LA NUOVA CASA BIANCONERA
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«Il vantaggio di dodici punti, che a fine campionato diventerà di quindici, non può essere frutto di null’altro che non il fatto che eravamo più forti. Una grande squadra che quella sera, il 12 febbraio 2006, di fatto si portò a casa il ventinovesimo scudetto. La medaglia ce l’ho ancora casa. E non la restituisco. »
Alessandro Del Piero
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Messaggi di Marzo 2011
Ennesima beffa di mercato per i bianconeri. 31.03.2011 21:45 di Alessandro Vignati Errare è umano ma perseverare è diabolico, questo detto andrebbe ripetuto a Beppe Marotta che dopo la non lusinghiera figura rimediata nell'affare Piazon rischia di commettere una nuova debacle sul mercato giovani. Secondo l'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport il diciassettenne difensore sloveno del Maribor Luka Kranjc sarebbe stato acquistato dal Genoa dopo essere stato a lungo trattato dalla società bianconera che, ancora una volta, ha dimostrato difficoltà inaccettabili per un club del prestigio e blasone bianconero. Ora non ci resta che aspettare le giustificazioni del direttore generale juventino, dopo essersi dichiarato onorato di non aver preso Piazon a quelle cifre chissà come ci sorprenderà questa volta. |
“Ho altri 5 anni ad altissimo livello”. Ospite speciale della puntata del Chiabretti Night, Buffon ha parlato del suo futuro, non escludendo la possibilità di trasferirsi verso altri lidi, una volta terminata la stagione in corso. Buffon ha poi analizzato la difficile situazione vissuta dalla Juventus: “Del Neri sta facendo il possibile. Inutile negarlo, abbiamo problemi che non avevamo prima. E' un periodo in cui l'autostima non è al massimo, è una cosa psicologica, in Nazionale non abbiamo gli stessi problemi”. |
Antonio Conte ai microfoni di Studio Sport parla del suo eventuale passaggio a fine stagione sulla panchina della Juventus e dei segreti del suo Siena. Ecco l'intervista integrale, trascritta da TuttoJuve.com: Mezzaroma punta su di te, ma vacillerebbe se mi chiamasse la Juventus di Agnelli.... Ma ora i tifosi vogliono Antonio Conte, c'è una novità rispetto ai tempi di Bari... A nove giornate dal termine, il Siena è secondo a un punto dall'Atalanta e a + 8 dal Novara... Hai l'attacco più prolifico e la terza difesa del campionato, spiegaci il segreto del tuo calcio... Dai tempi di Arezzo, tu giochi esclusivamente con quattro punte sempre e senza rimpianti... |
Il procuratore e due suoi collaboratori hanno sentito il presidente nerazzurro sulle telefonate che riguardano proprio il patron e Facchetti. Moratti nel pomeriggio dice: «Ho chiesto scusa per aver definito ridicola questa indagine, ma ritengo kafkiano quello che sta succedendo. Mi hanno letto la trascrizione di alcune intercettazioni. Siamo tranquilli» TORINO, 31 marzo - Il procuratore Palazzi e due suoi collaboratori hanno sentito per tre ore Massimo Moratti, presidente nerazzurro, sulle telefonate che riguardano proprio il patron e Facchetti. Moratti nel pomeriggio dice: «Ho chiesto scusa per aver definito ridicola questa indagine, ma ritengo kafkiano quello che sta succedendo. Mi hanno letto la trascrizione di alcune intercettazioni. Siamo tranquilli. Non rinuncerò mai allo Scudetto del 2006, non è qualcosa che mi rimane sullo stomaco. Continuo a considerarlo un risarcimento per i torti subiti in quegli anni». «Come è andato l'incontro? L'importante è che ci fosse. Come è andata dovete chiederlo a lui ma è stato un incontro sereno ed educato da entrambe le parti». Così Massimo Moratti risponde ai cronisti al termine del faccia a faccia, durato circa un paio d'ore, col procuratore federale Stefano Palazzi, che ha voluto sentirlo nell'ambito dell'istruttoria relativa all'esposto della Juventus sull'assegnazione dello scudetto 2005/2006. Moratti aveva definito la convocazione «ridicola», «ma allora non ero preoccupato, la consideravo kafkiana ma mi sono anche scusato di quelle dichiarazioni di cui mi sono pentito - precisa - È stata comunque una cosa molto vicina a quella che avevo fatto con Borrelli ai tempi». LE CONSEGUENZE - Su quali saranno le conseguenze Moratti non si pronuncia: «Non voglio entrare in decisioni successive, chiaramente sono più che convinto delle mie posizioni ma questo non toglie a loro la libertà di giudizio», sottolinea il massimo dirigente nerazzurro, che fa sapere che durante l'audizione non c'è stato alcun