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Messaggi di Maggio 2012

FURIA BUFFON: "Non posso dire ciò che pensano il mio cuore e la mia mente.

Post n°5969 pubblicato il 30 Maggio 2012 da nadir63l
 

 Mi interrogheranno? Sapete tutto voi, i diretti interessati non sanno mai niente. Niente paura per Conte. Campionato Juve senza ombre"

© foto di Giacomo Morini

Dall'aula magna del ritiro azzurro di Coverciano, arrivano le parole di Gianluigi Buffon, atteso protagonista della conferenza stampa odierna.

Diresti nuovamente quello che hai detto sabato, visto il rumore che ha scatenato?

"Cosa vuoi che ti dica? Non posso dire quello che realmente il mio cuore e la mia mente pensano perchè è innegabile che abbiamo avuto, anzi, ho avuto -  parlo in prima persona - l'ennesima conferma che è così: che alla fine le persone perbene, che per quel che riguarda certe situazioni hanno la coscienza a posto e non hanno scheletri nell'armadio, non possono dire il proprio pensiero. E ho appurato anche questa volta che è così".

Quindi stai dicendo che in un mondo abbastanza ipocrita essere sinceri non è un vantaggio...
"No, no, questa è un'interpretazione che dai tu, nel senso che il mondo non è nè ipocrita, nè buonista, nè moralista; il mondo sta andando come sta andando e sta andando penso anche abbastanza male. Detto questo, io credo che la prima cosa da preservare sia sempre la democrazia, la libertà. compresa quella di pensiero degli altri. E per cui uno di conseguenza accetta le critiche, accetta tutto quello che ne scatena, però nella vita bisogna anche prendersi delle responsabilità e me le sono sempre prese. Quello che dispiace è che alla fine gente come vuoi, che conoscete il calcio e lo frequentate da millenni.... poi mi tocca sentirmi delle paternali che realmente... ma non ti deludono, perchè a questo punto se avete la forza di fare certe paternali non stiamo neanche a parlare. Chiedetemi del risultato, della partita e basta". 

Gigi, la polizia giudica investigativamente interessanti le tue parole. Vuol dire che qualcuno ti ha chiamato? Ti dovranno sentire? E' vera questa cosa?
"Quello me lo dovete dire voi, perchè tutte le cose qua si apprendono da voi, il brutto è questo: che i diretti interessati non sanno mai niente, lo sapete prima voi, dei giorni prima. Per cui io lo chiedo a voi: è vero? Boh. Datemi una risposta. Questa è l'Italia. Ditemelo voi".

Le parole del presidente Monti, le hai giudicate come una provocazione o pensi che lui abbia ragione a dire che il calcio va fermato.
"Io non mi permetto di proferire verbo su tale questione perchè stiamo parlando sempre del presidente del Consiglio, per cui la nostra massima autorità. Sicuramente sarà una persona capace, una persona di buon senso. Credo che la risposta migliore sia stata quella del nostro presidente Federale, che poi è la risposta vera". 

Era il caso di fare quelle dichiarazioni
"Ma il caso me lo dovete dire voi? Siete voi che mi dovete dire quando è il caso? Spiegatemelo. Io non devo dire quello che volete voi. Altrimenti vi fate le domande e vi date le risposte. Punto. Quando tocchi certi argomenti non è mai il momento giusto, è sempre il momento sbagliato. Ma in un momento di grande caos secondo me è anche giusto fare delle distinzioni tra determinati comportanti che possono essere discutibili, ma magari non sportivi, e comportamenti da criminali truffaldini con alle spalle le organizzazioni criminali. Cavolo, se non capite quello, di che cosa parliamo?. Spiegatemelo, spiegatemelo di che cosa parliamo. Avete messo sullo stesso piano... la mia risposta era riferita a un episodio che è successo ad Antonio Conte, che sembra aver detto... non lo so se poi l'ha fatto, non mi interessa.... e uno che sapendo di determinati risultati andava a scommettere con un'organizzazione criminale alle spalle. Li avete messi sullo stesso piano, ditemi se è giusto, se è giusto e corretto lavorare in questa maniera. Se è giusto va benissimo così".
 

Criscito?
"Non credo sia una bellissima sveglia, non l'auguro a nessuno. E anche lì, visto che si parla sempre, uno sa e non sa, alle sei del mattino ci sono le telecamere davanti Coverciano. Caso strano. Incredibile.  Cose che lasciano interdetti. Per non spettacolarizzare la cosa, mi raccomando".

Viste le cose che stanno succedendo, è stato un campionato virtuale quello di quest'anno?
"Per forza. Dopo sei anni che vinco lo scudetto è un campionato virtuale. Si parla sempre di cose accadute in passato. Questo campionato è stato senza ombre. Poi, come dico sempre, quando uno sbaglia è giusto che paghi e visto e considerato che ci sono di mezzo valori come la lealtà e sportività, credo che le pene devono essere esemplari. Ma su questo non ho mai avuto dubbi. L'unico dubbio è cercare di fare delle distinzioni, perchè anche in caso di errore ci sono delle colpe che possono essere molto gravi o possono essere molto relative, per cui non è giusto mettere nello stesso calderone sia l'uno che l'altro".


Con chi ce l'hai Gigi? Con noi o con qualcuno che sa che succedono delle cose e tende a stare in mezzo alle cose che succedono?
"Alla fine con me stesso, perché è inutile articolare pensieri e concetti per cercare di migliorare determinate situazioni, perché tanto non serve a niente. Quello che è interessa in un momento come questo di grande caos è cercare solo di far aumentare la polemica e possibilmente che ci sia qualcuno da mettere alla gogna. Questo è quello che interessa. Preso atto che accade questo, inutile fare discorsi etici e filosofici, perchè in questo momento non vi interessa. Vi interessa sapere solo se interrogheranno Criscito, Bonucci, Buffon, Prandelli e compagnia. E' inutile che perdiamo tempo con domande retoriche".

Come arrivo all'Europeo?
"Ci arrivo bene, con tanta voglia di vincere coi miei compagni. Questa è la motivazione per cui siamo arrivati qua. Se dovessimo vincere non voglio più sentire discorsi legati alle polemiche, perchè è di uno stucchevole, che mi fa rabbrividire. La cosa grave è che dopo un interrogatorio, dieci minuti tutti sanno quello che hai detto; questo non va bene. Il calcio non sta peggiorando, prima forse non c'era la attenzione che c'è adesso. io dico che ci sono 38 partite e le giochi per vincere; quello che succede nell'altra realtà non lo posso sapere perché ho avuto il privilegio di giocare sempre per grandi squadre".

Noi siamo una cassa di risonanza, ci limitiamo a riportare le notizie...
"Il problema è che voi con 3-4 mesi d'anticipo sapete le cose... è questa la gravità di tutto il discorso. Oppure che uno va a fare un interrogatorio e dopo dieci minuti tutti sanno già quello che ha detto. E' questa la cosa grave. E non è una cosa normale. E per voi è normale? Non è normale. Perchè se io vado a un interrogatorio a parlare con il pm, dopo dieci minuti nessuno deve sapere quello che io ho detto. Invece in Italia si sa dopo cinque minuti, non dopo dieci. E ' quella lì la vergogna, quella lì è la vera vergogna".

Come si riconquista la fiducia nel calcio italiano?
"
Ci sono tanti problemi in Italia, e quello del calcio sembra il principale. La stragrande maggioranza di giocatori, appena finiscono con il calcio, e poi devono reinventarsi e trovare un nuovo lavoro. Certamente partono da buone basi, ma qui si parla di altro. Io ho ricevuto un'educazione di un certo tipo e una cosa così non l'avrei mai fatta, punto".

