LA NUOVA CASA BIANCONERA
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«Il vantaggio di dodici punti, che a fine campionato diventerà di quindici, non può essere frutto di null’altro che non il fatto che eravamo più forti. Una grande squadra che quella sera, il 12 febbraio 2006, di fatto si portò a casa il ventinovesimo scudetto. La medaglia ce l’ho ancora casa. E non la restituisco. »
Alessandro Del Piero
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Messaggi di Aprile 2012
Altro rinnovo contrattuale in casa Juventus. Leggi nel link in basso l'esclusiva della notizia data da TuttoJuve lo scorso 17 aprile. Proprio nei giorni in cui la Juventus consolida il proprio primato in classifica e si avvicina a grandi passi allo scudetto, arriva un'altra bella notizia che lega alla Vecchia Signora, ancora di più, uno dei giocatori più amati dai tifosi: Fabio Quagliarella ha prolungato la sua avventura con la Juventus. L'attaccante bianconero, infatti, ha poco fa rinnovato il proprio contratto con i colori bianconeri fino al giugno 2015. Momento importante, quindi, nella carriera del bomber di Castellammare di Stabia che, nelle ore in cui si festeggia la festa rionale nel suo quartiere d'origine, quello dell'Annunziatella, cementifica il proprio rapporto con la Juve. Ecco la nota ufficiale apparsa, poco fa, sul sito della società di Corso Galileo Ferraris: Fabio Quagliarella continuerà la sua avventura in bianconero almeno per altri tre anni. L’attaccante ha infatti firmato il rinnovo del contratto, legandosi alla Juventus sino al 30 giugno 2015, prolungando così di un ulteriore stagione il suo rapporto con la società bianconera. Insomma, "Quaglia" ha ritrovato il campo ed i gol dopo un lungo e brutto infortunio e si sta riprendendo famelicamente, come piace a mister Conte, il ruolo di attaccante titolare della Juventus. Periodo di gratificazioni, perciò, per il numero 18 che dopo la conferma, la "rinascita" alla Juve, certificate da questo rinnovo, ha tutta l'intenzione di finire alla grande questa stagione per riprendersi anche il posto nella nazionale italiana del ct Cesare Prandelli ed essere convocato per i prossimi europei di calcio in programma a giugno in Polonia e Ucraina. |
Stefano Tacconi ha parlato della terza stella a Controcampo ieri sera: "A me non interessa quello che dicono gli altri, sono per la terza stella, ne metterei due piccole ai lati e una grossa centrale e anche una dietro eventualmente, quattro stelle. La Juventus sul campo li ha vinti quegli scudetti" Su Del Piero: "Secondo me se la Juventus vince la Coppa Italia c'è una sorpresa per Del Piero con un regalo verso la società" |
NOVARA - JUVENTUS, Le Pagelle |
Conte era satato chiaro nella conferenza stampa precedente il match di oggi pomeriggio contro il Novara: vietato distrarsi a 4 partite dalla fine della stagione, perchè non si è vinto ancora nulla, ancor più vietato sottovalutare un avversario vicino alla retrocessione come l'undici di Tesser, che, solo qualche giorno fa, è stato in grado di battere al "Piola" la Lazio, attuale terza forza del torneo. La Juventus rispetta in pieno la consegna datale dal proprio tecnico, rifilando una quaterna d'antologia ai malcapitati avversari, che, poco o nulla hanno potuto fare per arginare la marea bianconera, decisamente straripante per quanto riguarda gioco e occasioni da gol create: una vittoria preziosa qualla dei bianconeri, che sbloccano subito il risultato e fanno la partita per tutti i 90 minuti, chiudendola, comunque, nel primo tempo, senza particolari affanni. In occasione del match del "Piola", Antonio Conte decide di confermare il 3-5-2, attuando qualche modifica negli 11 in campo: a centrocampo spazio per Giaccherini al posto di De Ceglie, mentre in attacco Borriello, dopo il gol decisivo rifilato al Cesena mercoledi, parte titolare, affiancato dall'inamovibile Vucinic. Nel Novara, voglioso di fare bella figura contro la prima della