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Messaggi di Ottobre 2013

CONTE A SKY: "Possiamo fare meglio, ma serviva una vittoria così.

Post n°7314 pubblicato il 30 Ottobre 2013 da nadir63l
 

 Giovinco sta crescendo sotto tutti i punti di vista. Real e Napoli? Ora pensiamo al Parma.

Parla il tecnico bianconero.
 
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Intervistato nel dopo partita di Sky, l'allenatore della Juventus Antonio Conte ha analizzato la prova della sua squadra nella gara appena sostenuta in casa contro il Catania. Ecco quanto evidenziato da TuttoJuve.com.

Avete fatto meglio con il Genoa e creato di più. All'inizio cosa è mancato?

"Sono due prove positive. Serviva non prendere gol per due gare di fila, abbiamo preso solo 20 gol il primo anno e 22 il secondo. Ora siamo già a 10, cosa insolita visto che la difesa è stata la nostra arma migliore. C'era da scrollarsi di dosso le due sconfitte particolari di Firenze e Madrid, oggi bene per il risultato ma dobbiamo fare meglio. Non è semplice ogni tre giorni, bene per la vittoria netta e ora pensiamo a Parma".

Tevez ha impattato alla grande. E' bello avere un attaccante così....

"La Juventus quando gioca crea sempre tantissimo in zona gol, a volte le sfruttiamo a volte siamo troppo precipitosi o sfortunati. Alla fine ho chiesto a Giovinco se Andujar ce l'avesse con lui... Carlos è un generoso e freddo in area, è bravo a sfruttare le occasioni".

Serviva una vittoria così, non giocando con grande intensità ma usando la qualità tecnica. E' arrivata al momento giusto della stagione questa vittoria?

"Sì, questa era la quarta gara in dieci giorni. Sabato giocheremo a Parma e poi ci sarà il Real, così l'intensità non può essere sempre massima. Bisogna essere bravi e intelligenti, oltre che organizzati, per usare la nostra qualità per portare a casa punti".

E dopo ci sarà il Napoli...

"Giusto. Tre impegni probanti, non sarà facile ma con le rotazioni stiamo recuperando. Davanti abbiamo qualche defezione, sta tornando Quagliarella e Giovinco ha recuperato dopo le infiltrazioni. Lichtsteiner speriamo di riaverlo prestissimo".

Giovinco giocherà sabato?

"Lui sta bene, come già detto, e anche psicologicamente è in crescita. Il pubblico lo sta incitando, ha bisogno di sentire il calore essendo cresciuto nel vivaio, ed è un vanto per noi".

Pirlo sta confermando i motivi della nomination del Pallone d'Oro...

"Questo la dice tutto sulla sua carriera. E' inevitabile che lui, Vidal, Marchisio e Pogba vanno ruotati per fare queste partite. E' insostuibile ma capiterà di nuovo che dovrà riposare".

Pensando al Real, pensi che sia possibile l'impresa? Guardando il Clasico hai visto spunti per questo?

"Adesso pensiamo a sabato, il Tardini è un campo duro, ci ha perso il Milan. Pensiamo di gara in gara, poi penseremo al Real Madrid, che oggi è lontano. Ora c'è il Parma".

Il Real sta vincendo 3-2 contro il Siviglia, ha segnato Bale ma gli andalusi hanno rimontato 2 gol...

"Speriamo si fermi il Siviglia, perchè la rimonta la vogliamo fare noi con loro (ride ndr.)".

 
 
 

IL POKER NEL DOLCETTO!

Post n°7313 pubblicato il 30 Ottobre 2013 da nadir63l
 

 
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Antonio Conte pensa al Catania ma anche alle prossime partite e contro gli Etnei in maglia rossa presenta Isla e De Cegie sugli esterni, Marchisio a centrocampo e Caceres al posto di Barzagli in difesa. Catania con molte assenze. 

SI PARTE IN CHIAROSCURO- subito la Juventus carica con Tevez che sfiora il gol dopo un minuto. Ci prova anche Vidal ma la mira non é quella buona.  I bianconeri sono intraprendenti e ci provano ancora con Pirlo a lato e Tevez su nell'assist di Bonucci in stile Lazio, palla bloccata da Andujar. Bella azione al decimo di Tevez il traversone però é troppo lento.  Dopo un buon inizio qualche difficoltà per la squadra di Conte e il Catania ha una buona opportunità con Bergessio. La gara non decolla e il Catania riparte con pericolosità. 

GRAZIE ANDUJAR-  Al minuto ventisei la Juve passa in vantaggio. Tiro di Vidal e deviazione della difesa, ma Andujar é un gatto di marmo.  Un minuto dopo Tevez si invola ma viene abbattuto in area, Guida dice no, ma deve dire si concedendo una successiva punizione due minuti dopo, punizione che Pirlo realizza emulando il gol di due anni fa.  Il primo tempo si chiude sul 2-0 risultato netto ma prestazione peggiore rispetto a quella con il Genoa. 

CRESCITA E ACCADEMIA - La ripresa inizia con un Catania più aggressivo con Castro per Biraghi. 
Ingenuità colossale con Petkovic che va vicinissimo al gol al quarto della ripresa. La Juventus gioca compassata e sbaglia un clamoroso tre contro due con Pirlo che non concretizza l'ultimo passaggio. Poco dopo anche il Re Leone sbaglia la specialità della casa di testa e Marchisio fa la barba alla traversa poco dopo. 
Conte inserisce Pogba al posto di Vidal, ma la copertina la porta a casa Chiellini salvando alla grandissima su Almiron dopo una scivolata di Bonucci.
La Juventus é attenta e Tevez fa il suo sesto gol in campionato raccogliendo un pallone vagante in area e festeggiando "in dolce attesa". Conte subito dopo il gol lo toglie inserendo Giovinco. Il talento di Beinasco si mette subito in luce seminando due avversari e pennellando l'assist per Bonucci che di giustezza segna. Conte pensa alla gara di sabato e inserisce Motta per Llorente.  Il mister non si accontenta e predica massima attenzione. 
Il finale e' accademia con Giovinco che va vicino al quinto gol in tre occasioni ma Andujar dice no. Seconda vittoria consecutiva e aspettando i giallorossi la vetta é momentaneamente più vicina.

