LA NUOVA CASA BIANCONERA
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«Il vantaggio di dodici punti, che a fine campionato diventerà di quindici, non può essere frutto di null’altro che non il fatto che eravamo più forti. Una grande squadra che quella sera, il 12 febbraio 2006, di fatto si portò a casa il ventinovesimo scudetto. La medaglia ce l’ho ancora casa. E non la restituisco. »
Alessandro Del Piero
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Messaggi di Marzo 2012
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Scudetto? Pronti se il Milan dovesse fare harakiri. Borriello e Quagliarella? Grandi motivazioni, hanno la possibilità di giocare dall'inizio"
Classico appuntamento settimanale con i giornalisti per Antonio Conte, che al Media Center di Vinovo ha analizzato i temi del big match di domani sera contro il Napoli. La redazione di TuttoJuve.com ha trascritto integralmente le dichiarazioni del tecnico bianconero: Può essere questo lo snodo decisivo, tra oggi e domani, per il discorso scudetto? Hai detto che il Napoli ha fatto benissimo, ci sono undici punti di differenza in classifica con la Juve. Come è possibile che ci sia questo divario? Dove ha pagato il Napoli? Qual è l'aspetto tecnico e tattico che ti preoccupa di più nel Napoli? Il Napoli è l'unica squadra che ha fatto tre gol alla Juventus. Come si fermano questi tre tenori? E' vero che poi mancheranno ancora otto partite, però può essere una gara decisiva per la Champions. Ci si dimentica che state per ottenere un risultato straordinario che è l'accesso diretto alla Champions League. In questo senso, vincere domani, potrebbe significare che la Juve è tornata nel tabellone principale delle grandi d'Europa? Antonio, in una recente intervista hai detto che tua moglie ti minaccia: "Se continui così, in otto o nove anni ti consumi". Hai trovato l'antidoto a reggere questo genere di tensione? Il fatto che possano avere delle motivazioni speciali, essendo tutti e due campani, essendo stati in qualche modo legati al Napoli, può aprire delle chance in più nelle tue scelte per Borriello e Quagliarella? Poi cosa pensi della frase di ieri di Allegri, secondo cui tu vuoi vincere quest'anno perchè sai che un'occasione così non ti capiterà più nell'immediato futuro... Fosse per te, terresti Del Piero anche l'anno prossimo? Quando dici, "dovremo essere pronti ad approfittarne"... si lega molto a quella frase che dice spesso, "noi non dovremo avere rimpianti". Ma a questo punto del campionato, con quattro punti di distacco dal Milan, ne hai già di rimpianti pensando a qualche punto perso per strada? |
Gigi può restare quanto vuole. Del Piero? Agnelli è stato chiaro. Arbitri? Paghiamo scorie di Calciopoli. Vorrei restare a vita"
Il direttore generale della Juventus, Beppe Marotta, ha analizzato il momento bianconero e illustrato le strategie di mercato in una chilometrica intervista rilasciata a Tuttosport. Ecco le dichiarazioni salienti, raccolte dai colleghi del quotidiano torinese Vittorio Oreggia e Guido Vaciago: "CONFIDIAMO IN UN PASSO FALSO DEL MILAN" - "In questo weekend c'è lo snodo campionato? Dalla sua il Milan ha la continuità, ma ha un impegno molto importante con Montella e noi, logicamente, confidiamo sempre su un passo falso per recuperare punti".
"GLI ARBITRI? PAGHIAMO ANCORA LE SCORIE DI CALCIOPOLI" - "Diventa sempre più difficile dare un rigore alla Juventus? Non lo so, ma voglio chiarire: noi nelle scorse settimane non volevamo mettere le mani avanti per ottenere vantaggi nei match successivi. Volevamo puntualizzare una situazione anomala. Purtroppo c'è la sensazione che qualche volta manchi serenità da parte di chi arbitra la Juve: le scorie di Calciopoli sono ancora lì". "NON VEDO COMPLOTTI MEDIATICI" - "Media contro la Juve? Casi isolati, non vedo complotti mediatici. I tifosi ne vedono parecchi? Se è per questo anche quelli di Milan e Inter. Fa giustamente parte dellessere tifoso".
