LA NUOVA CASA BIANCONERA
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«Il vantaggio di dodici punti, che a fine campionato diventerà di quindici, non può essere frutto di null’altro che non il fatto che eravamo più forti. Una grande squadra che quella sera, il 12 febbraio 2006, di fatto si portò a casa il ventinovesimo scudetto. La medaglia ce l’ho ancora casa. E non la restituisco. »
Alessandro Del Piero
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Messaggi di Marzo 2014
glmdj
di P.Cicconofri
Rizzoli, l’arbitro che rappresenterà l’Italia ai mondiali, è incappato in un brutto errore durante la conduzione di Sassuolo-Roma. Ben 4 minuti per decidere se Benatia ha commesso fallo su Sansone. Prima viene assegnato un rigore e dopo aver parlato un po’ con tutti (giocatori, arbitro addizionale etc..) il fischietto decide per il NON rigore. Situazione che richiama un episodio dell’ottobre 2012 quando al Catania, che ospitava la Juventus, venne annullato dall’arbitro un gol dopo che il guardalinee aveva giudicato regolare. La panchina della Juventus aveva protestato vivacemente ed il solito Pulvirenti aveva colto l’occasione al volo per sollevare la polemica dichiarando: “Il guardalinee aveva concesso il gol di Bergessio, chi lo ha fatto annullare? Pepe o Giaccherini? E la rete della Juve era in fuorigioco. Qui non si parla solo di sudditanza psicologica, qui andiamo oltre”. Situazione simile (una decisione viene cambiata dopo un ripensamento) a quella di Sassuolo con un differente trattamento mediatico. Le attenzioni oggi sono concentrate sui festeggiamenti per la seconda sconfitta in campionato della Juventus ed ogni altra polemica risulta fuori luogo. Quasi stucchevole rimarcare l’episodio pro-Roma che si somma a quello della precedente giornata con il gol di Destro, assegnato regolarmente, ma in fuorigioco. Cerchiamo di immaginare anche questa situazione in ottica “calciopoli”. Pensate se sul tavolo di Narducci, Beatrice, Capuano e delle Dr.sse Apicella e Gentile, fosse finito un episodio simile a quello di Sassuolo dopo che, nella precedente giornata, la stessa squadra aveva beneficiato di un altro episodio favorevole. Altro che sim svizzere mute, reati di pericolo, cene conviviali o sorteggi non truccati ma sospetti; sarebbe stato un piatto ricco a cui attingere a piene mani. Insomma, se vogliamo trovare del losco, di episodi ce ne sono fin troppi, basta dargli il giusto contorno mediatico condito di polemiche per canalizzare ed attirare le attenzioni dei tifosi …. Calciopoli è stato solo questo, ricordiamolo.
http://www.giulemani...lio.asp?id=3550 |
RIDE IL NAPOLI, JUVE ASSENTE INGIUSTIFICATA, LA MALEDIZIONE DEL SAN PAOLO CONTINUA La Juventus si ritrova sul campo tabù, quello del San Paolo, dove due pareggi hanno caratterizzato la gestione Conte. Il mister leccese sceglie la miglior formazione possibile con Llorente e Osvaldo in avanti e centrocampo e difesa con Pirlo-Vidal e Pogba. Il trio di difesa e' Chiellini- Bonucci- Caceres con esterni Lichtsteiner e Asamoah. CALLE-GOL- la Juventus subisce gol al minuto trentasette. Bel taglio di Insigne con Asamoah che si perde Callejon che batte Buffon, gol meritato per il Napoli. Da segnalare che Callejon era in fuorigioco anche se non evidente. Il primo tempo si chiude sull'uno a zero per il Napoli, una delle peggior Juventus della stagione, Buffon assoluto protagonista. RADDOPPIO NAPOLI- i partenopei raddoppiano con Mertens, dopo un lungo lancio e un'azione partita da calcio d'angolo. Nel finale i bianconeri tentano la via del gol senza fortuna. |
La Juventus si presenta con il Parma con il vestito della festa, consapevole che i Ducali sono in gran forma. La gara dei record, Conte sceglie la miglior formazione possibile, il Parma gioca a specchio. APACHE FANTASTICO- dalla serie di errori in passaggi viene fuori Tevez al minuto venticinque, l'argentino prende palla sulla trequarti, salta un avversario come un birillo autostradale e segna con un diagonale che Mirante può solo toccare, gol bellissimo. Dopo il gol la Juventus cresce. Ancora buone opportunità fino al raddoppio. Ancora uno strappo di Tevez che concede il pallone a Vidal, tiro secco del cileno, bella parata di Mirante, ma sulla respinta c'è