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Messaggi del 08/04/2010

MOGGI: "Tutti sapevano, tutti facevano"

Post n°1702 pubblicato il 08 Aprile 2010 da nadir63l
 

Intervista esclusiva de laRegioneTicino all'ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi, che dal prossimo 13 aprile dovrà rispondere alle accuse di Calciopoli davanti alla Procura di Napoli.
Fonte: di Mauro Antonini per "laRegioneTicino"

La sua rivincita Luciano Moggi l’ha preparata scrupolosamente. Il 13 aprile prossimo, dai banchi del tribunale di Napoli, cercherà di dimostrare che Calciopoli è solo ‘carta straccia’ e che il teorema della cupola è pura fantasia.
I suoi legali promettono battaglia: presenteranno infatti le trascrizioni di nuove intercettazioni telefoniche dalle quali emergerebbero inediti e clamorosi scenari sulla vicenda che nel 2006 ha sconvolto il calcio italiano.
I legali di Big Luciano hanno pochi giorni per ‘mettere nero su bianco’ le oltre 15 mila conversazioni registrate dagli inquirenti nell’ambito dell’inchiesta partita quattro anni fa. Un’impresa quasi titanica: come scriveva Repubblica, ci vorrebbero almeno cinque mesi per riuscire nell’intento.
Resta il fatto che delle intercettazioni sono già finite su alcuni siti e su alcuni giornali e l’impatto è stato devastante. Tanto per dirne una l’immagine dell’Inter, che era uscita ‘immacolata’ dai processi sportivi, è stata scalfita pesantemente. Le telefonate di Moratti e Facchetti ai responsabili della classe arbitrale non lasciano dubbi...


Insomma, Moggi non molla. Anzi rilancia.
«Avete visto? Altro che cupola: allora non era soltanto Moggi che chiamava Bergamo... Ci son dentro sino al collo anche il signor Moratti e la sua Inter. Tutti sapevano e tutti... facevano. Al processo del 13 aprile ne vedremo delle belle. Le nuove intercettazioni faranno esplodere una bomba, il nostro obiettivo è quello di far luce a 360 gradi su questa vicenda. Dal 2006 ad oggi non è stato detto e scritto tutto: alcuni aspetti sono stati volutamente taciuti. Qualcuno è riuscito a farla franca».

A chi si riferisce in particolare?
«A quelli che hanno sempre recitato la parte delle vittime e dei moralizzatori. Alla fine, come detto prima, sono coinvolti anche loro. Insomma: chi è senza peccato scagli la prima pietra».

Ciò non toglie che lei abbia calpestato il codice etico sportivo. Si sente così sicuro?
«Anche i miei ex colleghi dirigenti hanno telefonato ai vari Paolo Bergamo e Gennaro Mazzei. E aggiungo questo: nelle famose conversazioni non mi pare che io abbia chiesto di far vincere la Juventus o di pregiudicare altre squadre. La verità è che hanno voluto fare di Luciano Moggi un capro espiatorio».

Direttore: lei per fare successo ha dovuto ricorrere a mezzi non molto puliti. Lo ammetta.
«E chi lo dice?».

Un esempio? Al processo Gea, la società che gestiva le procure sportive di diversi calciatori soprattutto italiani, è stato condannato in primo grado a un anno e sei mesi per violenza privata nei confronti di alcuni calciatori.
«Hanno prevalso le calunnie. Hanno voluto affossarmi e i testimoni sfilati nell’aula di tribunale sono ricorsi alla menzogna. Facile prendersela con Moggi».

Un altro esempio? Che ne dice delle intercettazioni telefoniche che l’hanno inchiodata e spedito la Juventus in B?
«Si è invasa una sfera privata in modo illegale...».

E le montature?
«Di questo parleremo al momento opportuno e nelle sedi opportune. Per ora la giustizia non è riuscita a dimostrare niente».

E la denuncia a suo carico dell’ex direttore sportivo della Roma Baldini?
«Ne riparleremo al processo di Napoli».

Il Bologna ha tentato di farla rientrare dalla porta di servizio. Ma la stampa e i tifosi l’hanno ostacolata.
«Sono stato io a decidere di non andare. Non volevo creare problemi alla famiglia Menarini che, per altro, con me è stata molto disponibile. E poi al Bologna avrei al massimo fornito qualche consulenza».

