LA NUOVA CASA BIANCONERA
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«Il vantaggio di dodici punti, che a fine campionato diventerà di quindici, non può essere frutto di null’altro che non il fatto che eravamo più forti. Una grande squadra che quella sera, il 12 febbraio 2006, di fatto si portò a casa il ventinovesimo scudetto. La medaglia ce l’ho ancora casa. E non la restituisco. »
Alessandro Del Piero
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Messaggi di Febbraio 2012
E' stato approvato in giornata dal Consiglio d'Amministrazione della Juventus i dati della relazione finanziaria semestrale con data 31 dicembre 2011. Come riportato dal documento prodotto dal sito ufficiale è da registrare una perdita di 34,6 milioni di euro, quasi 5 in menoi rispetto ai 39,5 di un anno fa. Una crescita grazie ai maggiori ricavi dall'incasso delle gare, ovvero 8,6 milioni di euro, e dalle sponsorizzazioni con 3,7 milioni. Ricavi anche dai costi limati dagli ingaggi dei tesserati (+4,4 milioni), dagli oneri dei costi dei calciatori (+ 6,5 milioni) e dall'assenza di oneri non ricorrenti (+7,5 milioni) come riportato anche da borsaitaliana.it. Nelle perdite invece van registrati i minori ricavi da diritti televisivi (-8,2 milioni), dai proventi dei diritti calciatori (-7,2 milioni) e dagli ammortamenti sui diritti dei calciatori (-5,9 milioni) e su altre nella gestione immobili (-3,6 milioni). Da segnalare un leggero calo rispetto ad un anno fa nei ricavi totali, giunti a 85,4 milioni, 3,4 in meno rispetto a quello del primo semestre 2010/11. |
Dopo giorni di polemiche per fortuna i dibattiti stanno per lasciare spazio al calcio giocato. Infatti sabato sera la Juventus ospiterà il Chievo in una sfida da non sottovalutare per continuare la corsa Scudetto. TuttoJuve.com ha intervistato in esclusiva il diesse clivense Giovanni Sartori. Sabato sera arriva la grande sfida con la Juve, come la vede? "Sicuramente è una partita importante per entrambe le squadre per il raggiungimento dei rispettivi obiettivi. Noi veniamo da due vittorie molto sofferte, la Juve invece ha inanellato una serie di risultati impressionanti. Non a caso se non sbaglio è l'unica squadra imbattuta fra le grandi in Europa". Come vede la Juve? "Il cammino testimonia la grande forma della squadra di Conte. La Juve è la squadra più forte del campionato". Voi con che ambizioni vi presentate allo Juventus Stadium? "Consci del fatto che dobbiamo muovere la classifica anche se non sarà facile". In estate c'era stata la possibilità di uno scambio di mercato fra voi e la Vecchia Signora, conferma? "Quest'estate c'era in piedi lo scambio Andreolli-Sorensen, ma noi non abbiamo accettato in quanto non volevamo toccare l'assetto della nostra difesa". Anche quest'anno state mettendo in mostra giovani interessanti come Rigoni, Paloschi e Acerbi... "Credo che due-tre pezzi da mercato estivo il Chievo possa averli per proporli in squadre importanti...". E poi c'è Thereau che regala meraviglie... "Thereau anche l'anno scorso ha fatto bene, ma era meno concreto di come lo è adesso sotto porta". In Juve-Chievo sfida nella sfida Buffon-Sorrentino... "Sono due portieri che stanno facendo benissimo. Buffon dopo l'ernia al disco è tornato al consueto rendimento stellare, tuttavia anche Sorrentino sta facendo cose importanti. Stefano è il nostro Buffon". Come giudica le parole di Buffon nel dopo Milan-Juve? "Io ritengo che nella vita ma soprattuto nel calcio come fai sbagli. Tutti non saranno mai d'accordo con le parole di Buffon che come sempre èsincero e corretto nel dire quello che pensava". Suggestivo anche il duello Conte-Di Carlo: il suo mister è pronto per una big? "Parliamo di due allenatori per certi versi simili; infatti sono entrambi due caratteriali e due ex centrocampisti di forza e di sostanza. Sarà un bel duello, visto che Conte viene da buone annate in B dove ha vinto due campionati in modo straordinario. Con quelle due cavalcate si è meritato la Juve. Quest'anno Antonio si è dimostrato duttile dal punto di vista tattico e bravissimo nell'imprimere un bellissimo gioco alla squadra. Di Carlo invece sta facendo bene e ci sta guidando verso la salvezza. Ogni discorso perciò è prematuro, se poi a giugno sarà cercato da squadre importanti allora si valuterà". |