Tevez che ribadisce in gol e raddoppia. La formazione di Conte gioca bene in ripartenza e Felipe rischia l'autogol chiudi partita. Ripresa senza cambiamenti con ritmo più lento, bianconeri che danno l'impressione di controllare la gara e Parmensi che tentano qualche sortita. Particolarmente attivo Pogba, come del resto nel primo tempo, anche se la fortuna non lo asseconda. AMARO MOLINARO- il Parma torna in partita al minuto sessantadue. La Juventus difende bassa e Molinaro la pulisce con un bel tiro da dentro l'area. Gara riaperta. L'ex bianconero festeggia in modo rabbioso. RISCHIO FINALE- finale di confusione per i bianconeri. Molinaro va vicinissimo al pareggio con un mischione pericoloso. |
La Juventus vola a Catania per la sfida con l'ultima in classifica. Conte fa di necessità virtù proponendo in avanti Tevez e Osvaldo e a centrocampo Padoin, Vidal e Pirlo con Isla e Lichtsteiner in corsia. Difesa con i tre superstiti. RITMI ALTI - subito ritmi alti per la gara con due corner consecutivi per i bianconeri, un giallo per Gyomber e un Catania molto aggressivo. La gara e' molto accesa e Bergessio tira una gomitata Chiellini, il campo è un a bolgia e l'arbitro fa fatica a tenere in mano la gara. Gli Etnei chiaramente sono con spirito intimidatorio e giocano un calcio molto duro. Anche Osvaldo si prende il giallo. Il Catania prende campo dopo i primi quindici minuti di confusione e tenta di aggirare la difesa bianconera. Pericolosi i rosazzurri sulle palle inattive, Rolin di testa mette a lato di poco. Damato perde un po' la testa ed espelle Conte e Maran dopo la seconda gomitata di Bergessio che abbatte Bonucci. La partita e' una battaglia. La ripresa inizia senza cambi con Osvaldo che sbaglia un'altra occasione andando troppo molle sul pallone. Dalla parte opposta buona occasione per Monzon che tira fuori. Ancora Osvaldo poco dopo con una mezza rovesciata che finisce alta. IL GUERRIERO APACHE- e' Tevez a segnare il passo nella battaglia di Catania. L'argentino supera Andujar con un bel diagonale. Conte inserisce Llorente togliendo Osvaldo. Bergessio termina la sua gara con il secondo giallo per l'ennesimo fallo su Chiellini. Con l'uomo in più bianconeri vicini al raddoppio in più occasioni, prima con Tevez e poi con Pirlo su punizione. Lo stesso fa Vidal a dieci dal termine sprecando un bel contropiede, così come Tevez a tu per tu con Andujar, mettendo a lato. La Juventus vince anche a Catania, tiene la Roma a distanza e si avvicina a soli sedici punti matematici dal titolo. Ora bastano cinque vittorie e un pareggio nelle restanti nove gare per essere matematicamente campioni. |
13:18- Si conclude qui la cerimonia dei sorteggi dei quarti di finale di Europa League: sorteggio tutto sommato benevolo per la Juve, che troverà sulla strada verso le semifinali della manifestazione il Lione, squadra francese non certo irresistibile. I bianconeri, tra l'altro, avranno il vantaggio di giocare il match di ritorno in casa. Evitati Porto e Benfica, che, comunque, partono favoriti contro Siviglia e Az. Anche il Valencia dovrebbe avere la meglio sul Basilea. 13:16- Ricapitoliamo, dunque, i quarti di finale di Europa League, con gare d'andata che si giocheranno il 3 aprile, con il ritorno in programma il 10: AZ-Benfica Lione-Juventus Valencia-Basilea Porto-Siviglia. 13:15- Porto-Siviglia completa il quadro dei quarti di finale. 13:14- Valencia- Basilea è il terzo quarto di finale. 13:12- Lione- JUVENTUS. I bianconeri trovano i francesi, andata a Lione, ritorno allo "Stadium". 13:11- Primo quarto, AZ- Benfica. 13:09- Sale sul palco Giorgio Marchetti, che spiegherà nuovamente il procedimento tecnico del sorteggio, perfettamente uguale a quello della Champions. 13:08- Ferrara si sofferma a parlare della Juventus, definendola come possibile favorita per la vittoria finale: "L'alternanza di squadre penso sia un fatto positivo per tutto il movimento, questo a dimostrazione del fatto che a livello europeo questa competizione sta crescendo sempre di più. Il fatto che ci siano 7 squadre nuove rispetto all'anno scorso credo che dimostri questo aspetto. Quante possibilità ha la Juventus di vincere la coppa? Il fatto che si giochi a Torino può essere una motivazione in più per una società importante come la Juventus. Dispiace che diverse squadre italiane siano state eliminate, senza nulla togliere agli amici del Porto che hanno meritato il passaggio del turno, però come napoletano mi sarebbe piaciuto che ci fosse stato anche il Napoli. Detto questo, credo che la Juventus abbia delle chance importanti perchè è una squadra che gioca bene a calcio e lo ha dimostrato negli ultimi tre anni". . 