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Messaggi del 16/04/2010

Appello dei tifosi Juve a Elkann: «Fai chiarezza»

Post n°1758 pubblicato il 16 Aprile 2010 da nadir63l
 

'Italia bianconera' chiede all'azionista di maggioranza chiarimenti su Calciopoli: «Ora hai la possibilità di pretendere giustizia e chiedere almeno scusa alla vecchia dirigenza»
TORINO, 16 aprile - Un appello all'azionista di maggioranza della Juventus, John Elkann, per avere risposte chiarificatrici sulla vicenda di Calciopoli. Lo rivolge un gruppo di tifosi juventini, 'Italia bianconera', attraverso un comunicato diffuso oggi. «È con sconcertante incredulità che stiamo vivendo una nuova Calciopoli - si legge - Ci hanno fatto credere quello che volevano e nessuno ha difeso la nostra anima bianconera, che però è immortale come il ricordo che ci lega a Giovanni e Umberto Agnelli».

Nell'appello, si chiede a Elkann che «chiarisca che cosa è stata Calciopoli, un cancro che ha colpito il nostro calcio o solo un cancro che ha colpito Moggi e Giraudo. Ora hai la possibilità - è l'invito dei tifosi -
di pretendere giustizia e chiedere almeno scusa alla vecchia dirigenza. Dicci chi è stato a voler colpire solo noi. Molti sono convinti che con tuo zio Umberto e tuo nonno Giovanni non sarebbe successo nulla. Ora tocca a te, John. Se non vuoi farlo per i 14 milioni di tifosi bianconeri, fallo almeno per tuo nonno e tuo zio».

 
 
 

le scuse non bastano piu'!!!!

Post n°1757 pubblicato il 16 Aprile 2010 da nadir63l
 

Inter-Juve 2-0: Maicon-Eto'o freddano i bianconeri in 10

 
 
Due ingenuità di Sissoko nel primo tempo lasciano in inferiorità numerica i bianconeri, trafitti da una stoccata del brasiliano alla mezz'ora della ripresa. Nel finale il raddoppio del camerunese. Tredicesima sconfitta stagionale per gli uomini di Zaccheroni
MILANO, 16 aprile - La Juve cade a San Siro, l'Inter torna in vetta al campionato in attesa di Lazio-Roma. Al Meazza finisce 2-0, reti di Maicon ed Eto'o.
Bianconeri in 10 dal 36' del primo tempo per la doppia ammonizione a Sissoko.

PRIME EMOZIONI - Inizio arrembante dei bianconeri, vicini al gol con un diagonale di Iaquinta e un destro da fuori di Del Piero: in entrambe le occasioni Julio Cesar si fa trovare pronto all'intervento. Poi la manovra juventina perde lucidità e le geometrie nerazzurre iniziano a trovare gli spazi giusti: una punizione di Sneijder è lo squillo di tromba che suona la carica dell'Inter, che ci prova di nuovo al quarto d'ora con una staffilata di Thiago Motta; Buffon è reattivo e vola a mettere in corner.

SCAMBI DI CORTESIE - In area scintille Chiellini-Lucio per un corner, anche Samuel e Iaquinta non si risparmiano colpi e vengono ammoniti. Gli animi sono caldi, un calcione di Melo a Pandev fa scattare un principio di rissa a centrocampo, alla fine della sarabanda gialli a Melo, Sissoko e Motta: cinque cartellini in 3 minuti. È il 20', Damato ora fischia tutto, il gioco è spezzettato e perde di vivacità. I bianconeri in fase di manovra latitano, se non ragiona Diego non si vedono più di quattro passaggi consecutivi, poi puntualmente palla persa e contrattacchi veloci e pericolosi dei nerazzurri, che si rivedono con una potente ma centrale conclusione di Sneijder a mezz'ora scoccata.

