LA NUOVA CASA BIANCONERA
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«Il vantaggio di dodici punti, che a fine campionato diventerà di quindici, non può essere frutto di null’altro che non il fatto che eravamo più forti. Una grande squadra che quella sera, il 12 febbraio 2006, di fatto si portò a casa il ventinovesimo scudetto. La medaglia ce l’ho ancora casa. E non la restituisco. »
Alessandro Del Piero
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Messaggi di Gennaio 2014
glmdj
di G. Fiorito
Il clan degli argentini ha colpito ancora. La notizia trapela nella tarda serata alla Domenica Sportiva. Zanetti, che ormai avrebbe riempito nel cuore dei tifosi nerazzurri il posto lasciato vuoto da Giacinto Facchetti, quarant’anni suonati, all’Inter dalla stagione 1995/96, il fedelissimo Cambiasso, appoggiati da Samuel e Milito, sarebbero gli artefici delle difficoltà sorte nella trattativa per lo scambio tra Guarin e Vucinic. Il comunicato ufficiale dello scorso mercoledì emesso dalla società milanese non mentiva, realmente sussistono motivi di carattere ambientale che fanno da ostacolo al passaggio della punta montenegrina dalla Juventus alI’Inter. Non si tratta del conguaglio, non è una questione di soldi. Il veto è stato posto dall’asse argentino dello spogliatoio interista, che non sarebbe nuovo a questo tipo di imprese “diplomatiche” e avrebbe fatto espressa richiesta a Thohir di bloccare la trattativa, attraverso l’allenatore Mazzarri. (Link ) Dopo il Triplete l’Inter si è contraddistinta per una rifondazione che, oltre a vedere avvicendarsi un cospicuo numero di allenatori tra Mourinho e Mazzarri (Link ), ha salutato diversi giocatori, tutto l’asse brasiliano che contava: Lucio, Julio Cesar e Maicon, preceduti da Thiago Motta. Spulciando nella rete, non si trova molto spazio dedicato a questa spaccatura interna che probabilmente doveva esserci anche quando si vinceva, a parte un articolo del Fatto Quotidiano che abbiamo già segnalato un paio di settimane fa (Link ), che annoverava tra i problemi da risolvere per Thohir anzitutto l’abnorme rigurgito di debiti (Link e Link) e lo strapotere del clan degli argentini. Tuttavia prolificano i blog e le voci dei tifosi che nei blog danno per scontato che a loro si dovrebbero il mancato acquisto di Mascherano imposto a Moratti, la cessione di Mario Balotelli e addirittura la cacciata di Benitez (Link ).
Il professore, che all’epoca del passaggio di Mazzarri al Napoli, Mazzola (Link), che si preoccupava di negare che il clan esistesse, dichiarava essere l’unico ostacolo, poiché pretendeva dal Napoli di De Laurentiis credenziali maggiori dopo la disavventura milanese, avrebbe addirittura ritrovato un’altra situazione simile a quella patita nell’Inter. Almeno stando a quanto ha scritto il Mattino (Link). A Napoli si sarebbero insediati a formare un nuovo clan degli argentini un gruppetto di calciatori già facenti parte del clan del Real Madrid: Higuain, Callejon e Albiol, inseparabili da quando hanno messo piede nella città del Vesuvio. Attivo fin dai tempi del Pocho, (Link ), sarebbe stato proprio il clan degli argentini napoletani a chiamare in disparte Lavezzi per tentare di convincerlo a non farsi lusingare dallo stipendio del PSG. Invano.
All’Inter Zanetti&C sarebbero in ansia, perché non si sentirebbero tutelati abbastanza da Thohir, che avrebbe fatto nascere il loro il timore di perdere le redini della squadra. Sempre che competa a loro. Il loro atteggiamento sarebbe all’origine anche dei guai e dell’esonero di Gasperini, a causa della difesa a 3 che mal digerivano. L’attuale allenatore del Genoa non si è certo lasciato scappare l’occasione di far capire come con l’Inter non sia rimasto buon sangue, dichiarando che i nerazzurri hanno potuto vincere solo grazie a calciopoli (Link ).
Nonostante sia la Gazzetta Sportiva che Tuttosport diano ancora aperta la trattativa Vucinic Guarin, il nuovo diktat imposto nei confronti di Vucinic e la conseguente retromarcia operata da Thohir sembrano far pendere l’ago della bilancia ancora in favore del clan. E lo stesso Gad Lerner ieri scriveva sulla sua pagina di facebook di ritorno da San Siro, che certi equilibri ancora non del tutto chiariti e certe vicende interne all’Inter sembrano peggio risolti di quelli che angustiano attualmente certi partiti di governo. Si dice che i panni sporchi si lavino in casa. Si evince che l’Inter, malgrado la rete di protezione che da molti anni la preserva dagli attacchi dei media, abbia toccato un tale stato di crisi non solo da far dispiacere ai suoi tifosi più illustri, ma da far esporre striscioni dal buon gusto dubbio nei quali si chiede a gran voce a Thohir di circondarsi di persone nuove e di fiducia e di non fare affari con Milan e Juventus. Come se in passato le due squadre milanesi non ne abbiano combinate di cotte e di crude, scambiandosi decine di giocatori per realizzare plusvalenze fittizie e come se all’affaire Vucinic Guarin non fosse stato dato l’input proprio dall’Inter.