13:07- Ed ecco Ciro sul palco, manca pochissimo ai sorteggi. 13:06- Video anche per Ciro Ferrara, che salirà tra poco siul palco per effettuare il sorteggio. 13:05- Clip sulla città di Torino, che ospiterà la finale, e sulle squadre ancora in corsa per vincere il trofeo. 13:01- Gianni Infantino dà il benvenuto a tutti i presenti in sala a Nyon. 13:00- Inizia la cerimonia dei sorteggi dell'Europa League. 12:50- Mancano ormai 10 minuti all'inizio dei sorteggi, a breve conosceremo l'avversaria della Juve nei quarti di finale di Europa League. 12:44- Ad affiancare Gianni Infantino nei sorteggi di Europa League ci sarà una vecchia conoscenza della Juventus, ovvero Ciro Ferrara, ex giocatore bianconero dal 1994 al 2005, nonchè allenatore nella stagione 2009-2010. Ferrara è l'ambasciatore della finale, che si giocherà allo "Stadium" il 14 maggio. 12:31- Le date dei quarti di finale di Europa League: il 3 aprile andranno in scena le gare di andata, una settimana dopo, il 10, quelle di ritorno. 12:25- Tutta l'attesa, adesso, è per i sorteggi di Europa League, che, lo ricordiamo, partiranno alle 13. 12:18- Partite tutte molto interessanti quelle di Champions, anche se il Bayern sembra essere certamente favorito sul Manchester United, così come il Real Madrid sul Borussia. Più equilibrati, invece gli incontri tra Barcellona ed Atletico Madrid e PSG e Chelsea. 12:16- Ricapitoliamo, dunque, gli abbinamenti dei quarti di finale di Champions League, che si giocheranno l'1-2 e l'8-9 aprile: Barcellona-Atletico Madrid Real Madrid-Borussia Dortmund PSG-Chelsea Manchester United-Bayern Monaco. 12:14- Manchester United-Bayern Monaco a chiudere. 12:13- PSG-Chelsea. 12:12- Real Madrid-Borussia Dortmund. 12:11- Il primo quarto di finale è Barcellona-Atletico Madrid. Derby di Spagna dunque. 12:09- Sale sul palco Giorgio Marchetti, che spiegherà le procedure tecniche del sorteggio, che vi abbiamo già spiegato in precedenza. Otto palline verranno mischiate ed estratte, da qui si darà via agli accoppiamenti. Tutto molto facile quindi. 12:07- Figo è l'ambasciatore della finale di Champions, che si giocherà a Lisbona, in Portogallo. 12:05- Gianni Infantino chiama Luis Figo sul palco: tra poco sapremo gli accoppiamenti per i quarti di Champions. 12:03- In attesa del sorteggio, la Uefa manda una clip introduttiva sulle 8 squadre qualificate ai quarti di finale di Champions League. 12:00- Inizia ufficialmente la cerimonia dei sorteggi. 11:59- Si comincia, come già detto, con i sorteggi dei quarti di Champions: sarà Luis Figo, ex ala di Real Madrid ed Inter, a sorteggiare materialmente i club che si affronteranno. Nel sorteggio di prova per l'Europa League, intanto, la Juve è stata accoppiata agli svizzeri del Basilea. Sarebbe un buon sorteggio per i bianconeri. 11:55- Uno sguardo, infine, alle avversarie della Juve: le due portoghesi su tutte, poi il Valencia, mentre l'AZ Alkmaar e l Basilea sembrerebbero essere le avversarie meno pericolose presenti nell'urna. 11:50- Tornando alle squadre qualificate ai quarti dell'Europa League, nata dalla vecchia Coppa Uefa, possiamo notare come diverse delle 8 squadre rimaste in gara abbiano già vinto il trofeo: la Juve, ad esempio, vanta ben 3 successi, con una finale presa, 2 successi, invece, per Siviglia e Porto, una vittoria anche per il Valencia. 11:40- Nell'attesa dell'inizio della cerimonia dei sorteggi, diamo un'occhiata alle modalità dello stesso: non ci sono teste di serie a questo punto del torneo, il sorteggio sarà ovviamente aperto. Consentiti, come anche nel turno precedente, i derby, la squadra sorteggiata per prima giocherà la partita d'andata in casa. 11:35- Prima dei sorteggi di Europa League andranno in scena quelli relativi ai quarti di finale di Champions League, previsti per le 12. Tuttojuve.com vi darà ovviamente conto anche degli accoppiamenti relativi alla massima competizione europea per club. 11:30- Ecco l'elenco delle squadre qualificate per i quarti di finale di Europa League: AZ Alkmaar (Olanda), Benfica (Portogallo), Lione (Francia), Siviglia (Spagna), Basilea (Svizzera), Juventus (Italia), Porto (Portogallo), Valencia (Spagna). 