LA NUOVA CASA BIANCONERA
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«Il vantaggio di dodici punti, che a fine campionato diventerà di quindici, non può essere frutto di null’altro che non il fatto che eravamo più forti. Una grande squadra che quella sera, il 12 febbraio 2006, di fatto si portò a casa il ventinovesimo scudetto. La medaglia ce l’ho ancora casa. E non la restituisco. »
Alessandro Del Piero
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Messaggi di Novembre 2011
Arrivato tra l'anonimato e lo scetticismo generale della piazza, il paraguayano Estigarribia si è imposto in silenzio con la sua grande abnegazione al lavoro, meritandosi la stima di Conte e sorpassando Elia e Giaccherini in ordine di preferenza dell'allenatore. A Napoli è riuscito a sostituire al meglio Marchisio, costringendo Maggio ad un lavoro molto più difensivo e diventando efficace e veloce con le sue numerose scorribande palla al piede: destro e sinistro li usa che è una bellezza ed è sembrato inoltre molto veloce e ficcante soprattutto nel saltare l'uomo in progressione. El Chelo come viene soprannominato dai compagni nella notta di Napoli ha anche siglato un gol, quello che ha completamente riaperto la partita al San Paolo e che ha riacceso un barlume di speranza nei tristi e affranti cuori bianconeri che vedevano infrangere la loro imbattibilità sotto i colpi del castigatore Pandev. Provavato come esterno nell'abbozzato 3-5-2 ha comunuqe ricoperto al meglio il suo ruolo grazie alla grande tenacia e alla grande diligenza tattica con la quale ha aiutato Chiellini, costantemente in difficoltà. Con la presenza di Marchisio "el Chelo" sarebbe rimasto in panchina, ma la chance che gli è stata concessa da Conte se l'è giocata alla grande, ripagando la fiducia dell'allenatore. I 500 mila euro con il quale la Juve si è garantita il paraguayano in prestito onoroso quest'estate, siamo sicuri che verranno investiti per ricoprire l'intero cartellino e all'interno di questa solida squadra potrebbe far riafiatare spesso sia Vucinic sia Pepe. Già da domenica con l'assenza di Pirlo, potrebbe essere reimpiegato dall'inizio, a Conte l'ardua sentenza.. |
Peccato per quel gol preso nel finale. Non ci voleva la rete di Lavezzi all’ultimo minuto. La rimonta era ormai cosa fatta, il sapore del pareggio prelibato come una vittoria lo avevamo già gustato, ma poi c’è stato quell’errore difensivo e la magia del Pocho che ha tagliato definitivamente le gambe. Ripartiamo da quello che è stato fatto nel secondo tempo, cancelliamo il risultato, ma teniamoci il carattere, la grinta e le giocate. Certo, fa effetto sentirsi dire che la partita è stata rubata: non è colpa di nessuno se Hamsik sbaglia il rigore fatto ripetere correttamente. Insomma, De Laurentiis e soci godetevi la vittoria. Avete vinto, no? E allora state sereni. |
Tu chiamale se vuoi... emozioni, diceva una canzone qualche anno fa. Stasera la squadra ci ha regalato dopo la trasferta di Roma altre emozioni. Eh si, perchè ci avete emozionato e tanto. Abbiamo sofferto, abbiamo avuto paura, ma anche sotto 3-1 non eravamo amareggiati e sapete perchè, perchè se anche il risultato non sorrideva, la Juventus se la giocava e come se la giocava. La Juventus ha cercato di imporre il proprio gioco nella partita più difficile. La squadra ha commesso errori, ma ha anche lottato, ha segnato, ha fatto paura e soprattutto ha ammutolito il San Paolo che ad un certo punto sembrava un piccolo Juventus Stadium, con i tifosi bianconeri che i sentivano di più dei partenopei. Questa è la soddisfazione più grande, aver sentito con il cuore le nostre emozioni. I ragazzi hanno dato tutto e hanno dimostrato che la Juventus ha un grandissimo spirito in questa stagione. Stiamo sentendo delle lamentele per l'arbitraggio. L'arbitro secondo noi è stato molto fiscale, ma bravo a tenere in pugno la partita. Stasera torniamo da Napoli con un grande sorriso, la consapevolezza che possiamo veramente tornare ad essere la Juventus, magari non vincendo alla fine... questo lo vedremo, ma sicuramente vivendo le emozioni, uniche come quelle del passato. |
