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Messaggi di Giugno 2013

L'APACHE: "Grazie a Juve e City, mi assumo la responsabilità di indossare la 10. Rispetto per Del Piero".

Post n°7199 pubblicato il 27 Giugno 2013 da nadir63l
 

MAROTTA e PARATICI: "Acquisto Carlitos difficile, ma siamo soddisfatti"

 
Fonte: a cura di MP e FC
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

13:10 - PALLONI AUTOGRAFATI -  Il nuovo acquisto bianconero autografa alcuni palloni e li lancia in mezzo alla folla. 

13:00 - BAGNO DI FOLLA - Carlitos è uscito dal museo ed ha trovato l'ormai consueto bagno di folla. 

12:40 - TEVEZ INCURIOSITO - L'attaccante argentino ha osservato con grande attenzione e curiosità i trofei ed i cimeli del museo bianconero

12:30 - L'APACHE AL J-MUSEUM - Ora l'Apache sta visitando lo Juventus Museum. Ad attenderlo c'erano tantissimi tifosi. 

12:10 - TEVEZ IN CAMPO- Carlitos Tevez è uscito sul manto dello Stadium per le foto di rito con la sua nuova maglia numero 10. 

11:38 - Inizia la conferenza stampa. Prende la parola Beppe Marotta:
MAROTTA: "Rinnovo i saluti a tutti voi, vi ringrazio per aver aderito a questo invito, che chiaramente coincide con la presentazione di Carlos, Carlitos Tevez. E questo è il secondo ingaggio, perchè di acquisto vero e proprio ne abbiamo fatto uno, nel senso che Llorente è un giocatore che abbiamo già comunicato di voler tesserare dal 1° di luglio, ma non è un acquisto, è un'operazione fatta per un giocatore a parametro zero. Ma questo non significa che non sia di altrettanta importanza. Quindi siamo oggi qui con Carlos. Su di lui è inutile spendere parole, perchè ne parla la sua carriera, il suo palmares, che è altrettanto importante, quanto quello della nostra Juventus. E' stata un'acquisizione faticosa, ma che ci ha riempito di orgoglio, perchè è un giocatore che noi desideravamo acquistare già da qualche anno, ci siamo riusciti quest'anno, nonostante la concorrenza fosse veramente agguerrita: mi riferisco a club italiani e anche stranieri. E quando parlo di club concorrenti, parlo di club che sicuramente rappresentano l'elite del calcio. E' stata un'acquisizione difficoltosa perchè c'è voluto tempo, ma come sempre spesso capita, si sa che poi l'aspetto predominante nella definizione è la volontà del giocatore. Carlitos attraverso i suoi agenti ha manifestato da sempre la esplicita volontà di indossare la nostra maglia e questo non è solo stato un fatto di gratitudine verso la nostra Juventus, ma soprattutto un fatto di fiducia che ci ha tranquillizzato anche quando negli ultimi tempi sembrava - e magari anche qualcuno di voi aveva scritto - che l'impresa sembrava destinata a fallire. Noi eravamo molto ottimisti, abbiamo tenuto un profilo molto basso, ma eravamo convinti della parola spesa, sapevamo di avere a che fare con un uomo, con un ragazzo di grandi valori umani, per cui abbiamo portato avanti le nostre strategie e abbiamo concluso l'operazione, grazie anche alla grande correttezza e collaborazione del Manchester City nella persona dei loro dirigenti, da Soriano a Begiristain, che sono stati moto corretti con noi. E come sapete qualche giorno fa abbiamo concluso l'operazione in quel di Londra. Anche in fase di trattativa e di definizione ci sono state azioni - non definisco di disturbo, ma di leale concorrenza - da parte di un club straniero molto importante. Detto questo che questa acquisizione è un'acquisizione voluta dalla società e quando dico società mi riferisco a tutte le componenti, all'area tecnica, il gradimento di Antonio Conte è stato sicuramente molto forte. C'è grande soddisfazione. Antonio ha parlato con Carlos proprio quando c'era ormai la definizione dell'accordo, quindi siamo tutti felici. Sicuramente non immaginavamo di trovare un entusiasmo così nei nostri tifosi, sia attrraverso il mondo mediatico, ma soprattutto ieri in occasione dell'ingresso di Carlos in sede per salutare il Presidente. Abbiamo visto sotto centinaia di tifosi e questo è un fatto imprevisto, straordinario e significativo che celebra il calibro e la caratura di questo nostro campione. Detto questo, io non ho altro da dire, se non procedere alle vostre domande. Carlos è a disposizione e chiaramente ci avvaliamo dell'interprete perchè ci possono essere delle difficoltà di traduzione".

Signor Tevez, benvenuto a Torino in questa gloriosa società. Cosa la spinta ad accettare di venire in questa società e se si rende conto dell'importanza che ha questa società, cioè quella di vincere sempre. E poi cosa pensa del numero 10 che è stata indossato da grandi giocatori bianconeri.
TEVEZ
: "Grazie mille a tutti voi, grazie mille alla Juve per tutto lo sforzo che ha dimostrato nel portarmi qua. Ringrazio anche il Manchester City, nelle sue persone, il Manchester come istituzione, per tutti gli anni belli che mi ha regalato. Sono consapevole del grande sforzo che la Juve ha fatto per farmi venire, ringrazio il lavoro di Agnelli, Marotta, Fabio, Roberto, i miei rappresentanti; mi assumo la responsabilità di portare il 10, mi assumo la responsabilità di rappresentare la Juve, di giocare in questo club. Il 10 rappresenta senza dubbio una sfida perchè l'hanno portato grandi giocatori. Mi sono anche assunto la responsabilità di portare il 10 nel Boca che aveva portato a sua volta Maradona. Ma la responsabilità che mi assumo soprattutto è quella di giocare in questa grande squadra, perchè il 10 rappresenta un numero che rispetto, ma in realtà la grande sfida è portare avanti il mio lavoro nella squadra".

Cosa si prova a giocare in una squadra dove negli spogliatoio ci sono le fotografie di Platini, Zidane, Baggio, Sivori. E poi se ti aspettavi così tanto entusiasmo ieri all'aeroporto.
TEVEZ
: "Non volevo dimenticare anche Del Piero, che è stato l'ultimo capitano della squadra, l'ultimo giocatore a portare il 10, persona e giocatore per il quale sento un forte e profondo rispetto e che rappresenta senza dubbio l'emblema della squadra. Per me è un piacere vestire la sua maglietta. Rispetto alla seconda domanda, sento che la tifoseria italiana è abbastanza simile a quella argentina, una tifoseria che sente il calcio e per quello non ho trovato una sopresa nei confronti dell'accoglienza che ho ricevuto ieri. I tifosi juventini mi hanno dimostrato il loro affetto fin dall'inizio". 

Pochi giorni prima della firma con la Juve, Galliani con sicurezza ha detto: "Carlitos non mi tradirà". Come commenti questa cosa? Ti ha chiamato? L'aspirazione della Juve è quella di vincere in Europa. Secondo te è in grado di competere con le grandi d'Europa?
TEVEZ
: "In riferimento alla prima domanda voglio essere molto chiaro e molto schietto. Con Galliani ho parlato solo 2-3 volte nella mia vita, l'ultima volta l'anno scorso quando è stato fatto l'intento di portarmi al Milan. E sinceramente non so perchè abbia detto una cosa del genere. Rispetto alla seconda domanda, la verità è che oggi sono qui e questa è la cosa importante. Sono contento di essere alla Juve. Io ho anche il desiderio di vincere lo Scudetto con la Juve e un sogno di tutti è anche quello di vincere la Champions. So che la Juventus è in un momento di forza, è una squadra forte, questo è il nostro sogno, il sogno di tutti, ma voglio andare piano".