Fonte: di Massimiliano Nerozzi per "La Stampa" Quando si dice la difesa di squadra. Gigi Buffon rischierebbe le mani, i suoi pezzi migliori: «Con Leonardo non c’è nulla da consolare, perché ci conosciamo abbastanza bene e sulla sua onestà e integrità ci posso mettere le mani sul fuoco». Giorgio Chiellini: «Ci metto anche le mie». Non a caso quella juventina è la difesa meno battuta della serie A. Leonardo sarebbe Bonucci, che ieri mattina s’è ritrovato, sulle pagine di alcuni giornali, tirato in ballo nell’inchiesta del calcioscommesse. Senza essere indagato e, ne sono convinti in casa Juve, pure senza altre responsabilità. Lui fila via in silenzio dagli spogliatoi, dopo l’ultimo allenamento azzurro a Marassi, ma stupore e amarezza li aveva già confidati di buon mattino agli amici: «Mai fatto nulla, di quella storia non so niente». Per assurdo, anche in un momento in cui nulla avrebbe potuto sbagliare: se Udinese-Bari poteva apparire come il solito Luna park di fine campionato, per lui era uno degli ultimi esami che gli potevano far svoltare la carriera: «Ma siamo matti? Mi stavo giocando la Juve e il Mondiale del Sudafrica, figurarsi». Buffon, che sa cosa significa essere nel mirino, arma la difesa, e l’indignazione: «Questo sta diventando un gioco al massacro. Con Leonardo non siamo amici decennali, ma c’è sintonia e su di lui potrei mettere le mani sul fuoco», ripete il capitano della Nazionale. Solo qualche settimana fa, del resto, altri tre ex campioni azzurri erano finiti «nel tritacarne» perché citati da un indagato dell’inchiesta. Che il giorno seguente aveva ovviamente corretto il tiro. Successe pure a De Rossi. Tra i giocatori ci si inizia a stufare. Se c’è gente che ha sbagliato e sta cominciando a pagare, c’è pure chi si sveglia la mattina e si ritrova dentro un brutto film, come nei migliori copioni di Hitchcock: l’innocente finito nei guai per beffardo destino. Dev’essere per questo che anche Cesare Prandelli gli ha allungato una mano: «L’ho visto dispiaciuto ma non provato - spiega il ct dell’Italia - e gli ho detto di stare tranquillo e sereno. Che non c’è nulla da preoccuparsi». Pensare che proprio in questi ultimi tempi s’è ripreso la maglia azzurra, che Prandelli gli aveva sfilato a inizio campionato: una fila di solide partite, gli ha di nuovo aperto l’arruolamento. Solo gli ultimi giorni l’hanno fregato: palla persa, e sfortunata deviazione sul gol del Milan, poi la brutta notizia sui giornali di ieri. Un incubo. Leo applica il solito menù, come già aveva fatto la stagione scorsa e all’inizio di questa, quando tutti lo impallinavano: «Silenzio e lavorare». Anche se l’umore può essere storto: «Vedere pubblicato il proprio nome perqueste cose dà fastidio - aggiunge Alessandro Matri, altro collega juventino - ma Leonardo l’ho visto tranquillo». Da capitano, ed estremo difensore, per ruolo, il più deciso resta Buffon, che passa da ogni tv ripetendo l’arringa: «Il fatto che Bonucci non c’entri in questi discorsi mi sembra una cosa palese». La stessa convinzione che s’è fatta la Juve, e non a scatola chiusa, come può invece essere la fiducia di un compagno, per amicizia o spirito di gruppo. Da mesi, quel Bari edizione 2009/2010 è sotto la lente degli investigatori, ed è quindi ovvio che il club bianconero abbia seguito con attenzione vicende e atti dell’inchiesta, fin nelle sue più nascoste pieghe. Dev’essere per questo se ieri i bianconeri erano molto dispiaciuti, anzi arrabbiati, per aver visto tirato in ballo il nome di Bonucci, ma piuttosto tranquilli: né indagato, né coinvolto. Da rischiare le mani del miglior portiere del mondo. |
