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Messaggi di Marzo 2013

Conte in Germania con 22 bianconeri: Isla out. Squadra a riposo all'hotel Westin Grand.

Post n°7081 pubblicato il 31 Marzo 2013 da nadir63l
 

. Domani mattina allenamento a porte chiuse. Le ultime sulla formazione

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

18:45 - E' stata appena diramata dalla Juventus la lista dei convocati per la trasferta di Champions a Monaco di Baviera. Antonio Conte ha portato con sé 22 giocatori. "Del gruppo fanno parte anche Sebastian Giovinco e Mirko Vucinic - conferma Juventus.com -. I due attaccanti oggi non si sono allenati, il primo a causa del colpo subito nel finale della gara contro l'Inter, il secondo per smaltire i postumi febbrili, ma entrambi fanno parte del gruppo che ha preso parte alla trasferta a Monaco".
Ancora assente Mauricio Isla, che evidentemente non ha smaltito l'affaticamento accusato a seguito degli impegni con la propria Nazionale. Sono rimasti a Torino anche Caceres, Pepe e Bendtner, tutti infortunati.

Ecco l’elenco completo:

1 Buffon, 3 Chiellini, 6 Pogba, 8 Marchisio, 9 Vucinic, 11 De Ceglie, 12 Giovinco, 13 Peluso, 15 Barzagli, 18 Anelka, 19 Bonucci, 20 Padoin, 21 Pirlo, 22 Asamoah, 23 Vidal, 24 Giaccherini, 26 Lichtsteiner, 27 Quagliarella, 30 Storari, 32 Matri, 34 Rubinho, 39 Marrone.

18:40 - Giovanni Guardalà, inviato a Monaco di Sky Sport, ha ragionato sulla formazione della Juventus che Antonio Conte potrebbe opporre al Bayern Monaco martedì sera. Ecco le sue parole, trascritte da Tuttojuve.com: "Ci sono alcuni dubbi da sciogliere per quanto riguarda la formazione. Vucinic giocherà se sarà al top della condizione. I giocatori che certamente giocheranno dall'inizio sono Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Pirlo, Vidal e Marchisio. Lichtsteiner e Peluso dovrebbero giocare sulle fasce, perchè Conte vuole una squadra molto fisica. Poi l'incognita: se schierare i due attaccanti, oppure schierare Marchisio in appoggio ad un'unica punta e Pogba a centrocampo per avere maggiore forza fisica", le parole del giornalista, riprese da Tuttojuve.com.

18:20 - Ora riposo assoluto per la Juventus, che oggi resterà chiusa in hotel. Domani mattina è in programma un allenamento a porte chiuse.

17:48 - La Juventus è appena arrivata all'hotel Westin Grand di Monaco, accolta da un gruppo festante di tifosi bianconeri. Mister Conte si è fermato a salutarli. Andrea Pirlo ha firmato qualche autografo. Con la squadra anche il direttore generale bianconero Beppe Marotta e il direttore sportivo Fabio Paratici. Proprio nel momento in cui i bianconeri stavano entrando nell'hotel, ha smesso di nevicare. Chissà che non sia di buon auspicio in vista della partita di martedì.

17:30 - Una vera e propria bufera ha accolto la Juventus a Monaco. In questo momento nevica e c'è un forte vento. Le previsioni meteo, tuttavia, dicono che il giorno della partita non nevicherà. Le temperature si aggireranno tra i meno tre e gli zero gradi.

17:17 - Secondo Sky Sport, i bianconeri dovrebbero arrivare tra circa mezz'ora all'hotel Westin Grand di Monaco. All'esterno della struttura alberghiera, c'è un rumoroso gruppo di tifosi che sta attendendo i Campioni d'Italia. Notizie di campo: Vucinic è stato lasciato a riposo, ma martedì - sostiene il collega dell'emittente satellitare Giovanni Guardalà - dovrebbe essere regolarmente in campo. C'è ottimismo anche per Giovinco. Domani mattina la squadra sosterrà il primo allenamento a Monaco e potrebbero trapelare le prime indicazioni sulle intenzioni tattiche di Antonio Conte, che potrebbe sfidare il Bayern con il classico 3-5-2 o con una sola punta supportata da Marchisio.

17:05 - Il volo privato Alitalia AZ8010 con a bordo i Campioni d'Italia è appena atterrato all'aeroporto di Monaco. A breve altri aggiornamenti...

 
 
 

Juve, colpo a San Siro: scudetto a un passo

Post n°7080 pubblicato il 31 Marzo 2013 da nadir63l
 

Rivincita servita: Inter battuta 2-1, gol di Quagliarella e Matri. Bianconeri sempre più lanciati verso la vittoria del titolo

Juve, colpo a San Siro: scudetto a un passo© REUTERS/ALESSANDRO GAROFALO
MILANO - E' Quagliarella l'uomo della vendetta juventina contro l'Inter e - a questo punto - un candidato forte per giocare a Monaco di Baviera martedì: i numeri per goverare l'attacco bianconero lui ce li avrebbe (media gol migliore di tutti), ma Antonio Conte sembra aver programmato la coppia Giovinco-Vucinic (influenza del montenegrino permettendo). Un gol e un assist per Matri, autore del secondo gol per completare il tabellino dei marcatori, che pare un sms a Conte spedito da quelle che - in linea teorica - sono le punte di riserva della Juventus. Ma la Juventus di oggi vince soprattutto per la grandissima forza di volontà e la micidiale rabbia agonistica che accompagna la squadra per tutti i novanta minuti, di cui i primi quarantacinque dominati tecnicamente e tatticamente, i secondi combattuti come una battaglia nella quale far prevalere il carattere. Un allenamento perfetto per martedì, quando servirà tutto questo e, magari, maggiore cinismo.

Perché nel primo tempo la Juventus passa subito con il meraviglioso tiro da fuori di Quagliarella e al 3' si trova la strada spianata verso la supremazia della gara. La reazione dell'Inter è in due lampi che non fulminano Buffon: Cassano calcia da fuori al 12', il tiro viene sporcato e diventa insidioso, ma il portiere bianconero lo toglie dall'angolino; un minuto dopo è sempre Supergigi a salvare il risultato sulla linea bloccando d'istinto il tentativo di Palacio. Da lì in poi l'Inter scompare, inghiottita dalla ragnatela di passaggi juventina che regala un mostruoso possesso palla, ma vede evaporare il predominio quando si tratta di concludere. La Juventus si guarda allo specchio, si trova molto bella e si dimentica che tutto dovrebbe poi essere finalizzato.

Ci sarebbe un rigore quando Handanovic placca Vidal, che era finito davanti a lui grazie a un lancio superbo di Pirlo, ma al di là delle reciminazioni (l'Inter può reclamarne uno per fallo di Chiellini su Cassano nella ripresa), resta la Juventus, padrona del campo, ma incapace di tradurlo nel risultato.