ascolto di intercettazioni ma solo la lettura. Il fatto che l'incontro sia stato fissato nella settimana dell'atteso derby col Milan «non è inopportuno, resta il fatto che magari uno non si senta parte di una situazione ma era giusto che mi volesse sentire su questa cosa. È un qualcosa che riguarda me e non l'Inter. Lo scudetto del 2006 un tormento? Non lo è assolutamente». Adesso meglio pensare al calcio giocato: «Bisogna essere sempre concentrati su tutto, rimane nel cuore il fatto che sabato c'è una partita importante», conclude Moratti LE PAROLE DI ABETE - «Rimangono due paletti. Il primo è il forte auspicio che entro giugno la situazione venga definita, il secondo è l'autonomia degli organi di giustizia e della Procura Federale. La Federcalcio ha dato la sua indicazione per chiudere il cerchio nell'ambito della stagione sportiva». Così il presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, ha risposto a proposito dell'audizione di Moratti a Milano con il procuratore federale Stefano Palazzi, ammettendo che dovrebbero essere rispettati i tempi auspicati dallo stesso Abete. «Tutte le attività che svolge la Procura Federale - ha aggiunto a margine della prima edizione del Premio Enzo Bearzot istituito dall'US Acli e vinto dal ct della nazionale azzurra, Cesare Prandelli - Sono collegate all'autonoma valutazione che fa nell'apeertura di un'indagine sulla base di esposti o di segnalazioni di atti processuali, della correttezza comportamentale dei soggetti tesserati. Va ricordato che l'approfondimento in atto della Procura nasce dalla volontà di valutare situazioni successivamente intervenute dopo Calciopoli che hanno poi avuto compiuta informazione in sede processuale. L'attivazione dell'iter non parte per l'esposto della Juve, ma per le valutazioni autonome della Procura». LE 10 DOMANDE - Ecco le 10 domande che il procuratore Palazzi doveva rivolgere a Massimo Moratti: 1 - Perché ha sempre taciuto sul fatto che anche l’Inter telefonava ai designatori arbitrali e agli arbitri stessi, nonostante la Procura che nel 2006 invitò tutti i tesserati a contribuire all’indagine? 2 - Sapeva che Giacinto Facchetti, allora presidente dell’Inter, esercitava pressione sugli arbitri? 3 - Era a conoscenza che Giacinto Facchetti parlava con Paolo Bergamo, Pierluigi Pairetto e Gennaro Mazzei discutendo con loro le “griglie” delle designazioni arbitrali? 4 - Cos’era il «regalino» che Paolo Bergamo doveva venire a ritirare a Milano, di cui Facchetti parla allo stesso Bergamo in una telefonata del 23 dicembre 2004? 5 - Ritiene un comportamento leale e rispettoso dell’articolo 1 quello di un presidente che va ad incontrare l’arbitro prima della partita, come lei dice di voler fare con Gabriele nella telefonata con Bergamo del 10 gennaio 2005? 6 - Ha mai letto il report “Operazione Ladroni”, redatto dall’investigatore Cipriani dopo le indagini svolte su De Santis, o è a conoscenza che lo abbia letto Facchetti, a cui Tavaroli sostiene di averlo consegnato personalmente? Facchetti? 7 - Ha mai presentato un esposto alla magistratura a proposito dei sospetti di un sistema per condizionare gli arbitri, violando così la clausola compromissoria, come sostiene Tavaroli nel suo interrogatorio del 29 settembre 2006? 8 - Era a conoscenza del fatto che Tavaroli aveva proposto a Facchetti di diventare una « fonte confidenziale » affinché i Carabinieri del nucleo operativo di Milano indagassero sui rapporti fra De Santis e Moggi? 9 - Conferma di aver detto il 23 marzo 2005 a Paolo Bergamo di essere soddisfatto della gestione dei due designatori poi accusati di essere uomini della Cupola di Moggi, nell'anno dell'indagine Calciopoli sostenendo che « rispetto a prima, ora siamo veramente nelle condizioni di stare tutti tranquilli. Così anche voi ( Bergamo e Pairetto, ndr) non dovete disperare» . 10 L'Inter, relativamente all'esposto sullo scudetto 2006, punterà sulla prescrizione e sull'improcedibilità (utilizzate da Palazzi per spiegare l'archiviazione sul caso Telecom nel 2007) in caso di procedimento disciplinare, visto che molti contatti sono relativi a Giacinto Facchetti. |
