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Messaggi del 09/04/2010

LEGALE MOGGI replica agli inquirenti: "Nostre telefonate mai trascritte"

Post n°1711 pubblicato il 09 Aprile 2010 da nadir63l
 

Prioreschi attacca: "Questa è disinformazione allo stato puro".
© foto di Federico de Luca

L'avvocato Maurilio Prioreschi, uno degli avvocati di Luciano Moggi nel processo calciopoli, commenta quanto trapelato in serata dalla procura di Napoli: "Le intercettazioni che abbiamo scoperto in questi giorni tra le 171.000 mila effettuate dalla procura di Napoli non sono mai state trascritte o compendiate in informative da parte dei carabinieri - spiega Prioreschi -. Quelle a cui fanno riferimento gli inquirenti sono le intercettazioni disposte dalla procura di Torino e regolarmente trascritte dalla polizia e note da anni. Si tratta infatti di telefonate tra Facchetti e Pairetto del settembre 2004. Le intercettazioni di Napoli - prosegue il legale di Moggi - cominciano dalla fine di ottobre del 2004 e terminano nel giugno del 2005, come dichiarato dallo stesso colonnello Auricchio in udienza. Questa, e non la nostra è disinformazione allo stato puro".

 
 
 

Bergamo a Facchetti: «Palanca farà una bella partita»

Post n°1710 pubblicato il 09 Aprile 2010 da nadir63l
 

Ancora una telefonata fatta trascrivere dalla difesa di Moggi. Il 22 gennaio del 2005, l'ex designatore rassicura il dirigente dell'Inter in vista del quarto di finale di Coppa Italia a Bergamo contro l'Atalanta
     MILANO, 9 aprile - Alcuni giorni dopo la delusione con il Chievo, per un gol di Vieri annullato per un dubbio fuorigioco il 22 gennaio del 2005, l'ex designatore Paolo Bergamo rassicura Giacinto Facchetti in vista del quarto di finale di Coppa Italia a Bergamo contro l'Atalanta: «Stasera abbiamo Palanca...» dice Facchetti, e Bergamo risponde: «Vedrai che fa una bella partita vedrai, vedrai che fa una bella partita... vedrai... ». L'Inter vincerà la partita per 1-0, grazie ad un gol di Martins, in una partita che non generò polemiche.
     
    È un brano di una delle tante telefonate intercettate nell'indagine della magistratura su Calciopoli che la difesa di Luciano Moggi ha fatto trascrivere. È Facchetti che chiama Bergamo e, prima della partita contro l'Atalanta, i due commentano Inter-Chievo giocata cinque giorni prima e finita 1-1. Dopo quell'incontro il presidente Moratti protesterà per un gol annullato a Vieri per fuorigioco segnalato da un guardalinee. «La nostra società - dirà Moratti il 23 gennaio, il giorno dopo l'incontro - ha subito un torto, è stata danneggiata».
     
    Il 27 gennaio del 2005 dell'episodio parlano Facchetti e Bergamo. Quest'ultimo spiega che Paparesta non è responsabile della decisione di annullare il gol. Questa la trascrizione della telefonata effettuata dalla difesa di Moggi:
    Bergamo - Giacinto!
    Facchetti - Ciao Paolo
    Bergamo - Come stai?
    Facchetti - Bene ti avevo chiamato ieri..
    Bergamo - Ieri..mi dispiace..
    Facchetti - Eh ma forse quando c'era la partita in corso..
    Bergamo - Ah ieri sera sì, ieri e oggi ci siamo dedicati alla Coppa Italia sì..
    Facchetti - Eh niente volevo salutarti poi ho visto domenica, io non lo sapevo che il Presidente Moratti il giorno dopo aveva tirato fuori stà storia dell'arbitro..
    Bergamo - No, ma non ti preoccupare Giacinto, il Presidente quando ha voglia di parlare lo fa..
    Facchetti - Sì sì, ma era stato Ricci a sbagliare, Paparesta ha preso la decisione su questo..
    Bergamo - Ma sai qui quando si lamenta il Presidente ha sempre ragione, l'importante è che non dia alibi ai giocatori..
    Facchetti - Sì sì no no infatti..
    Bergamo - Capito? Perchè Paparesta cosa doveva fare? Lì ha sbagliato Ricci e..
    Facchetti - Infatti lui ha guardato di là quindi..
    Bergamo - Anzi Paparesta ha fatto una buona partita, purtroppo era preparato a farla bene, proprio su tutto... il massimo..
    Facchetti - Niente, stasera abbiamo Palanca..
    Bergamo - Vedrai che fa una bella partita vedrai, vedrai che fa una bella partita.. vedrai..
    Facchetti - Siamo tutti a Bergamo!