classe, Caracciolo è l'unica punta, con Rigoni a supporto. La Juve, come di consueto, inizia la partita in "quarta": al 2' Borriello calcia bene di sinistro in diagonale, trovando la grande risposta del portiere dei padroni di casa, Fontana, che mette in angolo, anche se l'arbitro non ravvisa il corner. La partita, comunque, si mette subito bene per i bianconeri, che, al 16' passano in vantaggio con Vucinic, abilissimo a disegnare una traiettoria perfetta con un tocco di classe su palla messa in area da Pirlo su calcio piazzato. Il gol del montenegrino placa i bollenti spiriti del Novara, che rischia più volte di capitolare per la seconda volta in virtù dei tentativi di Marchisio e Lichtsteiner, per poi cedere definitivamente al 40', minuto che sancisce il raddoppio degli uomini di Conte ad opera del redivivo Borriello, che, su cross di Giaccherini, insacca in tuffo di testa il suo secondo gol in campionato. Il primo tempo, dominato dai bianconeri, termina quindi sul 2-0, un risultato pienamente meritato. Nella ripresa, iniziata con il cambio Dellafiore-Silva, la Juve trova subito il gol del 3-0: Vidal approfitta della respinta di Fontana su conclusione di Vucinic per insaccare a porta vuota, e mettere praticamente fine al match con 40 minuti d'anticipo. Il Novara, naturalmente, prova a mettere a segno il gol della bandiera, e, dopo aver fatto entrare Morimoto al posto di Caracciolo, va al tiro al 56' con Mazzarani che, su punizione, scalda i guantoni di Buffon. Alla luce del risultato ormai acquisito, Conte decide di operare qualche sostituzione, per fare riposare i suoi in vista del match di mercoledi contro il Lecce: al 57' Padoin entra in campo al posto di Vidal, mentre al 60' è Marchisio a lasciare il rettangolo di gioco, sostituito da De Ceglie. Al 63', quasi come intermezzo tra una sostituzione e l'altra, arriva il gol del 4-0, messo a segno da Vucinic, bravo a riprendere una respinta di Fontana su tiro di Giaccherini, mentre, due minuti dopo, riprende la girandola dei cambi, che vede lo stesso montenegrino lasciare il campo per dare spazio ad Eljero Elia, oggetto misterioso della squadra bianconera, voglioso di mettersi in mostra. Proprio l'olandese è l'uomo che nel finale prova a rendersi pericoloso, cercando il suo primo gol nel nostro campionato: l'ex giocatore dell'Amburgo ci prova prima al 73', poi al 75', denotando, però, mancanza di freddezza sotto porta. Gli ultimi minuti del match sono di pura accademia, anche se al 91' Pirlo colpisce un palo clamoroso su punizione a portiere praticamente battuto. Il match termina quindi 4-0, e, francamente, poco c'è da dire sulla partita in sè, visto che il risultato finale rispecchia fedelmente l'andamento del gioco in campo. Possiamo dire, però, che rimangono i 3 punti di vantaggio sul Milan in classifica, con una partita in meno da giocare, e, occorre ricordarlo, con il vantaggio nei confronti diretti in caso di arrivo a pari punti con i rossoneri. Con gli ultimi 3 avversari in campionato che si chiamano Lecce, da affrontare mercoledi in casa, Cagliari, già salvo, sul neutro di Trieste, e Atalanta, salvissima, allo "Juventus Stadium", quella parola che tutti gli juventini pensano, ma che nessuno vuole pronunciare, pare essere davvero destinata a diventare molto più di una parola, probabilmente una "stella" da aggiungere alla maglia l'anno prossimo. |
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Fonte: di Luciano Moggi per "Libero" Toh, Moratti ha ritrovato la voce. «La terza stella? Una provocazione». Non mi va di parlarne molto perché non è ancora tempo e un po’di scaramanzia non guasta, ma vedo grandi ambasce nei campi anti Juve, ripristino di antipatiche alleanze, anticipi di manovre che verranno (se sarà) e rigurgito di rispetto di regole che non ci sono. Sarà una bella lotta, se ci sarà, ma una risposta la merita già il patron dell’Inter: non può non essere una provocazione anche il mantenimento di uno scudetto che non