In Italia le polemiche sugli arbitri e i loro presunti favori continuano. All’Inter hanno detto: ‘Moggi non c’è più ma non è cambiato nulla’.
«L’Inter, almeno per ora, è stata salvata da Calciopoli. Ma verso la fine degli anni Novanta aveva avuto diversi problemi per la questione dei passaporti. Eppure, nessuna sanzione importante fu presa nei suoi confronti. E oggi gli interisti continuano a fare la morale. Ma farebbero bene a stare zitti. Anche loro hanno la coscienza sporca. La storia dei poteri forti è stata creata ad arte perché i nerazzurri non vincevano più nulla da oltre quindici anni. Ma ripeto: il 13 aprile ascolteremo le nuove intercettazioni e poi ne riparleremo. Per altro, alcuni giornali le hanno già pubblicate».

I tifosi bianconeri invocano sempre il suo nome.
«Una questione di semplice gratitudine. Quando lavoravo a Torino ho costruito con altri una squadra che sapeva vincere ovunque. Per questo mi ringraziano ancora oggi. Da tutta Italia ricevo sempre attestati di riconoscenza».

Qualcuno dice che se Berlusconi avesse vinto le elezioni nel 2006, lei sarebbe stato risparmiato da Calciopoli.
«Ma va... Incontrai Berlusconi nella primavera del 2006 e il presidente rossonero mi chiese se avessi voluto entrare nel Milan come direttore generale. Ma poi sapete come andarono le cose. Se Berlusconi avesse vinto le elezioni non credo sarebbe cambiato qualcosa. Anzi».

Si spieghi…
«Due settimane dopo l’incontro con Berlusconi, in federazione arrivarono i fascicoli della Procura di Torino con le intercettazioni che mi concernevano. Carraro informò subito Galliani, il quale ne parlò con l’attuale presidente del Consiglio. L’amministratore delegato milanista suggerì a Berlusconi di lasciar perdere. Per via, appunto, dell’inchiesta che mi avrebbe successivamente coinvolto».

Senta Moggi: malgrado le squalifiche e le condanne subite lei è sempre ospite molto gradito di alcune trasmissioni sportive italiane (Canale 5, Italia 1, Telelombardia, Antenna 3) e tiene pure una rubrica settimanale sul quotidiano ‘Libero’. Come si spiega?
«Volenti o nolenti faccio sempre notizia – conclude un Luciano Moggi in gran spolvero – . Che ci posso fare. Certo che quel Josè Mourinho (tecnico dell’Inter, ndr) è un gran bel rivale. Ogni giorno le spara grosse e i giornalisti ci costruiscono una storia da pubblicare. Al livello mediatico è un numero 1».

Se lo dice Moggi...

 
 
 

ROCCA: "Calciopulitopoli oggi"

Post n°1701 pubblicato il 08 Aprile 2010 da nadir63l
 

Fonte: di Christian Rocca per Camilloblog.it


Calciopulitopoli oggi
La Stampa è l'unico dei grandi giornali generalisti che non ha le notizie su Calciopulitopoli e la Juventus in prima pagina. Scelta oculata. Del resto è il quotidiano di Teramo di proprietà della famiglia che controlla la Cavese.

Calciopulitopoli oggi/2
Il Corriere si supera, ogni giorno di più. Buona la copertura giornalistica e il commento del torinista Aldo Grasso, con ogni probabilità imposti dalla direzione alla redazione sportiva/ufficio stampa dell'Inter. Ma la redazione sportiva è riuscita ad avere uno scatto d'orgoglio sublime. Sublime. In un articolo non firmato (chi l'avrà scritto, Monti, Dallera, il figlio di Facchetti?) si dà notizia del malumore di Moratti per ora, secondo l'articolo, tenuto privato ma prima o poi pronto a diventare pubblico. E che cosa pensa Moratti? Secondo l'anonimo propagatore del pensiero privato di Moratti, la tesi del patron degli indossatori sarebbe questa: a guardare le date delle telefonate tra designatori e arbitri con i dirigenti dell'Inter si intuisce che arbitri e designatori erano già in possesso di SIM straniere e cioè consapevoli di essere intercettati (il Corriere non aggiunge "dalla stessa Inter" ma fa niente), quindi è probabile che designatori e arbitri telefonassero appositamente agli onest'uomini per sviare le indagini degli investigatori e dimostrare che tutti telefonavano a tutti e non solo Moggi. Non è sublime?

