rovers ci apre delle buone prospettive per il passaggio del turno, se saremo bravi ad affrontare con la giusta concentrazione anche la partita di ritorno. Indipendentemente dal valore dell’avversario, di certo inferiore a noi dal punto di vista tecnico – seppur solidi, compatti e forti fisicamente - partire bene in questa fase della stagione non è mai facile, contro qualunque squadra, e dunque siamo soddisfatti di esserci riusciti".

"GRAZIE DUBLINO" - "E’ stato bello giocare in uno stadio così, piccolissimo, meno di cinquemila persone per riempirlo tutto… Ma vi assicuro che si sono fatti sentire, eccome. Per tutta la partita hanno incitato la loro squadra, indipendentemente dal risultato. Passione pura, un clima bellissimo, roba d’altri tempi! Sono davvero felice di esserci stato. Sono grato ai tifosi irlandesi per l’applauso che mi hanno tributato al momento del mio ingresso in campo, l’ho ringraziati anche nel dopo partita attraverso i giornalisti locali che mi hanno intervistato…".

"BONO E GLI U2 VINCERANNO A TORINO" - "Mi hanno chiesto anche di Bono Vox, conoscendo la mia passione per gli U2. Lui a Dublino è di casa, e noi abbiamo vinto a casa sua. Ma sono convinto che Bono farà altrettanto in casa nostra… Ovvero all’Olimpico, tra pochi giorni. Non nella partita di ritorno contro lo Shamrock (giocheremo a Modena il 5 agosto) ma nel concerto in programma proprio nel nostro stadio il 6 agosto. Sarà un trionfo! Da non perdere…".
 

 
 
 

Io non ci sto!

Post n°2184 pubblicato il 31 Luglio 2010 da nadir63l
 



Immagine IPB

di Gildo


Quando ho letto la prima riga sulla possibilità che a causa dell'irregolare tesseramento di Milito e Motta tolgano l'ultimo scudetto all'onest FC, ho avuto un mezzo sorriso di disincanto, "figuriamoci se li toccano a quelli..."
L'atteggiamento di sufficienza non era dettato tanto dalla giustezza di una simile decisione, semplicemente pensavo fosse una divagazione da forum, uno dei sacrosanti e pii auspici da rancoroso. In più c'è sempre il solito ostacolo a che un evento del genere possa realizzarsi: Stefano Palazzi. Se aspettiamo che si muova quello, campa cavallo!

Ora però leggo che l'avvocato romano Giovanni Bizzarri ha confermato in una intervista radiofonica di aver ricevuto il mandato in tal senso da alcuni azionisti della AS Roma. Stando così le cose, e cioè la sussistenza di un'iniziativa di parte, il mio atteggiamento cambia, non perché l'ostacolo di cui sopra ipso facto viene rimosso, anzi, come faceva notare un "collega",
di ostacolo ce n'è un altro: una parte degli azionisti non può invocare la (in)giustizia sportiva, solo la società Roma potrebbe farlo.

Ad ingarbugliare (dal lato romanista) la questione ci si mette anche l'ingombrante presenza di Unicredit nelle vicende giallorosse. Se da una parte l'istituto bancario è di fatto proprietario della società capitolina, e ne otterrebbe un notevole vantaggio a vendere una società campione d'Italia, dall'altra il colosso bancario condotto da Profumo vanta una certa "contiguità" con la società che dovrebbe essere penalizzata (e che proprio quando Unicredit è diventata main sponsor della Champions League, è finalmente riuscita a vincere la massima competizione europea. Coincidenze...).

È chiaro che fin quando sul da farsi (o non farsi) non si pronuncerà ufficialmente la AS Roma l'iniziativa degli azionisti romanisti resterà nel campo della mera possibilità.

Nell'attesa però invito tutti a non adottare l'atteggiamento di disincanto, che certo visti i precedenti è molto più realistico della facile illusione. Se vogliamo che l'atteggiamento generale di accondiscendenza verso le malefatte nerazzurre muti, dobbiamo essere noi per primi a non essere troppo disfattisti e agevolare così i silenziatori di regime.

Vuoi vedere che forse questa volta succede?

 
 
 

JANSEN O AOGO: GIOCO A DUE...

Post n°2183 pubblicato il 31 Luglio 2010 da nadir63l
 

© foto di Francesco De Cicco/TuttoLegaPro.com

Compagni di squadra nell'Amburgo e rivali, forse per la fascia sinistra bianconera. Marcell Jansen e Aogo si giocano la volata, probabilmente per quella casella di sinistra e sostituire Fabio Grosso,sempre che gli si possa trovare una sistemazione. Marcell Jansen sarebbe divenuto il prescelto dopo la buona figura fatta al recente campionato del Mondo, con la Germania.  Ha militato nel Borussia Mönchengladbach  arrivato dopo un passaggio dal SV Lürrip. Dopo una sola stagione da professionista debutta anche nella nazionale maggiore. Viene ceduto al Bayern Monaco per 9 milioni di euro e nella prima stagione a Monaco vince i primi titoli della sua carriera, Bundesliga, Coppa di Germania e Coppa di Lega, disputando in totale 30 gare. Passa poi all'Amburgo dove disputa due ottime stagioni. A contendere il possibile posto a Jansen il compagno di squadra Aogo di due anni più giovane essendo Aogo del 1987. Aogo è molto forte fisicamente e vanta un passato da mediano. La sua tecnica non è eccelsa, ma grazie alla forza fisica è ottimo in fase di spinta e sovrapposizione. Ha debuttato in Bundesliga nel 2004 con il Friburgo dove è rimasto per tre stagioni segnando 10 gol. Nel 2008 è passato all'Amburgo, diventando con Labbadia in panchina un titolare quasi fisso e giocandosi il posto appunto con Jansen. Ha debuttato in nazionale nel 2010, rinunciando alla Nigeria.