Anche in RAI certe insinuazioni di giornalisti che forse si farebbe meglio a tenere lontani dalla tivù alla quale si deve versare obbligatoriamente il canone tengono banco: tal Zazzaroni avrebbe alluso senza alcuna prova a accordi sotterranei tra la Juventus e Guarin (Link ).
Nella giornata della memoria certe riflessioni sull’amicizia e la fratellanza, sentimenti che lo sport dovrebbe avere l’onore e l’onere di veicolare, sono ancora più amare.
http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=3426
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Rosso? Regola troppo penalizzante per i portieri. Non parlerò più alla vigilia delle partite fino a fine stagione" Parla il tecnico bianconero. Intervistato nel dopo partita di Sky, l'allenatore della Juventus Antonio Conte ha analizzato la prestazione della sua squadra nella gara appena conclusa in casa della Lazio. Ecco quanto evidenziato da TuttoJuve.com. In dieci uomini non è cambiato atteggiamento, nè in svantaggio, nè in parità. Un segno forte... "Volevamo vincere, sia in undici che in dieci. Cerchiamo di inculcare la mentalità vincente, i ragazzi sanno che si cerca sempre di vincere. Anche in disgrazia di inferiorità numerica e devi rivedere l'assetto. Oggi sono emersi gli uomini". Quanto vale questo risultato? "Abbiamo preso un punto. Oggi la squadra ha dimostrato perchè la squadra è prima, per chi avesse dubbi. La Juventus ha continuato a giocare e a cercare di vincere, nonostante l'inferiorità numerica. Dispiace per la fine della striscia vincere, volevamo andare avanti, ma ci sta. Onore alla Lazio". Marchisio ha detto che all'inizio non trovavate ritmo davanti? "Era questione di tempo". In che senso? "Bastava aspettare...". Dopo il 4-4-1 sei tornato al 4-3-2, li c'è la chiave di volta della gara? "Sì. Noi non abbiamo centrocampisti da centrocampo a due, c'è da lavorarci. Vidal ha gli inserimenti, potremmo giocarci ma in modo molto ordinato e a copertura della difesa. Per caratteristiche i nostri penso siano adatti a un centrocampo a tre. All'inizio ho provato, ma così sacrificavamo molto Tevez, che si sfilava molto a sinistra per copertura e pressione. Poi ho riportato Carlos vicino Llorente, in modo che Lichtsteiner e Ogbonna accompagnassero l'azione". Come giudichi l'operato di Massa? "Non ho visto gli episodi. Dispiace, sia a favore che a sfavore, che una punizione così estrema ci sia per il rigore. A volte si dà il rosso, a volte il giallo. Con la Roma Benatia mi hanno detto che era girato.... Troppe interpretazioni. Credo che l'ammonizione basti in questi casi, ma lo dico per la spettacolarità". E' sbagliata la regola? "No, ma è troppo penalizzate. Che dobbiamo fare, ammazzare il portiere?". Anche oggi avete sofferto sui calci piazzati. Come si può rimediare? "La linea si è mossa male, nel caso della traversa di Klose c'è Lichtsteiner che tiene tutti in gioco. Ci vuole attenzione e muoversi assieme. A volte riesce meglio, a volte peggio. La linea, in generale, si muove bene". Ogbonna, però, si è fatto sorprendere in questo caso... "Se la linea rimane compatta, è fuorigioco. Il problema è questo, però qualcuno scappa prima, altri dopo. L'unico modo per ovviare è questo". Sabato parlerai prima di Juve-Inter? "Assolutamente no. Non ci saranno vigilie pre-partita da qui a fine stagione". |
La Juventus torna a Roma, questa volta per affrontare la Lazio. Conte schiera a differenza di martedi la migliore formazione possibile con Llorente e Tevez in attacco, fasce con Lichtsteiner e Asamoah e difesa con Ogbonna al posto di Chiellini. Reja ha qualche problema in corsia ma la sua squadra è rivitalizzata e inserisce Berisha in porta. |
Vucinic e Guarin maltrattati". Colloquio Agnelli-Thohir: Mirko nerazzurro senza scambi? Tutte le trattative minuto per minuto su Tuttojuve.com. 19:30 - MORATTI: "NON COMMENTO PAROLE MAROTTA" - Massimo Moratti non ha voluto commentare le parole rilasciate in conferenza stampa dal direttore generale della Juventus Giuseppe Marotta: "Non ho assolutamente intenzione di replicare o di commentare le parole di Marotta, la conferenza stampa della Juventus. L'avevano detto...", dice il presidente onorario nerazzurro, riferendosi al fatto che la società bianconera aveva annunciato tale conferenza stampa. Le giustificazioni che ha dato l'Inter si limitano alla frase di Fassone? Due giorni di trattative si liquidano con una frase così? Poi se Moratti è stato coinvolto nella trattativa. I tifosi dell'Inter si sono ribellati sostenendo che tu stessi dando un pacco a loro. Pensavi di fare un affarone? Di fare un'operazione moto vantaggiosa per voi e molto meno per l'Inter? |
