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Messaggi di Agosto 2011

Amauri non si schioda: "Resta alla Juve"

Post n°5310 pubblicato il 31 Agosto 2011 da nadir63l
 

L'agente del giocatore parla della permanenza in bianconero del suo assistito.
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Resterà alla Juventus Amauri, a confermarlo a calciomercato.com è il suo procuratore Giampiero Pocetta che nega così l'ultima ipotesi sorta nelle ultime ore relativa all'Olympique Marsiglia. Una chiusura netta: "Ringraziamo le squadre che si sono interessate ma ha scelto di rimanere in bianconero. Ipotesi estero? Assolutamente no, vuol giocarsi le sue carte a Torino". Resta da capire quali carte dato che il giocatore non sarà mai chiamato in causa da Antonio Conte che l'ha escluso dal progetto tecnico e anche come sarà l'atteggiamento dei tifosi, decisamente seccati e irritati per i continui rifiuti ad ogni destinazione di alcuni giocatori come appunto l'italo-brasiliano e Iaquinta. Si prevedono mesi caldi per entrambi.

 
 
 

NESSUNA SORPRESA, NON ARRIVA IL DIFENSORE. GIALLO ANDREOLLI

Post n°5309 pubblicato il 31 Agosto 2011 da nadir63l
 

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

19.15 - Nei corridoi dell'AtaHotel si sta spargendo la voce di un fax in extremis per Andreolli. Potrebbe essere lui l'acquisto, ma al momento non giungono conferme.

Ore 19 -  Termina il calciomercato e la Juventus è rimasta a guardare senza acquistare il difensore, ma incassando tanti rifiuti. E' questa una delle notizie odierne, mentre Roma, Inter e Milan si sono date da fare acquistando Pjanic, Gago, Zarate e Nocerino...

 
 
 

E poi i barboni eravamo noi!

Post n°5308 pubblicato il 31 Agosto 2011 da nadir63l
 


Immagine IPB

di L. Basso

Come da tempo gli amici dell’associazione sanno bene, fuori dal “Mondo GLMDJ” io faccio l’Amministratore di Condominio. Sì, quella figura losca, più malvagia di Voldemort, da sempre al centro di mille leggende urbane, tanto tetra e fosca da meritarsi un ruolo nel bellissimo film “Il Mostro” di Benigni.
Quotidianamente mi trovo pertanto a battagliare tra fornitori e condòmini, ed il terreno di scontro più truculento è proprio quello dove queste due fazioni si incontrano, cioè quello economico. Come spiegare all’idraulico che non posso pagargli la fattura perchè sul conto di quel condominio non c’è una lira? E come sollecitare a cuor leggero il pagamento delle spese condominiali al cassintegrato Bertone?
Spesso, però, entra in gioco una variabile ulteriore, che è la strafottenza umana. Quel sentirsi “al di sopra” di ogni legge e di ogni dovere. Quel senso di onnipotenza tipico dei parvenu secondo cui le leggi devono valere per tutti ed essere scritte dal fulmine sulle Sacre Tavole... meno che per me, s’intende!
Non ci crederete, ma mi è capitato anche questo: gente offesa e stizzita perchè ho sollecitato il pagamento delle rate scadute da tre mesi quando “nella vita ci sono priorità, e le spese condominiali passano in secondo piano”.
Per carità. Se uno deve acquistare un farmaco salvavita... o semplicemente mettere il pane sulla tavola ai figli... Ah, no? Ah, ecco, doveva comprare la sella nuova per l’Harley Davidson, capisco...

E così giornalmente mi trovo davanti a questi campionari di varia umanità. E se provo una tenerezza infinita nei confronti della pensionata ottuagenaria che quasi in lacrime mi chiede scusa perchè è venuta il 7 e non il 5 del mese, non riesco a nascondere il fastidio che provo quando non posso pagare un muratore o un lattoniere perchè è da sei mesi che il Dottor Pincopallo o l’Avvocato Tiziocaio non paga le spese di condominio.

Gente che viaggia con SUV modello Titanic, con mogli ingioiellate come la Madonna di Oropa, che sfoggia a dicembre l’abbronzatura da settimana a Capo Verde o a Mauritius, e che ti mette nei guai un condominio perchè le scadenze delle quote, per loro, non contano. A differenza della Signora Marisa, che paga puntuale e per questa settimana non andrà dal macellaio. E con cui, quando si lamenta di “quelli là”, mi permetto la battuta: “Certo che sono i ricchi che non pagano i debiti. Sono ricchi proprio perchè non pagano mai!”

Chissà come se la passa, a proposito, l’Amministratore di Condominio del Dottor Moratti.
E’ del’altro giorno, infatti, la notizia secondo cui una ditta del triveneto avrebbe intenzione di promuovere un’azione
di pignoramento nei confronti dell’Inter per il mancato pagamento di alcuni lavori di installazione di vasche idromassaggio.
Un debito di 85mila €uro, che per una società multimilionaria come l’Inter sarà più o meno pari alla somma annualmente stanziata per l’acquisto della carta igienica, ma che per la ditta di Eraclea vuol dire pagare o non pagare gli stipendi ai dipendenti.
Per questo motivo la ditta sarebbe pronta a promuovere un pignoramento nei confronti del debitore. Di sicuro la questione verrà chiusa prima dell’intervento dell’Ufficiale Giudiziario, ma a chi scrive è scappato più di un sorriso pensando al nuovo acquisto Forlan che, appena arrivato in sede, viene portato via da due Carabinieri dopo la regolare apposizione dei sigilli, e portato coattivamente ad installare vasche da bagno. “Signò, e una bella cabina doccia con la radio nun ce la mettiamo?”

