LA NUOVA CASA BIANCONERA
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«Il vantaggio di dodici punti, che a fine campionato diventerà di quindici, non può essere frutto di null’altro che non il fatto che eravamo più forti. Una grande squadra che quella sera, il 12 febbraio 2006, di fatto si portò a casa il ventinovesimo scudetto. La medaglia ce l’ho ancora casa. E non la restituisco. »
Alessandro Del Piero
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Messaggi del 22/03/2010
NAPOLI-JUVE: LE ULTIME DALLE SEDI redazionetuttojuve © foto di Vincenzo Balzano Intera seduta con il gruppo oggi nel centro tecnico di Castel Volturno per Santacroce, mentre Aronica prosegue il programma di terapie per l'infiammazione muscolare alla caviglia destra. Dossena è uscito prima della fine per un problema muscolare: le sue condizioni si valuteranno in serata dopo un esame ecografico. Terapie anche per Quagliarella che ha subito una botta alla spalla nella gara di ieri, ma la sua situazione non desta alcun tipo di preoccupazione. Assente Hoffer che ha avuto un giorno di permesso. Domani seduta pomeridiana. JUVENTUS: RECUPERATI CHIELLINI E MANNINGER Chiellini e Manninger recuperati per Napoli: è la buona notizia di giornata per la Juventus, cui non manca quella cattiva, come al solito. Questa volta è Chimenti a fermarsi, per una infrazione al quinto metacarpo della mano destra, fratturato dopo un pugno rabbioso sferrato dal portiere sul tavolo dello spogliatoio. Anche Amauri potrebbe essere disponibile almeno per la panchina a Napoli giovedì, mentre sono da verificare le condizioni di Del Piero, con un fastidio a una caviglia. Sempre out Buffon e De Ceglie. A Napoli è squalificato Legrottaglie |
Abete: «La crisi della Juve preoccupa per la Nazionale» Il presidente della Figc avverte Lippi: «La situazione di difficoltà di una squadra che dà tanti giocatori alla Nazionale, costituisce un elemento di riflessione. Questo non vuol dire che il ct debba cambiare indirizzo, ma la difficoltà di alcuni giocatori è sotto gli occhi di tutti, meglio conoscerla prima che non trovarsi di fronte a sorprese nell'imminenza del Mondiale» ROMA, 22 marzo - Il presidente della Figc Giancarlo Abete, intervenuto oggi a 'La Politica nel pallone' di Gr-Parlamento, ammette di essere preoccupato dell'annata difficile che sta vivendo la Juve, visto anche che l'ossatura della Nazionale è bianconera. «È naturale che la situazione di difficoltà di una squadra come la Juventus, che dà tanti giocatori alla Nazionale, costituisce un elemento di riflessione. Se la difficoltà della Juve si è appalesata così forte durante il campionato - rileva - è un'opportunità che ha anche il tecnico della Nazionale per poter per tempo fare le sue riflessioni. Questo non vuol dire che debba cambiare indirizzo, significa che è una realtà sotto gli occhi di tutti, la difficoltà di alcuni giocatori è sotto gli occhi di tutti, meglio conoscerla prima che non trovarsi di fronte a sorprese nell'imminenza del Mondiale». INTER - L'Inter rimane una società che «rappresenta l'Italia a tutti quanti gli effetti»: il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete, torna sulle parole di sabato scorso di Marcello Lippi. Il ct azzurro, dopo l'impresa nerazzurra contro il Chelsea, aveva detto che l'Inter è una «grandissima squadra, ma non si può parlare di calcio italiano, perché non c'è neanche un italiano». «Se andiamo a vedere altre squadre in Europa - spiega Abete - ci sono tantissime squadre che pescano in maniera significativa non sui giocatori del loro paese ma altrove». E allora le parole del ct? «Lippi trasferisce un messaggio facilmente comprensibile se non si vuole leggere in maniera strumentale. Su quella squadra è difficile recuperare tanti giocatori per la Nazionale italiana anche se l'Inter ha comunque giocatori di primissimo livello anche italiani (Santon, Balotelli, Materazzi). Però è chiaro che è una squadra che si è presentata a Londra con una formazione base fatta da 11 giocatori non italiani». CASSANO - Abete è poi tornato sul tormentone Cassano: «Quando si avvicina un Mondiale, quindi una volta ogni quattro anni, tutti debbono essere pronti ad accettare la spinta sul gradimento di questo o quel giocatore. Fa parte della bellezza del calcio». Fermo restando che l'ultima scelta spetta sempre al ct. |
