LA NUOVA CASA BIANCONERA
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«Il vantaggio di dodici punti, che a fine campionato diventerà di quindici, non può essere frutto di null’altro che non il fatto che eravamo più forti. Una grande squadra che quella sera, il 12 febbraio 2006, di fatto si portò a casa il ventinovesimo scudetto. La medaglia ce l’ho ancora casa. E non la restituisco. »
Alessandro Del Piero
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Messaggi di Dicembre 2013
Lui mi ha mandato a putt... la partita, capito?». Sull'edizione odierna di Tuttosport, grande spazio alla vincenda Calciopoli e al processo di Napoli. In particolare a una telefonata che verrà portata domani e che apre altri interrogativi, nuovi ed importanti. L’ha trovata Nicola Penta , l’insostituibile consulente dei legali di Moggi. Nell’intercettazione mai ascoltata, ci sono Leonardo Meani , addetto agli arbitri del Milan, e Salvatore Racalbuto , arbitro di grande esperienza in Serie A. I due parlano di Roma-Juventus di qualche giorno prima, per la precisione il 5 marzo 2005, finita 2-1 per la Juventus con le due reti bianconere. Eppure ad ascoltare cosa si dicevano Meani e Racalbuto si ha tutta un’altra sensazione. Meani: «Se lui alza quella bandierina lì...». Racalbuto: «E’ finito, è finito tutto Leo. Lui mi ha mandato a putt... la partita, capito?». Meani: «E’ vero, è vero». Racalbuto: «Già c’ho avuto la sfiga di essere estratto per questa partita, una sfiga enorme». Meani: «E’ vero... Se venivi a fare la nostra». Racalbuto «Esatto, ma che ca... me ne fregava a me!». Meani: «Perché lì che siano entrati in campo con l’idea di menarsi è vero, eh...». Racalbuto: «Ma tunon hai idea che ambiente c’era, Leo, anche quando siamo arrivati. Già c’era un muro non si riusciva a passare. Insulti, un casino pazzesco. La squadra della Roma che hanno preso a calci e pugni perché non gli sembrava il pullman della Roma... cioè l’ambiente era troppo ostile. Io sono convinto al 100% che chiunque avesse fatto questa partita sarebbe andato nei casini, chiunque andava nella merda, chiunque! Leo credimi.... Poi Pisacreta non me l’ha mandata nella merda, di più!». Meani: «Ma che ca... ha combinato ‘sto ragazzo? Cosa gli è successo? Di solito non fa quegli errori, è uno bravo». Meani: «Il problema grave è che ti buttano tutte le colpe a te». Racalbuto: «Esatto, chi gli dice niente a Pisacreta. E’ tutta colpa mia!» Meani: «Hai sentito il Processo del Lunedì?». Racalbuto: «No, ho cercato di staccare e non ascolare». Meani: «Adesso inizieranno a dirti che in Serie A non puoi più andare...». Racalbuto: «Esatto, che c’hai un dubbio?». Meani: «E i giornalisti ti ammazzano... Non hai visto che hanno attaccato anche me? Non hai letto?». Meani: «Adesso non voglio fare l’uccello del malaugurio, ma a te la Serie A fino alla fine dell’anno non te la fanno più fare...». Racalbuto: «Io torno ad arbitrare dopo Pasqua! Vedrai...». Dalla talefonata, come riporta Tuttosport, si capisce che Meani, in teoria il nemico numero uno dell’associazione moggiana, ha un rapporto molto cordiale con un associato; gli errori non sono di Racalbuto, ma del guardalinee Pisacreta e Racalbuto ne è molto dispiaciuto perché gli creeranno molti problemi;Racalbuto non voleva dirigere quella partita. |
Dovremo affrontare ogni gara come se fosse l'ultima" Parla il tecnico bianconero. Intervistato nel dopo partita di Sky, l'allenatore della Juventus Antonio Conte ha analizzato la prestazione della sua squadra nella gara interna appena disputata contro il Sassuolo. Un successo meritato per i bianconeri: "Non dovevamo dar alcuna risposta a nessuno, i ragazzi stanno facendo grandi cose, nonostante l'eliminazione in Champions League, in questa stagione. In campionato continuiamo a fare cose straordinarie e oggi abbiamo vinto la 14ª partita su 16 giocate. C'è rammarico per quanto successo ad Istanbul, questo ci dovrà dare maggior voglia e grinta per il futuro, anche perchè non meritavamo affatto di uscire dalla competizione. Il gap? Se vedo il Napoli uscire con 12 punti dalla Champions in un girone così difficile, verrebbe da dire che questo fatto è in loro favore. Sono tutti discorsi che lasciano il tempo che trovano. Il campionato è una corsa lunga e lo sappiamo, è una corsa lunga e stancante. Dovremo affrontare ogni gara come se fosse l'ultima. Ci sono squadre che possono ancora fare molto bene, come Roma, Napoli, Inter, Fiorentina e anche il Milan che si sta riprendendo". |
La Juventus riprende il cammino contro il Sassuolo. Conte schiera Asamoah al posto di Marchisio, Peluso a sinistra ed Isla a destra, in attacco la coppia Llorente-Tevez, con Pogba e Vidal a completare il centrocampo, mentre la difesa é quella solita e solida. L'atteggiamento e' quello giusto, il piglio pure ed arrivano subito occasioni ed azioni da gol. TEVEZ SHOW- l'argentino é in palla e ci priva subito al quattordicesimo quando Tevez riprende una respinta di Pegolo su tiro di Vidal dall'interno dell'area, e mette in rete. Bella la combinazione tra Peluso e Vidal con Pegolo poco preciso. PALLONE PER CARLITOS- La ripresa inizia con un Sassuolo più volenteroso ma comunque sotto di tre gol. Ci prova Zaza in un paio di occasioni ma il pallone se lo porta a casa Carlitos Tevez, che concretizza una bella combinazione Isla-Vidal con l'esterno cileno bravo a crossare basso e Tevez preciso. Antonio Conte concede la standing ovation a Tevez e poco dopo riposo anche per Vidal. Dentro Quagliarella e Padoin. Dopo il quarto gol i ritmi si abbassano tra qualche coro dei bambini, il Sassuolo che sbaglia il gol della bandiera e Llorente che scivola davanti alla porta. |