D’altro canto non è la prima volta che per incassare dei soldi in quel di Milano, si devono scomodare le carte bollate.
A seguito della causa contro Ferruccio Mazzola per la pubblicazione del suo libro in cui –diciamo così- svelava le ricette segrete della Premiata Caffetteria Herrera, l’Inter fu condannata al pagamento delle spese processuali. Beh, dopo un anno, per prendere quei cinquemila €uro, l’Avvocato di controparte fu costretto a promuovere il
pignoramento dell’incasso di una partita dei nerazzurri. Per carità, ora non voglio dire che questi comportamenti scorretti siano esclusivo appannaggio di Moratti & C. Purtroppo è una consuetudine consolidata in ogni campo: non pagare mai fino a che non te li chiedono, e anche allora –se si può- non pagare tutto il dovuto.
Proprio nel mio lavoro vedo tutti i giorni i soliti “furbetti” che propongono in Assemblea di non saldare i lavori alla ditta che ha rifatto la facciata adducendo fantasiosi o esagerati “difetti”. “Tanto per quei soldi che gli dobbiamo ancora non ci fanno causa. E se ce la fanno andiamo a fare una transazione con l’avvocato e chiudiamo tutto dandogliene la metà”.

Già.
Alla faccia dei bei tempi dove i contratti si facevano con una stretta di mano.
Ma che forse sono esistiti solo nel mondo della fantasia.

Permettetemi però di ricordare come, secondo la terminologia “bauscia”, potrebbe essere definito uno che compra le cose e poi non le paga.
Esattamente: “Barbùn” . Barbone, in pratica.
Termine che d’altronde viene anche usato per definire quegli irsuti ed erranti individui (appunto) che vivono di accattonaggio, raccattando cose, magari “prendendole in prestito” all’insaputa del proprietario.

Una vera “figura da barbùn”, insomma.
Per cortesia, qualcuno provveda ad informare il Signor Gianfelice, che di “quattro barboni” se ne intende.
Vero?

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1823


 
 
 

Abete: barcollo ma non mollo...

Post n°5307 pubblicato il 30 Agosto 2011 da nadir63l
 

Immagine IPB

di Zorba (Antonio)

Barcollo ma non mollo. Quante volte abbiamo detto, scritto o letto questo slogan! Va bene sempre, e si abbina ad ogni occasione e in ogni dove.
Mai come in questo caso, però, è davvero più che azzeccato. Ogni riferimento è puramente voluto, ovviamente.

Giancarlo Abete ha festeggiato i suoi 61 anni con un altro bel regalo: un bel montante destro, che per Monzon, Griffith o Alì sarebbe stato un macigno da ko. Difficile restare in piedi per i comuni mortali, ma non per lui.
Vediamo se in qualche modo possiamo rubare la ricetta di questo elisir che lo inchioda alla poltrona da troppo tempo oramai.

La sua gestione federale iniziò in caduta libera con quella che è ancora oggi “Vergognopoli”
(calciopoli), e si è protratta con un susseguirsi di crack che per numero, costanza e gravità non hanno memoria nella storia.
Ma lui resta lì, ancorato alla sua poltrona, anche se battuto da numeri che di fatto dovrebbero metterne in discussione persino il potere di firma. Quasi fosse incatenato, incollato, imprigionato, inchiodato a quella sedia che tanto scotta.
Non è servito il fallimento della nazionale in Sud Africa. E neanche la rovina di gloriosi Club e di tutta la Lega PRO: Pro Vercelli, Legnano, Mantova, Itala San Marco, Rimini, Ancona, Sangiustese, Pescina, Pro Vasto, Manfredonia, Monopoli, Figline, Arezzo, Perugia, Cassino, Olbia, Marcianise, Potenza, Scafatese, Alghero, Gallipoli...una vera e propria ecatombe, ed altre seguiranno a ruota.
Triestina e Verona sperano nei ripescaggi, e rischia anche la Carrarese di Buffon.
Molti club hanno già annunciato che non potranno iscriversi neanche se retrocessi in serie D. Macalli (il Presidente della Lega Pro) disse un anno fa: “una giornata orribile, ho perso 21 società, è come se avessi perso un girone e il prossimo anno – 2011/2012 - rischia di essere peggio”.

Non lo ha scalfito neanche la “gestione Casiraghi”, l’eliminazione dalle Olimpiadi (e non solo) e il fallimento di tutto il settore giovanile.
Nulla è stata sufficiente per mandarlo via....un ottimo incassatore, c’è davvero poco da dire.
Ma forse è stato solo poco fortunato. E la sfortuna, si sa, ha dei cicli.
Ci rifaremo in ambito internazionale, qualcuno potrebbe pensare.
Rivisitando il recente passato, invece, ci si accorge che neanche il ragioniere più famoso del secolo scorso - il Ragionier “Fantocci” - ne ha avuta cosi tanta addosso! Povero Ragioniere, ha perso di fatto l’unico titolo che forse gli apparteneva con onore: quello della sfiga.
Anche se nel caso di Abete credo si possa parlare quasi di un’appropriazione indebita, un po’ come nel caso degli scudetti che, da quel suo stesso ufficio, hanno preso la via Milano.
Indebita perché credo sia “incompetenza” conclamata la sua, non sfortuna.
A tal proposito dunque, se non c’è prescrizione ovviamente, il Ragionier “Fantocci” potrebbe riappropriarsi del titolo che gli spetta e vinto sul campo, anzi in azienda nel suo caso. E chiedesse il ristoro forse forse….
Ma non ci facciamo distrarre adesso, perché e davvero facile farlo quando si parla dei due.