Sospendere il calcio per 2-3 anni?
"Implicherebbe che l'85% dei giocatori verrebbe penalizzato senza colpe".

L'avviso di garanzia a Criscito?
"Avranno fatto approfondimenti esatti e profondi, quindi nulla da eccepire. A chi non è arrivato l'avviso di garanzia, come Bonucci, è giusto che ci sia. Il mister e Albertini hanno parlato con Mimmo e hanno preso questa decisione, perché non è la situazione ideale per affrontare una competizione così importante; anche perché penso che Criscito sarebbe diventato l'attrazione dell'Europeo". 

Siete in trincea contro il mondo esterno?
"Nessuno vuole fare la vittima e sarò sempre l'ultimo a farla, ma credo che anche per gli altri sia così. Certe dichiarazioni vengono usate a proprio uso e consumo, e alla vigilia di una competizione così importante penso sia importante parlare solo dell'Europeo.

Temi di perdere Conte?
"No, non l'ho preso neanche in considerazione anche perché da quello che ho letto e sentito da lui stesso, le accuse rivoltegli non sono così forte".

La sorpresa dell'Europeo?
"Credo possa essere la Croazia, perché ha giocatori veramente di grande livello. Temo Olic, che mi ha già fatto un gol nel Mondiale del 2002".

Le possibili soluzioni al problema calcioscommesse?
"O sui contratti metti delle pene enormi per chi viene colto in flagrante, che mi sembra la cosa più logica, o levi le scommesse".

Il clima della squadra?
"E' molto buono, e non lo dico per retorica. Cassano è su di giri giornalmente, Balotelli anche sta molto bene. C'è la giusta allegria e spensieratezza per lavorare nel migliore dei modi; nessuno di quelli che son qua è toccato in maniera diretta da ciò che è successo".

 
 
 

Di Martino e Salvini come Narducci e Beatrice

Post n°5968 pubblicato il 30 Maggio 2012 da nadir63l
 

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Immagine IPB

di P. Cicconofri


Man mano che passano i giorni aumentano le analogie tra calciopoli e scommessopoli, come la voglia di protagonismo degli inquirenti che seguono l’inchiesta. Di Martino e Salvini (procuratore capo e giudice per le indagini preliminari dell'inchiesta), così come a suo tempo Narducci e Beatrice, concedono anticipazioni sulle indagini (i verbali secretati come sono finiti alla stampa? ) e i giornali riprendono “da fonti investigative anonime” persino le loro battute .

Narducci, Beatrice e Lepore concedevano interviste prima dell'inizio del processo con l'inchiesta in corso. Qualche esempio?

- 14 maggio 2006. Repubblica: Il pm: "Altri campionati nel mirino è come combattere la camorra"(Link all’articolo)
- 5 luglio 2006. Repubblica: “Narducci, il pm che lanciò l' inchiesta Non basta solo il processo sportivo” (Link all’articolo)
- 26 luglio 2006. Repubblica: “Troppo lievi le pene inflitte”(Link all’articolo)
- 12 luglio 2007. “L’espresso: Calciopoli non finisce qui” (Link all’articolo)

Questa mattina la Gazzetta Dello Sport riporta in un articolo dal titolo: ”Investigatori ironici sulla perquisizione a casa del tecnico” , la seguente frase: “La curiosità di Antonio Conte per ora resta insoddisfatta. Ieri nessun commento ufficiale da parte del procuratore Roberto Di Martino, impegnato nei primi interrogatori. Fonti investigative hanno però lasciato trapelare uno stupore misto all’ironico: «Ma quando mai si è visto che un indagato è avvisato di un accertamento... Semmai i chiarimenti li dovrà dare a indagini concluse». (Link all'articolo ). Nessuno ha smentito, come prassi...
Tra l’altro travisando anche il contenuto, sicuramente funzionale alla battuta, ma non corretto. Conte ha detto: «Ho letto il provvedimento, ma la prima domanda che mi è sorta è: come mai non sono stato chiamato dal pm? Mi sarei aspettato che almeno mi convocasse». Non voleva essere avvisato della perquisizione, la sua perplessità era chiaramente quella di non essere stato ancora interrogato per i chiarimenti del caso.

Sempre dalla Gazzetta leggiamo della possibilità di un ulteriore sviluppo – udite udite – su Gigi Gigi Buffon. Scrivono: La frase «Meglio due feriti di un morto» ha suscitato la curiosità anche della polizia. Si trattava di un’uscita spericolata oppure Gigi è a conoscenza di fatti legati alle inchieste? E’ ciò che vuole appurare la polizia, che potrebbe sentire il numero 1 azzurro prima di Euro 2012 come persona informata sui fatti.”

Dopo i flash e le battute su Conte, dopo il blitz di Coverciano con telecamere a seguito, dopo la probabile passerella di Buffon e Vieri in procura, gli inquirenti avranno spettacolarizzato abbastanza l’inchiesta?
Poi magari ci spiegheranno perché una procura seria, permette la diffusione di documenti coperti dal segreto istruttorio ad indagine ancora in corso, perché un procuratore capo manda a dire le battute attraverso una fonte investigativa anonima, perchè prima si lamentano di non avere uomini per andare avanti con le indagini se poi ne spedisconio ben 5 per consegnare l'avviso di garanzia a Criscito e altri 8 a scortare Milanetto.
Qualcuno dovrebbe anche spiegarci se è serio dire che se l'indagine andasse avanti non si finirebbe più, quindi chi è rimasto nella rete, magari perchè volutamente incastrato pagherà, e altri più furbi, più protetti e magari più colpevoli la passeranno liscia... (ricordate la relazione prescritta di Palazzi con cui addebitava l'illecito all'inter?).
In Italia le procure sono influenzabili e indirizzabili ed un avviso di garanzia gratuito non costa fatica a nessuno quando questo serve per vivere di luce riflessa. Questa inchiesta ne è un esempio.

Conte non è un giocatore, non scendeva in campo e non aveva contatti con zingari, eppure è indagato perchè un imputato ha detto che sapeva dell'accordo per un pari ...
Un altro imputato, Doni, ha confessato recentemente Atalanta-Pistoiese come partita truccata. L’inchiesta aperta a suo tempo aveva portato in primo grado alla squalifica di sei giocatori: un anno per Aglietti e Allegri (Pistoiese) , Siviglia, Gallo e Zauri (Atalanta), sei mesi per Banchelli, prosciolti Amerini, Bizzarri e Lillo, oltre allo stesso Doni. Poi la Caf assolse tutti in appello per insufficienza di prove (c'erano i contatti telefonici non le intercettazioni). Palazzi non ha nemmeno preso in esame questa confessione, perché il rischio poteva essere quello di aprire un nuovo processo con il rischio di nuove condanne per i protagonisti. E tra i protagonisti c’è il protetto Allegri.

Sparare contro il nome importante è una tattica difensiva antica, usata dagli inquirenti prevenuti e malati di manie di protagonismo. Nell'immediato sposti l'attenzione sul nome eccellente e crei un bel polverone che devia l'attenzione della pubblica opinione sull’inchiesta nella sua completezza, permettendo di insabbiare quello che non interessa.
I mass media poi ci vanno a nozze e lo spettacolo che ne esce lo stiamo vivendo da diversi anni.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2289


 
 
 

L’integerrimo Mensurati e le sue verità di parte…

Post n°5967 pubblicato il 29 Maggio 2012 da nadir63l
 

glmdj


Immagine IPB

di P. Cicconofri

Chi di informative e ordinanze ferisce...

