Creato da nadir63l il 04/08/2008

juveland

aspettando sulla riva del fiume

 

METEO VENETO

Meteo Veneto

 

LEGGENDA

 

NEWS

Get the Tuttosport widget and many other great free widgets at Widgetbox!
 

 

 
 

 

FACEBOOK

 
 
Classifica di siti - Iscrivete il vostro!
 

JUVENTINITE

 

AREA PERSONALE

 

segnala il tuo blog su blogmap.it Sport Blogs - BlogCatalog Blog Directory Segnalato da Mariorossi.it Hello Directory MigliorBlog.it   Questo è un blog juventino!
juveland
  Sports blogsBlog Directory

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Dicembre 2012 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
31            
 
 

BANNER AMICI


Editore di Directory Italia - http://directory-italia.blogspot.com/
 Directory Italia - Sito di qualitą segnalato
TOP 100 by Robj

 
Citazioni nei Blog Amici: 31
 
Creative Commons License
juveland by nadir63l is licensed under a Creative Commons Attribuzione 2.5 Italia License.
Based on a work at blog.libero.it/juveland.
 

Messaggi di Dicembre 2012

2012, un anno indimenticabile!

Post n°6825 pubblicato il 31 Dicembre 2012 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Quello che stiamo per salutare è stato l’anno che ci ha riportati in cima. La prima metà ha visto la Juventus conquistare il campionato, senza perdere mai. Nella seconda parte, siamo riusciti a riconfermarci: siamo rimasti in testa, da soli, e abbiamo centrato la qualificazione agli ottavi di Champions, ancora da primi nel girone.
Le gioie di questa annata calcistica sono arrivate dopo anni di sofferenza: non serve ricordarlo, basta dire che l’arrivo di Antonio Conte ha portato tutto quello di cui c’era bisogno. “Guardatevi indietro e sorridete”, ha detto proprio il mister a novembre. E, davvero, non si può che sorridere di una squadra che sembra non avere rivali. Se nella scorsa stagione il Milan ha tenuto botta fino all’ultimo, oggi, a metà percorso, i punti di distacco sulla seconda sono già otto.
È stato dunque l’anno dei record, della terza stella per alcuni, delle polemiche (immancabili) per altri. L’anno dell’ultima coppa sollevata dall’eterno capitano. Alex Del Piero ha segnato i suoi ultimi gol, pesantissimi, si è fatto sentire, ha regalato ancora momenti indimenticabili. Poi ha chiuso la sua carriera in bianconero. Da vincitore, da campione. Peccato, per quella finale di Coppa Italia…
È stato l’anno del calcioscommesse. L’anno delle decisioni e delle sentenze che nessuno si è sforzato di capire fino a quando non hanno toccato anche altre squadre. Queste sentenze non hanno permesso a mister Conte di lavorare al suo posto; ma la squadra si è dimostrata matura a sufficienza da poter vincere e convincere anche senza il proprio condottiero.
Nonostante tutto questo, è stato l’anno della riconferma. Ci sono state le ovvie e poco originali polemiche e sono arrivate anche le sconfitte, probabilmente quando meno avremmo voluto. Ma ci sono state ancora tante, tantissime gioie e tanti elogi da tutto il mondo.
Finisce un 2012 fantastico, ma la squadra è solo a metà dell’opera. Fieri di quello che significa rappresentare la Juventus in Italia e nel mondo, tutti gli juventini si aspettano ancora tanto dalla squadra e dalla società. Vincere aiuta a vincere, dice qualcuno. Pertanto, in attesa di altre grandi soddisfazioni (si spera), non ci resta che dire: addio 2012, non dimenticheremo tutto quello che hai portato con te. Buon anno bianconeri.

 
 
 

Del Piero esalta la Juve: «Sta andando alla grande»

Post n°6824 pubblicato il 29 Dicembre 2012 da nadir63l
 

L'ex capitano bianconero: «Qui la situazione è chiara e semplice. C'è questa idea nata tempo fa che porterò avanti sicuramente per due anni»

Del Piero esalta la Juve: «Sta andando alla grande»© REUTERS/TIM WIMBORNE
ROMA - Nessun dietrofront: Alessandro Del Piero smentisce di persona le voci che lo vorrebbero sulla strada del ritorno, complice il non brillantissimo cammino finora percorso in A-League. "Per carità, sono solo voci che nascono da qualche risultato negativo di troppo", dice De Piero ai microfoni di Sky. "Qui la situazione è chiara e semplice - prosegue l'ex bianconero - C'è questa idea nata tempo fa che porterò avanti sicuramente per due anni (il tempo del contratto formato, mdr) e poi vedremo. Da parte mia non c' è la volontà di andare via". Un pensiero anche per la 'suà Juventus, campione d'inverno e negli ottavi di Champions League: "Sono stati bravi. Forse si erano un po' complicati la vita ma poi sono andati alla grande, vincendo con Chelsea e a Donetsk".

 
 
 

Calcioscommesse: qualcosa non torna!

Post n°6823 pubblicato il 28 Dicembre 2012 da nadir63l
 

glmdj


Immagine IPB

Questo il pensiero di Fulvio Bianchi , nel giorno di Natale e dopo aver gettato nuove ombre su Antonio Conte durante la sua permanenza sulla panchina del Bari: “Sì, è vero: a fine stagione ci sono sempre stati i cosiddetti accordi fra le società, quando una lotta per un obiettivo e l'altra non ha più niente da dire. Ma adesso il problema si è complicato non poco: adesso ci sono di mezzo le scommesse e un 2-2, magari, fa guadagnare un sacco di gente. Per questo dirigenti e allenatori devono sempre tenere gli occhi bene aperti.”

Il buon giornalista di Repubblica non ha certamente scoperto l’acqua calda, chiunque segua il calcio sa bene che i cosiddetti accordi taciti di fine stagione esistono da sempre. Quello che invece dovrebbe far riflettere è il tentativo mediatico di far passare l'idea che solo Conte sarebbe colpevole. Perché alla fine solo su di lui si concentrano certi discorsi.