Pensiamo al Sassuolo non alle fesserie. Tevez è un leader, non mi interessano i gol. Tante assenze, penso ad Asamoah interno" Tre giorni dopo la concente eliminazione dalla Champions League, Antonio Conte si ripresenta davanti ai cronisti per presentare la sfida di domani contro il Sassuolo ed analizzare il momento della sua squadra. Tuttojuve.com sta riportando in tempo reale le sue dichiarazioni: Qual è la tua ricetta se ne hai una per riprendere dopo una sconfitta? "Mah non è la prima volta che siamo caduti sul campo, anzi, quest'anno siamo caduti pure due volte consecutivamente ed è la prima volta nella mia gestione. Perché abbiamo perso contro Fiorentina e Real Madrid. Quindi non penso che ci siano ricette particolari. Chi fa il nostro sport sa che si può vincere e si può perdere, quindi dobbiamo essere preparati in ambedue i casi. Noi in due anni e mezzo abbiamo abituato bene a cadere poche volte, quindi dovremmo essere bravi a rialzarci anche questa volta". Proprio perché avete abituato bene un po' tutti quanti, che effetto ti ha fatto sentire saltar fuori la parola fallimento... "Fallimento di cosa? Che non abbiamo vinto la Champions League? No, perché se come obiettivo stagionale avevamo di vincere la Champions League sicuramente è un fallimento. Poi che si poteva fare un percorso più lungo questo sicuramente però....oh forse sì, effettivamente l'avevo messo come obiettivo principale nostro quest'anno la vittoria della Champions League, effettivamente se ben ricordo dovevamo vincere la Champions League, e poi in ordine lo scudetto, poi la coppa Italia, avendo già vinto la Supercoppa. Effettivamente avevo parlato di triplete, si effettivamente sì". La Juve schiacciasassi in Italia che non fallisce mai gli appuntamenti che contano, in Europa fatica a essere, il modello italiano della Juve. Soprattutto si è visto nelle prime due partite del girone che hanno pregiudicato il cammino; ti sei dato una spiegazione su cosa manca per poter portare questo modello "Juve italiana" anche in Europa? "Il tempo, si vuole tutto e subito. Si pensa che dall'oggi al domani si possano costruire corazzate vincenti e di andare a fare la guerra contro squadre che oggi potenzialmente sono più strutturate, sotto tutti i punti di vista, quindi ci vuole tempo. Noi, secondo me, abbiamo fatto un miracolo già a tornare protagonisti in Italia, dopo due settimi posti. Abbiamo fatto qualcosa di straordinario, perché dopo due settimi posti, abbiamo vinto due scudetti e due Supercoppe. Siamo arrivati l'anno scorso, non dimentichiamo quando parlate di differenza, che noi siamo arrivati ai quarti di finale l'anno scorso in Champions, eliminati dal Bayern Monaco. Quest'anno il cammino all'inizio non è stato un cammino buono e questo ci ha pregiudicato il nostro percorso, però ci vuole tempo, perché chi pensa che le vittorie nascono dall'oggi al domani significa che non ha mai vinto in vita sua purtroppo. Chi ha vinto sa che c'è un percorso da seguire, è un percorso fatto di lavoro di fatica e di cadute e di capire durante il percorso, quando c'è la caduta che cosa bisogna fare, dove si è mancati, cosa c'è necessità e poi nel tempo prepararsi a vincere in Champions. Questa è una Champions che non è più quella di quando giocavo io, cioè, oggi ti scontri con squadre che sono attestate a livello e mondiale e che economicamente oggi è dura raggiungere quei livelli. Cioè è inutile che mettiamo la testa sotto la sabbia, quindi ribadisco che per me vedere una squadra italiana in finale di Champions da qui a tanti anni a venire sarà molto dura, perché c'è da lavorare tanto, c'è da costruire tanto ed è molto molto difficile, però ripeto mi sbaglierò, ma questo cosa l'ho già detta due anni fa. Stranamente quando emetto sentenze spesso ci azzecco". Da un lato tu dici che quando uno cade deve capire perché è successo, quindi volevo chiederti se a mente fredda al di là della contingenza, del campo ecc. Hai qualche spiegazione più profonda... "Vi ho già spiegato il perché di questa mancata qualificazione. Secondo me di base siamo usciti senza giocare una partita che è stata l'ultima. E di secondo ho detto che non dovevamo ridurci a giocarci la qualificazione agli ottavi nell'ultima partita. Quindi è giusto che noi ci dobbiamo assumere le nostre colpe, perché la qualificazione poteva esser già in ghiaccio, invece, ci siamo ridotti all'ultima partita, dove poi è successo qualcosa di incredibile. Però a volte io penso che il destino... io sono fatalista da questo punto di vista, penso che forse il destino ci abbia riservato questo per mandarci dei messaggi. Ho detto anche ai ragazzi che bisogna essere bravi e capire, esser costruittivi, perché quando ci sono le cadute, più di quando ci sono le vittorie, bisogna capire, dove si può migliorare dove si deve migliore, se si può migliorare e quanto si può migliorare. Sul fatto del vincere la Champions da parte mia, da parte della Juventus e da parte dei calciatori penso che sia un'ambizione giusta, perché uno deve sempre porsi degli obiettivi e alzare sempre di più l'asticella. Quindi non bisogna accontentarsi, bisogna continuare a vincere e bisogna scrivere la storia, possibilmente cercando di alzare l'asticella però ci vorrà tempo, entusiasmo, passione e pazienza e tante altre cose". C'è il Sassuolo, la squadra che ha fermato Roma e Napoli come va affrontata alla luce di quello che è successo. Dal punto di vista