LA NUOVA CASA BIANCONERA
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«Il vantaggio di dodici punti, che a fine campionato diventerà di quindici, non può essere frutto di null’altro che non il fatto che eravamo più forti. Una grande squadra che quella sera, il 12 febbraio 2006, di fatto si portò a casa il ventinovesimo scudetto. La medaglia ce l’ho ancora casa. E non la restituisco. »
Alessandro Del Piero
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Messaggi di Settembre 2013
Da oggi a Vinovo Conte comincia a preparare la partita di Champions, da vincere a tutti i costi: a parte i dubbi su Tevez, si va verso la formazione tipo Tenuto conto dell’orgoglio che anima l’allenatore, i suoi giocatori e non ultimo la società, non si può comunque pensare a una Juventus al risparmio contro i turchi © LaPresse TORINO - Un gol di Paul Pogba nel derby ha consentito alla Juventus di mantenersi ai piani alti della classifica. La serie A è un torneo lungo, e alla luce del percorso fin qui intrapreso i bianconeri possono prepararsi con relativa tranquillità all’appuntamento di domenica sera contro il Milan. Differente è invece la logica della Champions League, competizione nella quale un altro passo falso potrà essere pagato a carissimo prezzo. Anche perché la regina del girone è quest’anno il Real Madrid, squadra superiore a quel Chelsea contro cui, un anno fa, i ragazzi di Antonio Conte ottennero quattro punti su sei. Per questo la gara di mercoledì contro il Galatasaray (20.45 allo Stadium) assume un’importanza centrale. Tanto che i bianconeri torneranno fin da oggi a Vinovo per prepararsi all’appuntamento. Perché se un paio di battute d’arresto in campionato possono essere ammortizzate, in Europa la Juventus non può più sbagliare. Non approfittare della confusione determinatasi a Istanbul, con la squadra in bilico dopo il benservito a Fatih Terim , potrebbe risultare ferale. I bianconeri, reduci dall’1-1 di Copenaghen, non hanno infatti alcuna riserva alla quale attingere in caso di ulteriore magro bottino conquistato. ORGOGLIO - Questa volta il turnover di Conte, considerato il peso della partita, dovrebbe procedere in una sola direzione: sacrificare chi è meno in forma per dare spazio ai giocatori che il tecnico bianconero ritiene più pimpanti. Conte non perde occasione per ribadire che l’obiettivo prioritario della stagione è la conferma in Italia, e che l’esperienza europea va vissuta con la dovuta consapevolezza di pregi e difetti dell’organico. |
di E. Loffredo
Chi ha visto Torino-Juventus di ieri? Episodi volendo ce ne sarebbero, dalle mancate espulsioni ad un paio di calciatori granata, ad un rigore per fallo su Vidal che come al solito viene negato, alla trattenuta su Tevez in occasione del gol di Pogba e, episodio fatto notare da pochi persino tra i tifosi juventini, anche l'azione di rimessa che il Torino stava impostando non curandosi di due calciatori bianconeri a terra.
Si preferisce invece reclamare su un presunto fuorigioco di Tevez proprio in occasione del gol. Nel pieno della mia qualifica di tifoso mi prendo la faccia tosta di sostenere che il fuorigioco non ci fosse. Principalmente perché è indiscutibile il contatto fisico tra attaccante e difensore che non lascia luce tra i due e poi soprattutto perché considerando la repentinità dell'azione incriminata "nel dubbio si lascia sempre correre".
Degli episodi ricordati sopra sulle prime pagine cartacee e nelle pagine web viene dato risalto solo al presunto (molto presunto) fuorigioco di Tevez nell'azione del gol bianconero. Ai signori «parzialmente liberi» non importa sondare tutta la realtà dei fatti. Loro non devono fare informazione, ma solo orientare. Loro della verità e della correttezza intellettuale se ne fregano . Non solo abbracciano l'unica lettura apertamente antijuventina, ma si permettono anche di fare la morale, dimenticandosi il gesto antisportivo di chi vuole approfittare di due avversari a terra e sorvolando sulla compostezza di Vidal che di fronte alla mancata concessione del rigore si alza senza protestare, accettando con fair play l'evidente errore arbitrale.