Vi siete mai chiesti quanti allenatori sono stati coinvolti nelle combine e in quanti potevano non sapere? (Mutti per il Bari con patteggiamento e Rossi per il Ravenna) Perché qui la cosa diventa quasi comica: o gli altri sono tutti stupidi (solo Conte doveva intuire qualcosa e denunciare le sue sensazioni) o siamo stupidi noi che cerchiamo di capire quello che alla fine sembra essere solo un uso malsano del potere.

Ricordate le parole di Stellini ribadite anche in una recente intervista? “Certo, l’ho detto a Damiano Tommasi. Fermiamo il campionato per sei mesi, che è la punizione per omessa denuncia. Perché non c’è un giocatore che non si sia mai trovato nella mia situazione”.

Un sistema consapevole di un assodato percorso di fine stagione che vuole far passare come unico colpevole di chissà cosa un unico allenatore. Lo stesso sistema, con alla guida dirigenti che non solo non hanno fatto nulla per prevenire il crescere di tale fenomeno rendendolo in questo modo ideale per gli sporchi interessi del malaffare, ma che se ne è servito per forzare gli equilibri del campionato.

Ora mi domando: chi è più colpevole, chi come Tommasi è rimasto con le mani in mano davanti ad una richiesta di aiuto di un tesserato, chi come Abete e Petrucci ha deciso di cavalcare l’onda mediatica fregandosene delle conseguenze, o chi deve giocare in un sistema marcio guardandosi le spalle da delinquenti che senza problemi possono far pressioni su giocatori, allenatori, dirigenti senza nessuna tutela?
Per risolvere un problema occorre in primo luogo prenderne atto. Quando Palazzi riceve una denuncia e la lascia in un cassetto per 40 giorni (Farina), lo fa per il bene del nostro calcio? Quando si vuol circoscrivere uno scandalo intorno ad un forte personaggio pubblico per deviare le attenzioni da tutto il marcio e dai veri colpevoli, lo si fa per dare un futuro migliore a questo sport?

Chi ha sbagliato deve (dovrebbe) pagare, a partire da chi non ha saputo tutelare il calcio, anche se l’impressione è che ancora una volta si sta cercando solo il modo per mantenere vivi certi privilegi senza arrivare a risolvere il problema. La frettolosa riconferma di Palazzi alla guida della procura per i prossimi quattro anni e la ricandidatura da Abete a presidente della Figc, sono i segnali di chi non vuol cambiare.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2720

Questo il pensiero di

 
 
 

Squadra in campo dalle 11:30. Allo Juventus Center tra poco arriveranno anche i sudamericani e Asamoah.

Post n°6822 pubblicato il 28 Dicembre 2012 da nadir63l
 

 Nel pomeriggio, dopo il pranzo, si tornerà a lavorare

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La Juventus dopo una settimana di vacanza si è ritrovata in mattinata a Vinovo. I bianconeri riprendono a lavorare con un doppio allenamento. La squadra è in campo dalle 11:30, poi pranzerà allo Juventus Center e nel pomeriggio si tornerà subito ad allenarsi. Antonio Conte rispetto ai programmi dopo la vittoria contro il Cagliari aveva concesso un giorno in più ai suoi ragazzi, ma da oggi si torna a lavorare intensamente, in vista dei tanti impegni. A gennaio ci saranno molti impegni, perché dopo la gara con la Sampdoria la Juventus giocherà subito con il Milan i quarti di finale di Coppa Italia. A Vinovo - riferisce Sky Sport - tra poco arriveranno anche i sudamericani Vidal, Isla, Caceres e Asamoah. Nonostante il numero 22 bianconero tra gennaio e febbraio sarà impegnato in Coppa d'Africa. La Juventus per sopperire all'assenza di Asamoah interverrà sul mercato.

 
 
 

Vidal «Nel 2013 voglio Champions, scudetto e Coppa Italia»

Post n°6821 pubblicato il 27 Dicembre 2012 da nadir63l
 

Vidal confessa di voler vincere tutto con la Juve: «Nelle tre manifestazioni, il cammino è ben indirizzato: questo fa sì che ho molte sensazioni positive, molta fiducia che tutto si concretizzerà»

«Nel 2013 voglio Champions, scudetto e Coppa Italia»© Foto Liverani
TORINO - Ci sarà stata l’abbuffata di Natale, pur temendo l’ira funesta di Antonio Conte il controllore inflessibile. Si sarà superata la sottile linea rossa, tra panettone, lenticchie e asado. Ma di sicuro, Arturo Vidal torna affamato dalla breve vacanza in Cile. Come e più di prima. Il guerriero della Juve sa cosa vuol dire conquistarsi la gloria giorno dopo giorno. E una volta assaporato il dolce gusto del successo diventa impossibile farne a meno. E’ quella voglia matta di Triplete che anima i propositi del centrocampista di ferro, uno che mai si accontenta. D’altronde, quando è arrivato a Torino, nell’estate del 2011, strappato al Bayer Leverkusen con operazione da fuoriclasse del mercato (10,5 milioni più 2 di bonus scattati a fine stagione), era stato chiaro, quasi spavaldo: «Mi prendo tutto». Si è preso il primo scudetto della carriera. E ora vuole raddoppiare. Con contorno di Champions e Coppa Italia. Una voglia matta di Triplete, senza fare per forza il verso al Mourinho dei tempi interisti. E’semplicemente la voglia matta di alzare altri trofei. D’altronde, i contiani si sono abituati bene e hanno mandato a memoria il motto del condottiero: conta solo vincere. Quindi, magri e famelici anche alla ripresa, domani. E se emergerà qualche grammo in più, la tortura sarà assicurata. Doppia razione per tutti di ripetute e prove di resistenza, il menu di fine anno.

 
 
 

Dalla Spagna: la Juve prova ad anticipare l'arrivo di Llorente. Pronta l'offerta...

Post n°6820 pubblicato il 26 Dicembre 2012 da nadir63l
 

© foto di Alterphotos/Image Sport

Dalla Spagna arrivano conferme in merito al tentativo della Juventus di anticipare a gennaio l'arrivo di Fernando Llorente a Torino. Secondo il portale fichajes.net, la dirigenza bianconera sarebbe pronta ad offrire circa 4 milioni di euro all'Atlhetic Bilbao per avere subito l'attaccante spagnolo, il cui contratto scadrà al 30 giugno 2013. Il club basco aveva già respinto le avance della Vecchia Signora nel corso dell'estate, rifiutando una proposta da 15 milioni di euro.