11:20- La Juventus è l'unica squadra italiana presente in questa tornata di sorteggi: il Napoli, infatti, è stato eliminato dal Porto, che si presenta, forse, come l'avversaria più temibile per i bianconeri per la vittoria finale del trofeo. 11:00- Amici di "Tuttojuve.com", benvenuti alla diretta dei sorteggi dei quarti di finale di Europa League, che avranno luogo alle ore 13 a Nyon. La Juventus è presente al sorteggio in virtù del successo sulla Fiorentina agli ottavi di finale della manifestazione: i bianconeri hanno superato i viola in un derby tutto italiano pareggiando 1-1 il match d'andata a Torino, e andando a vincere a Firenze 1-0 ieri sera grazie a un super gol di Pirlo su calcio di punizione. |
PAGELLE
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La gara del non ritorno vede Conte scegliere la miglior squadra possibile al netto delle assenze con Isla al posto di Lichtsteiner. Montella manda Matri in panchina e Ilicic in campo. PERICOLO VIOLA- al minuto numero due disattenzione difensiva, Gomez avanza me mette a lato. Subito dopo Cuadrado mette in mezzo un pallone pericolosissimo, viola arrembantissima. I bianconeri cercano di fare gioco ma soffrono il pressing dei viola che tengono alta l'intensità. REAZIONE JUVE- Al diciottesimo primo pericolo bianconero. Bravo Tevez a fuggire via, ma il passaggio al centro non è preciso. Grande occasione per Pogba che pareggia quella di Gomez di inizio gara, Pogba però sbaglia di poco la conclusione. Dopo una bella conclusione di Pizarro a lato di poco ci prova Tevez e Neto para. Gara equilibrata. Nella ripresa parte bene la Juventus con Tevez che costringe Rodriguez alla deviazione. Pizarro si fa male ed entra Ambrosini. Cuadrado e' sempre il più pericoloso dei suoi e si guadagna una punizione insidiosa, che Buffon para. Poco dopo ancora Cuadrado pericoloso costringe Buffon alla respinta. Al minuto cinquantotto occasione solare per Vidal che da due metri di testa mette alto, bello e delicato il cross di Isla. Montella toglie lo spauracchio Gomez e mette Matri. Juventus sfortunata con Pogba a sue metri dalla porta con palla a lato. Gonzalo Rodriguez a venti dalla fine si becca il secondo giallo con Llorente bravissimo a sfruttare la situazione, Webb perfetto. PIRLO MAGO- Andrea Pirlo mette la zampata del campione, punizione perfetta dopo aver fatto indietreggiare la barriera. Pirlo campionissimo che mette la firma europea. Ancora Juve con Isla, che arriva sul fondo, mette in mezzo ma non trova un compagno all'appuntamento. Le zebre salgono in cattedra e Llorente costringe Neto al miracolo che si ripete dopo su Lichtsteiner a tu per tu con il portiere viola. |
glmdj
di F. Del Re
Un amore folle per chi sa scrivere pagine di leggenda, per chi sa spostare in avanti i limiti umani della prestazione. E' l'amore folle per Lionel "Leo" Messi, figlio di un operaio di acciaieria e di una casalinga; figlio di Rosario, provincia di Santa Fè, città natale di Ernesto "Che" Guevara, di Cesar Luis Menotti, di Marcelo Bielsa, di Angel Di Maria. Lionel Messi, figlio di quell'Argentina terra di emigranti italiani, come il trisavolo Angelo Messi, partito nel 1883 da Recanati per cercar fortuna oltre oceano. Centodiciotto anni dopo il piccolo Lionel, il troppo piccolo Lionel, soprannominato per questo "La Pulce", compirà il viaggio inverso, fermandosi un pò prima rispetto alla terra del Leopardi. Si stabilirà per sempre a Barcellona, capitale della Catalogna, per cercar fortuna, anche lui come Angelo. E' il primo Marzo del 2001 e la fortuna del piccolo Lionel, del troppo piccolo Lionel, si chiama Carles Rexach, allora direttore sportivo del Barcelona Football Club e vecchia gloria blaugrana, che lo strappa al River Plate, facendogli firmare, così narra la leggenda, un contratto su un tovagliolo di carta, non avendo fogli su cui scrivere e non volendo assolutamente perdere un secondo di più nell'attesa che il ragazzino