     
     
     

    Una richiesta di Grazia all’avvocato difensore...

    Post n°1709 pubblicato il 09 Aprile 2010 da nadir63l
     


    di Piloni 64

    Immagine IPB

    I tifosi juventini devono oggi esser grati più ad un loro ex dirigente (e al suo team di difensori e collaboratori) – il quale va ricordato essere stato nel suo passato pure tesserato della Roma A.S., del Torino F.C. e del SSC Napoli – e che da quattro anni lavora come opinionista sportivo, piuttosto che a coloro che l’hanno rappresentata, diretta e tutelata nelle passate quattro stagioni.
    Le speranze di un riscatto dell’Onore sportivo, e di ritrovare un orgoglio umiliato, derivano dall’attività investigativa svolta al processo di Napoli dai difensori di Luciano Moggi, gli avvocati Trofino e Prioreschi. I legali di Lucianone stanno facendo dubitare della correttezza delle tesi poste a fondamento sia della condanna comminata dalla giustizia sportiva, che della fondatezza dell’ipotesi accusatoria sostenuta dalla Procura della Repubblica di Napoli.
    Gli appassionati tifosi bianconeri desiderano ottenere delle spiegazioni chiare, precise e logiche, circa le ragioni (i motivi di fatto e di diritto) per cui la Juventus F.C. è stata retrocessa in Serie B, privata di due scudetti e costretta a ridimensionare drasticamente le proprie prospettive, i propri progetti e ambizioni societari e sportivi. Le nuove intercettazioni prodotte dai difensori di Luciano Moggi hanno paventato la possibilità di una riapertura e/o una revisione del processo sportivo.
    A tale proposito su Tuttosport è stata pubblicata un’intervista all’avvocato Cesare Zaccone, il quale è stato il difensore della Juventus F.C. innanzi prima alla C.A.F. e poi alla Corte Federale durante l’estate del 2006.
    Durante il breve colloquio con il giornalista l’avvocato Zaccone ha rilasciato una dichiarazione che va esaminata con estrema attenzione, per comprendere chiaramente il significato.

    Sul quotidiano sportivo torinese sono state riportate due frasi attribuite al legale che non lasciano presagire via sia finalmente la volontà della Società bianconera di ottenere una rivisitazione chiara ed equilibrata sul recente passato, ma che piuttosto la linea difensiva della Juventus proseguirà nell’ambivalenza.

    La prima affermazione è: “Se queste intercettazioni dimostrano le responsabilità di altre società, a me servono a poco perché la Juventus resta comunque coinvolta” .
    E, di seguito, una seconda frase ancora meno rassicurante “Anche se tutti telefonavano al designatore, la consuetudine rimane pur sempre illecita”. L’avvocato Zaccone poi ha concluso sostenendo che: “tuttavia, cambierebbe la contestualizzazione di quei fatti, ci sarebbe una valutazione diversa del quadro generale in cui si muovevano le società di calcio. E anche la linea giudicante avrebbe potuto essere più morbida”
    Se ci si sofferma sulle dichiarazioni del penalista coniugate nel modo indicativo e al tempo presente, i tifosi juventini possono da subito abbandonare ogni speranza di vedere riscattato il proprio orgoglio sportivo.
    Il difensore della società bianconera innanzitutto considera scontata una responsabilità della propria assistita. Quello che lascia esterrefatti è l’affermazione della illiceità di una condotta – di cui invece ci sarebbe ancora molto da discutere ed opinare – la quale, a seguito della produzione delle nuove intercettazioni, sarebbe da imputare eventualmente anche ad altri tesserati e alle loro società.
    Il consumato difensore conosce bene l’uso della terminologia giuridica. E oggi, quattro anni dopo gli eventi di Calciopoli, nei confronti dei tifosi non è più consentita l’ambivalenza lessicale e concettuale.
    Le telefonate ai designatori all’epoca dei fatti ben noti tali non erano assolutamente vietate ed erano
    atti leciti.
    Il contenuto di alcune telefonate di Luciano Moggi con i Designatori e con alti Dirigenti Federali è stato considerato dai Giudici Sportivi singolarmente come slealtà sportiva.
    Ma complessivamente si è giunti alla “convinzione della compiuta verificazione dell’esito dell’illecito sportivo, e cioè dell’alterazione della classifica, a vantaggio della Juventus, del campionato 2004/2005,
    per effetto del condizionamento del settore arbitrale”.
    E perciò è stato statuito dalla Corte Federale nella sentenza del 04 agosto 2006 che: “sono individuabili specifiche condotte di per sé violative dei generali canoni posti dall’art. 1 citato, il cui insieme è stato giudicato idoneo a realizzare il condizionamento del regolare funzionamento del settore arbitrale a vantaggio della Juventus, così risolvendosi in un’attività diretta a portare alla società un vantaggio in classifica.”