INGENUO SISSOKO, FUORI DEL PIERO - Il maliano però è in confusione e nel giro di dieci minuti rimedia l'espulsione: prima perde una facile palla a centrocampo e fa ripartire in contropiede gli avversari, salvo recuperare su Eto'o con una pericolosa quanto tentacolare scivolata in piena area, poi al 36' un altro tackle, stavolta fuori tempo, su Zanetti, è il viatico verso gli spogliatoi. Zaccheroni risistema il centrocampo con Poulsen, a farne le spese è Del Piero, ultimo episodio prima del fischio di mezzo dell'arbitro.

ETO'O-MILITO, CHE ERRORI! - Mourinho alla ripresa dei giochi lascia fuori Thiago Motta, nervoso, per Stankovic. Poulsen ci prova da fuori al 4', tiro soffocato che esce a lato. Dall'altra parte il neoentrato ribatte con un destro potente ma fuori bersaglio. Al 9' San Siro soffoca il grido: Diego sbaglia sulla trequarti, parte il contropiede dell'Inter con Eto'o che vince un contrasto con Cannavaro ed è solo davanti a Buffon, Milito è tutto solo in area ma il camerunese prova la conclusione colpendo di stinco: pallone alle stelle, ma la Juve è alle corde e rischia ancora, mentre entra Balotelli per Pandev: tre minuti dopo Maicon approfitta di un'indecisione di Grosso e crossa sul primo palo per Milito, a due passi dalla porta l'argentino chiude troppo lo specchio del diagonale e la sfera esce di un niente. L'Inter preme ma non passa, dopo un botta e risposta di testa Cannavaro-Samuel nelle aree avversarie, Stankovic al 20' mette i brividi al portiere della Juve con una sventola dai venti metri. Soffrono i bianconeri, che sbagliano un gol incredibile qualche minuto dopo con Milito che di testa sul primo palo manda a lato da due passi. Per il gol dell'Inter sembra solo questione di tempo: intanto entra Amauri per Iaquinta e Chiellini travolge Stankovic sul lato corto dell'area di rigore e si becca il giallo.

MAICON GOL, BALOTELLI TRAVERSA - La punizione è letale per la Juve: palla dentro di Sneijder, mischia in area e palla fuori al limite, dove c'è Maicon: elegante palleggio per eludere Amauri e destro chirurgico al volo, a fil di palo, imparabile. San Siro esplode, Mourinho intima ai suoi 'Chi parla è morto', il terzino brasiliano guarda gli spalti e dedica il gol ai tifosi con il chiaro gesto del "io resto qui". La reazione dei bianconeri è inesistente, affidata agli inserimenti offensivi di Cannavaro e Chiellini, e l'Inter sfiora il raddoppio: terrificante punizione di Balotelli da 30 metri, Buffon immobile, traversa tremante.

ETO'O CHIUDE I GIOCHI - Il finale è tutto nerazzurro, sporcato da una precisa ma lenta punizione di Diego che Julio Cesar blocca senza affanni, con Milito che fallisce un'altra clamorosa occasione solo davanti a Buffon e Muntari che cicca un diagonale che si trasforma nell'assist perfetto per Eto'o, che insacca a porta vuota al 93'. In attesa del derby e con la testa al Barcellona, gli uomini di Mourinho firmano il sorpasso e si riprendono la testa del campionato. Alla Juve resta solo la tredicesima sconfitta e la zona Champions che resta irraggiungibile chimera.

 
 
 

Chapeau!..GLMDJ..

Post n°1756 pubblicato il 16 Aprile 2010 da nadir63l
 

In soldoni: la Federazione che ha retrocesso la Juventus non ha le intercettazioni. Non le ha mai avute.

Immagine IPB

di Cirdan



La Federazione Italiana Giuoco Calcio, nota anche con l'acronimo FIGC e come Federcalcio, non ha le intercettazioni di Calciopoli, né quelle di nuova generazione, né quelle vecchie. I CD che contenevano le 171mila telefonate non sono mai stati acquisiti.
Mentre il processo penale di Napoli prosegue con le nuove intercettazioni fatte acquisire dalla difesa di Luciano Moggi, la Federazione scopre di non avere nemmeno quelle vecchie. Quelle, per chiarirci, utilizzate per condannare la Juventus nel primo filone di Calciopoli.