Episodi arbitrali? Si può sbagliare. Meglio che ci abbiano annullato quel gol, così si evitano discorsi sugli aiutini" Parla il tecnico bianconero. Intervistato nel dopo partita dai microfoni di RaiSport, l'allenatore della Juventus Antonio Conte ha analizzato la prestazione della sua squadra nei quarti di finale di Tim Cup in casa della Roma. Ecco quanto evidenziato da TuttoJuve.com. Questa partita premia la squadra che più ha cercato la vittoria? "Non so. La gara è stata equilibrata, la Roma ha segnato nel momento in cui stavamo prendendo il sopravvento. Sono soddisfatto del rendimento di chi ha giocato meno finora, è stata una buona partita affrontata nel modo giusto. Dispiace per il momento in cui è arrivato il gol". Il piano era quello di far sfogare la Roma e poi colpirla? "Il piano era quello di usare le giuste accortezze. Nel primo tempo siamo stati un po' troppo timidi, ma non abbiamo subito nulla. Sono due squadre che stanno facendo bene in campionato, l'episodio ha premiato loro oggi". Gli episodi: il mancato rosso di Benatia e il gol annullato a Peluso. Partiamo dal primo episodio. "Penso sia un fallo da ultimo uomo. Ho chiesto a Rocchi che ha detto che il giocatore si stava girando... Non ho capito comunque. Non so se c'è l'interpretazione dell'ultimo uomo o no, non voglio entrare nell'interpretazione degli arbitri. Accettiamo la decisione". Passiamo al gol di Peluso. Gli assistenti hanno valutato la palla fuori... "Rido, perchè parlate di interpretazione degli assistenti. Avreste detto "no è uscita....". Secondo me è dentro di un metro sicuro, guardate la traversa e la palla. Guardate. Ripeto, si può sbagliare, però a me sembra dentro di un bel po'. Ci sta che il segnalinee l'abbia vista fuori, ma vedendo la reazione dei giocatori della Roma erano tutti a testa bassa. Hanno benedetto questa scelta. Meglio sia successa a sfavore nostro, viceversa sai con la storia degli aiutini...". La Juventus non vince dal 1995 la Coppa Italia. Quanto ti dispiace non rivincerla? "Dispiace essere fuori da una competizione. Detto questo, non ho niente da rimproverare ai ragazzi. La Coppa Italia l'abbiamo sempre usata per una rotazione, anche in ottica futura. Con campionato ed Europa League servono 22-23 giocatori pronti. Ho avuto risposte positive, il rammarico è del gol arrivato nel nostro momento migliore". La Roma ha usato il suo miglior undici, voi no. Perchè? "L'ho spiegato prima. Anche negli anni precedenti, la Coppa Italia l'abbiamo utilizzata per dar importanza a tutti. Ed è giusto così, in modo da avere giocatori pronti. Siamo arrivati il primo anno in finale, l'anno scorso in semifinale. Ho fiducia nei miei giocatori. Se Chiellini non avesse subito la squalifica, oggi avrebbe riposato. E infatti si è infortunato... Dobbiamo riequilibrare certe situazioni". Il dietrofront dell'Inter su Guarin ha inciso? "Non parlo di mercato". Vucinic sarebbe stato della partita senza questa vicenda? "E' una non domanda, non posso dar risposta. Vucinic oggi non c'era". La Roma ha adottato un pressing importante, non facendovi ripartire. Sei d'accordo? "Noi non giochiamo per ripartire, non abbiamo giocatori da ripartenza. Giovinco è un giocatore da scatto finale, come gli altri attaccanti. Giochiamo per portar palla e possesso. E' capitato solo con la Lazio in Supercoppa". Merito della Roma? "Abbiamo avuto lo stesso atteggiamento di Torino. Nel finale ci siamo allungati, la Roma ha buoni giocatori in ripartenza e ci ha fatto gol". |
Juventus e Roma si ritrovano in Coppa Italia con formazione tipo o quasi per la Roma e tanti cambi per la Juventus. Conte inserisce Storari, Isla, Peluso, Quagliarella e Giovinco. INIZIO ROMA E GIALLO JUVE- Meglio i giallorossi a inizio gara, con Florenzi vicino al gol da fuori. La gara si scalda quando Benatia mette giù come ultimo uomo Giovinco. Tagliavento sceglie il giallo, da regolamento, l'ultimo uomo sarebbe rosso. I bianconeri cominciano a macinare gioco e Benatia rischia il rosso Perin nuovo fallo su Giovinco. EQUILIBRIO- La ripresa vede in campo Ogbonna al posto di Chiellini, Peluso va anche in gol subito, ma il cross bianconero aveva superato la linea di fondo. Il copione anche nel secondo tempo resta lo stesso: la Roma fa gioco e i bianconeri giocano di ripartenza. Male la Juventus nel palleggio con troppi errori in appoggio e costruzione, la gara nel secondo tempo appare più tattica. La Juventus cresce in contropiede, Giovinco sbaglia un passaggio verso Vidal e l'occasione sfuma. Garcia inserisce Pjanic e toglie Florenzi. Ci prova Isla dopo una bella azione personale, ma la conclusione e' da dimenticare. Conte inserisce Llorente per Giovinco. A dodici minuti dalla fine la Roma colpisce in ripartenza Pjanic con Strootman al limite del fuori gioco confezionano un'azione perfetta per Gervinho che segna in acrobazia. La reazione bianconera e' rabbiosa ma non precisa e la Roma proprio in velocità si fa ancora pericolosa. Gli uomini di Conte hanno due mezze occasioni nel finale con Marchisio e Vidal. Nervosismo finale, la Juventus non ce la fa, la Roma vince forse meritatamente viste le occasioni, i bianconeri un po' passivi, un po' puniti dagli episodi. Ai bianconeri porta male l'Olimpico, persa la finale di Coppa Italia con il Napoli, eliminazione con la Lazio l'anno scorso e con la Roma quest'anno. |