Sia Jansen che Aogo sono ottimi terzini, entrambi anche bravi in zona gol. La loro valutazione varia tra i 6/8 milioni a meno che non venga inserita qualche contropartita tecnica, ad oggi poco ipotizzabile. In ogni caso rappresenterebbero giocatori, magari non molto pubblicizzati dai media ma di sicuro affidamento. Del resto sarebbe quasi un ritorno al passato, agli acquisti anni 90, i vari Moller, Reuter, ma soprattutto Kholer, erano stati buoni acquisti, affidabili, sicuri, magari non appariscenti ma utilissimi. Kholer è entrato nel cuore dei tifosi, chissà se un altrò tedesco potrà presto entrarci.

 
 
 

AMAURI: "Sarą il mio anno. Real? Ho in testa solo la Juve"

Post n°2182 pubblicato il 31 Luglio 2010 da nadir63l
 

© foto di Filippo Gabutti

Stamattina il centravanti della Juventus, Amauri, conquista di diritto le prime pagine dei quotidiani sportivi e non, dopo la doppietta rifilata allo Shamrock Rovers nell'andata del Terzo Turno Preliminare di Europa League. Nelle sue dichiarazioni, rilasciate a diverse testate, il bomber brasiliano ribadisce di voler restare a Torino, nonostante l'allettante prospettiva di vestire la maglia del Real Madrid. Ecco le sue parole, riportate da Corriere dello Sport, La Stampa e Gazzetta dello Sport:

AMAURI: "HO IN TESTA SOLO LA JUVE" - Corriere dello Sport - La pellicola in bianco e nero è fra­dicia di lacrime amare, però in quel remake che va in scena tra tri­fogli e un verde contagioso c’è la speranza che sia ricominciato un amore. «Io so bene quello che vo­glio: restare qua, alla Juventus, e far le cose per bene» . Tallaght è lo spartiacque d’una esistenza im­provvisamente grama e quel mare d’Irlanda nel quale ora Amauri Carvalho de Oliveira si specchia può trascinare via con sé - al largo - le scorie d’una stagione sterile, fa­ticosa, fuorviante, un processo di disgregazione umano e professio­nale interrotto sul più brutto, dopo 161 giorni inespressivi e tormenti laceranti per un digiuno insoppor­tabile: «E adesso che ho segnato, anzi che ho fatto una doppietta, mi sento finalmente Amauri. Perché sia chiara una cosa: io so cosa val­go e so anche che non ho mai avu­to dubbi, nei mesi scorsi. So, ad esempio, che l’Amauri più recente non è mai stato neppure lontano parente di quello dei quattro- cin­que campionati precedenti al pe­riodaccio» .
GRAZIE, MA... - Ricominciare è un at­timo, un sinistro che arpiona il de­stino, una serata trasformata in magìa e poi quei refoli di gratifica­zioni che arrivano da Madrid, il re­gno d’uno special one spintosi sino ad Amaurinho, la sagoma perfetta per un’unione però impossibile: «Ho letto ciò che è apparso sui giornali e sono rimasto un po’ co­sì... L’effetto per la stima di Mourin­ho? Beh, fa piacere ritrovarsi am­mirato da lui e ciò non può che riempirmi d’orgoglio. Però io ho de­ciso, perché io in testa ho soltanto la Juventus» . Vecchie Signore e giovani leoni, il Drogba de noantri che si riprende la scena: «Le due reti allo Shamrock Rovers rappre­sentano una molla, una spinta ulte­riore per far bene e dimenticare, in­sieme ai miei compagni, un’annata a modo suo indimenticabile. E’ ve­ro, il gol mi mancava, ma ora av­verto dentro di me più coraggio e l’abbraccio collettivo, quando ho rotto il ghiaccio, è stata anche l’en­nesima testimonianza che qui c’è l’unione che fa la forza» .
ERRORI MAI PIU’ - Il film d’una notte abitata dalle stelle è la prova pro­vata di aver rivisto Amauri al di là del guado, gioiosamente inondato dalle attenzioni di Mourinho, però già conquistato dalle coccole di Del Neri, da quelle frasi come glassa («lui per me è sempre stato impor­tante, ha una forza d’urto impres­sionante») che addolciscono il ri­torno del bomber tra le braccia di Madame: «E’ chiaro che così l’auto­stima cresca. Per un attaccante, il gol è pane: io ne sentivo la man­canza, inutile nasconderlo, però ero anche criticamente sereno, consapevole di com’erano andate le cose nell’ultimo torneo. Sono sta­to in vacanza a ricaricarmi, un po­co a Miami e un altro poco dai miei in Brasile, e in quei giorni mi sono detto semplicemente: adesso non devi più sbagliare».