diventi un tesserato del Barça. E così Rexach fa l'affare del secolo, perché prendere Messi all'età di tredici anni non significava soltanto assicurarsi le prestazioni di uno dei tanti ragazzini di talento di quella terra magnifica che è l'Argentina, ma significa soprattutto investire su qualcosa di più grande, che va oltre il calcio e sconfina nella filantropia infantile. Infatti Lionel Messi è piccolo, troppo piccolo, perchè all'età di undici anni gli è stata diagnosticata una forma di ipopituitarismo, una malattia che diminuisce la secrezione dell'ormone della somatotropina. Le cure sono costose, il River Plate, che per primo aveva messo gli occhi sul ragazzino, non se la sente di investire così tanto e così alla cieca. Rexach, sì, se la sente e lo fa firmare, subito, con qualsiasi mezzo disponibile. Un tovagliolo di carta, appunto, e gli consente di portare con sé persino tutta la famiglia, tutti a spese del Barcellona a Barcellona, nella speranza che il troppo piccolo Lionel diventi un pò meno piccolo. Diventerà gigante, enorme, immenso. Il più grande di tutti.
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un'Europa League da affrontare e c'è la consapevolezza del fatto che e' già stata festeggiata la nostra eliminazione" Antonio Conte ha parlato a Mediaset Premium: "Questa e' la vittoria di squadra, sempre, vinciamo a perdiamo da squadra, abbiamo disputato un'ottima partia contro una squadra che non aveva nulla da perdere e ha giocato la partita della vita, siamo stati bravi, abbiamo giocato con testa, cuore e gambe. Siamo stati sfortunati negli episodi e abbiamo vinto. Stiamo facendo cose super super straordinarie. C'è da vincere il terzo scudetto. La nostra priorità e' lo scudetto in assoluto e sarebbe un grande regalo per il nostro presidente. La nostra priorità in assoluto. Passiamo al 51% di possibilità, oggi se non c'era la squadra sarebbe stata molto dura, ho grandi calciatori e grandissimi uomini e anche in partite di difficoltà di ambiente di clima, questi non si fermano mai. Stiamo facendo qualcosa di incredibile, nessuno avrebbe mai pensato di stare a 75 punti. La condizione fisica e' una buona condizione fisica, oggi si è giocato a grande intensità, era una partita allenante qualcuno avrebbe bisogno di risposare, ma tra infortuni, sai diventa difficile". Giovedi: "Stringeremo i denti e andremo avanti, andiamo da sfavoriti ma consci anche che e' già stata festeggiata l'eliminazione della Juvenfus dalla Europa League visto l'effetto mediatico. Il campionato e ' una priorità assoluta, il presidente e non solo lui, ha questo desiderio si parlerà di noi e della Juventus che ha vinto il primo scudetto da imbattuta, il secondo com quatto giornate di anticipo e questa con qualche record poi c'è un'Europa League da affrontare e c'è la consapevolezza del fatto che e' già stata festeggiata la nostra eliminazione dall'Europa League". Preoccupazione: "Io sono veramente soddisfatto oggi, perché noi ci eravamo con testa cuore e gambe se no non esci con una vittoria. Giocando tante partite una dietro l'altra... il primo anno che non si giocavano le coppe... Noi stiamo facendo le coppe, abbiamo fatto coppa Italia e quando fai tante partite non puoi pensare di aver brillantezza, contro di noi giocano la partita della vita per battere la squadra dei record, la farei anche io se giocassi contro questa Juventus. Oggi avevamo quattro in panchina effettivi e due della primavera. Faccio l'in bocca al lupo a Gomez, gli auguro le migliori cose non giovedì. Oggi gli episodi non me li avete mostrati..eh va bene così, sono contenti, possono sbagliare gli arbitri pro e contro con Gianluca (Paparesta ndr,.) che e' un amico ma a volte si dimentica di esserlo..." |