psicologico, un allenatore conta più sulla voglia di riscatto dei giocatori o magari c'è qualcuno che ha bisogno di staccare da quella partita e quindi di riposare e puntare su altri che hanno avuto meno spazio quindi possono garantire qualcosa in più. Un tipo di partita del genere come si affronta? "Mah, innanzitutto grazie per la domanda, perché ci riporta sul presente, perché oggi penso che sia la cosa più importante, non è importante il passato, guardarsi indietro non conta più niente, guardare troppo avanti non conta neanche niente, conta il presente che sia chiama Sassuolo che, come hai detto, ha bloccato in casa le due più vicine concorrenti in classifica come Roma e Napoli, quindi dovremo fare attenzione, perché c'è il detto: "non c'è il due senza il tre", quindi io faccio gli scongiuri da questo punto di vista, e noi dovremmo esser molto bravi a pensare subito al presente dimenticando il passato e non pensando al futuro e concentrandoci molto sul presente. Perché è una fase delicata del campionato e noi dovremmo esser bravi sotto tutti i punti di vista. Scenderà per me la squadra migliore in assoluto che penso mi dia le migliori garanzie come faccio sempre, ci concentriamo sapendo che mercoledì c'è un altro impegno in coppa Italia, e poi prima della sosta di Natale c'è l'impegno a Bergamo contro l'Atalanta, quindi concentriamoci sul presente che è più importante del passato e del futuro visto che sento parlare di fesserie". Ha parlato adesso di fesserie in che senso fesserie? Poi un primo bilancio sulla stagione di Tevez se avesse mai pensato fosse possibile arrivare alla fine del girone di Champions League senza un suo goal... Mah che Carlos non abbia segnato in Champions per me è relativo, perché come dico sempre la prestazione non dipende assolutamente dal goal che fa l'attaccante, a differenza magari di chi deve comunque dare dei giudizi dei voti o andare sulle statistiche, io sono molto contento della prestazione di Carlos, io penso che in Turchia abbia disputato una partita da leone, sia stato un leader in campo e si sia calato anche, nonostante le condizioni difficili del terreno, proprio nella giusta mentalità. Io penso che con lui abbiamo fatto un grandissimo acquisto al di là del calciatore, come persona, come personalità, come carisma e esperienza, quindi sono molto contento, però ripeto non valuto l'attaccante in base al goal che fa. Questo penso è il terzo anno che mi conoscete e penso abbiate conosciuto il mio modo di pensare sulla squadra, uno può anche fare goal, ma non fare bene il lavoro della fase difensiva o magari il centrocampista può fare dei goal e poi magari non fa l'interdizione e non sono contento. Quindi i parametri di giudizio tra me e voi sono molto differenti, perché io valuto per la squadra e voi per la singola prestazione, ma è giusto così sia chiaro io faccio il lavoro mio, voi il lavoro vostro. Le fesserie sono già di pensare all'Europa League, oggi concentriamoci sul presente che è molto più importante". Le condizioni degli attaccanti Vucinic e Giovinco non sono al 100% considerando che mancherà Marchisio squalificato e Pirlo infortunato, se l'ipotesi di spostare Asamoah al centro dopo due anni e mezzo da esterno sia un'ipotesi percorribile? "Sicuramente nel reparto offensivo e a centrocampo non siamo tanti, perché Vucinic non è disponibile, Giovinco ha preso di nuovo un altro calcio nella partita amichevole, ieri non si è allenato, dovrebbe non esser disponibile, manca Pirlo, manca Marchisio stiamo trovando delle soluzioni, potrebbe esser una soluzione quella di metter Asamoah interno, anche perché questa è una soluzione". |
Sui quotidiani turchi ha avuto molto risalto la polemica sul terreno di gioco del Galatasaray. In particolare Haberturk riporta come la Uefa abbia formalmente ammonito la squadra turca. I funzionari Uefa avrebbero avuto un incontro privato alla fine della partita, ammonendo la società che non ammetteranno più partite giocate su terreni del genere. Verrà anche mandata una lettera formale di avvertimento. Le partite si giocheranno solo dopo una delega speciale dopo le osservazioni necessarie sul terreno di gioco. La partita con la Juventus è la seconda con questo problema, dopo le lamentele dello scorso anno del Cluj, infatti dopo quel primo avvertimento la società turca aveva curato in modo molto curato il terreno di gioco. In questa occasione, invece, qualcuno ha voluto ripetere la "furbata". Forse la Uefa si è accorta del misfatto, ma purtroppo è troppo tardi. |
Ne abbiamo parlato tanto nelle ultime ventiquattro ore, ma forse è doveroso fare un passo avanti e chiedersi se non sia il caso che la Juventus chieda alla Uefa l'apertura di un'indagine su quanto avvenuto a Istanbul. Qui non siamo davanti ai sospetti, ma ci sono le immagini che parlano chiaro. Immagini trasmesse e commentate alla perfezione dalla collega di Sky Sport Eleonora Serra, in un servizio che TuttoJuve.com ha trascritto con tanto di fotogrammi Sky: "Oltre alle difficili condizioni metereologiche e ai dubbi sul funzionamento delle serpine intorno al campo, c'è ancora qualcosa su cui occorre fare chiarezza. Martedì sera, partita sospesa, si attende la ripresa e i direttori di gara nel tunnel stanno per decidere. Intanto gli addetti in campo spazzano alla perfezione l'area di sinistra, quella in cui all'eventuale ripresa avrebbe attaccato il Galatasaray, mentre nella parte destra si limitano a spazzare le righe. Una bella differenza, che però con il rinvio della gara si è rivelata inutile (ecco fotogramma)....