Ti troveresti bene con un giocatore come Llorente? Con Conte avete già affrontato questo discorso dela tua posizione in campo? Poi una domanda a Marotta: l'acquisto di Tevez, cambia in qualche modo la Juve? La rende diversa? La fa diventare più cattiva e più vicina alle altre in Europa?
TEVEZ:
"Se funzioneremo o meno in campo con Llorente, è una cosa che deciderà sicuramente Conte. Non ho parlato in merito con l'allenatore, sicuramente sarà una cosa che discuteremo nella pre-stagione. E capiremo sicuramente quale sarà la mia posizione".
MAROTTA: "Io volevo dire che il nostro obiettivo è stato ed è quello di migliorare il livello qualitativo del gruppo, poi è chiaro che i giocatori che noi acquistiamo saranno impiegati dal punto di vista tattico secondo quelle che saranno le indicazioni le scelte dell'allenatore, quindi da questo punto di vista non mi addentro. Dico solo che con l'acquisizione dei diritti sportivi di Tevez, il livello qualitativo è certamente aumentato. Ma questa domanda mi dà anche l'opportunità di esprimere un concetto molto chiaro che così configura quello che è il nostro modo di agire: Il management di Juventus ha un obbligo, che è quello di raggiungere l'optimum sportivo, che significa in sostanza cercare di centrare gli obiettivi sportivi a cui partecipa; questo è un nostro obbligo, lo sapete, noi siamo per il nostro dna destinati a vincere e questo è uno slogan che vogliamo portare avanti anche in questa stagione. Significa quindi anche allestire una squadra competitiva. E allestire una squadra competitiva significa anche sfruttare le opportunità. Ma questo optimum sportivo deve essere correlato necessariamente, doverosamente, obbligatoriamente a quello che è un optimum aziendale, che significa in sostanza avere rispetto di quello che è un equilibrio finanziario e patrimoniale. Queste sono le nostre linee guida che cercheremo di portare avanti. All'interno di questo ci sono delle opportunità. Io ritengo che questa sia un'opportunità che si è presentata in modo moto concreto e vantaggiosa in questa stagione, e l'abbiamo colta. Da qui alla fine del mercato cercheremo di cogliere le opportunità che si presentano, fermo restando il concetto che ho espresso prima".

Per Tevez: che cosa pensi di portare a questa squadra? Per Marotta: che sensazioni hai avuto dal punto di vista emotivo, l'impatto che ha avuto l'acquisto di Tevez...
TEVEZ:
"Le due cose che posso dare alla squadra sono la mia esperienza e la qualità, queste sono le due cose più importanti".
MAROTTA: "Sicuramente è stata un'emozione che è pari anche alla tensione che abbiamo vissuto in questo momento. Però devo dire che la Juventus, in senso generale, era molto compatta: nonostante  la sfiducia che ci era stata riservata, noi abbiamo agito con un profilo molto basso, ma eravamo certi che avevamo raggiunto il nostro obiettivo e ci siamo riusciti. Devo ringraziare anche Fabio Paratici, Andrea Agnelli, Pavel Nedved, diciamo tutti insieme abbiamo cercato di sviluppare questa strada, siamo riusciti con difficoltà a raggiungerla e certamente per me è un'emozione forte, perchè nelle settimane precedenti la sfiducia era spropositata. Sfiducia non è riferito solo alla persona, ma anche al club. La Juventus è la Juventus, è una delle squadre, una delle società più importanti delle mondo e quando approccia una situazione lo fa sempre con grande tempismo, lo fa con grande autorevolezza, sapendo di avere anche davanti delle persone, dei professionisti come può essere il calciatore, il suo entourage e le società controparti che ci accreditano, perchè la serietà nostra, la storia di questa società, è un  passepartout importante. Per cui il mio lavoro  è stato facilitato da questo punto di vista, però devo anche dire che eravamo molto ottimisti perchè Carlos, attraverso i suoi professionisti, attraverso i suoi rappresentanti ci aveva dato la sicurezza di indossare la nostra maglia a una sola condizione: che si fosse raggiunto l'accordo col Manchester. L'accordo con il Manchester era nell'aria, abbiamo utilizzato il tempo giusto per intervenire, quando siamo partiti per Londra eravamo sicuri di tornare col giocatore ed è una cosa che abbiamo centrato. Quindi l'emozione è stata forte, pari anche alla soddisfazione".

Perchè hai scelto l'Italia e perchè hai scelto il campionato italiano?
TEVEZ:
"Il calcio italiano è il più difficile, il più bello del mondo. Sono contento di venire motivato, di venire alla Juventus, giocare nell'ambito italiano, questo ha sempre rappresentato un sogno per me. In qualche modo sto compiendo il sogno di giocare in Italia".

Qual è la scintilla, la chiave, per far sì che due grandi personaggi di spessore e di grande temperamento come te e Conte riescano a unire gli sforzi e non a creare delle conflittualità?
TEVEZ:
"E' molto semplice: il rispetto".

Al direttore chiedo come è nata la decisione di assegnare una maglia importante come la numero 10 a Tevez.  E a Tevez chiedo quali sono stati i consigli degli ex compagni che conoscevamo meglio il campionato italiano sulla situazione del calcio italiano e sul fatto che gli arbitri sono abbastanza rigidi?
MAROTTA:
"Sappiamo con grande stato di coscienza, il numero dieci nello scenario del calcio rappresenta un numero affascinante che si porta dietro una grande valenza, nel senso che la maglia numero 10 è stata sempre messa da giocatori che hanno sempre generato delle forti emozioni nella gente, che hanno trascinato spessissimo la squadra, anche perchè spessissimo il numero 10 coincide con la bandiera, con l'essere il capitano della squadra. Quindi, anche qui, nella storia della Juventus, devo ricordare i numeri dieci del passato recente, partendo da Sivori, per arrivare a Platini, Baggio e ultimamente Del Piero, sono stati tutti dei grandissimi campioni. Su Del Piero è inutile che spenda parole, tutti sappiamo quello che ha rappresentato per la Juventus, in termini di emozioni generate, in termini di successi che ha contribuito a raggiungere. Questo lo sapevamo, lo sappiamo e con altrettanto senso di responsabilità, nel momento in cui Carlitos ci ha espresso questo suo desiderio, chiaramente, sapevamo che forse era il momento di consegnare questa eredità, questa maglia, ad un giocatore altrettanto importante. Lui stesso ha detto e riconosciuto come nel Boca abbia già avuto in eredità il numero 10 di un altrettanto campione che è stato Maradona. Davanti ad una richiesta, la società ha ritenuto che il calciatore fosse un profilo, fosse l'elemento giusto il calciatore, per le qualità professionali ed umane, per ereditare questa maglia, che sicuramente è pesante, ma prima o poi doveva capitare. Ed è giusto dare fiducia".
TEVEZ: "Per il momento non ho parlato con i colleghi in  merito agli arbitri. Sicuramente la pre-stagione sarà importante per aggiornarmi in merito a questa questione, ma anche per iniziare ad abituarmi al ritmo del calcio italiano".