AMAURI: "SARA' IL MIO ANNO" - La Stampa (M. Nerozzi) - Finito da cinque mesi abbondanti nel deposito degli oggetti smarriti, quasi prossimi alla svendita, in terra d'Irlanda Amauri Carvalho de Oliveira ritrova gol, mestiere e vita. Se stesso, insomma: «Mi mancava il gol, davvero - sospirava nella notte vincente alle porte di Dublino - per noi attaccanti è tutto. Ti ridà fiducia, la forza di lottare e ti rimette a tuo agio. Stavolta dev'essere il mio anno». Qui, non altrove, a Madrid per esempio, dove José Mourinho vorrebbe importarlo: «Grazie, ma la mia testa è solo per la Juve», sorride. Così, ancor più della razzia sul prato degli Shamrock Rovers che ipoteca l'avanzata in Europa League, la prima vittoria di Gigi Del Neri e Beppe Marotta, delle Juve cioè, è l'aver ripescato dal pozzo degli ignavi questa punta che non segnava, non giocava, non sorrideva più. Tecnico e direttore generale hanno cercato di dargli fiducia, fin dal primo giorno di ritiro a Pinzolo, gli hanno parlato, gli hanno fatto capire che la Juve puntava su di lui.
Gli hanno ripetuto di stare tranquillo e di allenarsi. Senza regali, però, perché Del Neri è legislatore uguale con tutti: mai l'avrebbe fatto giocare se non l'avesse meritato. E con Trezeguet sempre a segno, s'annunciava dura. Se l'era guadagnata, invece, e l'ha dimostrato, alla prima uscita ufficiale: «Sono molto contento - continua Amauri - e queste reti ci danno una spinta in più: anche se mancano ancora novanta minuti da giocare, e non abbiamo fatto nulla». Ma sì che l'ha fatto: per esempio s'è divorato il campo con uno scatto prepotente, come ai bei tempi, e ha infilato la porta con un tocco in volata. O, ancora, ha saltato in testa al difensore e ha buttato dentro la zuccata: alla Amauri, si diceva una volta. Perché poi i colpi erano scomparsi: fino a giovedì sera. Quest'anno, giura, sarà un'altra storia: «Sappiamo benissimo che la scorsa stagione non è stata brillantissima - spiega - e allora la voglia di riscatto è tanta, e fondamentale, per i vecchi della squadra».
Caricata l'anima, non restava che ricostruire il bomber, e qui la particella elementare è il gol, che si fabbricava dal 18 febbraio, ad Amsterdam, una vita fa «Dubbi su di me non ne avevo - ragiona l'ex brasiliano, pesando le parole - ma sapevo che quello degli ultimi quattro, cinque mesi non era il vero Amauri». L'ha ritrovato lontano dal pallone, chiudendo fuori una stagione orribile e la delusione per il Mondiale mancato. E frugando dentro la sua testa: «Sono andato in vacanza, prima a Miami e poi in Brasile, dai miei - racconta - cercando di recuperare la concentrazione. Mi sono detto: “È stata una stagione bruttissima, e quest'anno non puoi proprio sbagliare”. Deve essere il mio anno». Magari, un po' l'ha aiutato la concorrenza («che alla Juve c'è sempre») e un po' la conversione da seconda punta dell'amico Diego, che l'altra sera l'ha spedito in porta, con l'assist della prima rete: «Ho visto che ha fatto buone amichevoli e penso che possa giocare lì. Per la Juve è un bene».
Riqualificatosi attaccante professionale, Amauri potrebbe piacere ancora di più al Real Madrid, che già l'ha chiesto, per rinforzare la lussuosa panchina: «Ci mancherebbe, è una cosa che può fare piacere - taglia corto la punta bianconera scuotendo la testa - ma quest'anno sono della Juve, e concentrato solo su questo». Lo sono tutti, almeno dando un'occhiata al mucchio bianconero che ha sommerso Amauri al primo centro, festeggiato come fosse una finale di Champions League: «È stato bello - commenta l'attaccante - e questa è la mentalità giusta, l'essere tutti uniti. Questo gruppo lo sarà sempre di più: in questo primo mese di preparazione abbiamo lavorato bene, ed è importante». Eccola, la seconda vittoria di Del Neri e Marotta, perché di quell'abbraccio hanno poi parlato, accogliendo come indizio importante. Si dovranno migliorare giocate e forma fisica certo, e a luglio fa parte della fisiologia del pallone, ma volontà e teste viaggiano nella stessa direzione: sta nascendo una squadra di calcio. Con un centravanti ritrovato, finalmente.

AMAURI: "SONO RINATO, QUI LA MIA RIVINCITA" - Gazzetta dello Sport - Amauri: “Ho lavorato sodo in ritiro, ma la voglia di riscatto è stata la molla. Il gol è importante per un attaccante: mi mancava, lo ammetto. Le due reti di Dublino mi serviranno per cancellare i dubbi su di me, su chi pensava che Amauri fosse ormai quello della stagione scorsa. No, quello non era Amauri, ma una copia riuscita male. Quello vero, quello di Palermo o del primo anno di Juve, lo rivedremo quest’anno, ne sono convinto. Diego? Da seconda punta può giocare, a Dublino si è mosso bene, gli è mancato soltanto il gol. Real? I complimenti e gli apprezzamenti di Mourinho non possono che farmi piacere. Ma penso soltanto alla Juve, quest’anno c’è soltanto la Juve”.

 
 
 

«Juve, Poulsen non si muove»

Post n°2181 pubblicato il 30 Luglio 2010 da nadir63l
 

 
L'agente del centrocampista danese Joern Bonnesen: «Christian rimane a Torino. Spero che questa risposta chiuda definitivamente la faccenda, ha bisogno di allenarsi con regolarità e anche lui è stufo di parlare di mercato»
TORINO, 30 luglio - L'agente di Christian Poulsen, Joern Bonnesen è categorico: il centrocampista, che era in tribuna a Dublino per la sfida contro lo Shamrock Rovers, resterà alla Juve. «Christian rimane a Torino - ha detto a 'calcionews24.com' -. Spero che questa risposta chiuda definitivamente la faccenda, ha bisogno di allenarsi con regolarità e anche lui è stufo di parlare di mercato». Il Liverpool sarebbe interessato al centrocampista danese, e Marotta potrebbe usarlo come pedina di scambio per arrivare ad Agger. Ma a sentire le parole di Bonnesen, sembra proprio che Poulsen non abbia intenzione di muoversi.

