LA NUOVA CASA BIANCONERA
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«Il vantaggio di dodici punti, che a fine campionato diventerà di quindici, non può essere frutto di null’altro che non il fatto che eravamo più forti. Una grande squadra che quella sera, il 12 febbraio 2006, di fatto si portò a casa il ventinovesimo scudetto. La medaglia ce l’ho ancora casa. E non la restituisco. »
Alessandro Del Piero
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Messaggi del 05/03/2010
Il piatto e gli sputi |
Juve: Prandelli, c’est plus facile Vicino l’addio ai Della Valle. Meno agevole ottenere il sì degli altri candidati. Blanc ha incontrato Domenech, che però non può essere un candidato credibile. Capello fino al 21 luglio non potrebbe occuparsi di acquisti, ritiro, programma delle amichevoli. Benitez ha clausole onerose. Crescono le quotazioni del tecnico viola TORINO, 5 marzo - In tempi recenti Jean Claude Blanc ha incontrato due volte Raymond Domenech, l’ultima a Montecarlo. Magari i due si sono visti anche in altre occasioni, ma i rendez-vous documentati sono quelli. Fossimo nei tifosi bianconeri, eviteremmo di allarmarci. Che un importante dirigente calcistico francese incontri il ct transalpino è nell’ordine naturale delle cose e le motivazioni possono essere molteplici: dalla necessità di avere un parere o magari un aiuto su giocatori d’Oltralpe ( Franck Ribery, Moussa Sissoko?) piuttosto che su un allenatore (Laurent Blanc?), alla volontà di approfondire la reciproca conoscenza, a semplici questioni di cortesia istituzionale, ecc. Ci sentiamo invece di escludere l’ipotesi che potrebbe insinuarsi come un tarlo nei pensieri del popolo bianconero da qui all’estate, cioè che il ct dei Bleus sia in lizza per succedere ad Alberto Zaccheroni. Di commissari tecnici in corsa per una poltrona/ panchina bianconera ce ne sono già un paio e possono bastare. Oltretutto loro, a differenza di Domenech, hanno i titoli per coltivare quell’ambizione. LA LISTA - Marzo, comunque, sarà un mese molto importante per dare un volto all’allenatore della prossima stagione. Le candidature eccellenti rimangono tre: Cesare Prandelli, Fabio Capello e Rafael Benitez ( con Massimo Allegri e lo stesso Zaccheroni a spartirsi il ruolo di outsider). L’ordine in cui abbiamo nominato il terzetto di favoriti non è casuale, ma legato alle possibilità di vederli realmente a Torino, dando per assodato che tutti hanno lo spessore per ricoprire il delicato ruolo (Capello in tal senso meriterebbe la pole position). FINE CORSA - Strappare Prandelli alla Fiorentina non sarà infatti una “ mission impossible”. Il rapporto tra il tecnico e l’ambiente viola (ci riferiamo a quello societario, altra cosa è il legame con i tifosi e la città) si è deteriorato molto negli ultimi tempi e i tempi per un divorzio anticipato di un anno, rispetto alla naturale scadenza del contratto, sembrano maturi. Solo il susseguirsi di impegni ravvicinati e importanti ( alla sfida di domani con la Juve, seguirà il ritorno Champions con il Bayern) ha ritardato la resa dei conti, ma chi conosce bene il tecnico ne sottolinea la crescente insofferenza. Prandelli ha voglia di cambiare e soprattutto di vincere. La Juve ragiona sull’opportunità di cambiare e vuole tornare a vincere. Programmi pressoché identici. Infatti l’impressione è che, a differenza dell’estate 2004 quando i colloqui tra il tecnico e la Triade non sfociarono in un accordo, questa volta esistano tutti i presupposti per un matrimonio. Propedeutico all’arrivo di Prandelli a Torino è anche il rapporto tornato buono dopo anni di silenzi - con il vicedirettore generale bianconero, Roberto Bettega. IL RIBALTONE - Da qui a parlare di accordo imminente ne passa. Perché al momento