gli appartiene perché i motivi etici che ne giustificarono ad arte l’assegnazione sono stati annullati dagli accertamenti del procuratore federale Palazzi, il club e i suoi dirigenti ritenuti colpevoli di illecito sportivo e quindi passibili di retrocessione salvati dalla prescrizione. Ed è curioso nei fatti, come nota Ju29ro, che Inter e Figc si trovino ancora una volta a braccetto persino in un evento ancora in divenire. Per il quale farà bene la Juve a non farsi prendere da nessuna distrazione, neanche dai buoni rapporti di vicinato che ci sarebbero con il Novara, o dalla vetrina di qualche illustre ospite annunciato. Può bastare come segnale d’allarme il 2-1 che ha messo sotto la Lazio mercoledì, e la voglia di Tesser e della sua squadra di chiudere a testa alta la stagione. E quale può essere la tentazione più forte se non quella di provare a battere chi finora non è stato mai battuto? La regola nel calcio è sempre la stessa, quella di esultare solo quando il risultato ce l’hai già in tasca, tre punti ovvero quattro sul Milan sono parecchi a quattro turni dal termine ma non danno garanzie e la giornata si profila interlocutoria. Il Milan a Siena dovrebbe farcela, anche se da parte della squadra di Sannino può esserci la voglia di consolidare il miglior posto della sua storia in serie A. |
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http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2235 |
Successo sudato ma che ci dà ulteriore maturità. Allegri? Ogni settimana cambia opinione ormai...." Intervista al tecnico bianconero. Intervenuto ai microfoni di Sky nel post-partita l'allenatore della Juventus Antonio Conte ha analizzato i temi della sfida che ha visto i suoi uomini contrapposti al Cesena. Ecco quanto evidenziato da TuttoJuve.com. Quanto ha inciso psicologicamente il rigore di Pirlo sbagliato dopo nove minuti? "Zero, eravamo all'inizio e c'era quasi tutta la gara da giocare. Certo segnando subito avremmo costretto il Cesena ad aprirsi e sarebbe stata un'altra gara". Un bel gesto gli abbracci a Borriello dopo il gol... "Lo dico sinceramente merita tanto. E' arrivato in una condizione non entusiasmante, ha lavorato duramente per mettersi al pari, l'ho utilizzato anche per aiutarlo a rimettersi al pari. Dispiace per quanto è stato bistrattato oggi ci siamo parlati e so che qualità possiede. Merita questo per quel che fa in allenamento e in campo". Allegri si è detto convinto che cadrete, che qualcosa succederà nelle prossime gare. "Sicuramente qualcosa succede ma dipende se saranno positive o meno per noi, speriamo le prime...". Allegri ha detto che se farete 86 punti avrete meritato il titolo. "Ah ha sottolineato questo? No perchè ormai va di moda cambiare opinioni ogni settimana minimo... Ho detto ai ragazzi di guardare a noi, dare tutto e non aver rimpianti. Oggi era veramente difficile con 11 uomini dietro la palla, questa è una bella prova di maturità superata". Avete spinto con maturità e pazienza dal primo al novantesimo in una delle due trasferte che saranno simili, questo è un passaggio di crescita importante. "Si sono d'accordo, oggi abbiamo sudato tutte le forze contro una squadra che ha dato più di tutto per fermarci". Diciamo che il Cesena è un po' il Chelsea italiano... "Si ormai questa filosofia sta superando quella dell'emulare il Barcellona...". Dici che è un anno straordinario. Lo dici perchè pensi che sarà dura ripetersi così in previsione futura? "Dico sinceramente che è stata creata una base lavorabile negli anni, la Juve è tornata ad essere competitiva. Speriamo che l'aggettivo diventi super-straordinario perchè significa che si porterà a casa qualcosa. Va aggiunto sicuramente qualcosa negli anni senza farci prendere dalla smania sul mercato. Però ricordiamoci anche che c'era praticamente zero un anno fa". La sensazione però anche dall'esutlanza e gestione della gara è che avete più motivazioni degli altri.... "Siamo seduti ad un tavolo