 
 
 

Agnelli a Repubblica: "La vittoria unisce la Juve di ieri e di oggi, l'Iter contro la FIGC va avanti.

Post n°6819 pubblicato il 24 Dicembre 2012 da nadir63l
 

 

Fonte: Repubblica
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Andrea Agnelli ha parlato a Repubblica intervistato da Maurizio Crosetti e Aligi Pontani: "La vittoria unisce la Juve di ieri e quella di oggi. La prima cosa, l'unica. Non saprei dire quante volte siamo arrivati secondi in campionato, non tengo il conto dei fallimenti. Se l'anno scorso fossimo arrivati secondi sarebbe stato un pessimo risultato. Nel calcio moderno, arrivare secondi o terzi o quarti porta comunque voci di ricavo, ma per la Juve non basta, è chiaro. L'obiettivo e' vincere e raggiungere e mantenere l'equilibrio economico. Se vinci pesi, e se pesi conti. Quando arrivai nel 2010, l'attività dell'azienda Juventus era fortemente compromessa, a parte il progetto per il nuovo stadio. Oggi abbiamo di nuovo una società forte e una squadra forte. Senza risultati, la parola potere è astratta. Nelle stanze che contano, però, la Juve è di nuovo un interlocutore. Lo scudetto degli invincibili e' un primato che può essere solo eguagliato, mai battuto. In quest'anno e' tornata la consapevolezza, il senso di quello che siamo da oltre un secolo. È un magnifico destino: vincere. Abbiamo giocato per quattro mesi senza allenatore ed è sembrato normale: di questo ringrazio tutti i dipendenti della Juventus, la nostra macchina viaggia ai 350 all'ora. Ora la Juve chiede di cambiare radicalmente, innovare, riformare. Il calcio, ma in fondo tutto lo sport ha bisogno di una svolta. La priorità sono gli stadi, l'unico nostro prodotto è la partita. Dunque, serve un perfetto contenitore: senza il teatro, lo spettacolo muore. Sky e Mediaset sono d'accordo, il telespettatore cambia canale quando vede la diretta dentro uno stadio vuoto e brutto. Gli stadi si possono costruire anche senza una legge apposita: noi ci siamo riusciti, ed è un modello legato ad accordi pubblicitari, oltre ovviamente ai mutui del Credito Sportivo. Anche piccoli club ci possono provare. o penso che invece servirebbe un vero ministro dello sport: le ingerenze ci sono comunque, anche se informali. Capisco che il Coni tema quelle formali, però è un rischio da correre. Il calcio rappresenta poco meno del 2 per cento del prodotto interno lordo del nostro Paese, la serie A paga circa un miliardo di euro all'anno di tasse. Stiamo parlando di una passione popolare che riguarda almeno 40 milioni di persone, tutto lo sport intendo, non solo il pallone: una responsabilità sociale vera. Occorre riscrivere l'intero quadro normativo attraverso un testo unico dello sport: si cambi la legge sul professionismo sportivo, si faciliti l'impiantistica e si tutelino i marchi. Questo lo deve fare un soggetto politico. La questione non è avere venti club in A quanto averne ancora 102 professionistici ".

Danni alla FIGC: "È un iter che va avanti. Bisogna aspettare il terzo grado di giudizio della giustizia ordinaria, molto meno rapida di quella sportiva".

L'articolo 39 del codice di giustizia sportiva per riavere gli scudetti: "La legge stabilisce che quel jolly, sia pure importante, possa essere usato una volta sola. Dunque, bisogna farlo nei tempi giusti: appunto dopo l'ultimo grado di giudizio nei processi ordinari su Calciopoli".

Le stelle sulla maglia: "Lo stemma della Juve è più importante delle stelle, quelle non sono un problema. Mi interessa di più che sulla maglia ci sia lo scudetto. La Juve ne ha vinto statisticamente uno ogni quattro anni dalla sua fondazione e uno ogni tre da quando è gestita dalla mia famiglia".

Sulla giustizia sportiva: "Ora è in mano a una sola persona, sempre quella, il presidente federale che di fatto nomina tutti i giudici attraverso il consiglio federale. Accusa e giudizio sono in mano a un unico soggetto, il quale sceglie pure la commissione di garanzia. Questo è contrario ad ogni principio di indipendenza e terzietà della magistratura. Esistono i concorsi, no? Ed esistono persone che occupano certi posti da decenni. Guardate, non voglio che si parli di una ricetta Agnelli. Non ho questa presunzione. Voglio però che si pongano i temi sul tavolo, che si offrano soluzioni. Sulla responsabilità oggettiva ribadisco quello che pensavo cinque mesi fa, e che ora starà pensando il Napoli, la cui vicenda mi ha impressionato. Se tre miei tesserati si mettono d'accordo e scommettono, io che ci posso fare? Sono dipendenti infedeli, mica posso pedinarli. Ma il danno che ne ricevo è enorme. L'omessa denuncia, di fatto rappresenta anche un freno all'indagine penale: non si parla davanti ai pm per evitare di essere condannati dai giudici sportivi per omessa denuncia".

Sul presidente di Lega: "Penso che il consenso che sta convergendo su Andrea Abodi non sia da disperdere: lo sostengono già undici club molto eterogenei tra loro, con interessi diversi, e questo conta. Un esempio di riforma sono le squadre B, con un loro campionato. Noi siamo favorevoli, sarebbe un ulteriore incentivo a valorizzare i vivai. Eviterebbe di dover mandare i giovani fuori dopo la Primavera, quando non sono ancora pronti per il salto in prima squadra".

Rapporti con Moratti: "La nostra rivalità non morirà mai, e neppure cambierà mai la diversa visione di quanto accadde nel 2006. Dopo di che, sarebbe autolesionista non collaborare alle politiche di sviluppo".