Pausa. Non siete su scherzi a parte. Ripeto: La Federazione Italiana Giuoco Calcio, nota anche con l'acronimo FIGC e come Federcalcio, non ha le intercettazioni di Calciopoli, né quelle di nuova generazione, né quelle vecchie. I CD che contenevano le 171mila telefonate non sono mai stati acquisiti.
La rivelazione è sconcertante e, con ogni probabilità, ha sconcertato soprattutto Palazzi, che giovedì ha cercato, invano, i cd. Alla fine di una giornata convulsa, è toccato al direttore generale della Figc Antonello Valentini fare chiarezza sulla questione: "Abbiamo accertato con il Procuratore federale che non abbiamo mai avuto quei dischetti".
In soldoni: la Federazione che ha retrocesso la Juventus non ha le intercettazioni. Non le ha mai avute.

La Juventus, come scritto a chiare lettere nelle sentenze del processo sportivo di Calciopoli, è stata retrocessa per non aver comprato o aggiustato o taroccato nessuna partita, nemmeno una (pagina 76). La Caf guidata da Cesare Ruperto ha spiegato che nel calcio italiano non c’era nessuna cupola (pag. 74), che il sistema Moggi era un’invenzione della Gazzetta dello Sport (pag. 74), che i sorteggi non erano truccati (pag. 83), che la balla delle ammonizioni mirate per favorire preventivamente la Juventus era, appunto, una balla grande così (pag.103).

La Juventus è stata retrocessa perché: nell'opinione di tutti coloro che gravitavano nel mondo del calcio era evidente il condizionamento del settore arbitrale da parte della dirigenza della Juventus (pag.79 sentenza di Primo Grado, Pres. Ruperto).

Chapeau! Calciopoli potrebbe finire qui.

 
 
 

MOGGI CONTRO TUTTI: Elkann, Moratti, Telecom, Pm, Corsera, Gazzetta....

Post n°1755 pubblicato il 16 Aprile 2010 da nadir63l
 

LUNGA INTERVISTA RILASCIATA STAMANE A MAURIZIO BELPIETRO E TRASCRITTA INTEGRALMENTE DA TUTTOJUVE.COM. "Elkann non mi ha difeso e ora ha rovinato la Juve. Poi Moratti e la Telecom: tutto un insieme che ha fatto sì che la Juve fosse la strega".
© foto di Filippo Gabutti

Anche stamane Luciano Moggi è stato ospite della rubrica 'La telefonata di Maurizio Belpietro', in onda su Canale 5, all'interno del programma Mattino Cinque. Stavolta, però, non è intervenuto telefonicamente, come ieri, ma fisicamente. TuttoJuve.com ha trascritto integralmente la lunga intervista rilasciata stamane dall'ex direttore generale della Juventus negli studi di Mediaset:


Moggi, i suoi legali hanno scovato queste 75 telefonate che getterebbero una luce nuova sulla vicenda Calciopoli...
"C'è da stabilire perchè queste qui non sono state immesse nel processo. Però a prescindere da questo, non è che i difensori miei vanno alla ricerca di imputazioni diverse; secondo me non hanno fatto niente neppure quelli che stanno nelle 75 intercettazioni. E' soltanto un modo per dimostrare che sostanzialmente parlavano tutti di tutto, e con tutti. Hanno ancorato tutto il discorso alla Juventus, che era ormai debole perchè priva dell'Avvocato Agnelli e del Dottor Agnelli, mettendo sotto osservazione solo la Juventus e i suoi dirigenti".

Tutti colpevoli, nessun colpevole?
"Ma non è cosi. Io credo non ci sia nessuno colpevole, anche perchè non sono reati quelli di interessarsi della propria società. Qui non si parla di gente che ha dato del denaro...".