 
 
 

Juve, Llorente è rinato: «Mi sento più forte»

Post n°7312 pubblicato il 29 Ottobre 2013 da nadir63l
 

L’abitudine al lavoro, i lunghi discorsi con Conte, l’aiuto di Tevez e di Buffon: così si è rilanciato lo spagnolo

Juve, Llorente è rinato: «Mi sento più forte»© LaPresse
TORINO - «Non è stato facile assimilare tutto questo nuovo lavoro che ho svolto alla Juventus. Ci si allena in modo talmente duro che all’inizio si finisce per non essere perfetti nelle partite per la troppa stanchezza. Adesso comincio a vivere un momento in cui mi sento forte e nel quale riesco ad assimilare i carichi di lavoro, trasformandoli in forza. Adesso riesco finalmente a sentirmi bene». Fernando Llorente lo ha spiegato così ai suoi connazionali, che non riuscivano a capire, forse addirittura a credere , come uno dei loro attaccanti più forti, un campione del mondo e d’Europa con la Roja , potesse essere scomparso nei meandri del campionato italiano. 

ATTILA Effettivamente stava per succedere, perché c’è stato un momento in cui Llorente deve aver pensato il più classico dei «chi me l’ha fatto fare», magari al termine di una massacrante seduta atletica o un allenamento in palestra, dove l’attaccante ha scoperto macchine di tortura di cui - confessato - non conosceva l’esistenza. Ma ha tenuto duro, ha imparato a soffrire dal punto di vista fisico ed è sbocciato nuovamente campione, più forte e resistente. «Sì, gli allenamenti sono più impegnativi e pesanti. La fase atletica è una barbarie», rideva Llorente parlando con gli spagnoli. «Non avete idea! Ma c’è una cosa positiva perché tutto questo ti fa mantenere a lungo lo stato di forma e ti rende più forte».

PUNIZIONE Insomma, smaltita la fatica è rinato Llorente e la Juventus ha ritrovato il giocatore che aveva a lungo seguito nella stagione 2011-12 e aveva prenotato per la fine del 2013, prendendolo a fine contratto dall’Athletic Bilbao. Ed è proprio quell’anno “vuoto” fra una delle sue stagioni migliori e l’approdo alla Juventus che ha contribuito al lento decollo dello spagnolo. Un anno in punizione per non aver rinnovato il contratto e aver scelto i bianconeri. «E’ stata dura per lui riprendere il ritmo fisico e mentale», ha spiegato Conte , altro elemento fondamentale per il recupero di Llorente.

CHIACCHIERE Lunghi discorsi, durante i quali il tecnico ha sempre rinfrancato Llorente, facendogli capire il perché delle sue scelte che, nei primi mesi della stagione, lo avevano visto ai margini. Gli ha parlato e lo ha martellato, Conte che voleva anche far capire al nuovo arrivato come si doveva muovere un attaccante della Juventus. Altro passaggio faticoso per Llorente che, stravolto dal lavoro atletico, si è bevuto più tattica in quattro mesi italiani che nel resto della carriera spagnola, dove gli hanno sempre solo chiesto di cercare di buttarla dentro.

ACQUISTO Il lungo processo, tuttavia, ha dato un ottimo prodotto. Molti giocatori al posto di Llorente si sarebbero persi, demoralizzati dalle panchine, sfiancati dal lavoro, demotivati dall’impegno richiesto dall’allenatore. Lui no. Lui ha stretto i denti e ha fortissimamente voluto superare le difficoltà, consapevole della grande opportunità che si stava giocando per la sua carriera e spinto da un carattere particolarmente combattivo. Il risultato finale è un attaccante che lavora moltissimo per la squadra, sfruttando le sue qualità tecniche (altro che bravo solo di testa, il ragazzo è ottimo anche con la palla fra i piedi) e quelle fisiche.

AIUTO Il tutto è completato dall’intesa che sta nascendo con Tevez : i due sembrano sempre più a loro agio in coppia, hanno imparato a cercarsi in velocità e intrecciano scambi a volte pure spettacolari: «E’ davvero un piacere giocare al fianco di Tevez. E’ un grandissimo e insieme abbiamo sviluppato davvero una bella intesa». Per altro, anche fuori dal campo, Tevez è stato importante per la rinascita di Llorente. Lui e il capitano Buffon hanno sempre avuto parole di incoraggiamento per lo spagnolo, che nello spogliatoio non si è mai sentito isolato. E ora più che mai è felice di aver scelto la Juventus: «Non vedo nessuna possibilità di lasciare questo club. Sono molto felice e vorrei proprio vincere qualcosa con questa maglia».

 
 
 

Autodiscriminazione

Post n°7311 pubblicato il 29 Ottobre 2013 da nadir63l
 

 

 

di E. Loffredo

 

 

Sulla questione "discriminazione territoriale" si sta tirando troppo la corda. Innanzitutto perché si sta facendo macerare un problema che andava risolto con immediatezza e senza il passo indietro regolamentare imposto da Galliani, che per di più se ne è uscito con la pagliacciata della segmentazione dei settori. Una resa delle istituzioni calcistiche di fronte alle pretese dell'ad rossonero.