Tant'è che il gol di Palacio all'inizio della ripresa sembra la più classica delle punizioni. Un errore di Pirlo (che ultimamente eccede in sicurezza, rischiando sempre un po' più del consentito) viene sfruttato da Kovacic che dal cerchio di centrocampo fa partire il contropiede: Cassano è geniale nel capire l'inserimento di Palacio, Bonucci e Barzagli vengono colti di sorpresa e l'Inter fa 1-1. L'effetto del pareggio è galvanizzante per l'inter che schiaccia a tavoletta, ma è tutto cuore, poco cervello. I pericoli per la Juventus sono frutto di estemporanee invenzioni di Cassano o folate di puro agonismo. Mentre i bianconeri si riorganizzano e, pur arretrando di una decina di metri il baricentro per contenere l'Inter, trova con il cinismo mancato nel primo tempo e ripassa in vantaggio con un'azione in verticale chiusa da un gran cross di Quagliarella agguantato da Matri nell'area piccola. E' il 17' e la partita continua a essere appassionante, ma la Juventus dà sempre l'impressione di sapere cosa fare sempre e comunque, l'Inter sembra vivere di assoli improvvisati su una base un po' traballante. Tant'è che alla fine c'è pure chi sbrocca, come Cambiasso che all'ultimo secondo di partita rischia di fare malissimo a Giovinco con un'entrata di totale follia che gli vale il rosso. Se ne accorge lo stesso argentino che chiede immediatamente scusa, mentre è Conte a difenderlo dall'aggressione dei bianconeri.

Per l'inter ora si fa più dura pensare al terzo posto, per quanto la corsa resta aperta e appassionante. La Juventus, invece, ha superato uno degli ostacoli più complicati sulla strada che la porta allo scudetto. A questo punto restano tre scogli: la trasferta a Roma contro la Lazio, il derby con il Toro e la sfida con il Milan allo Stadium. Considerato il vantaggio (fino a stasera +12 sul Napoli), sostenere che i bianconeri sono a un soffio il trentunesimo scudetto è a prova di qualsiasi scongiuro. E martedì c'è il Bayern Monaco: la Juventus di oggi pomeriggio è libera di sognare.

 
 
 

Inter-Juve, tutto pronto: Chiellini: «Siamo carichi»

Post n°7079 pubblicato il 30 Marzo 2013 da nadir63l
 

Mancano poche ore ormai alla grande sfida della vigilia di Pasqua. Vucinic e Isla out. Stramaccioni prova a recuperare Guarin

Inter-Juve, tutto pronto: Chiellini: «Siamo carichi»© Foto Pegaso

TORINO - In una partita unica, l'Inter può battere chiunque: Conte avverte così la sua Juventus, memore della sconfitta dell'andata e del più recente successo netto con il Tottenham. Dunque, "chi mi conosce sa che sarà questa la partita della vita e non quella con il Bayern. Non mi fido della classifica dei nerazzurri". Tutto chiaro, quindi: più che mai concentrati su San Siro e formazione tipo. Almeno nelle intenzioni, perché nei fatti qualche cambio ci sarà: Vucinic è tornato dalla Nazionale con qualche linea di febbre e Chiellini sta ultimando il lavoro di recupero per i problemi a entrambe le caviglie.

PROBABILI FORMAZIONI
INTER (4-3-3): Handanovic, Pereira, Chivu, Ranocchia, Zanetti, Cambiasso, Kovacic, Gargano, Alvarez, Cassano, Palacio. A disposizione: Belec, Carrizo, Samuel, Silvestre, Jonathan, Stankovic, Schelotto, Guarin, Kuzmanovic, Benassi, Rocchi. Indisponibili: Castellazzi, Milito, Mudingayi, Obi. Squalificati: Juan Jesus. Diffidati: Cambiasso, Palacio.

JUVE (3-5-2): Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Padoin, Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah, Quagliarella, Matri. A disposizione: Storari, Rubinho, Marrone, Peluso, De Ceglie, Giaccherini, Lichtsteiner, Pogba, Anelka, GIovinco. Indisponibili: Bendtner, Caceres, Isla, Pepe, Vucinic. Squalificati: nessuno. Diffidati: Barzagli, Chiellini, De Ceglie, Matri, Padoin, Pirlo.

CARICA CHIELLINI - Chiellini suona la carica su Twitter: "Oggi pomeriggio in campo più carichi che mai per il Derby d'Italia: Inter - Juventus! FORZA JUVE!!!"

TWEET JUVE - La Juve carica i suoi tifosi con un tweet sul suo profilo ufficiale:
"Finalmente è arrivato il giorno del derby d'Italia! Ricordate chi ha segnato il gol-vittoria lo scorso anno a San Siro?".

TUTTI I NUMERI DI INTER-JUVE - L'Inter ha perduto solo una delle ultime 18 gare interne ufficiali disputate: è accaduto lo scorso 10 marzo quando, in serie A, fu sconfitta per 0-1 dal Bologna. Nelle altre 17 partite considerate lo score interno nerazzurro è stato di 12 successi e 5 pareggi. L'Inter è la squadra della serie A 2012/13 ad aver finora subito il minor numero di ammonizioni: sono appena 58. La Juventus è la sola squadra della serie A 2012/13 a non aver ancora subito cartellini rossi. L'ultima espulsione subita dalla Juventus risale al 7 marzo scorso: Bologna-Juventus 1-1, quando venne cacciato Bonucci: da allora sono trascorse 41 giornate di serie A. L'ultimo gol ufficiale subito in assoluto dalla Juventus risale allo scorso 1 marzo quando, in serie A, impattò 1-1 a Napoli. L'autore del gol campano è stato Inler al 44': da allora si contano i restanti 46' di quel match, più le intere partite vinte contro Celtic Glasgow (2-0 casalingo in Champions League), Catania (1-0 interno in serie A) e Bologna (2-0 esterno in campionato), per un totale di 316' di inviolabilità assoluta. La Juventus è la squadra della serie A 2012/13 ad aver finora guadagnato il maggior numero di punti nelle riprese, rispetto ai propri risultati dei primi 45' di gioco: +19. La Juventus è la squadra dell'attuale campionato ad aver finora segnato il maggior numero di gol con giocatori subentrati a gara in corso: sono 10 i centri dei panchinari juventini. I 10 gol bianconeri sono stati realizzati da Matri (3), Vucinic (2), Asamoah, Caceres, Giaccherini, Giovinco e Pogba (1 a testa).