Mensurati Marco: ’Tu puoi fare quello che vuoi ; quello che intendo è che, se vuoi, domani possiamo scrivere quello che desideri, che vuoi.. adesso. Dopo, se vuoi, posso fare così.. Più di questo ti posso assicurare … l’unica cosa che ti posso dire è che non ti voglio prendere i n giro. Sono un tuo amico e voglio che tu esca da questa storia pulito. Perché questa non è la tua storia.. Questa è la storia di qualcun altro. Questo è ciò che credo. Ma se mi “segui” .. non so cosa dire..’
Mensurati Marco: ‘Perché l’altro, per me, come giornalista, è più importante dell’altro, sai.. Quindi per quello, io, io, io.. ho scelto una delle cose che hai detto , ho scritto e mi sono fermato e (inc).. L’unico problema di cui capisco che non sei contento e domani lo correggo..’

Passaggi tratti dalla trascrizione di conversazione telefonica in arrivo ed in partenza sull’utenza avente il numero 0038xxxxxx, come da decreto nr. 3628/10 N. RGNR - 385/11 RIT emesso dalla Procura della Repubblica di Cremona. Progressivo n°: 130 Data:10/03/2012 Ora: 19:14:51 Durata: 0:04:42. Chiamata: Entrante Interlocutore: 348xxxxxxxx In uso a: MENSURATI Marco (Link). Link all'intervista: Calcioscommesse: nel covo dello zingaro

Calciopoli e Nucini
Ricordiamo che Marco Mensurati è autore insieme a B. Bartolozzi (ex ufficio stampa dell’inter) del libro scandalo su calciopoli dell’espresso, completamento disatteso dagli eventi emersi successivamente.
Nel 2006-2007 un Marco Mensurati scatenato, colpevolista dalla prima ora, scrive su calciopoli anche dalle pagine di Repubblica. Uno degli argomenti che maggiormente lo appassiona è la storia di Moratti e Nucini. Definisce la deposizione (il verbale interrogatorio di Borrelli nell’ottobre del 2006) dell’ex fischietto amico di Facchetti "Un racconto suggestivo e avvincente". Fu proprio Marco Mensurati a raccogliere l’intervista a Danilo Nucini per Repubblica l’ 11 maggio 2006 e il 19.12.2007. Link agli articoli: ”Quell’arbitro nella stanza 404”; ”Un rigore contro la Juve è stata la mia rovina”.
Serviva in entrambi i casi enfatizzare la posizione di Nucini per renderla credibile…
Riprendo questo episodio perché è “suggestivo e avvincente”, usando gli stessi aggettivi del giornalista, rileggere oggi alcuni passaggi di calciopoli. Mi riferisco ovviamente alla parte di calciopoli raccontata dal giornalista.
Mensurati intervista Nucini, ne pone l’accento solo laddove è necessario per dare credibilità a quello che sarà considerato dai pm un teste chiave (casualità?) e soprattutto ha evitato accuratamente (fin troppo per essere casuale) di evidenziare quelle divergenze e quelle ombre che in qualche modo potevano minarne la ricostruzione. Insomma il solito giochetto di condizionare il lettore con una verità parziale e di parte.

Scommessopoli e Conte
Il giornalista che con grande enfasi ha seguito calciopoli nella veste del grande accusatore, dimentica alla pari di molti suoi colleghi, di informare delle novità emerse dal 2006 ad oggi gli ignari lettori. Verità –ricordiamo- che hanno ricostruito una realtà lontana anni luce da quella che hanno voluto imporci con distorsioni degne di una stampa di regime.
Scoppia il calcio scommesse e riappare Mensurati e lo fa appoggiando le deposizioni di Carobbio, quelle in cui tira in causa Antonio Conte. Carobbio come Nucini è il pentito da dover rendere credibile. Casualmente è proprio Mensurati ad intervistarlo, ed il racconto che ne esce è da strappalacrime… Chiaro il tentativo di far apparire Carobbio come il buon samaritano, l’uomo pentito che spera di non essere radiato ed a cui “piacerebbe restare nel mondo del calcio, magari insegnare ai bambini a giocare”; lo stesso che negli ultimi mesi ha lavorato per “una comunità per tossicodipendenti” per “saldare qualche conto” con la sua coscienza." Non è commuovente? Link all’intervista

Le inchieste hanno bisogno di giornalisti in grado di dare credibilità a personaggi chiave nel momento della svolta. In entrambi i casi, una delle firme che si presta a questo giochino sembra essere quella di Mensurati.
Prima con Nucini, il teste che ha cambiato più volte versioni del suo racconto, grande accusatore di L. Moggi, esaltato per dare conferma a quelle teorie necessarie per poter appoggiare condanne farlocche; poi con Carobbio, il pentito che ha parlato di Conte e che casualmente sembra oggi il teste chiave di un’inchiesta che stentava a trovare l’interesse del grande pubblico.

In apertura ho riportato alcuni passaggi di un’intercettazione telefonica tra Mensurati e Hiliesky seguita all’intervista raccolta da Marco Mensurati allo stesso, l’ 11 marzo 2012.
“Possiamo scrivere quello che desideri, che vuoi.. “…ho scelto una delle cose che hai detto” , dice Mensurati.
Parole che per noi rappresentano l’ennesima conferma di un sistema in cui Mensurati ha recitato e recita ancora un ruolo da protagonista.

Alla luce dei recenti eventi e soprattutto dalla conferma di un certo modo di operare che calciopoli ha messo a nuodo, mi chiedo:
Può essere credibile un giornalista che racconta solo “una delle cose” che raccoglie in un’intervista e che si rende disponibile a scrivere “quello che desidera” l’intervistato per modificare la versione precedente, forse equivocata o forse da non diffondere?
Può essere credibile un giornalista che racconta solo una parte di verità ben romanzata per indirizzare il lettore laddove vuole?

Questa è l’evidenza che da credito a quelle teorie colpevoliste a prescindere dalla verità, che qualche scalmanato tifoso juventino voleva addebitargli già dal 2006. L’ulteriore dimostrazione dell’essere di parte di una certa informazione che ha un obiettivo mirato che non è quello di raccontarci la realtà…
Il sistema ha bisogno di gente che si presta a reggere il gioco per centrare proprio quell’obiettivo poco nobile…

Ho scritto l'articolo questa mattina, noto solo ora che sono stati cancellati tutti i riferimenti: il pdf pubblicato da Corriere.it con l'ordinanza completa della Procura di Cremona (di cui conserviamo una copia) dove appariva anche il nome di Mensurati e l'articolo del "Il Sole 24 ORE" che riprendeva l'argomento. Ricordiamo che in un video "speciale calcioscommesse", lo stesso giornalista si vantava di aver "alzato il velo" con la sua intervista al capo di tutto questo, Hiliesky, specificando che la stessa era stata "allegata agli atti dell'inchiesta". Sarà un caso anche questo? Link al video: LO SPECIALE di M. Mensurati.


 
 
 

Chi rassicurò De Laurentiis sui sorteggi?

Post n°5966 pubblicato il 29 Maggio 2012 da nadir63l
 

Chi rassicurò De Laurentiis sui sorteggi?

