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Messaggi del 20/03/2010

multe e kaos tifosi....

Post n°1589 pubblicato il 20 Marzo 2010 da nadir63l

Tag: calcio, juventus, sport

Juve, multa ai ribelli ma è caos tifosi

Zebina e Melo puniti per la lite con gli ultrà. La curva: basta, mai più in campo quei due. Faccia a faccia con i tifosi nella notte all’aeroporto: Bettega sbotta, Del Piero cerca di mediare. Nel mirino pure Blanc e Secco

TORINO, 20 marzo - Dopo i gestacci, le multe. Questa la decisione della società il giorno successivo alla disfatta londinese, con tanto di reprimenda pubblica. Nel caos Juve c’è infatti una costante: la frattura tra i tifosi ed alcuni giocatori. Così, il tracollo di Craven Cottage mette in vetrina Jonathan Zebina, reo di aver mostrato il dito medio ai supporter al seguito, e il solito Felipe Melo, bersagliato sin dal riscaldamento, che al termine della gara non trova di meglio che affermare: «Nessuno può venire a dire che non ho corso. I nostri tifosi dovrebbero prendere esempio da quelli del Fulham». Nel frattempo la contestazione deflagra, fuori dall’impianto inglese.

FACCIA A FACCIA - E nella notte del rientro a Caselle, ecco il confronto diretto. Sono appena passate le due, una delegazione di ultras chiede di parlare con il capitano e con il vice direttore generale. Del Piero e Bettega si appartano, gli animi si surriscaldano, in oltre quindici minuti di colloquio a tinte forti. La richiesta è comunque lanciata: non riconosciamo più in Zebina e Felipe Melo due giocatori della Juve, vengano “rimossi”. In particolare, a Bettega, viene chiesta spiegazione del perché il brasiliano sia stato schierato dopo aver offeso, nella domenica del pari col Siena, l’intera curva. Perdere si può perdere - la constatazione tifosa -, ma il club deve tenere un atteggiamento forte anche con i propri tesserati. La Vecchia Juve, fanno intendere, avrebbe spedito il centrocampista in tribuna, un po’ come ha fatto l’Inter con Balotelli. Bettega prova a controbattere: non rendiamo pubbliche le nostre decisioni, ma non vuol dire che non le prendiamo... Il vero capolavoro, però, è di Del Piero, che si comporta da capitano vero. A lui gli interlocutori rivolgono le ultime speranze: metti ordine nello spogliatoio, insomma pensaci tu. Alex, affranto e imbarazzato, chiede scusa per certi comportamenti sfuggiti di mano, si prende tutte le responsabilità del caso, ribadisce come si tratti di uno dei periodi peggiori trascorsi in bianconero e come si sia sbagliato. Dicevamo degli attimi di tensione con il vice dg. Ebbene, è proprio Alex a prendere allora in mano la situazione, mediando, assumendosi le colpe del caso. A Bettega viene ricordato che dopo l’ennesima figuraccia, per di più internazionale, sono finiti tutti i bonus. Botta e risposta, tra stanchezza e nervosismo. Il secondo round è rapido. Altra constatazione dei tifosi: non ci riconosciamo nelle figure di Blanc e Secco, non abbiamo più nulla da dire alla società. L’unico credito è per Del Piero, che ha accettato il confronto, che ha chiesto l’aiuto dei tifosi, che si è messo in mezzo quando Bettega - invece - stava perdendo la pazienza.

LO STRISCIONE - Poi, poche ore per dormire, per meditare. A Vinovo si presentano alcuni giovanissimi con uno striscione: «Vergognatevi, non meritate il nostro amore». E per domani a Genova si sta decidendo che linea tenere. La società, nel frattempo, alza la voce. Il presidente Jean Claude Blanc e il vice dg, presenti al centro sportivo, hanno «richiamato formalmente alcuni giocatori - si legge in una nota - affinché in futuro non si ripetano certi episodi». La frustrazione per un risultato molto deludente non giustifica comportamenti che alimentano inutili tensioni, creando anche un danno all’immagine della società. La squadra deve ritrovare la massima compattezza e deve godere del pieno sostegno dei propri tifosi, il cui contributo è decisivo per ritrovare la fiducia necessaria a superare le difficoltà del momento». Tutti contenti? Pare proprio di no...

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Juve, riecco Amauri e Chiellini. De Ceglie out...