 

Passo indietro che ha rappresentato in fondo un passo in avanti delle tifoserie organizzate, ha fatto crescere in loro la consapevolezza di poter incidere nelle scelte della politica sportiva. E' in atto il gioco del tiro alla fune tra chi deve regolamentare e sanzionare da una parte e chi vorrebbe libertà di campo dall'altra. Perché ormai il coro "noi non siamo napoletani" non è più un insulto rivolto ai partenopei, ma una sfida lanciata domenicalmente alla Federcalcio (contando anche sul fatto che in Lega c'è chi vuole le curve piene). Gli stessi tifosi del ciuccio qualche settimana fa si sono schierati con il resto del mondo ultras esponendo quelle offese di cui sono destinatari. E in questo caso viene anche da chiedere perché ai napoletani non dovrebbero applicarsi le previste sanzioni.

 

Siamo arrivati ad un punto quasi paradossale, con le continue provocazioni delle curve e gli imbarazzanti tentennamenti federali (cambio di disciplina, chiusura condizionale degli spalti). C'è però una riflessione che chi intona i cori di sfida dovrebbe fare: continuando con questo atteggiamento, non perdono in fondo il proprio legame col campo, con la partita, con tutto quanto è prettamente calcistico? Prima di arrivare a quello scontro che stanno cercando di provocare, non è meglio evitare di essere definitivamente inclusi nel novero dei fenomeni da espellere dal mondo del calcio? Cui prodest questo scimmiottamento di sé stessi?

 

E infine una considerazione/invito agli ultras della Juve. La tifoseria juventina non conta alcun gemellaggio con nessun'altra curva italiana; negli autogrill, per le strade e in qualsiasi trasferta siamo sempre gli altri da aggredire con le peggiori contumelie (qualche volta anche i tifosi da tastiera come il sottoscritto vanno allo stadio); perché solidalizzare con le tifoserie di chi sportivamente parlando è nostro acerrimo avversario? Proseguire con questo mutuo soccorso nella guerra scatenata da Galliani non danneggerà la Juve e il suo pubblico? Non farà venir meno l'effetto Juventus Stadium appena rimarcato da Antonio Conte? Volete essere il dodicesimo uomo in campo o il convitato di pietra?

 

È il caso di tornare a fare i tifosi della Juve e lasciare che i milanesi sbrighino da soli le proprie beghe.

 

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=3257

 
 
 

Pallone d'Oro: nella lista dei 23 finalisti, ancora Pirlo

Post n°7310 pubblicato il 29 Ottobre 2013 da nadir63l
 

   
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

É stata ufficializzata oggi da "France Football" la lista dei 23 finalisti all'edizione 2013 del Pallone d'Oro: tra di essi, figura uno solo dei tre italiani inclusi tra i 50 candidati. Trattasi di Andrea Pirlo, mentre Buffon e Balotelli sono rimasti fuori.

Ecco la lista degli altri 22 "uomini d'oro":

Gareth Bale, Edinson Cavani, Radamel Falcao, Eden Hazard, Zlatan Ibrahimovic, Andrés Iniesta, Philipp Lahm, Robert Lewandowski, Lionel Messi, Thomas Müller, Neymar, Manuel Neuer, Mesut Özil, Franck Ribery, Arjen Robben, Cristiano Ronaldo, Bastian Schweinsteiger, Luis Suarez, Thiago Silva, Yaya Toure, Robin van Persie e Xavi.

 
 
 

Enzo Bucchioni: "Non per destabilizzare ma Conte potrebbe partire"

Post n°7309 pubblicato il 28 Ottobre 2013 da nadir63l
 

   

Nonostante la vittoria contro il Genoa che, per almeno altri due giorni, scaccia le nere nubi attorno allo stato di forma e mentale della Juventus, la vicenda Conte, con le annesse parole del salentino, rimangano un pò sulla bocca (o la penna) di tutti. Anche Enzo Bucchioni dice la sua su Quotidiano.net, a proposito del futuro dell'allenatore bianconero: "La vicenda Conte è molto complessa. Ne parliamo, ma non se la prenda: nessuno vuole destabilizzare la Juve. Caso mai il primo a cominciare è stato lui sottolineando (giustamente) che dopo il mercato i bianconeri si erano indeboliti. Ma questo è un dettaglio. Conte ama la Juve, è juventino dentro, ha un buon rapporto con Andrea Agnelli, ma ha pure un’ambizione sfrenata. Vive per vincere e ha capito che con questa squadra e i budget bianconeri, sarà difficilissimo ripetersi in Italia. Per non parlare della Champions. Il suo è un sano realismo. L’anno scorso l’ha cercato il Chelsea ed è rimasto a Torino credendo alle promesse di rafforzamento. Ora che altre big d’Europa si sono già mosse per la prossima stagione (mi dicono anche di un possibile sondaggio del Real) e siccome l’uomo non è di legno, fate voi uno più uno e vediamo se vi torna due. Conte resterà? Auguri". I tifosi bianconeri si augurano che i conti di Bucchioni non tornino.

 
 
 

Vecchioni l’interista

Post n°7308 pubblicato il 28 Ottobre 2013 da nadir63l
 

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di G. Fiorito
 
 
Quante volte mi sono detta: basta. Non puoi andare avanti così. E’ da quella inconsolabile estate del 2006 che la tua mente ha iniziato a selezionare le persone, gli amici, i tuoi “miti” di un tempo attraverso il tifo. Non si fa. Tu lo sai bene che il tifo è una questione semplice e complessa. Che non si possono stabilire colpe se quando avevi sei o sette anni ti sei ritrovata per caso davanti a una partita in bianco e nero, imbambolata, e c’era Anastasi che era proprio della tua città. Che se avessi avuto solo qualche anno di più, sai che bello scherzo, te lo ritrovavi nerazzurro. Tu impazzivi per Valentino Rossi e fremevi e urlavi quando “sverniciava” in curva le altre moto e dissacrava se stesso e il senso dell’eroe a ogni vittoria con buffi travestimenti e inventava i suoi caschi personalizzati che diventavano un cult. E Fiorello? Che ci vuoi fare se la sua cattiva sorte lo ha portato sulla cattiva strada? E Ligabue? Dai, tu per Ligabue stravedevi. Anzitutto per i suoi capelli, questo è vero, che le canzoni ti parevano tutte uguali. Però i capelli sembravano quelli del tuo primo amore. Che ti avrà spappolato il cuore, fatto a pezzi l’autostima, però aveva almeno la decenza di essere juventino.
 