Immagine IPB

Botta e risposta tra la società Napoli calcio e la gazzetta della sport. La società partenopea contesta il contenuto di un articolo a firma di Garlando e nel comunicato ufficiale con il quale replica scrive:

‘Nel primo punto da noi contestato, il dottor Garlando, parlando del Presidente Aurelio De Laurentiis, scrive che “l’estate scorsa, al varo del calendario del campionato di serie A, convinto di essere al centro di un complotto, lascio’ la sala e inforco ’ il motorino di uno sconosciuto…”. Chi ha seguito la vicenda sa che al Presidente De Laurentiis era stato assicurato (anche pochi minuti prima del sorteggio) che le squadre impegnate in Champions (quindi tutte, non solo il Napoli) non si sarebbero affrontate a ridosso delle partite europee. Il sorteggio in realta’ non recepi’ nulla di tutto questo. Non un complotto contro il Napoli, ma la mancanza di accettazione di una richiesta ragionevole.’ (Link)
In realtà, potete leggerlo sotto, gli scontri prima e dopo la CL erano vietati solo con le squadre che facevano l'Europa League, non tra le stesse partecipanti alla C.L. o con le altre big.

Chi aveva rassicurato De Laurentiis di poter superare la casualità sorteggio?

Sarebbe opportuno chiarirlo, anche perché dopo calciopoli e le accuse mosse agli indagati, tra cui i famosi sorteggi truccati (arbitri, griglie, preclusioni...) con colpi di tosse e palline ammaccate, questo avrebbe del clamoroso…

Questi i criteri da rispettare per la Serie A TIM 2011/2012:

1. Per le sequenze di incontri in casa e in trasferta:
a) nelle ultime quattro giornate le gare in casa sono perfettamente alternate a quelle in trasferta;
b) non vi possono essere più di due coppie di incontri consecutivi in casa e/o in trasferta per girone;
c) nel caso in cui vi siano due coppie di incontri consecutivi in casa e/o in trasferta, una coppia di incontri deve necessariamente essere in casa e l'altra in trasferta;
d) è prevista alternanza assoluta degli incontri in casa ed in trasferta per le seguenti coppie di Società:
BOLOGNA - CESENA, INTER - MILAN, LAZIO - ROMA
e) in tutti i casi in cui ciò è stato possibile, si è tenuto conto delle situazioni di indisponibilità del campo e/o di concomitanza con altri eventi cittadini di speciale rilevanza;
f) nelle città che presentano due Società in Serie A TIM (Milano e Roma), l'ordine di esordio in casa è invertito rispetto al Campionato 2010/2011;
g) le Società che, nel Campionato di Serie A TIM 2010/2011, hanno disputato fuori casa l'ultima gara giocano in casa l'ultima partita.

2. Per gli abbinamenti delle Società al fine di determinare i singoli incontri:
a) nei turni infrasettimanali non sono possibili incontri tra le Società Inter, Juventus, Milan, Napoli e Roma, né il derby cittadino di Roma;
b) i derby cittadini di Milano e Roma non sono possibili né alla prima né all'ultima giornata e si effettuano in giornate diverse tra loro;
c) salvo quanto indicato ai due punti che precedono, non sono previste "teste di serie", per cui tutte le Società possono incontrarsi anche alla prima o all'ultima giornata;
d) non vi può essere alcun incontro ripetuto (stessa partita alla stessa giornata) rispetto al Calendario 2010/2011;
e) nella prima giornata non possono incontrarsi tra loro, indipendentemente dall'ordine casa/trasferta, Società che si sono già incontrate nella prima giornata dei Campionati 2009/2010 o 2010/2011;
f) nell'ultima giornata non possono incontrarsi tra loro, indipendentemente dall'ordine casa/trasferta, società che si sono già incontrate nell'ultima giornata dei Campionati 2009/2010 o 2010/2011;
g) le Società partecipanti alla Champions League (Milan, Inter, Napoli e Udinese) non incontrano le Società partecipanti alla Europa League (Lazio, Roma e Palermo), nelle giornate poste tra un turno di Europa League che prevede gare al giovedì e un turno successivo di Champions League (5ª, 8ª, 11ª, 14ª e 15ª giornata).

Rimanendo nell’ambito delle schermaglie tra il giornale rosa ed il Napoli calcio, Ruggiero Palombo, nella rubrica “Palazzo di Vetro” dedicata al calcioscommesse del 26 maggio 2012 srive:
‘Preoccupa infatti il «silenzio» della Procura diNapoli, che pure s’era prenotata un posto in prima fila nelle inchieste su scommessopoli fin dall’estate scorsa. A Napoli sono fermi, chiusi nei cassetti della Procura, verbali di interrogatorio risalenti addirittura al giugno 2011. Naturalmente ci rifiutiamo di dare credito al pettegolezzo che vuole la Procura napoletana impegnata nell’allungare i tempi di un’inchiesta i cui riflessi sulla giustizia sportiva potrebbero mettere a rischio l’Europa League del Napoli per la prossima stagione. Rinviare ogni trasferimento degli atti alla Federcalcio a dopo l’estate equivarrebbe solo a coinvolgere tutti in una brutta figura internazionale.’
Pressione anche verso la Figc: 'E’ la Federazione nella sua accezione «politica» a doversi dare una mossa. Abete ha il ruolo e l’autorità, specie dopo avere letto sui giornali anticipazioni e stralci di quei verbali, per farsi vivo presso la Procura di Napoli e sollecitare quell’aiuto e quella trasparenza di cui il calcio italiano ha oggi assoluto bisogno. Se una volta tanto volesse muoversi in anticipo, per prevenire i problemi e non inseguirli, si risparmierebbe probabilmente tutta una serie di grane legali. Qualcuna delle società coinvolte nei processi sportivi che si faranno prima dell’inizio del prossimo campionato potrebbe infatti non condividere l’idea che il Napoli i suoi problemi con l’Europa sia chiamato ad affrontarli, al contrario di altri, solo in autunno inoltrato.

Sembra che Palombo stuzzichi il Napoli solo per ripicca rivolgendosi direttamente a Palazzi e alla procura di Napoli affinchè siano rese disponibili da subito le carte dell'inchiesta sul calcio scomesse. Insomma, dimostra ancora una volta un certo uso del mezzo giornalistico non per informare, ma per fare i propri interessi divulgativi. Anche se è vero che da Napoli stranamente non escono le carte, nemmeno uno spiffero.

E’ singolare che su quelle che sono insinuazione vere e proprie, o meglio i “pettegolezzi” come li definisce Palombo, la società Napoli non abbia ancora replicato… Che non abbia letto l'articolo?

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2285


 
 
 

TASTIERA VELENOSA: QUALCOSA NON TORNA....

Post n°5965 pubblicato il 28 Maggio 2012 da nadir63l
 

TASTIERA VELENOSA: QUALCOSA NON TORNA....

Tirava una brutta aria nel 2006, tirava una brutta aria due settimane fa, tira una brutta aria adesso. C'è una grossa  puzza di bruciato che ci fa sentire asfissiati e veramente infastiditi. Non ci piacciono le parole del procuratore: "Vorrei dire anche di non enfatizzare eccessivamente l'informazione di garanzia, perchè ovviamente sono state arrestate le persone nei cui confronti vi erano gli elementi più pesanti. Evidentemente chi non è stato arrestato è raggiunto da elementi di altro tipo. L'informazione di garanzia in questo processo è quasi sempre anche per il reato di associazione, però questo non vuol dire che la persona sia necessariamente raggiunta da elementi di particolare intensità. Per cui non date il peso all'informazione di garanzia, è sempre uno strumento, deve essere uno strumento, attraverso il quale l'indagato viene messo in condizione di difendersi; non trasformiamolo esattamente nel contrario, quindi vi raccomando la massima prudenza nella valutazione dell'informazione di garanzia".