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Agnelli si fa negare da chi lo ha voluto presidente Quello che è seguito dal rinvio della partita Napoli-Juventus ha creato non pochi disagi ai tifosi bianconeri al seguito della squadra verso il capoluogo campano e lo sciopero che ne consegue per la sfida di questa sera è figlio di quanto successo il 6 novembre. Christian Mauriello, responsabile dei Viking Juve, gruppo storico del tifo organizzato bianconero, ha commentato la scelta firmata da tutta la curva juventina nel non seguire la squadra per la trasferta di stasera al San Paolo, spiegandone le ragioni nel tentativo di dare un segnale alla Società. In esclusiva per TuttoJuve.com: Christian Mauriello, Napoli-Juventus senza il tifo organizzato bianconero. Come spieghi questa scelta? “È stata una decisione unitaria di tutti e 5 i gruppi di tifosi organizzati e ha due significati: il primo riguarda il fatto che il 6 novembre non si è giocato e non ha fatto per niente piacere, visto che a Napoli c’era il sole e c’era gente che per affrontare la trasferta ha preso ferie e speso soldi. Ma soprattutto ci ha ferito il fatto che la Società non abbia avuto una presa di posizione sulla vicenda. Già un po’ di anni fa ci erano state vietate trasferte all’ultimo minuto, come ad esempio una volta a Cagliari quando c’era gente che aveva già speso i soldi per il volo, ora quest’altra beffa e nessuno della Juventus che ha speso una parola, fatto un comunicato. Noi siamo tifosi e la Juventus continua ad avere un atteggiamento di assoluto distacco”. Delusi da Agnelli? “I tifosi organizzati non sono mai stati ben visti, però la paternità della elezione a presidente di Andrea Agnelli la consideriamo un po’ nostra. Per un anno intero abbiamo intonato cori in suo favore e spinto affinché divenisse lui diventasse presidente. Quando si è presentato ha detto che avrebbe tenuto in considerazione i tifosi, ma alla fine solo belle parole e fatti che non si sono concretizzati tanti. Quando aveva bisogno eravamo tutti bravi, poi ha tirato l’acqua al suo mulino. La verità che a livello economico noi ultras non serviamo a niente, la Società di noi ne farebbe a meno, quello che a loro interessa è il tifoso occasionale che si compra il panino al bar, la famiglia che spende 100 euro per fare contento il figlio e va allo shopping center. Persino le iniziative promosse sul sito ufficiale riguardano solo i club iscritti e i clienti che portano i soldi”. In questo sembra che il discorso dello stadio di proprietà non abbia aiutato voi tifosi organizzati “È un discorso abbastanza articolato. Si pensava in realtà che si potesse instaurare un discorso con i tifosi e noi della curva siamo tutti tesserati, abbiamo l’ok del Viminale, perciò siamo alla pari di tutti gli altri tifosi. Invece no, l’ultras è emarginato. Noi dalla nostra stiamo mettendo la buona volontà, facendo bel tifo senza dare problemi, però niente. Pensavamo davvero di poter far parte del progetto di rifondazione della Società e invece ci sentiamo esclusi. Siamo un po’ come il bambino che torna da scuola dopo aver fatto una bella cosa, che si aspetta una carezza dal genitore e invece non viene gratificato”. Credi che la nomea che hanno gli ultras come potenziali pericoli per la sicurezza incida? “Il problema secondo me è economico. Noi fruttiamo meno soldi del tifoso occasionale e della famiglia. Perché per quello che riguarda i pericoli che possiamo causare avviamo dimostrato che, nonostante c'erano 5 gruppi di tifosi organizzati che si facevano la guerra, essi hanno dato prova di serietà e maturità