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Messaggi di Gennaio 2014

CONTE A SKY: "E' stato raggiunto un traguardo intermedio straordinario, ma non c'è tempo per adagiarsi.

Post n°7396 pubblicato il 12 Gennaio 2014 da nadir63l
 

 Sono contento di Marchisio, ha dato un cambio importante in mediana"

Parla il tecnico bianconero.
   
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Intervistato nel dopo partita di Sky, l'allenatore della Juventus Antonio Conte ha analizzato la prova della sua squadra nella trasferta di Cagliari appena sostenuta. Ecco quanto evidenziato da TuttoJuve.com.

Campioni d'inverno, distanza confermata sulle inseguitrici e un record tutto di questa Juventus: 11 vittorie di fila. Ti basta tutto questo o serve altro?

"E' stato raggiunto un traguardo parziale straordinario. Il fatto che nell'intera storia della Juve nessuna ha mai fatto 11 vittorie di fila è straordinario. Ho ringraziato i ragazzi, il calcio però va di fretta e non puoi goderti step straordinari come questo. Cercheremo di allungare la striscia positiva, perchè ci sarà chi proverà a superarci".

Dopo il gol di Pinilla hai visto qualche scricchiolio?

"Non abbiamo iniziato male, abbiamo preso gol su calcio da fermo e rischiato poco dopo. Di solito facciamo bene in tali contesti, ho richiamato l'ordine sulla questione mentale. La testa viene prima di tutto, se c'è quella girano anche le gambe. Siamo stati bravi, il Cagliari ha pagato un'ora ad altissimi ritmi e ha ceduto. Onore a loro, hanno bloccato qui il Napoli e pareggiato a Roma, questo dimostra la loro forza".

Il cambio Pirlo-Marchisio ha portato al primo gol di quest'ultimo...

"Claudio è importantissimo. Lo ringrazio, perchè ha capito alcune scelte che l'hanno portato in panchina. E' entrato bene, quando ha giocato al posto di Andrea ha fatto cose importanti, viene da un infortunio importante e sa dare dei cambi nei cali che ci possono essere in partita. Oggi ho avuto la fortuna di avere in panchina Claudio, alla prossima toccherà a qualcuno d'altro. Ma non è una minaccia (ride ndr.)".

Oggi hai tolto Pirlo. Non ti fai problemi nei cambi....

"Ripeto, Andrea aveva fatto bene fino ad allora. Serviva un cambio di marcia in mediana, con Ibarbo potevano farci male. Cerco di fare del mio meglio nel fare la formazione, nei cambi, a differenza d'altri, guardo dai piedi al collo senza guardare in faccia nessuno. Da parte mia c'è grande coerenza e grandissima voglia di vincere, cerco di mettere la squadra nelle migliori condizioni. A volte ci azzecco, a volte sbaglio".

Ti fa piacere che si procede spediti verso la blindatura dei vostri big?

"La Juve è giusto che faccia mosse anche per il futuro. Si cerca di rendere più competitiva la squadra e, se possibile, migliorarla".

Sul 4-1 Pepe e Pirlo sembra che ti scimmiottano in panchina....

"Va bene così. Anche scherzando il messaggio passa sempre, come vedete. Non mi va di prendere il gol, ci sono statistiche da rispettare".

Buffon su Dessena ha fatto una parata pazzesca...

"Gigi è un campione. Non è facile parare alla Juve, dove ti arriva un tiro ogni mezzora. Lui e Pirlo fanno la differenza, me li tengo stretti".

 
 
 

UNDICI LEONI, UNDICI VITTORIE, QUESTE SONO LE GARE CHE CONTANO!

Post n°7395 pubblicato il 12 Gennaio 2014 da nadir63l
 

 

 

La Juventus cerca il suo "undici migliore" a Cagliari contro una squadra molto quadrata. Conte sceglie la formazione che possiamo definire "tipo" con Caceres al posto di Barzagli. Pogba confermato in mediana come la coppia Tevez-Llorente. Lo stadio di Cagliari e' una desolazione con solo cinquemila anime presenti. Le due squadre provano a scaldare subito l'ambiente.  I bianconeri ci provano in modo timido prima con Llorente di testa e poi con Pirlo.  La Juventus prende in mano le operazioni, il Cagliari si mette dietro la palla e tenta rapide ripartenze in contropiede. Molto attivo sulla corsia di destra Lichtsteiner mentre a sinistra Asamoah e' più timido. 