....la parte sinistra viene rovinata dal passaggio dei trattori e riempita di solchi con le pale.... (ecco fotogramma...)... Ovviamente è quella dove il Galatasaray attaccherà per i pochi restanti 15 minuti del primo tempo. E la Juve per oltre 45 della ripresa. Un vantaggio che non può non considerarsi volontario, già l'anno scorso la società turca era stata denunciata all'Uefa dall'allenatore del Cluj: sotto un tremendo diluvio, infatti, anche in quel caso il campo era in pessime condizioni, ma per una delle due squadre un po' di più. Infatti, nell'intervallo, gli addetti si erano occupati solo di pulire la parte dove attaccava il Galatasaray, lasciando l'altra al suo destino (ecco fotogramma...)... E' facile in questi casi, visti i risultati, essere accusati di eccesso di recriminazione o peggio ancora di piagnisteo. L'erba del vicino sembra sempre la più verde, soprattutto se giochi contro il Galatasaray", conclude Eleonora Serra nel suo servizio. Immagini inequivocabili, che testimoniano come il Galatasaray abbia volutamente "sabotato" il terreno di gioco in cui avrebbe dovuto attaccare la Juventus. E siccome esiste già un precedente, non si tratta di un caso isolato, sarebbe opportuno che si andasse in fondo a questa storia. Così come bisognerebbe indagare anche sull'utilizzo (o il non utilizzo) delle serpentine riscaldanti. Perchè perdere va bene, ma non passando per fessi. |
Dai portoghesi del Benfica agli ucraini dello Shakhtar Donetsk, i bianconeri aspettano il sorteggio di Nyon per conoscere l'avversaria dei sedicesimi di finale. Dagli ottavi possibili anche i derby © LaPresse TORINO - La Juve riparte dall'Europa League, la vecchia Coppa Uefa che quest'anno vedrà il suo atto finale proprio a Torino, allo Juventus Stadium. Si riparte dai sedicesimi di finale, ecco tutte le possibili avversarie dei bianconeri. POSSIBILI AVVERSARIE JUVE Il sorteggio stabilirà i confronti per i sedicesimi e poi per gli ottavi di finale, a partire dai quali potranno esserci anche i derby tra squadre della stessa nazione. La Juve, tra le quattro peggiori terze della Champions League, passa in Europa League senza essere testa di serie e quindi sarà accoppiata subito a una vincitrice del girone o a una retrocessa dalla Champions. La squadra di Conte sarà anche, per regolamento, costretta a giocare la partita d'andata in casa. RETROCESSE DALLA CHAMPIONS Benfica, Shakhtar Donetsk, Basilea. Tre delle quattro migliori terze dei gironi di Champions, l'altra è il Napoli che non può essere sorteggiata con i bianconeri in quanto italiana. Ajax, Porto e Viktoria Plzen sono escluse dal novero delle possibili avversarie in quanto come la squadra di Conte tra le quattro peggiori terze. VINCITRICI GIRONI EUROPA LEAGUE Valencia, Rubin Kazan, Eintracht Francoforte, Genk, Tottenham e Ludogorets sono già sicure del primato del rispettivo raggruppamento e quindi sono papabili avversarie. In attesa di definizione: GRUPPO C, Salisburgo o Ejsberg (scontro diretto); GRUPPO H, Siviglia o Friburgo o Slovan (spagnoli a 9 punti, le inseguitrici a 6); GRUPPO I, Lione o Betis (spagnoli primi solo se vincono e i francesi no); GRUPPO L, Az Alkmaar o Paok (scontro diretto, se pari passano i greci). GIRONI ITALIANE Dnipro e Trabzonspor possono rientrare nel gruppo delle possibili avversarie: gli ucraini lo saranno solo se batteranno la Fiorentina, ai turchi basta invece non perdere contro la Lazio. |
glmdj
di M. Lancieri
Purtroppo, è andata male. Ma questa è una eliminazione che ha radici lontane: già dall’esordio in terra danese, la Juve ha cominciato a scavarsi la fossa, sprecando punti prima contro il mediocre Copenaghen, poi in casa con gli stessi turchi che alla fine ci hanno giustiziati e anche con il fortissimo Real, che ha potuto beneficiare di svarioni arbitrali a Madrid, ma che a Torino ha trovato un inaspettato regalo anche da parte della difesa juventina. Come ha detto Conte, non dovevamo permetterci di giocare alla roulette russa dell’ultima giornata la qualificazione al turno successivo. Poi, certo, il clima ci ha messo molto del suo, costringendoci a scendere in una palude, più che in un campo di gioco, complice una Uefa più interessata a far quadrare i conti con tv e sponsor che a fare disputare una partita a calcio. Ma, come recita un proverbio, chi è causa del proprio male pianga se stesso. Il popolo juventino è abituato ad accettare sempre il verdetto del campo: lo accettammo a Perugia, quando Collina ci costrinse ad affrontare l’ultima di campionato in una piscina, e lo accettiamo oggi, nonostante ci sia stata di fatto esclusa la possibilità di