Solo che con calciopoli questi interisti si sono ringalluzziti. Non vogliono stare a sentire che è stato un processo farsa. Che Guido Rossi era nel consiglio di amministrazione dell’Inter e pure presidente di Telecom. Che lì dentro spiavano, che Facchetti grigliava meglio di Moggi… ma tanto a che serve? Ti dicono sempre che qualcosa deve aver fatto. Perché era juventino e juventino vuol dire ladro.
 
Basta. Non sono più indulgente e mi metto a tifare Pedrosa e Jorge Lorenzo. Non voglio più saperne di quelle pantomime gradite al sistema inscenate dal simpaticone di Augusta e Letojanni. Anzi, sai che ti dico? Preferisco suo fratello quando fa finta di essere Modugno. E Bonolis? Mi piaceva quando scaraventava tutti in piscina, aveva un linguaggio frizzante e nuovo e dopo Baudo era stato il migliore. Ma adesso ne ho per tutti. Tacete, se la Juve vi serve a farvi belli in TV. A raccattare consensi. Pure se di calciopoli non sapete niente e vi chiamate Pippo.
 
Gaetano Curreri, che ti sei messo in testa? Gli Stadio. Aprivate i concerti di Lucio, cantavate le cose scritte da Carboni. Mi sono straziata quando l’ictus te lo sei fatto venire ad Acireale e sono stata felice quando hai detto che a Catania ti hanno curato bene. A che ti serve fare una canzone dove metti insieme Giacinto e Gaetano? Del calcio che fu ne parliamo quando vuoi, ma ti spiego io qualche cosetta. Ti consiglio qualche lettura. Un libro scritto dall’altro Mazzola.
 
In fondo sono contenta che Vecchioni abbia vinto Sanremo. La canzone non era tutto questo granché. Ma l’Italia ha bisogno di rifarsi la faccia. E dai, non essere cattiva. Te la ricordi Samarcanda? E quel recital alle Ciminiere? 3 spettacoli per promuovere libri che avessero a che fare con la musica. Che ti combina Edoardo Bennato? Lui sì che era un mito. Invece se ne va a passeggiare in via Etnea e nemmeno una canzone dal vivo. Solo promozione. Invece Gino Paoli e Vecchioni… Loro no, non si fanno pregare. Gino prenota un pianista e un pianoforte. Roberto si fa bastare la chitarra.
 
Roberto Vecchioni fa anche il professore. Lettere classiche in un liceo. Beati quei ragazzi. E’ così che dovrebbero essere gli educatori. Poeti, come i nostri cantautori.
Che meraviglia! Forse non è lui quello più bravo. Tu avresti preferito Luigi Tenco e assolutamente Fabrizio De André. Ma loro se li è presi il fato e ora sono immortali. E la musica? La musica non è che sia la parte di rilievo. Almeno così ti sembra. Loro hanno reinventato il senso della poesia come fu alle sue origini: versi accompagnati. La semplicità, la sintesi, il tutt’uno. Però Gino Paoli lavora sul jazz…
Lasciamo perdere. Questa nomination per il Nobel fa bene all’Italia (
Link). Pazienza se  Vecchioni entra a far parte del mucchio di intellettualucoli che disprezzano twitter e credono di conoscere la vita,  ma tutto quello che hanno da dire è:  «sono arrivato a quel punto in cui perfino "il capitano manda a fanculo le stelle"».
 
Poi accade che la Juve perda con la Fiorentina. Il professore si ritrova a Firenze per presentare il suo nuovo album: “Di rabbia e di stelle” (
Link). Porta il suo “stallo” che non vuol essere nichilismo dentro Palazzo Vecchio, insieme a Matteo Renzi, che di suo non perde mai l’occasione di tingersi di viola. Ci va di mezzo il disegnatore Staino e che almeno si dissoci. E’ solo rabbia antijuve, non ancora sopita, non ancora sedata? Una povera rabbia di cartone? Vecchioni saluta i fiorentini: «Moltiplicate la vostra gioia di aver sconfitto 4-2 la Juventus e avrete il livello della mia gioia nel vedere la Juve nella m.. ».
 
Allora dovete sapere che il professore nazionale sta diventando un poeta maledetto e ci ha preso gusto a stare sui giornali. Questa è di poche ore fa e viene da QN (
Link ): “Due mesi di arresto e patente ritirata per 6 mesi: aveva tentato di giustificare al giudice la presenza di alcol nel sangue oltre i limiti consentiti dalla legge con l’assunzione di uno sciroppo per la tosse”. Non è solo la Juve a finire nella m… E un giorno anche le stelle potrebbero mandare a fanculo il capitano.
“e si rivide nella pena di quel brillare inutile, di quel brillare lontano...” (Le lettere d’amore, Roberto Vecchioni)

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=3255
 
 
 

CONTE A SKY: "Oggi prova ottima sin dall'inizio, potevamo segnare anche di più.