Distrazione dicevamo, quella che ci vorrebbe far dimenticare i montanti presi in faccia, e senza guantoni, in occasione di Euro 2012 e Euro 2016 da parte dei Galletti d’Oltralpe. Destro...sinistro.......Ko? Macchè, quale Ko? Sono carezze per un incassatore come lui.
Certo è stato messo duramente alla prova, ma Abete è Abete.
Non si scompone neanche guardando il ranking, in cui la posizione del nostro calcio precipita in picchiata libera verso il basso.
Qualcuno dà per certo che alla prossima non resisterà. Si accettano pure scommesse, anche se puntare su una sua permanenza in Lega sarebbe un azzardo vero e proprio. Poco pagherebbe invece puntare sul contrario. Ma si sa che non siamo forti in politica internazionale, basta guardare le povere squadre italiane e l’immane fatica che fanno in Europa.
A casa nostra la “conifera” trova l’habitat perfetto per crescere…..forse.
Diamo un’occhiata veloce, tanto per mettere il bavaglio alla bocca dei maliziosi che lo vogliono fuori.
Qualche burlone butta là anche un mazzo di tarocchi. Ma sì, in fondo in fondo che male c’è? Tanto chi ci crede.
La strega neraaaaaa? Non ci posso credere, persino i tarocchi vedono sciagure. Ma noi no, ovviamente.
Guardiamo meglio comunque.
Vedo vedo……..un blocco degli extracomunitari. Sì...guarda caso proprio quando la Juventus ne voleva comprare due assieme.
Vedo vedo........la rottura con la Lega di serie A che si è rifiutata di partecipare ai lavori del Consiglio Federale per lungo tempo.
Vedo vedo.....Lotito che si arrabbia - e non solo lui - per la legge sugli stadi, che è stata nascosta in qualche cassetto, e intanto non paga i debiti per l’affitto dell’Olimpico. Stadi superati da tempo che meriterebbero un capitolo a parte, tra le tante cose.
Vedo vedo.... i Club che sono furiosi sui diritti televisivi e sulla divisione degli introiti.
Vedo vedo.....malcontento sugli arbitri (ma non doveva migliorare tutto dopo calciopoli 2006?). Vedo vedo.....che dal Tribunale di Napoli sta venendo fuori di tutto e di più, una buona occasione per ridare dignità alla Federazione. E invece si prescrive tutto, con l’aiuto di Palazzi, e si decide di non decidere. Abete si autodenuncia “incompetente” ma resta lì, visibilmente barcollante. Ma sta ancora lì.

La cosa sorprendente è che in mezzo ad un attacco così tremendo, sicuramente paragonabile ad un colpo violento sotto la cintura, lui ha il tempo di preoccuparsi dell’economia del paese e della partita in corso a Bari.
Generosissimo e infaticabile, ha il tempo di pensare anche al paese, questo almeno è da riconoscergli.
Anche l’amico Renzo (Ulivieri) poi ci mette del suo. E, da buon tecnico quale è, mette tutti in fuori gioco e gioca di contropiede, legandosi (al fresco, perché al sole di Roma di questi giorni si superavano i 40 gradi) ad improbabili catene che vengono, dopo le foto di rito per la stampa, rimesse nel bagagliaio.

Son tempi cupi, si dice dalle mie parti.
È davvero all’angolo, povero Abete, senza vie d’uscita. Le varie Leghe si riuniscono in un patto che conferisce loro i numeri per schiacciarlo in minoranza. È all’opposizione, ma fa il sindaco.
Come è possibile questa cosa? C’è da fasciarsi il capo, e si termina comunque con il non capire. Ma è sempre lì.
Mancava la ciliegina sulla torta, forse.....quella finale, quella che lo manda a casa.
Sì... ma ci vuole qualcosa di originale, qualcosa che non sia mai successo.
Ed allora ecco scommettopoli.
Accidenti questa davvero non ci voleva! Meno male che Della Valle tira la volata...ed è ossigeno per lui. Attira le attenzioni con inviti bisettimanali al famoso tavolo, e l’amico Moratti (che sa che la tirerà per le lunghe) farà dimenticare scommettopoli e le sue ridicole indagini e sentenze.
E pensare che stavamo quasi arrivando al calcio giocato. Eh sì....quello farà dimenticare tutto e la poltrona si salverà ancora una volta.
Calcio giocato? Qualcuno ha detto “calcio giocato”? Ma la vita è davvero un inferno! Ci voleva pure lo sciopero del calcio giocato adesso?
Ma tanto Giancarlo Abete supererà anche questa, statene certi. Bisogna solo aspettare e sperare nel 21 dicembre 2012.
Non sarà mica la fine del mondo dopotutto, no?

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1822

 
 
 

Belviso:una battaglia da portare fino in fondo...

Post n°5306 pubblicato il 29 Agosto 2011 da nadir63l
 


Immagine IPB

Intervista rilasciata a calcio GP

Cinque anni di duro lavoro, questo le va riconosciuto. Questo e tanto altro, a prescindere dalle singole posizioni sui singoli fatti di un lustro di battaglia quasi solitaria. La descrizione di cui sopra dipinge il ritratto dell’Associazione Giùlemanidalla Juve, in questo specifico caso rappresentata dal proprio presidente, Giuseppe Belviso. E’ lui che abbiamo voluto ascoltare, è lui che abbiamo voluto coinvolgere in questa chiacchierata-intervista utile a ricollocare la posizione di una delle associazioni in prima linea nel panorama post-2006. Ci sono fitte considerazioni, alcune verità dette dritte in faccia e, oseremmo dire, una mano tesa a chi ne contesta un atteggiamento “pregiudiziale”.