non è facile capire chi, in casa bianconera, si assumerà l’onere della decisione finale. Le voci su possibili ribaltoni societari a giugno si susseguono e in attesa di verificarne l’attendibilità, risultano comunque indicative sulla particolarità del momento. Tanto per essere chiari, una tesi molto dibattuta vuole Capello in cima ai desideri di chi dovrebbe guidare il nuovo corso. Mentre il tecnico di Pieris sarebbe meno gradito agli attuali vertici, a causa della fuga in direzione Madrid seguita alla caduta in B della Juve. Situazione oggettivamente complessa, sui cui grava un’altra considerazione: Capello risulta impegnato fino (teoricamente) al 21 luglio e la Juve può aspettare tanto? Non ci riferiamo tanto alla sua presenza fisica a Torino, quanto al ruolo di suggeritore del mercato, di tutte le incombenze classiche ( scelta del ritiro, del programma di amichevoli, dello staff). Insomma, l’ipotesi Capello/bis è alquanto affascinante, ma altrettanto complicata. |
L'arte del deprezzamento 05.03.2010 11:15 di massimo pavan tuttojuve.com © foto di Filippo Gabutti Se dovessimo fare una classifica su quale societa’ ha saputo deprezzare meglio il proprio organico in questi anni, penso che la Juventus riuscirebbe ad occupare alcuni dei primissimi posti. In questo senso leggo sui giornali in questi giorni di possibili partenti Diego e Felipe Melo. Personalmente vedo come siamo tutti molto volubili nelle valutazioni. Almeno l’80% dei tifosi l’anno passato era contento dell’arrivo dei due giocatori e ricordo l’entusiasmo che ha accompagnato il ritiro di Pinzolo allora. Penso che quella fosse una grande testimonianza di affetto e aspettative. Oggi invece i due brasiliani sono nell’occhio del ciclone. Melo per errori che ha fatto in alcune partite e Diego per le ultime prestazioni non entusiasmanti. Francamente ritengo che i due siano due buoni giocatori e Diego un potenziale campione, che tuttavia necessitano anche di una squadra in palla per esprimersi. Sarebbe difficile trovare quest’anno un giocatore che non ha commesso errori e viste le difficolta’ sarebbero tutti da mettere sotto processo. Se andiamo a vedere quello che ha fatto D’Agostino in questa parte di stagione, possiamo chiaramente capire che forse Felipe Melo non e’ stato tutto un errore, se D’Agostino era l’alternativa a certe cifre. Se andiamo a vedere che Zanetti e’ stato fermo circa 4 mesi a Firenze, forse anche li non e’ stato un errore. L’errore più grande per il 2011 sarebbe quello di venderli o addirittura svenderli. Resto convinto che i giocatori vadano venduti quando hanno mercato e non regalati. In passato la triade ha sempre venduto giocatori anche bravi come Dino Baggio, Moeller, Haessler, Inzaghi e lo stesso Vieri, per citarne alcuni, quando avevano mercato e richiesta rimpiazzandoli con qualcuno che ha fatto lo stesso se non meglio. Scambiare un Diego con Ribery (due anni piu’ vecchio di Diego), penso sia un rischio. Lo stesso rischio vendere Felipe Melo. Oltretutto farli partire entrambi, vorrebbe dire ammettere che il mercato dell’anno passato e’ stato totalmente sbagliato. I due sono ancora giovani e dopo quest’anno di adattamento penso possano dare ancora molto, in una squadra che offre migliori garanzie. Diego ha doti incredibili e subisce un numero tale di falli che potrebbe far collezionare agli avversari almeno 3 o 4 gialli a partita. La societa’ dovrebbe enfatizzare questi aspetti invece di pensare ad altro e farlo tutelare dagli arbitri. |
Inviato da: diletta.castelli
il 11/10/2016 alle 17:05
Inviato da: dimariamonicaa
il 08/04/2016 alle 21:04
Inviato da: aldo.giornoa64
il 20/12/2015 alle 22:00
Inviato da: aldo.giornoa64
il 13/12/2015 alle 23:54
Inviato da: aldo.giornoa64
il 08/12/2015 alle 23:14