coesistendo. Paradossalmente i problemi che ci sono stati son provenuti dalla curva nord e dalla tribuna ovest. Da noi zero. I Viking hanno fatto 700 abbonamenti e con tessera del tifoso. Deve essere una cosa da non trascurare, perciò non possiamo essere trattati da tifosi di Serie B”. Avete mai chiesto un chiarimento con la Società? “Abbiamo chiesto da mesi l’incontro con Andrea Agnelli e lui da mesi chissà perché si fa negare. Dico io, perché ti fai negare da gente che per un anno la curva ti ha sostenuto a spada tratta? E poi lo vedi sbandierare ai quattro venti il fatto che per parlare con lui basta bussare alla sua porta. È vero solo a parole, perché con noi ha dimostrato il contrario”. Lo sciopero che ci sarà a Napoli lo possiamo considerare un caso isolato o prevedi che la curva possa continuare su questa strada? “Scioperiamo a Napoli perché è a Napoli che è successo il disagio. Spero la cosa non si ripeta più e che la Società spenda due parole. In fondo il tifoso chiede solo di essere coccolato, e noi che seguiamo con passione la squadra anche in trasferta è il minimo che ci sentiamo di meritare. Poi, quando Agnelli si deciderà a parlare con noi ci farebbe piacere. Lui rappresenta la Juve che per noi è tutto e non faremmo mai cose contro la Juve. Speriamo si dimostri coerente”. |
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Il giorno dopo la vittoria sulla Lazio che porta la Juventus in vetta solitaria, il tecnico bianconero Antonio Conte rilascia un'intervista al Tg1. Tanti i temi affrontati a partire dal rapporto con Andrea Agnelli e Alessandro Del Piero: "Con Andrea Agnelli c'è grande sintonia. Abbiamo lo stesso carattere crediamo nel lavoro e sappiamo che il tempo è galantuomo. Con Ale ho sempre un confronto diretto e per me non sarà mai un problema ma una soluzione". Conte poi passa a svelare alcuni hobbies dei giocatori durante le giornate di ritiro: "Una volta giocavamo a carte o a biliardo: adesso i giocatori hanno il computer. Io non sono nè su facebook nè su twitter, sono ignorante in materia". Infine un commento sui tecnici da cui si ispira: "Certamente mi considero una spugna, cerco di raccogliere degli spunti, delle idee importanti per farle mie ed elaborarle, ma paragoni sono ingombranti ed esagerati" |
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Con grande euforia mi ritrovo a parlarvi di un bellissimo scontro che ha visto prevalere la squadra psico-fisicamente più solida, più forte: la Juventus. La partita è sostanzialmente equilibrata e, nonostante un inizio a tutto gas in cui siamo stati capaci di inventare almeno 3 palle gol (non sfruttate), i padroni di casa riescono a reagire creando a Gigi (oggi San Gigi) Buffon qualche fastidio di troppo. Ma proprio nel momento migliore per i biancocielesti, ecco il gol vittoria grazie ad un magistrale contropiede: Pirlo per Vucinic, lancio millimetrico sulla sinistra del montenegrino per l'immenso Matri, assist perfetto per l'inserimento di Pepe, bravissimo a seguire l'azione sin dall'inizio. Nella ripresa ci troviamo a dover resistere all'arrembaggio della formazione di casa che da tutto nei primi venti minuti ma, oltre a sbattere la testa contro un monumentale Buffon, riesce solo a racimolare un legno che serve solo a svegliare la squadra di Conte (che poi andrà vicina più volte al gol del 2-0). Che dire, grande vittoria contro un'ottima squadra nel suo momento migliore. La cura del Capitano continua...e si vede! PAGELLE BUFFON 8 Bentornato, Number One. Non sparire mai più! LICHTSTEINER 7 Anche contro la sua ex squadra non sfigura, anzi! Respinge in tackle una conclusione a botta sicura di un avversario ed esulta come se avesse segnato. Trascinatore. BARZAGLI 6,5 Le sue ottime prestazioni non sorprendono più. Convincente anche in fase di impostazione. BONUCCI 6 Qualche sbavatura nel primo tempo; nella ripresa vince