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Messaggi del 26/02/2010

Caro Mourinho, la pianti lì. Calciopoli non c’entra un ca...

Post n°1502 pubblicato il 26 Febbraio 2010 da nadir63l
 

Caro Mourinho, la pianti lì. Calciopoli non c’entra un ca...

ju29ro
La sparata su Calciopoli di José Mourinho, uno capace di dire tutto e il contrario di tutto, quindi persona, oramai è chiaro, da non prendersi sul serio, ha occupato la nostra redazione, che se ne è occupata sul blog, spiegando alcuni retroscena dello scandalo "Fischietti d'oro" che aveva coinvolto proprio il suo Porto.
Ancora una volta, a replicare ad affermazioni tanto evidentemente contraddittorie siamo stati in pochi. Ma buoni, va detto. Ne ha scritto ad esempio il sempre bravissimo Alvaro Moretti di Tuttosport, che ha messo in evidenza come addirittura, casi del destino, un'intercettazione tra quelle portoghesi vedesse il presidente del Porto Pinto Da Costa raccomandarsi con il Presidente di Lega per mitigare una squalifica comminata a Mourinho, autore di una sparata al solito intollerabilmente maleducata contro gli avversari dello Sporting. Moretti ha anche ricordato come le intercettazioni realizzate dalle autorità portoghesi non furono ammesse al processo sportivo contro il Porto, quindi non previste dal codice di giustizia portoghese. Porto, che a differenza della Juve, fu ritenuto colpevole di aver comprato due partite, e che Mourinho, non di meno, difese con passione.
Su Libero, di queste evidenti contraddizioni ha scritto anche Luciano Moggi, ma l'intervento più significativo per lucidità di pensiero è stato sicuramente quello del nostro amico Giampiero Mughini che, sempre dalle colonne di Libero, ha rammentato all'allenatore portoghese cui, a nostra differenza, va tutta la sua simpatia, l'esatta sostanza di certi discorsi sugli arbitri. In maniera mirabile, a seguire.
Questo il testo dell'articolo di Mughini dal titolo: "Caro Mourinho, la pianti lì. Calciopoli non c’entra un ca...":

Caro mister Mourinho, premetto che ho per Lei una stragrande simpatia. Sono sicuro che passare una serata assieme sarebbe delizioso, e per me e per Lei. Impareremmo entrambi una gran quantità di cose. Le scrivo dopo aver letto sui giornali questa sua inaudita affermazione, che quasi quasi Lei si vergognava a prender soldi dal calcio dopo i fatti di Calciopoli, e mi sembra Lei volesse dire dopo i misfatti compiuti dalla Juve contro la sua Inter, una squadra che per vent’anni ha beccheggiato a metà classifica.
Pur dopo aver sborsato ogni volta miliardi a centinaia.