http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=3199
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Carlos Tevez come sul campo, risponde anche a mezzo Twitter a difesa dei soliti attacchi mediatici faziosi. Ecco il suo tweet condito da foto che valgono più di mille parole: "Nosotros siempre ganamos con ayuda por eso estoy así y amarilla para el q casi me rompe el tobillo!!!" "Noi sempre vinciamo con un aiuto è per quello che adesso sto così.. e solo giallo per quello che quasi mi rompe la caviglia" |
In Italia possono farci male solo su calcio piazzato o ripartenza. Buffon non si è sporcato i guanti. Giovinco-Tevez ok. Pogba può fare i tre ruoli" Antonio Conte sta rispondendo alle domande dei cronisti nella conferenza post-gara. Tuttojuve.com sta trascrivendo integralmente e in tempo reale le sue dichiarazioni: Qual è la chiave di lettura della partita di oggi? La Juve ha tenuto in mano la partita per 85 minuti, salvo gli ultimi 5 in cui è stata un po' in affanno. Avevate paura di non portare a casa la vittoria? Poi volevo sapere quel conciliabolo tra le e Mazzoleni al 38' del primo tempo. Perchè ha messo Pogba in mezzo all'inizio della partita? Oggi c'era poca facilità ad andare alla conclusione. Soltanto merito dell'atteggiamento tattico del Torino o si poteva fare qualcosa di meglio. Sono mancati i rimorchi di Vidal e Marchisio sulla palla che Tevez controllava. Hai giocato con due attaccanti piccolissimi. Non succede spesso di giocare con due attaccanti sotto l'1.70. Pensi che in Europa potrete trarne vantaggi visto che difficilmente Galatasaray e le altre squadre si comporteranno così? |
PARTENZA AGGRESSIVA- i bianconeri iniziano come si deve, subito tiro di Chiellini e corner. La gara ha un ottimo ritmo, le compagini non si risparmiano. I granata sono molto aggressivi ma anche carini dal punto di vista nervoso. Il Toro infatti fa sentire gli zoccoli sulle spalle della zebra. La gara la fa la Juve, il Toro gioca di ripartenza, bisogna fare attenzione alle azioni di rimessa, Immobile infatti provoca il primo giallo per Marchisio che ferma l'ex zebrato. La gara e' molto aperta, gli uomini di Conte non trovano spazio e quelli di Ventura sono bravi a ripartire. Dopo un primo quarto d'ora la precisione cala e sono troppe quelle perse dai campioni d'Italia. Una buona occasione l'avrebbe Tevez, ma il suo passaggio per Giovinco e' troppo alto. Bruttissimo il fallo di Immobile su Tevez, era da arancione. Mazzoleni tutela il gioco duro del Torino. Le squadre ritornano con Masiello in campo. Appena rientrato in campo ci prova subito a Tevez, palla alta. Il copione non cambia, gioco Juve e ripartenze granata. I bianconeri non devono sbagliare nulla per ne ogni pallone perso può essere letale. Doppia occasione dopo cinque minuti: bellissima azione Giovinco, Marchisio, Tevez, Giovinco però tira su Padelli. Era un grande occasione. POLPONE! Dopo otto minuti la Juve passa. Nel corner di Giovinco, Bonucci di testa. Tevez corregge sulla traversa e Pogba e' lesto a ribadire in gol. Sul flipper Tevez era in leggera posizione di fuorigioco, era da annullare. I bianconeri sono stati fortunati. Il pallino del gioco resta sempre agli uomini di Conte con i granata che continuano a giocare solo di ripartenza. La Juve merita il vantaggio e va vicina al gol ancora con Tevez e Chiellini. Conte toglie Asamoah e mette Padoin. I granata alzano il baricentro nel finale. Conte toglie Giovinco e mette Vucinic, la partita la fa sempre la squadra a strisce con Cerci che cerca il rigore in modo plateale. Bellissime trame della Juventus e Padelli fa il paratone su Vucinic, i bianconeri meriterebbero il raddoppio. Ventura le prova tutte. Assalto finale dei granata. Entra anche Quagliarella al posto di un esausto Tevez, giocatore universale, autore di un'altra buona gara. |