 
 
 

Il nuovo talentino bianconero Marchionni: "Voglio essere il Pato juventino"

Post n°2180 pubblicato il 30 Luglio 2010 da nadir63l
 

E' arrivato da poche settimane alla Juventus, in una maxi-operazione con l'Ascoli che ha portato lui e Carlo Ilari alla Juventus, mentre Simone Esposito nelle Marche. Stiamo, parlando, naturalmente di Lorenzo Marchionni, attaccante classe 1994, che ha parlato in esclusiva a "TuttoJuve.com", per la prima volta dopo il suo trasferimento alla Vecchia Signora.

Benvenuto alla Juventus. Che sensazione ti fa giocare per la squadra più importante d’Italia?
“E' sicuramente un'emozione indescrivibile, con questo diciamo che una parte del mio sogno si è realizzato “

A proposito di sogni: qual è il tuo, calcisticamente parlando?
“Il mio sogno come tutti credo sia quello di diventare calciatore professionista”

Bene. In quale squadra del settore giovanile juventino giocherai la prossima stagione?
“Il prossimo anno giocherò negli allievi nazionali”

Hai già fatto amicizia con alcuni tuoi neo compagni di squadra?
“Diciamo di si, ho fatto una nuova conoscenza tramite facebook”

Tu sei in prestito ai bianconeri. Nel contratto è presente un diritto di riscatto?
“Si, ma non so sinceramente a quanto ammonta la cifra”

Come sappiamo, sei un attaccante. Ti ritieni più una prima punta statica, alla Trezeguet, o una seconda punta mobile, come Del Piero?
“Diciamo che sono più una seconda punta mobile”

Facciamo un attimo un passo indietro. In quale società calcistica sei cresciuto? Sei nato attaccante o lo sei diventato nel corso del tempo?
“La mia carriera calcistica è iniziata a sei anni, con la squadra del mio paese: da lì sono cresciuto, poi mi sono trasferito per tre mesi ad un’altra squadra e in questa l’Ascoli mi ha acquistato. Sin da piccolo mi è piaciuto fare goal”.

Il goal, da come si può capire, lo hai quindi nel sangue. Ti sei prefissato una cifra minima di segnature da fare nel corso della prossima stagione?
“Sinceramente no, l'importante è far bene sia per me e sia per la squadra: più goal verranno e meglio sarà”

Dall'Ascoli con te si è trasferito anche Carlo Ilari. Lo conosci?
“Si, è un centrocampista molto bravo negli inserimenti, spero per lui che possa debuttare già da quest’anno in prima squadra, se lo merita”

Torniamo a parlare di te. Oltre al calcio, quali sono le tue passioni?
“Oltre al calcio ho la passione per la musica: il mio cantante preferito è Luciano Ligabue”

Bene. Concludiamo con una domanda che si fa a quasi tutti i "calciatori in erba": c'è un giocatore particolare a cui ti ispiri?
“Mi ispiro ad Alexandre Pato”

 
 
 

Juve, Dzeko+Krasic: cosģ si puņ..

Post n°2179 pubblicato il 30 Luglio 2010 da nadir63l
 

 
Lega A-Figc: mini-apertura sugli extracomunitari al tavolo dello Statuto. Disgelo sull’accordo collettivo tra calciatori e club. Il modello Premier e una diversa mutualità per tutelare le trattative già avviate
TORINO, 30 luglio - Eppur si muove. Stamane in Figc Lega di A e Federazione ri­prendono il dialogo interrotto drammaticamente per tutti all’in­domani dello stop improvviso alla tesserablità del secondo extraco­munitario a mercato aperto: il vi­cepresidente Tavecchio ha convo­cato la riunione della commissione sulla revisione dello statuto e ha annunciato di voler assecondare alcune istanze dei club che voglio­no maggiore peso e indipendenza in seno al consiglio federale, cer­cando una struttura associativa più simile a quella della Premier. Ma per tornare a dialogare serve qualcosa in più, uno sforzo comu­ne. Il territorio, non trattabile se­condo il Coni e l’ala dura della Figc (Abete in testa), sarebbe quello di una parziale riapertura sul pomo della discordia. Tavecchio aveva proposto in consiglio un via libera (certo complesso) per le trattative in corso sugli extracomunitari: missioni già effettuate oltremare, preaccordi: qualcosa di dimostra­bile per i dodici posti extra persi col taglio del 2 luglio. Se ne ripar­la oggi, come ramoscello d’ulivo per riportare la pace. La lacerazio­ne dei calendari di serie A orbi del­la presenza del presidente federa­le (ma non di quella sorridente del presidente Aia, Nicchi, e dell’alle­natore arbitrale di A, Braschi) è ancora vivissima: non giovano le invasioni di campo dei mediatori politici e dei loro consiglieri e com­plesso seguire la ricetta Lotito (chiusura da gennaio). Insomma: che la richiesta di riaprire sugli ex­tra arrivi da alcuni uffici di Palaz­zo Chigi o dall’interno di via Alle­gri è cosa diversa assai (soprattut­to per il governo dello sport).