Lei ha avuto l’impudenza di pronunciare questa amenità dopo il clamoroso regalo che avete avuto contro il Chelsea, uno dei vostri che abbatte negli ultimi metri un attaccante del Chelsea e che non ne viene disturbato in niente dall’arbitro. Doveva essere rigore oltre che espulsione del vostro ultimo difensore. E invece non è stato niente di niente. È il calcio, dove sbagliare è umano. E del resto poche ore prima un altro arbitro - anche lui onesto e innocente - ha sbagliato alla grande a favore del Milan. Succede. Gli arbitri sbagliano, mister. Lei lo sa benissimo. O meglio finge di saperlo, perché finge di credere che c’è stato un tempo che gli arbitri sbagliavano a favore della Juve perché foraggiati dalla Triade. Lei lo dice senza sapere nulla di nulla. Senza aver letto una sola carta del processo “Calciopoli”, carte che sono raccapriccianti. Lei nemmeno sa chi era Auricchio, l’ufficiale dei carabinieri che s’è messo di buzzo buono a intercettare Moggi e che ne ha ricavato un mirabile romanzo di fantascienza che è stato preso per buono da tutti coloro che da mezzo secolo rosicavano contro la Juve. A parte le intercettazioni di Auricchio, colme di strafalcioni e grossolani errori di fatto, contro la Juve non c’è nulla. Non c’è un solo libro o un solo articolo che racconti delle cose reali contro la Triade. Le parla uno che di mestiere legge libri e giornali, cose che Lei non ha il tempo di fare perché impegnato in un lavoro gravoso e sontuoso, dare un senso alla trama interista che da vent’anni non ne aveva alcuna. Un lavoro che io ammiro molto.
Io scommetto un euro contro gli otto milioni di euro (netti) del suo stipendio che Lei non ha una sola carta e una sola prova contro la Juve. Lei sa troppo di calcio per credere che una squadra che nella finale del Campionato del mondo del 2006 aveva otto dei suoi undici titolari, e quelli che non c’erano si chiamavano Ibrahimovic e Nedved, e Lei lo sa a puntino chi erano e quanto valevano Ibrahimovic e Nedved, vincesse al telefono e non sul campo. Lei lo sa che Buffon, Cannavaro, Zambrotta, Emerson, Del Piero, Camoranesi, Vieira e gli altri non avevano il benché minimo bisogno di essere sussidiati dalle schede telefoniche svizzere. Lei lo sa che da quando il calcio è il calcio tutti i dirigenti di tutte le squadre schiamazzano contro gli arbitri, e telefonano a mezzo mondo, e dicono che vorrebbero questo e quello in fatto di arbitri e segnalinee. Di schiamazzare contro gli arbitri, e anche quando sono stati ineccepibili come Tagliavento, Lei lo fa con sovrumana impudenza tutti i giorni e tutte le ore della settimana. Lei accusa gli arbitri ogni volta che sbagliano contro la sua Inter (e questo succede), ma omette le volte che Quaresma o Adriano colpiscono la palla di braccio in area, l’uno a impedire l’attacco avversario, l’altro a fare un gol tanto decisivo quanto grottesco.
Gli arbitri sbagliano. È il calcio, L’anno scorso, che pure eravate i più forti, hanno sbagliato alla grandissima a vostro favore, più ancora di quanto avessero sbagliato a favore della Juve in un anno in cui sbagliarono tanto a favore della Juve (Peruzzi che para oltre la linea, Deschamps che butta giù un romanista in area di rigore, Ciro Ferrara che tira fuori una palla che aveva superato la linea di un metro e mezzo). Così è. Così è il calcio. Non c’è vergogna a fare il calcio, non c’è vergogna a prendere i soldi del calcio come Lei li prende a iosa e meritatamente. Solo che per quel che è della Sua avventura in Italia, Lei ha avuto una fortuna. Una grandissima fortuna. Che fosse stata distrutta la Juve, la Juve di Umberto Agnelli e Luciano Moggi. Calciopoli non c’entra un beato cazzo. Auguri, mister.

(Autore Giampiero Mughini, da Libero di oggi)

 
 
 

Caro Roberto....

Post n°1501 pubblicato il 26 Febbraio 2010 da nadir63l
 


Immagine IPB

Caro Roberto Bettega,

mi permetto di darti del “tu”, perché fin da bambino per me il calcio e la Juventus erano una cosa sola ed i nomi che “significavano” Juventus e che “sapevano” di calcio erano due: Bettega e Causio.

I miei primi ricordi vividi circa il gioco più bello del mondo risalgono al mitico Mundial di Spagna del 1982, ma il calcio lo avevo già iniziato ad amare grazie a quelle splendide “maglie a strisce verticali bianconere, pantaloncini bianchi e calzettoni bianchi”, come diceva Sandro Ciotti nelle sue radiocronache a “Tutto il calcio minuto per minuto”, che stimolavano la mia fantasia; e, come dicevo, per me la Juve ed il calcio erano prima di tutto, e di tutti quelli che sarebbero venuti dopo, Bettega e Causio.

Come me, esistono milioni di trentacinquenni che si innamorarono di quella Juve e dei suoi favolosi eroi. Come me, esistono milioni di trentacinquenni ai quali quel sogno è stato brutalmente strappato, peggio, trasformato nell’incubo più brutto, che poi coincide perfettamente col sogno stupendo di tutti gli anti-juventini d’Italia.

Ma torniamo a noi: questa mia presente è dovuta ad un senso di confusione, di smarrimento, che il tuo reintegro nei ranghi societari ha provocato in me e in tutti quei tifosi che come me credono che Calciopoli sia stata Farsopoli, che credono che Farsopoli sia stata partorita non solo a Milano, via Durini, ma anche un … un po’ più vicino.


Ancora riecheggiano lugubri nella mia mente le parole di John Elkann, il giorno dopo che i suoi giornali (La Gazzetta dello Sport, Il Corriere della Sera e La Stampa) pubblicarono in anteprima parti “selezionate” con maestria delle intercettazioni. Ricordi? «Quello che è successo non ci lascia indifferenti: siamo vicini alla squadra ed all’allenatore». Punto!