Sul futuro: "Juve-Celtic, sorteggio che non avremmo sgradito a priori, e sono curioso di visitare il Celtic Park. Per la Champions ci proveremo, siamo la Juve. Per intanto si continua a sognare. E poi bisogna rivincere lo scudetto: una volta può succedere, due è più difficile".

Sul mercato: "Abbiamo già la miglior difesa e il miglior attacco. Il mercato invernale è atipico: se ci saranno occasioni, ben vengano. Vorrei ricordare che Barzagli, Pirlo e Pogba sono stati presi con 300 mila euro".

Conte: "Quei famosi quattro mesi hanno visto la crescita di tutti. Difendere il nostro allenatore in quel modo è stata la cosa più normale del mondo: mi è bastato guardarlo negli occhi una sola volta, in primavera, per fidarmi di lui. E se poi qualcuno vuole provare a giocare oltre venti partite senza allenatore, si accomodi".

Infine Del Piero: "Se uno sceneggiatore avesse immaginato l'addio del capitano nel suo stadio, sollevando il trofeo dello scudetto, sarebbe stato preso per pazzo. Quando Ale è uscito dal campo, per venti minuti nessuno più guardava la partita: tutti gli juventini del mondo guardavano solo Del Piero, un finale perfetto".

 
 
 

Antonio Conte a Tuttosport: "Bilancio 2012 pił che positivo, la Juve o la ami o la odi.

Post n°6818 pubblicato il 24 Dicembre 2012 da nadir63l
 

 allenarla un sogno mi auguro un percorso lungo, poi... Su Drogba, nessuno me ne ha parlato, ma..."

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Antonio Conte ha parlato a Tuttosport in una bellissima intervista pre Natalizia ai microfoni di Vittorio Oreggia, trattando tutti i temi della stagione: «Un buon Natale, sì. Un Natale da Conte, in famiglia, tranquillo. Non ho mai avuto sfizi da vip. Sono uno così, semplice semplice. Il bilancio del mio 2012 è più che positivo, sotto tutti i punti di vista. Abbiamo conquistato lo scudetto da imbattuti, siamo arrivati a disputare la finale di Coppa Italia, abbiamo vinto la Supercoppa, concludiamo l’anno in testa alla classifica, negli ottavi di Champions League e nei quarti di Coppa Italia... Insomma, più di così».
Conte ha trattato proprio tutti i temi, di campionato, aspettative e del futuro.
Sul campionato dell'anno scorso: «A novembre e dicembre, quando eravamo alla pari con il Milan, a chi mi chiedeva se ce l’avremmo fatta, rispondevo sempre così: per i miracoli ci stiamo attrezzando. In effetti, è stato compiuto qualcosa di eccezionale grazie all’impegno e alla professionalità di tutti, dai dirigenti fino ai giardinieri di Vinovo».
Su Coppa Italia e Supercoppa: «Se non avessimo vinto lo scudetto non sarebbe finita in quel modo. Il Napoli è sceso in campo con più rabbia di noi, anche se...se l’arbitro avesse fischiato il rigore netto su Marchisio...La Supercoppa e' stata una partita vinta meritatamente, dominata in maniera netta. Senza discussioni».
Sulla sfida al Milan e all'Inter e il gol di Muntari: «Il gol di Muntari mi fa venire in mente la rete annullata a Matri. Allegri e' un avversario e se c’è una guerra, lo dico in senso lato, diventa un nemico. La guerra esiste anche a livello mediatico, chi meglio la fa più destabilizza l’avversario. Mai detto "mafioso" a Galliami, mai detto. Di Galliani ho grande rispetto perché lo considero un ottimo dirigente calcistico, come lo fu Allodi. Moratti, e' un nemico pure lui nella guerra mediatica di prima... Tutto, però, deve svilupparsi nel rispetto e nell’educazione».

La Juventus antipatica: «Prevedibile, in un certo senso. L’avevo anticipato: ridiventeremo antipatici nel momento in cui avremo riannodato il filo con il successo. Perché - vi domando - Lippi, Capello e Sacchi sono mai stati simpatici? In più metteteci la componente Juventus: o la ami o la odi. Stop».

Conte e il calcio, partendo da Andrea Agnelli che ha definito il mister un fuoriclasse: «Fossi ancora giocatore mi piacerebbe avere un allenatore come Conte. Mi aiuterebbe a vedere il calcio in maniera diversa, il mio calcio lo definirei organizzato. Il peso di un allenatore e' variabile: il 10 %, il 20 % o di più... Dipende da cosa riesce a trasmettere ai giocatori delle sue idee. Io giocavo nelle giovanili del Lecce ma per divertimento facevo l’allenatore della squadra di mio fratello che frequentava le elementari. Vado oltre? Da giocatore sono stato un buon gregario, però non avrei mai potuto raggiungere le vette di un fuoriclasse, di uno Ziande, di un Baggio, di un Del Piero. Ho raccolto il massimo, cinque scudetti, una Champions League, sono diventato capitano della Juventus. Il top del mio top. Da allenatore no: ho sempre pensato di poter arrivare dove non mi sono neppure avvicinato da calciatore. Io il calcio lo studio dal punto di vista tecnico, tattico, psicologico, fisico, gestionale. Se sono a casa, scelgo un libro che mi aiuti nella mia professione. Adesso sto leggendo Open, l’autobiografia di André Agassi, mi agevola per capire come può essere la testa di un campione. Sto pure studiando inglese e devo ammettere che fatico da bestia: però mi serve con gli stranieri per comunicare in maniera corretta, per essere persuasivo sotto il profilo motivazionale. Un buon allenatore deve essere un po’ tutto e non può essere una cosa sola».
Sul futuro dopo la Juventus: «Vedremo... Per me questo è il coronamento di un sogno. Non a caso, quando smisi di giocare dissi: il mio è un arrivederci, non un addio, perché sulla panchina della Juventus tornerò da allenatore. Mi auguro che sia un percorso lungo... Dopo sarà all’estero, la Nazionale mi piacerebbe, però è uno step successivo».