DUBBI JUVE - È anche in dubbio il titolare della fascia sinistra di centrocampo, ma questo riguarda solo scelte tecniche, cioè chi è più adatto tra Peluso, Asamoah e De Ceglie. "Il pari non serve a nessuno - aggiunge Conte - e quindi sarà una partita aperta e combattuta fino alla fine. Il nostro vantaggio in classifica potrebbe fare pensare a una gestione del match, ma noi non ne siamo capaci, rischieremmo solo di fare danni, ci verrebbe il braccino corto. Gestire non significa fare calcoli: ragioniamo di partita in partita e poi vedremo. Ho vinto scudetti in rimonta e ne ho persi rimontato, so bene che cosa significhino certe situazioni. Ho parlato alla squadra: abbiamo sei partite in 21 giorni e sappiamo che sono tutte decisive. La Champions? È un sogno e si sa che i sogni hanno una percentuale bassa di realizzazione. Noi vogliamo comunque bissare lo scudetto, il che sarebbe già un obiettivo straordinario".

DUBBI INTER - Stramaccioni deve fare i conti con il tormentato rientro dei nazionali e qualche defaillance dell'ultima ora ma - tutto sommato - appare compassato e tranquillo. Anche quando deve rispondere su Mourinho, sui contatti tra il portoghese e Moratti, sulle voci insistenti di un clamoroso ritorno dello Special One a Milano. L'allenatore dà una sua lettura: Mourinho viene usato per creare false illusioni nei tifosi, un'operazione sbagliata che lascia l'amaro in bocca. Lui ne ha parlato con Moratti e sa come stanno veramente le cose. Stramaccioni non si sente in competizione con Mourinho, per lui resta semplicemente un esempio. Esaurito il capitolo dello Special One, il tecnico sdrammatizza su Guarin che ha perso l'aereo dal Venezuela. Il colombiano sarà in campo solo se in forma e, se dovessero venir fuori negligenze da parte del giocatore, ci penserà la società. Bisogna pensare solo alla partita: l'Inter darà il massimo per cercare di vincere, giocando a viso aperto. Il terzo posto è il traguardo da raggiungere e Stramaccioni vuole ripagare Moratti della fiducia che gli ha dato. La sfida di oggi rappresenta per l'Inter una tappa importante e difficile nel tortuoso cammino verso la Champions.

 
 
 

Juve, Vucinic febbricitante: salta la sfida con l'Inter

Post n°7078 pubblicato il 29 Marzo 2013 da nadir63l
 

L'attaccante bianconero rimane a Torino. A casa anche Isla, affaticato dopo il doppio impegno con la nazionale cilena

Juve, Vucinic febbricitante: salta la sfida con l'Inter© LaPresse
TORINO - Mirko Vucinic salterà la super sfida di San Siro tra l'Inter e la Juve. L'attaccante bianconero, infatti, non è stato convocato a causa di un attacco febbrile. Conte potrà contare su 21 giocatori. Oltra all'attaccante, rimane a Torino anche Mauricio Isla, affaticato dopo il doppio impegno con la nazionale cilena.

LA LISTA DEI CONVOCATI - 1 Buffon 3 Chiellini 6 Pogba 8 Marchisio 11 De Ceglie 12 Giovinco 13 Peluso 15 Barzagli 18 Anelka 19 Bonucci 20 Padoin 21 Pirlo 22 Asamoah 23 Vidal 24 Giaccherini 26 Lichtsteiner 27 Quagliarella 30 Storari 32 Matri 34 Rubinho 39 Marrone

 
 
 

CONTE integrale: "La gara della vita è domani, in campo i migliori. Vucinic ha un po' di febbre.

Post n°7077 pubblicato il 29 Marzo 2013 da nadir63l
 

 Pogba? Espulsione ingiusta, ha confermato progressi. Auguri a Totti. Cassano? Fesserie aperte e chiuse. Io all'Inter? Sono un professionista"

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Colazione con Conte. Il tecnico bianconero si è materializzato nella sala stampa del Media Center di Vinovo alle 9.15 per la conferenza stampa della vigilia di Inter-Juventus. Tuttojuve.com ha riportato integralmente le sue dichiarazioni:

Veniamo subito al sodo: formazione tipo o qualche ritocchino in vista di....?
"In vista di... in vista di niente. Non c'è niente, in vista di niente, perchè chi mi conosce sa benissimo che la partita della vita è quella che arriva, quindi per noi la partita importante, la partita con la P maiuscola è quella di domani contro l'Inter. Ho letto un pochettino in questi giorni tante ipotesi, sul fatto che la partita sarebbe quella con il Bayern: tutte sbagliate, tutte sbagliate perchè la partita con la P maiuscola è quella di domani. Abbiamo un obiettivo, concreto, che è riconfermarci in campionato e non bisogna fallire determinate partite come quella contro l'Inter. Partite con la P maiuscola perchè c'è tradizione, affrontiamo una grandissima squadra, c'è voglia di dare seguito a quello che stiamo facendo e quindi per noi la partita fondamentale è quella di domani. Quindi cercherà di schierare la migliore formazione, tenendo conto naturalmente di tante situazioni, come sono arrivati i Nazionali, di chi è andato in giro per il mondo, di chi è rimasto ad allenarsi e mi ha dimostrato grande disponibilità e sicuramente un ottimo momento di forma. Andrà in campo la formazione migliore, la formazione per cercare di ottenere il massimo come farà l'Inter. Da parte mia e da parte dei giocatori non c'è niente in vista, quello che c'è in vista è l'Inter, esclusivamente, e ci concentreremo solo sull'Inter".

Parafrasando lo Stramaccioni dell'andata, la giocherete un po' in maniera spensierata questa partita?
"Ma io penso che sia l'Inter che la Juventus giocheranno la partita per ottenere i tre punti, non si faranno assolutamente dei calcoli particolari. All'Inter penso che il pareggio non serva assolutamente a zero, a niente, a noi lo stesso, quindi sarà una partita assolutamente aperta, una partita dove sia la Juve che l'Inter cercheranno di giocarla per vincere. Quindi mi aspetto una partita molto aperta, sotto tutti i punti di vista. Nessuna delle due squadre cercherà di speculare e penso che ne uscirà una bella partita. Anche perchè - ripeto - il pareggio alla fine non serve nè a noi, nè a loro".

Con Pogba avete parlato? Ci ha sorpreso un po' la sua espulsione in due minuti, , visto che nelle partite con la Juventus forse non era stato neanche mai ammonito. E' sempre stato tranquillissimo. Ha pagato qualcosa? Gli hai dato qualche consiglio?
"Io ho visto la partita, ho visto sia l'Italia e poi l'ho vista registrata: secondo me era un'espulsione ingiusta perchè la prima ammonizione non esiste: Pogba salta talmente alto che arriva con i piedi sul calciatore della Spagna, quindi la prima ammonizione era assolutamente ingiusta. La seconda, magari con un pizzico di esperienza in più, visto che era stato ammonito un minuto prima, poteva un attimo tenersi. Però, fosse stata un'espulsione per reazione o un'entrata killer, sicuramente, avrei avuto qualcosa da dire a Paul. Non ha fatto assolutamente niente, anzi: penso abbia dimostrato in Nazionale i grandi progressi che ha fatto e che sta facendo. Ripeto, per me è stata un'espulsione ingiusta quella di Paul. Non lo dico perchè è un mio calciatore, lo faccio in maniera analitica e critica".