Gara difficile quella di Genova con assenze a cui si aggiunge Barzagli nella rifinitura. Il Genoa si presenta convinto nello scherzetto. In attacco Osvaldo e Llorente devono guidare la truppa. INIZIO LENTO, GENOA CALDO -non un grande inizio dei bianconeri con molta imprecisione e Grifoni molto aggressivi che collezionano quattro gialli, mentre Osvaldo trova un gol annullato. La Juve preme ma il Genoa riparte veloce e con Bertolacci spreca. Nel secondo tempo Juventus ancora meno effervescente e Gilardino costringe Buffon alla grande parata. Troppo compassata, però la squadra zebrata. MIRACOLO BUFFON- La Juventus sembra poter andare sotto, poco reattiva, prima Mazzoleni grazia Antonelli e poi fischia il rigore per fallo di mano di Vidal, il portierone azzurro para il rigore a Calaio'. Anche nel finale troppi errori di impostazione e Conte inserisce Quagliarella, Padoin e Isla. PENNELLATA! - al minuto 88 Andrea Pirlo pennella una punizione fantastica dopo che Quagliarella aveva guadagnato una punizione perfetta. Il regista bresciano segna il suo quarto gol in campionato, importantissimo forse quello scudetto. |
Non è bastato un primo tempo infuocato. La lotteria degli episodi, che aveva regalato a Madama un solo gol, ha confezionato un pareggio al termine dei giochi. Il precario bottino, non implementato da altre reti, ha trascinato la Juve nel gorgo del rischio e dell’instabilità. Ne ha approfittato la Fiorentina, letale in un momento di calma piatta. Dai toni vagamente pirotecnici, il primo tempo è un calderone di occasioni. La prima, trasformata, dopo appena tre minuti: tiro di Asamoah, carambola impazzita, stoccata vincente di Vidal. Scintille e riverberi, la gara ha i vaghi contorni del focolaio. La Viola tenta la reazione spavalda, Madama è sontuosa per andatura aerobica. Asamoah, treno fumante, crossa per Osvaldo, anticipato da Savic. Allontanato il pericolo, la Fiorentina esce con coraggio dai propri reticolati difensivi. Mati Fernandez costringe Buffon alla parata, poi Asamoah pulisce l’area di rigore in rovesciata. Sul cambio di fronte, Osvaldo inventa un assist intelligente, al volo, per Giovinco, neutralizzato dalla tempestiva uscita di Neto. La Fiorentina rischia l’osso del collo, ma la traversa salva i gigliati dal tentato raddoppio di Vidal. Non che la Viola non sfiori il pareggio, anzi. L’ultimo brivido della prima frazione recita i connotati di Borja Valero: una sua conclusione, deviata, per poco non beffa Buffon. Montella cambia ad inizio secondo tempo: fuori Fernandez, vittima di un infortunio, dentro Ambrosini. La stanchezza attanaglia le gambe dei calciatori. Ritmo da camomilla, appena intramezzato da qualche scintilla improvvisa. Giovinco esce per Llorente. La Viola ha qualche singulto, represso dalla difesa della Juventus. Il peso del primo tempo ciondola sulle risorse energetiche delle due squadre come una strozzatura. Entra in campo anche Mario Gomez: fuori Matri. Detto del calo di velocità di alcune giocate, il bottino bianconero è comunque esiguo. Conte conosce l’importanza di un eventuale raddoppio. La Fiorentina, a tratti, sembra astenersi da slanci pindarici. Montella sostituisce Aquilani con Vargas. Conte fa entrare Pogba per Osvaldo. In un lampo, la partita si accende: Ilicic imbecca Gomez, abile a scattare alle spalle di Ogbonna e trafiggere Buffon in uscita. La rete arriva con la forza vigliacca del pugnale alle spalle. Esce Isla, entra Padoin. La Viola, gasata dal pareggio, tenta persino il colpaccio, ma Buffon è magistrale a deviare in tuffo un tiro di Vargas. Quando l’arbitro fischia, il pareggio sorride sornione alla Fiorentina. Gli errori hanno un prezzo, certo che sì. La Juventus l’ha pagato. Ma non è ancora finita. La corsa europea dei bianconeri passerà da Firenze. L’ultima battaglia di una guerra che vincerà chi avrà più coraggio. |
di G. Fiorito
Mariella Scirea vuol negare il nome di suo marito alla Curva Scirea. Provocatoriamente ha lanciato l’idea di chiudere le curve di tutti gli stadi agli ospiti, per togliere a tutti lo spasso di insultarsi reciprocamente. Perché, la signora l’ha sottolineato, il problema riguarda tutte le tifoserie e invece a essere monitorata è solo quella juventina. Quella che va allo stadio. Per molti di questi signori che reputano intelligente, culturalmente adeguato e normale lo sfottò all’avversario di turno in forma di invettive e discriminazioni che non sfuggono a caratterizzazioni razziali, territoriali, sessiste e di carattere, per così dire, necrologico, con particolare attenzione ai morti ignari di Superga e dell’Heysel che nulla possono più fare né per difendere le loro ragioni né la loro memoria, il resto dell’umanità consiste di pinguini. Di occasionali. Di tifosi che la Juve non sono loro.