Procediamo andando a ritroso nel tempo, partendo quindi dalla stretta attualità. Magari proprio dal campo. AntonioConte, i tanti cambiamenti in organico, il rinnovato entusiasmo generale della maggioranza del tifo bianconero…
Antonio Conte è un uomo di forte immagine Juventus, questo è innegabile. Un fattore positivo, senza dubbio. Immagine Juve e stile Juve: una delle migliori scelte che il club potesse fare per la panchina. Detto questo, mi appoggio alle parole dello stesso Conte “i tifosi devono sapere che c’è da attendere con pazienza”: insomma, non possiamo pensare a un progetto immediatamente vincente anche perché la Juve non ha inserito campioni nei ruoli cruciali. Non può il solo Conte fare la differenza, questo è ovvio. Semmai la speranza può riporsi sul fattore-qualità della Serie A che è in costante discesa.

Un passetto indietro, niente più parte tecnica. La conferenza stampa “spartiacque”, definiamola così. Agosto, il presidente Agnelli, lo staff legale della Juventus al gran completo. Quale l’impressione, quali le sensazioni?
Con tutto ciò che è uscito in modo inconfutabile nell’ultimo anno, quella conferenza stampa amo definirla il “minimo sindacale”. Grazie all’operato difensivo di Luciano Moggi, oggi la Juve può provare a reagire. E lo fa attraverso anche lo studio Grande Stevens che nel 2006 era parte centrale del collegio difensivo della società: ci tengo a ricordare che noi di Giùlemani sostenevamo già allora che le cose non stavano così come
venivano raccontate. Lo dicevamo noi, lo diceva Paolo Bergamo a gran voce nonostante fosse completamente isolato e inascoltato: “tutti mi chiamavano!”, più chiaro di così… come poteva la Juventus non sapere? E’ chiaro che qualcuno ha sbagliato, e qui nasce un interrogativo che è anche un paradosso: se Moggi e Giraudo erano colpevoli, la Juve doveva agire nei loro confronti. E non l’ha fatto. Viceversa, i colpevoli allora sono Cobolli Gigli e Blanc. Qualcuno avrà pur sbagliato. Qualcuno, anche in seno al club, ha provocato un danno. Quindi contro qualcuno coerentemente la Juve avrebbe dovuto agire per tutelare gli interessi degli azionisti.


Ma la società ha spiegato nei dettagli le mosse legali che intende operare fin da subito. E lo ha fatto in maniera chiara, netta, potremmo dire anche aggressiva. Non basta ancora?
Adesso questa volontà espressa deve essere dimostrata fino in fondo. La guerra è così: occhio per occhio, dente per dente per dirla in un modo un po’ forte. Non servono patti con chi si è comportato e ha deciso sommariamente e spietatamente cinque anni fa. Nessuna soluzione politica. In più, sono convinto e siamo convinti che Prefettura e Ministero non muoveranno un dito nei confronti della Figc. Servono strumenti e scelte legali adatti e appropriati. Diffidiamo anche dell’Uefa, per dirla tutta.

Non rischiate così di passare per coloro che non si accontentano mai? Siete davvero in opposizione pregiudiziale?
Non abbiamo alcun pregiudizio. Il presidente Agnelli sa che noi siamo al suo fianco come lo siamo stati per un intero anno da quando è diventato presidente. Una carica, tra l’altro, che abbiamo sempre caldeggiato. E’ l’unico amministratore bianconero a cui abbiamo dato credito: non esiste dissidio, tantomeno se dev’essere tale a prescindere. Ma è altrettanto chiaro che stiamo alla finestra. Vigiliamo. Come è consono fare per mantenere intatto lo spirito con il quale e per il quale esistiamo.

Perché non approfittare dell’occasione per mandare un messaggio al presidente Agnelli?
Volentieri: “Presidente, questa battaglia portiamola fino in fondo. Lo chiede la gente, lo chiede la storia. Contro chi ha distrutto la Juventus senza remore. Non facciamo sì che questa battaglia vada fatta contro la Juventus”.

E l’8 settembre, grande notte d’inaugurazione del Nuovo Stadio, dovrebbe anche il giorno del commiato di Blanc,con il quale non è mai corso buon sangue.
Non nego una certa soddisfazione a immaginare il giorno. Per Blanc, chiaramente. Lo stadio è una bellissima creatura che parte da molto più lontano.

Chiudiamo con un auspicio per il futuro…
Desidero pensare che il rispetto e la verità vengano restituiti. Di conseguenza arrivare a non sentir più dire a nessuno “la Juve ruba”.
Basta. Noi guardiamo solo al bene della Juventus, alla tutela della sua storia e del suo blasone. Non è poi così strano, no??


Il sito di calcio GP

 
 
 

Corsport - Zenit in Italia per concludere lo scambio Bonucci-Bruno Alves...

Post n°5305 pubblicato il 29 Agosto 2011 da nadir63l
 

Arrivo nelle prossime ore degli emissari del club russo.
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Sarebbe ad un passo dalla chiusura lo scambio tra Bonucci e Bruno Alves che vede coinvolti Juventus e Zenit San Pietroburgo. Secondo quanto riportato da il sito de Il Corriere dello Sport emissari del club russo sarebbero in volo per raggiungere l'Italia per discutere con i vertici bianconeri dell'affare per concludere entro domani sera l'affare. Ancora top-secret la località dell'affare  che dovrebbe comunque essere o Milano o Torino.