Scelte? Non do vantaggi a nessuno. Ecco perchè Vucinic non stava giocando..." WWW.TUTTOJUVE.COM Al Media Center di Vinovo si è tenuta stamane la conferenza stampa pre-derby di Antonio Conte. Come sempre, TuttoJuve.com vi ha riportato integralmente e in tempo reale le dichiarazioni del tecnico bianconero: - Antonio Conte sta per entrare in sala stampa. Marchisio ha detto: "Dovremmo affrontare subito le partite con grande rabbia". Vuol dire che anche all'interno della squadra c'è questa sensazione di dover cambiare un po' rotta. Questo derby e le parole che tu hai detto, possono aiutare in questo senso? Su chi pensi di puntare? Se dovessi prevedere il tuo uomo decisivo, su chi punteresti? Il Toro farà una partita diversa da Chievo e Verona. Il Toro è una squadra che gioca. Questa è una cosa che può farle piacere e la lascia più tranquillo? Poi se ha già deciso chi giocherà accanto a Tevez. Come è stata la tua settimana pre-derby? Qualche amico granata ti ha detto qualcosa particolare? Mi dicono che tua moglie avesse simpatie granata... A centrocampo Pirlo potrebbe riposare? In attacco può essere l'ora di Giovinco? Come sta Vucinic? E' un po' che lo vediamo fuori dal campo, fuori anche dalle turnazioni. E' un problema tecnico o fisico? |
di P. Cicconofri
“Per carità di Dio, che non si favorisca la Juve”: il motto di Carraro è sempre di moda nel campionato italiano. L’istruzione che a suo tempo il presidente della Figc impartiva ai designatori ha lasciato strascichi anche nell’attuale gestione degli arbitri. Vittima della fatal punizione sarà l’assistente Preti che subirà un lungo stop a causa dell’errore pro-juve nella partita con il Chievo. Ad annunciarlo in pompa magna è la Gazzetta dello Sport che nell’edizione odierna dedica spazio all’argomento. Scrive il giornale rosa “Carriera che fino a pochi mesi fa era in rampa di lancio… Poi la svista in Juve- Inter (convalidato il gol di Vidal nonostante Asamoah, autore dell’assist fosse in netto fuorigioco) e un primo stop lungo. Il peggio sembrava superato, l’avvio in questa stagione molto promettente. Tutto spazzato via in un secondo. Il designatore Stefano Braschi ha poco margine: l’errore è talmente evidente da non avere paracadute”. Come vedete, la storia di chi sbaglia a favore della Juve è sempre la stessa: lunghi stop, carriera a rischio e pubblico ludibrio. La Gazzetta dello sport è da due giorni che ricorda incessantemente che Preti ha sbagliato due volte a favore della Juventus adombrando sospetti. Un modo di condizionare il lettore che abbiamo imparato a conoscere bene, con le stesse modalità e le stesse finalità di sempre. Cari arbitri, siete avvisati: non fate l’errore di fischiare pro-Juve. Nel dubbio non favoritela. Il messaggio forte e chiaro è arrivato, cercate di seguirlo se non volete finire in anticipo la vostra carriera...
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L'argentino è pronto a segnare ancora e viaggia verso una maglia da titolare. Dubbio a centrocampo, anche se il francese sembra favorito. Momentaccio Buffon © REUTERS/GIORGIO PEROTTINO TORINO - Formazione tipo o quasi. La Juve si presenta nel derby senza fare calcoli in ottica Champions League. Sembra così a due giorni dalla sfida contro il Torino. Buffon sta passando un momentaccio: il gol di Thereau e quella palla regalata a Paloschi fanno suonare un piccolo campanello d'allarme. Adesso ha la chance di scacciare i fantasmi. Bonucci è l'uomo più in forma della difesa, Barzagli non è al top per il solito fastidio al tendine. Pirlo resta il faro del gioco bianconero, anche se ultimamente tende a strafare. Vidal non si tocca, mentre Marchisio insidia Pogba per un posto nell'undici titolare. Apposto psicologicamente e fisicamente Lichtsteiner-Asamoah. Tevez, inutile dirlo, è il fuoriclasse lì davanti, come compagno di reparto è in vantaggio Vucinic, anche se alle spalle del montenegrino Quagliarella sta vivendo un magic moment. |