    Nel recente passato tra il valido ed esperto avvocato e la tifoseria bianconera si sono già verificati in più occasioni dissapori ed incomprensioni. Parte dei sostenitori juventini, i cosidetti tifosi "rancorosi", - ossia quelli che non hanno mai accettato (ma hanno rispettato) il verdetto della Giustizia Sportiva -, contesta all’avvocato Zaccone di avere effettuato un’analisi e una disamina dei fatti di Calciopoli ancora più severa di quella poi effettuata dai Giudici federali.
    Infatti a seguito della sottoscrizione del Lodo del CONI con cui la Juventus accettò la retrocessione in serie B con uno sconto della penalizzazione in classifica, all’avvocato Zaccone è stata chiesta la ragione della sua condotta processuale durante l’Assemblea degli azionisti del 2006. Egli in quella occasione ha infatti risposto: “Vi faccio presente che questi atti parlavano di cose irrispettose per quanto riguarda le regole del calcio e soprattutto parlavano di 4 episodi di illecito sportivo riguardanti 4 gare. Quindi la situazione era a dir poco drammatica e, siccome il comportamento dei dirigenti ricade inevitabilmente sulla società, non c'era molto da fare. Noi avevamo addirittura due dirigenti colpevoli e quindi che cosa dovevamo fare secondo voi? O difendevamo i dirigenti oppure prendevamo le distanze da loro per cercare di far sopravvivere la Juve. Noi volevamo una giustizia equa, però, ve lo ripeto i dati di fatto nei nostri confronti erano drammatici. Erano da serie C. Ci siamo permessi di chiedere una B senza penalizzazione perché con i dati di fatto che avevamo sarebbe andata bene”.

    Nelle prove disponibili nell’estate del 2006 di Calciopoli sono stati rinvenuti solamente da parte dell’avvocato difensore della Juventus dei singoli episodi di per sé soli concretanti l’illecito sportivo, circostanza non avvenuta invece da parte dell’Autorità Giudiziaria Sportiva.
    Poiché adesso sembra prospettarsi un’ipotetica revisione o riapertura del Processo Sportivo, i tifosi bianconeri dovranno sperare, ancor prima che nella clemenza della Corte che dovrà eventualmente rivisitare il processo, che il difensore della loro Società conceda egli stesso per primo l’assoluzione alla Juventus.


    http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...glio.asp?id=702

     
     
     

    Baraldi: "Ridateci lo scudetto del 1927".

    Post n°1708 pubblicato il 09 Aprile 2010 da nadir63l
     

    si ti ridiamo pure la marylin monroe
    Fonte: Il resto del Carlino
    © foto di Federico De Luca

    Dopo il nuovo filone di intercettazioni telefoniche, che ha investito nuovamente il mondo del calcio italiano, da Bologna arriva la richiesta di andare indietro nel tempo e riaprire anche questioni che sembravano ormai chiuse.

    Dalle pagine del 'Corriere dello Sport', il dg dei rossoblù Luca Baraldi scrive: “Visto che tutti chiedono tutto, anche in situazioni che sembrano le più conclamate il Bologna avrebbe qualcosa da chiedere, con piena legittimità. Sto studiando e lo farò con i nostri avvocati, la possibilità di chiedere la revisione della mancata assegnazione dello scudetto del 1927, quello revocato al Torino per un noto fatto di corruzione. E non assegnato alla squadra arrivata seconda, il Bologna’’.