L'attaccante montenegrino è in viaggio verso Pavia per svolgere le visite mediche. Il club nerazzurro aveva fatto una clamorosa marcia indietro nello scambio tra i due giocatori, a causa delle proteste dei tifosi. Il centrocampista colombiano è già pronto alle visite mediche per diventare bianconero e ha minacciato di non tornare ad allenarsi ad Appiano © LaPresse TORINO - Vucinic-Guarin, la giornata di mercato si infiamma. I club a colloquio per lo scambio dei cartellini dei giocatori. Segui con noi ogni sviluppo legato all'affare tra Juventus e Inter. AGGIORNA LA DIRETTA 19.42 LA JUVE ARRIVATA A ROMA, CONTE IN CONTATTO CON MAROTTA Mentre la rocambolesca trattativa Vucinic-Guarin prosegue a Milano, la Juventus è giunta nel ritiro di Roma, dove domani giocherà il quarto di finale di Coppa Italia contro il giallorossi. Conte è in continuo contatto telefonico con Marotta 19.20 EDOARDO MOLINARI PRENDE IN GIRO IL FRATELLO INTERISTA Il golfista Edoardo Molinari, tifoso juventino, sta twittando con il fratello Francesco, golfista pure lui, ma interista, prendendolo in giro: "Dal 2014 cambiamo lo slogan sulla maglietta: "Vincere non è importante, importante è che Branca faccia il mercato dell'Inter!" 19.18 VUCINIC VERSO PAVIA PER LE VISITE MEDICHE Vucinic è nell'albergo che accoglie i ritiri dell'Inter, dove è entrato in questo momento il dottore del club nerazzurro che l'ha prelevato. L'attaccante montenegrino è in viaggio verso Pavia per svolgere le visite mediche 19.10 TRATTATIVA VA AVANTI AD OLTRANZA Nella foto postata su Twitter da Guglielmo Cannavale di FcInternews si vedono i dirigenti di Inter e Juve con i procuratori dei calciatori impegnati nella trattativa che va avanti ad oltranza 18.53 ENRICO RUGGERI CONTRO LO SCAMBIO Anche un altro vip interista si è schierato contro lo scambio: "Guarin/Vucinic è un suicidio da tutti i punti di vista. Era meglio stare fermi,perché così c'è davvero da preoccuparsi. #rivogliopellegrini". 18.35 LA TRATTATIVA RIPRENDE, AUSILIO È TORNATO L'Inter aveva sospeso la trattativa per lo scambio Vucinic-Guarin dopo la pressione dei tifosi, ma la trattativa sta per riprendere perché i giocatori si sono impuntati. In particolare Guarin sembra aver minacciato di non volersi presentare agli allenamenti. Ausilio è tornato nel palazzo che ospita la trattativa che a questo punto continua Leggi la protesta dei tifosi nerazzurri, che non vogliono lo scambio Vucinic-Guarin 18.05 CLAMOROSO: L'INTER SI TIRA INDIETRO? Sembra che l'Inter stia facendo una clamorosa marcia indietro che potrebbe far saltare l'affare. A convincere il club nerazzurro a non chiudere l'operazione sarebbe stata la protesta dei tifosi dell'Inter, infuriati. La Juventus sarebbe molto irritata. Dopo l'esplosione di Llorente le occasioni per il montenegrino si sono ridotte e lui a dicembre aveva parlato con Marotta. la Juve può realizzare una forte plusvalenza 17.35 ARRIVATO LUCCI, PROCURATORE VUCINIC All'incontro in corso a Milano è giunto anche Lucci, il procuratore di Vucinic. Si va verso la definizione finale dell'accordo. L'Inter insiste per avere un conguaglio economico 17.33 TIFOSI INTER INFURIATI Sale la protesta dei tifosi dell'Inter. Su Internet si stanno dando appuntamento per un sit-in sotto la sede di corso Vittorio Emanuele. La casella di posta elettronica della società è stata comunque bersagliata da email di protesta per lo scambio 17.01 GUARIN PRESENTE ALL'INCONTRO All'incontro tra i dirigenti di Inter e Juventus per definire lo scambio Vucinic-Guarin partecipano Marco Fassone e Piero Ausilio per i nerazzurri, Giuseppe Marotta e Fabio Paratici per i bianconeri. Assente il direttore tecnico dell'Inter Marco Branca che avrebbe avuto un pranzo con i dirigenti juventini. Al vertice presente anche lo stesso Guarin, entrato da un'agenzia di viaggi per evitare i cronisti |
Il montenegrino ha già svuotato l'armadietto di Vinovo, entro il tardo pomeriggio l'annuncio ufficiale © LaPresse TORINO - Mirko Vucinic ha lasciato il centro sportivo di Vinovo dopo aver svuotato l'armadietto. E' diretto a Milano dove in giornata dovrebbe firmare il nuovo contratt con l'Inter. La Juventus e l'Inter, infatti, hanno raggiunto l'accordo per il passaggio del montenegrino in nerazzurro in cambio del colombiano Freddy Guarin che passerà alla Juventus. Mancano ancora le firme dei giocatori e i dettagli dell'operazione, che dovrebbe chiudersi sulla base di una valutazione di 15 milioni di euro per entrambe i giocatori.ATTESO A TORINO - Guarin è atteso a Torino nel corso della giornata ed entro il tardo pomeriggio dovrebbe esserci l'annuncio ufficiale da parte delle due società. L'Inter inseguiva Vucinic già dall'estate, mentre Guarin era stato a lungo nel mirino della Jvuentus prima di approdare all'Inter. TUTTI A MILANO - In questo momento, Marotta e Paratici sono a Milano per chiudere l'affare con i dirigenti dell'Inter. Vucinic potrebbe mettersi a disposizione di Mazzari già nella giornata di domani e Guarin potrebbe essere da Conte mercoledì dopo la partita di Coppa Italia di domani contro la Roma. INTER, ANCHE D'AMBROSIO - E nel frattempo l'Inter sta stringendo anche per D'Ambrosio con il Torino: i nerazzurri hanno inviato una nuova offerta a Cairo che nel pomeriggio dovrebbe rispondere. |