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di G. Fiorito Le motivazioni che avrebbero spinto Paolillo a una tale proposta, invero accolta come demenziale nei primi commenti a caldo letti sul web, non sono da ricercarsi in una bevuta di consolazione per la sopravvenuta comproprietà di minoranza da parte dell’Inter con il magnate indonesiano Thohir, né a un’ubriacatura sia pure virtuale per le sette pappine rifilate al povero Sassuolo, ma deriverebbero da un’analisi della crisi che attanaglia ormai tutti i settori della vita italiana. Paolillo, a conforto della sua tesi strampalata, vista la rivalità che vige ben radicata tra le tifoserie protagoniste del derby stramilanese, suona un ritornello conosciuto nel mondo della finanza, nel quale in tema di fusioni si ragiona tutti i giorni e invoca lo spauracchio della perdita di competitività. Insomma, sostiene, è meglio avere due ciofeghe di squadra in una città o unire le forze e ricrearne una sola ma all’altezza della situazione? Peccato che nella testa dei tifosi non passino gli stessi numeri che albergano nei resoconti degli industriali e dei banchieri, tradizionalmente avvezzi a ragionare solo di quattrini. Le uniche cifre che fanno gola ai tifosi sono quelle dei punti in classifica, quelle trascritte sulle maglie dei loro beniamini, tutt’al più quelle che descrivono gli schemi praticati in campo e che con un certo sforzo la gran parte di noi fatica non poco a ricondurre a 10 + 1 , il portiere. Soprattutto in un momento agonistico e tecnico nel quale a essere privilegiato è il centrocampo, che va allargandosi a dismisura e così diventiamo pazzi tra i 3 5 2, i 4 3 3, i 3 5 1 1 et similia. Nel suo sogno paranormale, Paolillo ha già scelto i colori della maglia della neo squadra che non si capisce se secondo i regolamenti potrebbe già trovarsi in serie A o ripartire dai campionati minori, senza privilegiare nessuno, con una semplice somma che accosterebbe il nero, il blu e il rosso, come pare che sia stato già fatto per un’amichevole. A parte che una simile trovata di Paolillo è ormai obsoleta, poiché è già subentrato Thohir, ma ammesso e non concesso che all’indonesiano stesse bene accasarsi oltre che con Moratti pure con Galliani e la sua proprietà, c’è qualcosa che dovrebbe sapere. Una tale società di calcio potrebbe contare non solo sui numerosi e notevoli successi conseguiti sul campo e a tavolino, ma anche su alcune specialità manageriali di casa a Milano. Si va dalla falsificazione dei passaporti ai bilanci truccati ma prescritti prima in sede di giustizia ordinaria e poi sportiva. In entrambi i casi per i meriti (che hanno fatto storcere il naso in sede europea a causa dei privilegi derivati ad personam) del presidente del Milan e dei suoi governi, ma anche per gli adattamenti del CGS. Il pezzo forte consiste tuttavia nelle intercettazioni telefoniche e nella realizzazione di dossier illegali atti a rovinare la concorrenza, cioè nello spionaggio industriale. Negli anni passati l’Inter si affidava a un socio che assai casualmente si ritrovava ad essere anche sponsor come Pirelli e presidente della Telecom. L’azienda telefonica è passata di mano, ma un modo si troverà. Paolillo dovrebbe saperne qualcosa, dal momento che Marco Branca si serviva nello stesso negozio dove Moggi acquistava le sim svizzere. E che si prodigava per procurare colloqui di lavoro a Nucini, il cavallo di Troia di Facchetti. Quanto al manager in cravatta gialla, come si evince dal sito di riferimento, si sa che non dorme mai, allestisce scuderie dove non si allevano cavalli ma direttori di gara e all’occorrenza riesce persino a far spostare le partite di campionato. Non vorremmo però che la moda dilagasse. Ai tifosi del Torino potrebbe tornare la nostalgia di casa e ci ritroveremmo con una maglia bianconerogranata sotto la Mole. A Verona il fenomeno Chievo resterebbe solo un caro ricordo e sarebbe riassorbito. In Sicilia si procederebbe a una strana combinazione rossorosazzurra che vedrebbe insieme la strana coppia Pulvirenti/Zamparini.
http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=3192 |
di G. Fiorito
A poche ore dalla staffetta italo indonesiana che ha visto insediarsi sulla poltrona di presidente dell’Inter l’imprenditore dell’editoria e della televisione Thohir, anche la Telecom passa di mano e finisce agli spagnoli di Telefonica con un accordo stipulato coi soci italiani di Telco (Generali, Intesa e Mediobanca). Duro il commento del presidente del consiglio, che dopo aver osservato che il governo dovrà vigilare per garantire la tenuta dei profili occupazionali, ha sottolineato: “vorrei ricordare a tutti quelli che stanno parlando in questo momento che Telecom è stata privatizzata e di tutte le privatizzazioni italiane non è stato uno dei più grandi successi”.