Totti ha paragonato l'organico della Roma a quello della Juventus. Ha detto: "Noi come singoli giocatori ci sentiamo anche più forti della Juventus, però la Juventius è più squadra". Lo ritiene un elogio al suo lavoro o un peccato di presunzione del capitano della Roma?
"Innanzitutto colgo l'occasione per fare gli auguri a Francesco per i suoi 20 anni (di serie A, ndr). Francesco sicuramente rappresenta in questo momento il mio spot a livello nazionale dell'Italia. E mi auguro che veramente possa trovarsi in queste condizioni per essere preso in considerazione per un suo ritorno nella Nazionale, questo me lo auguro veramente. Quindi colgo l'occasione per fare gli auguri a un grandissimo campione, a un ragazzo con cui ho avuto anche la fortuna di giocare in Nazionale. Quindi complimenti a Francesco. Io penso che la Roma sia sicuramente una buonissima squadra e che si sta costruendo sicuramente un grandissimo futuro. Bisognerà fare molta attenzione già dall'anno prossimo a quello che stanno costruendo a Roma".

Da Totti a Cassano: ci sarà un po' di gelo, vi saluterete, vi metterete sull'attenti da buoni soldatini?
"Guardate, quelle sono situazioni... apri parentesi, chiudi parentesi, quindi non.... sono situazioni talmente brevi che si aprono e si chiudono e finisce lì. E' un calciatore che stimo, perchè è un grandissimo campione, lo ha dimostrato, lo sta dimostrando, quindi assolutamente, ripeto... domani c'è una sfida importante, è importante il calcio giocato, l'erba, lo stadio, quelle sono le cose importanti, poi le fesserie sono aperte e chiuse in un attimo".

Inter-Juve evoca sempre grandissimi allenatori, tra i quali alcuni suoi maestri. Trapattoni e Lippi hanno allenato entrambe le squadre. Immaginare Conte che alleni l'Inter sembra fantascienza. E' così? O nel calcio il mai dire mai vale anche in questo caso?
"Sai, nel calcio siamo dei professionisti e quindi mai dire mai in tutte le situazioni, anche perchè ribadisco un concetto che deve essere chiaro: io sono tifoso della Juve, sono allenatore della Juve, ma dovessi allenare il Milan e l'Inter Conte sarebbe lo stesso, forse a qualcuno non è chiara questa cosa. Diventerei il primo tifoso del Milan, diventerei il primo tifoso dell'Inter, della Roma e dela Lazio. Io sono un professionista. Qualcuno ci gioca su questo per sminuire un po', per cercare di attaccarmi o magari anche per cercare di farmi odiare ancora di più dagli avversari, ma io sono il primo tifoso della squadra che alleno. Io sono stato il primo tifoso dell'Arezzo, sono stato il primo tifoso del Siena, il primo tifoso dell'Atalanta, primo tifoso del Bari, adesso sono il primo tifoso della Juventus. Un domani sarò il primo tifoso della squadra dove vado ad allenare, ma questo deve essere chiaro a tutti, perchè sono un professionista. Altrimenti vado con una bandiera in panchina e invece di andare in panchina vado in tribuna. Il comportamento, l'atteggiamento mio, sarebbe uguale perchè farei di tutto per far vincere la squadra per cui alleno, questa sia una cosa chiara per il presente e per il futuro, perchè una volta che chiarisco questo mi piacerebbe non tornare più su questo discorso del tifoso, del tifoso in panchina, juventino... Io sono il primo tifoso della squadra che alleno e faccio di tutto, di tutto, di tutto - parliamo di lavorare sempre - per cercare di far vincere la squadra che alleno, per cercare di lavorare in maniera importante, per cercare di avere la disponibilità di chi alleno, cosa che ho qui alla Juventus, avendo dei ragazzi straordinari".

In queste settimane si è parlato anche troppo di questa tua possibilità di andare via. Vedi anche i giocatori un po' curiosi di questa situazione? Altra cosa: tu dici che il pareggio non serve nè all'Inter nè alla Juve. Tu come immagini il percorso verso lo Scudetto, avendo 9 punti di vantaggio? Uno può pensare anche di non vincerle tutte e di gestire le situazioni più difficili. Questo qui ad esempio può essere un momento un po' carico: giocatori che rientrano dalla Nazionale, il Bayern che incombe... come pensi di gestirla?
"Noi ne abbiamo parlato nello spogliatoio, ho parlato ai ragazzi e ho ribadito proprio che siamo in un momento importante, ce lo siamo guadagnati questo momento: abbiamo visto un po' il calendario, abbiamo visto che abbiamo sei partite in 21 giorni, partite tutte belle, con grandissimi stimoli, bellissime sfide: abbiamo meritato tutto ciò e siamo in ballo per giocarci qualcosa di importante. Mi riferisco alla vittoria del campionato italiano, mi riferisco alla possibilità di cullare il sogno di andare avanti in Champions. E' inevitabile che queste sono situazioni anche nuove per noi, visto che è da poco, è da un anno e mezzo che stiamo lavorando insieme, siamo tornati a giocare sui livelli molto alti, per traguardi prestigiosi, e quindi dovremo anche essere bravi a gestire questo tipo di situazioni. Gestire non significa fare dei calcoli particolari, perchè secondo me facendo dei calcoli particolari poi rischi di non entrare con la giusta attenzione, non entrare con il giusto approccio, non avere la giusta mentalità, ma rischi solo di fare dei danni. Ribadisco, da questo punto di vista cerco anche un po' di appoggiarmi molto alla mia esperienza da calciatore, in cui come ho detto ho vinto con tanti punti di ritardo nelle ultime giornate il campionato, ma l'ho anche perso con tanti punti di vantaggio rispetto alla seconda: Perugia, se vogliamo ricordare. Fare dei calcoli non è nella nostra mentalità, non è nella nostra cultura, rischieremo solamente di fare dei danni, ci verrebbe il braccino, quindi pensiamo di partita in partita come abbiamo fatto con il Bologna, dove siamo andati, abbiamo fatto un'ottima partita, abbiamo vinto, in maniera netta e indiscutibile. Cerchiamo anche domani di fare la stessa cosa, sapendo che domani affronteremo una grandissima squadra che ha dimostrato in questo campionato che in una singola partita può battere chiunque: la dimostrazione dell'impresa sfiorata contro il Tottenham, la dimostrazione che nei due derby uno l'hanno vinto e l'altro perso, la dimostrazione che sono venuti a vincere in casa nostra, togliendoci l'imbattibilità, quindi tutto questo deve fare rizzare le antenne perchè affronteremo una squadra che nella singola partita può battere chiunque. Perchè? Perchè ha dei campioni in squadra, perchè ha gente di grandissimo carisma, di grandissima personalità, di grandissimo spessore come il loro capitano Zanetti, che sicuramente è un giocatore che.... se dovessi toglierne uno all'Inter, toglierei Zanetti, perchè è l'anima e il cuore di questa squadra ed è un giocatore che sicuramente mi sarebbe piaciuto allenare".