Christian Rocca (Il Foglio)
www.camilloblog.it

 
 
 

Abete: Calciopoli? Figc seguirą con massima attenzione

Post n°1700 pubblicato il 08 Aprile 2010 da nadir63l
 

 

Il presidente della Federcalcio: «L'obiettivo è favorire la massima chiarezza». Poi risponde ai bianconeri: «La federazione sarà super partes e non si farà tirare la giacchetta da nessuno La richiesta della Juve è naturale così come la nostra risposta. Noi dobbiamo dare garanzie a tutti i soggetti e assicurare pari dignità. Per decidere lo scudetto, attendo la giustizia sportiva. Dopo l'udienza del 13 aprile saranno valutati i passi da compiere»
    ROMA, 8 aprile - «La Figc segue con la massima attenzione l'evolversi della situazione, avendo come obiettivo quello di favorire la massima chiarezza». Così il presidente della Figc, Giancarlo Abete, si è espresso a proposito delle vicende di cronaca su calciopoli riemerse in questi ultimi giorni, ribadendo la posizione già espressa. Nel comunicato rilasciato al termine del consiglio federale, il presidente Abete ha voluto peraltro esprimere un richiamo «perché in ogni sede venga rispettata la memoria delle persone che essendo decedute (il riferimento è chiaramente a Giacinto Facchetti, ndr) non hanno la possibilità di difesa e perché le scelte delle gestioni commissariali vengano lette e contestualizzate tenendo conto del periodo in cui furono assunte».

    JUVE - «Abbiamo le responsabilità di garantire pari trattamento per tutti. Sono fiducioso che il sistema sportivo italiano, a tutti i livelli, sappia che non c'è neanche la necessità di chiedere pari dignità fra i tesserati. La federazione è e sarà super partes e non si farà tirare la giacchetta da nessuno, garantendo piena autonomia in primis agli organi di giustizia». Così il presidente della Figc, Giancarlo Abete, ha risposto alla richiesta di pari trattamento avanzata dalla Juventus tramite una nota pubblicata ieri sul sito ufficiale.
    «La richiesta della Juve è naturale - ha aggiunto Abete - così come la nostra risposta. Noi dobbiamo dare garanzie a tutti i soggetti e assicurare pari dignità»

    VALUTAZIONI - Sul piano normativo e disciplinare, la titolarità ha ribadito lo stesso Abete «è degli organi di giustizia federale, che svolgono la loro attivita in piena autonomia, nel rispetto dello statuto e dei regolamenti della Figc. Dopo l'udienza del 13 aprile saranno valutati i passi da compiere - ha concluso Abete
    - l'auspicio è dei seguire tutte le vicende con il massimo rigore e rispetto».

    SCUDETTO - Saranno i prossimi passi degli organi di giustizia sportiva a determinare, oltre a un'eventuale apertura di un nuovo capitolo di Calciopoli, qualsiasi ipotetica ricaduta sullo scudetto 2006, tolto alla Juventus e poi riassegnato d'ufficio all'Inter. Lo ha chiarito il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete: «
    Nel 2006 la decisione di assegnare lo scudetto all'Inter fu presa dal commissario della Figc Guido Rossi, ma a monte c'era una sentenza della giustizia sportiva che cambiò la classifica - ha ricordato Abete, al termine del consiglio della Figc - La base di partenza per un'eventuale decisione, anche in futuro, rimane la giustizia sportiva»

    INTERCETTAZIONI - «L'intercettazione tra Collina e Meani uscita nei giorni scorsi e pubblicata come nuova in realtà e vecchia, nota ed è già stata valutata dagli organi di giustizia sportiva». Il presidente della Figc, Giancarlo Abete, ha commentato così la riproposizione della telefonata tra l'attuale designatore degli arbitri e l'ex responsabile dei direttori di gara per il Milan, Leonardo Meani. In realtà oltre che dalla giustizia sportiva quella telefonata, così come altre intercorse tra Collina e Meani, è già stata oggetto di valutazione e considerata non rilevante anche da parte della giustizia ordinaria: era infatti compresa nell'informativa inviata nel 2005 dal nucleo operativo dei carabinieri di Roma alla procura di Napoli.