COLPO A FREDDO- al ventesimo i bianconeri difendono male. Palla di Cossu deviata da Conti con Pinilla che ne approfitta per battere Buffon. Lo svarione difensivo bianconero e' evidente.  I bianconeri non difendono benissimo, si perdono Daniele Conti che va vicino al raddoppio. La reazione bianconera tarda ad arrivare. Peggior Juve del campionato che rischia ancora su tiro di Pinilla dalla distanza. 

RUGGITO- al trentunesimo il Re Leone si posta in Sardegna, cross di Lichtsteiner morbido morbido con Llorente che quasi da fermo indovina la zuccata buona e pareggia.  Gara ripresa dopo la peggior mezz'ora bianconera di stagione, almeno a livello di inizio gara. Nonostante il gol la squadra di Conte rischia ancora. Testa di Dessena e miracolo di Buffon.  Al quarantesimo ci prova la Juve con Vidal da fuori, Adan para sicuro.  Nel finale la squadra cresce e Tevez prima e Lichtsteiner poi sbagliano due favorevoli occasioni. 

NOIA- La ripresa ricomincia a ritmi lenti. I bianconeri non riescono a imporsi e la gara non decolla anche nella ripresa. Timida pressione della squadra zebrata ma il Cagliari non va in difficoltà, anzi e' la Juve che rischia la frittata con Buffon e Chiellini che non si capiscono.  I due allenatori cambiano: dentro Marchisio e fuori Pirlo e dentro Ibarbo per Sau. 

IL PRINCIPINO SI RIPRENDE IL REGNO- sono le partite difficili quelle che piacciono al Principino. Come a Bologna l'anno scorso, Marchisio segna a Cagliari un gol bellissimo da fuori area e sblocca una partita complicatissima. 
La Juventus non di ferma, Lichtsteiner continua a macinare chilometri in fascia e mette un cioccolatino sui piedi di Llorente che a porta vuota insacca e segna la terza rete bianconera. Lichtsteiner non si ferma e dopo una grande partita segna il quarto gol. Bella azione di Llorente che tira da fuori, Adan perde il pallone e Lichtsteiner segna la quarta rete. Bravissimo lo svizzero a crederci.  Nel finale fuori Vidal e Tevez e dentro Giovinco e Padoin. 
La Juventus vince la sua undicesima partita consecutiva. Grandissima prova di forza nel finale dopo una gara giocata non benissimo per settanta minuti. Il gol di Marchisio spacca la partita, undici leoni, queste sono le partite che valgono gli scudetti.
 

 
 
 

La Juve smonta il Psg: «Pogba? Solo chiacchiere»

Post n°7393 pubblicato il 10 Gennaio 2014 da nadir63l
 

«Paul è davvero un fenomeno, gli consiglio vivamente di restare in bianconero: la sua permanenza sarebbe utile a lui, alla Juve e al calcio italiano»

La Juve smonta il Psg: «Pogba? Solo chiacchiere»© LaPresse
TORINO Il ronzare del Paris Saint Germain intorno a Paul Pogba non preoccupa la Juventus. «Sono solo chiacchiere», spiega serenamente l’ad Beppe Marotta : «Non abbiamo ricevuto nessuna offerta e non c’è stato nessun abboccamento». E chiude così qualsiasi discorso legato al talento francese finito nel frullatore mediatico del mercato degli ultimi giorni. Inutile insistere, la risposta è sempre quella: nessun contatto, nessuna richiesta, nessun tentativo indiretto, quindi niente di cui parlare e di cui ragionare. Nemmeno sul prezzo. Perché, dicono dalla Juventus, Pogba non ne ha uno. Concetto con duplice significato: non è in vendita e qualora lo fosse, la Juventus ha imparato molto bene la lezione Bale , ovvero il più bravo costa più di tutti. «Ma non ci siamo proprio posti il problema», sottolineano da Corso Galileo Ferraris.

 
 
 

Questa volta a Cagliari, ma in pochi

Post n°7392 pubblicato il 08 Gennaio 2014 da nadir63l
 

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di F. Filippin

 

Notizia clamorosa: Cagliari – Juventus quest'anno si giocherà......a Cagliari.

Bella forza, verrebbe da dire, e invece, visti i precedenti delle ultime due stagioni, la novità è ghiotta, dopo due trasferte “trasferite” a Trieste e a Parma.