Direttore, si è reso conto che col passare degli anni l'appeal della Juventus sta crescendo? A Carlitos volevo chiedere se prima di arrivare ha parlato con il nuovo allenatore del City Pellegrini.
MAROTTA:
"E' chiaro che finchè non sono arrivato alla Juventus, l'ho potuta guardare solo dall'esterno, però i contatti con i dirigenti negli ultimi 30 anni li ho avuti, quindi so che cosa rappresentava la Juventus in termini di fascino, di appeal, di brand e di vittorie sicuramente. Il palmares è ricco di successi e quando si vince si diventa importanti, si diventa potenti. Devo dire che se vado indietro, questa potenza era trasmessa anche in quelle che erano le operazioni di mercato, perchè fino a prima del 2006, la Juventus era uno dei primissimi club europei  e mondiali, quindi l'appeal che aveva era fortissimo, tale da avere anche facilità nella acquisizione e nell'accettare l'assenso dei giocatori. Quando siamo arrivati, chiaramente, abbiamo ereditato una situazione di difficoltà. Non posso dimenticare che il primo anno ci sono stati dei rifiuti di qualche giocatore, che non erano sicuramente dei campioni. Ma con la vittoria, con la credibilità che questa società è riuscita a ritrasmettere, col fatto che al comando è arrivato il presidente Andrea Agnelli, che rappresenta la famiglia Agnelli e la continuità, tutto questo ha fatto sì che ci sia stata una metamorfosi. I successi hanno portato al fatto che incredibilmente, negli ultimi anni, soprattutto in questa stagione, si verifichi il contrario: sono i giocatori - e per giocatori intendo anche dei giocatori molto importanti - che chiedono di venire alla Juventus. Questo è un fatto che ci lusinga e che ci dà una visione diversa dalla Juventus degli ultimi anni e che ci può dire con orgoglio di essere ritornati in un palcoscenico consono a quello che è il blasone, la storia e l'importanza di questa società".
TEVEZ: "Sì, ho parlato con lui, ho comunicato all'allenatore il mio desiderio di uscire dal club, perchè consideravo che il mio ciclo nel Manchester era un ciclo chiuso. Lui ha capito. Voleva solo capire quale fosse il mio punto di vista in merito".

Hai pensato a come sarà giocare con Pirlo?
TEVEZ:
"Penso che sarà facile giocare con Pirlo, facile in campo soprattutto. E mi fa molto stare in squadre con lui, con un giocatore dell'altezza di Buffon e di tutti gli altri. Grandi giocatori che mi ispirano un profondo rispetto".

Quale è stato il momento in cui hai deciso che la Juventus fosse la destinazione giusta?
TEVEZ:
"In realtà era una decisione che avevo già preso molto tempo fa. I primi avvicinamenti per farmi venire qua, sono stati compiuti nel 2011. Nel 2011 non si è chiusa la trattativa, ma comunque si è chiusa ora, nel 2013, perchè la Juventus è stato l'unico club che ha fatto veri sforzi per farmi venire. E' stato l'unico club che ha parlato con i miei rappresentanti, con me in prima persona e per questo ho dimostrato interessato e li ringrazio molto. La decisione l'ho presa nel momento in cui ho parlato con la Juve".

Immaginare una sfida al vertice della classifica marcatori tra te e Balotelli è un qualcosa che ti auguri?
TEVEZ
: "La verità è che in questo momento non sto pensando a me in prima persona come capocannoniere, ma penso che sia la squadra a vincere. Se la squadra vince, è più facile per me ottenere dei successi personali".

Perchè ha scelto l'Italia e cosa si sente di dire ai tifosi juventini?
TEVEZ: "In merito alla prima domanda, in qualche modo ho già dato una risposta, perchè ho detto che la Juventus è stato l'unico club che ha mostrato un vero interesse per portarmi qua e ha parlato con me e con il mio rappresentante per ottenere questo obiettivo. Per quanto riguarda la decisione di venire in Italia, uno perchè la Juventus è un grande club e poi perchè giocare in Italia è sempre stato un mio sogno, in particolare giocare in questa squadra. Ai tifosi dirò che cercherò di dare tutto, di vincere più cose possibili e di fare uno sforzo straordinario in campo".

Perchè l'Italia è uno dei campionati che non ha nulla da invidiare agli altri campionati? Al direttore volevo chiedere se tutto è stato svolto nella maniera corretta per arrivare a Carlitos. La squadra che ha cercato di inserirsi era il Real?
TEVEZ
: "Quando quattro anni fa ho cominciato il mio percorso al Manchester, gli obiettivi erano fondamentalmente due: uno arrivare alla Champions e cercare di vincere lo Scudetto. Ora invece gli obiettivi sono più alti, la Juventus è una squadra forte, che riesce ad aspirare a vincere la Champions. E sono decisioni che prendo in modo relativamente facile e prendo dal punto di vista del giocatore".
MAROTTA: "Devo dire che soprattutto nell'ultimo giorno c'è stata questa, non dico intromissione, ma leale concorrenza, nel senso che c'è stato questo interessamento. Ma si sa che nel calcio - io sono nel calcio da tanti anni - basta un minimo particolare per far saltare la trattativa. Ma se si identificano le controparti come persone di affidabilità, in questo caso il Manchester City e Tevez con il gruppo di professionisti che sono attorno a lui, evidentemente noi eravamo molto tranquilli. Non abbiamo mai immaginato di perdere questa opportunità, perchè si basava su un rapporto di estrema fiducia. Questa era la grande consapevolezza".

Una domanda per Fabio Paratici: se dà più soddisfazione prendere un grande campione come Tevez o scoprire un talento come Pogba? Esistono dei Tevez giovani che state scovando?
PARATICI:
"Intanto qualsiasi giocatore dà soddisfazione. Poi tutti noi lavoriamo per cercare nuovi giocatori che siano utili al nostro club, al nostro allenatore. Siamo contenti di aver acquisito Carlitos. E' stata una trattativa, come ha detto il direttore, molto difficile, alla quale abbiamo lavorato tutti molto".(redazione Tuttojuve.com)

 
 
 

TEVEZ l'Apache è bianconero. "Carlitos: "Molto contento di essere qui. La Juve mi ha voluto più del Milan".

Post n°7198 pubblicato il 26 Giugno 2013 da nadir63l
 

L'argentino con la maglia numero 10

 
Fonte: a cura di MP e FC

22:45 - UFFICIALE - TEVEZ E' BIANCONERO - Con un comunicato pubblicato sul suo sito internet, la Juventus ha ufficializzato l'acquisto di Carlos Tevez. Ecco la nota: "Da oggi, Carlos Tevez è un giocatore della Juventus. L’attaccante argentino, giunto a Torino nel pomeriggio, ha raggiunto l’accordo con la società bianconera per sottoscrivere un contratto di prestazione sportiva fino al 30 giugno 2016. L’attaccante argentino, acquistato dal Manchester City, si è presentato presso la sede di corso Galileo Ferraris e ha incontrato Andrea Agnelli, Giuseppe Marotta e Aldo Mazzia. Il Presidente gli ha subito consegnato la sua nuova maglia: indosserà il numero 10.
Questo accordo è stato il primo atto ufficiale della due giorni che Tevez trascorrerà a Torino. Proseguita con una prima parte delle visite mediche presso la clinica Forcana di Sessant (esami radiologici con il professor Carlo Faletti) e il Centro Isokinetic.
Domani, giovedì 27 giugno, sono in programma la seconda parte degli esami medici e la presentazione ufficiale riservata alla stampa. Presentazione che si terrà presso la sala stampa dello Juventus Stadium, con inizio alle ore 11.30 (diretta streaming sul canale ufficiale bianconero su Youtube). Al termine della quale, il nuovo attaccante bianconero avrà modo di visitare il J Museum".