Sia chiaro che quelli come me, che secondo la logica di qualche minoranza, non siamo la Juve perché non ci imbarchiamo anche due volte a settimana in un autobus per andare a vedere le partite, ma ce le vediamo pagando una qualunque delle tv private che ci spellano e dicono male della nostra squadra, nemmeno per sogno si sarebbero aspettati che a mettere pressione alla società per calciopoli fossero quelli della curva. Né hanno mai considerato l’idea che ad esempio fosse normale che i tifosi romanisti avessero fermato una partita raccontando alla polizia la balla che era stato investito un bambino. Allo stesso modo e anzi di più mai mi era passato per la mente che evitare che la Juve andasse in serie B potesse essere di competenza della curva, perché in grado di esercitare pressioni nei confronti della società Juventus, quella che ha incaricato alla fine dei conti nel 2006 l’avvocato Zaccone di far finta di trovare quegli illeciti che i pm non hanno potuto scovare e tuttavia i giudici hanno potuto condannare dentro i tribunali.
C’è, è inutile negarlo, un’aria strana, che rimanda a calciopoli. Si sta diffondendo un nuovo diffuso sentimento popolare che racconta, lo sta facendo in prima pagina il Corriere dello Sport, come altre testate, facendone risuonare l’eco in televisione, che gli Juventini sono razzisti, odiano gli ebrei e i neri e costituiscono il peggio quanto a esaltazione dei valori negativi della società. Naturalmente non è vero. Tutte le tifoserie si assomigliano per certi versi. Esse comprendono ovviamente gente di tutte le categorie sociali e culturali. La tifoseria juventina ha il solo torto di essere la più cospicua e di essere maggiormente rappresentata in ogni circostanza. Arriverei persino a dire che oltre che utopistica è insensata la richiesta fatta alla Curva Scirea di dare il buon esempio, perché appunto bianconera e depositaria di uno stile che i giornalisti fanno attualmente a gara per negarci a tutti i livelli. A partire da Andrea Agnelli, che è naturalmente obbligato a raccoglierne l’eredità, seppur espressa con accenti diversi dal padre e dallo zio, rispettivamente il Dottore e l’Avvocato.
I tifosi juventini che hanno esposto lo striscione sulla tragedia di Superga non sono migliori né peggiori di quelli viola che hanno viaggiato su un autobus contrassegnato dal numero -39 per recarsi allo JS a vedere Juventus Fiorentina. La differenza consiste nel fatto che i primi sono stati individuati dalle forze dell’ordine e sono andati incontro alle legittime sanzioni previste che hanno meritato. I secondi forse subiranno le stesse conseguenze.
Sicché ancora una volta ci ritroviamo ad assistere a una campagna mediatica, degli inquirenti e dei vertici sportivi finalizzata a prendere la Juve ad esempio per far capire agli altri che certe cose non si devono fare e di conseguenza a danneggiarla. Quei veleni sbattuti in prima pagina che servono a rianimare un campionato ammazzato dai troppi punti di vantaggio della Juventus ne sono la prova. Tanto più che quello che viene non a caso deriso come il Corriere di Trigoria si presta al gioco per evitare di scrivere che 92 milioni di euro di passivo sono un problema per la Roma che la sconfitta patita con il Napoli ha aggravato mettendo a rischio anche la qualificazione in CL, quand’anche le sanzioni per aver sforato i parametri imposti dal fair play finanziario fossero osservati nel corso del prossimo campionato.
Il punto rimane però solo e sempre uno. La responsabilità di ciascuno di noi nel momento in cui compie un’azione. La sua capacità di discernimento. Il voler o no piegarsi alle decisioni della massa o del capo. La presa di coscienza che un tifoso è, non dico prima di tutto, né soprattutto, ma semplicemente un uomo. E che come tale non è svincolato dalle norme della coesistenza che sotto l’ombrello della legalità e dell’etica fanno di lui un individuo degno di vivere in una società civile. E’ per questi motivi che io personalmente rifiuto l’autoghettizzazione che il tifoso si impone accettando che lo stadio diventi zona franca, dove non valgono le regole. Poiché sono convinta che non è e non può essere una donna diversa da me quella che va a sedersi in uno stadio non per supportare la Juventus, ma per far valere le ragioni del tifo, che altro significato non dovrebbero avere che il sostegno tributato alla squadra del cuore.