glmdj
La corsa continua! Nonostante un secondo tempo non all’altezza, la Juventus raggiunge la dodicesima vittoria consecutiva battendo la Sampdoria (“trascinata” da un ottimo Gabbiadini) per 4-2, neutralizzando, così, il tentativo di avvicinamento della Roma che nel pomeriggio aveva battuto il Livorno. Il primo tempo è spettacolo allo stato puro con la Juventus padrona del campo e del gioco e i blucerchiati costretti per lunghi tratti a ridosso della propria area di rigore. Ad aprire le marcature ci pensa il solito Vidal, con un inserimento dei suoi, servito da uno Strepitoso Pogba. La squadra di Conte continua incessantemente ad attaccare fino al gol del 2-0 di Llorente, di testa sugli sviluppi di un corner. La Samp prova a reagire ed alla prima occasione utile accorcia le distanze grazie all’autorete di Barzagli. Ma la Juve di questo periodo è un autentico rullo compressore, e quando decide di segnare lo fa…è ancora Vidal a realizzare il gol del 3-1 su calcio di rigore. Nel secondo tempo la Juve rimane negli spogliatoi, probabilmente con la testa all’impegno di Coppa Italia con la Roma, e la Sampdoria si rende pericolosa su ogni calcio piazzato. E, proprio in seguito ad un calcio d’angolo, Gabbiadini accorcia nuovamente le distanze dopo una respinta di Buffon (in gran serata). La Juve torna a costruire ed a giocare, ma è ancora Gabbiadini a sfiorare il gol del clamoroso 3-3, con la traversa che grazia la Capolista. Suonata la sveglia, ci pensa Pogba a chiudere definitivamente i conti con una gran botta dalla distanza che spegne ogni residua speranza ospite. Martedì c’è nuovamente la Roma…guai a ripetere le disattenzioni di questa sera! Fino alla fine, Forza Juve! PAGELLE BUFFON 7,5 Protagonista come quando aveva 20 anni. Numero 1. BARZAGLI 6,5 Sfortunato in occasione dell’autorete. Prestazione positiva, come al solito. OGBONNA 7 Il migliore lì dietro. Sta facendo ricredere tutti gli scettici. CHIELLINI 6 Dalla sua parte soffre (con Asamoah) le incursioni di Gabbiadini. Ammonito, salterà anche la trasferta con la Lazio per squalifica. LICHTSTEINER 6,5 Conferma di essere tra quelli più in forma. Attualmente è insostituibile! VIDAL 7,5 Ancora una doppietta decisiva in campionato. Recupera, gestisce, smista la palla come gli pare e piace. Fuoriclasse. MARCHISIO 6 Ordinato, quasi sempre preciso. Svanisce (un po’ come tutta la squadra) nella prima metà del secondo tempo per poi ripresentarsi nel finale. POGBA 7,5 Grande partita. Delizia la platea con giocate che risulterebbero surreali per un calciatore normale. Inoltre sigla il gol che chiude definitivamente la partita. Avviso alla società: Paul non si tocca! ASAMOAH 6 Partita dai due volti. Poco d’aiuto in fase difensiva, molto più efficace quando attacca. PELUSO S.V. TEVEZ 6,5 Ha una gran voglia di segnare e ci prova fino a poco prima della sostituzione. Sfortunato nel primo tempo quando solo il palo gli dice di no. GIOVINCO S.V. LLORENTE 6,5 Media tra l’8 che gli avrei messo nel primo tempo (devastante, preciso, instancabile, cinico) ed il 5 che si sarebbe meritato nel secondo (irritante quasi quanto il Vucinic dei giorni peggiori). QUAGLIARELLA S.V. CONTE 7 Ha creato una macchina quasi perfetta. Da capire come mai la squadra nel secondo tempo non sia scesa in campo, almeno fino al secondo gol della Samp. COSA VA 12 vittorie consecutive, calcio spettacolare, e individualità di spicco in ogni reparto. COSA NON VA La difesa sui calci piazzati e, più in generale, il calo di concentrazione nella ripresa. Io non voglio un’altra Firenze… MIGLIORE IN CAMPO: BUFFON
http://www.giulemani...lio.asp?id=3405 |
Benitez? Meglio mettere le mani avanti, io parlo di dati di fatto. Pogba? Ha fatto prestazioni migliori" Parla il tecnico bianconero. Intervistato nel dopo partita di Sky, l'allenatore della Juventus Antonio Conte ha analizzato la gara appena conclusa in casa contro la Sampdoria della sua squadra. Ecco quanto evidenziato da TuttoJuve.com. Oggi abbiamo visto i primi 25 minuti di Juve perfetta, poi cosa è successo? "La partita l'abbiamo preparata bene, altrimenti oggi sarebbe stata dura battere una Samp in ottima forma sia fisica che psicologica. Le azioni più pericolose le abbiamo sofferte su corner, dobbiamo lavorare perchè i 3 gol arrivati tra oggi e Cagliari sono giunti da lì. Stavamo dominando e stavamo, così, compromettendo una vittoria legittima su un'ottima Samp". Già