Due partite, tra l'altro, precedute da grandi polemiche, tutte ovviamente contro la Juve che nulla c'entrava con le decisioni, rea di essersi (ovviamente) avvantaggiata dallo spostamento.

 

Colpa della Juve sarebbe stata (vergogna!) di giocare la prima volta in uno stadio con più tifosi a favore che contro (come se avere tifosi in tutta Italia fosse una macchia, una trasferta con assalti degli ultrà rivali e cori e insulti a tutto stadio fossero un obbligo), l'altra di pretendere di sapere dove giocare almeno con un giorno di preavviso, per evitare il rischio di presentarsi in una città (anzi, in una regione) sbagliata...

Come ricordiamo bene tutti, anche altre squadre ebbero la stessa sorte ed una (guardacaso quella che parla di “aiutini”) addirittura ottenne tre punti senza neppure giocare: ovviamente lì le stesse polemiche non ci furono.

 

Questione risolta? Macché.

Potranno assistere alla partita 5.000 tifosi circa, anzi meno: per la precisione (al netto dei possibili “imbucati”) addirittura 4.798 spettatori.

Tutto normale, come se non fosse lecito attendersi che una squadra di serie A dovesse avere a disposizione, già da inizio stagione, per tutte le partite del campionato uno stadio di dimensioni minime garantite, senza cartelli di “lavori in corso”, iter burocratici in corso e necessità di autorizzazioni settimanali ad hoc di Sindaci o Prefetti.

 

Siamo il paese degli stadi fuori norma, obsoleti, in deroga o privi di agibilità, di che ci stupiamo e lamentiamo? Del sistema stadio della Juve, come ha “brillantemente” rilevato qualcuno, che ci fornisce un (indebito?) aiuto, come se lo stadio lo avessimo costruito di notte di nascosto su proprietà altrui, anziché pagarcelo di tasca nostra, così come è stato pagato il diritto di superficie del terreno su cui è sorto.

Tutte cose impensabili per altri senza “leggi stadio”, interventi di Governi o Enti pubblici amici o altre amenità simili.

E intanto FIGC e Lega approvano senza nulla dire, come sempre.

 

http://www.giulemani...lio.asp?id=3379

 
 
 

La Juve vince la guerra dei nervi

Post n°7391 pubblicato il 06 Gennaio 2014 da nadir63l
 

glmdj

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di G. Fiorito

 

Nella stagione dei record della Roma la Juventus dei record di Conte annienta con un perentorio 3 a 0 alla prima del 2014 la Roma di Garcia, che ce l’aveva messa tutta per giocarsi le speranze di tenere aperto il campionato appena alla ripresa dopo le vacanze natalizie. Quando diciamo tutta vuol dire proprio tutta, perché all’ordine del giorno dell’ultima settimana si era fatto appello sotto il “cupolone” a ogni sorta di espediente per esacerbare gli animi e surriscaldare il diffuso sentimento popolare senza risparmiare nessuno dei colpi bassi del repertorio della lupa. Gli onori delle prime pagine dei quotidiani romani e romanisti si erano riempiti delle lagne del solito Turone e delle insinuazioni di Totti che, dimenticando di essere un campione che ha vestito anche l’azzurro, paventava presunti aiutini. Poco importa a certa stampa che per qualche copia in più non indaga ma fomenta, se la storia ha raccontato tanti episodi prudentemente e pavidamente taciuti dal presunto ottavo re di Roma. La verità, ditelo al “pupone”, è che bisogna crescere e diventare grandi, anzitutto sul campo, perché non basta la memoria corta.

 