LEGA CALCIO, BERETTA: "La Serie A anche la domenica alle 12.30" © foto di Image Photo Agency Intervenuto stamane nella trasmissione radiofonica "Radio Anch'io Sport", il Presidente della Lega Calcio Maurizio Beretta si è mostrato soddisfatto per l'andamento della stagione: "Un campionato molto equilibrato, indeterminato fino all'ultimo come questo, è un prodotto con molto appeal e fascino e i risultati lo confermano, sia in termini di ascolti, ma anche di aumento seppur modesto di frequenza agli stadi". Il Presidente si è soffermato anche sulla prossima stagione, confermando le voci sulla riforma interna del calcio italiano: "Ci saranno delle finestre, come quella del venerdì che non sarà fissa ma prevista quelle volte che servirà alle squadre italiane impegnate in competizioni europee - spiega Beretta -. Questo penso sia un elemento che da un lato cerca di togliere l'handicap delle italiane nelle competizioni europee. Anche quest'anno è capitato di scontrarci con squadre che hanno avuto un calendario più agevole, quindi è un servizio in più al telespettatore che ha una articolazione migliore del prodotto. Confermo la partita della domenica alle 12.30, mentre il lunedì per il momento è dedicato alle serie inferiori". |
ALTRO INFORTUNIO: DEL PIERO A RISCHIO PER IL NAPOLI Il capitano ha subito una distorsione alla caviglia destra nel match di ieri tra Juve e Sampdoria © foto di Alberto Fornasari Sembra ormai una maledizione quelli degli infortuni in casa Juve. L’ultimo in ordine di tempo è quello ad Alex Del Piero, il quale ha subito una distorsione alla caviglia destra durante uno scontro con Storari nella sfida di ieri sera tra i bianconeri e la Sampdoria. Nelle prossime ore verranno fatte ulteriori analisi, ma la presenza del capitano per la trasferta con il Napoli è in forte dubbio. ANCHE CHIMENTI KO redazionetuttojuve © foto di Federico De Luca La maledizione infortuni insegue la Juventus anche lontano dai terreni di gioco: Antonio Chimenti ha riportato infatti la frattura del quinto metacarpo della mano destra a seguito del pugno scagliato con rabbia sul tavolo dello spogliatoio appena dopo la sfortunata partita con la Sampdoria. Il portiere, dopo essere stato decisivo in tre interventi, ha commesso nel finale l'errore fatale alla squadra, sul tiro di Cassano. Chimenti sarà fuori almeno un mese, la Juve si consola con il ritorno di Manninger. |
Juve, la rabbia dei tifosi: «Per noi il tempo è scaduto» Gli ultrà disertano gli spalti nel primo tempo e fanno esplodere bombe carta fuori dallo stadio, poi fischiano la squadra ed espongono striscioni contro Zebina GENOVA, 22 marzo - Altra disfatta, altra incrinatura tra la Juventus e i suoi tifosi: mentre la squadra va giù, cresce a livelli stellari la contestazione. Dopo il flop con il Fulham, condito dalla frattura tra tifosi al seguito e alcuni giocatori, ecco il nuovo deleterio tracollo. La scissione post- Londra non è stata ricomposta e, peraltro, s’è riproposta pure in seno al popolo bianconero. Poi - in generale - ingigantita dal risultato. PROTESTA INIZIALE I gruppi organizzati avevano deciso di manifestare il proprio disappunto, la propria delusione mediante una plateale protesta: sciopero del tifo e indifferenza per la prima parte del match. Con dedica a Zebina e Felipe Melo - che giovedì, stremati dai cori offensivi, erano sbottati - e con dedica alla dirigenza, ritenuta colpevole della disastrosa stagione bianconera. Fuori dallo stadio, nella “gabbia” creata per ospitare i pullman e permettere le operazioni di prefiltraggio da parte delle forze dell’ordine, i sostenitori bianconeri espongono un lungo striscione rivolto a tutte le componenti societarie: «Dirigenza, Zac, Giocatori, il Big Ben ha detto stop». Firmato Ultras Juventus. E poi fanno esplodere alcune bombe carta sia all’esterno dell’impianto sia al suo interno. SILENZIO Gli appartenenti ai gruppi organizzati, dunque, sono inizialmente rimasti fuori dallo stadio. Dando anche vita a motivi di tensione: un bianconero è stato fermato dalla polizia poiché trovato in possesso di una bomba carta. C’è invece chi ha deciso di assistere al match sin dall’inizio, sia pure ugualmente animato da propositi di contestazione. Da parte di questi ultimi, cori e qualche striscione (“ve ne andate o no?“) non sono mancati. PROTESTA FINALE Quando le due tifoserie si sono “riunite”, poi, lo sconcerto è stato unanime e corale (ed è comparso pure un mega striscione: «Zebi-no» e un’altro «Zebina infame vattene»). Una volta che il triplice fischio ha sancito il ko, dunque, il malumore è ulteriormente cresciuto. Preannunciando una settimana ancora ad alta tensione. Giusto per non farsi mancare nulla.... |
Salvate il soldato Juventino |
Inviato da: diletta.castelli
il 11/10/2016 alle 17:05
Inviato da: dimariamonicaa
il 08/04/2016 alle 21:04
Inviato da: aldo.giornoa64
il 20/12/2015 alle 22:00
Inviato da: aldo.giornoa64
il 13/12/2015 alle 23:54
Inviato da: aldo.giornoa64
il 08/12/2015 alle 23:14