giocare a calcio per 70 minuti. Ed è proprio questa nostra propensione a non concentrarci troppo sulle variabili esterne, che ci ha permesso di vincere 31 scudetti (e potevano essere molti di più, se nel 2006, fuori dai campi di gioco, non ci avessero massacrato la squadra e spediti in B). Noi, anziché recriminare per vent’anni, a causa di un rigore non concesso o di una rete annullata, preferiamo ripensare a ciò che avremmo potuto fare meglio, per evitare di prestare il fianco anche alle ingiustizie o agli episodi sfortunati futuri. In questo momento, i nostri sentimenti sono un miscuglio di delusione e rabbia. Ma, già da oggi, tutti insieme riprenderemo a correre verso i prossimi obiettivi, che per questa stagione saranno il trentaduesimo scudetto, terzo consecutivo, l’Europa League, vinta altre tre volte, quando ancora si chiamava Coppa Uefa, e la decima coppa Italia. Poi, tra un anno, saremo di nuovo lì, a tentare di farci largo tra le migliori del nostro continente, sicuri che prima o poi torneremo anche a giocarci le finali, come eravamo abituati a fare prima di farsopoli. Bianconeri, c’è ancora tanta strada da fare e ci sono ancora tante partite da giocare e vincere! Quindi... su la testa!
http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=3336 |
© LaPresse ISTANBUL - Ci fosse Mourinho sparerebbe una mitragliata di “perché“, sforacchiando l’Uefa con le domande che galleggiando nella gelida aria di Istanbul, poche ore dopo la rocambolesca fine dell’avventura juventina in Champions League. Una cosa così...Perché, nonostante la nevicata fosse stata ampiamente prevista da tutti i siti meteo, martedì sera la Turk Telekom Arena, stadio a cinque stelle Uefa, è stata colta di sorpresa? Perché nella notte fra ieri e oggi il campo non è stato coperto con i teloni? E perché nella mattinata di oggi si è intervenuto in maniera così devastante per il terreno? Perché solo una parte del terreno, la metà campo in cui si sapeva che la Juventus avrebbe giocato 45 minuti su 60, era stata martoriata con un piccolo trattore tracciando profondi solchi e riducendo il manto erboso a un campo dissodato? Solo casualità? Perché se la Champions League è la massima competizione europea, fondata sullo spettacolo, si è permesso che il calcio venisse così vilipeso dalla partita di “non-calcio” di oggi pomeriggio? Perché, infine, il campo è stato considerato «pericoloso per l’incolumità dei giocatori» ieri sera, quando Proença ha rinviato la partita e praticabile oggi pomeriggio, nonostante entrambe gli allenatori avessero chiesto il rinvio? Ecco, a quest’ultima domanda si può rispondere: pare, infatti, che l’Uefa avesse il terrore della “X”, intesa come bussolotto anonimo nel sorteggio dei prossimi turni di coppe. Se infatti non ci sarebbero stati problemi in Champions League, gli incroci di teste di serie italiane e squadre turche dell’Europa League avrebbero fatto sballare tutto. Insomma, insieme alla partita si sarebbe dovuto rinviare anche il sorteggio. E questo, a quanto pare, l’Uefa non lo voleva. Detto ciò, la Juventus avvii in fretta un profondo esame di coscienza. Arrivare a giocarsi tutto all’ultima partita di un girone tutto sommato abbordabile è un peccato mortale, consumato nei pareggi con il Copenaghen e con il Galatasaray in casa. Quando il terreno era in ottime condizioni... |
Il tecnico dei bianconeri: «Siamo stati penalizzati in maniera enorme perché noi giochiamo a calcio. Drogba ha detto che è la stessa cosa per tutte e due le squadre ma non è così perché se il campo era in buone condizioni non so se uscivamo. Detto questo dovevamo prenderci gli ottavi prima di questa partita quindi un po' è anche colpa nostra» © LaPresse ISTANBUL (TURCHIA) - Amarezza Antonio Conte nel dopo gara. L'eliminazione contro il Galatasaray ancora brucia ma il tecnico dei bianconeri, dopo le giuste recriminazioni, fa anche un po' mea culpa: «Sì abbiamo provato a farla rimandare. Con il delegato Uefa abbiamo provato a spiegare alcune cose, ma nessuno ha voluto sentire niente. Alla fine del primo tempo ci abbiamo provato di nuovo. Drogba diceva che era la stessa cosa per tutte e due le squadre, ma non è così perché se il campo era in buone condizioni non so se uscivamo. Di cosa parliamo? Abbiamo giocato in un pantano. Siamo stati penalizzati in maniera enorme e nella bagarre loro sono stati più bravi. Questo non è stato calcio. Dove abbiamo sbagliato però è stato ridurci all'ultima partita con la qualificazione in ballo. Può capitarti l'impossibile e allora ne paghi le conseguenze. È una qualificazione non giusta ma un po' è anche colpa nostra anche se ho fatto i complimenti ai ragazzi per quanto dimostrato oggi sul campo. L'Europa League e la finale allo Stadium? Ma intanto tuffiamoci in campionato perché dobbiamo sfogare lì la nostra rabbia. Poi penseremo all'Europa League per fare del nostro meglio. Dispiace ma dobbiamo fare tesoro di queste esperienze». |