 
 
 

BUFFON: "Sciopero? Qualcuno ha voluto depistare l'italiano dai veri problemi della Nazione"

Post n°5304 pubblicato il 29 Agosto 2011 da nadir63l
 

© foto di LINGRIA/PHOTOVIEWS

Al suo arrivo a Coverciano, Gigi Buffon ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Sky Sport, totalmente incentrata sullo sciopero dei calciatori. Ecco le sue dichiarazioni, riportate integralmente da TuttoJuve.com:

Gigi, partiamo con l'argomento del giorno. La gente si è fatta un'idea: è solo colpa dei calciatori. I calciatori cosa rispondono?
"No, non rispondi niente, nel senso che io credo che alla base di tutto ci siano state delle idee più che giustificabili e credo che alla fine questo posticipo della prima giornata è stata realmente una cosa cercata e secondo me non voluta da noi calciatori, perchè c'era sempre stata la possibilità e il modo per poterlo anche scongiurare, evitare".

Cercata dalla Lega Calcio intendi?
"No, cercata un po' da tutti per....(pausa)... Alcune volte viene da pensare anche per sviare e depistare l'italiano da quelle che sono le problematiche vere di questa Nazione. E allora visto che il calcio, come sappiamo, è uno sport popolare e raccoglie l'attenzione di tantissima gente, in questo momento, forse, tornava anche comodo far parlare molto del calcio e di noi, di una cosa negativa, e cercare di buttare un po' di fumo negli occhi della gente, per nascondere altre cose molto più importanti".

Si rischia anche per la seconda giornata a questo punto?
"Chiaramente mi auguro di no, perchè si spera che si possa trovare questa intesa, anche perchè insomma non è poi così difficile secondo me riuscire a far combaciare, a far avvicinare le parti".

Chi ha sbagliato secondo te se si è arrivati a questo punto?
"Quando si arriva a questi punti, gli errori sono stati fatti da parte di tutti. L'importante è che ci sia sempre la buona fede e ci sia sempre l'onestà da parte di tutti per cercare di fare il meglio per il nostro calcio e per il nostro prodotto, che che poi alla fine credo che sia, era, un prodotto importantissimo, di primo livello, e adesso qualcosina c'è da modificare perchè è stato un pochino vituperato".

Cosa pensi della Lega Calcio dopo tutto questo?
"Cosa penso? Come dico sempre, quando ci sono questi scambi di accuse, si cerca per forza di colpevolizzare qualcuno, ma credo che alla fine i colpevoli siano sempre più di uno, non ce n'è uno solo. Bisogna cercare solo di fare il bene del calcio e fare il bene di chi vuole bene al calcio, cioè dei tifosi, dei calciatori e delle società stesse".

La Nazionale servirà a ridare il sorriso ai tifosi?
"Ma certo, la Nazionale credo che in questo momento soprattutto, più che in altri, possa far bene al mondo calcistico italiano, che sta un attimino soffrendo, e possa fare da trait d'union con la gente".

 
 
 

Abete, obbligo giocare seconda giornata...

Post n°5303 pubblicato il 29 Agosto 2011 da nadir63l
 

ti scotta la poltrona sotto il culo heee...
Presidente Figc, Lega non ha rispettato impegni
Fonte: ANSA
foto ANSA
foto ANSA

(ANSA) - ROMA, 29 AGO - 'La seconda giornata si deve giocare, e' un obbligo'. Il presidente Figc, Giancarlo Abete, guarda la ripresa della trattativa sul rinnovo del contratto dei giocatori con un'unica missione: evitare che lo stop del campionato si protragga ancora. Ai microfoni di Radio anch'io lo sport, il presidente della Figc (che oggi incontrera' Beretta e Tommasi per cercare la soluzione) ha sottolineato che 'l'accordo era stato fatto e la Lega non ha rispettato gli impegni assunti: e questo e' un dato di fatto.

 
 
 

Agente Elia: "Trattiamo con la Juve: si può concludere entro mercoledì"

Post n°5302 pubblicato il 29 Agosto 2011 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Klaus Vink, l'agente di Eljero Elia (24) ha ammesso a Calciomercato.com l'esistenza di una trattativa con la Juventus per portare il suo assistito a Torino: "Stiamo trattando con la Juventus il passaggio del giocatore  ma al momento non ci sono sostanziali novità. Manca la fumata bianca, come dicono in Vaticano. Ci sono diverse cose sulle quali bisogna discutere, prendiamoci il tempo che serve. Secondo me riusciremo a completare il trasferimento entro questa sessione di mercato. La formula del trasferimento? Anche questo è un argomento che stiamo discutendo". Conclusione sibillina: "Attualmente sono ancora in Olanda, ma arrivare in Italia ci vuole ben poco...".

 
 
 

Krasic, 5 mesi per convincere Conte, altrimenti potrebbe essere addio...

Post n°5301 pubblicato il 29 Agosto 2011 da nadir63l
 

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Milos Krasic e la Juventus: un grande amore che è sbocciato la scorsa stagione, e che potrebbe bruscamente finire a gennaio. Si, perchè il biondo centrocampista serbo, che ha letteralmente fatto sfracelli nella prima parte della scorsa stagione, sembra attraversare da qualche mese un periodo involutivo, al punto da non aver convinto del tutto Antonio Conte, che non lo vede molto integrato nel suo sistema di gioco. L'anarchia tattica di Krasic, insomma, unita a delle prestazioni non certo esaltanti, potrebbero spingere il club bianconero, secondo "Tuttosport", a mettere il giocatore sul mercato a gennaio, e in quel caso il Chelsea di Villas Boas e l'Anzhi sarebbero pronti a fare follie per avere l'ala bianconera. Ovviamente al momento non esiste alcuna trattativa con nessun club, perchè l'obiettivo della Juve, come del resto quello di Conte, è di provare a "recuperare" il giocatore, e cercare di fargli ritrovare lo smalto che la scorsa stagione ne ha fatto uno dei migliori stranieri del nostro campionato.