Il fatto che non ci siano elementi di intensità, ci fa presupporre che per Conte non ci sia nulla, ma purtroppo la foto che tutti mettono in prima pagina è quella di Antonio Conte, tutti, tutti i media. Perchè non si è pensato a questo prima di organizzare un atto così spettacolare? Perchè la fuga di notizie?  Molto fastidioso questo atteggiamento. Noi però siamo pronti questa volta, prontissimi. Siamo  in prima fila per difendere il nome della Juventus, (che non c'entra nulla e rischia nulla), siamo in prima fila per difendere l'onore del suo allenatore, perchè se lo merita. Oggi più di allora e come allora chiediamo giustizia. Sicuramente cercheremo la verità e lo faremo fino in fondo, proprio come nel 2006. Questi episodi, comunque, ci serviranno per smascherare la farsa del 2006, un processo allora fatto in due minuti. Leggiamo ora che i processi avranno tempi lunghi. Come mai allora si fecero in due settimane? Qualcosa non torna...

 
 
 

AGNELLI: "Quadro preoccupante, ma Conte non ne fa parte. E' e sarà il nostro allenatore.

Post n°5964 pubblicato il 28 Maggio 2012 da nadir63l
 

 Al fianco di Antonio e Leonardo". CONTE: "Estraneo ai fatti. La mia storia parla chiaro. Bastonato davanti a moglie e figlia per la mia integrità morale"

LA CONFERENZA STAMPA INTEGRALE DEL PRESIDENTE E DEL MISTER
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Alle 18:30 Andrea Agnelli e Antonio Conte si sono presentati al Media Center di Vinovo per riferire in merito all'inchiesta sul calcioscomesse che ha toccato il tecnico bianconero e Leonardo Bonucci. TuttoJuve.com ha seguito in diretta la conferenza stampa, riportando integralmente ed in tempo reale le dichiarazioni dei protagonisti:

AGNELLI: "Allora, scusate i due minuti di ritardo. Credo che tutti quanti noi seguiamo i fatti di cronaca, i fatti di cronaca sportiva e quelli che sono invece in questi giorni i fatti di cronaca giudiziaria sportiva. E non posso nascondere a tutti voi, come non nascondo a me stesso, che il quadro che si sta delineando alla luce dell'attività della procura di Cremona di questa mattina, sia un quadro estremamente preoccupante per il mondo del calcio ed è un quadro che giustamente anche tutti noi seguiamo con apprensione e amarezza. Ma allo stato di quanto noi conosciamo ad oggi - ed è per questo che ci sono io a ribadirlo -, non mi pare e non risulta che Antonio Conte faccia parte di questo quadro preoccupante che citavo poco fa. Dico ciò per tre motivi principalmente: in primis, ed è forse il più importante, è che dai fatti che abbiamo avuto modo di leggere, il ruolo che sarebbe attribuito ad Antonio è vicino all'insignificante. E poi dico ciò per tre due motivi: uno per quanto la società che rappresento ha avuto modo di conoscere quest'anno Antonio, che è stato l'allenatore e ci ha portato a questa cavalcata straordinaria di successi; in secondo luogo perchè io lo conosco da vent'anni Antonio, e quindi i suoi valori che sono valori di onestà, integrità e lealtà, glieli ho visti applicati dall'inizio della sua carriera da calciatore, all'inizio della sua carriera d'allenatore e oggi da allenatore della Juventus.  E' altrettanto giusto - conoscendo Antonio, e rimarcandone quelle che sono le sue qualità umane - che in questa fase in cui ci troviamo, sia per quanto riguarda le immagini della magistratura ordinaria, sia per quanto riguarda le indagini della magistratura sportiva, esprimere agli organi inquirenti il nostro rispetto per il lavoro giusto che stanno portando avanti, in quanto il quadro è molto complesso, però è altrettanto giusto e altrettanto serio da parte di tutti noi, esprimere lo stesso rispetto per le persone che si ritrovano coinvolte in queste situazioni, che sono ancora tutte da verificare, e persone che si trovano a questo punto in una posizione di debolezza. La Juventus società ed io personalmente sono la fianco di Antonio in questo momento e sono altrettanto al fianco di Leonardo Bonucci, che ho avuto modo di apprendere da alcune agenzie venendo qua a Vinovo, che anche lui si troverebbe, per quanto riguarda l'attività di una procura diversa, indagato. Leonardo che è qui con noi da due anni, è una persona che sa reggere perfettamente le pressioni e quindi gli auguro di superare questo momento in maniera veloce, di giocare uno splendido Europeo con l'Italia, un'Italia che per un terzo, anche questa volta, è fatta di juventini. Vorrei concludere questo mio intervento cercando di andare anche a bloccare sul nascere qualsiasi tipo di illazione che si potesse andare a creare: Antonio è e sarà il nostro allenatore. L'anno prossimo abbiamo una Champions League da andare a disputare, che è la massima manifestazione a livello europeo, e Antonio sarà la persona che ci guiderà".

CONTE: "Grazie Andrea dell'intervento. Inizio col dire che la mia storia calcistica sia da calciatore che da allenatore penso parli abbastanza chiaro. Ho sempre dimostrato integrità morale, onestà, correttezza, in tutte le situazioni, sia da calciatore che da tecnico. Lo si può chiedere ai miei ex compagni, come da calciatore, lo si può chiedere ai miei calciatori, o lo si può chiedere anche agli avversari chi è Antonio Conte, in campo. Una persona che vuole assolutamente vincere. E va al di là delle sue possibilità anche, per cercare la vittoria, con grandissimo lavoro, con grande sacrificio, con grande umiltà cercando di trasferire i veri valori ai miei calciatori. Non dimentichiamo che io ho subito un'aggressione con bastoni davanti a mia figlia di due anni e a mia moglie, per la mia integrità morale, per la mia onestà, per la mia correttezza. Questo è Antonio Conte, per chi ancora non lo conosce, o fa finta di non conoscere. Col Siena abbiamo vinto un campionato l'anno scorso con tre giornate d'anticipo, con grande sacrificio, grande sudore, grandi lacrime e grandi soddisfazioni, con un gruppo di ragazzi straordinario. Ribadisco la mia assoluta estraneità a qualsiasi tipo di fatto, mio e dei miei calciatori. E' stata un'annata fantastica e niente e nessuno, niente e nessuno, ribadisco, rovinerà quella annata, che è stata veramente qualcosa di straordinario. Sono stato.... oggi mi è arrivato un avviso... sono stato indagato, per associazione a delinquere, ho avuto una perquisizione in casa, e io non c'ero neanche. Ho letto il provvedimento, e ho visto le poche parole scritte, però la prima domanda che mi è sorta sapete qual è? Come mai non sono stato chiamato dal pm di Cremona prima di subire una perquisizione e prima di diventare un indagato? Io ho letto, ho letto il provvedimento, ho letto le poche parole, mi sarei aspettato dal pm di Cremona, almeno che mi avesse sentito prima di adottare determinati provvedimenti. Penso di aver detto tutto. Buone vacanze a tutti, perchè le mie saranno buone vacanze sicuramente".

AGNELLI: "Ok, con questo vi ringraziamo, arrivederci".(redazione TuttoJuve.com).