    La vicenda incriminata nel 1927 si riferisce ad una combine nella gara nel derby della Mole tra Juventus e Torino, vinto poi dai granata. Un giornalista del 'Tifone' ascoltò in un albergo di Torino una discussione molto accesa tra due persone, una delle quali era lo juventino Allemandi, che reclamava all'altro il mancato pagamento in denaro per aver 'aggiustato' la gara a favore dei granata.

    Successivamente alla denuncia a mezzo stampa del giornalista seguirono le indagini che confermarono il tutto, dimostrando che ad organizzare la combine fu un dirigente del Torino, poi reo confesso. Le sanzioni emesse dalla giustizia sportiva furono la revoca dello scudetto ai granata, e la squalifica al giocatore bianconero coinvolto. Il tricolore però non fu assegnato al Bologna, che era seconda in classifica al termine del campionato.

     
     
     

    sandro fatti spiegare da tuo fratello cosa succedeva all'inter anni indietro....

    Post n°1707 pubblicato il 09 Aprile 2010 da nadir63l
     

    Mazzola: «Lasciate stare Facchetti. Schede non ne ha date»

     
    L'ex giocatore dell'Inter: «Calciopoli è un discorso chiuso. Bisognava cominciare da prima di quegli anni, andare a vedere cosa era successo prima, facciamo fine anni '90 e vediamo un pò cosa succede»
    MILANO, 9 aprile - «Basta tirarlo in ballo. Non c'entra niente, faceva quello che si poteva fare». Così, intervenendo alla presentazione del libro 'Inter la dinastia. I Moratti da Herrera a Mourinho', Sandro Mazzola, bandiera della grande Inter, commenta la nuova esplosione di Calciopoli, difendendo l'ex terzino dell'Inter e della Nazionale, Giacinto Facchetti. «All'inizio faceva colpo tirare fuori il suo nome. Ma basta tirarlo in ballo, faceva quello che si poteva fare e lui - ha proseguito riferendosi alla schede telefoniche estere emerse nel primo stralcio di calciopoli a carico di Luciano Moggi - di schede non ne ha date».

    Sempre in tema di calciopoli, Mazzola ha poi aggiunto che «magari tra cinque anni ne avremo delle altre e saremo qui a parlarne. Credo che il discorso sia chiuso, non so se bene o male, ma - ha argomentato ancora - mi sembra strano che arrivino così a scoppio ritardato certe cose». A chi gli chiedeva un commento sul comunicato della Juventus in cui viene chiesta parità di trattamento, Mazzola si è limitato a replicare che «alla Juve non si risponde. Non c'è bisogno di rispondere». A giudizio di Mazzola, infine, forse «bisognava cominciare da prima di quegli anni, andare a vedere cosa era successo prima, facciamo fine anni '90 e vediamo un pò cosa succede. Stiamo calmi tutti», ha chiosato. Pensa alla scudetto non vinto da Simoni? Gli è stato chiesto. «Si» è stata la risposta.

     
     
     

    CALCIOPOLI, Bergamo: ''Io a cena con Moratti''