 
 
 

Il diritto al calcio e alla dignità stracciati...

Post n°5300 pubblicato il 29 Agosto 2011 da nadir63l
 

Immagine IPB

Sono anni che sento dire: levategli tutto agli italiani ma non il calcio, quel giorno sarebbe la rivoluzione.
Bene, quel giorno è arrivato e non c’è stata nessuna rivoluzione.
Mi diverto ad ascoltare i commenti: sono dei viziati, si dovrebbero “vergognà”, non hanno rispetto, sidovrebbero alzare la mattina alle 6 e andare in fabbrica.
Sono gli stessi che fanno la fila per farsi autografare una maglietta, che al campione del loro cuore presterebbero anche la donna e la macchina, che in una sera sono capaci di spendere metà del loro stipendio in un locale alla moda per farsi fotografare insieme al fuoriclasse e la velina di accompagno.
Sono gli stessi che l’altra sera hanno pagato 100 euro in tribuna Monte Mario per infamare il nuovo allenatore della Roma quando ha tolto il loro campione che oggi sciopera.
Ma non è mica colpa sua del campione, figuriamoci: Totti (o Zanetti, o Gattuso o chi altro vi pare) oggi avrebbe giocato lo stesso, perchè quello è un campione vero che si è fatto da solo e mica ha bisogno di farsi difendere dall’associazione dei calciatori!

A proposito: perchè un ricco (che sia diventato ricco da solo o meno), un baciato dalla fortuna, non dovrebbe avere il diritto di difendere i propri privilegi in un paese come l’Italia che del privilegio è la patria ?
Qualcuno contesta il diritto all’esistenza di Confindustria, o dell’unione europea delle banche o degli accordi delle multi- (nonchè sovra-) nazionali del petrolio ?
Qualcuno contesta l'esistenza dei ricchi stessi (quando tutti vorremmo diventarlo) ?
L’Italia è un paese curioso: il meno liberale che ci sia, storicamente diviso in mille enti e corporazioni.
Però il popolo italiano è straordinariamente liberale: abbasso quella casta ma nessuno tocchi i miei diritti.
L’Associazione Calciatori è ricca e potente non per legge divina o costituzionale, ma per le leggi del mercato, in altre parole rappresenta un settore (il football) che tira di brutto.
Ossia: che fa girare un sacco di soldi e soprattutto crea un sacco di debiti, è l’espressione perfetta della nostra economia, perchè si dovrebbero mettere dei freni ad un settore che tira ?
Tutti liberali, insomma, ma sempre con i privilegi (e i diritti) degli altri.


Oggi il tifoso qualunque si farà i fatti suoi, chi un giorno in più al mare, chi un’ora in più in famiglia, chi due passi a piedi. Stop. E gli Ultras ? andranno oltre come dovrebbero fare per definizione ?
Ultras “de che?” quando il top dell’indignazione che vedo in giro è uno striscione dei tifosi organizzati dell’Atalanta: Voi in villa a scioperare, noi in cantiere a lavorare?
E’ lo stesso striscione di 20, 30 anni fà, rimasto lì che torna buono per ogni occasione, come quell’altro ormai vetusto “Questo calcio ci fa Skyfo”.
slogan standardizzati per un calcio vuoto di significati.
Io vivo in una periferia del mondo globalizzato, ma con serie pretese di farne parte grazie al suo piccolo centro commerciale a un piano solo: grande catena alimentare con annessi squallidi esercizi di contorno.
Ieri accanto alla porta a vetri scorrevole uno stand dell’emittente satellitare con i due promoter seduti su una scatola di cartone.
Nessuno che chiedeva informazioni, nessuno che si interessava all’ultimo pacchetto, all’ultima offerta, al più aggiornato dei bouquet di proposte.
Ma anche nessuno che protestava chiedendo il rispetto del contratto stipulato: fra oggi 27 e domani 28 ho firmato per vedermi 10 partite e godere dei commenti dell’immaginifico Fabio Caressa, il D’Annunzio di Testaccio, il Brera del terzo millennio, rivoglio i soldi!
Niente. Indifferenza. La desolazione dello stand si intonava alla perfezione con il kitsch del centro commerciale. Cartoline dal postmoderno.

Il fatto è che il diritto al calcio ci è stato sfilato.
Oggi le bandiere del Chievo o del Milan, del Lecce o della Fiorentina resteranno ammainate.
Poco male, le nostre lo sono da cinque anni. Hanno continuato a sventolare per forza d’inerzia, sospinte da un vento fasullo, da promesse vane, da fiducia mal riposta, castelli costruiti sulla sabbia laddove non c’era più anima.
Le parole di Luciano del 14 maggio 2006 oggi mi strappano una smorfia amara: quanta ragione avevi vecchio pirata.
Abbiamo continuato a vivere, anche se morti dentro, a vivere, ed essere sempre contenti (anche se dentro ci salivano delusione e rabbia).

