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Messaggi del 23/04/2010

E' vero o non è vero? (di Giuseppe Pollicelli)

Post n°1790 pubblicato il 23 Aprile 2010 da nadir63l
 



E’ vero o non è vero che Jean-Claude Blanc non è ancora riuscito a trovare uno sponsor per la seconda maglia della Juventus?

E’ vero o non è vero che domenica scorsa un tifoso della Lazio è stato accoltellato alla gola ma né ai tifosi della Roma né a quelli della Lazio sono state vietate le prossime trasferte?

E’ vero o non è vero che il capitano interista Zanetti, diversamente da quanto aveva annunciato, non ha fermato la partita quando alcuni tifosi dell’Inter hanno indirizzato cori razzisti verso Momo Sissoko?

E’ vero o è non vero che due giorni fa i tifosi interisti hanno fischiato e insultato pesantemente Marco Balotelli?

E’ vero o non è vero che il presidente del Palermo Maurizio Zamparini ha detto in una recente intervista che lui ancora adesso si sente al telefono col designatore degli arbitri, Collina, ma lo fa in tutt’altro modo rispetto a Moggi, ed è vero o no che nessuno gli ha ricordato che l’attuale regolamento non consente ai dirigenti delle squadre di parlare con i designatori?

E’ vero o non è vero che l’attuale designatore degli arbitri Collina parlava al telefono con il dirigente milanista Meani per incontrarsi di nascosto, nel ristorante lodigiano di quest’ultimo, con l’allora presidente di Lega, il milanista Adriano Galliani?

E' vero o non è vero che Facchetti parlava al telefono con un arbitro in attività, De Santis, o si incontrava con l'arbitro Nucini per tramare contro la Juve?

E’ vero o non è vero che il signor Teodosio De Cillis, rivenditore di schede svizzere in quel di Chiasso, ha affermato in un tribunale di avere venduto delle sim anche, tra gli altri dirigenti di serie A, a Marco Branca dell’Inter?

E’ vero o non è vero che durante l’udienza del 9 marzo scorso sul dossieraggio illegale della Telecom, Marco Tronchetti Provera ha affermato che l’indagine sull’arbitro De Santis è stata un’iniziativa autonoma della security di Tavaroli di cui lui non era a conoscenza e che l’iniziativa certamente non fu di Moratti poiché il presidente dell’Inter, se ci fosse stato qualche sospetto, sarebbe subito corso in procura dal pm Ilda Boccassini?

E’ vero o non è vero che in un’intercettazione del novembre 2004 l’allora presidente della Figc Carraro dice al designatore Bergamo di istruire il direttore di gara Rodomonti affinché quest’ultimo arbitri la partita Inter-Juventus sapendo di poter fare due cose: arbitrare correttamente o sbagliare a favore dell’Inter, l’importante era che non sbagliasse a favore della Juve?

E’ vero o non è vero che l’avvocato Eduardo Chiacchio, esperto di diritto sportivo, ha svelato qualche giorno fa quanto segue: “Nel 2001 ci fu lo scandalo dei passaporti falsi, su tutti quello di Recoba. Da regolamento l'Inter doveva avere un punto di penalizzazione per ogni gara disputata con in campo il giocatore uruguaiano. Ferlaino mi chiese di attivarmi perché all'Inter di Moratti potevano essere comminati 23 punti di penalità e così a retrocedere era l'Inter e non il Napoli. Carraro, presidente della Lega di quegli anni, non se la sentì di rinviare a giudizio il club milanese. Era lui che doveva decidere visto che il campionato era terminato”.

E’ vero o non è vero che Franco Baldini è colui che a suo tempo indicò a Gabriele Oriali dell’Inter la persona cui rivolgersi (tale Barend Krausz von Praag) per falsificare il passaporto di AlvaroRecoba?

E’ vero o non è vero che in una telefonata dell’aprile 2005 con l’ex vicepresidente della Figc Innocenzo Mazzini, Franco Baldini dice di vivere soltanto per realizzare un ribaltone che rovescerà i rapporti di forza all’interno del mondo del calcio?