a Copenaghen parlasti di questi problemi... "Oggi ci hanno messo in grossa difficoltà. Complimenti a loro. Noi abbiamo avuto tantissime occasioni per segnare, abbiamo realizzato altri 4 gol. Dimostrazione che questa è una squadra a trazione offensiva, e che se ha spazio fa male". Come va il piede, dopo il calcione per la rabona di Vidal? "Io cerco di trasmettere concentrazione fino al novantacinquesimo. Le gare mai sono chiuse, tanto meno quella di oggi. Dobbiamo restare sempre sul pezzo, questo ha fatto la differenza tra noi e gli altri. Non bisogna essere superficiali sul 3-1, perchè poi subentra ansia e chissà che può accadere...". Mihajlovic e Lopez hanno detto che contro la tua squadra, perdere per perdere, hanno utilizzato un atteggiamento nuovo, ovvero attaccare. "Sì, oggi hanno portato 7 uomini sui calci da fermo. Siamo andati in difficoltà. Poi siamo stati bravi, nelle giocate e in ciò di preparato. Molto meglio trovare squadre così che avversari arroccati. Spero in un cambio di tendenza: oggi ho visto un Betis ultimo ma spensierato prendere 5 gol da Real. Così c'è più spettacolo e gol. Faccio i complimenti a Sinisa, se non avessi preparato bene questa gara chissà come sarebbe andata". Oggi Benitez ha detto che hai messo le mani avanti... "Non l'ho ascoltato, il giorno della partita mi concentro solo su questa. Io ho giustificato che ho perso campionati con 9 punti di vantaggio e vinti con 6 di ritardo. Sono fatti. Ho detto che mi preoccupa il loro rafforzamento. Poi è sempre meglio mettere le mani avanti che altrove, che poi ti fai male...". Oggi avete tenuto palla quanto la Samp nel minutaggio. Demerito vostro o merito della Samp? "Merito loro, hanno giocato e ci hanno creduto. Quando trovi squadre che se la giocano è così, mentre contro squadre che si arroccano facciamo 65-70 minuti di possesso. E' un bene anche per il pubblico che paga il biglietto". Gabbiadini ha superato l'esame? "Manolo sta facendo bene. Lo osserviamo bene, può crescere ancora e lo speriamo". Dove può arrivare Pogba? Come può migliorare... "Oggi poteva fare meglio. Ha segnato, ma ho visto prestazioni migliori. Il gol annebbia i giudizi, io vado oltre. Voi vi incantate e io mi arrabbio". |
I bianconeri di Conte si ritrovano ad inseguire la vittoria numero dodici contro la rediviva Sampdoria di Mihajlovic. Conte sceglie le forze "classiche" con il solo Marchisio al posto di Pirlo come novità e Ogbonna al posto di Bonucci out per infortunio. La Samp e' priva di Kristicic e Sogliano. La squadra doriana si presenta con il biglietto da visita di dieci punti nelle ultime cinque gare e tanta voglia di stupire. La Juventus nella ripresa rischia ancora qualcosa su corner ma spreca anche molto con Llorente tutto solo davanti al portiere che mette clamorosamente a lato. La Juve non è attenta e arriva il gol di Gabbiadini che fa infuriare il comandante in panchina. Troppo molle l'approccio nel secondo tempo. Prova a svegliarla Pogba da fuori, palla a lato. La Juve non c'è e Gabbiadini, ancora lui, colpisce una traversa clamorosa. Sul lato opposto è Pogba a non servire puntualmente Vidal e a sprecare un'azione pericolosa. Lo stesso Pogba si rifá poco dopo con una prodezza delle sue che toglie le castagne dal fuoco. Conte inserisce Peluso e nel finale Quagliarella e Giovinco per l'accademia finale. Bianconeri sempre più nella storia con dodici vittorie di fila. Felicità ma una postilla: con la Roma martedì servirà un'altra attenzione difensiva. |
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di G. Fiorito
A poco a poco ci stanno arrivando. Sono lenti, ma finché c’è vita c’è speranza. Martedì sera. Rai3. Come al solito va in onda Ballarò e Crozza fa alla sua maniera il punto sui fatti della settimana. Nell’occhio del ciclone lo scandalo che ha investito la presidenza della regione Piemonte. Ma allora perché fa l’imitazione di Conte? (Link ) Perché, e lo sottolinea anche il comico, a Torino i giudici hanno il vizio di toglierti quello che hai vinto sul campo. Ci piacerebbe sapere se a Crozza questa similitudine tra i fatti di calciopoli e quelli elettorali piemontesi sia stata dettata dall’attributo “agghiacciante”, tanto caro all’allenatore bianconero, che sorge a commento di certi fatti italiani per i quali diventa possibile che 4 anni di governo di una regione vengano cancellati. O se non sia stata proprio l’idea che il tribunale possa togliere quello che si è guadagnato sul campo a far venire in mente la Juventus. Certo, Conte con calciopoli c’entra poco, poiché la sua “piccola” disavventura giudiziaria era legata a una presunta mancata denuncia nell’ambito del calcioscommesse e sappiamo che questo argomento non ha niente a che fare con farsopoli, un territorio che non è mai stato popolato da delinquenti ordinari e nel quale non si corrompeva nessuno a suon di soldi. Ma la gag, se uno è informato bene sui fatti, funziona, perché fa ridere.