La metà campo dove attaccavamo era impraticabile, non era la stessa cosa per il Galatasaray" Parla il tecnico bianconero. Intervistato nel dopo partita di Sky, l'allenatore della Juventus Antonio Conte ha analizzato la prestazione della sua squadra nella sfida in trasferta di Champions League contro il Galatasaray. Ecco quanto evidenziato da TuttoJuve.com. Due giorni surreali. Sarebbe stato meglio non giocare nemmeno oggi in queste condizioni? "Abbiamo provato a farla rimandare, con riunione con il delegato Uefa dove abbiamo ribadito le pericolistà della gara. Però non hanno ascoltato niente". Mancini ha detto che voi non avete protestato... "Mancini è stato interpellato è ha detto che era pericoloso, ho risposto "i think so" a meno che il mio inglese non sia così scadente... Non posso andare a fine primo tempo ad arrabbiarmi così con l'arbitro. Drogba mi ha detto che valeva per entrambe le squadre, ma non è vero, perchè se si può giocare a calcio non so se finiva così. Ho elogiato i ragazzi, per una squadra che gioca a calcio non si può far così. Loro l'hanno buttata sulla bagarre, l'unico errore è esser giunti a giocarsi il tutto per tutto qui. Può capitare l'impossibile e ne abbiamo pagato le conseguenze. Parliamo di un'eliminazione ingiusta, ma la vita ce la siamo complicata noi". Ora c'è l'Europa League, con finale allo Juventus Stadium... "Buttiamoci sul campionato. E' una delusione uscire così, ripensiamo al campionato e alla Coppa Italia. Più avanti penseremo anche a questo, cercheremo di fare il nostro meglio. Facciamo tesoro della Champions di quest'anno, come di quella passata dove partimmo pianino". Nel processo di crescita non è ancora compiuto a livello internazionale? "Si fosse compiuto in due anni staremmo parlando di miracolo. Questa squadra viene da due settimi posti, ha vinto due campionati in Italia. Non abbiamo passato il turno per colpe nostre, non dovevamo ridurci all'ultima partita. Su un campo normale, però, non so come sarebbe finita...". La finale di Europa League però ti può dar carica... "Ah saltiamo già i sedicesimi e via dicendo? Siete molto ottimisti a già parlare di finale (ride ndr.)". Sul gol la spizzata di Drogba non viene ostacolata... "Ci sarebbero situazioni da correggere. Ci troviamo con un tre contro tre con palla nostra, Asamoah poteva non accorciare con Lichtsteiner e Pogba che potevano rientrare prima. Il tre contro tre è sempre pericoloso, ho cercato di far capire l'importanza di avere un uomo in più. Nel secondo tempo abbiamo attaccato su un campo impraticabile, a differenza loro. Sul gol bravo Sneijder, in superiorità numerica sarebbe stato meglio". Inconsciamente i due risultati su tre possono influenzare. La Juve stasera ha peccato d'incisività, sei d'accordo? "Solo per via del campo. Di che stiamo parlando? E' una partita fatta in un pantano, è inutile citare numeri...". Ieri la situazione delle due metà campo era già definita? "L'arbitro mi ha fatto arrabbiare, ieri era pericoloso il campo, oggi no. Forse parlerò male inglese, dovrò farmi capire meglio. Abbiamo le nostre colpe, ma commentare quel che non è calcio non si può. A calcio magari avremmo avuto un epilogo diverso". Ci saranno reclami ufficiali della Juventus? "Oggi c'era la ferma volontà di giocare per i sorteggi e tante cose. Non è sport, si è andati indietro ai propositi. Si cerca di offrire spettacolo, ma oggi si è giocato a tamburello". |
Dopo la neve arriva il fango. Juventus e Galatasaray si affrontano sotto una fitta nevicata ripartendo dal trentunesimo del primo tempo. Doti tecniche totalmente azzerate e partita che si gioca con foga e cattiveria. Ovviamente la squadra dotata di maggior tecnica ne risulta penalizzata impossibile o quasi mettere la palla a terra e tentare lo scambio. La squadra di Conte, però, ci prova e proprio una deviazione di un difensore su tiro di Llorente porta gli zebrati vicino al gol. Conte, con cuffia, da le sue indicazioni da bordo campo. La cosa che si vede meglio è il pallone, arancione come le righe, il resto meno. Il copione tattico è chiaro con la squadra di Conte che tenta di fare gioco e quella di Mancini che gioca più sul fisico e di ripartenza. A fine primo tempo lungo conciliabolo tra Conte e l’arbitro. Motivi? Su questo campo non si può giocare!