CONTRATTI, SI PARLA - Stama­ne si ritrovano - dopo mesi - allo stesso tavolo Beretta (e Lotito) e le altre componenti. A dire il vero, però, il dialogo è ripreso anche tra Lega e Aic: dalle minacce di sciope­ro alle telefonate e le lettere. Sul contratto indigeribile per i calcia­tori («mai come oggi pronti allo sciopero sull’accordo collettivo») Beretta e Campana si sono invia­ti missive ferme ma aperturiste: in attesa che oggi l’Alta Corte del Coni dica se la Figc ha un ruolo tra le parti (e c’è chi spera che ri­sponda proprio di no: almeno que­sta patata bollente meglio evitar­la) e se i nuovi moduli (modello Motta, dal contratto siglato dalla Juve col terzino) siano validi e quindi efficaci gli accordi presi. Fiato sospeso per la decisione (as­sai difficilmente impugnabile) dei professoroni di diritto ammini­strativo e civile del Coni. «Fare le barricate per 12 extracomunitari ha senso fino ad un certo punto ­dicono fonti vicine all’Aic -: chiu­diamo subito ai baby-extracomu­nitari, facciamo il contratto a due velocita (più libero per i big della A, più protetto per B e Lega Pro, ndr). Via il modulo di Lega e poi si parla di tutto». E Beretta può apri­re sullo slittamento del turno del­la Befana

 
 
 

Del Neri: «Juve, questo č l'atteggiamento giusto»

Post n°2178 pubblicato il 29 Luglio 2010 da nadir63l
 

 
Del Neri soddisfatto della prestazione dei suoi contro lo Shamrock Rovers in Europa League: «È una vittoria che ci dà fiducia e autostima, ma dobbiamo ancora migliorare molto. Del Piero? È un giocatore come gli altri, troverà il suo spazio. Complimenti ad Amauri e alla coppia Bonucci-Chiellini»
DUBLINO, 29 luglio - La Juve ha vinto a Dublino contro lo Shamrock Rovers nell’andata del terzo turno preliminare di Europa League. Un risultato atteso, data la debolezza degli avversari, ma non scontato, visto il grado di preparazione dei bianconeri. Alla fine è venuto un successo per 2-0 che mette in cassaforte la qualificazione al turno successivo. Gigi Del Neri non può essere entusiasta della prova dei suoi, ma soddisfatto sicuramente sì: «La squadra deve migliorare molto - dice il tecnico subito dopo il match ai microfoni di Mediaset Premium - ma ha messo in mostra le sue caratteristiche: grande intensità e grande velocità. Stiamo bene da quel punto di vista. Dobbiamo fare un passo alla volta, dobbiamo acquistare la giusta mentalità e lavorare bene migliorando partita dopo partita».

A Dublino grande prova di Amauri, che ha messo a segno una doppietta e ha pure preso un palo. Del Neri si gode la prestazione dell’attaccante italo-brasiliano: «Ha fatto bene - dichiara - con due gol e un palo. Ha lavorato bene. Amauri è questo: se sta bene dà fisicità e profondità. Sono contento per lui che merita fiducia e per la squadra. È una vittoria che ci dà sicurezza e autostima». Complimenti anche per la coppia di difesa Chiellini-Bonucci: «Dobbiamo lavorare sulla forma fisica e sui meccanismi - continua l’allenatore di Aquileia - ma vedo che stiamo migliorando. Oggi Bonucci e Chiellini hanno fatto un’ottima gara contro una squadra tecnicamente non importante ma spigolosa e fisica che ci ha dato problemi. Mi è piaciuta l’attenzione e l’applicazione anche da parte di giocatori che si allenano solo da sei giorni. Possiamo migliorare molto quando la forma sarà più avanti. Stasera qualcosa nel complesso è andata bene, qualcosa di più qualcosa di meno, ma è normale».

Inevitabile una domanda sulla staffetta Diego-Del Piero, con Alex che è entrato al posto del brasiliano solo a nove minuti dalla fine. La risposta di Del Neri a questo proposito è abbastanza gelida: «Del Piero? Mi pare che sia un giocatore della Juventus come tutti gli altri. Troverà il suo spazio durante l’anno». Chiusura sul mercato e sulla lotta per il titolo tricolore: «In questo momento guido un gruppo e spero che rimanga tale. Se poi arriva qualcosa ancora meglio. La lotta per il titolo? Ha ragione Moratti: la Roma è l’antagonista principale dell’Inter, che a sua volta deve difendere lo scudetto».

 
 
 

Amauri, doppietta e palo: Shamrock-Juve 0-2 a Dublino...

Post n°2177 pubblicato il 29 Luglio 2010 da nadir63l
 

 
 