Cioè, Lei dice, "Io non ho mai dato del denaro agli arbitri.."
"Noi non ne avevamo, quindi non avevamo problemi (ride, ndr). Eravamo una società ricca, ma senza soldi. Eravamo una società mediaticamente eccellente, ma erano quasi tutti contro di noi. Questa era la Juventus che combatteva contro tutti...".

Ma i contatti con gli arbitri, sono cose normali? Sono giusti, giustificati? E' giusto che dei dirigenti parlino con degli arbitri?
"Facciamo una premessa d'obbligo: lei ricorderà che a Natale c'era la famosa cena cosiddetta delle beffe, nella quale praticamente si diceva che i dirigenti dovevano avere un rapporto cordiale con arbitri e designatori. Questo a prescindere, ma non è detto che si debba parlare con gli arbitri per vincere una partita; questo io non l'ho mai fatto e neppure lo farò. Al posto di parlare con gli arbitri parlavo con i miei giocatori che sono andati in noce a Berlino a vincere i campionati del mondo; nelle squadre, Italia e Francia, bastavano loro per vincere le partite. Ovviamente ci sono degli inframezzi che sostanzialmente hanno bisogno di delucidazioni e di sapere cosa fanno tutti di tutto, perchè una squadra di calcio è un'azienda e bisogna sapere quello che succede intorno a questa azienda, in quanto il business è talmente tanto che tutti vogliono vincere. Nessuno vuole perdere".

Moggi, oggi il Corriere della Sera le rimprovera una cosa: dice che Lei chiamava gli arbitri, mentre negli altri casi erano gli arbitri che chiamavano i dirigenti sportivi. E qui starebbe la differenza: lei avrebbe fatto 450 telefonate e gli altri meno...
"Guardi, il problema non è neppure questo. Il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport non vanno neppure tenuti in considerazione per queste cose qui, perchè hanno sempre tenuto una politica e tengono ancora quella".

Una politica contro di Lei?
"Sì decisamente contro. Contro la Juventus e contro di noi. Qui si fa anche un errore dicendo 'contro di me': ma mica sono solo! Qui siamo in tanti. Il problema, quindi, me lo sono messo sulle spalle e lo porto avanti. Quando si dice il fatto di parlare con gli arbitri, mi trovino intercettazioni dove io ho parlato con gli arbitri. Io non ho parlato con gli arbitri. Ho parlato quando venivano nello spogliatoio. Non avevo bisogno di parlare con gli arbitri. Era la formazione che parlava da sola in campo. Io adesso sfido il Corriere della Sera a trovarmi un'intercettazione dove io parlo con un arbitro, quando invece ora nelle 75 intercettazioni si trovano in gran maggioranza quelli che hanno avuto lo scudetto. Quindi era lo scudetto degli onesti? Sarà ancora lo scudetto degli onesti, ma....il Pm nel 2008 ha detto: 'Mi dispiace dovervi dire che non esistono telefonate dell'Inter'. Adesso vorrei sapere cosa dice dopo aver visto queste telefonate...".

Il figlio di Facchetti ha detto che si tratta di un'inaccettabile falsificazione dei dati...
"Non rispondo, non merita neppure risposta. Intanto proprio per gettare un po' di fumo, una cortina fumogena, hanno detto: 'Ah non è stato Facchetti a parlare di Collina'. Ma è ininfluente il fatto che parlino di Collina o non parlino di Collina. E' ininfluente che lo dica il designatore. A parte che l'ha detto Facchetti e lo ha testimoniato anche Bergamo. Comunque è ininfluente la cosa, perchè Facchetti ha telefonato prima della partita dell'Inter per parlare non di donne, nè di film, ma per parlare di un qualcosa che riguardava la partita, la griglia e gli arbitri da mandare. Ha detto precisamente: 'Mandatemi il numero uno'. Il numero uno era Collina".