Post n°7307 pubblicato il 27 Ottobre 2013 da nadir63l
 

 La Roma sta facendo qualcosa di eccezionale, ma il nostro ruolino è di tutto rispetto. Destabilizzazione? E' ora di finirla di parlare di cose inesistenti"

Parla il tecnico bianconero.
 
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Intervistato nel dopo partita di Sky, l'allenatore della Juventus Antonio Conte ha commentato la prestazione interna della sua squadra nella sfida appena conclusasi contro il Genoa. Ecco quanto evidenziato da TutttoJuve.com.

Partita stradominata, vinta e tanti gol sbagliati. Però risposte positive, no?

"E' stata una buona prestazione, come a Madrid e come nei primi 70 minuti a Firenze. Non avevamo raccolto quanto meritato, oggi mi è piaciuto l'atteggiamento della squadra che ha preso in mano la squadra. I gol sono due ma potevano essere di più, non abbiamo preso gol ed è una notizia. Continuiamo a lavorare, è la strada e dobbiamo farlo con intensità".

Ti cambia l'umore la vittoria della Roma?

"Assolutamente no. Facciamo loro i complimenti, nove vittorie consecutive offuscano il ruolino importante nostro e del Napoli. Stanno facendo molto molto bene".

Tevez ha fatto un secondo gol da campione sia nella preparazione che nella conclusione. Gli attaccanti stanno tornando strategici nel gioco juventino? Sembrano più feroci...

"Gli attaccanti sono sempre al centro della mia idea di gioco, il terminale da rendere protagonista. Sia Carlos che Fernando hanno fatto bene, stanno affinando l'intesa. Sono nuovi e non era semplice calarsi da subito in una nuova realtà, oggi lo hanno dimostrato mettendosi a disposizione della squadra. Entrambi oggi potevano segnare tanto, Llorente è stato anche sfortunato ma ha fatto una bella prestazione. Giocavamo contro una buona squadra, composta da ottimi elementi e di esperienza. Non avessimo approcciato bene avremmo trovato difficoltà".

Chiellini oggi è stato perfetto. Dopo Madrid gli hai detto qualcosa?

"No, analizziamo sempre le cose positive e negative, ma in modo costruttivo senza colpevolizzare nessuno. Giorgio non si discute, è uno che a livello di impegno, abnegazione, umiltà e voglia è sempre sul pezzo".

Llorente lo stai sfruttando molto come sponda finora. E' stato fondamentale come appoggio per i centrocampisti...

"Fernando sta crescendo, chiedevo inizialmente di avere pazienza, perchè l'abbiamo seguito e lo conoscevamo. Il Llorente dell'inizio non è quello che conoscevamo, doveva scrollarsi l'anno scorso di quasi inattività. Ha dovutto adattarsi al nostro modo e ai nostri allenamenti, può ancora crescere. Cerchiamo di esaltare i giocatori per far sì che si esaltino nel nostro sistema di gioco".

Ci fai i nomi di chi vi vuol destabilizzare?

"E' gente che vorrebbe incidere molto, anche voi. Penso a Giorgio Porrà che disse che ero in rotta con la società e con Marotta".

A volte però sembra ci siano diversità di vedute tra te e la società, facciamo riflessioni.

"Purtroppo io sono molto sincero, e leggere cose del genere di litigi e rotture con Marotta non mi sta bene. Si può dire di tutto sul gioco e su questioni tecnico tattiche, però mi chiedo perchè si mettono in giro certe voci. Chi dà queste notizie infondate? Chi vuole destabilizzare. Si vuol andare sul personale, accetto di tutto sul gioco ma non sulle vicende umane e personali. Qui si parle o di cose certe o si sta zitti e si evita di dire fesserie. Ho fatto il nome di Porrà, ma è una questione totale".

Però queste sono riflessioni fatte su tue interviste e sui dirigenti...

"Si può parlare di pareri discordanti, non di litigi o di non unione d'intenti. Si vogliono far passare concetti sbagliati, poi passo io per quello che vede fantasmi. Ma dove? Parlate di calcio e non di cose del genere. Anche se capisco che ad alcuni convenga parlare di questo visto che di calcio non masticano tanto....".

Il lavoro di giornalista però si cerca di ampliare su varie situazioni...

"Non si toccano gli aspetti umani, non si fa. Non ho mai litigato con Marotta, se fosse successo starei zitto ad ascoltare. Dato che è un'invenzione mi altero, si critichi il gioco ma non i rapporti tra me e Marotta. C'è unità di intenti, poi ci possono essere pareri diversi ma non diciamo cose come che ho fatto a cazzotti con Marotta...".

 
 
 

DI NUOVO CONNESSI

Post n°7306 pubblicato il 27 Ottobre 2013 da nadir63l
 

   
© foto di www.imagephotoagency.it

La Juventus si trova di fronte la bestia nera dello Stadium , Genoa dopo due pareggi consecutivi con i Grifoni in casa e dopo due sconfitte tra campionato e Champions. Conte riporta il 3-5-2 con la difesa collaudata, di recente un po' troppo battuta e novità sugli esterni con Asamoah e Isla. In attacco la coppia dei sogni estivi: Llorente-Tevez. Il Genoa punta sull'intensità con tre difensori solidi in difesa, centrocampo folto e il solo Gilardino in avanti.

AGGRESSIVI- la Juve torna ai colori classici e inizia aggressiva. Bene l'approccio alla gara e grifoni all'angolino. Un inizio chiaro per la Juve ma meno per Doveri che ammonisce Tevez senza motivo per una simulazione misteriosa. Prima grande occasione con Pogba che solo davanti al portiere spreca una grande occasione su bel servizio di Llorente. Lo spagnolo due minuti dopo sbaglia solo davanti a Perin che  lo colpisce come un bersaglio alle giostre. Traversa di Vidal al diciottesimo. Ci prova anche Chiellini, palla alta, é assedio.

