LA NUOVA CASA BIANCONERA
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«Il vantaggio di dodici punti, che a fine campionato diventerà di quindici, non può essere frutto di null’altro che non il fatto che eravamo più forti. Una grande squadra che quella sera, il 12 febbraio 2006, di fatto si portò a casa il ventinovesimo scudetto. La medaglia ce l’ho ancora casa. E non la restituisco. »
Alessandro Del Piero
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Messaggi di Settembre 2010
Al 10' un gran destro da oltre 30 metri del centravanti apre le danze nella tana del City, al 37' il pari dell'esterno dei Citizens su un grave errore di De Ceglie. Clamoroso rigore negato a Krasic al quarto d'ora. Emozioni nel finale, con una punizione di Del Piero che colpisce traversa e poi rimbalza sulla linea di porta MANCHESTER, 30 settembre - La Juve esce imbattuta dalla tana del City. A Manchester finisce 1-1 con i gol di Iaquinta al 10' e il pari di Johnson al 37'. Partita all'italiana dei bianconeri che colpiscono in avvio di match con un gran gol dell'attaccante calabrese, giocano venti minuti di grande calcio e poi impostano un match di chiusura e ripartenze lasciando spazio e manovra agli inglesi. Che pareggiano su un errore di De Ceglie e comandano il gioco per tutti i restanti 70', mettendo in mostra una Juve alla quale manca il gioco da grande del calcio ma che non manca di grinta operaia, di asfissiante copertura e di calcioni dalla difesa, a scapito di qualsiasi azione che non sia un contropiede. Grinta che permette di tornare a Torino dalla trasferta di Europa League con un punto prestigioso che fa morale in vista del big match contro l'Inter. In classifica i bianconeri ora hanno due punti e seguono il club di Mancini e il Lech Poznan, a quota quattro. EUROGOL IAQUINTA - La Juve, con la novità Martinez titolare, affronta con un piglio inglese il match, aggressiva e veloce, mettendo in difficoltà gli avversari. Iaquinta fa le prove del gol al 4', con un gran destro da fuori area che trova pronto Hart alla risposta. L'estremo difensore inglese deve però arrendersi alla cannonata dello stesso attaccante sei minuti più tardi: bomba da distanza siderale che si infila a fil di palo sulla destra del portiere. La reazione del City non si fa attendere: sono potenti ma non precise le conclusioni di Tevez (che Grygera soffre terribilmente), Adebayor, Johnson e Adebayor che arrivano dalle parti di Manninger prima della mezz'ora, ma la Juve recrimina per un clamoroso rigore negato a Krasic attorno al quarto d'ora del match: il serbo viene steso da Zabaleta con un fallo da dietro in piena area, il direttore di gara Gonzalez lascia inspiegabilmente continuare a pochi metri dall'intervento. JOHNSON BEFFA DE CEGLIE - Il Manchester però è padrone della partita, la Juve piano piano scompare e soffre. Al 34' Barry colpisce il palo di testa su un cross di Tevez, poi nei minuti seguenti i bianconeri capitolano sul taglio di Johnson, servito perfettamente da un passaggio filtrante di Yaya Touré: il mancino dei Citizens si beve De Ceglie, che non solo lo tiene in gioco ma lo lascia partire senza contrastarlo: l'uscita di Manninger è incomprensibile e a porta spalancata l'esterno di Mancini non può sbagliare. Del Piero un fantasma, Martinez abbandonato sulla fascia, i bianconeri cercano sempre Krasic che si esalta e viene toccato di nuovo in area di rigore da Kompany: il contatto c'è ma il serbo accentua la caduta e Gonzalez decide per un cartellino giallo quasi fuori luogo. Il primo tempo si chiude sul pari. DEL PIERO, TRAVERSA E LINEA SU PUNIZIONE - Un tiro centrale di Del Piero apre la ripresa ma la danza la conduce sempre il City. Del Neri cambia Martinez, evanescente, con Pepe dopo otto minuti. Johnson, galvanizzato dal gol, è in ogni manovra offensiva e prova a impegnare Manninger mentre la manovra bianconera latita, senza idee. Barry ci prova da fuori senza precisione, che manca anche a Del Piero su punizione al 21'. Iaquinta vanifica per egoismo un contropiede poco prima della mezz'ora, mentre anche De Ceglie lascia il posto a Motta. Mancini prova la carta Silva per Adebayor, Del Neri rinforza il centrocampo con Melo per un esausto Krasic. Anche il City rallenta e la Juve sfiora il colpaccio con il suo numero 10, ancora su punizione, a pochi minuti dal termine: traversa e palla che rimbalza sulla linea prima di uscire. Sissoko al 90' con un destro fa gridare al gol ma il tiro esce a lato di poco. Finisce dopo tre minuti di recupero, la Juve torna a casa consapevole di non essere ancora tornata grande, ma di avere il carattere per farlo. |