tantissimi duelli importanti e, insieme al compagno di reparto, regge benissimo i "20 minuti di arrembaggio laziale". CHIELLINI 6 Come Bonucci. Sta comunque lentamente tornando ai suoi livelli. MARCHISIO 6,5 Un po' sottotono, sfiora comunque il gol in un paio di circostanze. Peccato per quella dannata (e generosa...) ammonizione che lo costringerà a saltare la partita di Martedì contro i non-alluvionati. PIRLO 6,5 Non è al meglio, e si vede. In ogni caso gioca una grande partita soprattutto in fase difensiva, recuperando tantissimi palloni; mette lo zampino in quasi tutte le nostre occasioni gol e batte una delle sue punizioni...peccato che Marchetti abbia avuto un riflesso sovrumano e, così, respinto il tiro. PEPE 7,5 E pensare che c'era chi lo voleva lontano da Torino...ancora un gol per l'esterno romano. Decisivo ed insostituibile! ESTIGARRIBIA S.V. Utile a tener palla negli ultimi minuti. VIDAL 6,5 Che grinta! Garantisce qualità e quantità. VUCINIC 6 Cerca la magia nei primi minuti (per poco non gli riesce). Importantissimo il suo lancio per Matri nell'azione del gol. Nella ripresa è soffocato dall'estenuante pressing laziale. Comunque positiva (e generosa) la sua prova. GIACCHERINI 6,5 Riecco Giac! Con il suo ingresso, coincide il calo laziale. Tiene palloni importanti e fa rifiatare i compagni più stanchi. Sbaglia clamorosamente il gol che ci avrebbe risparmiato 10 minuti di apnea... MATRI 8 Cosa manca a questo attaccante che, a detta di alcuni, "è stato pagato troppo"? Semplicemente fenomenale. Uno sfortunato palo gli nega un magico, meritatissimo, gol. QUAGLIARELLA S.V. Aspettiamo anche i tuoi gol. CONTE 7,5 Grazie per avermi/ci restituito la Juve. COSA VA: Il carattere che ci ha consentito di resistere all'enorme pressione avversaria e Gianluigi Buffon. COSA NON VA: Le partite bisogna chiuderle! CONCLUSIONE Archiviare la vittoria e pensare subito a martedì. http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1976 |
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46' - Rocchi non lo fa battere. Finisce qui il primo tempo. Juventus in vantaggio all'Olimpico di Roma per effetto del gol di Simone Pepe. 46' - Bella azione personale di Vucinic, che conquista un angolo. 25' - Hernanes calcia direttamente in porta, ma la sfera è fuori di parecchio. 2' - Subito grande pressing dei bianconeri. Vucinic serve Matri, che viene però fermato all'ingresso dell'area biancoceleste. JUVENTUS (4-3-3): 1 Buffon; 26 Lichtsteiner, 19 Bonucci, 15 Barzagli, 3 Chiellini; 22 Vidal, 21 Pirlo, 8 Marchisio; 7 Pepe, 14 Vucinic, 32 Matri. A disp.: (30 Storari, 11 De Ceglie, 5 Pazienza, 28 Estigarribia, 24 Giaccherini, 18 Quagliarella, 10 Del Piero) All. Conte Arbitro: Rocchi di Firenze (Ghiandai-Giordano; IV°: Damato) |
14:25 - Dal ritiro romano della Juventus, alla Borghesiana, trapelano nuove indiscrezioni in merito alla situazione di Andrea Pirlo. La sua presenza in campo contro la Lazio è ancora in dubbio, ma secondo quanto appreso da Sky Sport crescono le possibilità di vedere il centrocampista bianconero nella formazione titolare. "In questo momento il borsino dice più sì che no - riferisce l'inviato Giovanni Guardalà - Ci sono sensazioni positive. Stamattina il giocatore aveva ancora un po' di dolore al ginocchio, ma ha provato a calciare e il dolore non è peggiorato. Diciamo che se il problema è solo il dolore, quindi si ha la certezza che non ci possano essere complicazioni, allora Pirlo stringerà i denti e scenderà in campo. Lo deciderà lui. Nelle ultime ore la sensazione è che sia più probabile vederlo in campo. Se stamattina era un 50 e 50, adesso possiamo andare sul 70 e 30. Una decisione verrà presa nelle prossime ore, anche perchè poi se Pirlo non dovesse farcela, la scelta deve essere comunicata per tempo a Pazienza, che dovrà eventualmente avere il tempo di concentrarsi sulla partita".