Proprio negli anni in cui il sentimento popolare ha orchestrato calciopoli, la Juve accusata di procacciarsi le vittorie a mezzo aiutini trovava nei vertici sportivi i suoi peggiori nemici, che riuscivano a farle perdere spesso e volentieri all’alba del nuovo millennio con decisioni al minimo discutibili i campionati a vantaggio delle squadre romane. Altro che gol di Turone, sia stato o no un’invenzione della moviola di mamma Rai, tradizionalmente simpatizzante giallorossa. Nell’anno del giubileo la Triade andava a cozzare contro la necessità di scudettare la Roma dei Papi e il tricolore bianconero annegava nell’acquitrino di Perugia pro Lazio. Successivamente la Roma di Capello, prima di dirottarsi sul Po portando seco Emerson e una valanga di polemiche, nonostante le banche si facessero in quattro per aiutare i Sensi, beneficiava di un cambiamento in corsa delle norme sugli extracomunitari e come d’incanto, a un paio di giornate dalla fine del campionato, invece di subire una cospicua penalizzazione per aver schierato più stranieri di quelli consentiti dal regolamento, si ritrovava a giocare con Nakata, che combinazione prendeva per mano i suoi compagni e li trascinava al pareggio rimontando il 2 a 0 preventivamente confezionato dai bianconeri nel big match finale. Credete che la Juventus si sia traumatizzata per questo? Nemmeno per sogno. Nessuna lagna anima i pre-partita di Lazio Juventus, nonostante i celesti abbiano beneficiato dello scudetto alluvionato da Collina e fosse per i bianconeri, nessuno tirerebbe fuori in occasione di Roma Juve la storia di Baldini che voleva fare il ribaltone e puntualmente c’è riuscito, a furia di fare il confidente di Auricchio, come il processo di Napoli ci ha raccontato rimettendo insieme la dinamica dei loro incontri negli anni cruciali di calciopoli. Lo stesso Baldini che doveva rifare grande la Roma con Zeman dopo che Moggi era stato radiato e invece si sgonfiava allo JS senza nemmeno giocarsela.

 

Come ha detto Conte rispondendo ai giornalisti che facendo il loro sporco lavoro avrebbero voluto trascinarlo nella polemica invitandolo a rispondere a Totti, sono chiacchiere da bar. Dicerie da quattro soldi alle quali però hanno finito per credere pure i giudici, che non riuscendo a castigare la Triade per le accuse di doping rivolte da Zeman, sono riusciti a bersi la frottola che la Juventus ha condizionato il campionato 2004/2005 senza nemmeno truccarlo. Espediente che le è costato due scudetti e un anno in serie B. Ebbene, neanche quello ha tolto la voglia di giocare e vincere alla Signora del calcio italiano, che lungi dal diventare simpatica, come voleva il projetò di monsieur Blanc, si è ripresa sul campo una superiorità che non ammette discussioni e nuovamente la sta facendo marciare a punteggio pieno verso l’ufficialità della terza stella malgrado calciopoli. Pur continuando a mancare all’appello due scudetti dei quali uno rimane relativo a un campionato mai posto sotto indagine e l’altro viene ritenuto legittimamente vinto sul campo dai bianconeri persino da quel Recoba che insieme con il dirigente nerazzurro Oriali si prese sei mesi tramutati in una multa di 24 mila e passa euro per aver accettato di farsi falsificare il passaporto e fingersi di origini italiane al fine di poter giocare, anche lui come Nakata, in esubero, ma nell’Inter proprio mentre scoppiava calciopoli.

 

Anche questa volta lo JS non ha detto bene alla Roma, che nella foga di tenere aperte le speranze di quello che avrebbe potuto essere un bel campionato combattuto e invece si sta consegnando troppo prematuramente nelle mani di Conte e dei suoi, complice soprattutto un acerbo Napoli anche lui succube del palcoscenico bianconero, ha finito per perdere proprio la guerra dei nervi aspramente combattuta sui giornali. Un errore imperdonabile, come sapeva bene Conte quando nella citata conferenza stampa del pre-partita si era limitato a dire quello che tutti i buoni allenatori dovrebbero dire ai loro giocatori e a chiunque glielo chieda: vinca il migliore e lo si dimostri sul campo.

 

Una lezione di gioco e di stile che non solo gli è già valsa il premio di miglior allenatore del mondo per il 2013 e ha tracciato la differenza con il pensiero utilitaristico ad es. di Mourinho, che un paio di settimane fa si gloriava che il migliore dei suoi avversari finisse infortunato, ma va ad aggiungersi alle altre che la Juventus ha impartito nei suoi 117 anni di storia. Anche se bisogna risalire agli anni trenta per rivederla vincere consecutivamente tre titoli e 10 partite. Con la consapevolezza che, come direbbe Giovanni Trapattoni, non puoi dire gatto se non ce l’hai nel sacco. Chiedere alla Juve di Ancelotti per averne conferma, quella fermata a Perugia, che di punti sulle inseguitrici ne aveva accumulati ben 9.

 

Il campionato è ancora lungo. C’è da giocarne metà. Intanto salutate la capolista: 49 punti in 18 partite e 8 lunghezze sulla seconda. Una Juve da 10 e lode.