45' - Finisce qui il primo tempo: Manchester City-Juventus 1-1. Bianconeri in vantaggio al 10' con un potente destro dalla distanza di Iaquinta. Al 36' pareggio inglese firmato da Johnson. La squadra di Delneri non sta comunque sfigurando al cospetto della quotata formazione allenata da Roberto Mancini. |
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Le dichiarazioni di Paolillo, rilasciate a margine dell'incontro di calcio di ieri sera contro il Werder Brema, lasciano basiti; viene in mente una famosa canzone di Vasco Rossi, che comincia proprio con "Ho guardato dentro una bugia e ho capito che è una malattia". La canzone in questione è "Senza Parole", esattamente come ci sentiamo noi nel leggere quanto detto da Paolillo il quale, per inciso, a fronte di tutto quanto sta emergendo al processo di Napoli, è davvero senza vergogna. |
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La Juventus di Gigi Del Neri scende in campo stasera per affrontare il Manchester City di Tevez e David Silva, una partita delicata a sole 72 ore dal posticipo domenicale che vedrà i bianconeri sfidare i nemici-avversari dell'Inter. Per questo è probabile assistere a un leggerissimo turnover. Ecco le probabili formazioni. Manchester City: Hart, Zabaleta, Kolo Touré, Kompany, Boateng, De Jong, Silva, Milner, Johnson,Tevez. Juventus: Manninger, Grygera, Legrottaglie, Chiellini, Motta, Pepe, Sissoko, Marchisio, Krasic, Del Piero, Iaquinta. |
Sparata o realtà? Ieri durante la trasmissione Chiambretti Night, il giornalista di La7, Paolo Colombo, omosessuale dichiarato dal 2008, ha affrontato la tematica dei gay nel mondo del calcio rivelando: “Moggi disse che nella sua squadra non c’era posto per i gay, però nella Juventus c’erano e ci sono ancora molti gay”. Una dichiarazione che ha lasciato di stucco lo stesso Chiambretti che Incalzando Colombo ha chiesto di indicare i giocatori: “Non posso fare i nomi, diciamo che dal centrocampo in su ce ne sono di diversi”. |
Moratti: «È la Juve a dover restituire gli Scudetti all'Inter» Il presidente nerazzurro, prima della sfida col Werder non le manda a dire: «Ha ragione Paolillo: sono loro a dover restituire a noi alcuni titoli. Agnelli dice che sono nervoso? Lo poteva dire e gliel'ho lasciato fare. Domenica potrei anche essere con loro ma non ci sono e quindi lo farò per conto mio»
MILANO, 29 ssettembre - Massimo Moratti lancia il suo attacco diretto. Risponde ad Agnelli, dice la sua sugli Scudetti della Juve e parla anche del titolo del 2006 che potrebbe essere revocato all'Inter nei prossimi giorni. Ecco l'intervista che il presidente nerazzurro ha rilasciato a Sky Sport prima della sfida contro il Werder Brema: Andrea Agnelli ha detto che lei è un po’ nervoso. A pochi giorni da Inter-Juve, è realmente così? «A parte il fatto che è passato un po’ di tempo da quando l’ha detto e quindi non ho nessun tipo di reazione nei suoi confronti, tutt’altro. Mi dispiace anzi, aver pensato male nel caso, ma mi sembra una battuta che poteva dire e quindi lasciamogliela dire. Domenica potrei anche essere con loro ma non ci sono e quindi lo farò per conto mio». Poco fa Paolillo ha detto che semmai la Juventus dovrebbe restituirne altri di Scudetti all’Inter piuttosto che chiedere la revoca di quello del 2006? «È tutto vero ma non insisterei in questi giorni su tutte queste cose, visto che c’è la partita e visto che dobbiamo poi comunque sempre rimanere nell’ambito di una partita di calcio e quindi per favore cerchiamo di non esagerare nella polemica in questi giorni perché può essere antipatico veramente. Cerchiamo di non farlo e poi vediamo di essere bravi noi domenica a fare bene la partita». |
Alessandro Del Piero all’età di 35 anni, ( ne compirà 36 il 9 Novembre) sembra proprio non voler farsi da parte. Infatti le sue prestazioni in campo continuano ad esaltare i tifosi juventini e non solo. Le tre perle messe a segno tra preliminari e primo turno di Europa League e le buone prove in campionato lasciano ben sperare. Le sue giocate e i suoi goal saranno determinanti anche quest’anno. Qualità tecniche mai messe in discussione, accompagnate dalla capacità di essere capitano e leader. Una squadra nuova che ha bisogno del suo capitano in campo e fuori, per essere trascinata verso la vittoria e nei momenti difficili per essere portata in salvo mettendoci la faccia proprio come ha sempre fatto Del Piero. Il numero 10 juventino attraverso il proprio sito dice di pensare già al City e da li poi penserà alla sfida di domenica contro l’Inter. Che il capitano abbia in mente una nuova esultanza da sfoderare contro l’ex allenatore neroazzurro Roberto Mancini (ora allenatore del City) per poi riconfermarla domenica proprio contro l’Inter? |