I tuoi giocatori come stanno...
"I giocatori sono talmente sereni e concentrati... siamo tutti concentrati. Io per primo sono concentrato non sulle chiacchiere, ma sono concentrato sull'obiettivo. Noi dobbiamo essere concentrati sugli obiettivi: l'obiettivo in questo momento è cercare di riconfermarci in Italia e sarebbe già qualcosa di straordinario. E poi cercare di cullare questo sogno in Champions, sapendo che è un sogno, sapendo che i sogni hanno una percentuale bassissima di realizzarsi, però c'è sempre la speranza".

L'Inter si presenta in una situazione abbastanza problematica, sia a livello di classifica, sia per alcune cose che sono successe: il suo miglior giocatore è rimasto in Colombia, arriverà solo oggi. Altri due sono rimasti bloccati. Perchè questa Juve così compatta, così costante, deve temere questa Inter?
"Ho già risposto prima, perchè l'Inter ha dimostrato quest'anno che in una singola partita può battere chiunque, quindi non mi fido della classifica dell'Inter, non mi fido del fatto che magari qualche giocatore sia arrivato oggi. Non dimentichiamo che noi abbiamo avuto 15 Nazionali e qualcuno non è tornato nelle migliori condizioni, questo che sia chiaro. Magari qualcuno in queste due settimane avrebbe avuto più bisogno di lavorare, invece ha dovuto giocare. Ogni squadra penso che abbia le sue problematiche. Sono partite talmente importanti e sentite, che alla fine chi scende in campo dimentica di avere 14 ore di aereo, perchè è una singola partita, sono 95 minuti in cui si dà praticamente tutto e si vuole nella massima lealtà e correttezza superare l'avversario".

Galliani starebbe pensando di chiedere l'irregolarità di questo campionato per la questione Is Arenas, perchè dice che il Milan ha giocato col pubblico, altre squadre in campo neutro, altre hanno vinto a tavolino, altre con i soli abbonati. Volevo sapere cosa ne pensi.
"(ride, ndr) Non lo so, queste sono considerazioni che fa un dirigente, magari bisognerebbe chiedere ad un altro dirigente, a Marotta cosa pensa di questo".

Tra i Nazionali chi è che hai visto tornare meno bene? Ti riferisci ai Nazionali azzurri?
"Sicuramente quando viaggi, quando fai anche partite belle toste e sentite, è inevitabile che ti porti dietro delle scorie, quindi vediamo un po', facciamo delle valutazioni, anche perchè, per dire, Vucinic sembra abbia un po' di febbre. E' un'anticipazione questa"(redazione Tuttojuve.com)

 
 
 

Juve. La strategia del Gufo rosa

Post n°7076 pubblicato il 28 Marzo 2013 da nadir63l
 

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di F. Filippin

Il ciclo della Juve appena cominciato è già finito.
Questo pare volerci far capire quotidianamente la Gazzetta dello sport.
E' sufficiente leggere i suoi titoli per capire che ormai non abbiamo più scampo.
Il Milan, dopo l'ingaggio del pallone d'oro in pectore, non avrà più ostacoli per i prossimi anni.
L'Inter è pronta a nuovi investimenti e a strapparci i nostri obiettivi di mercato, preparando la strada per il ritorno di Mourinho.
E la povera Juve? Stanno tutti scappando.
Prima Conte, ora Vidal, per il quale non si discute più di una eventuale partenza, ma solo di quale sarà la sua futura destinazione: Real Madrid o Bayern.
Ovviamente il tutto con un'asta al ribasso, visto che i nostri “normali” giocatori valgono più o meno la metà dei fenomeni acquistati normalmente dai top clubs europei.
Peccato, però, che a guardar bene al Milan, dopo l'arrivo di Balotelli, sia praticamente sparito El Sharawy, a riprova del fatto che nel calcio due più due non fa sempre quattro, e che senza gli ormai cronici aiutini settimanali gli ultimi risultati sarebbero stati molto meno esaltanti.
Peccato, poi, che per la Gazzetta in una pagina Moratti sta per riprendersi l'allenatore portoghese, in un'altra contemporaneamente si tiene quello attuale, giusto per non turbare l'ambiente, e che il bilancio, più che nuovi investimenti, suggerisca ulteriori ridimensionamenti, oltre a quelli degli ultimi anni.
Peccato, infine, che né Conte né Vidal abbiano intenzione di andarsene dalla Juventus, dovendosi ancora togliere molte soddisfazioni in bianconero.
Tutte cose molto indigeste per la Gazzetta (e per i suoi lettori), da occultare sapientemente, con una tecnica ormai consolidata.

http://www.giulemani...lio.asp?id=2879

 
 
 

Inter-Juventus, arbitrerà Rizzoli

Post n°7075 pubblicato il 28 Marzo 2013 da nadir63l
 

Chievo-Milan va a Domenico Celi di Bari, Torino-Napoli a Antonio Giannoccaro di Lecce

Inter-Juventus, arbitrerà Rizzoli© Foto Liverani
ROMA - Nicola Rizzoli, di Bologna, è l'arbitro designato per Inter-Juventus, match di cartello dell'undicesima giornata di ritorno del campionato di serie A in programma sabato alle 15.00. Chievo-Milan va a Domenico Celi di Bari, Torino-Napoli a Antonio Giannoccaro di Lecce.

 
 
 

Marotta ha in pugno Sanchez: ecco i perché

Post n°7074 pubblicato il 28 Marzo 2013 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Alexis Sanchez sarebbe vicinissimo alla Juventus. Anzi: l'ad bianconero, Giuseppe Marotta, lo avrebbe in pugno. Le indiscrezioni circolate nelle ultime ore riguardo alla possibilità, sempre più concreta, di vedere il cileno vestito di bianconero dal prossimo giugno, sono state rilanciate oggi da "ilsussidiario.net", che spiega i motivi dell'ottimismo serpeggiante sulla vicenda in Corso Galileo Ferraris. Il primo è dato dall'ottimo rapporto che Marotta vanta con l'agente di Sanchez, quel Fernando Felicevich che è pure procuratore di Arturo Vidal. Proprio Vidal, insieme ad Isla, starebbe poi facendo opera di convincimento nei confronti dell'ex Udinese, ancora restio ad abbandonare un club come il Barcellona. Infine, la situazione attuale della Juventus: dominatrice in Italia e sicura protagonista in Europa anche la prossima stagione (come l'attuale sta dimostrando), garantisce prospettive importanti al cileno che, persa l'occasione spagnola, intenderebbe rilanciarsi in un altro club di pari livello.