E’ vero o non è vero che Franco Baldini è stata la prima persona cui la Juventus ha chiesto di diventare direttore sportivo all’indomani di Calciopoli.

E’ vero o non è vero che Fabio Capello, abbandonata la Juventus dopo i fatti di Calciopoli, ha preso Franco Baldini come suo stretto collaboratore al Real Madrid portandolo poi con sé anche in Inghilterra?

E’ vero o non è vero che in un’intercettazione tra Moratti e Bergamo risalente al 10 gennaio 2005 Moratti dice che andrà a trovare l’arbitro Gabriele prima (non dopo, prima) di una partita?

E’ vero o non è vero che in una telefonata del gennaio 2004 con l’allora designatore dei guardalinee Mazzei, Giacinto Facchetti chiede di avere come arbitro Collina e poi insisite perché nella griglia siano inseriti due arbitri non sorteggiabili così da truccare il sorteggio ed essere certo di avere il fischietto a lui gradito?

E’ vero o non è vero che nell’ottobre del 2008 il pm Narducci aveva detto che, piaccia o non piaccia agli imputati, non esistono mai telefonate tra Bergamo o Pairetto con il signor Moratti?

E’ vero o non è vero che tutti e tre i componenti della commissione di saggi formata da Guido Rossi nel 2006 (Aigner, Coccia e Pardolesi) hanno affermato in questi ultimi giorni che non c’era necessità di assegnare lo scudetto a tavolino all’Inter?

http://www.facebook.com/group.php?gid=1104...150177061115243

 
 
 

Il lupo perde il pelo… e finisce in B!...

Post n°1789 pubblicato il 23 Aprile 2010 da nadir63l
 

GLMDJ

Immagine IPB

di marcolanc


A metà aprile 2007, vale a dire circa tre anni fa, la Commissione Disciplinare della Lega Calcio inflisse ad Enrico Preziosi, presidente del Genoa, cinque anni di inibizione in seno alla Figc, con proposta di radiazione. Non torniamo sull’argomento, più volte raccontato sul nostro sito e all’interno del nostro forum. Ciò che conta è che, da allora, anche se la sua costante presenza quando c’è di mezzo il Genoa non lo lascerebbe intendere, il sig. Preziosi ha l’obbligo di rimanere completamente fuori dal mondo calcistico. Di fatto, la sua posizione è identica a quella di Luciano Moggi: per farci un’idea della situazione, è bastato che Secco ammettesse di avere intrattenuto qualche telefonata con l’ex-Direttore Generale della Juve perché scattassero anche per lui provvedimenti disciplinari.
Come tutti ricorderanno, due importanti rinforzi interisti, parliamo di Milito e Thiago Motta, sono arrivati a Milano l’estate scorsa proprio dal Genoa. A dare l’annuncio del trasferimento dall’Inter al Genoa fu lo stesso Enrico Preziosi, che il 20 maggio 2009 all’emittente TeleNord raccontò: «Ci siamo privati di due pedine importanti. Mi sono incontrato a colazione con il presidente Moratti e abbiamo raggiunto l'accordo ». Strano a dirsi, la procura sportiva, tanto solerte quando c’era da punire Secco per avere conversato al telefono con l’inibito Moggi, nulla trovò da eccepire sul fatto che Moratti si trovasse con l’ugualmente inibito Preziosi a discutere di mercato.
Ma c’è di più. Il Codice di Giustizia Sportiva (art. 10 comma 1) recita: « Ai dirigenti federali, nonché ai dirigenti, ai tesserati delle società, ai soci e non soci di cui all’art. 1, comma 5 è fatto divieto di svolgere attività comunque attinenti al trasferimento, alla cessione di contratto o al tesseramento di calciatori e tecnici, salvo che avvengano nell’interesse della propria società. È fatto altresì divieto,
nello svolgimento di tali attività, di avvalersi di soggetti non autorizzati e di avere comunque contatti con tesserati inibiti o squalificati. In questi casi gli atti, anche se conclusi, sono privi di effetto ».
Insomma, il codice parla chiaro: è assolutamente vietato svolgere attività di “mercato” con soggetti inibiti. Nel caso in cui questo avvenga, eventuali trasferimenti concordati sono privi di effetto. In parole povere, questo cosa significa? Significa che i trasferimenti di Milito e Thiago Motta non sono validi.
Quali effetti potrebbe comportare tutto ciò nell’attuale stagione? Milito è stato schierato in campionato 31 volte (19 reti), nelle coppe nazionali (Supercoppa e Coppa Italia) 5 volte (una rete) e in Champions League 9 volte (4 reti). Thiago Motta è stato schierato in campionato 22 volte (3 reti), nelle coppe nazionali 5 volte e in Champions League 6 volte.
Per quanto riguarda il solo campionato, vale l’art. 17 comma 5, che così dispone: «La punizione sportiva della perdita della gara è inflitta, nel procedimento di cui all’art. 29, commi 7 e 8, alla società che fa partecipare alla gara calciatori squalificati o che comunque non abbiano titolo per prendervi parte». Quindi, essendo il tesseramento di questi due giocatori evidentemente irregolare, è logico attendersi che in ogni partita in cui anche solo uno dei due sia stato schierato (anche per pochi minuti) scatti la sconfitta a tavolino.
Per la Champions League, le regole sono analoghe: qualsiasi partita che abbia visto in campo Milito o Thiago Motta deve essere considerata persa a tavolino.
E allora ci chiediamo solo una cosa. Per richiedere la retrocessione dell’Inter, è davvero necessario andare a riascoltare vecchie registrazioni? No. È sufficiente rammentare il detto che recita: il lupo perde il pelo, ma non il vizio!