 

 
 
 

La Juventus ricorda Umberto Agnelli, il presidente della prima stella

Post n°5963 pubblicato il 27 Maggio 2012 da nadir63l
 

Naturalmente anche la Juventus, attraverso il proprio sito ufficiale, ha ricordato la figura dell'ex presidente bianconero Umberto Agnelli, a otto anni esatti dalla sua scomparsa. "Otto anni fa ci lasciava Umberto Agnelli. Era il 27 maggio 2004 e con lui se ne andava una parte importantissima della Juventus, perché il Dottore ha legato il suo nome ad alcune delle pagine più gloriose storia bianconera - si legge su Juventus.com -. Presidente dal 1955 al 1962, alla guida della società vinse tre scudetti. Quello del 1958 fu quello della prima stella, da lui stesso varata come simbolo dei dieci trionfi, in qualità di Presidente della Federazione. E oggi che la squadra ha conquistato il tricolore e la terza stella, tutta la Juventus è orgogliosa di averne onorato la memoria".
 

 
 
 

Verratti: "Resto a Pescara"

Post n°5962 pubblicato il 27 Maggio 2012 da nadir63l
 

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

"Resto a Pescara". Queste le parole di Marco Verratti nel pre-partita contro la Nocerina di ieri. Il giovane talento abruzzese ha fatto capire di voler restare biancazzurro per un altro anno per crescere e acquisire la giusta esperienza in serie A. A questo punto la Juventus deve trovare l'accordo con il Pescara per acquistarne la meta' e lasciarlo un altro anno in Abruzzo. Non sara' semplice, vista la concorrenza di Milan, Inter e Napoli

 
 
 

Heysel, parola d'amore

Post n°5961 pubblicato il 27 Maggio 2012 da nadir63l
 

glmdj


Immagine IPB

Domenico Laudadio

Andrea Agnelli ha mantenuto la parola: “L'angolo della memoria” per le vittime dello stadio Heysel di Bruxelles è nel cuore del nuovo museo della Juventus.

In antropologia un totem è un'entità soprannaturale che ha un significato simbolico particolare per una persona, un determinato clan o l'intera tribù, al quale ci si sente legati per tutta la vita. Mi piace pensare in questo modo alla stele che la Juventus Football Club ha dedicato alle 39 vittime dello stadio Heysel di Bruxelles nel suo “J Museum” sorto a Torino nei pressi del suo nuovo stadio alla Continassa.

Un gesto molto semplice, ma affettivamente altrettanto nobile che finalmente restituisce tra le braccia di madre alla “Vecchia Signora” quei 39 tifosi dispersi nel Belgio”, richiamati uno ad uno per nome e cognome al suo seno. Un segno di purezza e coerenza del Presidente Andrea Agnelli, all'epoca della strage bambino, che lo aveva promesso alla cerimonia del 25° anniversario della strage nel giardino della sede sociale alla presenza dei familiari delle vittime.

Erroneamente alcuni organi di stampa attribuirono in quella occasione alle parole del neo Presidente bianconero l'annuncio di una sala della memoria, probabilmente intesa come un museo nel museo della Juventus. In verità Andrea Agnelli si riferì letteralmente ad “un luogo per ricordare queste persone ”... E proprio così è stato. Unendo la terra con il cielo, la Juventus ha inciso alla memoria su una lunga stele nomi e cognomi di quei 39 innocenti per un battesimo di eternità. Atto dovuto, certamente, ma non più così scontato dopo 27 anni di oblio nella memoria delle precedenti gestioni del club e dei mass media italiani.

Nonostante questo, resterà sempre molto complesso e contraddittorio il rapporto fra l'etica dei sentimenti umani e la indubbia legittimità di un trofeo così prestigioso, vinto comunque con merito e impegno sul campo di gioco, festeggiato da tifosi e calciatori, esposto sia in occasione del rientro all'aeroporto di Caselle, maldestramente, che anonimamente nella sala dei trofei. Per rispetto dei caduti e dei loro familiari, fra l'altro invitati dalla Juventus a presenziare alla cerimonia d'inaugurazione, sarebbe cosa buona e giusta listare a lutto quel trofeo, restituendogli buona parte della dignità della sua stessa presenza. Basterebbe, almeno, annodarle anche una di quelle sciarpe bianconere che servirono a detergere il sangue dei feriti, a coprire i volti dei morti.

Nell'ottica dell'ideazione del museo è stata privilegiata evidentemente una esposizione figurativa e multimediale finalizzata ad un impatto emozionale, rinunciando alla forma museale tradizionale di comunicazione in forma didascalica. “L'angolo della memoria” dedicato all'Heysel non è sfuggito a questa scelta prioritaria, ma visibilmente ancora in forma più criptica, privata dei suoi riferimenti storici di repertorio che ne identificassero le ragioni dell'esposizione.

Onestamente, il racconto dettagliato e documentato di una simile cruenta tragedia, vero e proprio incubo della storia juventina di sempre, poco si adeguerebbe all'atmosfera edulcorata e onirica d'insieme dell'ambiente museale. Da un lato, quindi, personalmente comprendo la scelta “tecnica” degli organizzatori, dall'altro non condivido il fatto di non accompagnare il totem con almeno una fotografia o un video a testimonianza di quell'evento e di quel trionfo marchiato dal sangue da 39 innocenti.

Dunque la Juventus avrebbe finalmente “fatto la pace con l'Heysel” ? Può darsi, forse di più con se stessa, ma credo anche, dopo tanti anni di richieste private del sottoscritto, di gruppi e associazioni di tifosi alla società, che il cerchio si è ormai chiuso. Non è stato importante che alla fine non sia conciso per contenuti e forme quanto domandato in questi anni per quello spazio alla memoria. L'unica cosa che veramente conta, seconda solo al gradimento dei familiari delle vittime, è che i cuori trafitti dell'Heysel siano ritornati nel cuore pulsante della storia della Juventus, proprio lì in quel museo, dove ancora battono ritmicamente come in quella infausta sera del 29 Maggio 1985, prima del passaggio oltre... Non li senti ?! Juve...Juve...Juve...Juve...


Sala della memoria Heysel

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2283

Domenico Laudadio

Andrea Agnelli ha mantenuto la parola: “L'angolo della memoria” per le vittime dello stadio Heysel di Bruxelles è nel cuore del nuovo museo della Juventus.

In antropologia un totem è un'entità soprannaturale che ha un significato simbolico particolare per una persona, un determinato clan o l'intera tribù, al quale ci si sente legati per tutta la vita. Mi piace pensare in questo modo alla stele che la Juventus Football Club ha dedicato alle 39 vittime dello stadio Heysel di Bruxelles nel suo “J Museum” sorto a Torino nei pressi del suo nuovo stadio alla Continassa.

Un gesto molto semplice, ma affettivamente altrettanto nobile che finalmente restituisce tra le braccia di madre alla “Vecchia Signora” quei 39 tifosi dispersi nel Belgio”, richiamati uno ad uno per nome e cognome al suo seno. Un segno di purezza e coerenza del Presidente Andrea Agnelli, all'epoca della strage bambino, che lo aveva promesso alla cerimonia del 25° anniversario della strage nel giardino della sede sociale alla presenza dei familiari delle vittime.