    Post n°1706 pubblicato il 09 Aprile 2010 da nadir63l
     

    Dopo le numerose polemiche degli ultimi giorni avvenute in seguito alle ultime intercettazioni rivelate dai legali di Luciano Moggi, uno dei protagonisti Paolo Bergamo, ex designatore, è intervenuto in diretta a ‘’Radio Radio’’ per replicare ad un intervento di Arrigo Sacchi. Bergamo ha parlato per più di mezzora toccando tutti i punti più delicati del caso Calciopoli, passando per i pranzi e le cene con Moratti, Della Valle, Aliberti.
    Si è poi soffermato sul caso ‘’Paparesta’’ iniziando un botta e risposta con Sacchi: «La domenica successiva a quell’evento, dove Paparesta senz’altro danneggiò la Juventus, io non essendo a conoscenza di niente, ho fatto nuovamente arbitrare Paparesta. Intanto questo vuol dire che in quel momento io perlomeno non ero consenziente e nemmeno connivente di niente, perché non sapevo degli avvenimenti», dice Bergamo. Che poi tira in ballo Arrigo Sacchi e le telefonate con l’ex ct quando era direttore tecnico del Parma: «Come mai all’epoca hai tanto insistito perché conoscessi personalmente Tanzi? Come mai hai tanto insistito al punto che io venni a fare una visionatura a Parma e tu mi hai accompagnato a conoscere Tanzi insieme a Baraldi?». Sacchi risponde di aver fatto da tramite in perfetta buona fede, di aver telefonato quando aveva qualcosa da dire, in positivo e in negativo, sull’arbitraggio, Bergamo risponde: «Era un modus vivendi, era così per tutti, se poi qualcuno a mia insaputa è andato oltre non posso essere coinvolto». Ma intanto l’ex designatore ha già alzato il tiro. «Andiamo a ricercare Calciopoli più in alto, lì dove è nato, nessuno ha il coraggio di dirlo. Basta leggere cosa dicono a Milano nel processo Telecom-Pirelli, cosa dicono a Roma nel processo contro l’Espresso, basta ascoltare Radio Radicale che quotidianamente fa ascoltare gli interrogatori di Napoli».

     
     
     

    Carne avvelenata...GLMDJ..

    Post n°1705 pubblicato il 09 Aprile 2010 da nadir63l
     

    Carne avvelenata.

    di Cirdan


    Immagine IPB

    L’Italia è ancora, tanto per cambiare, precipitata nel caos di Calciopoli, o come ha scritto l'amico Rocca, Calciopulitopoli.. Non se ne esce sperando che passi, perché, proseguendo sulla strada del giustizialismo, la situazione può solo peggiorare.
    Esaminiamo, allora, alcuni punti che, secondo lo scrivente, potremmo utilizzare cercando di capire cosa insegnano, facendoci, finalmente, voltare pagina.
    Voglio partire da lontano. Piero Sandulli ha recentemente dichiarato: "Più che di riapertura, parlerei di apertura perché non mi pare che dalle te¬lefonate emergano fatti nuovi sui soggetti già giu¬dicati. Semmai emergono fatti su nuovi soggetti". Da questo evinco un fatto incontrovertibile: la sentenza della Caf non è più valida. La Juventus è stata mandata in serie B da una sentenza nulla, per la comprovata abitualità di tutti i tesserati ad intrattenere rapporti con i designatori, e non, come sostenuto allora, e per questo condannata, dalla sola Juventus.
    Voglio sentire un chicchesia che mi dimostri il contrario.
    Da giorni sto leggendo sui vari forum il calendario 2010/11 degli indossatori di scudetti altrui: i più virtuosi li vedono in trasferta a Crotone e Piacenza, Alessandria e Novara le mete per i più sottili. Attenzione: vogliamo una Juventus innocente oppure un'Inter colpevole? La differenza è imponente.
    Sostengo dal luglio 2006 che le telefonate intercorse tra Moggi e Giraudo con i designatori arbitrali sono solo chiacchiere da bar, e ancora oggi lo appoggio. Sostenevo, anche, che non potevano essere i soli, e non per giustizialismo nei confronti degli onesti, ma perché un certo Paolo Bergamo (ex designatore arbitrale) non ha mai fatto mistero che società di serie A e di serie B erano assidue frequentatrici dei momenti lavorativi dello stesso.
    La medaglia si gira e allora domando: se la sentenza della Juventus mandata in serie B la trovate un'ingiustizia, come fate a trovare giusta la retrocessione dell'Inter, o di chi per essa?
    Ho la netta sensazione che i mezzi d'informazione stiano comportandosi, con il famoso "sentimento popolare", nello stesso ed identico modo di quattro anni fa.
    Seguitemi. La Juventus dominava campionati su campionati, l'odio popolare per gli insuccessi del resto della penisola cavalcava l'onda del giustizialismo e tutti avevano bisogno delle "brioche"; che poi queste siano state sfornate dalla casa madre poco importa, e a (quasi) nessuno è venuto in mente. Oggi c'è un popolo che vuole giustizia, e come nelle migliori saghe dell'italiotta gli si da in pasto la carne del nemico, pronta da mordere e azzannare. La mia paura e che sia avvelenata.
    Da ogni dove si leggono commenti raccapriccianti: dalla tesi dei diversi contenuti (quelli di oggi paiono dieci volte peggiori di tutte le telefonate trascritte di Moggi), a quella dei protagonisti, addirittura sdegnati per quanto emerso. Il tutto sta rischiando di rinfocolare il sospetto.
    Immagino l'italiano medio: "Hai visto... non era solo la Juventus a rubare!"
    Il lettore potrebbe obiettare: "Non c'è una sola telefonata in cui Moggi colloquia con un arbitro, mentre Facchetti si". E' vero, ma non dobbiamo essere noi a giudicarlo. Se ci saranno gli elementi per l'apertura di Calciopoli (lo dice Piero Sandulli), ci sarà la giusta sede per giudicare tali comportamenti.
    Se questo sarà l’approccio garantista di ogni persona che vuole bene alla Juventus, allora si potrà voltare definitivamente pagina, dimostrando la cultura dello Stato di Diritto. Ma se, invece, di questo non si sarà capaci, se su questo si farà costruire un'altra santa inquisizione, falliremo, ancora una volta, tutti, preparando la strada della nostra dissoluzione e dando ragione al progetto di quella sorridente proprietà.