Post n°1588 pubblicato il 20 Marzo 2010 da nadir63l

Tag: calcio, juventus, sport

Juve, riecco Amauri e Chiellini. De Ceglie out

Zaccheroni ha diramato la lista dei convocati: c'è anche Giovinco. Niente da fare per il laterale: il trauma distorsivo rimediato contro il Fulham lo costringe a saltare la gara contro la Samp

TORINO, 20 marzo - La Juve recupera qualche pezzo in vista del match contro la Sampdoria. Zaccheroni ha diramato la lista dei convocati. Si rivedono Amauri e Chiellini che faranno parte della trasferta di Genova. Presente anche Sebastian Giovinco. Niente da fare, invece, per De Ceglie che è costretto a rimanere a casa dopo aver subito un lieve trauma distorsivo alla caviglia sinistra durante la gara di Europa League contro il Fulham.

I CONVOCATI - Ecco l’elenco completo dei convocati: 3 Chiellini 4 Felipe Melo 5 Cannavaro 6 Grosso 7 Salihamidzic 8 Marchisio 9 Iaquinta 10 Del Piero 11 Amauri 12 Chimenti 13 Manninger 15 Zebina 16 Camoranesi 17 Trezeguet 18 Poulsen 20 Giovinco 21 Grygera 22 Sissoko 26 Candreva 28 Diego 33 Legrottaglie 39 Marrone 40 Immobile 41 Pinsoglio

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devi saltare pure tu!!!!

Post n°1587 pubblicato il 20 Marzo 2010 da nadir63l

Tag: calcio, juventus, sport

Juve, Elkann è arrabbiato ma Blanc non salta

Si chiede una reazione dai giocatori, poi verranno presi in esame innesti per la società. Il concetto di fondo: in campo non va il presidente. Però è deciso a rimediare alla carenza di 'uomini di calcio' esperti

TORINO, 20 marzo - Arrabbiato, deluso, preoccupato: la clamorosa sconfitta con il Fulham non ha sollevato l’umore di John Elkann, già terreno di perturbazioni legate agli affari e ai problemi di Famiglia. L’umiliante lezione presa a Craven Cottage dal modesto ma combattivo club inglese, vissuta in tv dall’azionista di maggioranza bianconero, è stata l’ennesimo fallimento sportivo di una stagione in cui John ha dovuto via via abbassare l’asticella dell’obiettivo minimo. Un esercizio piuttosto seccante, soprattutto perché quest’estate si volava alto e l’ordine della proprietà era stato quello di vincere e divertire. E’ quasi crudele ricordarlo oggi che di vittorie se ne sono viste pochine e di bel calcio neppure l’ombra. Da qui l’amarezza, la delusione e la preoccupazione per una stagione che, non essendo ancora finita, potrebbe ancora riservare l’ultimo fiasco nella mancata qualificazione in Champions League.

SANGUE FREDDO - Ed è proprio per questo che John cerca di mantenere i nervi saldi: in uno scenario già destabilizzato dai risultati e dal circolo vizioso di ansie e nervosismo che questi hanno provocato, c’è il rischio che un intervento drastico destabilizzi in modo cruciale un ambiente già vicino allo sbando più completo. Certo, Elkann si aspetta una reazione forte da parte della squadra, che in ultima analisi è la responsabile diretta di quello che succede in campo. La sconfitta di Londra, intesa come icona della malastagione juventina, ha molti genitori, ma il ragionamento della proprietà parte dal presupposto che in campo ci vanno i giocatori, che non risulta lo facciano per hobby, ma da professionisti ben retribuiti e che quindi devono cercare, loro per primi, di imprimere la svolta per la risalita verso il più risicato degli obiettivi. Il problema, dal suo punto di vista, è squisitamente «tecnico» e legato a una squadra che non è stata in grado, nelle ultime due incredibili partite contro Siena e Fulham, di mantenere il, per altro cospicuo, vantaggio acquisito.

LE ATTESE - Insomma, se qualcuno si aspettava, dopo la caporetto londinese, una bufera sulla palazzina di corso Galileo Ferraris 32 pronta a spazzare via la dirigenza, che - in fondo - della squadra andata in campo a Craven Cottage è la responsabile ultima, rimarrà deluso. Almeno per ora. La proprietà non ha alcuna intenzione di sconfessare Jean Claud Blanc, presidente, amministratore delegato e direttore generale del club. E non si registrano neppure incrinature nel rapporto fra i due. L’impressione è quella di due persone che stiano cercando di venirne a capo insieme.

IL CONTO - Naturalmente c’è la consapevolezza che si sta pagando un salatissimo conto per la mancanza di esperienza calcistica in seno alla società. L’aspetto tecnico è il cuore di un’azienda che, in prima istanza, deve produrre calcio. La mancanza di comprovati e solidi esperti nel settore è quantomeno disfunzionale: un po’ come se alla Fiat si facesse a meno degli ingegneri nella fase di progettazione delle auto e dei motori. Impensabile, no? Eppure alla Juventus è successo qualcosa di molto simile e questo, al di là delle responsabilità dirette dei giocatori, non può non essere considerata l’origine di molti ( se non tutti) i mali della squadra bianconera.

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