22:30 - LA JUVENTUS: "TEVEZ E' BIANCONERO!" BENVENUTO CAMPIONE" -  Carlos Tévez è bianconero! Diamo il benvenuto al nostro nuovo campione: #WelcomeCarlitos". Le Juventus annuncia così, sul suo profilo twitter, l'acquisto di Carlitos Tevez, pubblicando anche una foto dell'Apache con con il presidente Andrea Agnelli:

 

22:13 - COBOLLI: "TEVEZ BUON AFFARE" - L'ex L'ex presidente della Juventus, Giovanni Cobolli Gigli, ha parlato dell'approdo di Carlitos Tevez alla Juventus, intervenendo nella trasmissione di Sportitalia, "Aspettando il calciomercato", condotta da Debora Schirru. Ecco le sue parole, riprese da Tuttojuve.com: "Cosa penso della Juve di oggi? Penso che abbia fatto delle pttime cose, dimostrate dagli ultimi due campionati fatti da Conte. E credo che questa campagna acquisti - estrememamente difficile, perchè comunque la Juventus deve tenere presente i suoi problemi e gli equilibri finanziari - è iniziata in maniera estremamente favorevole. Perchè Tevez è sicuramente un acquisto importante, un rinforzo importante sia come seconda punta, sia come prima punta, è un uomo che va gestito caratterialmente, però credo che la Juventus abbia tutta la capacità di inquadrarlo e di gestirlo, di dargli e di ricevere tutte le soddisfazioni possibili. Conte è il responsabile nel senso positivo dei due anni estremamente positivi della Juventus, ma in questo momento ci sono anche Marotta e Paratici che stanno facendo dei buoni affari. Questo di Tevez mi sembra un buon affare. E' un ragazzo non più giovane, ha 29 anni, è solido, deve anche recuperare due anni di difficoltà di ambientamente nella squadra in cui era, quindi può avere molti stimoli e credo che il contratto di 3 anni sia giusto per vedere tutto quello che lui può fare e dare alla Juventus". (intervista integrale in home page)

21:45 - NEROZZI (LA STAMPA): "10 A TEVEZ? I TIFOSI SOTTO LA SEDE L'HANNO PRESA BENE. E' GIA' UN IDOLO" - Il giornalista de "La Stampa", Massimiliano Nerozzi, sempre molto vicino alle vicende bianconere, è intervenuto poco fa durante il programma "Aspettando il calciomercato". Ecco le sue parole, riprese da Tuttojuve.com: "Era dai tempi di calciopoli che non si vedevano 300 tifosi sotto la sede della Juve. Ovviamente all'epoca erano persone incavolate, mentre oggi erano lì per far festa. Tevez, senza nemmeno giocare un minuto, ci ha messo pochissimo per diventare un idolo. E' uscito dal balcone, al secondo piano, ha sventolato la maglia numero 10 bianconera, che dall'addio di Del Piero non l'aveva toccata più nessuno. E poi le prime parole sono state già di sfida, dicendo: 'Sono contento di essere qui, la Juve mi ha voluto più del Milan'. Come è stato accolto dai tifosi il fatto che Tevez sia uscito con la maglia numero 10? Per quel che valgono le impressioni o i sondaggi, la stragrande maggioranze delle persone, ragazzi, adulti, bambini che erano sotto la sede della Juve, l'hanno presa bene. Tevez è un giocatore talmente importante, talmente famoso, con talmente tanta carriera, che penso abbia delle spalle in grado di poter tenere una maglia del genere".

21:30 -  CRISCITIELLO: "LA 10 A TEVEZ? E' GIUSTO. E VI SPIEGO PERCHE'""E' giusto assegnare la maglia numero 10 a Carlitos Tevez? La soluzione è assolutamente giusta". E' il parere espresso da Michele Criscitiello nel corso del programma di Sportitalia "Aspettando il calciomercato". "Nel calcio del 2013, del terzo e passa millennio, non puoi ragionare più con i sentimenti - ha aggiunto il giornalista -. E' brutto dirlo, ma in un Paese che oggi vive una difficoltà economica clamorosa, non possiamo permetterci di ragionare così: la 10 è di Del Piero e non sarà data più a nessuno. Adesso vi spiego perchè sto facendo questo ragionamento di cuore e di portafoglio: per prendere i top player la Juventus deve inventarsi qualcosa, la Juventus deve inventarsi qualcosa di forte nel campo del marketing, del merchandising. Noi in Italia ci lamentiamo perchè non abbiamo introiti dagli stadi, perchè non abbiamo introiti dal marketing e dal merchandising, perchè in Italia si porta molto la maglietta contraffatta, quella della bancarella. E invece questa è secondo me un'operazione molto intelligente. Quando c'era Platini vestiva la maglia numero 10, però oggi si parla della 10 di Alessandro Del Piero. Ovvio che per Tevez non ci sono i presupposti di una carriera come quella di Alessandro Del Piero, perchè sappiamo che ha un contratto triennale, ha 29 anni e sta andando verso una carriera diversa. La Juve oggi per permettersi i top player con un calcio in crisi, ha lo Juventus Stadium che è un punto di forza, ma deve puntare molto sul marketing, molto sul merchandising. Un discorso è che Tevez indossi la 25, la 32, la 30 o la 48 e un discorso è che il tifoso vada a prendere la maglia numero 10, e la prenda originale. Tu paghi Tevez 5 milioni di euro e se già ne incassi 3 dalla vendita delle magliette ti sei pagato quasi metà cartellino proprio con questo sistema di merchandising. E' brutto dirlo, lo so: anche secondo me la 10 di Maradona, la 3 di Maldini, la 6 di Baresi, la 10 di Alessandro Del Piero, la 10 di Francesco Totti, devono essere conservate come un cimelio, ma oggi non è possibile. La Juventus ha fatto questo ragionamento e secondo me ha fatto bene, perchè così apre la strada anche a diversi calciatori: perchè se vogliamo i top player, oggi dobbiamo saperli anche mantenere". 

21:20 -  "MORATTI: TEVEZ? RINFORZO NOTEVOLE PER LA JUVE" - ''Su Tevez non c'e alcun rimpianto, perche' ha un ingaggio che non affronteremmo volentieri''. Lo ha detto Massimo Moratti, al termine del Cda dell'Inter. ''E' un grande acquisto, di carattere ed esperienza. Di imbattibile non c'e' nessuno, ma per la Juventus e' un rinforzo davvero notevole'', ha aggiunto il presidente dell'Inter, parlando dell'acquisto dell'attaccante argentino da parte del club bianconero.

21:00 - TEVEZ, PRESENTAZIONE NON E' APERTA AL PUBBLICO -  Secondo quanto riferito da Sky Sport, la presentazione di Carlitos Tevez, in programma allo Juventus Stadium domani pomeriggio, non sarà aperta al pubblico. I tifosi potranno comunque vedere l'Apache da fuori, quando arriverà allo stadio. 


20:50 - VIDEO - In fondo al post, troverete anche il video di Tevez sul balcone della sede della Juventus, con la maglia numero 10.

20:30 - TEVEZ, DOMANI PRESENTAZIONE ALLO JUVENTUS STADIUM - Domani pomeriggio - riporta Luca Marchetti su Sky Sport 24 - la presentazione ufficiale di Carlitos Tevez si svolgerà allo Juventus Stadium, davanti ai tifosi bianconeri. Atteso quindi un bagno di folla per l'attaccante argentino. 


20:07 - TEVEZ: "LA JUVE MI HA VOLUTO PIU' DEL MILAN" - Arrivano le prime parole di Carlitos Tevez da giocatore della Juventus, riportate da Sky Sport: "Sono molto contento di essere qui alla Juventus. E' una grande soddisfazione, tutto il resto lo dirò in conferenza". 
Ma sei a Torino perchè la Juve ha dimostrato di volerti più del Milan?
"Sì, è così, la Juventus mi ha voluto di più".