"TEVEZ? SIAMO ATTENTI..." - "Se possiamo permetterci Tevez? Il sistema calcio Italia, alla luce della crisi generale, non è in grado di portare nel nostro campionato un giocatore che costa 30/40 milioni di cartellino e ha un ingaggio di 7/8. Nessun club può sostenere una spesa del genere. Con Tevez avremmo già vinto lo scudetto? Il Milan ha Ibra? Ma il Milan colse un'occasione particolare, con Ibra che era entrato in conflitto con il Barcellona. E lo ha ingaggiato attraverso la formula del prestito. Ecco, quella è stata un'operazione di grande abilità: se capitasse a noi un'occasione di questo genere non la lasceremmo sfuggire. Se Tevez potrebbe essere una situazione del genere? Può darsi... E una situazione complessa, noi siamo attenti. Prima di tutto bisogna capire qual è il parere di Conte, perché anche un campione deve inserirsi nella tipologia del suo gioco e possedere certe caratteristiche umane".
"LAVEZZI? PRESTO PER FARE NOMI" - "Se 31 milioni per Lavezzi sono esagerati? E la sua clausola, quindi è il suo prezzo. Anche perché a compratori russi o inglesi si possono chiedere quelle cifre. Se si adatterebbe al modulo di Conte? E prematuro focalizzare l'attenzione su un nome specifico. Noi abbiamo dei profili di giocatori che possono essere utilizzati nel modulo di Conte, ma è presto per parlarne". "CONFERMEREMO L'80% DELLA ROSA. FAREMO ACQUISTI DI QUALITA'" - Come funziona la macchina del mercato Juve? «L'anno scorso e quello prima, nei quali dovevamo ricostruire l'organico e quindi chiudere parecchi acquisti, procedevamo in modo molto analitico. Paratici aveva costruito dei campetti, che sono un mio vecchio metodo, in cui ci sono i giocatori sul mercato ruolo per ruolo. Per esempio: nella casella del terzino sinistro ci sono i sei/sette nomi, dal più forte in giù e così diventa più facile valutare come agire. Quest'anno sarà diverso perché confermeremo l80% della rosa e gli acquisti saranno più mirati. Dalla quantità si è passati alla qualità: ora è il momento della perfezione. Non abbiamo bisogno di elenchi. Quanto incide Conte nelle scelte? Tanto. Ma spieghiamoci una volta per tutte: non esiste Conte da una parte e la società dall'altra. Noi non facciamo nulla senza l'imprimatur dellallenatore, come d'altronde nessun grande club. A volte il tecnico segnala dei nomi perché li conosce, altre volte fornisce dei profili. Poi la società deve fare le valutazioni sul prezzo e non solo.... Noi abbiamo un gruppo sano, non ci sono teste matte, neppure una. Per cui bisogna sempre andare a conoscere bene la persona, per evitare brutte sorprese. Noi siamo orgogliosi del nostro modello di riferimento che consta in una società con le idee chiare sul mercato e di un tecnico vincente che riesce a valorizzare al massimo le risorse attraverso una metodologia e una precisa cultura del lavoro. Oggi abbiamo un gruppo che segue ciecamente quello che l'allenatore dice o vuole, che significa farsi un mazzo così e allenarsi in maniera costante. Se cè qualcuno che non si applica, rischia di non inserirsi. E poi: se sbagli il giocatore da 5 milioni puoi fartene una ragione, se sbagli Tevez che te ne costa 100 sei morto! Bisogna stare molto attenti. Se arriveranno giocatori dal nome magari non altisonante però funzionali al gioco di Conte? Il ragionamento più o meno è quello. E resta l'obiettivo di migliorarci in ogni reparto". "PERDERE CONTE? VALE IL DISCORSO DI BUFFON" - La grande stella della Juventus è Antonio Conte? Beh, lui ha saputo conquistarsi i tifosi con grande carisma. Se c'è il rischio di perderlo? Piace al Tottenham? Non penso proprio. Vale il discorso di Buffon. Se lui chiede delle garanzie tecniche per la Champions? C'è un piano industriale che tiene conto del fatto che la Juventus deve resistere ad alto livello in tutte le competizioni. Io sono convinto che per vincere non sia indispensabile il solista, ma la coralità. E sotto questo aspetto noi siamo avviati molto bene perché Conte ha modellato un sistema di calcio che è più orientato alla coralità che al singolo". "DOBBIAMO ACQUISIRE L'ARROGANZA DEL MILAN" - "Quanto è ancora distante il Milan? Questanno abbiamo compiuto dei passi da gigante. Quello che i rossoneri hanno in più è un gruppo di giocatori di grande esperienza, che ha vinto molto. Hanno quella sicurezza, quel tipo di arroganza che deriva dal