     
     
     

    MOGGI SCRIVE A ELKANN: "Ravvedimento tardivo, come l'Innominato"

    Post n°1699 pubblicato il 08 Aprile 2010 da nadir63l
     

    L'ex Direttore juventino domani sul quotidiano Libero, risponde a John Elkann.
    © foto di Federico de Luca

    "Caro Elkann, con questo suo inaspettato e tardivo ravvedimento, mi ricorda l'Innominato dei Promessi Sposi", è uno dei passaggi della lettera aperta che l'ex direttore generale della Juventus, Luciano Moggi, ha scritto al rampollo di casa Agnelli, John Elkann.  All’indomani della prima presa di posizione della Juventus sulle nuove intercettazioni telefoniche diffuse proprio dai legali dell’ex direttore generale, Moggi accusa Elkann di non avere difeso la vecchia dirigenza, spazzata via dalle durissime condanne che la giustizia sportiva decise nel 2006 per lo scandalo Calciopoli. "Lei - scrive Moggi al nipote prediletto dell'Avvocato - addirittura ha accusato me e Giraudo di comportamenti illeciti in ambito economico-gestionale, poi puntualmente smentiti dal giudice. Quell'assoluzione vale per lei come una condanna".
    Moggi è attualmente sotto processo a Napoli per lo scandalo di quattro anni fa. Giraudo, ex amministratore delegato del club bianconero, nel dicembre dello scorso anno è stato condanato a 3 anni di reclusione in primo grado con rito abbreviato dal Giudice di Udienza Preliminare. Giraudo, per il quale l’accusa domandò una condanna a cinque anni, ha presentato ricorso. Moggi e Giraudo nel 2006 furono condannati a cinque anni di inibizione con proposta di radiazione dalla giustizia della Figc per il loro ruolo centrale nello scandalo Calciopoli, la vicenda più grave nella storia dello sport italiano.

     
     
     

    INTERCETTAZIONI: ecco anche la Roma con Spalletti..

    Post n°1698 pubblicato il 08 Aprile 2010 da nadir63l
     

     
    © foto di Morini Giacomo

    Anche l'allenatore della Roma, Luciano Spalletti, parlava al cellulare con l'ex designatore degli arbitri Paolo Bergamo. Così risulta da una intercettazione telefonica il cui file audio è stato trascritto dalla difesa di Luciano Moggi nel processo a Calciopoli che si sta celebrando a Napoli. Anche di questa telefonata la difesa di Moggi ha chiesto la trascrizione da parte del Tribunale di Napoli. Spalletti e Bergamo parlano del prossimo impegno della Roma nel derby con la Lazio, finito con il risultato di 0-0.
    Bergamo-Spalletti del 12 maggio 2005: Convenevoli varie B.- L'importante è che tu sia bello carico..
    S.- No io son bello carico, naturalmente è come hai detto te con la diciamo supervisione della trasparenza cerca di mandarci una..come hai detto prima dai, di stare attento a tutto quello dai, come hai sempre fatto..
    B.- Ma guarda io ti posso anticipare che a scanso di diciamo ripensamenti all'ultimo momento gli assistenti li ho già fatti, quindi viene Pisacreta che per noi è il n.1 e Griselli che è quello di Livorno che quest'anno è stato il n.1 quindi sei bello blindato e il sorteggio vediamo ora cosa ti dà tra gli internazionali che abbiamo messo in griglia dai..
    S.-Benissimo dai..
    B.-Ti do un bell'in bocca al lupo..
    S.-Ti ringrazio scusami ma li posso, lo posso chiamare o vengo frainteso? B.-Ma no, quando lo trovi se no sembra che tanto queste cose..
    discutono su stampa e trasmissioni televisive S.-Noi abbiamo rinunciato a 2 trasmissioni televisive e lì non hanno fatto vedere niente..capito tutto? B.-Dai che ce la facciamo..in bocca al lupo!.

     
     
     

    bergamo sputtana sacchi in diretta...video

    Post n°1697 pubblicato il 08 Aprile 2010 da nadir63l
     

     
     
     

    Non ci lasceremo ingannare!

    Post n°1696 pubblicato il 08 Aprile 2010 da nadir63l
     

    Comunicato stampa GLMDJ
    Fonte: www.giulemanidallajuve.com

    Uno scarno quanto tardivo comunicato stampa della società Juventus FC Spa annuncia che “la società garantirà, come ha sempre fatto, la più accurata tutela della sua storia e dei suoi tifosi”. Dati i trascorsi, quel “come ha sempre fatto” non può che essere letto come l’ennesima prova di disistima e mancanza di rispetto verso i tifosi e gli azionisti della nostra Juve. Dopo quattro anni di silenzio e di totale assenza di tutela giuridica (è toccato a noi di Giulemanidallajuve adire i tribunali) non è più possibile riporre le speranze in chi ha dimostrato di non meritare e non desiderare di far parte della nostra storia.

    Proprio per tale motivo, l’Associazione condivide ed appoggia pienamente la contestazione della tifoseria ultrà contro proprietà e dirigenza… capaci di umiliare fin dal loro insediamento ben 113 anni di storia. 

     
     
     

         

     

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