Juve: per il difensore gli esami hanno evidenziato una "lesione di primo grado del muscolo retto femorale della coscia destra". Problema ai muscoli adduttori per il capitano che rischia di non farcela per la sfida con i giallorossi TORINO, 31 marzo - Brutte notizie in casa Juve. Si è rivelato più grave del previsto l'infortunio di Giorgio Chiellini, che dovrà restare fuori dai campi di gioco per trenta giorni. Da valutare domani, invece, le condizioni di Alessandro Del Piero, vittima di un problema muscolare oggi in allenamento. IL COMUNICATO - "Lo staff medico della Juventus, al termine dell’allenamento di questa mattina, ha diramato il seguente notiziario medico -recita la nota ufficiale sul sito del club bianconero- Questa mattina Giorgio Chiellini è stato sottoposto, presso l’Istituto di Medicina dello Sport e l’Ospedale CTO di Torino, ad esami strumentali che hanno evidenziato la lesione di primo grado del muscolo retto femorale della coscia destra. La prognosi per il completo recupero è di 30 giorni. Alessandro Del Piero, uscito anzitempo durante l’allenamento odierno, ha accusato un problema ai muscoli adduttori della coscia sinistra. nella mattinata di domani verranno effettuati gli accertamenti del caso. Jorge Martinez prosegue in campo il suo iter riabilitativo per smaltire l’affaticamento all’adduttore sinistro e le sue condizioni verranno monitorate giorno per giorno. Armand Traore oggi ha lavorato in palestra in seguito di un affaticamento ai muscoli adduttori della coscia destra. Le sue condizioni verranno valutate quotidianamente". |
glmdj
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Assurda decisione del superprocuratore Palazzi. Della serie all'assurdo non c'è mai limite domani si svolgerà sì il tanto atteso interrogatorio del superprocuratore della Figc Stefano Palazzi a carico di Massimo Moratti, riguardo la vicenda esposto presentato dalla Juventus, ma non si effettuerà a Roma presso la sede della Procura Federale ma bensì a Milano nella sede degli uffici del presidente interista. Una decisione anticipata in questi giorni da vari quotidiani, da Repubblica a La Gazzetta dello Sport, e che lascia francamente sconcertati e a dir poco perplessi sulla volontà della Figc di analizzare i gravissimi contenuti nelle nuove telefonate dopo aver letteralmente decapitato in due settimane nel 2006 una squadra fortissima per situazioni analoghe se non, a nostro avviso, minori. Sarebbe come se la polizia effettuasse l'interrogatorio di un soggetto accusato per (facciamo un esempio) furto a casa sua, tanto per intenderci in quanto l'oggetto del contendere è lo scudetto rivendicato dai bianconeri che lo vinsero sul campo salvo poi vederselo assegnato all'Inter in quanto "prima società in classifica che non colloquiava con i designatori", cosa rivelatasi non vera. L'attesa è dunque per domani, nell'attesa rispolveriamo un vecchio detto che calza a pennello per definire questa bislacca situazione: se Maometto non va alla montagna...... |
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Il dirigente tranquillizza il guardalinee per gli attacchi di Foschi TORINO, 30 marzo - «Uno di noi». Un coro da ultrà? No, la rassicurazione con cui Leonardo Meani, addetto agli abritri del Milan ai tempi di Calciopoli, tranquillizza un agitatissimo Cristiano Copelli, assistente che aveva commesso un errore piuttosto grossolano in Sampdoria- Palermo ( campionato 2004- 2005), vinta dai blucerchiati 1- 0 grazie ad un calcio di rigore assegnato da Rodomonti, proprio su segnalazione dell’assistente Copelli, per un presunto fallo di mano di Fabio Grosso. Il ds rosanero Rino Foschi è una furia, prima lo aggredisce in campo, poi attraverso i media: un vero e proprio massacro per un rigore che costa la qualficazione Champions al Palermo. A un certo punto, Copelli non ce la fa più e a chi chiede aiuto? A Leonardo Meani. E la telefonata del 19 aprile 2005, alle 9.52 è fra quelle intercettate sull’utenza di Meani. Copelli: Leo? Ti disturbo? Hai due minuti da deicarmi? Meani: Certo, dimmi C: No, adesso mi sono rotto il cazzo, sai che non ho mai detto o fatto niente, perché ho sempre voluto andare avanti con le mi armi. Ma adesso basta... ieri sera ho visto la trasmissione Sky e c’era Foschi, c’era anche Franco Ordine, De Biasi, l’altro che non mi ricordo che c’è sempre... Sconcerti. Adesso Foschi ha girato... M: Sì! Ha girato tutto! C: Ha girato tutto come attacco personale a me, tutto quanto. Io ho chiesto scusa, io ho sbagliato, la manifestazione non è stata corretta, chiedo scusa, però questo assistente dopo un errore del genere è inqualificabile, è una persona che non deve prendere più in mano la bandierina. Andatevi a prendere tutti gli articoli sono anni che ne ha combinato a non finire. Al che Bonan è intervenuto e ha detto: guardi Foschi, che Copelli è uno degli