20:02 - TEVEZ HA LASCIATO LA SEDE DELLA JUVENTUS - Pochissimi secondi fa, Carlitos Tevez ha lasciato la sede della Juventus.  

19:58 -  TEVEZ A TORINO PER QUALCHE GIORNO - Carlitos Tevez dovrebbe trattenersi a Torino per qualche giorno. Prenderà contatto con la città e soprattutto cercherà casa.

19:44 - TEVEZ ANCORA IN SEDE. DOMANI VISITE MEDICHE E PRESENTAZIONE -  Carlitos Tevez si trova ancora all'interno della sede della Juventus. Le visite mediche sono state fissate per la giornata di domani. Sempre domani, nel pomeriggio, ci sarà la presentazione ufficiale dell'Apache. 

19:37 - GIUSTO ASSEGNARE LA 10 A TEVEZ? - Partecipate al sondaggio di Tuttojuve.com, votando in home page o CLICCANDO QUI  

19:27
- MANCA SOLO L'"AUTOGRAFO" DELL'APACHE - Gli aspetti contrattuali sono già stati definiti. Mancano ormai solo le firme: per Carlos Tevez è pronto un triennale da 5,5 milioni. Al City andranno 9 milioni di euro, più bonus (3 milioni).

19:15 - SUBITO LE VISITE? - Siamo in attesa di capire cosa prevede il programma. Vedremo se il giocatore si trasferirà all'Istituto di Medicina dello Sport per sostenere la prima parte delle visite o se sarà tutto rinviato a domani. 

19:08 - IN 300 PER CARLITOS - L'argentino è stato acclamato da circa 300 tifosi (sono aumentati col passare dei minuti). Poi è rientrato all'interno della sede. 

19:06 - TEVEZ SUL BALCONE CON LA MAGLIA NUMERO 10! - Pochi secondi fa, Carlitos Tevez si è affacciato sul balcone della sede della Juventus con una maglia bianconera numero 10! Quindi Carlitos Tevez eredita la maglia di Alessandro Del Piero. 

19:05 - TEVEZ FIRMA IN SERATA - In sede ci sono anche Agnelli e Marotta. Tevez - riferisce Sky Sport -  dovrebbe firmare il contratto nelle prossime ore. Da stasera, quindi, dovrebbe essere ufficialmente un giocatore della Juventus.  

18:55 - TEVEZ NELLA SEDE DELLA JUVE - Carlitos Tevez è arrivato da pochi minuti nella sede della Juventus di corso Galileo Ferraris, preceduto dal suo agente Kia Joorabchian. Lo hanno accolto circa 300 tifosi. In questo momento, l'attaccante argentino è all'interno della sede bianconera. Tra pochi minuti, Tevez dovrebbe affacciarsi dal balcone della palazzina di Corso Galfer 32 per salutare i suoi nuovi tifosi, che intanto gli stanno dedicando alcuni cori. 

18:50 - TEVEZ SI E' CAMBIATO - Tevez si è cambiato in albergo: pantalone tuta e maglietta. 

18:40 - TEVEZ HA LASCIATO L''HOTEL. TRA POCHI MINUTI SARA' IN SEDE - Carlitos Tevez è uscito poco fa dall'hotel che lo ospita nel cuore di Torino e si è diretto verso la sede della Juventus, in corso Galileo Ferraris. Qui, ad attenderlo, ci sono Agnelli e i dirigenti bianconeri. 

18:33 - VIDEO -  In fondo al post, il video dell'arrivo di Tevez a Malpensa, con le scene che vi abbiamo dettagliatamente raccontato nel corso del pomeriggio. 

18:24 - ORA LE VISITE MEDICHE? - Ancora non è chiaro se Tevez svolgerà già oggi la prima parte delle visite mediche. Ulteriori aggiornamenti a breve.

18:10 - I TIFOSI ASPETTANO L'APACHE - Circa duecento tifosi attendono ancora l'arrivo di Tevez sotto la palazzina di corso Galileo Ferraris 32.

18:00 - CARLITOS TEVEZ ARRIVATO A TORINO - Carlitos Tevez è arrivato a Torino. L'attaccante argentino non si è materializzato davanti alla sede della Juventus, dove ad attenderlo ci sono ancora  numerosi cronisti e tifosi, ma è stato accompagnato dall'auto della società bianconera in un hotel del centro cittadino, al Principi di Piemonte, in pieno centro. Più tardi dovrebbe trasferirsi in corso Galileo Ferraris, nella sede del club.

17:50 - TEVEZ STA ARRIVANDO - Carlitos Tevez, traffico permettendo, dovrebbe arrivare a breve. Lo attende anche il dg Marotta.

17:45 - MAROTTA: "CI VOLEVA QUESTO ENTUSIASMO" - Intercettato davanti alla sede della Juventus, il direttore generale bianconero, Beppe Marotta ha commentato telegraficamente la notizia della calorosa accoglienza riservata dai tifosi juventini a Carlitos Tevez, all'aeroporto di Malpensa: "Ci voleva tutto questo entusiasmo.  Farà bene al giocatore e a tutta la squadra. Tevez è stato davvero un bel colpo".

17:35 - MAGLIA ARGENTINA - Sotto la sede bianconera c'è anche un tifoso con la maglia della Nazionale argentina. 


17:28 - I TIFOSI SI STANNO RADUNANDO SOTTO LA SEDE JUVE - I tifosi della Juventus si stanno radunando sotto la sede della Juventus, dove attorno alle 18:00 dovrebbe arrivare Carlitos Tevez. 

 
 
 

Accordo con il City: Tevez è della Juve

Post n°7197 pubblicato il 25 Giugno 2013 da nadir63l
 

 

Mancano solo visite mediche e firma. Le cifre: 9 milioni più 3 di bonus, 5,5 milioni a stagione per il giocatore

Accordo con il City: Tevez è della Juve© LaPresse
TORINO - E' fatta. Beppe Marotta e Fabio Paratici tornano da Londra con Carlitos Tevez. Nel vero senso della parola, perché stanno cercando il giocatore per organizzare al più presto le visite mediche. Ormai, infatti, mancano solo quelle. L'accordo fra la Juventus e il City è stato raggiunto e l'agente del giocatore Kia Joorabchian, nei cui uffici si è conclusa la trattativa, aveva da tempo trovato un'intesa con la Juventus. Insomma, da stasera si può considerare Tevez un giocatore della Juventus.

La cifre trapelate nei primi febbrili minuti che sono seguiti alla fine della trattativa dovrebbero essere queste: al City vanno nove milioni di euro più tre di bonus a fine stagione (un bonus che - a quanto pare - non dovrebbe essere troppo difficile da raggiungere). Al giocatore viene fatto firmare un triennale da 5,5 milioni (anche questo con la possibilità di incrementare il jackpot con eventuali successi sportivo) con opzione per il quarto. Il ventinovenne argentino dovrebbe aggregarsi alla squadra di Antonio Conte (che ieri era a Torino ed è passato in sede nel pomeriggio) per il ritiro di Chatillon. Nell'edizione di domani di Tuttosport ulteriori dettagli sulla trattativa.

 

 
 
 

Perquisizioni Guardia di Finanzia anche in sedi Juve, Milan, Napoli e Lazio. Nel mirino attività di Mazzoni e Moggi jr.