 

http://www.giulemani...lio.asp?id=3375

 
 
 

BUFFON A SKY: "Siamo una squadra di persone intelligenti, dalle sconfitte abbiamo tratto insegnamento.

Post n°7390 pubblicato il 05 Gennaio 2014 da nadir63l
 

 Totti? Le sue frasi sono gli alibi di chi non vince. La Roma mi ha ben impressionato, non possiamo mollare"

Parla il capitano bianconero.
   
© foto di www.imagephotoagency.it

Intervenuto nel dopo partita di Sky, il capitano della Juventus Gigi Buffon ha analizzato il 3-0 con cui i bianconeri hanno superato la Roma. Ecco quanto evidenziato da TuttoJuve.com.

49 punti, 10 vittorie di fila, 1 gol subito e +8 sulla seconda. Che dicono questi numeri?

"Son numeri presi con pieno merito ce li siamo guadagnati, e dalle sconfitte, da ragazzi intelligenti abbiamo imparato dalle sconfitte. Come con l'Inter l'anno scorso, anche con la Fiorentina quest'anno abbiamo fatto tesoro di quell'episodio".

Ti hanno dato fastidio le frasi di Totti?

"No, sono chiacchiere. Sono scusanti e alibi, frasi come quelle di Francesco le hanno dette in tanti. Sono gli alibi di chi non vince".

Che partita è stata?

"La Roma ci ha creato problemi, ci hanno premiato gli episodi, bisogna dirlo. Finchè sono rimasti in undici ci hanno creato grattacapi, non sono secondi per caso".

Mezzo scudetto in tasca?

"Non dobbiamo mollare mezzo centimetro. I sessanta minuti odierni della Roma mi hanno impressionato, sono una grande rivale".

 
 
 

JUVE DA RECORD, CAMPIONE DI INVERNO, PRATICAMENTE PERFETTA!

Post n°7389 pubblicato il 05 Gennaio 2014 da nadir63l
 

 

 
© foto di www.imagephotoagency.it

Juventus e Roma si affrontano dopo due settimane di parole ed attesa. Conte sceglie la formazione tipo, Garcia il tridente con Gervinho, Totti e Ljajic. I bianconeri iniziano male e Bonucci commette al sesto minuto un errore imperdonabile con Ljajic che si si fa ipnotizzare da Buffon che insieme a Chiellini salva tutto. La gara dopo i primi dieci minuti diventa più equilibrata ma meglio la Roma che occupa bene il terreno di gioco. 
CHE GOL, CHE TEVEZ! - al sedicesimo subito vantaggio bianconero. Magia di Tevez che nasconde il pallone a De Rossi, Vidal si inserisce benissimo e segna il vantaggio alla prima occasione per le zebre di Conte, bravissimo Vidal ma che azione Tevez.
La Roma reagisce subito e cerca con Pjanic subito il pareggio, bravo Buffon. Ancora Juve un minuto dopo, azionissima ancora di Tevez per Llorente ma lo spagnolo non ci arriva.  La partita e' bellissima, ancora la Roma vicina al pareggio con Buffon che deve respingere su uno scatenato Pjanic che non risente dell'infortunio. I bianconeri soffrono e anche Dodò va vicino al pareggio da fuori are, Buffon assoluto protagonista. I bianconeri mantengono il vantaggio ma sono un po' imprecisi in disimpegno. Poco dopo la mezz'ora bellissimo coast to coast di Pogba, ma il passaggio per Tevez e' leggermente lungo. La partita si incattivisce con le ammonizioni per Tevez e Chiellini.  La squadra di Conte riprende la sua marcia e va vicina al raddoppio con un traversone di Tevez troppo forte su cui nessuno arriva all'appuntamento. Ci prova anche Llorente che va vicinissimo alla rete, ma il suo lob esce di nulla sopra la traversa. A cinque dalla fine episodio controverso in area Roma, Dodò va di gomito largo sul cross di Lichtsteiner, Rizzoli sorvola.  Il primo tempo si chiude con i bianconeri in vantaggio, qualche sofferenza e occasioni per il raddoppio, bellissimo il gol del cileno.
I bianconeri ripartono nella ripresa subito all'attacco. 
BONNY-GOL- i bianconeri raddoppiano. Magia di Pirlo che vede bene l'inserimento di Bonucci su punizione dal limite, lo serve e per il centrale e' semplicissimo scivolare e segnare dedicando il gol alla moglie che aspetta un nuovo Bonucci. Lo stadio e' ora una bolgia.  Garcia decide di cambiare inserendo Destro e Torosidis togliendo Pjanic e Dodò.  Altra magia per Tevez che però dopo una conclusione da lontano si fa male e lascia spazio a Vucinic. 
Ci prova Pirlo su punizione ma non va. 
ROSSI DI RABBIA- Garcia effettua il terzo cambio e toglie il fantasma di Totti inserendo Florenzi.  De Rossi perde la testa e si prende il rosso diretto, i due simboli di Roma escono male dalla gara.  Perde la testa la Roma e Castan para e si prende il rosso diretto. Mirko Vucinic dal dischetto non sbaglia e segna la terza rete ritrovando il sorriso dopo troppo tempo. La Roma perde la testa e anche Ljajic prende a calci Pogba, Rizzoli grazia il giallorosso. 
La Juventus nel finale di gara fa accademia, la Roma anche a causa della doppia espulsione e' impotente. I bianconeri portano a casa una vittoria meritata, un gol per tempo prima che i giallorossi perdessero la testa e la faccia. La sfida scudetto non è ancora chiusa, ma se la Roma continuerà ad essere nervosa come quella vista oggi allora tutto potrebbe essere scritto, nel frattempo i bianconeri sono campioni di inverno e suonano la decima vittoria consecutiva, da record.
 