Zeman è il re nell'arte di far confusione" Luciano Moggi è un fiume in piena e in esclusiva per TuttoJuve.com dice la sua su tutto: dal caso Buffon agli insulti ricevuti da Conte nel dopo Milan-Juventus, passando per il calcioscommesse e la disputa che lo porterà in tribunale faccia a faccia contro il suo rivale Zeman. Direttore, partiamo dal caso Buffon: da che parte sta? "In difesa di Gigi ci mancherebbe. Quando si dicono cose a caldo, può capitare di dire cose che non hanno nulla a che vedere con il momento. Non dobbiamo dimenticarci che c'è la rabbia e la tensione del dopo partita ad incidere. Sabato è successo di tutto con il gol valido annullato a Matri e il gol in malo modo annullato a Muntari che era buono. Buffon ha espresso liberamente un prorpio pensiero non capisco tutta questa caccia alle streghe e moralismi...". Lei poi lo conosce bene, cosa ha pensato? "Gigi è un ragazzo acqua e sapone. Fondamentalmente ha detto una cosa che pensano tutti. A sua discolpa aggiungo che è difficile accorgersi nel frangente di un secondo mentre si gioca e si compie un movimento se la palla è entrata o meno". Eppure c'è chi non lo vorrebbe più in Nazionale... "Buffon è stato ingenuo, ma sincero e leale nelle sue esternazioni. Siamo di fronte a un campione che ha dato tanto a Juve e Nazionale. Quelli che non lo voglio e ritengono meritevole dell'azzurro dovrebbero ringraziare Dio di avere in porta un fuoriclasse come Gigi". Ieri è emersa la possibilità di un'amnistia per il calcioscommesse, che ne pensa? "Sono rimasto senza parole di fronte ai moralisti e alle affermazioni del piemme De Martino. Ci vuole l'amnistia altrimenti si ferma il calcio: dire ciò è una vergogna! Ci sono state partite falsate con un giro di soldi che ha taroccato la regolarità delle gare. Il calcio se si deve fermare per ripulirlo s'ha da fermare". Tutto il contrario di Calciopoli... "Su Calciopoli e il calcioscommesse stiamo assistendo a due pesi e due misure. Meno male che il Coni ha detto che è irrealizzabile l'amnistia. Io non la voglio, le assoluzioni me le conquisto da sole. Ci vuole giustizia per le tante famiglie rovinate da questi scandali". Un suo ex giocatore, ora allenatore, Antonio Conte è stato esposto ad una gogna mediatica... "Guardi lasciamo stare questo capitolo che è disdicevole. Trattare Conte come ha fatto Pellegatti non è da giornalisti. C'è stata una mancanza di deontologia. Antonio si sarà pure allargato precedentemente in qualche dichiarazione, ma un conto è provocare un altro è insultare". Un'ultima battuta sul possibile processo che la vedrà rispondere in aula alle accuse di Zeman... "Certi personaggi non meritano neppure risposta. Non hanno nulla da dire. Zeman spicca nell'arte del far confusione: tante parole ma fatti zero". |
Il big match Milan-Juve è finito e le polemiche infuriano. Ci sono stati episodi sospetti e polemiche a non finire. Alcune settimane prima del big match il DG parla col suo Braccio destro della squalifica ad Ibra e del rinvio di alcune gare: Direttore Generale: Allora? Pochi giorni prima del big match, il braccio destro, su ordine del DG parla al telefono col designatore: Braccio Destro: Dai su, amici come prima, però, contro di "loro” devi inventarne un altro (assistente di linea) Dopo la designazione dell’assistente di linea “amico”, il braccio destro del DG chiama proprio il prescelto: Braccio Destro: Prooonto! Dopo la gara, il DG parla col Braccio Destro, lamentandosi perché, nonostante gli aiuti, un gol è stato annullato per fuorigioco: DG: Hai parlato con qualcuno dei due ex designatori?