BATTAGLIA - La ripresa inizia con i torinesi che cercano di fare gioco, per quanto possibile su quel terreno. Esempio di tutto questo è il minuto quarantanove, bell’azione di Tevez con pallone che non arriva al compagno a causa del pessimo terreno di gioco. Impossibile lo stop e il passaggio, l’unica soluzione è il tiro da fuori cosa che i bianconeri tentano ma senza fortuna. Importante l’apporto di Llorente che lotta su ogni pallone come un leone facendo valere il fisico. Impossibile fare più di due passaggi di seguito sul terreno di gioco e la partita è tutta un batti e ribatti. Ci prova l’ex Inter Snejider al nono del secondo tempo, ma la palla è a lato. La gara diventa battaglia, Felipe Melo e Vidal sono i gladiatori scesi nell’arena. Nell’arena deve scendere pure Buffon che salva miracolosamente su Drogba. Ci provano poi Yilmaz ed Eboué. Sono i turchi ad alzare il ritmo favoriti dal fatto che la porzione di campo dove attaccano permette almeno qualche passaggio. Per entrambe le squadre, però è il gioco palla lunga l’unico copione possibile. Il rischio maggiore sono le punizioni di Snejider e i mischioni che si creano in area. Il più pericoloso tra i bianconeri è sicuramente Tevez, l’argentino tenta spesso l’uno contro uno e la giocata. Bellissima azione al minuto settantotto, ci prova Marchisio dopo bell’assist di Tevez di tacco. Poco dopo Llorente prova lo sfondamento ma Muslera in uscita chiude. Mancini si gioca il talismano Umut Bulut al posto di Eboué a dieci dalla fine. CATACLISMA – gli ultimi dieci minuti sono adrenalina pura. Da una parte la voglia di attaccare per vincere e dall’altra la voglia di non scoprirsi per favorire i turchi. Ogni pallone in area diventa scivoloso e pesa come un macigno. Al minuto ottantacinque la doccia innevata. Palla lunga, sponda per Snejider e l’olandese si allunga bene il pallone e batte Buffon in diagonale con una zolla che sposta pure la palla. Dramma bianconero a Istanbul. Conte inserisce Quagliarella. Gli attacchi della Juventus sono confusione pura, entra pure Giovinco per Bonucci.
La Juventus esce nel modo peggiore, con un gol a cinque minuti dalla fine in mezzo contropiede. Ora si va in Europa League, con meno soldi e risorse. La finale sarà a Torino… |
46' - L'arbitro Proenca fischia quando ancora non era stato battuto il calcio di punizione del Galatasaray. E' 0-0 tra Galatasaray e Juventus 45' - 1 minuto di recupero concesso da Proenca 43' - Il calcio di punizione battuto da Tevez è respinto dalla difesa turca in rimessa laterale 42' - Scintille Melo-Lichtsteiner per un fallo del brasiliano sul calciatore svizzero. La Juve guadagna una buona punizione 41' - Calcio d'angolo di Sneijder, la palla arriva a Chejdou che calcia alle stelle. Poteva essere un occasione pericolosa per i bianconeri 40' - OCCASIONE JUVE - Llorente lavora un buon pallone e resiste ad una carica avversaria, è bravissimo a scaricare per Tevez che di forza va via ad un difensore e calcia in scivolata, ma il suo pallone termina sull'esterno della rete 39' - Vidal riconquista il pallone, cross per Marchisio che prova a girarsi dal limite dell'area, ma il pallone termina sul fondo 38' - La Juve perde palla fuori dall'area di rigore avversaria e il Galatasaray prova a ripartire. Il lancio lungo di un difensore sembra buono per Yilmaz, ma è bravissimo Bonucci ad arrivar prima e ad anticipare l'attaccante turco 35' - Tevez batte corto, la Juve prova una sortita offensiva, ma i galati intercettano e provano a ripartire in contropiede. Il lancio lungo per Yilmaz è intercettato da Marchisio, e la Juve può ripartire 34' - PRIMA AZIONE JUVE - Tevez porta bene palla, il passaggio per Lichtsteiner che all'interno dell'area avversaria tenta un cross deviato da un difensore, pallone in calcio d'angolo 32' - Llorente guadagna un buon calcio di punizione, ma è difficile giocare in un campo del genere 31' - E' iniziata alla Turk Telecom Arena, si riprende dal minuto 31 la partita tra Galatasaray e Juventus 13:59 - Le squadre sono entrate in campo. Quarantamila gli spettatori presenti in campo 13:52 - Stadio aperto a tutti sotto la neve. Intanto anche il Galatasaray su twitter conferma la sua formazione: Muslera, Chedjou, Semih, Gökhan Zan, Riera, Selçuk İnan, Melo, Eboue, Sneijder, Drogba, Burak Yılmaz. All.: Mancini 13:47 - Ha ripreso intanto a nevicare alla Turk Telecom Arena. |