Resta il nodo economico rappresentato dal costo del cartellino dell'attaccante ma è evidente che, incassato il "sì " del calciatore, la strada sia in discesa soprattutto perché il Barcellona, non soddisfatto dell'inserimento di Sanchez in squadra, sembra propenso ad una cessione che possa limitare una minusvalenza comunque inevitabile.

 
 
 

Pagliuca e quel silenzio assenso...

Post n°7073 pubblicato il 28 Marzo 2013 da nadir63l
 

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di E. Loffredo

Si avvicina Inter-Juventus e giusto per esser sicuri che l'odio (sì, odio) verso lo juventuno calciatore, allenatore e tifoso non si attenui, i parzialmente liberi e completamente tifosi fanno il dovuto per esacerbare il clima prima ancora che gli impegni della nazionale siano alle spalle. Capita quindi che il Corriere dello Sport, il secondo quotidiano sportivo per tiratura, pensi bene di intervistare tal Gialnluca Pagliuca noto interista in pensione e anti-juventino militante.

Il Corsport non poteva quindi evitare di tornare sulla stagione 1997/98 e sulla famosa Juventus-Inter di quell'annata.
L'ex portiere neroazzurro così si esprime: «Fu uno scudetto rubato al 100%, quella partita fu la ciliegina sulla torta: quellanno successero cose strane. Su Ronaldo era rigore tutta la vita, ce ne accorgemmo tutti in campo». Ora, al di là del fatto che chi ha buona memoria comprende quanto siano farneticanti le rivendicazioni di Pagliuca (al momento del presunto rigore la Juve vinceva per 1-0, i bianconeri erano davanti in classifica, l'Inter in quell'anno schierava un extracomunitario in più grazie a un passaporto falso ...), è sconfortante che proprio quando da molte parti si chiede di abbassare i toni di un ambiente sempre più isterico contro la Juve, si dia spazio alle 'irresponsabili dichiarazioni di un ex portiere frustrato. Come scelta editoriale appare quanto meno scellerata, soprattutto se si pensa che chi aizza a questo modo le piazze sono gli stessi che hanno da ridire sull'esultanza che un allenatore condivide con il proprio pubblico (c'è poco da obiettare, il Dall'Ara era in maggioranza bianconero).

Altrettanta scelleratezza è di chi in corso Galileo Ferraris a Torino non interviene una buona volta contro la certezza di impunità che hanno quelli come Pagliuca, quelli che si permettono di rilasciare dichiarazioni infamanti quanto e più di quella dell'ex interista. Le conseguenze le pagano i tifosi bianconeri aggrediti e mandati all'ospedale solo perché indossano una sciarpa bianconera (toh, proprio una sciarpa come quella che regalerà il Corsport in questi giorni!). La presidenza amorosa e passionevole ha dimostrato di conoscere il patteggiamento, ancora non ha dimostrato di conoscere l'istituto della querela. Stavolta ne hanno l'occasione. Già, perché stavolta non potranno dire di non sapere, di non aver letto, le parole di Pagliuca sono sulle pagine del Corsport, non in una conversazione riportata sul blog del Sur Ambrogio da Appiano Gentile.

Non vorrei trovarmi un giorno a dover decidere di querelare chi non querela, non vorrei farmi venire il prurito di querelare quel certo silenzio-assenso di chi così omettendo si rende coautore della diffamazione della storia della Juventus e dei suoi tifosi. Magari dopo aver acquistato un'azione della Juventus S.p.A., forse così il giudice non mi opporrà la carenza di legittimazione.

http://www.giulemani...lio.asp?id=2878

 
 
 

Tempo di Pasqua: cerchi il contenitore di cartone…

Post n°7072 pubblicato il 27 Marzo 2013 da nadir63l
 

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di L. Basso


Domenica delle Palme, domenica piovosa e senza calcio. Approfittiamo di un'offerta inviata a mia moglie via sms da parte di una catena di supermercati per andare a compiere la missione "Uova di Pasqua". Com'è che le offerte arrivano a lei e devo correre io non l'ho mai capito, ma come dicevano una volta "gli ordini non si discutono, si eseguono".
Per Rebecca prendo l'uovo delle Monster High, le nuove cartoon-lolite coi canini aguzzi, e, su commissione di una nonna, l'uovo di Hello Kitty, l'insopportabile felino del Sol Levante. Per il piccolo Dodo, invece, un uovo dedicato alla mitica famiglia gialla di Springfield e... sì, un uovo della Juve ci sta proprio bene. Si comincia fin da piccoli ad amare quei colori, e poi una bella foto con l'uovo da mettere su Facebook... ma dove saranno? Hmm... qui Winx e Fantagenitori... Qui Madagascar... Aspetta, qui vedo uova nerazzurre e rossonere... ci saranno anche quelli della Juve... no...
Trovo un display traboccante di uova avvolte in carta rosso scuro... beh, sì, amaranto... bordeaux, insomma... ma niente Juve...
Ad un tratto un ciuffo bianconero con delle stelle dorate attira la mia attenzione... mi lancio... con somma tristezza mi accorgo che l'uovo è rotto, e che l'incarto racchiude cocci e briciole di cioccolato difficilmente compatibili con una caduta accidentale. "Beati i poveri in spirito", penso tra me e me immaginando che qualcuno si realizzi come persona in questa maniera. Vabbè...
Alla fine ripiego su un uovo di Super Mario, che ovviamente non è il calciatore che ispira a tutti saltelli più o meno composti, ma l'eroe dei videogames in tuta da idraulico.
Vado alla cassa del supermercato con un sorriso, anche se la mia missione non è stata "perfettamente compiuta". Già, perchè il fatto di non aver trovato ciò che cercavo è il segno che "quelle" uova sono andate a ruba. E se ciò è avvenuto, è perchè davvero siamo tornati al posto che ci compete. Lo so, mi direte che sono un inguaribile ottimista, ma il mio pensiero va alle ferie di questi ultimi anni, quando giravo per Lignano circondato da bambini con le magliette di Milito e di Sneijder, e i rari bimbi con una maglietta di Del Piero quasi si nascondevano per il timore di essere chiamati ladri, oppure (se proprio gli andava bene) sentirsi ricordare gli scarsi risultati della gestione Del Neri o Ferrara.
Dall'anno scorso quegli stessi bimbi sono ancora guardati con antipatia, ma rispondono mostrando orgogliosamente quel triangolino tricolore e quelle stelle... così piccole ma così importanti e -soprattutto- così invidiate...
Mentre le magliette di Palacio o di Guarin verranno sfoggiate da pochi ragazzini, guardati con quella "simpatia" che ispirano istintivamente gli sfigati di ogni commedia.
Sono quasi alla cassa, quando sento un tale che chiede ad una commessa: "Scusa, le uova dell'inter?"
La mia risposta, anticipando la ragazza, è pressochè automatica: "Sono là, laggiù in fondo, cerchi i contenitori di CARTONE" e me ne vado fischiettando...