Per questo, mi chiedo e ti chiedo quale sia il senso del tuo ritorno. Basta navigare su internet per capire che la maggior parte dei tifosi di Serie C, come ci ebbe a denominare il sempre troppo rimpianto ex Presidente Cobolli Gigli, ha inteso questo gesto come un tradimento. Una certa minoranza, poi, lo giustifica come un fatto di cuore più che di cervello. Pochissimi altri, infine, sperano che il tuo ritorno sia il preludio ad una rivoluzione in società che riporti Andrea Agnelli al suo posto.

Io personalmente voglio troppo bene al “mio Bettega” per schierarmi coi primi, ma tutto quello che noi tifosi abbiamo dovuto patire in questi quattro orribili anni mi ha reso molto più rancoroso, ma anche molto più saggio e per questo più sospettoso. Furono proprio le parole del “trino” J. C. Blanc, pronunciate il giorno della tua presentazione alla stampa, a farmi insospettire.

In quel contesto egli affermò: «Roberto è la figura giusta per ricoprire questo ruolo, perché è in grado di trasferire allo staff tecnico e alla direzione sportiva esperienza e autorevolezza, garantendo ulteriore solidità alle nostre ambizioni».

Roberto! Ma come? Durante l’assemblea degli azionisti dell’anno scorso fu proprio Blanc ad asserire, mentre tu scuotevi nervosamente il capo, che gli acquisti sgangherati di Tiago e Almiron furono perfezionati anche col tuo beneplacito. Non solo: la dirigenza, di cui Blanc rappresenta tuttora il vertice, decise di intraprendere una denuncia contro gli “ignoti” Moggi, Giraudo e Bettega per infedeltà patrimoniale, trattando con la Procura di Torino l’ennesimo incomprensibile patteggiamento, risoltosi poi con una clamorosa assoluzione per non aver commesso il fatto!

Alla luce di ciò, e non solo, che senso ha la tua nomina? Come può Blanc rimangiarsi gli attestati di poca stima nei tuoi confronti? E se invece sono sincere le parole di ieri, perché allora non fosti confermato nel 2007 in un ruolo simile a quello che stai rivestendo oggi, buttando così al vento tre anni gestiti da totali incompetenti?

Con queste premesse, come fai a lavorare per chi non vi difese in quel maledetto maggio 2006? Come fai a lavorare fianco a fianco con chi vi accusò in maniera vigliacca, trincerandosi dietro una denuncia contro ignoti, che tanto ignoti invece non erano?

Tutti noi Juventini veri, chiamati “rancorosi di Serie C” da chi Juventino non lo è mai stato, abbiamo diritto a delle risposte. Risposte che in questi quattro anni sono state poche e confuse.

Nel frattempo, un’idea mia personale me la sono fatta: credo che Blanc ti abbia riassunto, spinto dalla più totale disperazione per i risultati ottenuti al quarto anno del progetto(!?!) quinquennale e da una lucida, ipocrita freddezza, volta a procurarsi un validissimo collaboratore, ma anche un ottimo eventuale parafulmine per la sua conclamata incompetenza; tu, invece, credo abbia agito in maniera viscerale, col cuore del tifoso innamorato e non con la “ratio” del freddo manager d’azienda.

Purtroppo, caro Roberto, il rischio di tutto ciò, considerando che sono ancora in sella quasi tutti gli artefici del disastro 2006-2010, è che nei prossimi anni si continui a confondere in un liquame unico la “Storia” con la S maiuscola, di Deschamps e Ferrara, di Bettega e della Juventus, con la “storia” con la s minuscola degli Elkann, di Montezemolo, di Grande Stevens, di Gabetti, di Sant’Albano; e poi di Cobolli Gigli, Blanc, Secco, Gattino e Fassone e di questa “Cosa” che si ostina a farsi chiamare inopportunamente “Juventus”.

Dopo tutto quello che il popolo bianconero ha sopportato e continua a sopportare da quattro anni a questa parte, quest’ulteriore umiliazione sarebbe davvero insopportabile, perché tutti gli Juventini veri, da quelli che hanno visto giocare Combi, Rosetta e Calligaris, fino ai bambini con le prime sciarpine bianconere al collo, vogliono ritrovare per sé e per la propria squadra quell’orgoglio che in questi anni è stato così volgarmente offeso e mai difeso.


http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...glio.asp?id=615

 
 
 

Altra tegola: Amauri fuori 25 giorni..