fatto di essere temuti dagli avversari. Il Milan oggi è più temutO di noi e noi dobbiamo arrivare a essere temuti come il Milan". "NULLA DA INVIDIARE AL NAPOLI" - "Il Napoli conta su un gruppo che lavora insieme da tre anni, ma il nostro non ha nulla da invidiare a parte questo". "ECCO PERCHE' NON FACCIAMO AFFARI IN SUDAMERICA..." - Perchè non chiudiamo grandi operazioni in Sudamerica? Domanda: chi è quel giocatore sudamericano che negli ultimi cinque anni è riuscito a imporsi in uno dei primi quattro club italiani? Sono pochissimi gli esempi... Noi in Sud America ci siamo e teniamo docchio molti talenti. Però non siamo nelle condizioni di fare una scommessa su un campioncino da 15 milioni. Quando avremmo completato tutta la rosa potremmo anche fare dei ragionamenti del genere". "UN VICE-PIRLO NON ESISTE" - "Se il vice-Pirlo è un dilemma che ci rode? Sì e siamo giunti a una conclusione condivisa da tutti: non esiste un vice Pirlo, perché Pirlo è Pirlo, unico nel suo genere. Quindi dovremmo cercare di rafforzare il centrocampo in generale, senza l'ossessione di trovare un altro Pirlo".
"VENDEREMO MELO" - "Se Felipe Melo si riuscirà a vendere? Certamente sì". "KRASIC NON CONGENIALE AL GIOCO DI CONTE" - "Cosa è successo a Krasic? Krasic è un ottimo giocatore, diciamo che non è congeniale al tipo di gioco di Conte. Questo può aver innescato un'involuzione psicologica, ma le qualità rimangono: deve solo rilanciarsi".
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Antonio Conte si racconta in una lunga intervista concessa al quotidiano "La Repubblica". Ecco le sue parole, raccolte dall'inviato Emanuele Gamba: "NATI PER ATTACCARE, NON SAPPIAMO SPECULARE" - "Se basterà un mercato a colmare il gap col Milan? Oltre che comprare bisogna crescere, tutti quanti. Molti di noi hanno vissuto vigilie mai capitate, hanno giocato per la prima volta per una finale, per il primo posto, e sono cose che si pagano a livello di emozioni, di stress mentale. Dopo la semifinale di Coppa Italia ho dovuto dare un giorno libero alla squadra perché ho capito che non c’erano più energie. Questo per dire che tra le tante cose ci manca l’esperienza. Siamo nati per attaccare, non sappiamo speculare". "NON SARO' MAI SIMPATICO, TIRO DRITTO PER LA MIA STRADA" - "Se ero convinto di impormi già al primo anno? Sì. Non sarei certo venuto a suicidarmi. Ho fiducia in me, nei miei quattro anni di gavetta ho quasi sempre vinto. Se mi sento diverso da quello che era a luglio? Ogni stagione che passa ti migliora a livello professionale, gestionale, didattico. Ad esempio non avrei mai creduto che un giorno avrei cambiato sistema di gioco. Un anno in una grande ne vale cinque o sei altrove, per questo oggi mi sento molto più maturo. Ma sono arrivato preparato perché ho giocato tredici anni ad alto livello e sapevo cosa aspettarmi, anche se un giocatore l’ansia da vittoria l’avverte in minima parte, rispetto a un allenatore. Rappresenta troppo la Juventus pur essendo un semi-debuttante? La Juventus non sono io, ma gli Agnelli. Però siamo giovani anche come società, quindi ci va dato tempo per crescere. Ma siccome ce n’è poco, abbiamo dovuto farlo in fretta. A me tocca una parte importante perché sono il più presente a livello mediatico e quindi, se c’è da mandare un messaggio, quello passa da me. Se Conte è anche un dirigente? I tempi sono cambiati, oggi un allenatore deve gestire anche la comunicazione. Se ho attirato più stima o più simpatia in questi mesi? Chi vince non è simpatico, io rimango di questa idea. E poi in questo mondo vorremmo essere sempre gli unici a fare bene, e vorremmo che tutti gli altri facessero male. Io vado dritto per la mia strada, se poi genero stima, invidia o antipatia è secondario. So che chi allena la Juve non sarà mai un simpaticone. Sono un cane sciolto. Non uscivo con i miei compagni neanche quando giocavo, a parte Ferrara. Però mi sento con i vecchi maestri, con Lippi, con Sacchi: a loro consigli ne chiedo". "LA JUVE NON MI HA CAMBIATO, SONO SEMPRE STATO COSI'" - Se il fatto di essere juventino mi negherà la panchina di altre grandi squadre italiane? Mi sorprendo quando qualcuno mi paragona a questo o a quell’altro, magari per ciò che dico o perché faccio silenzio stampa. Guardate che io sono sempre stato così, non è stata la Juve a cambiarmi. Ero così ad Arezzo, a