    http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...glio.asp?id=703

     
     
     

    LA LETTERA INTEGRALE DI MOGGI A ELKANN: "Sei come l'innominato"

    Post n°1704 pubblicato il 09 Aprile 2010 da nadir63l
     

    Durissima lettera scritta da Luciano Moggi dalle pagine di Libero nei confronti di John Elkann
    Fonte: DI Luciano Moggi per "Libero"
    © foto di Federico de Luca

    Ecco per tutti voi la lettera integrale scritta da Luciano Moggi a John Elkann dalle pagine di Libero.

    Vi anticipo che domenica pomeriggio a partire dalle ore 17,00 nel corso di Studio Stadio torneremo insieme con Luciano Moggi su questo argomento anticipando la decisiva udienza del processo di Napoli di martedì prossimo.

    Tutti davanti alla tv "silenzio, parla Luciano"

    Carissimo Elkann, trovo francamente sorprendente leggere dalle colonne del Corriere della Sera del suo risentimento nei confronti di chi ha tacciato la Juventus, da lei condotta a senso unico durante Calciopoli, di essere stata parte attiva nel formulare ed accettare la propria condanna.
    Vede Elkann, quando si è dalla parte della verità e quando si ha la responsabilità di una onesta storia centenaria e della dignità di quindici milioni di tifosi che nella Juventus si sono immedesimati e delle sue vittorie hanno gioito insieme alle proprie famiglie, allora si ha l’obbligo morale di affrontare le ingiustizie e le falsità, con coraggio e sacrificio, come la storia personale e professionale di chi Le scrive testimonia. Le ricordo che prima ancora dell’inizio del processo sportivo, Lei, probabilmente non troppo sorpreso per quanto stava accadendo e già proiettato verso il glorioso futuro sportivo che attualmente rallegra i tifosi bianconeri, considerando i recenti successi nazionali ed internazionali che la nuova dirigenza ha saputo collezionare, aveva già deciso di abbandonare me e Giraudo al nostro destino, rinunciando a difendersi ed anzi, cosa ancor più grave, dando mandato al suo difensore di accettare supinamente qualsiasi decisione.
    Tuttavia i suoi istinti suicidi non si erano ancora placati se è vero, com’è vero, che all’indomani della presentazione del ricorso al Tar, nel settembre del 2006, per l’annullamento delle sentenze sportive e per la sospensione dell’inizio del campionato in attesa di un processo più giusto ed equo, Lei decideva che quel ricorso andasse ritirato e che le decisioni della Federazione non andassero contestate ma servilmente accettate, con pubblici ringraziamenti di Blatter a Montezemolo!
    Durante il secondo filone di indagine, quello cioè delle presunte Sim estere denominato Calciopoli 2, la Juventus, in quell’occasione assistita da Franzo Grande Stevens, piuttosto che difendersi, come ho efficacemente fatto io, ha preferito patteggiare e pagare 300 mila euro! Nemmeno una mente fervida ed imprevedibile come quella di Alfred Hitchcock avrebbe mai immaginato che la vittima di una macchinazione
    potesse diventare con un colpo di teatro a sua volta colpevole… E invece lei c’è riuscito, al processo di Torino.
    In quella comica (se non fosse tragica…) vicenda, la Juventus da Lei condotta, non si è solo limitata a non difendere sé stessa ed i dirigenti che l’hanno onestamente servita per 13 anni di successi e vittorie “a costo zero” – come direbbero i suoi esperti di marketing nella fase di lancio di una nuova vettura – ma addirittura ha accusato me e Giraudo e Bettega (perché no?) di comportamenti illeciti in ambito economico-gestionale,poi puntualmente smentita da un attento esame da parte del giudice. Si ricordi che quell’assoluzione vale per Lei come una condanna.