Erroneamente alcuni organi di stampa attribuirono in quella occasione alle parole del neo Presidente bianconero l'annuncio di una sala della memoria, probabilmente intesa come un museo nel museo della Juventus. In verità Andrea Agnelli si riferì letteralmente ad “un luogo per ricordare queste persone ”... E proprio così è stato. Unendo la terra con il cielo, la Juventus ha inciso alla memoria su una lunga stele nomi e cognomi di quei 39 innocenti per un battesimo di eternità. Atto dovuto, certamente, ma non più così scontato dopo 27 anni di oblio nella memoria delle precedenti gestioni del club e dei mass media italiani.

Nonostante questo, resterà sempre molto complesso e contraddittorio il rapporto fra l'etica dei sentimenti umani e la indubbia legittimità di un trofeo così prestigioso, vinto comunque con merito e impegno sul campo di gioco, festeggiato da tifosi e calciatori, esposto sia in occasione del rientro all'aeroporto di Caselle, maldestramente, che anonimamente nella sala dei trofei. Per rispetto dei caduti e dei loro familiari, fra l'altro invitati dalla Juventus a presenziare alla cerimonia d'inaugurazione, sarebbe cosa buona e giusta listare a lutto quel trofeo, restituendogli buona parte della dignità della sua stessa presenza. Basterebbe, almeno, annodarle anche una di quelle sciarpe bianconere che servirono a detergere il sangue dei feriti, a coprire i volti dei morti.

Nell'ottica dell'ideazione del museo è stata privilegiata evidentemente una esposizione figurativa e multimediale finalizzata ad un impatto emozionale, rinunciando alla forma museale tradizionale di comunicazione in forma didascalica. “L'angolo della memoria” dedicato all'Heysel non è sfuggito a questa scelta prioritaria, ma visibilmente ancora in forma più criptica, privata dei suoi riferimenti storici di repertorio che ne identificassero le ragioni dell'esposizione.

Onestamente, il racconto dettagliato e documentato di una simile cruenta tragedia, vero e proprio incubo della storia juventina di sempre, poco si adeguerebbe all'atmosfera edulcorata e onirica d'insieme dell'ambiente museale. Da un lato, quindi, personalmente comprendo la scelta “tecnica” degli organizzatori, dall'altro non condivido il fatto di non accompagnare il totem con almeno una fotografia o un video a testimonianza di quell'evento e di quel trionfo marchiato dal sangue da 39 innocenti.

Dunque la Juventus avrebbe finalmente “fatto la pace con l'Heysel” ? Può darsi, forse di più con se stessa, ma credo anche, dopo tanti anni di richieste private del sottoscritto, di gruppi e associazioni di tifosi alla società, che il cerchio si è ormai chiuso. Non è stato importante che alla fine non sia conciso per contenuti e forme quanto domandato in questi anni per quello spazio alla memoria. L'unica cosa che veramente conta, seconda solo al gradimento dei familiari delle vittime, è che i cuori trafitti dell'Heysel siano ritornati nel cuore pulsante della storia della Juventus, proprio lì in quel museo, dove ancora battono ritmicamente come in quella infausta sera del 29 Maggio 1985, prima del passaggio oltre... Non li senti ?! Juve...Juve...Juve...Juve...

 
 
 

CLAMOROSO: VAN PERSIE DICE NO ALL'ARSENAL, PER LUI...

Post n°5960 pubblicato il 27 Maggio 2012 da nadir63l
 

© foto di RICHRD PELHAM

Nella serata di ieri, Van Persie, come riportano i nostri corrispondenti da Londra, avrebbe detto no ad un'offerta di circa 8 milioni di sterline l'anno. Arsene Wenger era pronto ad un'ultimo assalto, ma l'olandese avrebbe declinato non ascoltando l'offerta. Secondo le ultime indiscrezioni, l'olandese vuole una squadra che gli permetta di vincere qualcosa e in prima fila ci sarebbe il Manchester City e poi come anticipato dalla nostra redazione la Juventus. L'offerta del City sarebbe particolarmente allettante perché di 10,5 milioni di sterline l'anno, l'offerta bianconera più bassa ma il progetto tecnico più stimolante con Van Persie al centro del progetto. La settimana prossima sarà comunque la settimana chiave. L'agente Kees Vos volerà a Manchester per parlare con emissari del City e questo sarebbe l'incontro con la seconda pretendente dopo il "famoso" viaggio a Torino delle settimane scorse. A questo punto si dovrebbe avere la situazione definita e il giocatore sceglierà la prossima squadra.

 
 
 

BUFFON CENSURATO?

Post n°5959 pubblicato il 26 Maggio 2012 da nadir63l
 

© foto di Giacomo Morini

I moralisti di Coverciano non avrebbero gradito le esternazioni di Gigi Buffon in merito al calcioscommesse. Secondo quanto riferito dall'inviato di Rai Sport, Amedeo Goria, oggi pomeriggio il capitano azzurro avrebbe dovuto presentarsi in conferenza stampa, ma è stato sottratto ai giornalisti per via delle dichiarazioni - ritenute incaute - rilasciate ieri in esclusiva a Sky Sport. "Oggi a Coverciano avrebbe dovuto parlare il capitano Gigi Buffon, il quale però ieri essendosi lasciato andare a dichiarazioni ritenute un po' incaute, frutto della sua lingua senza - come si suol dire - peli, la sua abituale schiettezza, ha sollevato qualche polemica - ha spiegato Goria -. Ieri Buffon ha detto che a fine stagione due squadre che hanno un obiettivo in comune possono anche tacitamente mettersi d'accordo, quasi accordarsi, senza patti chiaramente di altro tipo, per conquistare magari un punto a testa, un pareggio che può far comodo. Però, visto che tra poco inizieranno i processi anche sportivi  sullo scandalo scommesse, indubbiamente, queste parole sono state giudicate piuttosto incaute e all'ultimo momento, Buffon, è stato sottratto alle domande dei giornalisti nell'aula magna, dunque non verrà in conferenza stampa. Parleranno Diamanti e Nocerino".
La censura ai tempi della democrazia.

 
 
 

Corsport - Del Piero: quante proposte!!!

Post n°5958 pubblicato il 26 Maggio 2012 da nadir63l
 

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Secondo l'edizione odierna delCorriere dello Sport, Alessandro Del Piero non resterà in Italia, come da lui stesso affermato ieri. Milan e Napoli hanno provato nelle settimane scorse a sondare il terreno per Alex Del Piero, così come il Padova, sua prima squadra. La risposta è stata, chiaramente, negativa per tutti. Adesso le chiamate sul tavolo sono molte: Dubai, Cina, Giappone, Svizzera (Sion), Spagna (Levante e Malaga). Ma le preferite da Del Piero sarebbero quelle arrivate da MLS e Premier League (Arsenal, Tottenham e QPR).

 
 
 

UFFICIALE - Caceres riscattato. Ha firmato fino al 2016

Post n°5957 pubblicato il 25 Maggio 2012 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La Juventus ha ufficializzato dalle pagine del proprio sito di aver esercitato la clausola per riscattare interamente il cartellino di Martin Caceres. Il giocatore ha firmato un contratto che lo legherà con la società bianconera fino a giugno 2016. Ecco la nota del club bianconero:

"Juventus Football Club S.p.A. comunica di aver esercitato in data odierna il diritto di opzione per l'acquisizione  a titolo definitivo del calciatore Martin Caceres dal Sevilla Futbol Club SAD per € 8 milioni interamente pagabili nella stagione sportiva 2012/2013. Gli effetti economici e patrimoniali decorreranno dal 1° luglio 2012. Il contratto con il calciatore ha durata fino al 30 giugno 2016".