Siena, a Bergamo, a Bari. Io sono questo: passionale, istintivo. Anzi, sto migliorando perché prima ero anche peggio. Vivo in maniera totale il lavoro, non ho vie di mezzo, mi butto anima e corpo in quello che faccio perché soltanto concedendomi completamente posso guadagnare rispetto. Non è la mia juventinità a farmi apparire così, ma sono proprio io. Lavorare all’Inter o al Milan? Sono un professionista e l’ho dimostrato. Chi conosce l’odio che c’è tra Lecce e Bari mi capirà: da leccese mi sono totalmente incarnato nel Bari". "STUDIO L'INGLESE PER... - "Se sto studiando l'inglese per la Champions o per poter lavorare all’estero? Più che altro, lo studio da anni perché in quella materia sono un po’ duro di comprendonio. Comunque, lo voglio imparare perché è la lingua del calcio. E perché prima o poi mi piacerebbe un’esperienza altrove". "MIA MOGLIE DICE CHE SE NON CAMBIO..." - "Quanto penso di poter durare, agitandomi in questo modo in panchina? Mi ha moglie mi ha detto che, se non cambio, tra otto o nove anni mi sarò consumato. Mi auguro che l’esperienza mi insegni a consumarmi di meno, perché troppo spesso mi capita di non dormire la notte, anche se poi alle cinque del mattino sono lucidissimo: è a quell’ora che risolvo i problemi, pure quelli sulla formazione". "I MIEI EX GIOCATORI HANNO CAPITO CON ME COSA SIGNIFICA VINCERE" - "Se rischio di consumare anche i giocatori? I miei ex continuano a ringraziarmi perché con me hanno capito cosa significa vincere. Il fatto che mi rimangano legati mi fa capire che sono riuscito a lasciare qualcosa, anche a gente con cui ho litigato". |
Conte e Agnelli chiamano ed Edinson Cavani risponde. In maniera semplicistica potremmo riassumere così la vicenda di mercato che vede protagonisti il mister e il presidente juventino che a mezzo stampa hanno svelato la loro predilezione per il formidabile cannoniere uruguayano tanto da sognarlo al centro dell'attacco bianconero nella prossima stagione. Un attestato di stima da parte di due personaggi poco avvezzi al clamore mediatico che non è passato inosservato a Castelvolturno e dintorni. Il bomber del Napoli e il suo entourage sono rimasti decisamente colpiti e lusingati da tali attestati di stima. Questo, per carità, non significa nulla e non è detto che sfoci in una trattativa di mercato, però fra le parti c'è feeling come appurato in esclusiva da TuttoJuve.com. Chiaramente la vicinanza dello scontro diretto di campionato e la stagione ancora in fieri ha prodotto che non ci fossero dichiarazioni ufficiali, almeno per il momento. Da segnalare inoltre che risulta priva di fondamento l'indiscrezione secondo cui El Matador nel 2008 - quando ancora era un giovane di belle speranze della Nazionale Under 20 uruguayana - sarebbe stato ad un passo dalla Vecchia Signora. All'epoca tutti i club internazionali più importanti monitorarono il Sudamericano Under 20, ma il più lesto di tutti fu il patron del Palermo Maurizio Zamparini. |
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Fonte: Il Mattino
L'ex presidente della Juventus, Giovanni Cobolli Gigli, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano "Il Mattino": |
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La finale di Coppa Italia tra Juventus e Napoli non si giocherà allo stadio Olimpico di Roma. E' quanto si evince dalle dure parole rilasciate dal presidente del Coni, Gianni Petrucci, dopo un lungo botta e risposta con il presidente della Lega di A, Maurizio Beretta: "La Lega pensasse pure a un altro stadio, per noi il discorso è chiuso - ha dichiarato all'Ansa Petrucci -. Pensavo che le lettere di richiesta per l'utilizzo dello stadio e le riunioni svolte dalla Lega all'Olimpico fossero ufficiali, non formali. Altrimenti non avrei nemmeno risposto accogliendo le richieste. Beretta dimentica che l'anno scorso Inter-Palermo ha fatto registrare il tutto esaurito all'Olimpico. Ha voluto mettere una toppa ma non s'è accorto che è rimasto il buco. A questo punto pensassero ad un altro stadio. Per noi il discorso è chiuso". I club stanno valutando l'ipotesi di trovare una sede differente dallo stadio Olimpico di Roma per l'ultimo atto della competizione. Con tutta probabilità, la sede della finale sarà lo stadio San Siro di Milano. |
Dati più che positivi per la squadra bianconera: mai così bene da dopo Calciopoli.