Andata del terzo turno preliminare di Europa League, l'attaccante italo-brasiliano grande protagonista: al 3'  porta i bianconeri in vantaggio anticipando il portiere Mannus su splendido assist di Diego. Al 74' il raddoppio con un gran colpo di testa su cross di Motta. Per l'ex giocatore del Palermo anche un palo dopo una bella azione personale
DUBLINO, 29 luglioLa Juve non incanta, ma al primo impegno ufficiale della stagione - l'andata del terzo turno preliminare di Europa League contro gli irlandesi dello Shamrock Rovers a Dublino - porta a casa un 2-0 che mette al sicuro il passaggio al turno successivo. Grande protagonista della serata uno degli uomini più criticati la scorsa stagione, vale a dire Amauri, che mette a segno una doppietta e prende anche un palo. L'attaccante italo-brasiliano fa bene in coppia con Diego, che nelle gerarchie di Del Neri sembra essere decisamente in vantaggio su del Piero. Primo gol dopo appena tre minuti, con Diego che serve Amauri al limite dell'area. L'ex giocatore del Palermo supera il portiere con un tocco morbido. Poco altro da segnalare nel primo tempo, se si escludono un paio di conclusioni di testa di Pepe non particolarmente precise. Più vivace la ripresa, con lo Shamrock che parte a mille mettendo in due-tre occasioni in difficoltà la difesa bianconera. A risolvere i problemi ci pensa ancora Amauri con un grandissimo colpo di testa su cross dalla destra di Motta. Poco prima l'italo-brasiliano aveva anche preso un palo dopo una bella azione personale. Nel finale spazio anche per Del Piero, che appena entrato al posto di Diego sfiora il palo. Finisce 2-0. La settimana prossima il ritorno. A meno di clamorose sorprese, la Juve può già guardare avanti.

 
 
 

MAROTTA: "No a Burdisso, mai offerti 7,5 mln. Dzeko? Discorso chiuso. Krasic? Prima le cessioni"

Post n°2176 pubblicato il 29 Luglio 2010 da nadir63l
 

Prima dell'ingresso in campo delle squadre, il dg bianconero fa il punto sul mercato bianconero in entrata e in uscita
 
© foto di Francesco De Cicco/TuttoLegaPro.com

Importanti dichiarazioni del dg Beppe Marotta (53) nel pre-gara di Shamrock Rovers – Juventus. Il dg, sollecitato, fa chiarezza sulla scelta di Gigi Delneri di escludere Poulsen, spedendolo in tribuna: “Si, è vero che il Liverpool indirettamente ha manifestato interesse per Poulsen, ma il fatto che sia in tribuna non è strettamente collegato alla trattativa con il Liverpool. In questo momento – afferma il dg – abbiamo un centrocampista nel suo ruolo come Ekdal, che è in gran forma ed ha disputato un buon pre-campionato”. Poi sull’offerta per Burdisso smentisce categoricamente. “Noi non abbiamo mai offerto 7,5 milioni di euro all’Inter per Burdisso. L’argentino è un ottimo difensore ma è in scadenza di contratto nel 2011. Sarebbe illogica un’offerta del genere. Inoltre – continua Marotta – non abbiamo intenzione di intralciare la trattativa tra Roma e Inter”. Infine su Krasic e Dzeko: “ Sull’attaccante bosniaco il discorso credo che ormai sia chiuso. Abbiamo fatto un approccio più di un mese fa, ma adesso il Wolfsburg ha deciso di toglierlo dal mercato. Quindi credo che non ci siano più margini. Per quanto riguarda Krasic, è certamente un esterno che ci interessa. Ma in questo momento - conclude il dg - abbiamo bisogno prima del responso del campo su alcune valutazioni tecniche della Juve e, soprattutto, c’è bisogno di qualche operazione in uscita”.

 
 
 

Caliendo: "Trezeguet rimane alla Juve"

Post n°2175 pubblicato il 29 Luglio 2010 da nadir63l
 

Il procuratore del franco-argentino fa il punto sulla situazione di "Trezegol" e di Maicon
© foto di Filippo Gabutti

"La società ha detto che resta, quindi David Trezeguet il prossimo anno vestirà ancora la maglia della Juventus". Parola di Antonio Caliendo, agente del più grande bomber straniero della storia della Vecchia Signora. Il numero17, dunque, vedrà come protagonista ancora una volta quel 32enne che da dieci anni, ormai, ha fatto dei colori bianconeri la sua seconda pelle.

Niente Valencia, niente Napoli, niente Red Bulls di New York: solo la Juventus. Dopo tutto, era il volere dello stesso David, ma anche quello di Luigi Delneri. Il tecnico friulano è un grande stimatore del franco-argentino e ha sempre detto che "Trezegol" e Diego formano la miglior coppia, in questo momento, della sua Juventus.

I tifosi bianconeri possono star tranquilli: Beatrìz Trezeguet, con il suo gruppo ultras preferito (la sua famiglia) continuerà a lanciare coriandoli, ad urlare e sbraitare ogni qual volta il figlio prende palla. Anche perchè la mamma di David non aveva alcuna intenzione di lasciare la sua "speciale" cabina allo Stadio Olimpico di Torino. Il cocco di mamma resterà a Torino ancora un anno, in una stagione che deve essere di rilancio per lui e per la Juventus. Ai bianconeri servono i suoi gol, questo "Re David" lo sa bene e per questo è contento di restare.

 
 
 

MA NON ERA INIBITO?