Conte prima di parlare del futuro ha parlato anche della terribile vicenda personale: « Il primo scudetto da tecnico mi ha regalato una gioia indescrivibile, un trionfo che ha superato in termini di emozioni anche il successo ottenuto in Champions League da giocatore. No, niente e nessuno possono sporcare questa felicità, anche se è stata una vicenda dolorosa che mi ha portato a riflettere e a lavorare su me stesso per costruire qualcosa di positivo. Ora posso tranquillamente affermare di essere più forte... è stata dura... C’è qualcosa che non va nel sistema. Vedere cosa accade al Napoli mi dispiace, non lo trovo giusto. Come sostiene il presidente Agnelli c’è bisogno di una riforma della giustizia sportiva. Io ai giocatori del Napoli darei una medaglia: da quanto si legge, loro ascoltano una proposta e la rifiutano categoricamente. Lo ripeto, questa vicenda ha reso me e la società più forti. Poteva essere un disastro, invece è venuta fuori una compattezza straordinaria e una straordinaria unità di intenti. L’anormalità è diventata ordinaria amministrazione. Anche in questo caso è stato Agnelli a dettare la linea politica a indicare la rotta. Il presidente mi ha fatto sentire più protagonista,
più partecipe. Da parte mia, con i giocatori non ho mai accennato a nulla che mi coinvolgesse, le mie grane le ho lasciate fuori dallo spogliatoio».

Dal passato ormai sepolto al futuro a breve: «La Juve e' più forte dell'anno scorso, perché un anno di lavoro alle spalle ci ha consentito di superare quattro mesi delicatissimi senza l’allenatore in panchina. Fosse successo la scorsa stagione sarei stato il primo a consigliare Agnelli di cambiare strada».

Impossibile non parlare di mercato: «Non so come sia uscito il nome di Drogba. A me nessuno ne ha parlato né tantomeno io l’ho chiesto. Detto questo, si tratta di un fuoriclasse che ha alzato la Champions League ci farebbe comodo.
Una frase per convincere Agnelli? Non una frase ma una serie di argomentazioni. Beh.... fino adesso è stato contento, potrebbe essere ancora più contento.
L’egoismo serve alla società per conquistare risultati di prestigio, ma c’è anche l’aspetto dei conti aziendali di cui si è partecipi. Io sono una via di mezzo...Sappiamo cosa ci serve e sappiamo dove intervenire. Sappiamo anche che 50 milioni non li abbiamo da spendere. Ma con la progettualità arriveremo a comprare campioni da 35-40 milioni».

Il Celtic è : «Da azzannare con la medesima forza del Barcellona o del Real. La presunzione ci ammazzerebbe, dobbiamo volare bassi e stare concentrati. Vincere la Champions? Per i miracoli ci stiamo attrezzando. A parte tutto, non possiamo non credere di andare avanti. Sarebbe un delitto. Siamo lì, lotteremo... Io il sogno lo coltivo».

Infine, il tormentone Del Piero: «La gestione di Alessandro non era facile e io me ne sono accorto. Sono stato aiutato dal fatto che i tifosi rispettavano lui e me in eguale misura. E’ stato il mio secondo scudetto. E lo ringrazio: quando la palla scottava, Del Piero c’è sempre stato. Il nuovo Del Piero e' Lo zoccolo duro che si è creato, come ai tempi di Lippi. I Padoin, i Caceres, i Giaccherini, i Marrone non li cambio con nessuno, gente che sta fuori e non protesta, gioca e dà il massimo».

 
 
 

Juventus Primavera: sulle orme dei Grandi

Post n°6817 pubblicato il 23 Dicembre 2012 da nadir63l
 

glmdj

Immagine IPB

di A. Staffieri

Come per la prima squadra, anche per la formazione Primavera si è chiusa (con l’ennesimo successo, il quattordicesimo nelle ultime 15 partite) la prima parte della stagione con un bilancio gloale più che positivo.

Infatti i ragazzi guidati da Baroni, nonostante un primo mese di campionato a dir poco balbettante, grazie a grandi individualità (Beltrame e Padovan su tutti), ad un gioco sempre più propositivo e ad un carattere degno della “vera” Juventus, si sono ritrovati proiettati nelle fasi finali di NextGen Series, nelle semifinali di Coppa Italia Primavera e, infine, in testa alla classifica del proprio girone di campionato dopo aver disputato l’intero girone di andata; al pari della prima squadra restano in piena corsa per tutti gli obiettivi stagionali.

Sarà, dunque, un 2013 ricco di impegni quello che attenderà i nostri giovani futuri campioncini dato che alle tre competizioni precedentemente elencate si aggiungerà, nel mese di Febbraio, il prestigiosissimo Torneo di Viareggio il quale, negli ultimi anni, ha visto spesso la Juventus protagonista e vittoriosa.
Alla nostra “cantera” va un grosso in bocca al lupo affinché il prossimo anno possa essere ricco di soddisfazioni e successi.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2716

 
 
 

Tuttosport - Conte vuole Peluso dal sei gennaio e spunta una contropartita

Post n°6816 pubblicato il 23 Dicembre 2012 da nadir63l
 

Secondo Tuttosport, da dopo Natale il pressing Juve per Federico Peluso diventerà assedio. Antonio Conte preme per avere Peluso a disposizione fin dal match interno con la Sampdoria alla ripresa del campionato e questo ovviamente comporta un prezzo da pagare pari a sette milioni di euro. Marotta offre quattro milioni. La Juve può contare sulla volontà del giocatore. Per sbloccare la situazione si pensa a una contropartita tecnica. Yidom Richmond Boakye in comproprietà con il Genoa piace a Marino, ma difficilmente si muoverà a gennaio. Dopo Natale Marino e Marotta si rivedranno: sarà la volta buona?

 
 
 

DA ZERO A DIECI: DALLA PAGLIACCIATA MEDIATICA AL DIECI DI BABBO NAT-ALE

Post n°6815 pubblicato il 22 Dicembre 2012 da nadir63l
 

© foto di www.imagephotoagency.it

Che fatica, che partita. L'ultima sfida dell'anno regala un'altalena di emozioni intrigante e la Juventus passa in quarantacinque minuti da "bloccata" a "entusiasmante" dopo una sfida fortemente condizionata dall'ambiente e dalle indecisioni arbitrali.