E' la migliore Juventus del dopo Calciopoli, e lo dicono i numeri: è la prima volta dal 2006 in poi infatti, che dopo 29 partite disputate la Vecchia Signora è ancora in lotta per il campionato. Merito di un progetto giusto, merito dell'impegno del collettivo, ma merito anche e soprattutto di lui: Antonio Conte. Arrivato da pochi mesi, ma juventino da sempre, nel giro di un'estate è riuscito a trasformare una squadra demotivata e rinunciataria, ad un armata invincibile, con lo stile-Juve inculcato a forza nel cuore di ogni giocatore. Uno stile che il tecnico conosce bene, e che è riuscito a trasmettere a (quasi) tutti, dimostrando innanzitutto una capacità motivazionale fuori dal comune, che unita all'abilità tattica ha dimostrato fino ad ora, hanno trasformato la Juventus in una macchina da guerra invincibile. Decisamente, non si tratta di robetta, perchè è una cosa che non accadeva da un bel pezzo, precisamente dalla stagione 2005-2006, quando in panchina c'era nientemeno che Fabio Capello. Dopodichè, gli allenatori bianconeri non sono mai riusciti a riportare la squadra ai livelli che più le competono, e vuoi per le campagne acquisti sbagliate, vuoi per la troppa fretta di voler vincere tutto e subito, a questo punto della stagione la Vecchia Signora era già fuori dai giochi da un bel pezzo, mentre quest'anno l'aria sembra, anzi è, finalmente cambiata. I tifosi juventini ringraziano. Un segnale ancora più forte arriva da un dato, quello dell'imbattibilità, che molti considerano marginale. Non serve a nulla, è vero, ma la Juventus di Conte non ha mai perso, e non è cosa da poco. E' vero che c'è un precedente illustre (il Perugia di Ilario Castagner, che nel '78-'79 rimase imbattuto ma arrivo al secondo posto) che ci insegna che l'imbattibilità serve a poco, abbiamo anche la controprova che ci dimostra il contrario: il Milan di Capello, campione d'Italia senza subire ko, nella stagione '91-'92. Fermo restando però, che questi sono solo dati di contorno, rispetto all'elemento prinipale che ci interessa: dopo Calciopoli, per la prima volta la Juventus torna ai vertici del campionato italiano, e finalmente può lottare per qualcosa di importante. I tifosi ringraziano ancora, la loro pazienza è stata ripagata. Seguono i dati delle precedenti stagioni dopo 29 gare disputate, si può ben notare la differenza. 2007-2008 55 punti 3a a -13 dal 1° posto |
Il commento sull'ultima giornata di campionato da parte dell'ex DG della Juventus Luciano Moggi Fonte: Stefano Discreti per GOLD TV
L'ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi, nel corso della trasmissione condotta da Pippo Franco "Ieri, Moggi e domani" co-produzione di Gold Tv, Telecolor, Rete 7, Telespaziotv e Italia mia in onda tutte le domeniche alle 20,45 ha rilasciato interessanti dichiarazioni in merito all'ultima giornata di campionato disputata. JUVE, VITTORIA MERITATA. INTER E' FINITO L'EFFETTO CALCIOPOLI. DEL PIERO UNICO. "JUVENTUS-INTER dopo quanto successo nel 2006 non potrà più essere una sfida qualunque. MILAN, VITTORIA CONVINCENTE. ROMA, PROGETTO A PERDERE.... "Vittoria meritata quella dei rossoneri, ottenuta grazie ancora una volta allo strapotere tecnico e fisico di Zlatan Ibrahimovic. Il risultato sarebbe potuto esser anche più largo, basti pensare ai legni colpiti dai rossoneri. La squadra di Allegri ha approfittato dell'evidente debolezza del gioco difensivo della Roma, a cui niente è servito lo snaturamento tattico di Luis Enrique che ultimamente sta giocando sempre più all'Italiana e sempre meno alla spagnola. Nonostante i 120' di Coppa Italia giocati in