 
 
 

CONTE replica a De Rossi e Totti: "Aiutini? Chiacchiere da bar, c'è da ridere.

Post n°7388 pubblicato il 04 Gennaio 2014 da nadir63l
 

Il campo ha reso giustizia alla squadra più forte, in maniera netta e clamorosa. Tevez, Pirlo e Barzagli da valutare"

   

Dalla sala stampa del Media Center di Vinovo, giungono le dichiarazioni di Antonio Conte alla vigilia della partitissima contro la Roma. Tuttojuve.com sta trascrivendo integralmente e in tempo reale le parole del tecnico bianconero:

"Buongiorno a tutti e buon anno".

Andiamo subito diretti. I simboli della Roma, De Rossi e Totti, hanno detto che anche questa Juventus ogni tanto riceve qualche aiutino. Vorrei un tuo commento.
"Ma sai, già potrei obiettare sull'anche... (ride, ndr). Guarda, la prendo sul ridere perchè è giusto che quando ci sono chiacchiere da bar, da tifosi, bisogna prenderla sul ridere e prenderla in maniera molto serena. Io dico che non ci sono dele risposte da dare a chi fa queste affermazioni. Anzi, io insegno ai calciatori, a chi lavora con me, a chi mi frequente, che le risposte vanno date sempre sul campo, perchè il campo rende giustizia sempre a tutto e a tutti. E dico che in due anni e mezzo il campo ha reso giustizia alla squadra più forte, in maniera anche molto netta e clamorosa alcune volte".

Questa risposta è identica a quella che ha dato poco fa Garcia. Ha detto: "Io non parlo di queste cose, c'è un grande arbitro e quindi vincerà la squadra migliore". Ha detto che la Roma giocherà per vincere. Lei si aspetta una Roma così o più attenta?
"Sicuramente ci saranno in campo due squadre che vorranno vincere. La Juventus da una parte e la Roma dall'altra. Quindi è inevitabile che ci saranno delle strategie tattiche, utilizzate sia dalla Juventus che dalla Roma, e che le parole se le porterà via il vento. Poi ci saranno i fatti, si dovrà vedere sul campo chi avrà più voglia di vincere, chi avrà adottato la tattica migliore per vincere. Ripeto, il campo è sempre quello che parla, le chiacchiere stanno a zero e servono solo ad alimentare polemiche e a creare delle situazioni che non hanno niente a che fare col calcio. Stiamo cercando di cambiare questo calcio, però mi sembra che non si voglia fare, perchè ogni partita è accompagnata sempre da qualche polemica e sembra che la poemica sia più importante della partita. Questo è il calcio in Italia, oggi. La polemica sembra più importante della partita, ecco".