12:50 - Neanche dopo la seduta di rifinitura sono state sciolte le riserve sulla presenza di Andrea Pirlo nella sfida di stasera contro la Lazio. Secondo quanto riferito pochi istanti fa da Sky Sport, bisognerà ancora aspettare qualche ora, perchè anche il provino di stamattina non ha dato delle certezze. Il ginocchio fa ancora male al centrocampista bianconero. Durante la sgambata mattutina, ha provato a calciare ed ha sentito ancora fastidio. Ancora non è stata presa una decisione definitiva riguardo il suo impiego, sarà lo stesso Pirlo a decidere se scendere in campo o meno. Bisognerà attendere le prime ore del pomeriggio per capire cosa avrà deciso il regista bresciano, d'accordo con Antonio Conte. Se non dovesse farcela, è pronto a sostituirlo Michele Pazienza. |
"Tevez, sorpasso Juve". Stamane apre con questa clamorosa bomba "La Gazzetta dello Sport", che conferma l'inattesa offensiva bianconera per l'attaccante argentino. Secondo la rosea, è ormai "scontro totale con il Milan" di Galliani, che da qualche giorno stava concretamente lavorando per definire rapidamente il passaggio in rossonero del giocatore, ormai in rotta con il Manchester City. Nelle ultime ore, però, si è registrato il contropiede della Vecchia Signora, minuziosamente raccontato dall'esperto di mercato del quotidiano milanese Carlo Laudisa: |
Nuovo capitolo nello scandalo Telecom. Nonostante i tifosi interisti dichiarino che il caso sia chiuso riguardo Calciopoli non si fermano invece le indagini sullo scandalo Telecom, vicenda strettamente legata alle intercettazioni illegali perpetuate negli anni a cavallo tra il 2002 e il 2006 dove finirono nella lista dei personaggi spiati e pedinati i vari Bobo Vieri, Massimo De Santis, Fabio Capello, Luciano Moggi e Alex Del Piero tra i più famosi. Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore ieri l'azionista dell'Inter e sponsor della squadra nerazzurra con il marchio Pirelli, Marco Tronchetti Provera, sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati dopo due ore d'interrogatorio nel Palazzo di Giustizia di Milano dal Procuratore aggiunto Alfredo Robledo e dal sostituto Nicola Piacente. Tronchetti Provera, fino al 2006 presidente di Telecom Italia, sarebbe stato iscritto nel registro con l'accusa di ricettazione, concorso in intrusioni informatiche e corruzione internazionale, reati che si sarebbero perpetuati secondo i pm nell'era delle intercettazioni e dossier illegali con Giuliano Tavaroli a capo della security della Pirelli e della Telecom. In queste ore tra l'altro sarebbe sotto il vaglio dei pm la posizione di Carlo Buora, ex ad di Telecom e vicepresidente dell'Inter all'epoca dello scoppio dei due scandali, Calciopoli e intercettazioni. Si può parlare ancora di caso chiuso e udienza tolta? |
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Inviato da: dimariamonicaa
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il 13/12/2015 alle 23:54
Inviato da: aldo.giornoa64
il 08/12/2015 alle 23:14