assistenti internazionali ed è uno che... M: E’ candidato ad andare ai Mondiali C: No, ha detto: uno dei più bravi. Allora Foschi ha detto: no, guardi non ha capito, questo non deve più prendere in mano una bandierina, non deve più uscire su un campo di calcio, è uno dei mali delle partite di calcio. E’ intervenuto De Biasi... .... e Foschi ha ribattuto: no Gianni, ti conosco da tanto tempo, ma non hai capito questo assistente non deve più uscire. E allora no! Non ci sto... M: Allora sai cosa faccio ora, chiamo Braida che è suo amico, e gli dico: senti, dì a Foschi di piantarla! C: No, soprattutto, il problema qual è? Lui in campo mi ha detto di tutto e io sono stato zitto... M: Sì, si vedeva il labiale che diceva: lasciate stare è pazzo, è pazzo! |
Nuovi sviluppi per la corsa alla panchina bianconera. Seppur resti sempre Luciano Spalletti il candidato favorito per diventare allenatore della Juventus della stagione 2011/12 le quotazioni di Gian Piero Gasperini sono salite divenendo la principale alternativa. A rivelarlo è l'inviato di Sky Paolo Aghemo che durante l'edizione odierna di Sky Sport 24 ha spiegato come si sono intensificati i contatti con il tecnico piemontese. Una scelta che sarebbe in controtendenza con la rosa attuale e le indicazioni di mercato data la passione dell'ex genoano per il 3-4- |
Giulemanidallajuve su calcio gp |
Tegola per la Juventus e preoccupazione per Gigi Delneri. Al 16' del primo tempo della gara amichevole, in corso, tra Ucraina ed Italia, il difensore azzurro e bianconero Giorgio Chiellini ha dovuto abbandonare anzitempo il terreno di gioco per un fastidio muscolare alla coscia (fitta alla parte alta del quadricipite), sul risultato di 0-0 (11' dopo l'Italia è passata in vantaggio con gol di G.Rossi), nel tentativo di rincorrere un pericoloso attacco dei padroni di casa. Lo staff juventino si augura che il ct Prandelli abbia scelto di sostituire "Chiello" (al suo posto debutto per Astori, difensore del Cagliari) soltanto per precauzione e non per un problema grave. Domenica sera, infatti, c'è un importantissimo posticipo in terra capitolina tra Roma e Juventus, determinante per il futuro europeo (almeno Europa League) della Vecchia Signora ed affrontarlo senza un gladiatore come Chiellini sarebbe davvero un bel guaio, come se, quest'anno, la Juventus non ne avesse avuti già abbastanza. C'è da dire, però, che la prima impressione ha fatto pensare che per il difensore toscano si sia trattato solo di un'uscita dal campo a scopo precauzionale. Il giocatore ha abbandonato il rettangolo verde con un'andatura abbastanza tranquillizzante e questo dovrebbe scongiurare uno stop prolungato. |
E' sempre alla ricerca di uno sconto la Juventus per acquisire interamente Fabio Quagliarella, autore di una gran prima parte di stagione prima del crack al ginocchio del 6 gennaio contro il Parma. Il giocatore, in prestito con diritto di riscatto dal Napoli, quasi certamente diventerà bianconero per intero al termine della stagione ma il direttore generale Beppe Marotta è alla ricerca del modo di pagare meno di quei 10 milioni, cifra a cui è fissato il riscatto. Secondo l'edizione odierna de "Il Mattino" potrebbe entrare nella trattativa Felipe Melo, il brasiliano infatti potrebbe lasciare Torino al termine della stagione e i partenopei, alla ricerca a loro volta di un mediano, potrebbero cogliere al balzo l'occasione per collimare entrambe le esigenze. |
Oggi pomeriggio la Juventus è tornata al lavoro al centro sportivo di Vinovo, dopo i due giorni di riposo concessi da mister Delneri. Assenti naturalmente i sei azzurri, impegnati stasera nell'amichevole di Kiev contro l'Ucraina. Erano invece presenti Krasic e Sorensen, rientrati anzitempo dalle rispettive nazionali. Milos, infatti, salterà per squalifica la sfida di stasera tra la sua Serbia e l'Estonia, mentre il giovane difensore ha lasciato in anticipo il ritiro dell'Under 21 danese per una lieve contusione, peraltro già smaltita. Entrambi si sono allenati regolarmente assieme al resto del gruppo. I bianconeri, 13 in tutto, hanno sostenuto il riscaldamento in campo e hanno proseguito con un esercizio di conduzione palla tra i “cinesini”, prima di rientrare in palestra. Successivamente i giocatori, a piccoli gruppi, sono tornati in campo, per affrontare una serie di test atletici e di ripetute. A parte ha lavorato Paolo De Ceglie che prosegue nel suo programma di recupero. |
glmdj
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