DI RIGORE - i bianconeri passano in vantaggio con Vidal. Il cileno é preciso dal dischetto dopo un fallo di Biondini su Asamoah proprio nei pressi della  linea. Rigore da rivedere. Due minuti dopo Perin fa il miracolo su Pirlo, il regista fa la giocata il portiere rossoblu la prodezza. La Juventus continua il suo assedio con Pogba vicino al raddoppio. 

TEVEZISSIMO- Carlitos dopo una serie di tentativi andati a vuoto al minuto trentasei riprende la corsa e raddoppia. Grande azione personale nello stretto, si beve come un caffè i difensori rossoblù e porta la Juve  due. Doppio vantaggio iper meritato. La Juventus non si ferma, va vicina al terzo gol. Il primo tempo si chiude 2-0, bianconeri un po' sciuponi ma molto bravi.

La ripresa ricomincia con Gilardino out e Konaté in rossoblù più offensivi anche con Fetfatzidis. Si continua con l'assedio con Perin che dice di no a Tevez e clamorosamente a Llorente. La Juventus abbassa un po' il ritmo ma ci prova ancora Vidal senza potenza. Altre occasioni per gli uomini di Conte che risparmia gli ultimi quindici minuti a Llorente inserendo Giovinco. Accademia finale e qualche disimpegno sbagliato.

La Juventus torna alla vittoria, la Roma é ancora lontana, ma inseguirla non costa niente e giocando così si potrà tentare di raggiungerla.

 
 
 

Tuttosport - Juventus Stadium, che numeri: 2 milioni di spettatori dall’inaugurazione del 2011.

Post n°7305 pubblicato il 27 Ottobre 2013 da nadir63l
 

 E non è l'unico record...

 
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Tuttosport snocciola i numeri da record dello Juventus Stadium: Da quando è stato inaugurato, nel settembre 2011 - si legge sul quotidiano toriense - lo Stadium ha ospitato la bellezza di 2 milioni di spettatori tondi tondi, considerando le presenze delle prime 4 gare in casa di questa annata (Lazio, Verona, Galatasaray e Milan) e il trend delle prime due stagioni del nuovo impianto, che coincidono con l’arrivo di Conte e la conquista dei due titoli tricolori (dopo gli 850 mila spettatori del primo anno, ecco il milione del 2012-2013). Ora il nuovo obiettivo della società bianconera è toccare i 3 milioni. Ma non è l'unico record: quest’anno si è registrato anche il record di abbonamenti: 28 mila (24.500 nel 2011-2012, 27.400 nel 2012-2013). Il record di affluenza e di incasso per una partita sola risale alla sfida con il Bayern in Champions: 40.823 spettatori per 2.550.927 euro. Soltanto l’ultima stagione ha garantito alla Juventus (come ricavi da stadio) quasi 38 milioni: 37.843.219 euro. Il 57,7% degli spettatori proviene da Piemonte e Lombardia. Il 37% dalle altre regioni italiane. Il restante 5,3% dall’estero. Il primato del “tutto esaurito” invece appartiene alla prima stagione tricolore di Conte: sold out nel 95% delle partite disputate, 21 su 23 (il 93% nella scorsa annata: 21 volte in 27 gare). Per quanto concerne invece le fasce d’età degli spettatori, la maggior parte (il 31,1%) ha tra i 36 e i 49 anni. A seguire (25%) i tifosi più giovani, tra i 25 e i 34 anni. Nei giorni di partita il personale coinvolto che collabora con la Juventus (o lavora nel club) è di 1.250 persone: un piccolo esercito.

 
 
 

Agnelli: Juve, ricavi record. Ma la Lega si deve muovere

Post n°7304 pubblicato il 25 Ottobre 2013 da nadir63l
 

Il presidente bianconero agli azionisti: «Il calcio italiano è immobile: potremo continuare a essere competitivi in campo internazionale solo se sul fronte dei ricavi il sistema ci metterà in grado di esprimere completamente il nostro potenziale»

Agnelli: Juve, ricavi record. Ma la Lega si deve muovere© LaPresse
TORINO - Sulla falsa riga della sua lettera agli azionisti, che apre la relazione di bilancio al 30 giugno 2013, Andrea Agnelli ha aperto l’assemblea degli azionisti con una fotografia dello scenario calcistico italiano fosca e esternando con veemenza tutta la sua volontà di cambiamento. E’ iniziato con l’emozione di un filmato che ha celebrato le vittorie della scorsa stagione e un applauso dell’assemblea (circa duecento persone tra piccoli azionisti e soci di minoranza) “meritatissimo da Conte e i suoi ragazzi”, ha sorriso Andrea. Poi si è fatto più serio.

La giornata odierna segna il punto finale della stagione 2012-13, un’annata che ha visto la vostra società continuare in campo e fuori dal campo nel progresso intrapreso nelle ultime tre stagioni. Il bilancio sottoposto all’approvazione di questa assemblea segna ricavi record e ricongiunge questa Juventus alla sua storia. Il campo aveva già precorso i tempi e ci aveva visto riportare a casa lo scudetto nel 2011-12, ma il bilancio che avete fra le mani ha un significato particolare perché segna un sensibile avvicinamento al pareggio operativo, confermando comunque il risultato sportivo, cioè il successo sul campo: 2° scudetto e 2ª Supercoppa consecutivi"

Ma non basta”, dice non senza enfasi Agnelli. “Il nostro compito è costruire il futuro. Il fatturato di oggi colloca la Juventus nella top ten mondiale. Il record precedente la poneva nella top tre. E’ un dato di fatto, in dieci anni si è perso molto”. E qui inizia la critica alla gestione del movimento italiano. «A distanza di un anno dal nostro ultimo incontro il calcio italiano rimane immobile: l’ho scritto e lo confermo. La perdita di competitività è talmente palese che solo un irresponsabile può negarla. la Juventus potrà continuare a essere competitiva in campo internazionale ed equilibrata finanziariamente solo se sul fronte dei ricavi il sistema la metterà in grado di esprimere completamente il proprio potenziale. Non è un alibi. E’ un accorato appello a reagire e non considerare il declino come ineluttabile. Può suonare retorico, ma il destino è davvero nelle nostre mani”.