http://www.giulemani...lio.asp?id=3190
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Antonio Conte proseguirà con le rotazioni anche nel derby di domenica. Secondo Tuttosport, contro il Toro dovrebbero tornare in campo dal primo minuto Bonucci, Vidal, Tevez, Asamoah e Lichtsteiner, quindi i big. Il partner dell'argentino in attacco - riferisce il quotidiano torinese - sarà Mirko Vucinic. E quasi la stessa squadra dovrebbe essere scelta anche per la sfida di Champions con il Galatasaray. |
La Juventus passa da Torino a Verona, i colori dell'avversario sono sempre gialloblu e il tema della partita e' sempre lo stesso: la Juventus attacca e il Chievo si difende. Conte cambia cinque uomini con Isla, Peluso, Llorente, Quagliarella e Marchisio in campo. IL NULLA ALL'INIZIO: anche a Verona la Juventus parte sotto ritmo, poche idee, partita bloccata e poche conclusioni se non una capocciata di Pogba alta. ERRORE E GOL- poco prima della mezz'ora il Chievo passa. Pogba con un passaggio all'indietro mette in difficoltà Buffon che non riesce a rinviare bene, palla ai veneti che mettono subito al centro, mezza girata di Thereaume vantaggio dei veneti. I bianconeri tentano subito la reazione con Pirlo che ci prova ma la palla finisce alta. 37 MINUTI PER UN TIRO! Al minuto 37 il primo tiro bianconero, lo sferra Quagliarella, respinge Puggioni. Al minuto quarantadue Llorente ha sulla testa la palla buona ma telefona a Puggioni. Il primo tempo vede la Juventus sotto con poco gioco, possesso palla e poca incisività. QUAGLIA- TIME- La ripresa comincia aggressiva con Quagliarella che segna subito alla prima occasione della ripresa, bravo Quagliarella. Buffon la combina grossa, Paloschi segna ma l'arbitro annulla. La Juventus e' viva, Marchisio pure che ci prova da lontano, bravo Puggioni. Ci prova anche Chiellini, sempre il portiere dice no. L'arbitro sbaglia anche per la Juve non concedendo un rigore netto su Llorente. Il Chievo però è sempre in partita e Bentivoglio ci prova da lontano. La Juventus però approfitta di un regalo del Chievo, cross teso bianconero di Pogba e autogol di Bernardini, fortunata la Juve. La partita dopo il gol della Juve diventa nervosa con la squadra di Conte che deve rimanere attenta. Entra Tevez per Quagliarella. I bianconeri fanno possesso palla con qualche rischio di troppo. Nel finale entrano Pellissier e Vidal ed escono Thereau e Llorente. La Juventus nel finale non soffre, visto che non ci sono occasioni. I bianconeri vincono con il minimo sforzo, prepariamoci a polemiche. La Juventus continua la sua corsa al primo posto con la Roma da inseguire. |
In mediana ballottaggio Pirlo-Vidal per far spazio a Marchisio © Foto Liverani VINOVO - Poco tempo per preparare la partita contro il Chievo e tanti ballottaggi, la maggior parte dei quali Antonio Conte scioglierà soltanto questa mattina. Di sicuro c’è il rientro di Gigi Buffon dopo il turno di riposo contro il Verona e la prosecuzione del turnover: «Le rotazioni continueranno in maniera decisa perché - ha sottolineato il tecnico - siamo a metà delle 7 partite, il Chievo è la quarta, e dopo ci saranno il derby col Toro, il Galatasaray e il Milan. È inevitabile che dobbiamo continuare a fare delle rotazioni. Come dico sempre, bisogna unire l’allenamento alla partita». In difesa sembrava che lo stop dovesse toccare ad Andrea Barzagli, mentre dall’ultimo allenamento a Vinovo sono filtrate altre indicazioni. L’ex Wolfsburg è candidato a scendere in campo al Bentegodi con Angelo Ogbonna (terzo match consecutivo da titolare) e Giorgio Chiellini, che col Verona ha rifiatato. Toccherà allo stakanovista Leonardo Bonucci giovare di una giornata di pausa per ricaricare le pile.IN MEDIANA Sulle fasce sono pronti Stephan Lichtsteiner a destra e Federico Peluso