imbandito, non eravamo abituati e ora vogliamo mangiare. Abbiamo assistito negli anni passati ai banchetti altrui, ora i ragazzi sono affamati. L'occasione è straordinaria, unica e solo vincendo si entra nella storia, c'è voglia di scrivere la storia e la penna sta sul tavolo". Il prossimo rigore lo batterà Vidal? "A questo punto sì (ride ndr.). La cosa bella è che in un campionato con pochissimi rigori i ragazzi a fine allenamento si allenavano a battere dalgi undici metri e dicevo a loro che era inutile che tanto non ce li davano. Ora in due gare ne abbiamo sbagliati due ma se vuol dire vincere le partite... va bene così lo stesso!". |
4 mesi vissuti all'ombra della Mole senza dare particolari segni di vita, poi, al 79' di un Cesena-Juventus probabilmente decisivo per la vittoria dello scudetto, Marco Borriello da Napoli compie la sua personale trasformazione da "brutto anatroccolo" a "cigno" bianconero: il gol dell'ex centravanti del Genoa permette infatti alla Juventus di avere ragione dei romagnoli nel recupero valido per la 33 esima giornata del campionato di Serie A, consentendo quindi agli uomini di Conte di mantenere il primato in classifica, a 4 giornate dalla fine del campionato, con un vantaggio invariato di 3 punti sul Milan, vista la vittoria dei rossoneri a San Siro contro il Genoa. Il Cesena, che da oggi retrocede matematicamente in Serie B, non ha certo chinato la testa dinnanzi ai capoclassifica, anzi, ha reso difficile la vita ai torinesi, che hanno dovuto sudare, e non poco, per superare gli uomini di Beretta, riuscendoci di misura, e soltanto negli ultimi minuti di gioco. La vittoria, comunque, è pienamente meritata, se si considera il fatto che il Cesena non si è mai reso pericoloso, e che la Juventus ha fallito un rigore ad inizio partita con Pirlo, e ha avuto un'ottima occasione a inizio ripresa con Matri, vanificata da un ottimo Antonioli. La Juventus si presenta al "Manuzzi" con il consueto 3-5-2, anche se, rispetto al match vinto a Torino contro la Roma, trovano posto in campo Matri e Caceres, in luogo dello squalificato Quagliarella, e di Lichtsteiner, comunque in panchina a disposizione di mister Conte. Nel Cesena, invece, il giovane Rennella agisce da unica punta, con Santana alle sue spalle. Il match si infiamma al 9': La Juventus beneficia di un calcio di rigore, molto contestato dai cesenati, per un presunto fallo di mano in area di Moras, ma Pirlo, incaricaricato di battere la massima punizione, colpisce in pieno il palo, fallendo il secondo rigore consecutivo, dopo quello sbagliato domenica scorsa contro la Roma. La Juventus, che fatica un po' per riprendersi dallo shock causato dal rigore sbagliato, cerca comunque di fare la partita, e ci riesce, costruendo un paio di buone occasioni con Marchisio e Vucinic, e andando vicinissima all'1-0 con De Ceglie, che, al 38', stacca bene di testa su punizione battuta da Pirlo, costringendo Antonioli a mettere in angolo. Il primo tempo si spegne con quest'ultima azione, e termina sullo 0-0, risultato figlio del rigore sbagliato da Pirlo, ma anche dell'ottima prova degli uomini di Beretta, molto ben disposti sul terreno di gioco. Nella ripresa il Cesena sembra essere leggermente più propositivo, ma la Juve ha subito una grossa occasione per portarsi in vantaggio: al 49' Matri, solo davanti ad Antonioli, calcia in diagonale, e trova la parata del portiere romagnolo, che, pur non riuscendo a trattenere il tiro dell'ex attaccante del Cagliari, riesce a salvare praticamente sulla linea di porta. Conclusione di Matri a parte, la Juve non riesce a costruire molte azioni da gol, vista anche la buona occupazione degli spazi da parte dei giocatori del Cesena, che, però, deve perdere Del Nero, infortunato, sostituito dal giovane Arrigoni al 65'. Conte decide di rispondere a Beretta inserendo Giaccherini al 68', in luogo di Caceres, con il chiaro intento di offendere maggiormente sulla fascia destra, cosa che l'uruguaiano