La Roma per molti è una sorpresa, ma tu l'avevi indicata tra le protagoniste a inizio stagione. Cosa ti aveva fatto pensare questo? Poi se ci puoi dire delle condizioni di Pirlo e Tevez, se sono alla pari con i compagni.
"Se uno fa una riflessione attenta, si rende conto che il percorso della Juventus e della Roma è molto simile:  la Juventus ha iniziato tre anni fa con me, e la Roma con Luis Enrique. In tre anni noi abbiamo vinto due Scudetti, due Supercoppe e adesso siamo in testa alla classifica, quindi penso che abbiamo bruciato veramente le tappe. La Roma ha avuto più sfortuna, forse meno bravura nel mercato, nella scelta degli uomini per questa ristrutturazione, ma non dimentichiamo che la Roma in questi ultimi tre anni è forse la squadra che ha fatto maggiori investimenti, ha cambiato se non sbaglio, il primo anno undici giocatori con Luisi Enrique, il secondo anno nove e il terzo anno ancora dieci-undici, a testimonianza che c'è un progetto serio, che non è facile. Perchè qui alla Juventus oggi parliamo di una squadra che viene da due Scudetti e si dimentica da dove si arriva. Oggi tutto viene semplificato alla Juventus, sembra che la Juventus sia da tanti anni sulla cresta dell'onda: ma non è così, sono solo due anni che siamo tornati a vincere, non sbagliando praticamente niente. E questo spesso e volentieri passa inosservato, ma non è così, proprio in virtù, in relazione, a quello che è successo alla Roma. La Roma ha fatto un percorso molto simile al nostro, però è da quest'anno che sta provando a vincere il campionato, nonostante gli investimenti, la ricerca di uomini nuovi, strade intraprese per cercare di fare bene. Ha una proprietà importante come quella americana con Unicredit dietro. Questo a testimonianza che quello che stiamo facendo oggi risulta facile, ma io penso che abbiamo fatto veramente un lavoro straordinario, che spesso viene... non sottovalutato, ma sembra che tutto sia dovuto quando si vince".

Tevez e Pirlo?
"Ho tre pensieri in testa, tre situazioni da valutare: Pirlo, Barzagli e lo stesso Carlos. Le valuterò insieme ai giocatori, insieme al mio occhio e poi prenderò la giusta decisione, sapendo di essere molto sereno, perchè, ripeto, ho un gruppo di ragazzi straordinario, che si mettono sempre a disposizione".

Cosa l'ha stupita di Garcia e cosa gli è piaciuto finora? E sulla Roma, se può indicare un punto di forza e un punto di debolezza.
"Di Garcia mi ha stupito sicuramente il fatto che si è integrato benissimo e si è calato perfettamente in una realtà molto difficile come quella di Roma. Ma mi ero già accorto quando ci ho parlato, quando abbiamo giocato in Supercoppa e siamo stati ospiti a Trigoria; parlandoci quindici minuti mi ero accorto comunque di una persona molta scaltra, di una persona che aveva ben fisso in testa quello che doveva fare, di una persona che secondo me si è resa conto subito della situazione in cui si trovava. La piazza di Roma non è una piazza facilissima, quindi grandissimi meriti vanno a Garcia proprio perchè si è calato nell'ambiente in una maniera molto molto naturale. Di base è stato facilitato dal fatto di trovare una squadra che, come l'ho trovata io, veniva da due stagioni da dimenticare, veniva da una Coppa Italia persa contro la Lazio e veniva da giocatori contestati, quindi grande voglia di metterla sul campo. E in più grande qualità tecnica, perchè non dimentichiamo che gli interventi della Roma sono stati mirati, ben fatti, con De Sanctis, con Maicon, con Benatia, con Gervinho, con Strootman, con Ljajic, cioè, stiamo parlando di giocatori di ottimo livello. Il punto forte della Roma è sicuramente la convinzione che hanno, in quello che fanno. D'altronde quando sei imbattuto da 15 partite... a noi è successo il primo anno: siamo riusciti a rimanere imbattuti per tutto il campionato e a vincere lo Scudetto, quindi niente è impossibile. Detto questo, noi il primo anno avevamo davanti squadre importanti come il Milan di Ibrahimovic, Thiago Silva, due su tanti; c'era l'Inter che era l'Inter del triplete, c'era il Napoli con Lavezzi, Cavani e Hamsik. Oggi la Roma ha davanti la Juventus e noi dovremmo essere molto bravi a mantenere la prima posizione, sapendo che dietro c'è la Roma, il Napoli e altre squadre che non vedono l'ora di avvicinarsi e superarci".