http://www.giulemani...lio.asp?id=2877

 
 
 

Chiellini: «Juve concentrata: ora due sfide importanti»

Post n°7071 pubblicato il 27 Marzo 2013 da nadir63l
 

Il difensore su twitter: «Due partite ravvicinate ci attendono, la concentrazione è massima»

Chiellini: «Juve concentrata: ora due sfide importanti»© Foto Pegaso
TORINO - Prima la sfida di sabato sera contro l'Inter in campionato, poi il big match di martedì contro il Bayern Monaco nell'andata dei quarti di Champions League. La Juve è attesa da due partite cruciali e il difensore Giorgio Chiellini suona la carica: «Due sfide importanti e ravvicinate ci attendono - scrive sul suo profilo twitter - la concentrazione è massima! Buona giornata!».

 
 
 

Sky - Gianluca Di Marzio: "Bayern su Vidal? Può essere, ma non mi risulta che la Juve voglia cedere il cileno"

Post n°7070 pubblicato il 26 Marzo 2013 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Gianluca Di Marzio, esperto di mercato di Sky Sport, dagli studi dell'emittente satellitare ha commentato le indiscrezioni che vorrebbero il Bayern Monaco forte su Arturo Vidal. Ecco le parole del giornalista, trascrite da Tuttojuve.com: "Il Bayern Monaco voleva Vidal prima ancora che andasse alla Juve. Lo aveva trattato già ai tempi del Bayer Leverkusen. Quindi che possa piacere, che possa esserci un interesse e che possa arrivare anche un'offerta, perchè no. Ma che la Juventus abbia memorizzato, metabolizzato, l'idea di cederlo, a me non risulta".

 
 
 

Il calcio: scienza o fantascienza?

Post n°7069 pubblicato il 26 Marzo 2013 da nadir63l
 

 

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di G. Fiorito

C'è stato un tempo in cui ho pensato che tutto quanto abbiamo subito con calciopoli avrebbe trovato un riscatto in Europa. Di certo qualcuno assiso su un qualche prestigioso scranno dei vertici sportivi si sarebbe accorto di quanto stava accadendo e avrebbe chiesto spiegazioni al presidente della FIGC e del CONI.

Nel settembre 2011, con Moggi e Giraudo ancora freschi di radiazione e Federazione da un paio di mesi autocoscientemente incompetente, quella speranza è diventata disillusione. Un esposto tira l'altro e Andrea Agnelli aveva sollecitato davvero l'UEFA a mettere il naso nelle faccende di palloni e pallonari italici, domandando che si esprimesse anche sulla liceità dell'Inter di continuare indisturbata a disputare la Champions League. Si era agli sgoccioli del ciclo di cartone, anche se i tifosi nerazzurri non se ne erano ancora accorti. Sulla poltrona di presidente dell'UEFA sedeva e siede dal 2007 giusto il più grande fra i talenti che abbiano mai indossato la maglia bianconera. Il calciatore che accende gli animi dei tifosi urbi, orbi et web in dispute all'ultimo post per decidere una volta per tutte se, con il permesso di un certo Messi che sembra voglia nel prossimo futuro risolvere la cosa a colpi di pallone, ma d'oro, il più grande di tutti i tempi sia stato un francese di origini italiane o un argentino trapiantato a Napoli.

Da anni il presidente dell'UEFA accendeva anche il mio spirito, e non solo perché in quelle diatribe forumistiche mi sono trovata più volte in prima linea, con il fioretto della mia lingua sguainato senza tema, incurante dei perigli della grammatica e degli insulti, ma anche perché dalla sua bocca era arrivato più volte l'invito a quanti avessero abusato in passato di ritocchi e maquillage ai propri bilanci, abbondantemente liftati in Italia in primis proprio dalle milanesi, di rimettersi in riga, pena l'esclusione dai massimi tornei europei. Alle altisonanti richieste di allinearsi al fair-play finanziario erano però seguiti blandi rimedi e prassi sdolcinate. Nel settembre 2011 il mio eroe, colui che aveva incarnato nella finale di Intercontinentale del 1986 tutte le divinità del calcio subendo l'annullamento di una rete meravigliosa e sdraiandosi di fianco sul campo con un sorriso che è passato alla storia come l'idea vivente dello sport e della sportività della competizione, rispondeva piccato al giornalista della Gazzetta dello Sport che gli chiedeva conto dell'esposto di Andrea Agnelli: <i>"Se Andrea mi ha mandato un esposto, beh, avrebbe fatto meglio a risparmiare i soldi del francobollo. Mai Uefa e Fifa diranno una parola sulle questioni interne: non abbiamo niente da dire né da fare". </i>

Di Ponzio Pilato abbonda la storia di calciopoli e dintorni. Ma mai avrei pensato che tra tutte le cose esportabili del nostro Belpaese, artistiche, artigianali, tecnologiche e culinarie, potesse esserci anche calciopoli.
Chi ha avuto la curiosità di entrare nei suoi meandri e poi anche il fegato di inoltrarsi nei suoi labirinti ha potuto imparare molte cose. Anzitutto che è una storia di veleni sparsi ad arte, che alla fine sono germogliati e hanno dato una messe di frutti succulenti ai seminatori e acidi a coloro ai quali sono stati serviti. Di conseguenza una lezione almeno bisognerebbe averla imparata e chi non lo ha fatto non ha scusanti. O ha preferito mettere la testa sotto la sabbia per non sapere o fingere di non essere a conoscenza di certi fatti, oppure è in malafede e intende approfittare dell'insegnamento per essere un giorno fruitore di un altro raccolto basato non sulle vittorie conseguite sul campo, ma sulla menzogna, la calunnia e l'inganno. Si potrebbe fare qualche nome, ma guardandovi intorno non vi sarà difficile scorgere qualche seminatore.