settimana dal Milan, la squadra più stanca sembrava proprio la Roma. Continuo a vedere nel progetto della Roma assoluta mancanza di logica. Io non vedo miglioramento alcuno rispetto alle scorse stagioni. Io non ce l'ho con la squadra, ma con i venditori di fumo. La squadra giallorossa nonostante quanto investito sul mercato nella scorsa estate ha solo un punto in più di quanti ne avrebbe l'Atalanta senza la penalizzazione. E' un progetto a perdere questo, non a rendere...." LOTTA PER IL TERZO POSTO, PASSO IMPORTANTE DELLA LAZIO "Per la corsa al terzo posto la Lazio ha sfruttato al meglio i risultati di giornata e nonostante l'importante assenza di Klose ma non solo ha battuto un coriaceo Cagliari che ci ha provato sino alla fine. Bisogna dire che i biancoazzurri stanno disputando una grandissima stagione perché nonostante i tantissimi infortuni subiti sono ancora lì sul podio.
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Una Juventus che quando incontra l'Inter a Torino sa di avere dalla sua una tradizione più che favorevole a indicare la via. La storia racconta di 56 vittore dei bianconeri contro 10 dei nerazzurri, numeri che trovano riscontro dal 2007 in poi: cinqui incontri, 4 trionfi della Vecchia Signora e un pareggio. 2-1 nel 2007-2008, 1-1 nel 2008-2009, 2-1 nel 2009-2010, 1-0 nel 2010-2011, 2-0 nel 2011-2012. |
le pagelle di Andrea ![]() Nella giornata dei gufacci (dal "stasera prevedo un pareggio" di Caputi, al "se la Juve non vince, può dire addio ai sogni scudetto" di Varriale), la Juventus ne esce trionfatrice, demolendo quel poco che rimane dei "prescritti", al secolo inter. La partita inizia, come di consueto nelle partite che vedono coinvolta la Juventus, con ritmi altissimi da ambo le parti. Ed è proprio una grande intensità a tenere a galla i nerazzurri nei primi 45 minuti (i migliori della loro stagione) in cui riescono ad andare al tiro in porta per ben 5 volte, con un Buffon STELLARE (!!!) a dire sempre di no. Di contro la Juventus, nonostante il solito bel gioco -a tratti spettacolare-, sbaglia troppi passaggi e sciupa alcune clamorose palle gol, soprattutto con un evanescente Matri. Nella ripresa, è Juve-show! Ed è tutto merito del Mister che inserisce Bonucci e Del Piero per Pepe (in evidente affanno) e Matri. Si passa dunque al 3-5-2 e gli ospiti non ci capiscono più niente; al minuto 57 ci pensa lo straordinario Caceres a sbloccare la partita con un poderoso colpo di testa in seguito ad un calcio d'angolo. Il raddoppio, 13 minuti più tardi, è siglato dall'infinito Alessandro Del Piero, imbeccato perfettamente da un monumentale Vidal. Il monologo-Juve prosegue fino al novantesimo, ma Julio Cesar e il timoroso Quagliarella decidono che va bene così. Dunque ha vinto la Juve...come sempre sul campo, dal 1897. La rincorsa continua! PAGELLE BUFFON 8 Poche settimane fa mi ero sbilanciato dicendo che "è tornato ai livelli pre-farsopoli". Rilancio dicendo che è tornato ancora più forte. Semplicemente, No.1 in the World. CACERES 8 Secondo me, Man of the Match. In questo momento è imprescindibile. Fa sentire la sua presenza in ogni fase di gioco. Si fa saltare una volta, da Obi, all'inizio. Da lì in poi è praticamente PERFETTO. Inoltre ha il merito di sbloccare la partita. E' Juventino nel DNA, grande acquisto! BARZAGLI 6 E' al rientro dopo tre settimane di stop, e si vede. Nel primo tempo soffre da morire, nella ripresa è degnamente assistito da Bonucci. CHIELLINI 6,5 Meglio rispetto a martedì. Incassa almeno 3 gomitate. E' troppo generoso quando, a tu per tu con Julio Cesar, decide di servire Quagliarella...che