Voto Zero: a chi ha dato l'agibilita a Is Arenas. O uno stadio e' agibile e da quel momento lo è per sempre o non lo è. A che gioco giochiamo, perché le regole non sono chiare....? Mistero...di una pagliacciata mediatica e organizzativa.

Voto Uno: al presidente Massimo Cellino. Vado al Massimo cantava Vasco Rossi, qui il Massimo di nome e' il Minimo nei commenti a fine gara. Parlare di campionato falsato e' fuori da ogni logica. Se da due anni non si gioca in Sardegna Cagliari-Juventus la colpa di chi è?

Voto Due: al quarto uomo Orsato. Gli addizionali dovrebbero essere utIli, non causa di confusione, Orsato ieri ne ha fatta troppa.

Voto Tre: tre come i gialli che meritava il Cagliaritano Murru, giovane, determinato ma falloso come una ruspa sulla neve, orsù.... Non era uno scandalo la mancata espulsione di Lichtsteiner in Juve-Inter?

Voto Quattro: ad Astori. Prende il secondo ingenuo giallo e macchia una prestazione buona, anche lui ringhia troppo. Rivedibile.

Voto Cinque: a Caceres. Non azzecca un passaggio. Soffre forse la responsabilità di Chiellini e rimane più bloccato di un prigioniero con la palla al piede. Forse convalescente, sicuramente da rivedere. Veniamo a sapere che aveva avuto un problema al dente (giustificazione che vale, il cinque diventa cinque e mezzo...). Cinque anche a Sau: si prende il rigore ma quello visto con l'Inter era meglio.

Voto Sei: a Quagliarella: abile ma non arruolato, ancora da polveri bagnate.Sei a Lichtsteiner abile nel compitìno ma nervosetto, sei anche ad Asamoah,bravo a tratti e in crescita. Sei al centrocampo, meno concreto e veloce a inserirsi nel primo tempo, meglio nella ripresa.

Voto Sette: alla difesa. Ermetica che si perde solo per una scivolata di Vidal, ma non concede nulla. Sette a Vucinic: sbaglia tutto nelle conclusioni, ma apre il Cagliari come una scatoletta... Sette a Nainggolan: lottatore vero, ha il dente avvelenato con la Juventus e si vede, e' un leone con la zebra.

Voto Otto: a Giovinco. Fa ammonire in successione: Ariaudo, Astori, Dossena e ancora Astori, si procura il rigore e fa l'assist per il terzo gol. Tra i migliori e lotta con Nainggolan, dimostrandosi sempre più pronto al duello fisico.

Voto Nove: nuovamente alla grinta di Conte dopo il gol di Matri, impazzisce con la telecamera. Amarcord: come e quanto ci era mancato in questi mesi....

Voto Dieci: ad Alessandro Matri in versione Babbo Nat-ALE. Ci regala e si regala la doppietta della risalita, contro il Cagliari, proprio come aveva iniziato la sua avventura in bianconero. Rinasce e si porta a soli tre gol dal miglior cannoniere del campionato (bianconero) La speranza di tutti e' che sia una nuova rinascita.

 
 
 

CONTE A SKY: "Bella prova di maturitą vista l'emergenza.

Post n°6814 pubblicato il 21 Dicembre 2012 da nadir63l
 

 Contro di noi fanno tutti la gara della vita, ma poi i nostri ritmi li piegano. Vidal? Uno come lui me lo porto sempre in guerra e il 2012 lo definisco vincente"

Parla il tecnico bianconero.
© foto di www.imagephotoagency.it

Intervistato dai microfoni di Sky, l'allenatore della Juventus Antonio Conte ha commentato la prestazione della sua squadra nella gara sul campo neutro di Parma contro il Cagliari. Ecco quanto evidenziato da TuttoJuve.com.

Eri stato chiaro sul fatto che non era ancora iniziata la vacanza ieri in conferenza stampa. Visto il primo tempo, avevi avvertito qualche scricchiolio?

"No, la squadra ha risposto benissimo. Buffon non ha fatto una parata, il rigore assegnato da Orsato è stato l'unico tiro subito in tutta la gara. Questo è stato tutto il Cagliari. Contro di noi chiunque triplica gli sforzi, fa la partita della vita, basti vedere che loro erano con i crampi alla fine".

Finora che Juventus è stata?

"Oggi abbiamo raggiunto il record di 94 punti nell'anno solare, superando la Juve di Capello. Guardiamo quei nomi di quella rosa per capire cosa stiamo facendo, ovvero qualcosa di straordinario, super ed eccezionale. Calcoliamo da dove si partiva, ovvero due settimi posti. Poi spesso si cerca di sminuire ogni cosa che facciamo, d'altro canto si dice che quando il lupo non arriva all'uva...".

Lupo molto tirato in ballo questa sera, anche da Cellino poco fa...

"Non mi interessa quel che dice, è un non argomento il suo, Risponderanno i miei dirigenti se riterranno opportuno farlo".

Cosa c'è nell'urlo dopo il 2-1?

"Rabbia, cattiveria tutto quello che ci ha permesso di raggiungere questi successi. Questi ragazzi quando fanno così non posso far altro che ringraziarli e sperare che vadano sempre così".

Vidal oggi è apparso un po' appannato. E' solo un'impressione o c'è qualcosa?

"E' inevitabile che in un'annata ci sono momenti top e meno. Il primo tempo di Arturo non è stato positivo, mentre nella ripresa ha fatto bene nonostante il rigore sbagliato. Uno come lui me lo porto sempre in guerra".

Quindi non eri contento primo tempo della Juve. Il Cagliari non ha tirato ma non vi ha concesso quasi nulla...

"Si, in pochissimo tempo siamo diventati la squadra da battere e chiunque ci affronta ci mette una ferocia e un'attenzione particolare in ogni cosa che fanno. E' inevitabile che con i nostri ritmi gli avversari si logorano e si allungano a lungo andare".

Sono le punte a pagare più di tutti il tuo gioco?