Noi di GLMDJ, in questi anni abbiamo capito che il diritto al calcio e il diritto alla dignità sono stati stracciati e vanno riconquistati giorno per giorno anche a costo di rinunce.
A costo di chiudere gli occhi quando giocano i bianconeri, di tapparsi le orecchie davanti alle sirene del: non prendertela, è andata così, rinasceremo prima o poi.
Invece no: non c’è poi senza prima.
All’Inter invece non si sono accorti di nulla perchè si sono venduti la dignità e hanno pagato oro il cartone. Un giorno come oggi per loro, beata ignoranza, non ha senso.
Invece ne è carico: c’era un tempo in cui la domenica si giocava comunque e la Juve era forte anche se tu non andavi, anche se non eri allo stadio, alla radio, alla tv. Oggi non è più così.
Il calcio non va più in automatico perchè non è più un fatto sociale, è un fatto privato dove vigono leggi severe di mercato: se il gettone non cala la slot non gira, e i calciatori hanno in pugno la leva.
Il gettone però è tuo, caro tifoso, quale Juve vuoi?
Non farti incantare dalle sirene, non tutto quello che luccica è bianconero, riprenditi il tuo destino e la tua Anima.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1820


 
 
 

UFFICIALE: ESTIGARRIBIA ALLA JUVENTUS. ECCO I DETTAGLI DEL TRASFERIMENTO...

Post n°5299 pubblicato il 28 Agosto 2011 da nadir63l
 

L'esterno paraguaiano è ufficialmente bianconero
© foto di Nicolo' Zangirolami/Image Sport

Mancava soltanto l'ufficialità per colpa di qualche problema burocratico ma, da pochi minuti, la Juventus ha annunciato l'accordo con il suo nuovo esterno offensivo: Marcelo Alejandro Estigarribia Balmori (24) è un giocatore della Vecchia Signora. Il calciatore paraguiaiano, protagonista dell'ultima Copa America, arriva in prestito con riscatto fissato a 5 milioni di euro. "Chelo" Estigarribia va così a rinforzare la batteria di esterni offensivi, dopo l'acquisto di Emanuele Giaccherini. Ecco il comunicato comparso sul sito della società bianconera:

Juventus Football Club S.p.A. comunica di aver perfezionato l’accordo con la società uruguaiana Deportivo Maldonado SAD per l’acquisto a titolo temporaneo del diritto alle prestazioni sportive del calciatore Marcelo Alejandro Estigarribia Balmori, a fronte di un corrispettivo di € 0,5 milioni da versare al rilascio del transfer internazionale.

Il contratto prevede inoltre la facoltà per Juventus di esercitare, al termine della stagione sportiva 2011/2012, il diritto di opzione per l’acquisizione a titolo definitivo del calciatore a fronte di un corrispettivo di € 5 milioni, pagabile in tre esercizi.

 
 
 

AGENZIA TURCA DHA: Ziegler al Trabzonspor per 3 anni

Post n°5298 pubblicato il 28 Agosto 2011 da nadir63l
 

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Secondo indiscrezioni provenienti dall'agenzia turca DHA, Ziegler avrebbe trovato un accordo con il club turco del Trabzonspor per i prossimi tre anni. Non sono note le cifre per la Juventus, ma si parla di 4-5 milioni di euro. Il giocatore arrivato quest'estate era seguito anche dal Paris Saint Germain. L'affare non è stato ancora ufficializzato dal club del Mar Nero.

 
 
 

Lo sciopero dei crumiri...

Post n°5297 pubblicato il 28 Agosto 2011 da nadir63l
 


Immagine IPB

di E. Loffredo

L'Assocalciatori ha tenuto duro e ha mantenuto fede al proposito di scioperare, niente prima giornata di campionato dunque. Si potrebbe pensare ad un gesto di coerenza dei beniamini del pallone, ma a ben vedere stiamo assistendo al miglior esempio di "crumiraggio".

Da che esistono le lotte sindacali, e quella dei calciatori per tale si vuol far passare, lo sciopero ha rappresentato lo strumento principale di contrapposizione tra lavoratori e datori. Da operaio ho scioperato varie volte e so bene cosa comporta: non mi reco a lavorare di conseguenza non ricevo lo stipendio per le giornate di sciopero sostenuto.

Lo sciopero dei calciatori è un vero sciopero? No, non lo è. Innanzitutto non ci rimettono lo stipendio per la corrispondente giornata/e di astensione dal lavoro, e già questo è davvero singolare. Ma l'aspetto più grottesco dello pseudo-sciopero è un altro: i calciatori che si rifiutano di scendere in campo per la prima di campionato restano comunque a disposizione delle rispettive società! Pensiamo solo all'amichevole organizzata tra Napoli e Palermo e le altre partite sostitutive organizzate da altre società. Insomma,
scioperano timbrando il cartellino.

C'è poi un'altra cosa che non ho ben compreso, come mai si sciopera solo in serie A? Uno dei cardini della posizione di Tommasi e rappresentati non era di voler garantire il contratto soprattutto ai colleghi più sfortunati delle categorie inferiori? Perché questi allora non hanno aderito alla serrata? Con un po' di sarcasmo vogliamo far rilevare che
guarda caso scioperano solo coloro che sarebbero i più colpiti dal cosiddetto contributo di solidarietà...

In quanto a scioperi e lotte sindacali i calciatori italiani hanno ancora molto da imparare, per questo non gli farebbe male fare un anno in fabbrica.

Sinceramente che manchi il calcio per una domenica non mi infastidisce (dopo il 2006 poi...), ai finti scioperanti e veri crumiri mi sento di dire solo una cosa:
vergognatevi e pagate le tasse, buffoni!

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1819


 
 
 

Gaetano, Giacinto e… Nino...