Tetto liberato dalla neve, alle 12:00 sopralluogo security. Spalatori al lavoro. Campo pessimo. Juve senza tifosi, Drughi tornati in Italia 11:43 - NOTA IGDAS - Il mancato riscaldamento del terreno di gioco è fonte di discussione a Istanbul: ecco parte della nota apparsa poco fa su alcuni siti turchi. Per la TT Arena viene utilizzato il gas naturale e IGDAS ha scolto le applicazioni utilizzando gli standard dei controlli di sicurezza dei file di progetto e l'installazione è stata eseguita in modo corretto. La società si dichiara disponibile a offrire i chiarimenti del caso. 11:30 - NEVE CONCEDE TREGUA - Ha smesso di nevicare da qualche minuto. Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pogba, Marchisio, Asamoah; Tevez, Llorente 11:10 - PARLA PORTAVOCE GALA - Collegato al telefono ad una trasmissione in diretta su NTV Spor Ergün, portavoce del Galatasaray ha parlato del riscaldamento dello stadio: "Attualmente, il riscaldamento del terreno di gioco è di 21 gradi. Il primo compito del riscaldamentodel terreno è di mantenere viva l'erba. La sua funzione non è quella di fondere neve sul terreno di gioco.Io non voglio parlare della chiusura dello tetto dello stadio. Il lavoro è stato fatto in questo senso. Ad oggi, però non si può chiudere. Noi vogliamo giocare". (Riproduzione consentita solo citando tuttojuve.com) 10:43 - NEVE CONCENTRATA IN UNA PARTE DEL TETTO - La neve si è accumulata in una parte del tetto, sopra una delle porte, evidentemente spinta dal vento. In questo momento sul tetto ci sono degli uomini che stanno liberando il tetto di questa neve in eccesso, perchè in queste condizioni non si potrebbe giocare. Se si riuscirà a liberare il tetto, non ci saranno problemi. Altrimenti le condizioni di sicurezza non ci sono, perchè nei pressi delle porta continuano a cadere dei grossi blocchi di neve. 10:41 - NEVICA - Ha ripreso a nevicare in questi minuti. 10.00 - CASO TETTO - Dalla Turchia giungono indiscrezioni sul perchè non si sia usato il tetto estendibile che avrebbe offerto la necessaria copertura. Ci sarebbe non conformità del tetto a delle norme vigenti, la non conformità e i problemi, sempre secondo le fonti turche erano già state segnalate. C'è anche uno studio sul tetto della Direzione Generale dello Sport con una questione discussa anche in tribunale lo scorso marzo. Un peccato per la squadra turca che ha speso molto per la realizzazione del nuovo impianto. 09.40- GARA SOTTO LA NEVE - La gara tra Galatasaray e Juventus si giocherà, ma presumibilmente sotto la neve. Il clima varia ogni dieci minuti, da sole a nevicate improvvise. E' difficile attendersi quel che fare più tardi, riporta l'emittente satellitare. GUARDA LE FOTO DELLA SITUAZIONE IN CITTA' 09.00- CONDIZIONI VARIABILI, L'UEFA VALUTA - Il terreno di gioco è a temperatura di 21 gradi e la neve non dovrebbe attaccare. Le condizioni sono però variabili, la Uefa sta valutando se far giocare la partita o no. 08.30- SERPENTINE GUASTE, SMENTITA GALA - Giovanni Guardalà, giornalista di Sky, ha fornito un altro aggiornamento da Istanbul: "Abbiamo parlato poco fa, in via informale, con alcuni delegati Uefa che ci spiegavano che il Galatasaray ha garantito che le serpentine del campo funzionavano correttamente, che la temperatura del terreno di gioco era di 21°, ma che questo tipo di neve non si scioglie al contatto con il terreno. Con un altro tipo". Quindi non sarebbero veritiere le voci circolate ieri di un malfunzionamento delle serpentine riscaldanti. Stamattina il campo è stato già spalato, dicono che sia in condizioni buone. Le strade sono pulite". 08.20 - NEWS METEO - Aggiornamento meteo da Istanbul: come riporta stamane Sky Sport, alle 14, orario fissato per la ripresa di Galatasaray-Juventus, sono previste deboli nevicate con temperatura attorno agli zero gradi, quota neve zero. Quindi non dovrebbe ripetersi la tormenta che ieri sera ha portato alla sospensione e al rinvio della gara. La speranza è che funzioni le serpentine riscaldandi posizionate sotto il manto erboso. Stamattina il tempo cambia repentinamente: la città, un'oretta fa, si è svegliata nel bel mezzo di una fitta nevicata e completamente avvolta dalla nebbia. La situazione è piano piano migliorata. Nevica anche ora, ma piuttosto debolmente. |
Secondo quanto riferito dall'inviato ad Istanbul di Sky, Giovanni Guardalà, tra le motivazioni che avrebbero portato al rinvio di Galatasaray-Juventus vi sarebbe un guasto all'impianto di riscaldamento della Turk Telekom Arena. Le serpentine riscaldanti, sotto il terreno di gioco, non sarebbero entrate in funzione non permettendo così lo scioglimento del graupel caduto sull'impianto di Istanbul. L'arbitro Proenca, infatti, avrebbe riferito tal problema come una delle principali motivazioni della sospensione dell'incontro |
Inviato da: diletta.castelli
il 11/10/2016 alle 17:05
Inviato da: dimariamonicaa
il 08/04/2016 alle 21:04
Inviato da: aldo.giornoa64
il 20/12/2015 alle 22:00
Inviato da: aldo.giornoa64
il 13/12/2015 alle 23:54
Inviato da: aldo.giornoa64
il 08/12/2015 alle 23:14