Post n°2174 pubblicato il 28 Luglio 2010 da nadir63l
 

© foto di Federico De Luca

In seguito al malaffare della trattativa e del trasferimento di Thiago Motta e di Milito dalle file del Genoa a quelle dell'Inter, avendo Massimo Moratti trattato con il Presidente del Genoa, Enrico Preziosi, all'epoca dei fatti inibito, la Giustizia Sportiva ha ritenuto doveroso infliggere al patron dell'Inter TRE mesi di inibizione e alla società 45.000 euro di multa.
Ebbene, se provate ad aprire google e a fare una ricerchina con le parole chiave, che so, Moratti-Burdisso, scoprite che il numero uno della società di Milano parteciperà a un incontro con il calciatore in forza, attualmente, alla Roma venerdì o sabato corrente mese. Non solo. Se volete fare i pignoli e fare una ricerchina più approfondita, vi accorgerete che Massimo Moratti è in ogni dove nella gestione del suo club.
Domanda: ma era inibito o ce lo siamo sognato? E cosa significa, per Massimo Moratti, essere inibito? Significa: "bricconcello, non farlo più, mi raccomando"?
No, perché, sapete, non solo la Giustizia Sportiva non è affatto uguale per tutti, ma pensate un po' che, al contrario, Moggi non può andare a cena con i Menarini; a cena, vi rendete conto? D'accordo, di sicuro non ci sono solo questioni di amicizia, ma un conto è PARLARE, suggerendo questo e quello, e un altro è farsi beffe dei codici e delle sentenze continuando a comportarsi come se nulla fosse, e finire sui giornali rilasciando beatamente dichiarazioni di sorta.
Chiaro, chi fa qualcosa la fa perché sa di poterselo permettere, perché sa di non averne conseguenze, perché sa che nessuno avrà nulla da dire, nell'ambiente del "palazzo"; peccato, però, che i tifosi della Juventus siano molto attenti a tutto, e che questi ultimi siano, sì, davvero vigili su argomenti così sensibili. La questione Moratti-Preziosi-Milito-Thiago Motta, a termini di regolamento, richiedeva ben altra conclusione.
Cerchiamo almeno di salvare la facciata, dato che per certe facce sembra essere troppo tardi, avendo queste ultime perso irrimediabilmente in credibilità.
Non è vero, Palazzi?

 
 
 

DELNERI: "ORA SI FA SUL SERIO. DOBBIAMO GIOCARE DA JUVE"

Post n°2173 pubblicato il 28 Luglio 2010 da nadir63l
 

Alla vigilia dell'esordio europeo contro i modesti irlandesi dello Shamrock Rovers, il tecnico della Juventus Gigi Delneri cerca di tenere alta la tensione e mette in guardia la sua squadra dalle insidie che potrebbe presentare questa gara, sulla carta abbordabile: "Si inizia a fare sul serio - avverte il mister bianconero, nella conferenza stampa tenuta al Tallaght Stadium -. I rischi ci sono sempre e noi giocheremo contro una squadra organizzata, preparata, più avanti come condizione e forte fisicamente. È l’inizio della stagione e cominciare con un buon risultato è molto importante".

L'esigentissimo Delneri vuole subito risposte importanti dai suoi uomini e si aspetta una grande prestazione:
"Vorrei rivedere l’atteggiamento messo in campo contro Amburgo e Lione. Il nostro obbligo è giocare da Juventus. La mia squadra ha qualità e credo che possa fare bene in questa competizione, ma dobbiamo tenere conto delle insidie che possono portare partite del genere. Se manterremo il giusto atteggiamento però, aggiungendo la qualità dei nostri giocatori, potremo ottenere un buon risultato".

Nessuna anticipazione sulla formazione: "Dovrò valutare le condizioni di qualche giocatore e domani deciderò chi scenderà in campo. Ho provato soluzioni diverse, per vedere se alcuni giocatori sono compatibili, ma non ho ancora scelto chi giocherà", spiega Delneri.

Capitan Del Piero, seduto accanto al suo allenatore, sottolinea come gare come quella contro lo Shamrock Rovers rappresentino l’aspetto più puro del calcio e siano belle da vivere: "Tutti i giocatori hanno passione e voglia di giocare. Sono convinto che Alessandro abbia questo tipo di atteggiamento. L’allenatore ha l’obbligo di mettere in campo chi gli può dare di più e lui è sicuramente uno di questi giocatori", conclude il tecnico juventino.

 
 
 

calendario serieA prima giornata...

Post n°2172 pubblicato il 28 Luglio 2010 da nadir63l
 

La Juve giocherà col Bari in trasferta nella prima giornata. La prima in casa contro la Samp. Contro l'Inter alla sesta giornata il 3 ottobre, col Milan alla nona il 31 ottobre. Nel primo turno anche Milan-Lecce, Roma-Cesena, Bologna-Inter e Fiorentina-Napoli. Roma-Inter alla quinta giornata il 26 settembre
TORINO, 28 luglio - La Serie A 2010-2011 nasce stasera a Milano nella sede di Piazza Affari con il sorteggio del calendario per il nuovo campionato. Si parte sabato 28 agosto, per finire domenica 22 maggio 2011. Non ci saranno teste di serie, quindi spazio ai big-match fin dalle prime giornate. Previsti tre turni di mercoledì (22 settembre, 10 novembre, 2 febbraio), e uno di giovedì (6 gennaio). Soste programmate per il 5 settembre, 10 ottobre, 26 dicembre, 2 gennaio e 27 marzo. Saranno tre gli antcipi, due al sabato e uno alla domenica alle 12.30. Il posticipo sempre la domenia alle 20.45, ma potrebbe essercene uno al lunedì.

PAOLILLO: «BALOTELLI E MAICON IN PARTENZA» - L'ad nerazzurro Paolillo parla di mercato: «Per Maicon e Balotelli la cessione dovrebbe essere la soluzione giusta».