Assolutamente clamoroso. Ebbene no, come qualcuno di voi più attento avrà notato QUESTE INTERCETTAZIONI RISALGONO AL 2004-5 e sono quelle tra: - IL DG rossonero Galliani e il funzionario milanista Meani, sulla squalifica ad Ibra (allora alla Juve) prima di Milan-Juve; - Meani col designatore Bergamo nella scelta degli assistenti Mitro e Di Liberatore; - ancora Meani al telefono con l'assistente Copelli, - infine Meani e Galliani con la partecipazione indiretta di Ancelotti, allora tecnico del Mila. A volte la realtà supera la più audace ed indecorosa fantasia |
Il risveglio dei tifosi juventini non è stato dei più piacevoli stamane a causa della notizia riportata da alcuni organi di stampa in merito ad un possibile coinvolgimento nell'inchiesta relativa al calcioscommesse da parte dello stopper bianconero Leonardo Bonucci. Una notizia agghiacciante che - in attesa di capire se sia veritiera o meno - ha preoccupato i milioni di tifosi della Vecchia Signora. Il presunto coinvolgimento però riguarderebbe una partita (Udinese-Bari 3-3 ndr) della militanza barese del centrale della Nazionale, dunque eventualmente la Juventus non rieschierebbe comunque nulla. Come già accaduto però in passato con giocatori del calibro di Francesco Totti, Rino Gattuso, Gigi Buffon e Daniele De Rossi l'associare il nome di un giocatore di alto livello ad un'inchiesta scottante come quella "Last Bet" fa rumore. Un clamore mediatico che poi dev'essere suffragato dai fatti. In attesa di scoprire tramite la Procura di Cremona se si saranno ulteriori sviluppi in merito o se tutto si concluderà con in una bolla di sapone, TuttoJuve.com ha interpellato in esclusiva Davide Torchia, agente di Bonucci ma anche di Cristian Pasquato. Stamattina su alcuni giornali è apparsa l'indiscrezione relativa al possibile coinvolgimento nel calcioscommesse del suo assistito Leonardo Bonucci: cosa risponde in merito? "Guardi per il momento non intendo rilasciare alcun tipo di dichiarazione in merito. Preferiamo il silenzio, scriva pure no comment". Anche perchè già in passato è accaduto che i giornali sparassero nomi importanti (Totti, Gattuso, De Rossi ndr) per catalizzare l'attenzione, tuttavia i rumors si rivelarono infondati... "Ribadisco preferisco non dire nulla per il momento. Le sue valutazionii però vanno tenute in considerazione...". Passiamo ad un altro suo assistito, Cristian Pasquato: come sta? "Sta meglio, l'occhio è stato suturaro. La guarigione procede bene". Fra poco allora lo rivediamo in campo... "Guardi non sono medico, ma credo che fra qualche giorno potrà tornare ad allenarsi dopodichè quando starà bene in accordo con lo staff medico tornerà in campo". Un infortunio che l'ha frenato sul più bello... "Un incidente di percorso, solo chi non gioca non si fa mai male. Nel calcio che è uno sport di contatto fisico sono cose che succedono. Chiaramente era meglio di no, ma l'importante è che Cristian ora stia bene e fra poco tornerà in campo da protagonista". |
(ANSA) - TORINO, 27 FEB - Un primo sospiro di sollievo è stato tirato, in casa Juventus: Andrea Pirlo viene assolto dalle pseudogomitate a Van Bommel che sarebbero potute costargli la squalifica. Se la cava anche Sulley Muntari, che ha smanacciato Lichtsteiner, ma il club torinese temeva moltissimo che, nel polverone mediatico del dopo Milan-Juventus, potesse rimetterci anche il regista bianconero, ritenuto ben più importante per i torinesi di quanto Muntari o Mexes, che ha ricevuto tre turni di squalifica per il pugno a Borriello, siano per i milanesi. La linea decisa ieri dal club di corso Galileo Ferraris è confermata anche oggi: silenzio assoluto. Nessuna risposta quindi nemmeno al presidente federale Giancarlo Abete, che ha bacchettato duramente le tensioni della settimana, assolvendo Gigi Buffon, al contrario del presidente dell'Aia, Marcello Nicchi: "Conosciamo Buffon al di là del valore tecnico - ha detto il capo della Figc - Non sono mai venuti meno in lui valori comportamentali e onestà intellettuale. Le sue frasi sono state pronunciate in un momento di grande intensità emozionale. Semmai, più delle frasi del post gara, mi hanno preoccupato quelle prima, perché hanno finito per creare troppe tensioni". La Juventus