ha fatto poco. La Juve accelera alla ricerca del gol, giocando costantemente nella metà campo dei romagnoli, ma la rete dell'1-0 non arriva, costringendo il tecnico bianconero a un doppio cambio al 74': entrano Del Piero e Borriello, escono De Ceglie e Matri, con i bianconeri che si sistemano in campo con un 3-4-3 puro. Nel Cesena esce Djokovic, malconcio, per far posto a Marco Rossi, per un cambio che non cambia nulla nello scacchiere tattico di mister Beretta, che mantiene la difesa a 5. Al 78' Antonioli è grandioso nel respingere una punizione di Del Piero, ma, un minuto dopo, deve arrendersi all'attaccante juventino meno atteso in zona gol, Marco Borriello, che calcia al volo su sponda di Vucinic, fissando il punteggio sull'1-0, e siglando la sua prima rete in maglia bianconera. Il Cesena non riesce a reagire al gol subito, e la Juve, dal canto suo, si può permettere di gestire il gol di vantaggio, chiudendo il match con una vittoria che sa di scudetto. I punti di vantaggio sul Milan sono sempre 3, 4 se consideriamo il vantaggio negli scontri diretti, ma con una partita in meno: resta dunque il famoso "bonus" indicato da Conte durante la conferenza stampa antecedente al match contro la Roma, ma l'impressione è che, per una squadra così, che trova dal cilindro il gol di colui che mai l'aveva messa dentro nel corso di questa stagione, del "bonus" non ci sarà bisogno. Domenica sarà Novara-Juventus, con il milan che andrà a Siena: i rossoneri non dovrebbero perdere terreno contro una squadra già salva, ma nel calcio, come dimostra il gol di Borriello di oggi pomeriggio, nulla si può dare per scontato. |
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La paura non deve esistere. Quagliarella out? Dispiace, ma in attacco ho gente super affidabile" 24.04.2012 10:15 di Redazione TuttoJuve articolo letto 18994 volte Antonio Conte ha incontrato i giornalisti al Media Center di Vinovo per presentare la sfida di domani pomeriggio al Dino Manuzzi di Cesena. TuttoJuve.com ha trascritto integralmente la conferenza stampa del tecnico bianconero: E' più dfficile a più uno o a più tre? Antonio, quando eravate sotto il Milan in classifica, un pomeriggio hai detto ai tuoi giocatori che se vogliono vincere questo scudetto se lo devono sudare. Ieri e oggi cosa hai detto ai tuoi? Tu dici sempre, 'ricordiamo da dove siamo partiti, le aspettative erano diverse'. Volevo sapere, qual è stato il momento in cui hai compreso che potevi veramente lottare per un traguardo diverso? C'è stata una partita svolta? Un colloquio con i calciatori? E poi, andando alla partita di domani, se hai già in mente come sostituire Quagliarella. Per la prima volta dall'inizio della stagione, c'è l'impressione che abbiate qualcosa da perdere, perchè adesso siete considerati favoriti, con questo vantaggio importante a poche giornate dalla fine. Dovete giocare con le ultime tre della classifica nei prossimi tre incontri. Hai paura che questa sensazione di avere qualcosa da perdere possa condizionare soprattutto la parte del tuo gruppo che ancora non ha mai vinto niente? Che possa sentire il peso della vittoria a portata di mano e soffrire particolarmente questo aspetto... Secondo lei per certi versi questa è una stagione ripetibile? Visto che ci sono due partite ravvicinate, pensi di fare un po' di turnover in vista di domenica? Poi ti volevo chiedere: da qui al 13 maggio che cos'è la più grande paura? Temi più voi o gli avversari? Tu dici: "Possiamo entrare nella storia". Ma tu ci sei già entrato bruciando dei record particolari: hai raggiunto Bernardini, puoi raggiungere Capello che ha fatto un qualcosa di storico vent'anni fa. Volevo sapere se queste statistiche ti lasciano indifferente oppure se è un motivo d'orgoglio particolare? Poi, avendo risollevato una Juve che hai raccolto in grave difficoltà, ti ritieni più utile come psicologo o come tattico? |
glmdj
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