"No, anzi sono le protagoniste assolute. Sono al centro progetto, poi non voglio addentrarmi in certi discorsi per non dare vantaggi agli avversari. Sono importanti perchè nel meccanismo i loro movimenti danno tanto alla nostra idea di gioco".

Si parla spesso di top-player, si può dire che la squadra va bene così basta che ci sia Vucinic?

"Mirko è importante, ha alta qualità, tanta tecnica e sta convivendo con un dolore al tendine. Oggi eravamo d'accordo che sarebbe stato impiegato in caso di necessità, e quella necessità è arrivata. E' tecnico, bravo in uno contro uno e assist e anche nei gol. Certo, potrebbe segnare di più...".

E infatti l'ha tolto a Giovinco il gol oggi per rimpinguare il bottino...

"Vabbè non interessa chi segna. Era importante il risultato, abbiamo dato una grande prova di maturità e forza. Per la prima volta abbiamo convissuto con uno status di emergenza visto che abbiamo perso Pepe e Bendtner per tre mesi, Chiellini e Vucinic non stanno bene mentre Caceres ha avuto ieri un ascesso al dente".

Come riassumeresti il 2012 visto tutto quello che hai vissuto?

"Lo definisco vincente".

 
 
 

Juventus, Marotta: "Noi abbiamo subito le decisioni della Lega"

Post n°6813 pubblicato il 21 Dicembre 2012 da nadir63l
 

© foto di Alberto Lingria/PhotoViews

Beppe Marotta, amministratore delegato della Juventus, ai microfoni di Sky Sport risponde per le rime alle accuse del presidente sardo Cellino scaricando la responsabilità sul Cagliari e sulla Lega: "Noi siamo gli ospitati in questa gara, chi ha deciso è la Lega. È assurdo che contro il Cagliari abbiamo giocato due volte su campi diversi in due anni e forse questo è un fatto unico al mondo. Noi non ci siamo assolutamente opposti e abbiamo subito un danno sia come società sia come tifosi. Evidentemente la commissione di vigilanza che da l'ok allo stadio a volte lo da e altre volte, come in questo caso, no. Noi abbiamo solo rispettato quanto ci ha detto la Lega. Se l'omologazione del campo è arrivata dopo che la Lega ha scelto di cambiare stadio io non so cosa fare. Noi non abbiamo la possibilità di scegliere dove giocare, quindi subiamo passivamente le decisioni prese da altri, in caso contrario avremmo troppo potere. A noi non cambiava nulla giocare a Parma o a Cagliari, dove forse avremmo avuto più tifosi. - conclude Marotta parlando direttamente di Cellino - Se lui non mi dice in faccia le cose e usa il mezzo televisivo gli rispondo tramite lo stesso mezzo. Noi siamo una società molto serie che ha tre stelle sul petto e sul campo e meritiamo rispetto e non attacchi così vili. La Lega tace quando dovrebbe prendere decisioni e porta a certe incomprensioni e tensioni".

 
 
 

CELLINO: "Disgustato da questa serata. Arbitraggio insufficiente e Juve non sportiva, stasera ci ha rimesso il calcio"

Post n°6812 pubblicato il 21 Dicembre 2012 da nadir63l
 

ma che te sniffi a maiami hahahahaha

Intervista al presidente sardo.
© foto di www.imagephotoagency.it

Intervenuto nel post-partita di Sky Sport, il presidente del Cagliari Massimo Cellino ha parlato della sfida sostenuta dalla sua squadra contro la Juventus sul campo neutro di Parma. Un ko beffardo per come arrivato: "L'atteggiamento di tutta la gara mi lascia perplesso. Abbiamo fatto sacrifici e un viaggio a zero gradi, è un campionato falsato. L'anno scorso quando ci chiedemmo di spostare con la Juve la gara pochi giorni prima la sera accettammo, idem con il Genoa di giocare a Brescia. Quest'anno la Juve ha rifiutato di venire a Cagliari, siamo venuti qui ci siamo impegnati tantissimo, cinque ammoniti e un arbitraggio insufficiente. La Juve vince anche con la forza, con la loro sportività, parlo io e sono francamente disgustato. Io ho cercato di far qualcosa, in Italia chi non fa niente non ha mai responsabilità e colpe. In Italia per fare uno stadio ci vogliono 30 anni. Le diatribe sono sorte solo per questa gara, per le altre no. Mi chiedete perchè, forse si è preso in considerazione qualche dettaglio... Abbiamo giocato sportivamente contro una squadra che non ha dimostrato sportività. Ribadisco il mio disgusto. Il sindaco di Quartu? I biglietti sono stati venduti tutti, come nelle altre lo stadio dall'abilitazione è sempre stato esaurito. Nelle altre l'agibilità è sempre stata data il giorno prima, il Comune da l'agibilità. Ci sono condizioni burocratiche come nelle altre. Ieri è uscita l'ufficialità della Lega di Parma, poco dopo è uscita l'agibilità dopo 3 ore. La Juve non ha dato la disponibilità, noi abbiamo dovuto fare tutto di corsa e con l'affanno. L'anno scorso a Trieste chiedettero la contemporaneità ventiquattro ore prima con il derby, e non dicemmo nulla dando massima disponibilità come con il Genoa a Brescia che trasferirono li la gara il giorno prima senza darci preavviso. Stasera ci ha rimesso il calcio, io non ci rimetto niente se non energie e dispiacere. Il calcio non è cambiato, il lupo perde il pelo ma non il vizio....".

 
 
 

Juventus, che rimonta! Il Cagliari va ko 3-1

Post n°6811 pubblicato il 21 Dicembre 2012 da nadir63l
 

Nell'anticipo serale che precede la sosta per le vacanze natalizie la squadra di Conte ribalta l'iniziale vantaggio di Pinilla grazie alla doppietta di Matri e il gol di Vucinic

Juventus, che rimonta! Il Cagliari va ko 3-1© LaPresse
ROMA - Juve, che cuore. Nell'anticipo serale della diciottesima giornata di serie A, la squadra di Conte batte 3-1 il Cagliari sul campo neutro di Parma. Dopo un primo tempo deludente giocato con grande aggressività dai sardi, andati in vantaggio grazie ad un gol di Pinilla su rigore, nella ripresa la Juve torna in campo con un'altro piglio e riesce prima a pareggiare con Matri e poi, quando ormai il match sembra scorrere senza sussulti verso il pareggio, arriva il terribile uno-due dei bianconeri (ancora l'attaccante ex Cagliari, poi tris di Vucinic) che vanno a vincere 3-1. E' la quarta vittoria consecutiva per la Juve che sale a 44 punti, sempre più al comando della classifica di serie A. L'Inter, per restare a -7 deve vincere domani contro il Genoa.