Crozza ha puntualizzato che Cota si è rivolto a sua volta alla giustizia, nel tentativo di far valere le sue ragioni di eletto sul campo. Quindi, da una parte per tutelarsi, dall’altra per lasciare rispettosamente ai giudici l’ultima parola, ha invocato che la giustizia possa fare il suo corso senza impiegarci altri 4 anni. Giusto. Le sentenze si rispettano. E poi si rendono note. Cioè, se Cota (o chi per lui), finisce nel fango (mediatico), anche se mi sta “politicamente” antipatico perché mettiamo che è un leghista e io sono meridionale, poi bisogna lo stesso che se la sentenza definitiva sarà a suo vantaggio, io ne venga informata con altrettanto fragore di trombe. Altrimenti la politica, che vivendo un momento di debolezza si appoggia frequentemente alla magistratura, si ritrova a dover sopportare non più il solo contrappeso di quello che da più parti viene denunciato come uno strapotere dei giudici, ma anche quello di un terzo polo, cioè dell’informazione. Alla quale dovrebbe spettare il dovere dell’imparzialità.
Una cattiva informazione è disinformazione. Chi venga risucchiato da questo vortice perverso non ne esce più fuori. Specialmente se la massima aspirazione non consiste più per lui nella restituzione della propria dignità personale (e nel reintegro nelle mansioni che svolgeva prima) attraverso un legittimo procedimento giudiziario, per quanto ne stabilisca l’innocenza, ma nel ritrovarsi protagonista di una gag. “Io non ero presente fisicamente, i giornali possono scrivere ciò che vogliono anche perché in tanti rimangono male se io vengo assolto, non mi importa niente, ma l’importante è che il mio casellario giudizario è pulitissimo. Non si tratta di prescrizione, è stato assolto il punto d’accusa sulla violenza privata al calciatore Blasi, a me interessava uscirne fuori; pensate che si partiva da un’associazione a delinquere e invece cosa era rimasto: una violenza perché non avevo pagato lo stipendio ad un calciatore che veniva da 6 mesi di squalifica per un caso di doping. Dovrebbero vergognarsi tutti coloro che continuano a parlare a modo loro, e a scrivere le cose a modo loro. Della Juventus mi sembra che la Gea avesse solo due calciatori, un nazionale italiano Tacchinardi e uno rumeno Mutu, preso a parametro zero e rivenduto dalla Juve a 9 milioni, quindi tutto sommato penso a tutti quelli che parlavano di un’enorme quantità di calciatori sotto contratto con la Gea, ennesima bugia tra le tante dette a quel tempo: io non voglio andare a presso a questa gente, che ora si mangia il fegato davanti a queste sentenze e non do spiegazioni a nessuno di loro, anche perché queste persone non hanno il coraggio di guardarsi allo specchio mentre io certamente lo posso fare”. ( Luciano Moggi a Stilejuve dopo la sentenza GEA della Cassazione) Luciano Moggi è stato assolto, completamente scagionato dalle accuse nel processo GEA. Quanti avranno il coraggio di scriverlo?
http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=3401 |
Conte è un fenomeno. A Fuerte Apache ho imparato a non mollare mai" Carlitos Tevez ha parlato a Gazzetta dello Sport, una chiacchierata partendo dalle origini, dalla famosa Fuerte Apache, mostrata anche nelle magliette celebrative: "Lì diventi adulto subito, non puoi restare a lungo bambino. La vita è durissima, vai a letto col rumore degli spari che sale dalle strade, vedi morire amici, e mangiare tutti i giorni non è scontato. Da Fuerte Apache, insomma, o non ne esci proprio oppure ne emergi come uomo vero. Ma almeno ai miei tempi c’era una specie di codice...Voglio dire che oggi la droga ha peggiorato le cose, ha cancellato ogni forma di rispetto in generale. La droga è ovunque, purtroppo a portata di mano di chiunque....A Fuerte Apache lì ho imparato a non mollare mai" Un ricordo che passa anche dal primo gol: "Avevo sei o sette anni, torneo delle periferie per bambini: il mio palazzo, il Nudo 1, arrivò in finale e io segnai il gol-partita. C’era un sacco di gente a vederci, tutta la mia famiglia, gli amici... Ricordo la gioia e l’orgoglio che ci univa in quei momenti. Sempre fatto l'attaccante, nemmeno ci provavano a mettermi lontano dalla porta avversaria". Tevez ha ribadito che il suo calcio nasce dalla palla, cosa imparata sui campi du Fuerte Apache, passando poi a descrivere come il Boca sia importantissimo per lui: "È la mia vita, la squadra che ho sempre amato. Non dimenticherò mai il giorno dell’esordio in prima squadra, non avevo ancora 18 anni, contro il Talleres de Cordoba. Ci sono restato poco al Boca, per problemi economici fui ceduto al Corinthians, maho vinto ogni cosa e vissuto emozioni incredibili. Ricordo la gioia più grande, l’Intercontinentale 2003 strappata al Milan. E ancora soffro per il cartellino rosso preso nella semifinale di Libertadores 2004 contro il River Plate: avevo appena segnato l’1-1 e l’arbitro mi buttò fuori per troppa esultanza. Superammo poi il River ai rigori, ma io saltai la finale persa con l’Once Caldas. Meno male che prima di lasciare Buenos Aires portammo a casa la Copa Sudamericana, almeno