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Calciopoli, colpo di scena: ci sono chiamate agli arbitri

Post n°1788 pubblicato il 23 Aprile 2010 da nadir63l
 

 E le sorprese non mancano.  La prossima potrebbe essere legata a chiamate che da numeri fissi di importanti dirigenti di club di serie A arrivano sui cellulari di altrettanto importanti arbitri.
Fonte: di Guido Vaciago per "Tuttosport"

Un altro colpo di scena è in arrivo dalle 171.000 telefonate intercettate fra il 2004 e il 2005 e per la stragrande maggioranza ignorate dagli inquirenti. Ma non dai legali di Luciano Moggi, che con l’aiuto dei loro consulenti, stanno continuando a scandagliarle. E le sorprese non mancano.  La prossima potrebbe essere legata a chiamate che da numeri fissi di importanti dirigenti di club di serie A arrivano sui cellulari di altrettanto importanti arbitri. Anche in prossimità di partite di campionato. Se fosse vero, sarebbe un fatto piuttosto grave, visto che i contatti diretti fra dirigenti e arbitri sono sconvenienti a prescindere dai contenuti. E dai primissimi incroci delle utenze, qualcosa sta emergendo. Qualcosa che potrebbe essere acquisito nel processo di Napoli in un secondo momento, con un’altra richiesta da parte dei legali di Moggi, che già hanno ottenuto l’acquisizione di un centinaio di telefonate, trascurate dagli inquirenti, ma ripescate dal lavoro dei consulenti Nicola Penta e Roberto Porta. Calciopoli 2, insomma, è appena iniziata e ancora molto si può scoprire su quei mesi che hanno sconvolto il calcio italiano per sempre. Anche perché le eventuali novità napoletane avrebbero una sicura ripercussione anche in sede sportiva. La richiesta, ufficializzata mercoledì dalla Procura federale, delle nuove telefonate ha aperto un canale di collaborazione lungo il quale arriveranno in Figc tutte le nuove prove prodotte in sede di giustizia ordinaria. All’inchiesta di Stefano Palazzi non mancheranno, dunque, eventuali altre telefonate, scovate dagli avvocati di Luciano Moggi.
 

 
 
 

BEHA: "Mordono solo la polpetta di Moggi. Temono che le altre siano avvelenate?"