VUCINIC IN PANCA - Nella Juve Conte lancia Caceres al posto dell'infortunato Chiellini insieme a Bonucci (che torna dopo la squalifica) e Barzagli nel terzetto difensivo davanti a Buffon. In avanti Vucinic non è al top: il montenegrino si siede in panchina con Quagliarella ad affiancare Giovinco dal primo minuto. Confermati Marchisio, Pirlo e Vidal a centrocampo con Lichtsteiner e Vidal sulle fasce. Il Cagliari della coppia Pulga-Lopez scende in campo con varie novità: in difesa Murru viene preferito ad Avelar sulla corsia di sinistra. In avanti, accanto a Pinilla e Sau, c'è Thiago Ribeiro. A metà campo Dessena sostituisce lo squalificato Conti.

APRE PINILLA - Il Cagliari parte aggressivo mostrando una buona personalità ma è la Juve che prova a fare la partita: i bianconeri, però, non riescono a pungere in avanti perché la squadra di Pulga e Lopez è messa bene in campo e non lascia varchi. Su una ripartenza dei sardi l'episodio che sblocca il match: Sau entra in area e, toccato da Vidal, cade a terra. L'arbitro tentenna, poi fischia il rigore tra le proteste dei bianconeri. Dal dischetto va Pinilla che non sbaglia e firma il gol del vantaggio rossoblù. La Juve non si arrende e si riversa in avanti per cercare il gol del pareggio ma non è facile. Gli spazi sono pochi e i bianconeri faticano molto a costruire occasioni da gol. Al 31' ci prova Quagliarella, servito in area da Pirlo, ma il suo tiro al volo finisce altissimo sopra la traversa. Per tutto il primo tempo le occasioni scarseggiano: il possesso palla della squadra di Conte è sterile e il Cagliari si chiude con grande ordine.

REAZIONE - Nella ripresa la Juve entra in campo con un altro piglio e si vede subito: la prima occasione capita sui piedi di Marchisio dopo appena due minuti ma il bel sinistro di controbalzo del centrocampista viene bloccato da Agazzi. La Juve è comunque pù presente e al 58' è Quagliarella a provarci da dentro l'area con un destro murato in extremis da Astori. Conte intuisce che il momento è decisivo e opta per un doppio cambio: fuori Quagliarella e Caceres, dentro Matri e Padoin. Con i nuovi innesti la pressione della Juve aumenta. AL 61' i bianconeri sfiorano il gol del pareggio: sugli sviluppi di un calcio d'angolo Bonucci svetta di testa e colpisce il palo, poi Agazzi è miracoloso sul tiro da due passi di Matri. Il pallone finisce ad Asamoah che prova a metterla dentro ma il colpo di testa del ghanese finice a lato per via di una spinta non sanzionata dall'arbitro.

ERRORE VIDAL - Al 65' il Cagliari rimane in dieci per un brutto fallo di Astori su Giovinco: il difensore, già ammonito, torna anzitempo negli spogliatoi. Al 72' la Juve ha l'occasione per cambiare la storia del match: fallo del neo entrato Del Fabro su Giovinco vuol dire calcio di rigore per i bianconeri ma dal dischetto Vidal sbaglia clamorosamente. I bianconeri, però, non si arrendono e continuano a spingere: il rosso al capitano rossoblù e l'ingresso in campo di Vucinic (al posto di Lichtsteiner) facilitano il forcing finale della Juventus.

DOPPIO MATRI POI VUCINIC - E' proprio dai piedi del montenegrino che nasce l'azione del pareggio bianconero: su una conclusione dal limite dell'ex romanista non trattenuta da Agazzi, infatti, si avventa Matri che è lesto a firmare il gol del pareggio. Nel finale vero e proprio assedio della Juve ma Agazzi è ancora miracoloso su un colpo di testa a botta sicura di Asamoah. Sembra l'azione simbolo di una partita destinata al pareggio ma nel recupero i bianconeri passano: Matri sfrutta un rimpallo su Vidal ed è abbastanza freddo per siglare il 2-1 davanti ad Agazzi. Il Cagliari accusa il colpo e prima della fine subisce anche il terzo gol, firmato da Vucinic che corregge in gol un tiro di Giovinco. Finisce 3-1 per una Juve dal grande cuore che riesce a portare a casa 3 punti che sembravano persi: i bianconeri salgono a 44 punti, e sono sempre più al comando della classifica di serie A.

 
 
 

     

 

http://www.wikio.it

Iscritto su Social Sport.net – aggregatore di sport

 

BENVENUTO

 

 
 
 
I made this widget at MyFlashFetish.com.
 

STADIO OLIMPICO

 

 

ale seba

 

 

ULTIME VISITE AL BLOG

bellessosncalzacknadir63lvolusturinstarasdbalestrategeorgatosscosapensimarcotavolacciivog19810ahf.martinengQuivisunusdepopulolacky.procinocescandrea
 
 

 

PRIMA PAGINA

 
Votami su Mr.Webmaster! PageRankTop.com
 

Statistiche gratis

Contatori visite gratuiti
 
 

Registra il tuo sito nei motori di ricerca

Submit Your Site To The Web's Top 50 Search Engines for Free!

 

contatore sito web Blog Directory BlogItalia.it - La directory italiana dei blog Contatti msnFeed XML offerto da BlogItalia.it

juveland    Web Directory Italiana

Scambio Link Ricercasiti.net directory segnala il tuo sito gratisTop Italia

 

 

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

CHI PUņ SCRIVERE SUL BLOG

Solo i membri di questo Blog possono pubblicare messaggi e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963