Post n°7196 pubblicato il 25 Giugno 2013 da nadir63l
 

  

Gli uomini della Guardia di Finanza si trovano nelle sedi di 41 squadre di serie A, B e minori per acquisire documentazione relativa ai contratti tra i club, calciatori e procuratori. L'indagine e' condotta dalla Procura di Napoli. Sono stati acquisiti anche nelle sedi di Juventus, Milan, Napoli e Lazio i documenti relativi ai contratti tra club, calciatori e procuratori al centro dell'indagine della Guardia di Finanza. Lo si evince da una nota della Procura di Napoli.

Le perquisizioni vengono eseguite dal Nucleo di polizia tributaria di Napoli e dai reparti territoriali della Guardia di Finanza, con l'obiettivo di acquisire i contratti dei calciatori. L'indagine, secondo quanto si apprende, nasce un anno fa dopo che gli uomini delle Fiamme Gialle acquisirono i contratti tra calciatori e procuratori nella sede del Napoli.

I contratti acquisiti oggi dalla Guardia di Finanza nelle sedi di 41 società di calcio si riferiscono in particolare a rapporti, come specifica una nota della Procura di Napoli, fra club e calciatori rappresentati dai procuratori sportivi Alejandro Mazzoni e Alessandro Moggi. L'inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Melillo e dai pm Ardituro, Capuano, Ranieri e De Simone.

L'elenco delle società nelle cui sedi hanno operato i finanzieri comprende anche Parma, Pescara, Palermo, Atalanta, Juve Stabia, Benevento, Genoa, Catania, Spezia, Piacenza, Livorno, Bari, Vicenza, Siena, Reggina, Chievo, Cesena, Grosseto, Gubbio, Lecce, Ternana, Sampdoria, Triestina, Fiorentina, Portogruaro, Brescia, Mantova, Torino e Albinoleffe. L'inchiesta, si evince dalla comunicazione della Procura, riguarda anche alcune società straniere di cui non sono stati resi noti i nomi

 
 
 

Miccoli intercettato: avrebbe insultato Falcone

Post n°7195 pubblicato il 22 Giugno 2013 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Al centro dell'attenzione dei magistrati per presunti rapporti con alcuni boss della mafia, Fabrizio Miccoli rischia un clamore mediatico ancora maggiore per alcune frasi intercettate, che avrebbe pronunciato all'indirizzo di Giovanni Falcone. Secondo quanto riportato da "La Repubblica" infatti, parlando con il figlio del boss Lauricella, l'ex attaccante di Lecce, Juventus e Palermo avrebbe pronunciato una battuta offensiva nei confronti del giudice assassinato a Capaci: "Vediamoci davanti all'albero di quel fango di Falcone".

 
 
 

Juve-City, non solo Tevez. C'è anche Kolarov

Post n°7194 pubblicato il 20 Giugno 2013 da nadir63l
 

Il difensore serbo entra nella scuderia di Bozzo: si apre la sfida con l’Inter

Juve-City, non solo Tevez. C'è anche Kolarov© REUTERS/SERGIO PEREZ
TORINO - Secondo diversi operatori di mercato questa potrebbe configurarsi come una svolta determinante per l’approdo di Tevez a Torino. La Juventus sta infatti valutando di condurre un doppio assalto nei confronti del Manchester City: l’Apache più Kolarov, eclettico esterno difensivo di spinta, già nel mirino dei bianconeri nelle scorse stagioni. I Citizens lo hanno messo sul mercato, al termine di una stagione in cui lo stantuffo serbo ha vissuto situazioni alterne (titolare, poi panchinaro, poi di nuovo titolare). Il suo contratto è in scadenza già nel 2015, di conseguenza il club inglese non potrà accampare richieste esagerate: si ragiona su cifre ampiamente sotto il tetto dei 15 milioni. Che la Juventus stia cercando un esterno di difesa, oltre all’eclettico centrale Ogbonna, è sotto gli occhi di tutti.

SUBITO O IN DUE TEMPI - E’ del tutto evidente che una aggressione strategica dell’argomento Tevez da parte del club bianconero con allegata anche la possibilità di tradurre in realtà l’ingaggio di Kolarov (eventualmente pure in un secondo tempo, attraverso un patto d’onore) potrebbe rivelarsi un punto a favore della Juventus, nel duello con il Milan per l’attaccante. Anche perché i rossoneri, come i bianconeri, hanno sostanzialmente trovato un accordo con Tevez, quanto al possibile nuovo contratto in Italia. Davvero dirimenti, a questo punto, dovrebbero rivelarsi le trattative che i due club porteranno avanti con la società inglese. Che poi il City sarebbe felice di realizzare in un colpo solo una doppia uscita (Tevez più Kolarov) è un altro dato di fatto: in ballo come minimo una ventina di milioni di euro. Una svolta nella svolta potrebbe poi essere disegnata anche dal cambio di procura di Kolarov, notizia attorno alla quale si è fatto un gran parlare nella giornata di ieri (anche se nei corridoi del mercato c’è chi sostiene che l’agente Sergio Berti possa ancora rivendicare dei diritti sull’ex laziale). L’avvocato Giuseppe Bozzo ha aggiunto nella sua già prestigiosa scuderia l’esterno serbo, su cui però non si staglia soltanto l’interesse della Juventus. E’ infatti già cominciato, nei fatti, un altro derby fra Milano e Torino, sempre con sponda a Manchester: Kolarov interessa (e molto) anche all’Inter.

 
 
 

#giornalistaballerino

Post n°7193 pubblicato il 20 Giugno 2013 da nadir63l
 

 

zazzaroni.jpg

 

di E. Loffredo

 

Twitter a volte è come i bambini: dà voce dell'incoscienza. Capita infatti che nel pieno della smania di protagonismo di molti personaggi noti il social network diventi il luogo per inopportune esternazioni d'istinto. Uno dei tanti è tale Ivan Zazzaroni, noto più per pretese da ballerino che per il suo primo lavoro (giornalista).

Prima tweetta: «Giaccherini: “Io al Maracanà, non riesco a crederci” . Non dirlo a noi... » (14 giugno). Poi dal suo blog precisa che “non voleva esser offensivo”, non perde però l'occasione di aggiungere che «Moltissimi italiani ce l’hanno con Giaccherini. Solo gli juventini (una dozzina di milioni), per questione di maglia, i compagni e qualche allenatore lo difendono. Senza troppa convinzione, peraltro... Dicono: ha un grande pregio, la duttilità ... Credo che proprio la duttilità possa diventare il suo limite...Trovo però che insistendo a lungo possa addirittura nuocergli». Già che c'è ne approfitta per occuparsi anche di un altro giocatore bianconero: «PS. Attenzione anche alla riconversione di Marchisio, un fantastico interno che non può fare il trequarti e che da trequarti rischia di perdere la Juve, non solo per colpa di Pogba». Pare di capire che il non voler essere offensivo lo abbia messo solo nel titolo, per il resto non ha fatto altro rincarare la dose.