La critica si fa pungente entrando nello specifico: “Il contesto italiano ha da molto tempo sviluppato una radicata cultura del potere e una precaria cultura di governo”, dice Andrea riferendosi alle istituzioni e alla Lega in particolare, dove regnano: “l’immobilismo, l’inazione e spesso la superficialità“. E mentre il calcio italiano crolla, chi lo dovrebbe governare non è in grado di “essere una controparte credibile per la politica italiana”.

Agnelli poi specifica: “La Juventus non ha nessuna intenzione di rimettere in discussione principi ormai consolidati e condivisi come quello della negoziazione collettiva dei diritti televisivi, che tutti i Paesi evoluti hanno adottato o come nel caso della Spagna presto adotteranno. Non è questo il punto. Penso che un sistema più efficiente, troverebbe maggior riscontro sul mercato italiano e ancora più su quello straniero dove la Serie A rappresenta una frazione modesta della Premier League e dove la Bundesliga, dopo averci superato nel ranking sportivo, va raggiungendoci per valorizzazione del prodotto calcio”. Insomma, aumentare la torta per avere fette più grosse è la filosofia di Agnelli che non vuole tornare alla vendita soggettiva, dalla quale avrebbe sicuramente più vantaggi.

L’ultimo affondo è indirettamente rivolto alla politica: “La Serie A deve trovare una capacità di dialogo con la politica e le istituzioni sportive. Senza ciò avremmo stadi decrepiti e mezzi vuoti, componenti della medesima Federazione che perseguono obiettivi particolari e non sistemici, tutele inadeguate dei nostri marchi di fronte agli abusi e alla contraffazione, leggi cervellotiche che si propongono di limitare la violenza, ma ottengono solamente di limitare l’accesso ai tifosi e agli appassionati”.

 
 
 

Assemblea azionisti Juve. Perché non ci saremo

Post n°7303 pubblicato il 25 Ottobre 2013 da nadir63l
 

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Cari amici associati,

 

è stata una decisione difficile da valutare e abbiamo atteso fino all’ultimo prima di prenderla. Dopo sette anni di presenza attiva ed ininterrotta all’Assemblea dei Soci della Juventus F.C., quest’anno l’Associazione GiuLeManiDallaJuve ha deciso di rinunciare a fare sentire la propria voce, in una sede in cui ormai è evidente che l’autoreferenzialità sia divenuta una regola.

 

Non avremmo nulla da eccepire su una gestione sportiva che, soprattutto (ma non solo) grazie ad un Allenatore con il DNA bianconero, ci ha regalato due stagioni di successi e ci vede tuttora ai vertici del calcio italiano. Ma mancano troppe risposte su tutto il resto: la battaglia che ci aspettavamo da parte di questa dirigenza, dopo tante promesse, è ormai solo nei sogni di pochi inguaribili ottimisti; la lotta per la restituzione di titoli ed onore sottrattici nel 2006 sembra un fastidioso e sempre meno ricorrente ricordo nelle parole del presidente e di chi gli sta attorno.

 

Riteniamo di conseguenza che la nostra presenza fisica sia inutile: lasceremo che i presenti possano “suonarsele e cantarsele” insieme, come preferiscono.

 

http://www.giulemani...lio.asp?id=3250

 
 
 

UFFICIALE - Adidas sponsor tecnico Juventus dal 2015-16: contratto da 139,5 mln!

Post n°7302 pubblicato il 24 Ottobre 2013 da nadir63l
 

 

Dalla stagione 2015-2016 Adidas sarà lo sponsor tecnico di tutte le squadre della Juventus, a fronte di un corrispettivo complessivo per i sei anni del rapporto pari a 139,5 milioni di euro. Lo annuncia la società bianconera, attraverso un comunicato ufficiale: 
"Juventus Football Club S.p.A. comunica di aver perfezionato un accordo con adidas International Marketing B.V. (in seguito “adidas”) per la sponsorizzazione tecnica a partire dalla stagione sportiva 2015/2016. 
Adidas diventerà sponsor tecnico di tutte le squadre Juventus a fronte di un corrispettivo fisso complessivo per i sei anni di durata del rapporto pari a 139,5 milioni di euro. Tale importo non include le forniture annuali di materiale tecnico e i premi variabili legati ai risultati sportivi di Juventus.
Adidas gestirà inoltre le attività di licensing e di merchandising di Juventus a fronte di un corrispettivo fisso di € 6 milioni all’anno.
Juventus beneficerà anche di royalties addizionali al superamento di determinati volumi di vendita.
Fino al 30 giugno 2015, e quindi per tutta la stagione in corso e per la prossima (2014/2015), Juventus proseguirà la collaborazione con Nike quale sponsor tecnico e licenziatario".

 
 
 

Jacobelli: "Ronaldo uno scandaloso cascatore"

Post n°7301 pubblicato il 24 Ottobre 2013 da nadir63l
 

   
© foto di www.imagephotoagency.it

Così Javier Xacobelli ha commentato Real Madrid-Juventus dalla pagine elettroniche di "calciomercato.com":

La sconfitta della Juve al Bernabeu è ingiusta, ingenerosa e figlia della scandalosa simulazione di Ronaldo che non è stato affatto colpito da una gomitata di Chiellini, inverecondamente espulso dal pessimo tedesco Grafe. Ed esilarante è l'interpretazione secondo la quale il bianconero è stato cacciato perché, ad avviso dell'arbitro, trattavasi di chiara occasione da gol. Ma dove? Ma quando?