sta riflettendo su quale comportamento mediatico tenere per le prossime settimane. Nei vertici prevale la convinzione che l'allenatore debba limitare, d'ora in poi, certe esternazioni, perché il rischio che vengano fraintese oppure strumentalizzate è molto grande. Ieri - si fa notare in corso Galileo Ferraris - nessuno ha ricordato il netto mani in area di Seedorf a Bologna, con l'arbitro a tre metri: un episodio che avrebbe potuto cambiare la partita esattamente come il raddoppio - valido - di Muntari. Ma allora da parte milanista si usarono gli argomenti scelti dalla Juventus oggi e cioé che il secondo errore (l'annullamento, per fuorigioco inesistente, del gol valido di Matri), è altrettanto grave. Si temeva anche un deferimento e conseguente squalifica per l'allenatore, dopo la lite con l'ad rossonero Adriano Galliani nell'intervallo. Nemmeno la sportività di Conte - che ha ammesso più volte la superiorità del Milan, per lui sempre più il grande favorito - è stata apprezzata e sottolineata dalle fonti vicine al Milan: segno che ormai la guerra diplomatica tra i due club è totale, anche se a tratti sotterranea. Se è difficile stemperare la sostanza (ieri il Milan ha calcato la mano anche sul sito ufficiale e il direttore del canale rossonero ha accusato pubblicamente il responsabile della comunicazione bianconero di avere orchestrato la settimana mediatica di vigilia), almeno si cerca di farlo con i toni, contrapponendo volutamente le accelerazioni accusatorie del Milan al fragoroso silenzio juventino. Mancano ancora 22 giorni (é stata anticipata al 20 marzo) alla sfida tra le due squadre per la semifinale di ritorno di Coppa Italia: a quella data, se non ci saranno nuovi, corrosivi episodi a dividere i due club, è previsto che vada a segno la missione diplomatica di un riavvicinamento almeno formale tra le parti. C'é infatti anche una questione di ordine pubblico tra le tifoserie che non va sottovalutata, anche se di precedenti gravi, per fortuna, a tutt'oggi non ne esistono. |
Il genio bianconero non meritava quel comunicato A Milano, prima e durante la preparazione del dettagliato e assai discutibile comunicato stampa in cui si richiedeva implicitamente al Giudice sportivo la squalifica per Andrea Pirlo a seguito di alcuni "colpi" proibiti diretti a Van Bommel (con vigliacco riferimento ad un inesistente precedente contro il Catania), avranno probabilmente pensato "ma chi ce l'ha fatto fare?". Sì: perché non ce lo siamo tenuti un campione come Andrea Pirlo, si saranno chiesti per l'ennesima volta, anziché ridurci a pescare l'episodio dubbio e sperare in una sua squalifica che possa indebolire la diretta concorrente Juventus, esponenzialmente rafforzata dall'acquisto a parametro zero del fuoriclasse bresciano? Aldilà di ciò, il tentativo rossonero di far squalificare Pirlo è parso quasi una sorta di continuazione della "guerra" mediatica e di nervi ormai in atto tra le due rivali scudetto; questo, però, è stato davvero un colpo basso. Tentativo a vuoto per il club di Via Turati. Giustizia è stata fatta, fortunatamente. La richiesta giunta a Tosel da parte della Procura Federale della FIGC di analizzare le immagini con protagonista Pirlo aveva fatto rabbrividire tutti i tifosi bianconeri. Ma com'è possibile, ci siamo interrogati tutti, che venga richiesto l'utilizzo della prova Tv per un caso visto e giudicato live dal direttore di gara Tagliavento che aveva gli occhi proprio sul calciatore bresciano in inequivocabile possesso palla? Anche i sassi sanno che questo metodo tecnologico va in supporto dell'arbitro quando a quest'ultimo sfugge visivamente l'episodio in questione. La squalifica sarebbe stata assurda così come è stato assurdo il solo fatto che ci siano stati dubbi a proposito. La Juve, dunque, potrà tranquillamente usufruire del suo eccelso regista nelle prossime fondamentali gare di campionato. Ha vinto il buonsenso, ma ha vinto soprattutto Andrea Pirlo, per l'ennesima volta. L'ex campione del mondo non avrà certo gradito l'antipatico comunicato da parte di una società alla quale ha dato tutto e con la quale si è sempre comportato in maniera esemplare, da professionista serio. Pirlo è sempre stato corretto, fuori dal campo