a sinistra (gli stessi di Copenaghen), mentre al centro Conte sta ragionando su due soluzioni. Paul Pogba sarà in campo e lo stesso vale per Claudio Marchisio, alla prima da titolare dopo l’infortunio del 18 agosto in Supercoppa contro la Lazio. Andrea Pirlo e Arturo Vidal si giocano l’altra maglia, con l’azzurro in vantaggio per guidare la squadra dal primo minuto. IN ATTACCO Va verso la prima panchina anche Carlos Tevez, che lo Special One bianconero vuole avere al top per il trittico Toro-Galatasaray-Milan. Nell’ultima seduta prima della partenza per il Veneto, sono state alternate tutte le coppie. Vucinic e Quagliarella sono in pole, ma Llorente è in agguato. Occhio poi a Giovinco, elogiato ieri dal tecnico: «Nel derby, col Chievo, o la prossima settimana arriverà anche per lui la chance dal primo minuto. Giovinco è un giocatore molto forte, unisce velocità e qualità». PROBABILE FORMAZIONE JUVENTUS Buffon; Ogbonna, Barzagli, Chiellini, Lichtsteiner; Pogba, Pirlo, Marchisio, Peluso; Vucinic, Quagliarella |
Ieri ha chiarito con Conte. Con Marotta lo farà a gennaio. Lo stesso regista agli amici ha negato attriti con l’allenatore per la sostituzione. E’ in scadenza e in Premier iniziano a interessarsi a lui © LaPresse TORINO - Con i confidenti, con gli amici, ha utilizzato un paio di estintori. Pirlo spegne il caso Pirlo. E’ stato il regista stesso, per primo, ad anestizzare la situazione. Amici come prima. Soprattutto: nessun problema con Antonio Conte . L’uscita di scena di domenica, al 21’ del secondo tempo, quando Andrea Pirlo ha dovuto lasciare il posto a Claudio Marchisio , è finita in un cassetto virtuale di episodi magari non esattamente lineari e da esporre in vetrina, ma pur sempre scevri di strascichi perniciosi. Amici come prima, per l’appunto. Con una postilla, però. Sarebbe quantomeno curioso se al prossimo giro il centrocampista dovesse ripetere la sequenza andata in onda contro il Verona: immediata discesa imbronciata negli spogliatoi, senza salutare l’allenatore. Ciò che non è piaciuto a Conte, domenica: «Ad Andrea dirò che quando esce dal campo, sostituito, deve fermarsi in panchina a guardare i compagni». Come devono fare tutti, sottinteso. Già a San Siro, quando Pirlo venne cambiato a 3’ dalla fine, il regista s’imbucò subito nel ventre dello stadio. Ma all’epoca il fatto era passato sotto silenzio. Più rumore ha prodotto il comportamento del regista, stavolta, per colpa di quelle lunghe inquadrature sul suo volto tirato e poco sereno (di sicuro anche per la marcatura asfissiante di Jorginho). E, soprattutto, per via della sottolineatura contiana post partita. Niente di clamoroso, comunque. Un chiarimento si è già sviluppato. E, sempre stando alle parole del tecnico, anche domani contro il Chievo l’architetto guiderà regolarmente le danze. Era già tutto previsto, pure il cambio con il Verona , ha spiegato Pirlo a chi ha avuto il privilegio di parlargli. Ma poi c’è un ma: seppur di ben altra natura. |
glmdj
di G. Fiorito
Repubblica ha dedicato un ampio spazio a un sondaggio effettuato sul tifo calcistico in Italia, che negli ultimi quattro anni sembra aver subito una mutazione degna di qualche riflessione. Soprattutto alla luce della considerazione alla base del reportage, che legge nel calcio il borsino sociologico dei vizi e delle virtù della nostra società.
Calcio, il declino del tifoIn curva solo gli ultras (Repubblica)
http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=3183
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Inviato da: diletta.castelli
il 11/10/2016 alle 17:05
Inviato da: dimariamonicaa
il 08/04/2016 alle 21:04
Inviato da: aldo.giornoa64
il 20/12/2015 alle 22:00
Inviato da: aldo.giornoa64
il 13/12/2015 alle 23:54
Inviato da: aldo.giornoa64
il 08/12/2015 alle 23:14