Post n°5296 pubblicato il 27 Agosto 2011 da nadir63l
 

Immagine IPB

di G. Fiorito

Un’altra estate triste. A sentirla dalle profondità dell’anima. Quelle che poggiano sulle note, gli arrangiamenti e le emozioni. E dietro non c’è nient’altro. Non un’idea o un pensiero che ne compromettano l’ascolto. L’intimità della percezione, il battito cardiaco alterato, il riconoscersi nelle vibrazioni che fanno la musica. Il 23 luglio la maledizione del 27° anno si è portata via Amy Winehouse. Pagato il tributo. L’immortalità è scesa su Amy, magra consolazione alla sua naturale evoluzione di artista che troppo presto si è vista recidere il filo. Come due anni fa un senso di smarrimento e vuoto, quando ad andarsene era stato Michael Jackson. Chi si lascia riempire i vuoti dalla musica, chi a volte sopravvive di musica lo può capire. E spesso è capitato che ci si incontrasse da dietro la tastiera di un computer. Per quelle due passioni grandi che a volte convergono: la musica e il calcio. La musica e la Juve.
Il calcio e la musica si incontrano spesso anche in una canzone. Per furberia e per ispirazione. Ci sono argomenti che tirano e un brano è buono quando è ben costruito. Cifra poetica a parte.
Arriva così, sponsorizzata dalla Gazzetta dello Sport, la novità di fine stagione che galvanizza il panorama discografico italiano. Con una firma importante. Di un gruppo che si è sempre contraddistinto per la bontà del prodotto. Lo dico perché a me gli Stadio piacevano parecchio. E non vorrei che dentro i miei pensieri corrotti da calciopoli facessero la fine di Ligabue ed Enrico Ruggeri solo perché di dichiarata fede interista. Con quel nome sono dei predestinati. Evocano partite di calcio e concerti. Da mettere dentro una canzone.

E’ un’estate triste per la musica. Patetica per il calcio. Campionati nazionali ed europei che non vengono rinviati per una scommessopoli senza confini, ma si arrestano a causa degli scioperi dei calciatori. Radiazioni e processi ancora in sospeso. Un orizzonte di battaglie si profila in autunno. Con Abete sempre più incompetente e il grido di dolore di Della Valle inascoltato là dove sarebbe dovuto giungere.
Magari la musica. Il pezzo si intitola “Gaetano e Giacinto” e costituisce l’antipasto dell’ultimo lavoro degli Stadio, in uscita il 27 settembre prossimo, titolo “Diamanti & caramelle”. Sul sito rosa un minuto e sei secondi di anteprima. Ciascuno può dire la sua trattandosi della più effimera delle arti. Ma mi sembra il puré di cose già viste. Sentite mille volte. Senza respiro. Squallore smorzato dentro un registro fotografico, oltre che musicale, al limite del grigio. Il colore dei ricordi. Di spezzoni di partite in bianco e nero o seppiate dal tempo. Attutito dal silenzio evocativo di passioni e bandiere che non vogliono essere sgualcite. Dal parlare ancora piano di Facchetti e Scirea a distanza di tanto tempo. Dal clamore rifiutato di due presunti eroi del silenzio. Campioni venuti dal basso per raggiungere la fama e la gloria. Una favola d’altri tempi. Rimasti per sempre bandiere di un derby irriducibile al quale la voce di Gaetano Curreri presta un tasso poetico senza enfasi. Misurato e dolente.

Se non sorgesse il dubbio che gli Stadio ci stanno prendendo in giro. E non tanto perché nell’estratto del video della canzone si faccia riferimento a qualche caffè, che in casa interista non andrebbe nominato. E neppure perché a pensarci bene Scirea è l’eroe del silenzio e della misura. Il campione al quale nessuna giacchetta nera mai sventolò sotto il naso un cartellino rosso. Scomparso troppo presto e troppo presto entrato nella leggenda silenziosa dell’uomo che insegue e persegue senza divismo la vittoria. Semplicemente perché uomo. Mentre il povero Facchetti ha avuto tempo di consegnare alla memoria non solo il ricordo delle sue giocate e dei suoi silenzi, ma anche quello di qualche telefonata compromettente e di troppi incontri disdicevoli all’insegna dell’inganno.

Gli Stadio hanno compiuto un’operazione illogica. Mettere insieme nella memoria una bandiera juventina e una interista. Sperando che nessuno si accorga che soltanto la prima è stata sgualcita e lacerata. Hanno deposto l’ultimo sasso sulla pietra tombale che sulla storia del calcio italiano degli ultimi anni l’incompetenza della FIGC vorrebbe saldare. Non è possibile. Su questo calcio da pizzeria, come lo ha definito Galliani, pesa l’ombra della mensa sociale. Le schegge impazzite di ciò che eravamo sono vomitate dall’élite europea. La Juventus chiede giustizia. Che venga riscritta la storia con un po’ di decenza. Senza addormentarsi in un bianconero ipocrita di ricordi falsati dal tempo. Non è una blanda nostalgia evocativa quella che ci interessa. Non serve a nessuno la nebbia falsaria della malinconia.

Il grande pubblico ha imparato a conoscere e amare gli Stadio sul finire degli anni ’70, quando accompagnarono Lucio Dalla, Ron e Francesco De Gregori nell’indimenticata tournée di “Banana Republic”. Io non lo so se la musica è figlia dei tempi o ce la può fare a dettare il tempo. Ma mi piaceva di più quell’incoraggiamento vitale di De Gregori proiettato nel futuro:
Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore,
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore,
un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia.


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