Garcia ha portato qualcosa di nuovo in Italia o riaggiornato il vecchio calcio italiano? Quale impatto può avere questa gara sul campionato, considerando che vincendo andreste a + 8 e 8 sono tanti.
"Qui, secondo me, dobbiamo fare un distinguo, perchè il calcio italiano non è vecchio, il calcio italiano è un tipo di calcio dove secondo me ci sono tra gli allenatori più bravi in assoluto da un punto di vista tecnico-tattico. Quindi non è che il calcio italiano è vecchio, è che il calcio italiano per via della crisi economica si sta privando dei campioni. Chiariamo bene questo fatto: non è che c'è o c'era bisogno di portare delle novità. Le nuove leve, gli allenatori è tutta gente che ha delle grandissime idee di calcio, le stiamo sviluppando, quindi da questo punto di vista è bene distinguere la crisi economica dalla crisi tecnico-tattica, perchè sono cose totalmente differenti. Ribadisco, penso che in Italia ci siano tecnici molto preparati da questo punto di vista e che si stia studiando per cercare di migliorare sempre di più. Quanto vale questa partita? Questa è una partita, come ho sempre detto, che vale tre punti. Vale tre punti la partita contro la Roma, così come valeva tre punti la partita contro il Napoli, così come valeva tre punti contro il Milan, come valeva tre punti la partita con il Sassuolo. Dico sempre che se vinciamo con la Roma dobbiamo poi essere bravi a vincere a Cagliari, altrimenti depauperiamo un po' quella che è la vittoria con la Roma. Quindi è una partita come le altre. Detto questo, vincendo, è inevitabile che ci portiamo a 8 punti, che sono una distanza bella, una distanza importante, però può essere anche una distanza che diventa un'illusione se perdiamo la concentrazione, la determinazione, la voglia, che abbiamo in questo campionato e che stiamo proponendo da nove partite a questa parte. Non dimentichiamo che eravamo cinque punti sotto la Roma e in poche partite ne abbiamo recuperati dieci, sta a significare che come l'abbiamo fatto noi, lo possono fare anche loro o altre squadre come il Napoli".(

 
 
 

Tevez: "Momento difficile ma domenica ci sono"

Post n°7387 pubblicato il 02 Gennaio 2014 da nadir63l
 

L'argentino scrive su Twitter: «Ma per mia fortuna ho una moglie di ferro e due figlie tanto belle che mi danno la forza per rientrare a Torino ad allenarmi, preparandomi per giocare domenica»

Tevez: © LaPresse

VINOVO - Amore e grinta. Carlitos Tevez mischia i sentimenti di questo travagliato inizio di 2014. In un messaggio spezzato in quattro tweet, l'Apache ha raccontato le sue emozioni delle ultime ore che lo hanno visto precipitarsi a Torino per allenarsi in vista di Juventus-Roma, dopo aver assistito sua moglie in ospedale a Buenos Aires, dove è stata ricoverata per problemi legati alla gravidanza (è incinta al settimo mese).


FORZA "Voglio ringraziare tutti per l'aiuto che mi avete dato come sempre", ha scritto Tevez ai suoi 320mila follower: "Grazie a Lili, a mio padre e mia madre, per essermi stati vicini in questo momento difficile che abbiamo dovuto passare io, Vane (la moglie, ndr) e le mie figlie. E' stato difficile per me lasciare la mia famiglia a Buenos Aires e passare l'anno nuovo sopra un aereo sapendo che laggiù non andava ancora tutto per il meglio. Ma per mia fortuna ho una moglie di ferro e due figlie tanto belle che mi danno la forza per rientrare a Torino ad allenarmi, preparandomi per giocare domenica. Vi amo, grazie per darmi forza e felice anno nuovo".


SOCIETA' Ieri mattina, non appena le notizie riguardanti la moglie sono state leggermente più rassicuranti, ha immediatamente lasciato l'ospedale e si è precipitato all'aeroporto, dov'è salito sul primo volo per l'Europa per raggiungere Torino in tempo utile all'allenamento di oggi. Ce l'ha fatta ed è atterrato nel presto pomeriggio a Caselle, andando poi a Vinovo per l'allenamento. Un gesto molto apprezzato da Conte e la società, che in queste ore è stata molto vicina al giocatore e alla sua famiglia.

 
 
 

     

 

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