Ok Zazzaroni, Le possiamo confermare che ci sta abbastanza antipatico. Senza offesa si intende. Ci permetta infine di approfittare di questa occasione per farLe gli auguri per i trent'anni di professione: «Oggi compio 30 anni da giornalista professionista. E come me anche @PaoloCond , credo: l'esame insieme. Altri 30 e smettiamo» (16 giugno) . E pensare che in tre decenni ci potrebbero stare tante cose buone... Vabbè, magari nel 2043 gli altri “trenta” (o “sessanta”) li scriverà in italiano e non in cifre.

http://www.giulemani...lio.asp?id=3041

 
 
 

La Juve risponde a Lotito: «Offensivo e bugiardo»

Post n°7192 pubblicato il 14 Giugno 2013 da nadir63l
 

La nota della società dopo le accuse del presidente della Lazio in merito alla prossima finale di Supercoppa italiana

La Juve risponde a Lotito: «Offensivo e bugiardo»© LaPresse
TORINO - Prima le accuse del presidente della Lazio Lotito (LEGGI QUI) poi la risposta della Juve. La finale di Supercoppa italiana è già cominciata: "Fin dalla conquista della Coppa Italia in data 26 maggio, il Consigliere Federale e Presidente della S.S.Lazio, Claudio Lotito si è abbandonato ad affermazioni che sono progressivamente diventate offensive, inaccettabili e spesso contrarie al vero. Egli ignora evidentemente che la conquista di tale trofeo fa sorgere in capo alla S.S.Lazio il diritto a disputare la Supercoppa -dice il comunicato della Juve- ma non il diritto ad incassare una somma garantita. Juventus Football Club ha sempre rispettato i regolamenti e le decisioni della Lega Calcio ed ha manifestato a quest'ultima, tramite lettera agli atti, datata 8 marzo 2013, la propria indisponibilità a disputare la gara di Supercoppa all'estero. Nelle successive Assemblee il tema della Supercoppa è spesso stato all'ordine del giorno ma non è mai stato discusso né tantomeno è stata assunta alcuna delibera al riguardo. Per mesi gli organi della Lega Calcio hanno ignorato la sopra citata posizione della Juventus e da qualche giorno stanno tollerando comportamenti e parole inaccettabili per la vita associativa, oltre che lesivi per la Società".

 
 
 

La strana empatia di Cobolli Gigli

Post n°7191 pubblicato il 13 Giugno 2013 da nadir63l
 

 

cobolligigli.jpg

di F.Filippin

Ci sono alcuni personaggi nella centenaria storia Juventina (pochi per fortuna) che ogni buon tifoso dimenticherebbe volentieri.
Con riferimento ad uno di questi, in particolare, la cosa non sarebbe neppure troppo difficile, visto che lo lega alla Juventus il nostro periodo più buio, se non fosse che il personaggio in questione fa di tutto periodicamente per ricordarci di lui.
Mi riferisco a Giovanni Cobolli Gigli, colui che occupò la carica di Presidente fino 2009, quando venne sostituito da quel Blanc capace di accorpare (non si sa bene perchè) tutte le cariche dirigenziali a sè, con i risultati ben noti.

Pur essendo da tempo ormai fuori dal calcio, Cobolli Gigli non manca mai di illustrarci su quella che, secondo lui, dovrebbe essere la conduzione della società, sulle mosse di mercato o i rapporti con i principali rivali.
Le sue ultime perle di saggezza, riguardano la questione Jovetic.
Queste le sue parole, riferite a Diego Della Valle: "Quando ero presidente della Juventus però i rapporti erano buoni. C´era sfottò, ma non ho mai sentito questo astio forte. Ricordo che Della Valle radunò il sottoscritto vicino ad Andrea e lui accanto ad Elkann per vedere insieme la partita. Ora non so cosa sia successo, forse dipende dal carattere di Andrea Agnelli".

Tralasciando ogni commento sul quadretto Elkann, Cobolli Gigli e i fratelli Della Valle allo stadio e sul fatto che non ci fosse "astio forte" (conseguenza dell'"operazione simpatia" da bravi perdenti?), sui buoni rapporti, con una battuta, verrebbe da dire che la cosa non ci stupisce.
Cobolli era, infatti, presidente all'epoca della trattativa per l'acquisto di Felipe Melo dai viola: trattativa che in realtà non ci fu perchè il giocatore fu pagato, come richiesto, 25 milioni di euro in contanti, senza batter ciglio, e le conseguenze le paghiamo ancora.

Si può non avere un buon rapporto con chi ti finanzia la società in questo modo? No di certo.
Siamo sicuri che anche Andrea Agnelli diventerebbe subito molto simpatico ai Della Valle se si presentasse con i 30 milioni cash richiesti per Jovetic

http://www.giulemani...lio.asp?id=3028

 

 
 
 

Il punto su Ogbonna: lui attende solo la Juve

Post n°7190 pubblicato il 13 Giugno 2013 da nadir63l
 

Si ragiona sul conguaglio economico e sulle contropartite: potrebbe spuntare anche Sorensen

Il punto su Ogbonna: lui attende solo la Juve© Foto Pegaso
TORINO. Spesso nel mercato, al netto delle tentazioni del Dio denaro, contano pure le sensazioni che si tramutano in convinzioni. Quelle che la Juventus sta maturando ora dopo ora sul 25enne Angelo Ogbonna rischiano di rivelarsi determinanti. Perché il summit di due giorni fa nel milanese corso Magenta - che a breve sarà seguito da un altro incontro, probabilmente decisivo - avrà pure scontentato chi avrebbe voluto chiudere l’intesa, però la volontà del calciatore resta dirimente: c’è la Juve nel futuro del granata, c’è il bianco che abbraccia il nero nel suo destino. Al netto di eventuali inserimenti di Milan e Napoli, ai quali l’Angelo azzurro piace, il club campione d’Italia non dovrebbe rischiare nulla.

ACCORDI E DISACCORDI È la storia delle schermaglie che, soprattutto in Italia, colorano il variegato mondo del calciomercato di un mare di chiacchiere. Già, quelle parole che servono magari a sceneggiare un’attesa snervante. Così, nel tentativo di reinterpretare quanto accaduto l’altra sera nella sede della Cairo Communication, l’amministratore delegato bianconero Beppe Marotta e il direttore sportivo Fabio Paratici avevano sì il volto tirato dalle 4 ore di incontro con la controparte rappresentata dal presidente del Toro, Urbano Cairo , e dal ds Gianluca Petrachi . Però in seno al club di corso Galileo Ferraris il tasso di ottimismo non ha subito scossoni: magari non ci si esalta nella certezza assoluta che Ogbonna sbarchi alla Juve, però la fiducia è certificata anche dai numeri. Col giocatore, infatti, è già nella storia l’accordo per un contratto quinquennale a 1,8 milioni netti a stagione, una cifra due volte e mezzo superiore rispetto a quanto guadagnato con indosso la casacca granata. E poi tutto quel gioco di rimandi tra richiesta economica e conseguente proposta, tra i 18 milioni della domanda che poi Cairo ha aumentato a 20, in risposta alla strategia di Marotta che da 12 milioni è sceso a 10 senza contropartite tecniche, appartiene alle discussioni tradizionali del mercato. Se non fosse che in ballo non c’è un affare qualunque, ma quello di un calciatore svezzato al Toro dove approdò a 14 anni e che ora sta per metter su casa sulla sponda bianconera del Po. Però la piazza granata, a sensazione, non pare aver voglia di strapparsi le vesti in vista di un trasferimento che sta nella logica delle cose.

CHIUSURE E SPIRAGLI Anche il discorso relativo alle contropartite troverà una sua conclusione. Cairo ha sciorinato tanti nomi a lui graditi, dal Luca Marrone gradito alla Fiorentina a quel Manolo Gabbiadini la cui comproprietà fra Atalanta e Juve sarà rinnovata ma con i bergamaschi che insistono sulla voglia di non rafforzare una rivale diretta. E al netto dei discorsi imbastiti sul ghanese Richmond Boakye (che il Sassuolo intende trattenere) e su Ciro Immobile (a metà fra i bianconeri e il Genoa: lui sarà granata di sicuro), una buona fetta del discorso ha riguardato le contropartite sul fianco mancino. Ma Reto Ziegler e Paolo De Ceglie hanno ingaggi non compatibili con gli standard granata: di più, il valdostano nutre qualche dubbio sull’opportunità di un simile trasferimento. Per Frederik Sorensen , altro elemento tirato in ballo nell’ affaire Ogbonna, Juve e Bologna lavorano per evitare il caos delle buste. E chissà che sul danese non si possa aprire uno spiraglio.