Ma questo grande scandalo, dunque, è stato un grande inganno? Qual'era l'obiettivo? Far fuori Lei o far fuori....
"Far fuori una società che praticamente dava fastidio a tutti per i propri dirigenti. Poi dopo si è immischiata la morte dell'Avvocato Agnelli e del Dottor Agnelli, ergo se non succedeva questo qui..."

Lei se l'è presa anche con il nipote dell'Avvocato Agnelli....
"No, io non me la sono presa col nipote...".

Nella lettera che Lei ha scritto...
"Io gli ho detto quello che pensavo: che non ci ha difeso e ci ha messo all'indice di fronte a tutti. Sapeva già che non ci poteva difendere e non ci doveva difendere, perchè già nel 2004 aveva parlato con Blanc in Africa per dirgli che doveva sostituire me e Giraudo. Lui nel 2004 sapeva già quello che doveva fare e lo ha fatto. Beato lui. I risultati non gli danno ragione. I tifosi - che fanno male in certi casi ad esagerare -, certamente erano abituati ad una squadra vincente e adesso quella squadra non c'è più. E' una squadra tutta da ricostruire, grazie a John Elkann".

Ci sono delle responsabilità anche di altri dirigenti, di Federcalcio...
"Ecco, io qui non so, è un punto interrogativo sul quale dovrò riflettere parecchio, perchè queste cose non c'erano nel processo; non so se sono state messe da parte volutamente, comunque qualcuno dovrà risponderne e dovrà chiarire questa cosa, perchè è sicuramente un qualcosa che ha portato alla luce in maniera decisamente negativa la Juventus, mentre ci sono altri che facevano peggio della Juventus. Ma non reati, ripeto, nell'interesse della propria società andavano avanti come treni. Io, caro direttore, mi ero accorto di queste cose ed è per questo che sorvegliavo, è per questo che nel primo interrogatorio che ho fatto, ho detto che c'era uno spionaggio industriale. E di Telecom ancora non si parlava. Poi è venuta fuori Telecom, poi è venuto fuori Tavaroli...".

Dice che c'entra anche Tavaroli nella sua vicenda?
"Esiste un interrogatorio di Tavaroli in cui Tavaroli dice al Pm: 'Mi ha chiamato Moratti in ufficio alla Saras e c'era anche Facchetti. E mi hanno detto che Facchetti era il mio referente per queste determinate cose. Abbiamo chiamato chiamato Cipriani ed è andata avanti la cosa...'. Quindi è tutto un insieme che ha fatto sì che la Juventus fosse la strega di un qualcosa....".

Vincevate troppo?
"Probabilmente. Ma facendo così qualcuno magari ha pensato: 'Si tolgono loro e poi noi facciamo quello che vogliamo'. E in effetti tutto quello che è successo da quel momento ad oggi, sta a testimoniarlo".

Moggi, oggi c'è la grande sfida Inter-Juventus: ci faccia un pronostico...
"Come forze, sicuramente, dovrebbe vincere l'Inter, però è una partita in cui rinascono gli stimoli e tutti vogliono fare bella figura a San Siro. Poi la Juventus ha anche una buona prospettiva, per quello che è successo fino a poco tempo fa a San Siro stesso. Ha una cabala abbastanza positiva. Può anche darsi che riesca a fare un pareggio, ma è chiaro che se pareggiasse, la Roma ne approfitterebbe. Anche se io sono convinto che la Lazio può creare dei problemi ai giallorossi per la vittoria del campionato".

Lei chiedo infine un ricordo di Raimondo Vianello, visto che lo conosceva...
"Questa è una cosa veramente spiacevole. Purtroppo sono cose della vita. Io avevo un ottimo rapporto con Raimondo, che ha portato avanti delle trasmissioni sportive. Devo dire che mi dispiace per l'uomo e per l'attore, ma soprattutto per l'uomo. Era una persona così perbene, non alzava mai la voce. Io faccio veramente le condoglianze alla moglie. E' una perdita sicuramente grave per l'uomo e per l'attore, però io dico per l'uomo, perchè era davvero una brava persona".

 
 
 

     

 

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