    Leggo che in un comunicato ufficiale la Società Juventus «confida che le istituzioni e gli organi di giustizia sapranno assicurare parità di trattamento per tutti, come d’altronde la società e i suoi difensori richiesero nel corso del processo sportivo del 2006» (!!!). Lei Elkann, con questo suo inaspettato e tardivo ravvedimento, mi ricorda l’Innominato dei Promessi Sposi, che dopo una notte di travaglio morale ed esistenziale decide di convertirsi e di dare una svolta positiva alla sua vita. Certo verrebbe da chiedersi dove sia stato e cosa abbia fatto e letto in questi lunghi quattro anni, per accorgersi solo adesso che la Juventus, quella sana e vincente della triade, è stata vilipesa e mortificata ingiustamente, oltreché accusata da prove parziali e contraddittorie.
    Mi domando, inoltre, che cosa voglia intendere quando parla di «parità di trattamento che la difesa della Società avrebbe chiesto durante il processo sportivo». Non certamente l’aver proposto ed ottenuto la retrocessione, la revoca di scudetti vinti onestamente sul campo, la svendita di una rosa di giocatori di livello mondiale ed il rafforzamento dell’Inter a costi promozionali!
    A pensar male si fa peccato, ma spesso si individua la verità e chissà se dietro questo suo ravvedimento non ci sia il tentativo di sviare l’attenzione dai disastri sportivi che la Sua illuminata gestione ha saputo regalare ai tifosi. Vuoi vedere che quel diavolo di Moggi sta tornando di nuovo utile a Lei e alla Juve dopo anni di battaglie giudiziarie e sofferenze solitarie?

     
     
     

    FACCHETTI A PAIRETTO: "Hai messo in forma Trefoloni? Mi raccomando, sono cose private..."

    Post n°1703 pubblicato il 09 Aprile 2010 da nadir63l
     

    Spunta una nuova intercettazione che vede ancora come protagonista l'ex dirigente interista, Giacinto Facchetti. All'altro capo del filo, stavolta, c'è l'ex designatore Luigi Pairetto. È l'11 febbraio 2005 e si parla di arbitri stranieri, italiani e si consiglia la massima riservatezza.
    © foto di Federico de Luca

    Ecco la trascrizione completa della telefonata tra i due, riportata dal quotidiano "Libero":

    Pairetto: «Allora all’andata avete Paul Graham e invece a Milano avete Hauge norvegese. Paul l’hai già avuto, mentre a Porto avete Paul…».
    Facchetti: «Norvegese? Non l’ho mai avuto io…».
    Pairetto: «Paul l’hai già avuto quest’anno, molto bravo…».
    Facchetti: «Sì Paul, sì bene».
    Pairetto: «Direi bene onestamente… Tu? Tutto bene?».
    Facchetti: «Hai messo in forma Trefoloni?».
    Pairetto: «Sì, l’ultima volta era andato bene…».
    Facchetti: «Sì bravo sì…».
    Pairetto: «C’era stato quel problemino…».
    Facchetti: «Ok grazie grazie…».
    Pairetto: «Bene Giacinto in bocca al lupo ci sentiamo…».
    Facchetti: «Grazie grazie».
    Pairetto: «A presto mi raccomando eh, sai che sono sempre cose private eh, non si sanno, ecco queste cose qui…».
    Facchetti: «Sì, sono d’accordo…».
    Pairetto: «Proprio una cosa tra noi…».

     
     
     

         

     

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