La verità è che Grafe, cinque presenze in Champions League, debuttante assoluto al Bernabeu dove la sudditanza psicologica regna sovrana, è tecnicamente un mediocre. Già che c'era, ha pure negato un rigore evidente a Vidal. Solo Collina, grande capo dei fischietti Uefa, poteva designare un simile sprovveduto per una gara così importante. D'altra parte, l'ex fischietto più bravo del mondo, ieri sera a San Siro per Mian-Barcellona aveva spedito Brych, un altro tedesco, l'unico al mondo a vedere il gol che non c'era del Bayer all'Hoffenheim. E' il trionfo della meritocrazia.

La Juve è stata scippata da un brutto Real e avrebbe almeno meritato di pareggiare. Pur ridotti in dieci contro undici nel secondo tempo, i campioni d'Italia hanno reagito con orgoglio alla batosta di Firenze e, con altrettanto orgoglio, hanno replicato al gol di Ronaldo. La zampata di Llorente ha riportato in equilibrio la gara, da Chiellini di nuovo complicata con un fallo stupido e inutile. Il giorno in cui i difensori italiani la pianteranno di cinturare gli avversari in area di rigore perchè in Europa questi falli vengono castigati (a proposito: Braschi, ma non aveva promesso tolleranza zero?) sarà sempre un bel giorno. Il rigore su Ronaldo era ineccepibile ed è stata l'unica cosa giusta firmata da Grafe.

Scottato dal tonfo del Franchi, Conte è tornato al 4-3-3 e il modulo ha funzionato. Ha apportato alcuni accorgimenti tattici per limitare l'azione di Ronaldo, Di Maria e poi Bale sulle fasce. Ha sbagliato solo una mossa: non doveva togliere Pirlo dopo un'ora perchè il Solista stava giocando bene e gli applausi del Bernabeu l'hanno solo parzialmente risarcito della delusione patita.

Il successo del Galatasaray sul Copenaghen complica maledettamente i giochi bianconeri nel girone che vede il Real già virtualmente qualificato, mentre i turchi hanno doppiato la Juve, salendo a quota 4. Nulla comunque è compromesso. Forse, stasera a Madrid, Conte ha ritrovato la squadra scomparsa negli ultimi venti minuti di Firenze. L'importante è che, sulla sua strada, non trovi un altro arbitro come Grafe e che Ronaldo non riprovi a fare il cascatore. Il portoghese è un fuoriclasse, ma vedendolo simulare come ha simulato a Madrid, si capisce perchè Messi sia il Numero Uno. L'altro, al massimo, è il Due.

 
 
 

CONTE A SKY: "Gara condizionata dall'arbitro, ma oggi abbiamo capito che possiamo fare qualcosa di importante.

Post n°7300 pubblicato il 23 Ottobre 2013 da nadir63l
 

Un anno fa prendemmo una bambola dal Bayern, ora stavamo per darla al Real"

Parla il tecnico bianconero.
   
© foto di www.imagephotoagency.it

Intervistato nel post partita di Sky, l'allenatore della Juventus Antonio Conte ha analizzato la prestazione della sua squadra nella gara appena svoltasi al Santiago Bernabeu contro il Real Madrid. Ecco quanto evidenziato da TuttoJuve.com.

La sconfitta è immeritata.

"Sicuramente, questo sistema di gioco poi conosce il 4-3-3 da tempo. L'ho detto che le corde ci sono per farlo, abbiamo usato Marchisio in avanti, mentre a sinistra più bloccati con Ogbonna per evitare le loro ripartenze. Quando perdi palla devi essere aggressivo con loro, ma non disordinato perchè se lasci campo a Ronaldo, Benzema e Di Maria apri le porte a una goleada. La partita è stata preparata alla perfezione, il Real ha avuto grandissime difficoltà. E' stata condizionata da episodi, ora il cammino in Champions diventa duro, però la reazione in 10 ci fa capire che possiamo fare cose importanti".

Nel finale ti sei arrabbiato. Sbollita la rabbia?

"E' chiaramante condizionata dall'arbitro questa partita, c'era anche un rigore su Vidal. Guardiamo il bicchiere mezzo pieno, se vogliamo possiamo starci e bene su questi palcoscenici. Si parlava di Juventus disastrata, e invece abbiamo fatto bene. E' un buon viatico per cercare le tre vittorie alla fine".

Chiellini è stato espulso per chiara occasione da gol...

"Si me l'ha detto, e mi viene da ridere. Le decisione arbitrali sono a favore che a sfavore, le prendiamo. Preferisco comunque sia andata così, abbiamo capito che possiamo fare qualcosa di importante".

La sensazione è che la Juve dello scorso anno non avrebbe perso stasera...

"Un anno fa prendemmo una bambola dal Bayern, mentre ora stavamo per darla al Real. Non condivido questa analisi, abbiamo retto contro grandi avversari. La prova è stata gagliarda ma anche tecnica, forse anche migliore di quella del Real".

Avessi avuto Vucinic avresti messo lui a sinistra?

"Non lo so....".

Non c'è un compromesso per alternare gli attaccanti in mezzo?

"Non possiamo regalare uomini agli avversari, un conto è farlo contro squadre di media-bassa classifica dove puoi anche difenderti in sette in non possesso. Però ogni squadra europea fa fase difensiva in undici, guardate Real-Atletico, Villa stava nella propria metà campo assieme a Diego Costa. Il calcio europeo è anche questo".

 
 
 

     

 

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