Post n°1500 pubblicato il 26 Febbraio 2010 da nadir63l
 

Altra tegola: Amauri fuori 25 giorni
Il brasiliano si era infortunato ieri sera, durante Juve-Ajax
© foto di Alberto Fornasari

Ennesimo ko in casa Juve. Dopo l’infortunio patito durante la partita di Europa League tra i bianconeri e l’Ajax, stamane Amauri è stato sottoposto ad accertamenti sia clinici che strumentali, i quali hanno evidenziato la distrazione di prima grado al tendine prossimale del bicipite femorale sinistro. Per l’ex giocatore del Palermo si prevede uno stop di almeno venticinque giorni.

 
 
 

DEL PIERO: "Ho patito tanto, ma ora sono felice"

Post n°1499 pubblicato il 26 Febbraio 2010 da nadir63l
 

DEL PIERO: "Ho patito tanto, ma ora sono felice"

Alessandro Del Piero parla ai microfoni di Mediaset subito dopo aver raggiunto il traguardo degli ottavi di finale di Europa League. Tuttojuve.com ha trascritto integralmente l'intervista che il capitano bianconero ha rilasciato a Mediaset:   

Alex, passaggio del turno archiviato. Ma è anche importante il fatto che stiate iniziando ad apprendere il sistema di gioco che vuole il vostro allenatore...
"Sì, siamo molto soddisfatti per il passaggio del turno, all'interno di un periodo intenso dove stiamo facendo bene e soprattutto stiamo raccogliendo risultati, quindi per noi è motivo di grande soddisfazione e di entusiasmo".

E' cambiato qualcosa anche nel tuo modo di stare in campo con questo nuovo sistema di gioco: sei più allargato sulla sinistra...
"Il mister valuta determinate situazioni in base anche agli avversari, considerando quello che possiamo esprimere contro l'avversario che andiamo ad incontrare, quindi ben venga l'applicazione da parte di tutti, me compreso, nel sacrificarsi, nel dare sempre qualcosa in più, in difesa, in qualsiasi zona del campo".

Nella prima parte della stagione hai avuto problemi fisici, ma ora sembra tornato il Del Piero dei bei tempi...
"Sì, ho patito molto l'infortunio. Star fuori così tanto è molto molto fastidioso ed ora sono felice di star bene e di aver fatto con i miei compagni questa parte positiva, che reputiamo non finita, ma che deve darci slancio".

John Elkann ha riconosciuto i meriti di Del Piero: "Vederlo giocare così è un fatto positivo perchè trascina tutta la squadra".
"Sono felice sicuramente per i suoi complimenti e per le sue parole, però se in questo periodo abbiamo raggiunto dei risultati il merito è veramente di tutti, perchè era un momento molto difficile e abbiamo saputo restare uniti tutti quanti, mettendoci a disposizione l'uno dell'altro. Non è finita, ma, ripeto, deve darci uno slancio di energia per continuare".

E' stato un cambiamento tecnico-tattico oppure psicologico?
"Siamo riusciti in entrambi i casi, cercando di seguire quelle che sono le indicazioni del mister e poi cercando di restare uniti e compatti, di avere un'idea comune; non che prima non ce l'avessimo, ma ora stiamo riuscendo a metterla in campo, quindi questa è una cosa importante e positiva per noi. Sappiamo soffrire e soprattutto abbiamo raccolto i risultati, una cosa molto importante".

(Ciccio Graziani) Complimenti Alex, ma forse devi migliorare un po' sulle punizioni. Nell'ultimo periodo non mi sei piaciuto tanto...
"Hai perfettamente ragione. Speriamo che domenica ritorni la mira giusta".

La prova di Europa League è superata. Adesso però c'è il campionato. Da affrontare come?
"Hai parlato di prova di maturità, ma noi pensiamo che ogni partita sia una prova. Abbiamo le potenzialità per superarle, dobbiamo solo trovare il modo e il metodo per metterle in campo. Siamo felici di stasera e da domani dimenticheremo questo e ci prepareremo per il Palermo. Un passo alla volta, questa è un po' la via da seguire".

Siete l'unica squadra italiana rimasta in Europa League...
"Sì, l'ho saputo. Speriamo di andare più avanti possibile. Mi spiace per la Roma".

 
 
 

     

 

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