Post n°1787 pubblicato il 23 Aprile 2010 da nadir63l
 

Il giornalista scrive a Dagospia un articolo-risposta a Travaglio che "Il Fatto" non ha pubblicato.
Fonte: Dagospia.com

Il caso Calciopoli, fino a ieri l'altro Moggiopoli e da domani Brogliacciopoli, è una perfetta lente di ingrandimento dei rapporti tra magistratura e informazione, con sullo sfondo ma neanche tanto la politica. Sia quella sportiva che la Politica con la maiuscola.

Ma bisogna aver voglia di vedere tutto quello che questa lente ingrandisce. E invece non è così: dopo anni di silenzio sullo scandalo, in cui in solitudine dicevo "semplicemente" che in quest'inchiesta non tornava nulla e non certamente che Tizio era innocente e Caio colpevole, adesso hanno cominciato a suonare trombe e campane.

Si è tifosi delle squadre coinvolte oppure no, specie nella distinzione tra Juventus, Milan e Inter, tifosi degli imputati, tifosi dei non imputati, tifosi dei pm titolari dell'inchiesta, addirittura tifosi della giustizia sportiva che quattro anni fa "avrebbe fatto pulizia".

Pur di camuffare non la verità ma anche soltanto la ricerca della verità, si riesce a mischiare tutto in un minestrone maleodorante, Craxi e Moggi, Tangentopoli e Calciopoli (a condizione di circoscriverla a Moggiopoli), la giustizia ordinaria in atto e quella sportiva già preconfezionata con i suoi tempi brevi, il "presto e bene" dell'allora responsabile ad interim Saverio Borrelli che sta risultando essere inevitabilmente quello che già era, cioè una contraddizione in termini. "Presto e male", casomai.

Ma l'ignoranza delle caratteristiche di un mondo guasto come era ed è quello del pallone, la confusione del codice sportivo con quello penale, il partito preso per cui un pubblico ministero ha comunque ragione e un imputato presunto zozzone comunque torto, genera una confusione dilatata anche nei migliori Cordero d'occasione, i corderini solitamente attrezzati alla bisogna.

La differenza tra Tangentopoli e Calciopoli (non possiamo più chiamarla solo Moggiopoli, davvero mi spiace...) si riflette nella differenza abissale tra giustizia ordinaria e giustizia sportiva. La prima, che chiunque può discutere come vuole e che ha diviso stampa e opinione pubblica in "giustizialisti" (gli onesti...) e "garantisti" (quelli un po' meno onesti...), è fatta da magistrati fino a prova contraria indipendenti. Che si muovono sulle notizie di reato.

Il Pool di mani Pulite è stato questo. La giustizia sportiva al di là dei formalismi istituzionali dipende in mille maniere dal potere esecutivo, dalla Federcalcio avviluppata alla Lega Calcio dove contano i club più forti economicamente e politicamente.

Non si muove paglia nei termini di "questa" speciale giustizia del "presto e bene" e del "forza che deve cominciare il campionato" e del "vai che assegniamo lo scudetto di cartone", che non venga filtrata dal potere.

Quindi il paradosso è che nella giustizia sportiva succede quello che Berlusconi vorrebbe accadesse alla giustizia ordinaria. E i corderini che temono sacrosantamente un esito di questo genere per la separazione di poteri alla base della nostra democrazia, ignorano o fingono di ignorare le caratteristiche già ultraberlusconiane (gallianesche?) del pallone.

Così assistiamo alla meraviglia delle meraviglie: un giustizialista di calibro di fronte a tutto quello che sta uscendo fuori e che testimonia di un sistema-calcio in cui Moggi spartiva il bottino arbitrale con gli altri, diventa un garantista nuovo di zecca per tutto ciò che risulta extra Moggi.

La clessidra è rovesciata a tal punto che si commenta la prescrizione dei reati secondo il codice sportivo di ieri e di oggi (vedrete che anche la seconda inchiesta della Federcalcio farà ceneri, lapilli e prescrizioni non foss'altro che per non sfarinare l'intiero pallone) facendo spallucce: tanto è tutta roba prescritta...! Ma come, Andreotti prescritto fino al 1980 e Berlusconi prescritto professionista sono due infamoni, e nel caso del calcio la prescrizione suona come un'assoluzione a divinis? E su, un minimo di decenza anche da parte dei corderini.