“E' un banco di prova importante, che servirà per consolidare il cammino intrapreso”. Alessandro Del Piero è pronto per la gara di domani contro il Manchester City. Una partita da affrontare però con la mente sgombra, non pensando a quella di domenica contro l'Inter: “Dobbiamo avere la testa solo a domani sera - ha detto in conferenza stampa - per quanto si conosca l’importanza di Inter-Juve, perché per affrontare bene la partita con i nerazzurri, dobbiamo fare bene domani sera”. Del Piero ha infine rivelato una curiosità, di carattere musicale: “Noel Gallagher degli Oasis verrà a vedere la partita, qui è di casa e sicuramente farà il tifo per il Manchester”. |
Un altro juventino DOC si separa dalla Vecchia Signora. Si tratta di Michelangelo Rampulla, che lascia la società bianconera dopo una lunghissima militanza. Ad annunciare l'addio è una nota della stessa Juventus: "Michelangelo Rampulla ha risolto consensualmente, con decorrenza dal primo di ottobre, il suo contratto con la Juventus - si legge sul sito ufficiale del club -. Tifoso juventino dalla nascita, Rampulla ha giocato in bianconero per dieci anni (1992-2002) conquistando i trofei più prestigiosi. Appesi i “guanti” al chiodo, Rampulla è rimasto in società prima in qualità di allenatore dei portieri nello staff di Deschamps, poi con un incarico di responsabilità nel settore giovanile, infine ancora in campo ad allenare i numeri uno con Ferrara allenatore. A Rampulla un caloroso grazie e un augurio sincero per i suoi progetti futuri". |
La primavera bianconera ha confermato il pronostico e, con un 7-0 senza storia, ha passato il primo turno di Coppa Italia. Dopo il 4-0 dell'andata al Chisola di Vinovo, la squadra di Bucaro ha distrutto il Piacenza senza particolari problemi. In grande spolvero per i bianconeri Belcastro, Bianconi e Libertazzi autori delle reti bianconere. Adesso sulla strada della Juventus ci sarà la Fiorentina, che ha battuto i pari età del Siena. Le gare si svolgeranno il 19 e 27 ottobre. Adesso si torna a pensare al campionato con la sfida di cartello contro il Genoa, capolista con tre vittorie in altrettante gare. |
Venerdì andrà a deporre al tribunale di Napoli sui sorteggi arbitrali COMO, 29 settembre - «Sorteggio regolarissimo. Io non sono tifoso, ma credo che quello che dirò piacerà ai tifosi juventini: nessuno mi catechizzò sul da farsi. Lo ripeto: l’estrazione delle palline era assolutamente regolare». Così un giornalista de “La Provincia di Como”, chiamato ad estrarre le palline per uno dei sorteggi di Calciopoli nel maggio 2005, ha raccontato cosa dirà al tribunale di Napoli sul sorteggio. «I due carabinieri presenti? Avevo notato due uomini che non parevano giornalisti, mai immaginavo si potesse trattare di carabinieri - ha spiegato alla “La Provincia di Como” - Né pensavo di essere protagonista di quel video inserito nel fascicolo processuale». |
Christian Pasquato è una delle rivelazioni della Serie B ed ha già realizzato 5 reti su 6 per il Modena. Il 21enne talento degli emiliani è di proprietà della Juventus che lo ha ceduto in prestito nella serie cadetta, per "fargli fare le ossa". In un'intervista al Corriere dello Sport, Pasquato rivela il segreto delle sue punizioni che gli ha permesso di realizzare molte reti nella sua carriera: "Mi ricordo bene quel che diceva il maestro Alex: 'Basta tirarne due-tre al giorno’ – confessa Pasquato - del resto ne capitano due-tre per partita e riuscire a sfruttarle è un'arma in più. Amo calciarle sin da piccolo e dopo l'allenamento mi fermo spesso e volentieri per provare”. Pasquato però non sa solo calciare le punizioni ma ha molto talento che ha permesso al Modena di fare il salto di qualità in questo inizio di stagione: "Non ci sono segreti nel prepararsi e affinare le soluzioni – conclude - si simula la barriera, si piazza il pallone e si guarda la porta. Però, sia chiaro che io non penso solo alle punizioni, sono un perfezionista negli allenamenti su tutto, cercando di curare e di seguire ogni particolare” . |
Inviato da: diletta.castelli
il 11/10/2016 alle 17:05
Inviato da: dimariamonicaa
il 08/04/2016 alle 21:04
Inviato da: aldo.giornoa64
il 20/12/2015 alle 22:00
Inviato da: aldo.giornoa64
il 13/12/2015 alle 23:54
Inviato da: aldo.giornoa64
il 08/12/2015 alle 23:14