me ne andai con un successo importante. Tornerò, questo è sicuro, ma per ora la mia testa è qui, alla Juve. Sto davvero bene a Torino, e torinese sarà il mio prossimo figlio, Lito junior. A proposito, voglio ringraziare tutti per l’affetto che ho sentito durante il ricovero di mia moglie a fine anno. Lei ora è con me, e io sono felice. Su Conte:"È un fenomeno, unico, mai visto un tecnico così. È pure un po’ “loco”. È la vera forza della Juve, non ti molla un attimo, anche quando rientri negli spogliatoi ti chiede di spingere a mille chilometri orari". Sulle competizioni da giocare e vincere:"Penso a entrambe le competizioni. Le voglio. Ho vinto campionati in Argentina , Brasile e Inghilterra: l’Italia sarebbe il quarto Paese. Sogno di scrivere una pagina di grande storia per questo club. L’Europa League è l’unica competizione internazionale che mi manca a livello di club. Altro che coppa di riserva... Il campionato non è finitonel ritorno avremo gare durissime in trasferta: Napoli, Roma, Lazio, Milan e Udinese per esempio. C’è ancora da sudare. |
Assolto l'ex dg bianconero per il processo che riguardava la società di procura sportiva del figlio © Foto Pegaso ROMA - La Cassazione ha annullato la "sentenza Gea" che riguardava Luciano Moggi e il figlio Alessandro, condannati dalla Corte d'Appello per il reato di violenza privata per le presunte pressioni esercitate per l'acquisizione di procure sportive. Moggi padre era stato condannato a un anno di reclusione, il figlio a 5 mesi. Le imputazioni facevano riferimento alle modalità che portarono il cenrocampista Manuele Blasi ad abbandonare il procuratore Stefano Antonelli per passare alla Gea. Stesso discorso per Alessandro Moggi, che della Gea è stato il presidente, ma in relazione alle acquisizioni delle procure dei russi Zetulayev e Boudianski. Ora la sentenza, che aveva escluso il reato associativo, è stata annullata dalla Cassazione. Viene, insomma, a cadere un pezzo molto importante di Calciopoli, se vogliamo il seme da cui tutto era nato, la famigerata "combriccola romana" di arbitri che erano vicini al mondo Gea. |
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di E. Loffredo
Domenica 12 gennaio, alle 18:05 inizia una breve serie di tweet di Carlo Taormina, che nell'occasione scopro essere tifoso giallorosso (da cronache biscardiane già conoscevo la sua anti-juventinità). Questi i tweet dell'avvocato romanista: «Grandissima Roma. Non si capisce come abbia potuto perdere con la Juventus. Il gioco migliore della Roma e'ignoto alla Juve.E' da scudetto / Con questi giocatori a disposizione la Roma e'da scudetto. la verità e'che Garsia non ha ben impostato la partita con Juve. Capita ai grandi / Con la rosa al completo la Roma,dopo l'acquisto di Noangolan,e' più forte della Juve. E poi Garsia vale 10 Conte per simpatia e bravura / Non si capisce perché Conte debba essere sempre aggressivo nei confronti degli avversari e antisportivo. Impari dalla signorilità di Garsia». Gli errori ortografici e di battitura sono quelli originali del tweetter di specie (giallorossa).
Pur volendo tacere la prolificità di tweet dell'avvocato (ma non ha cose/processi più seri da fare?), se i primi tre cinguettii possono passare sotto la voce "pensieri obnubilati dal tifo", al quarto proprio non si può tacere. Un avvocato, per di più penalista, che non sa che il dare dell'antisportivo a una persona che fa dello sport la propria professione è penalmente "rischioso" lascia alquanto perplessi. Lasciarsi andare a certe esternazioni attraverso un mezzo ad ampia diffusione rappresenterebbe per di più un'aggravante. Taormina avrà ponderato bene i rischi a cui (non) va incontro.
E già, perché siamo di fronte alla solito vizio di omissione della Juventus FC: il non intervenire per tacitare il nascere, proliferare e diffondersi di certe contumelie avverso il mondo Juve. C'è beneficio del dubbio sulla non conoscenza di quei tweet? No, non più, perché sempre a mezzo twitter mi sono permesso di far notare l'accaduto alla società bianconera. Ho dovuto condensare in centoquaranta caratteri la segnalazione. Chi gestisce il profilo bianconero sicuramente ha letto, visto che lo aggiornano più volte nella giornata. Se guardo ai precedenti non spero che ci sia seguito al tweet, che riporto solo per completezza di informazione: «@juventusfc Carlo Taormina tweetta "Conte sempre #aggressivo e #antisportivo" . Una querela a costui per #tutelare #Conte e la#Juventus?»
Infine sia consentita una precisazione da tifoso all'assunto che Conte debba imparare «dalla signorilità di Garsia»: a noi Conte piace così com'è, e in quanto a signorilità non ha nulla da imparare da chi in modo molto poco fair sta in panchina con l'aiutino del telefonino.
http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=3394 |
Inviato da: diletta.castelli
il 11/10/2016 alle 17:05
Inviato da: dimariamonicaa
il 08/04/2016 alle 21:04
Inviato da: aldo.giornoa64
il 20/12/2015 alle 22:00
Inviato da: aldo.giornoa64
il 13/12/2015 alle 23:54
Inviato da: aldo.giornoa64
il 08/12/2015 alle 23:14