LAZIO-INTER, NAPOLI-PALERMO - Nella quindicesima giornata in programma i match Napoli-Palermo, Lazio-Inter e Juve-Catania

SESTA GIORNATA - La sesta giornata: Chievo-Cagliari; Genoa-Bari; Inter-Juve; Lazio-Brescia; Lecce-Catania; Parma-Milan; Udinese-Cesena; Bologna-Samp; Fiorentina-Palermo; Napoli-Roma

MILAN-JUVE: Milan-Juve è in programma alla nona giornata il 31 ottobre

QUARTA GIORNATA - La quarta giornata: Brescia-Roma; Cagliari-Sampdoria; Catania-Cesena; Genoa-Fiorentina; Inter-Bari; Juventus-Palermo; Lazio-Milan; Lecce-Parma; Bologna-Udinese; Napoli-Chievo

TERZA GIORNATA – La terza giornata:Bari-Cagliari; Chievo-Brescia; Cesena-Lecce; Milan-Catania; Parma-Genoa; Roma-Bologna; Sampdoria-Napoli; Udienese-Juventus; Palermo-Inter; Fiorentina-Lazio

INTER-JUVE - La sfida Inter-Juve è in programma alla sesta giornata il 3 ottobre

ROMA-INTER - Roma-Inter alla quinta giornata il 26 settembre

SECONDA GIORNATA - La seconda giornata: Brescia-Palermo, Cagliari-Roma, Catania-Parma, Cesena-Milan, Genoa-Chievo, Inter-Udinese, Juve-Sampdoria,Lazio-Bologna, Lecce-Fiorentina e Napoli-Bari.

PRIMA GIORNATA  - Bari-Juventus, Milan-Lecce, Roma-Cesena, Bologna-Inter. Questi alcuni dei match della prima giornata. Questi gli altri incontri: Chievo-Catania, Parma-Brescia, Sampdoria-Lazio, Udinese-Genoa, Palermo-Cagliari e Fiorentina-Napoli.

BERETTA - «Il presidente della Figc non è stato invitato per una questione di rispetto. Siamo in una fase di confronto, e non ci sembrava giusto fare delle piccole ipocrisie», ha detto ancora Beretta.

BERETTA - «C'è uno stato di lacerazione con la Figc, questo è il dato attuale. Se avessimo invitato i vertici della Federazione, voi giornalisti avreste scritto che era finito tutto a tarallucci e vino». Così il presidente della Lega di A, Maurizio Beretta, ha commentato i rapporti difficili con la Figc, poco prima di entrare a Palazzo Mezzanotte, a Milano, dove si terrà il sorteggio del calendario del campionato. «C'è un vulnus per la decisione senza precedenti della Federazione - ha proseguito Beretta -. Va fatta una riflessione sul calcio della serie A». Beretta ha poi aperto degli spiragli nei confronti dell'Associazione dei calciatori: «Siamo pronti ad aprire un tavolo col presidente Sergio Campana. L'importante è che abbiano comportamenti coerenti e costruttivi».

SPOGLIARELLO - Show del disturbatore televisivo Gabriele Paolini davanti Palazzo Mezzanotte a Milano, sede della Borsa, che stasera ospita il sorteggio del calendario di Serie A. Paolini si è spogliato davanti alle telecamere ed ai giornalisti presenti lanciando insulti contro l'ex ct della Nazionale italiana Marcello Lippi. Rimasto in costume, Paolini si è rovesciato del succo di fragola addosso. In seguito è stato invitato dalla forze dell'ordine ad allontanarsi.

GALLIANI - L'ad del Milan, Adriano Galliani, soddisfatto per la nuova formula del sorteggio del calendario: «Nasce la nuova Serie A voluta dalla Lega. Il sorteggio si tiene a Milano, che è la sede della Lega, e in una corniece prestigiosa come la sede della Borsa». Sul mercato: «I tifosi del Milan devono essere comunque felici di quello che abbiamo fatto in questi anni. Abbiamo cambiato allenatore e il mercato non si può dire ancora chiuso. Vediamo».

LO SGARBO - La Lega di serie A non invita la Federcalcio al rito annuale dei calendari, spostato a Milano con evidente atto simbolico (anche se il Coni per domani aveva dato disponibilità del salone d’onore solo per ieri). Una telefonata a Petrucci il presidente Beretta l’ha fatta: cortese il «no grazie » del numero 1 del Foro Italico, volato a Barcellona per gli Europei d’atletica. Non ad Abete e al dg Valentini. E niente inviti anche alla controparte di queste ore: l’Aic se ne resta in giro per i ritiri a raccogliere firme per lo sciopero da imbastire contro la decisione della Lega di far giocare la ripresa del campionato il giorno della Befana.
 
 
 

DEL PIERO: "Inter favorita? Per ovvie ragioni..."

Post n°2171 pubblicato il 28 Luglio 2010 da nadir63l
 

© foto di Francesco De Cicco/TuttoLegaPro.com;Fran

Quale obiettivo può centrale questa Juventus? Scudetto o qualificazione in Champions? Lo spogliatoio bianconero sembra essere diviso sull'argomento: il partito degli ottimisti, capeggiato da Simone Pepe, ritiene che la Juve abbia le carte in regola per competere alla pari con l'Inter. Quello dei pessimisti, rappresentato dallo scettico Giorgio Chiellini, sostiene che ci sia ancora un divario importante tra bianconeri e nerazzurri. Non si sbilancia invece Alessandro Del Piero, che poco fa, interrogato da Sky Sport 24 non ha voluto indicare un obiettivo specifico: "L'obiettivo e ritrovarsi come squadra dopo l'anno scorso - ha dichiarato il capitano juventino - e finire in maniera positiva, essere orgogliosi di quello che abbiamo fatto e rendere orgogliosi i nostri tifosi, e la nostra società. L'Inter parte favorita? Per ovvie ragioni sì", la chiusura sibillina del numero 10.

 
 
 

     

 

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