 
 
 

Deadline Jovetic - La Fiorentina pone i termini: o il montenegrino viene venduto entro il 30 luglio, o va in ritiro

Post n°7189 pubblicato il 12 Giugno 2013 da nadir63l
 

Dettati i tempi.
© foto di Federico De Luca

Continua il pugno duro della Fiorentina nei confronti di Stevan Jovetic. Dopo la multa dei giorni scorsi, causa intervista alla Gazzetta dello Sport in cui il montenegrino, senza il permesso della società, ha di fatto dato addio ai colori viola dando gradimento alla destinazione Juventus, il club toscano ha messo una deadline per la vendita del giocatore. Secondo calciomercato.com, Jovetic potrà trattare fino al 30 luglio con i migliori offerenti. Da quel momento dovrà aggregarsi, in caso di non cessione, alla seconda parte del ritiro fiorentina in Trentino a Moena. Chi vuole Jojo dovrà dunque fare in fretta.

 
 
 

Criscitiello: "Higuain e Jovetic le priorità, Gabbiadini è pronto per la Juve"

Post n°7188 pubblicato il 10 Giugno 2013 da nadir63l
 

© foto di TuttoMercatoWeb.com

Su tuttomercatoweb.com, Michele Criscitiello analizza le mosse del mercato bianconero, concentrandosi in particolare sul reparto avanzato: "Prende forma l'attacco della Juventus - si legge nell'editoriale di TMW. A Madrid, Marotta è stato chiaro: "Per Higuain ci siamo ma il Real deve attendere la scelta del nuovo allenatore". L'argentino è la priorità dell'attacco di Conte, così come lo è Jovetic. Sembriamo monotoni ma la strategia è chiara. Poi ci sono i piani B, C e D ma quello A è stato stabilito nel famoso summit con Conte. Higuain-Jovetic-Llorente-Giovinco (forse) e uno tra Matri e Quagliarella. Resta chi ha meno offerta dal mercato. Un consiglio a Marotta: venda sia Matri che Quagliarella, incassi circa 18 milioni di euro, in due, e riscatti per intero Manolo Gabbiadini (attualmente a metà con l'Atalanta) puntando su di lui".
Dopo la partita di sabato sera, in cui il giocatore dell'Under 21 ha realizzato una doppietta, Criscitiello aggiunge: "Su Gabbiadini non siamo attratti dai due gol dell'altra sera in azzurro. Siamo del partito di Manolo da due anni, la scorsa estate a Castiglioncello nella Top 11 di Tmw inserimmo proprio lui. Il suo agente, Silvio Pagliari, ha fatto un gran lavoro col ragazzo e dopo un anno di Bologna è pronto per la Juventus; starà a lui, poi, farsi trovare pronto ma con Conte può crescere tantissimo. Una cosa è certa: il rapporto con Colantuono è sotto lo zero. Non ci sono le basi per un ritorno a Bergamo, nonostante Marino lo stimi tantissimo".

 
 
 

Supercoppa: incompetenza e confusione

Post n°7187 pubblicato il 06 Giugno 2013 da nadir63l
 

 

lega(0).jpg

 

di L. Burzio

Che pasticcio! Quando non si ha intenzione di rispettare le regole, si favoriscono confusione e scontento e di conseguenza inutili polemiche, spesso create ad arte per riempire bocche e pagine, in assenza del calcio giocato.
La Juventus Campione d'Italia e la Lazio vincitrice dell'ultima Coppa Italia si contenderanno la Supercoppa Italiana tra poco più di due mesi. Stando alle regole, la partita si dovrebbe giocare a Torino, in casa dei detentori dello scudetto, ma siamo in Italia e come al solito niente si può dare per scontato.

L'anno scorso, la sfida si disputò a Pechino: l’idea era di pubblicizzare il calcio made in Italy anche in estremo oriente, ma il risultato fu l’ennesima brutta figura, con la squadra sconfitta che disertava la premiazione finale. Nonostante tutto, la capitale cinese accoglierebbe volentieri l'evento nel suo stadio, proponendo addirittura 3 milioni di euro che verrebbero divisi dalle due società. Questione di soldi e sponsor, quindi, e la Lazio sarebbe ben contenta di andare in Cina, ma la Juventus, che ha diritto di veto, non sembra intenzionata ad una lunga trasferta e pare propendere per una destinazione italiana.
Il buon senso ed il rispetto delle regole farebbero pensare allo Juventus Stadium, ma stando a quanto si legge sui giornali la Juventus potrebbe assecondare la volontà laziale e scegliere i più capienti stadi di Milano o addirittura di Roma, Si creerebbe in questo modo una situazione assurda, con la squadra Campione d'Italia costretta a giocare la Supercoppa in casa degli avversari.

La confusione che ormai regna sovrana ha creato altre strane e bizzarre ipotesi, come Dubai o addirittura gli USA, rinviando di due settimane l’incontro, al 24 Agosto, con Juventus e Lazio che sarebbero costrette a rimandare il debutto in campionato, creando di conseguenza un pasticcio anche nel calendario della Serie A, alla faccia dei numerosi impegni che vedranno impegnate entrambe le squadre nella prossima stagione.

L'accordo sembra ancora molto lontano e nel frattempo Lotito e Agnelli si stuzzicano a vicenda da buoni litiganti: un film già visto l’anno scorso, quando era De Laurentiis a pretendere di imporre le proprie scelte e andò a finire come tutti ricordiamo. Le regole ci sono e sono chiare, ma in Italia si trova sempre il modo di far polemica. Non solo c'è l'intenzione di non rispettare le norme, ma non si fa nemmeno nulla per cambiarle nei tempi giusti, tant'è che siamo ad inizio giugno ed ancora non si sa quando e dove si giocherà la Supercoppa Italiana.
Maledetta incompetenza!

http://www.giulemani...lio.asp?id=3012

 
 
 

Tuttosport, le parole di Marchisio: "Non voglio lasciare la Juve"

Post n°7186 pubblicato il 03 Giugno 2013 da nadir63l
 

© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Volontà netta, precisa. Claudio Marchisio non ha nessun dubbio, desidera restare alla Juventus, continuare a indossare quella maglia bianconera che rappresenta una seconda pelle. Sull'edizione odierna di "Tuttosport" si possono leggere quelle parole che lo stesso centrocampista ha lasciato filtrare: "Io voglio restare alla Juventus, continuando a lottare e vincere per la società nella quale sono cresciuto".

 
 
 

Il Fireplay della Gazzetta

Post n°7185 pubblicato il 01 Giugno 2013 da nadir63l
 

 

 

di E. Loffredo

 

Ho appena finito di leggere la excusatio non petita che La Gazzetta dello Sport ha pubblicato a replica delle dichiarazioni di un pentito di camorra, Armando De Rosa, il quale racconta di un Balotelli “spacciatore per gioco” durante la arcinota visita di superMario a Scampia. Accusatio manifesta di certa linea editoriale?

Il dispiegamento delle migliori energie redazionali del quotidiano rosa mi ha fatto pensare (e ripensare) a quanto corretti e garantisti sappiano essere all'occorrenza i giornalisti italiani. Questo è fireplay! «Non è un errore di scrittura della parola fair. “Fireplay” contiene “fire” (fuoco), è un neologismo splendido. Significa: “voi accendete i fuochi a comando, vi servite del vostro ruolo per orientare e guadagnare” . Poi la verità è fatto eventuale

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=3006

 

 
 
 

     

 

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