Anche perché la difesa di Moggi può fare o tentare di fare quello che vuole per difendersi in Tribunale, credo vagamente (addirittura solo con una laurea in lettere...) che faccia parte dei suoi diritti. Stabilirà il Tribunale la fondatezza dei rilievi mossi dagli imputati. Ma chiunque metta mano alla questione delle indagini di Auricchio e company, dei brogliacci ignorati o sottovalutati, del lavoro di indagine smembrato e selezionato tra la Procura della Federcalcio, i carabinieri e la Procura di Napoli, ha il formidabile sentore di trovarsi appunto di fronte a una sorta di Brogliacciopoli, in cui si è combinato eufemisticamente un enorme pasticcio.

E comunque a quel che appare si è mirato in una sola direzione. Magari colpendo il bersaglio, come è giusto se provato. Ma gli altri?

Forse che questo significa la litania "tutti colpevoli, tutti innocenti", alla Craxi? Ma per carità. La mia posizione resta quella di allora, quando Craxi diceva di voler "vuotare il sacco" girando per le Procure, e da Santoro (nel 1994, una delle due volte in cui sono stato ospite in vent'anni) c'era una sollevazione contro di lui: ma come, Craxi, il Cinghialone, vuole vuotare il sacco? Ci mancherebbe altro...Ingenuamente allora pensavo che più verità si fosse ricercata meglio sarebbe stato per tutti. Lo stesso penso oggi di Moggi e company.

Anche perché cito da un'intervista all'Espresso dei due Pm iniziali di Calciopoli, Beatrice e Narducci, del 12 luglio 2007:

Domanda: "Torino aveva archiviato, ci voleva la procura di Napoli per scoprire lo scandalo?".
Risposta dello stesso Narducci, oggi in difficoltà in aula: "Un anno fa i commenti erano di questo tipo: l'indagine napoletana ha dato forma di prova a ciò che tutti sapevano. Non era proprio così, non c'era questo grado di consapevolezza. Nemmeno negli organi di informazione, salvo eccezioni. Per anni ho sentito un'espressione riferita ad arbitri e partite: esiste una sudditanza psicologica della classe arbitrale verso alcune squadre più potenti. Nel campionario di sciocchezze che si ripetevano in Italia c'era questa enorme mistificazione.

È servita un'indagine giudiziaria penale per individuare fatti che il mondo del calcio difficilmente avrebbe individuato. E anche l'informazione ha molte colpe. I pochi che hanno avuto coraggio, Oliviero Beha tra questi, sono stati estromessi dal circuito. La procura di Torino? Ha fatto le sue valutazioni su un breve periodo di intercettazioni: 40 giorni"...

Conclusioni: rischio di "essere estromesso dal circuito" anche oggi che non mi contento di Moggiopoli, né di corderini, né di tifosi, siano essi tifosi della Juve, della giustizia alata o di un pm per partito preso, giustizialisti,garantisti o moggisti. Non è così che faremo molti passi avanti, mistificando i rapporti di forza e i poteri davvero in gioco.

P.S. Come è vero che finirà in burletta (prescritta) la seconda Calciopoli della "giustizia" sportiva, così è vero che in un mondo marcio la rimozione del capataz Moggi è partita dall'interno della Juventus per un regolamento di conti, di cui gli altri capoclan calcistici si sono giovati conoscendo perfettamente, mafiosamente e omertosamente come tutto ciò avvenisse. Ma finora sono stati zitti e solo adesso reagiscono perché toccati, avvalendosi della stampa che abbiamo sotto gli occhi.

E tutti mordono solo la polpetta di Moggi. Non è un po' riduttivo? Non hanno voglia di altre polpette? Temono a tal punto che siano avvelenate da chiudere occhi e orecchie, dibattendo alla morte se in un'intercettazione il nome di Collina l'ha fatto Bergamo oppure Facchetti? E capirai...

OLIVIERO BEHA

 
 
 

     

 

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