ma soprattutto nel rettangolo verde. Come avrà reagito a tutto ciò un uomo leale, un atleta impeccabile che ha contribuito alle recenti vittorie della squadra rossonera? La riconoscenza nel calcio non esiste, ormai, più. La vendetta sportiva trasversale, però, sì. Dopo aver dimostrato al Milan di non essere affatto un calciatore finito, a 32 anni, Andrea Pirlo si sta togliendo tanti sassolini dalle scarpe, compresa questa soddisfazione personale nell'aver evitato una squalifica che sarebbe stata scandalosa. I tifosi bianconeri, ovviamente, sperano che il loro nuovo beniamino possa conservare per il finale di stagioni le vendette calcistiche più belle e soddidfacenti nei confronti dell'antagonista Milan. La vittoria assoluta sarebbe alzare uno o più trofei con la sua nuova maglia bianconera numero 21. Una casacca indossata da un interprete che esprime una classe infinita, quella indossata da un giocatore con i piedi magici, la mente geniale e la correttezza estrema. Senza alzare la voce, con grande umiltà e lealtà, dimostra a tutti di avere un talento sovrannaturale: è questo il campione vero. Bisognerebbe pensare ad educare chi sbaglia tra le proprie mura, anziché cercare di mettere in cattiva luce i giocatori altrui. E c'è una differenza abissale tra lui ed un calciatore (anzi più di uno) che, invece, uno schiaffo (aggiungiamo anche un pugno) lo ha dato sul serio e pensa di essere il migliore al mondo, senza rispettare minimamente l'avversario. Da uno come Andrea Pirlo c'è solo da imparare. Perciò, giù le mani dal centrocampista della Nazionale. Ci avete provato con un colpo viscido, con una manovra sporca nei confronti di un vostro ex illustre giocatore che proprio non se lo meritava (se questo è lo stile Milan, caro Allegri ... ) ma non ce l'avete fatta a farlo squalificare per le prossime partite: Andrea Pirlo continuerà a scrivere calcio per la Juventus, mettetevi l'anima in pace. |
Gigi Buffon, portiere 34 enne della Juventus e della nazionale, torna a parlare, intervistato da "SkySport24", delle dichiarazioni fatte nel dopo partita di Milan-Juventus, dichiarazioni che hanno fatto "scalpore", in quanto il portiere della nostra nazionale ha spiegato che, qualora si fosse accorto che il pallone calciato da Muntari avesse effettivamente varcato la linea di porta, non avrebbe aiutato l'arbitro confermando la versione dei giocatori del Milan. Terminato il weekend, Buffon, non intende modificare il proprio pensiero, preferendo mantenere una linea improntata sull'onestà e sulla coerenza: "Preferisco essere onesto e coerente. Tornando indietro ridirei le stesse cose". Una dichiarazione laconica quella del portiere della Juve, che denota comunque un pensiero ben preciso, privo di moralismo, anche a costo di non essere gradito a tutti. |
Il nostro appello e quello di milioni di tifosi bianconeri è stato accolto: Carlo Pellegatti ha chiesto scusa. Il telecronista di Mediaset Premium ha fatto ammenda tramite Sportmediaset.it con una nota di scuse per le parti offese dopo il suo commento fuorionda. Ecco le sue parole: "Ormai da anni sono il telecronista sulle reti Mediaset per quanto riguarda il commento fazioso, che io ho sempre preferito definire “appassionato”, cercando comunque di mantenere sempre, nei confronti delle squadre avversarie e degli arbitri, un atteggiamento corretto e soprattutto educato. Atteggiamento che è venuto meno ieri nel corso della telecronaca di Milan-Juventus,quando ho usato parole sconvenienti ed offensive, pensando di non essere in onda, ma questo non deve essere una attenuante. Chiedo subito scusa dunque alla Juventus, ad Antonio Conte, soprattutto ed ai tifosi juventini, che si sono sentiti giustamente offesi. Capita di trovare una buca sulla strada della vita, io l’ho trovata un sabato di febbraio". |