sbaglia a porta vuota. In crescita. DE CEGLIE 7 Altra partita di ottimo livello. Corre, fa fare brutta figura a Zanetti, e mette una decina di cross (non tutti propriamente precisi) dalla sinistra. In continua crescita! VIDAL 8 Atleta straordinario! Oltre alla consueta "quantità", oggi ci mette anche un'eccelsa dose di qualità. Ha tutto per essere riconosciuto, nel giro di un'altra stagione, tra i più forti e completi centrocampisti del Mondo! Suo lo splendido assist per il 2-0 che chiude la partita. PIRLO 5,5 Come sempre, soffre quando gli tocca giocare 3 partite in pochi giorni. Nel primo tempo perde troppe palle pericolose in zone nevralgiche del campo. Si rifà, un po', nella ripresa. MARCHISIO 6 Luci e ombre. Ci si aspettava di più da lui stasera. Avrà modo di rifarsi. PEPE 5 Conferma di non essere in un grande stato di forma...Conte non esita a sostituiro ad inizio secondo tempo. BONUCCI 6,5 Entra nella ripresa e il giro palla, nelle retrovie, ne trae grandissimo beneficio. Soprattutto con un Barzagli a mezzo servizio, è essenziale per mettere ordine nelle retrovie. MATRI 5 Mi dispiace perchè è un attaccante che apprezzo particolarmente, soprattutto per come si sbatte in tutte le fasi di gioco, ma nel primo tempo si divora due gol facili facili. DEL PIERO 7,5 Ha un grande impatto nella partita...si muove benissimo nei numerosi spazi concessi dall'imbarazzante difesa nerazzurra e segna, con la freddezza dei Grandi, il gol del 2-0. Primo gol in campionato per Alex! VUCINIC 5,5 Prova a metterci la qualità delle ultime prestazioni, ma soffre quando viene raddoppiato e triplicato. Va bene così, non era la "sua" partita. Sorvegliato speciale. QUAGLIARELLA 5,5 Di per se, è autore di 20 minuti più che dignitosi, ma sbaglia due gol già fatti. Da rivedere. CONTE 8 Azzecca tutto! Si temeva un calo di tensione dopo il raggiungimento della finale di Coppa Italia, ma è bravissimo a tenere la squadra concentrata e motivata. Passare al 3-5-2 è stata la mossa da "scacco matto". COSA VA Il successo sui prescritti! Per noi non è la partita dell'anno, ma vederli soffrire e rosicare è sempre una grossa soddisfazione. COSA NON VA I 5 tiri (tutti indirizzati in porta) concessi nel primo tempo agli ospiti. Barzagli deve ritrovare la forma migliore, e l'assenza di Bonucci nel primo tempo, per quel che riguarda la costruzione del gioco, s'è fatta sentire. CONCLUSIONI Altra bella soddisfazione dopo martedì. Da domani, però, si deve pensare all'impegnativo incontro di settimana prossima con il Napoli nella partita che sarà, a tutti gli effetti, un'anteprima della finale di Coppa Italia che si giocherà tra un paio di mesi. Guai a mollare. Fino alla fine, Forza Juventus! |
Tra presente e futuro, tra calciopoli e un sogno tricolore da provare a rincorrere fino alla fine: questi i temi principali di Juve-Inter, "classica" per definizione del nostro calcio, e, negli ultimi anni, partita eletta dai tifosi bianconeri per rivendicare l'orgoglio di una storia fatta di trionfi e vittorie, assenti da tanto tempo. La Juventus, contro quella che è la "rivale" per antonomasia, è partita bene, ha sofferto, è rimasta in piedi grazie alle manone di Buffon nel primo tempo, per poi segnare nella ripresa, passare avanti, e chiudere con una vittoria fondamentale in chiave corsa scudetto, grazie alla propria leggenda, al giocatore che forse più di tutti può capire cosa possa significare Juve-Inter per un tifoso bianconero: Alex Del Piero, in forma come non mai, efficace come sempre. E continua l'imbattibilità (superato il record della Juve di Capello in campionato), e