Ebbene, il male del calcio italiano sembra essere attecchito anche all'estero.
Episodio n.1- Mourinho, il quale tra i suoi nick-name annovera non a caso anche quello popolare appioppatogli quando era in Italia e allenava gli Onesti di Moufrigno, disertò a suo tempo amareggiato la cerimonia (che dite? anche questo vi fa sovvenire qualcosa?) di premiazione che conferì a Del Bosque il premio di "Allenatore dell'anno". Ora la faccenda si è tinta di giallo, perché Pandev ha dichiarato di aver votato per l'attuale allenatore del Real Madrid e che il suo voto, come altri, non sarebbe stato conteggiato. La FIFA si è sentita in dovere di rendere nota la sua scheda e il macedone di affermare che sarebbe stata contraffatta insieme alla sua firma.

Episodio n. 2- Che il sorteggio non si poteva truccare è affare sul quale solo Narducci sembrava essere di coccio, dal momento che già nel 2007 la Corte d'Appello del Tribunale di Roma aveva condannato il giornalista Teotino che aveva osato scrivere il contrario. A Napoli erano giunte frotte di giornalisti e persino il presidente dell'USSI a spiegare che non si poteva, perché mezza Italia avrebbe dovuto essere complice. Niente, fra colpi di tosse, palline calde e ammaccate, la questione si era protratta negli anni. Fino a quando non si era scoperto che il sorteggio non era stato mai truccato, ma il video fatto girare da Auricchio e dai suoi "Magnifici 12" forse sì. Anzi no, era scomparso, ma era stata truccata la sequenza di immagini esibita in sua vece e che costituisce piuttosto la prova che forse ad essere taroccate sono state le indagini e le accuse.
Nonostante queste disavventure un ex arbitro internazionale turco, Ahmet Cakar, in un’intervista rilasciata a Beyaz Tv, ha affermato che i sorteggi di Champions League sono stati truccati affinché non succedesse che le squadre maggiormente accreditate per la vittoria si scontrassero prima della fase finale della competizione. Come? Attraverso un sofisticato sistema di bussolotti magnetizzati che provocherebbe strane vibrazioni nelle palline al momento della loro estrazione.

Potevamo stupirvi con i gol di Messi, i dribbling di Cristiano Ronaldo, le parate di Buffon. Ma il calcio non è una scienza. A volte è persino fantascienza.

 
 
 

Pagliuca: "Il campionato 97/98 fu rubato dalla Juve al 100%"

Post n°7068 pubblicato il 26 Marzo 2013 da nadir63l
 

rosicamento a mille...

Gianluca Pagliuca, ex portiere dell'Inter e della nazionale, non perde occasione per "infiammare" il match che la Juventus giocherà contro la squadra nerazzurra sabato pomeriggio a "San Siro", tornando a parlare, in termini davvero pesanti, del campionato 1997-1998, vinto dai bianconeri, con i nerazzurri arrivati secondi, e dell'ormai famoso episodio che vide protagonisti Ronaldo e Iuliano nel match scudetto giocato a Torino. Queste le dichiarazioni dell'ex portiere dell'Inter, intervistato dal "Corriere dello Sport": "Fu uno Scudetto rubato al 100%, quella partita fu la ciliegina sulla torta: quell’anno successero cose strane. Su Ronaldo era rigore tutta la vita, ce ne accorgemmo tutto in campo. Ammettere la verità certe volte non farebbe male. Io mi sentii preso per i fondelli. Eravamo fortissimi, un mix di italiani e stranieri, un gruppo molto unito. Quello Scudetto fu la più grande amarezza da interista“.

Oggi invece la sfida tra Juve e Inter sembra ampia: “C’è troppa distanza tra le due squadre, la Juve è nettamente più forte“.

 
 
 

Mazzone e i luoghi comuni su calciopoli

Post n°7067 pubblicato il 25 Marzo 2013 da nadir63l
 

glmdj



La storia di calciopoli può essere ricostruita con poche parole: chiacchiere da bar, sentimento popolare, luoghi comuni. Una costante con cui ancora oggi si fa propaganda e si alimentano i dubbi.
Succede infatti che quegli spot inculcati da una campagna mediatica senza precedenti, come quella messa in piedi per calciopoli, sono così ben radicati nel comune sentire popolare che, nonostante le smentite arrivate direttamente dalle aule dei tribunali, continuano ad essere spacciati come veri. Una realtà artefatta, ma così ben radicata, che in ogni dove viene riproposta.
Quello che più colpisce è leggerezza con cui ancora oggi si lanciano certe accuse e la totale impunità di chi in qualche modo si sente il diritto di gettare ombre sulla storia della Juventus. Una situazione che negli anni è stata resa possibile dal silenzio complice della società. E’ significativo anche rimarcare come il lavoro di rettifica e di controinformazione venga svolto da semplici tifosi come noi.

Nella trasmissione condotta da Piero Chiambretti, torinese doc, in onda su Radio 2 “Chiambretti ore 10.00", del 21.03.2013 è stato ospite telefonico Carletto Mazzone.
Diversi gli argomenti trattati ed inevitabilmente, anche grazie all’abilità del conduttore, sono stati rimarcati alcuni aspetti di calciopoli ricordando di quando il Bologna è andato in serie B. Mazzone ha precisato: “Il Bologna non è andato è stato mandato” e sollecitato a dare maggiori dettagli sul motivo, ha aggiunto: “la domanda è impertinente ma che noi conosciamo tutti… quando ci fu quel processo, quando ci furono delle interviste registrate, dove sono stati intervistati dei personaggi che hanno determinato qualche partita.... la famosa Bologna-Juventus… per esempio… non diciamo altro per piacere”.

Altre domande stuzzicano Mazzone. L’argomento si sposta sulle accuse sollevate da Conte per la violenza contro la Juventus. Mazzone ha una sua spiegazione: “Mi rimane difficile rispondere… forse accusano la Juvuentus di essere sponsorizzata; magari si porta dietro qualcosa del passato remoto, di qualche situazione che c’è stata, nel calcioscommesse, arbitri, insomma Luciano Moggi su via…”
Un bel minestrone di calciopoli, calcioscommessee e l’uomo nero, Moggi, a giustificare le accuse. Attenzione però, Mazzone precisa ancora: “Io sono amico di L. Moggi, non me la sono sentita di accusarlo… non ne ho beneficiato, in un Bologna Juventus ci fu di tutto …”.

C’è stato tempo anche per parlare della famosa partita che costò uno scudetto alla Juventus, quella di Perugia diretta da Collina. Mazzone precisa: “La Juve ha perso perché abbiamo giocato a pallanuoto”.

Alè, antijuventini d’Italia la razione giornaliera di sano sentimento anti-juventino con trionfo di chiacchiere da bar è servita. Che non venga in mente a nessuno di rettificare o dare una corretta lettura della realtà, ne vale la credibilità dell’intero sistema!

 

 
 
 

     

 

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