Quella Juve che dicevo mia e da calciopoli ho imparato a dire nostra, di tutti coloro che per difenderla non hanno esitato a mettersi in gioco, dapprima con un nickname, poi col nome e la faccia propria, con la stessa foga e lo stesso entusiasmo dentro un forum oppure al bar, sul luogo di lavoro o su una spiaggia. Solo per amore.
http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=3514 |
Con un durissimo comunicato, i Drughi, storico gruppo della Curva Sud juventina, replicano alla presidente del Centro Coordinamento degli Juventus Club Doc, Mariella Scirea, che nelle ultime aveva condannato alcuni beceri cori dei tifosi bianconeri, prospettando anche di togliere alla Curva il nome del suo compianto marito. Ecco la nota: Cara signora Mariella, |
Secondo la Gazzetta dello Sport, per stasera Conte potrebbe decidere di tornare al 4-3-3 per tenere bassi gli esterni di Montella e anche per motivi fisici, infatti Barzagli ha la tendinite oltre alla volontà di far giocare Isla e Caceres che hanno fatto bene, mentre Asamoah sara' confermato a sinistra con Marchisio favorito su Pogba e Llorente su Osvaldo per fare coppia con Giovinco. Tevez si è allenato, non c’è nessun allarme, ma non è stato convocato per l’infiammazione al tendine rotuleo che si porta dietro da tempo. |
Con 7 nazionali è emersa un po' di fatica nella ripresa, ma la Fiorentina ha creato pochissimo. Siamo al 50% nella strada verso lo scudetto, e che bravo Asa!" Parla il tecnico bianconero. Intervistato nel dopo partita di Sky, l'allenatore della Juventus Antonio Conte ha analizzato la prestazione interna della sua squadra nella gara appena disputatasi contro la Fiorentina. Ecco quanto evidenziato da TuttoJuve.com. Nel primo tempo avete schiacciato la Fiorentina, dall'errore di Tevez e Llorente avete sofferto. Concordi? "Non era facile. Vincere da soddisfazione. Ottimo primo tempo, abbiamo fatto un solo gol nonostante le tante occasioni. Nella ripresa è subentrata stanchezza a causa delle nazionali, erano in campo 7 reduci da mercoledì tornati solo giovedì pomeriggio. Ci siamo compattati concedendo loro solo un'occasione, con la traversa di Matos. Abbiamo retto bene senza troppe sofferenze". Giovedì sarà più complicato preparare la gara? "No, anche perchè hai più riferimenti. Sarà una battaglia, era importante oggi perchè questa vittoria, con quella di Milano, mettono pressione a chi insegue. Ci godiamo la vittoria e pensiamo a giovedì". Guarderai la Roma stasera? "Beh sicuramente non mangerò mentre la guardo (ride ndr.). Sicuramente la guarderemo sereni". Nel record delle 14 vittorie consecutive quanto incide lo Juventus Stadium? "E' la nostra casa. C'è un senso d'appartenenza da parte di tutti, a casa tua vuoi comandare tu. Siamo stati bravi a vincere da imbattuti il primo anno, l'anno scorso Inter e Sampdoria ci vinsero. Facciamo li scongiuri, ma per ora sta andando bene. Siamo contenti, c'è la mentalità giusta e la squadra: puoi avere lo stadio più bello del mondo, ma senza contenuti fai poco". Che riferimenti pensi di trovare per giovedì? "Sono state due gare diverse, tra andata e ritorno. All'andata fummo speculari, oggi la Fiorentina ha giocato con il 4-3-3. Studieremo questa gara, nel caso ripropongo questa situazione o tornino al 3-5-2". A che percentuale ti senti campione d'Italia? "50%. Mancano 11 partite, guardo il bicchiere mezzo pieno. Siamo a 72 punti con ritmi straordinari, dietro però fanno grandi cose per tenere il passo. Non dobbiamo mollare, per non dare speranze a chi insegue". Asamoah ha detto che inisti molto affinchè vada a tirare. Ce n'è voluta... "Asa ha un buon tiro, oggi è migliorato il destro e peggiorato il sinistro. Ha margini di miglioramento, un grande ragazzo. Si parla troppo poco di lui". Cosa vuoi dire ai tifosi in merito alle voci su Pogba e Vidal? "Niente, c'è una società che valuta tutto. Concentriamoci sul presente, che potrebbe essere storico. Al resto ci penseremo". |
Inviato da: diletta.castelli
il 11/10/2016 alle 17:05
Inviato da: dimariamonicaa
il 08/04/2016 alle 21:04
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il 20/12/2015 alle 22:00
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il 13/12/2015 alle 23:54
Inviato da: aldo.giornoa64
il 08/12/2015 alle 23:14