continua il sogno, in quella che può essere definita come la domenica spartiacque della storia recentissima del club bianconero. La Juventus affronta il derby d'Italia con il consueto 4-3-3, nel quale Barzagli, ripresosi dall'infortunio, ritrova il proprio posto al centro della difesa al fianco di Chiellini, con De Ceglie confermato nel ruolo di terzino sinistro. L'Inter si schiera con il 4-4-2, e affida a Milito e al "ribelle" Forlan il compito di mettere paura a Buffon. La Juve parte molto forte, mette i nerazzurri all'angolo, ma non riesce a rendersi effettivamente pericolosa in zona gol, come fa invece la squadra di Ranieri al 14': Maicon serve Milito che calcia a botta sicura, ma trova la grande parata di Buffon, che mette in calcio d'angolo. La Juve ha due grossissime occasioni da gol con Matri, che al 17' incorna di testa, facendosi parare il tiro da Julio Cesar, mentre, al 25', calcia alto quello che potrebbe essere facilmente definito un rigore in movimento. L'Inter, inferiore rispetto ai bianconeri dal punto di vista del gioco, non sta comunque a guardare, e costringe Buffon a effettuare due grandi interventi, al 29' respingendo un colpo di testa di Forlan, e al 32' su Milito, ancora pericoloso. L'Inter si dimostra più concreta della squadra bianconera nella prima frazione di gioco, e sforna altre due occasioni da rete con Obi al 35' e con Stankovic al 40', ma un Buffon versione saracinesca para i due tiri da fuori, permettendo alla sua squadra di chiudere la frazione sullo 0-0. Nella ripresa la Juve ha subito l'occasione per portarsi in vantaggio grazie a Pepe, ma l'esterno bianconero, lanciato al 51', arriva in area e si fa respingere il tiro da Samuel. Lo stesso Pepe, a questo punto, abbandona il terreno di gioco al 54', per lasciare posto a Bonucci; lo segue negli spogliatoi anche Matri, che lascia il posto a Del Piero. I cambi effettuati da Conte portano la squadra bianconera a giocare con il 3-5-2, con Caceres e De Ceglie a fare gli esterni di centrocampo, e proprio l'uruguaiano, sugli sviluppi di un corner guadagnato da Marchisio, sigla il gol dell'1-0 al 57', con un gran colpo di testa. L'Inter sembra svuotata di energie dopo il gol bianconero, e Ranieri opta per un doppio cambio al 67': entrano in campo Faraoni e Pazzini, escono Poli e Obi; i cambi portano dunque i nerazzurri a giocare con le tre punte, ma la musica non cambia, dal momento che Vucinic al 70' si mangia un gol clamoroso, calciando su Julio Cesar solo davanti al portiere brasiliano, ma raddoppia un minuto dopo con Del Piero, che sigla il suo primo gol in campionato su eccellente imbucata di Vidal. Sul 2-0 Conte decide di togliere Vucinic, mettendo in campo Quagliarella, che al 77' va vicino al gol del 3-0, ma Maicon riesce a salvare sulla linea il pallone calciato dall'attaccante campano su assist di Chiellini. Gli ultimi minuti, che vedono ancora protagonista Chiellini all'85' con un gran colpo di testa parato da Julio Cesar, non vedono variazioni del risultato del match, che si chiude sul 2-0. 59 punti totali in classifica, 18 di vantaggio sull'Inter, solo 4 da recuperare al Milan, nessuna sconfitta in stagione: domenica sarà "anticipo" della finale di Coppa Italia, con il Napoli che andrà a fare visita ai bianconeri allo "Juventus Stadium", teatro di una stagione da sogno, comunque vada. |
Inviato da: diletta.castelli
il 11/10/2016 alle 17:05
Inviato da: dimariamonicaa
il 08/04/2016 alle 21:04
Inviato da: aldo.giornoa64
il 20/12/2015 alle 22:00
Inviato da: aldo.giornoa64
il 13/12/2015 alle 23:54
Inviato da: aldo.giornoa64
il 08/12/2015 alle 23:14