 
 
 

Contro la Juve una regia di disinformazione e mistificazione

Post n°5956 pubblicato il 25 Maggio 2012 da nadir63l
 

glmdj


Immagine IPB

di F. Del Re

Erano gli anni '80. C'era la distensione. Il terrorismo dava gli ultimi diabolici colpi di coda, mentre la mafia stragista, che allora sembrava vincente, in realtà decretava l'inizio della sua fine.

Erano gli anni dell'ottimismo, dell'edonismo sfrenato; erano gli anni di un'Italia che conosceva il suo secondo periodo di benessere e di tale benessere ognuno voleva la sua fetta.

Erano gli anni che facevano sognare, in campo sportivo, anche chi non sognava da decenni: a Roma c'era Dino Viola che costruiva una splendida Roma; a Firenze c'era il Conte Pontello che costruiva la miglior Fiorentina mai vista dopo lo scudetto di fine anni '60.

Ma c'era anche, come sempre, la Vecchia Signora, quella che aveva restaurato la sua leggenda, appannatasi negli anni '60, nel decennio dei '70: la Juve di Zoff, Gentile, Cuccureddu, poi di Cabrini; la Juve di Scirea, Morini, Tardelli, Causio, Bettega.

Una Juve che a Roma e a Firenze credevano di poter battere, perchè si era negli anni '80 e non più nei '70...

Ma la Juve era, è, sempre la Juve e in quei due primi tornei degli anni del sogno e delle nuove opportunità si dimostrò vorace come nel decennio precedente.

Ciò provocò la nascita dell'embrione maledetto del "Sentimento Popolare"; una Juve appena tollerata divenne una Juve odiata e disprezzata a causa del "Gol di Turone" e dello scudetto della "Seconda Stella".

Una Juve ladra che non vinceva perchè ad Argentina '78 i 9/11 di una delle nazionali più belle della storia erano bianconeri; una Juve ladra che non vinceva perchè sei campioni del mondo di Spagna '82, compreso il capocannoniere, erano suoi calciatori; no: quella Juve vinceva perchè era potente, perchè era la squadra di proprietà gli Agnelli; perchè gli arbitri arrivavano al Comunale di Torino in corriera e ripartivano con una FIAT nuova di pacca.

Poi quella Juve lentamente si dissolse; lasciò il posto al Napoli di Maradona, al Milan degli olandesi, all'Inter di... Trapattoni, per poi tornare forte come e forse più di prima grazie al lavoro della Triade e di Marcello Lippi.

Era la Juve di Peruzzi, Ferrara, Montero, Deschamps, Davids, Zidane, Del Piero e Inzaghi; fu la Juve anche di Baggio, di Vialli e Ravanelli, di Vieri e di Boksic, tanto per citare i più famosi.

Ma ormai il seme diabolico aveva attecchito: "quella Juve si dopava", disse un allenatore mediocre fra un esonero e l'altro. E così fu; anzi no: nel 2007 una sentenza definitiva della Cassazione sancì che quella Juve non si dopava, ma ormai il popolo era stato indottrinato per cui quella Juve non vinceva perchè era farcita di eterni fuoriclasse, ma perchè Agricola teneva troppe bustine di Aulin nel cassetto dei medicinali.

Poi ci furono i successi della seconda era Lippi e in fine quelli della Juve di Capello: la Juve di Ibra e Vieira, di Emerson e Nedved, di Cannavaro, Buffon e Thuram, con Del Piero minimo comun denominatore di tutte le Juve della Triade.

Cosa si disse di quella Juve e cosa fu fatto a quella Juve è ormai cosa arcinota e abbastanza recente: il "Sentimento Popolare" aveva ormai attecchito come la gramigna e i sogni luridi di tutti gli antijuventini d'Italia divennero realtà: quella Juve non vinceva perchè 5 suoi giocatori furono determinanti per vincere i mondiali del 2006; non vinceva perchè nella finale di Berlino giocavano 8 juventini e gli ex si chiamavano Lippi, Zidane e Henry. Quella Juve vinceva per le palline ammaccate o per le SIM svizzere e poco importa che tutti chiamassero tutti in quegli anni. Così doveva essere e così fu.

Sono passati sei anni da quei fatti "che non ci lasciarono indifferenti" e finalmente, per certi versi "incredibilmente", la Juve è risorta ancora, almeno sul campo. La Juve ha vinto il suo trentesimo scudetto dopo sei anni di "espiazione sorridente", grazie a un suo "figlio" prediletto: Antonio Conte da Lecce.

Peccato che anche stavolta, per l'ennesima volta, sulla Juve si debbano allungare le lugubri ombre rosa del "Sentimento Popolare" divenuto ormai "Permanente"; Già: perchè Conte si vendeva le partite quando era allenatore del Siena. E' sicuro, perchè l'ha detto un tizio reo confesso e chi se ne frega di verificarne le esternazioni da pentito coi riscontri oggettivi.

"Uccidere" Conte oggi significa "uccidere" il futuro della Juve domani. E' palese; è evidente anche al più normalizzato dei Cobolliani di ferro, ammesso che ne esistano ancora.

E allora mi chiedo: questa carrellata degli orrori che parte dal gol di Turone e termina, per ora, con il gol di Muntari o con le rivelazioni di Carobbio, se vi pare, passando per il sempiterno "rigore di Ronaldo" e tutto ciò che contro la Juve è stato scritto da una regia della disinformazione e della mistificazione che continuo a definire diabolica, è casuale?

Oppure l'Italia antijuventina ci vorrebbe come tanti funghi champignon, che notoriamente si fanno crescere nella merda e poi, appena spuntano dal fetido liquame gli si taglia la testa? Perchè onestamente, a me sembra che questo sia il destino che certa gente ci vorrebbe affibbiare. Oppure in questi ultimi 31 anni sarà stato tutto solo un caso?

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2279


 
 
 

UFFICIALE: MISTER CONTE ALLA JUVE FINO AL 2015

Post n°5955 pubblicato il 24 Maggio 2012 da nadir63l
 

Ufficiale: Conte rinnova il suo contratto
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

La Juventus blinda il condottiero che l'ha riportata allo scudetto dopo anni di insolita mediocrità: Antonio Conte rinnova il suo contratto fino al 2015. La notizia, nell'aria già da qualche ora, è diventata ufficiale poco fa. Il nero su bianco è arrivato al termine del pranzo avvenuto tra l'allenatore campione d'Italia ed il presidente Andrea Agnelli. Segnale forte, dunque, da parte del club di Corso Galileo Ferraris che ripone piena fiducia nel principale artefice del 30° successo tricolore, nonostante le infondate voci su un suo presunto coinvolgimento nel calcioscommesse che hanno ingiustamente macchiato il magnifico lavoro del mister ex Siena. La Juventus si fida ciecamente di Antonio Conte e non lo lascerà mai solo, così come tutti i suoi milioni di tifosi sparsi nel mondo. Il sito ufficiale della società bianconera, infatti, riporta la nota ufficiale dell'accordo trovato con il tecnico salentino. Ecco il comunicato della Juve:

Antonio Conte sarà l’allenatore della Juventus per altre tre stagioni. Il tecnico ha infatti firmato il rinnovo del contratto, siglando un nuovo accordo cono la società, valido sino al 30 giugno 2015.

A breve, come conferma juventus.com, ci sarà il video con le prime dichiarazioni di Conte dopo il prolungamento di contratto con la Vecchia Signora.

 
 
 

     

 

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