Non mi è piaciuto trovare gente fuori dallo spogliatoio che mi insultava..." Un Antonio Conte scintillante quello che ha risposto alle incalzanti domande dei cronisti in sala stampa a San Siro pochi minuti fa. Qualche collega ha provato ad attaccare il mister juventino in merito a presunti aiuti arbitrali ricevuti ultimamente dalla Vecchia Signora che da vero condottiero ha difeso a spada tratta la sua squadra: "Sentire tutte queste polemiche ci deve riempire d'orgoglio. Significa che in sei mesi siamo tornati a far paura a tutti. Sono sincero: per sessanta minuti ho visto un Milan stratosferico. Noi dobbiamo migliorare per essere al livello delle grandissime squadre come il Milan e le grandi d'Europa. Stiamo crescendo e i nostri progressi passano anche da gare come queste. Siamo all'inizio di un'avventura e lavoriamo insieme da sei mesi, eppure abbiamo già centrato traguardi importanti". A proposito delle polemiche arbitrali Conte risponde a tono: "La cosa che non mi è piaciuta è stata quella di trovarmi alcune persone fuori dal nostro spogliatoio che mi insultavano...". Ogni riferimento ad addetti ai lavori milanisti (non) è puramente casuale... |
Fonte: Articolo a firma Massimo Pavan La sfida più difficile, la sfida più sentita, le emozioni più forti. Il Milan che parte meglio, dimostrando, come immaginavamo, gran temperamento e voglia, oltre a una corsa impressionante. Una Juventus che inizia con ritmo intenso mentre i rossoneri mostrano maggior velocità. La Juventus parte contratta e nervosa. L'errore di Bonucci ne e' la chiara espressione, spianando la strada al vantaggio del Milan con Nocerino. Il Milan continua a giocare e fa il due a zero con Muntari, la Juventus non c'e, ma il guardalinee annulla il gol buono. Dopo il gol annullato, la Juventus fa ancora peggio e non gioca. Il Milan meriterebbe il primo tempo di stare sul quattro a zero. Una Juventus bruttissima, forse troppo convinta che le assenze l'avrebbero favorita. Il secondo tempo si apre con un pugno a gioco fermo di Mexes a Borriello, ma l'arbitro non rileva. Il secondo tempo vede la Juve crescere lentamente ma senza creare nulla fino al minuto settanta quando Quagliarella sbatte su Abbiati. La partita vede il forcing finale bianconero con gol buono annullato a Matri che pareggia quello buono annullato a Muntari. Arriva il gol di Matri al minuto trentotto che riporta in parità l'incontro in tutti i sensi, sarebbe il gol del due a due. Le emozioni pero' non finiscono qui: al minuto quarantaquattro Tagliavento decide di espellere Vidal e il finale diventa sofferenza allo stato puro. |
20::20 - Le due squadre stanno svolgendo il riscaldamento pre-partita.
Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, Estigarribia; Borriello, Quagliarella. |
Conte scioglie gli ultimi dubbi Fonte: dalle nostre inviate Valeria Pietroniro e Paola Moro E' il grande giorno di Milan-Juventus. La redazione di TuttoJuve.com seguirà l'evento da stamattina fino a tarda notte con i suoi inviati nel ritiro bianconero ed allo stadio San Siro. La squadra di Conte si è svegliata alle 8 e ha fatto colazione. Come testimoniato dalla foto delle nostre Valeria Pietroniro e Paola Moro, pochissimi minuti fa, alle 10:05, la comitiva bianconera è uscita dall'Hotel Melià ed è salita sul pullman per raggiungere un vicino campo sportivo, dove sta per sostenere una leggera seduta di rifinitura. Il tecnico bianconero farà le ultime prove di formazione, utili probabilmente a sciogliere gli ultimi dubbi sull'undici da schierare contro i rossoneri. La squadra sembra fatta per nove undicesimi: Buffon in porta; difesa a tre con Barzagli, Bonucci e Chiellini; Lichsteiner e Pepe saranno gli esterni di centrocampo; Vidal, Pirlo e Marchisio i tre centrali. Le perplessità sono tutte nel reparto offensivo, dove è in atto una sorta di gioco delle coppie: il tecnico bianconero sembrava orientato in settimana a schierare la coppia Vucinic-Matri, ma nell'ultima seduta di lavoro a Vinovo ha preso corpo anche l'ipotesi di puntare dall'inizio sul tandem Borriello-Quagliarella, che eserciterebbe una maggiore pressione sui difensori del Milan. PROBABILI FORMAZIONI:Milan (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Nesta, Thiago Silva, Mesbah; Nocerino, Van Bommel, Muntari; Emanuelson; Pato, Robinho Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, Pepe; Borriello, Quagliarella. |
Inviato da: diletta.castelli
il 11/10/2016 alle 17:05
Inviato da: dimariamonicaa
il 08/04/2016 alle 21:04
Inviato da: aldo.giornoa64
il 20/12/2015 alle 22:00
Inviato da: aldo.giornoa64
il 13/12/2015 alle 23:54
Inviato da: aldo.giornoa64
il 08/12/2015 alle 23:14