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Messaggi del 29/05/2010

MANIFESTAZIONE BIANCONERA: ALLA FINE "ESPLODE" LA RABBIA...

Post n°1940 pubblicato il 29 Maggio 2010 da nadir63l
 

MANIFESTAZIONE BIANCONERA: ALLA FINE "ESPLODE" LA RABBIA
© foto di Federico De Luca

19:30 - La lunga giornata del ricordo ha avuto un epilogo movimentato. Il corteo dei tifosi ha camminato tranquillamente da piazzale Caio Mario fino alla sede della Juventus, dove però il livello della tensione è salito alle stelle. I manifestanti, infatti, una volta arrivati davanti alla palazzina di corso Galileo Ferraris, hanno scoperto che non c'era nessun dirigente, nessun rappresentante della società ad aspettarli e gli animi si sono surriscaldati. I sostenitori bianconeri hanno rivolto cori contro la dirigenza, hanno fatto esplodere bombe carta ed hanno lanciato diversi petardi all'interno della sede della Juventus. Una parte della tifoseria si è comunque dissociata da tali comportamenti. Dopo quel breve ma intenso sfogo si è conclusa la manifestazione.

18:43 - Si sta concludendo a Torino la manifestazione del popolo bianconero, organizzata da Ju29ro Team, Combriccola Romana e Orgoglio Gobbo. Le varie anime del tifo bianconero hanno sfilato a 25 anni dalla tragedia dell'Heysel,
"per ricordare degnamente le vittime di quella notte. Altro importante obiettivo del raduno è, a pochi giorni di distanza dall'annuncio dell'arrivo di Andrea Agnelli alla presidenza, quello di spingere perché la società Juventus F.C. si attivi verso la richiesta di revocazione delle sentenze sportive di calciopoli".
I tifosi si sono radunati nel primo pomeriggio in piazzale Caio Mario. Antonello e Annamaria di Orgoglio Gobbo, Luigi Piccolo della Combriccola Romana, Marco Venditti, Patrizia Gai di Ju29ro, hanno ricordato le vittime della tragedia. Quindi Nino Ori di Ju29ro, Gianluca Savoini e Mario Rocca sono intervenuti sul tema Calciopoli.
Attorno alle 16, i tifosi bianconeri - circa 5/6000 secondo gli organizzatori - hanno iniziato a marciare verso la sede della Juventus di corso Galileo Ferraris, dove sono arrivati attorno alle 18. Qui è previsto un incontro tra i delegati dei manifestanti e un rappresentante della Juventus. Corso Galileo Ferraris è stata chiusa al traffico dalle forze dell'ordine, che già da diverse ore presidiano la zona. Ma c'è da sottolineare che fino a questo momento è stata una marcia assolutamente tranquilla.
Tanti cori e striscioni per ricordare le vittime dell'Heysel; cori e striscioni per sostenere Andrea Agnelli, appena assurto al vertice della società bianconera; cori e striscioni per spronare la Juventus F.C. a chiedere l'annullamento delle sentenze calciopoliane e richiedere indietro gli scudetti indebitamente sottratti dalla bacheca bianconera; cori e striscioni contro Moratti, Tronchetti Provera e la cosiddetta "banda degli onesti".

 
 
 

CUPOLE MALIZIOSE...

Post n°1939 pubblicato il 29 Maggio 2010 da nadir63l
 

 
© foto di Federico De Luca

Oggi abbiamo avuto la possibilità di leggere una nuova telefonata, rispuntata dopo 4 anni di oblio... si era nascosta bene anche questa telefonatina...che maliziosetta questa telefonatina...e che maliziosi i tifosi bianconeri... esiste solo per loro Calciopoli due...come dice qualcuno... vero?
Ascoltandola si evincono due cose, chiarissime...
Primo: De Santis, non voleva così male al Bologna se ammonisce tutti quei giocatori del Parma, sembrerebbe in modo giusto e poi conferma le squalifiche nel referto... non facendo come voleva Cinquini...dirigente del Parma.
Se avesse voluto favorire il Bologna avrebbe alleggerito la posizione del Parma, non vi sembra?
Secondo: nella cupola, che per molti non esiste...non è mai stato inserito Rosetti... eh si lui non ha mai arbitrato la Juventus... perchè di Torino...
Da questa telefonata sembrerebbe molto vicino a De Santis... perchè De Santis si e Rosetti no. Forse perchè inserendo anche Rosetti, tutto il sistema italiano sarebbe crollato?
Per noi Rosetti è bravo, è uno dei migliori arbitri italiani e quindi non andrebbe inserito nella cupola... semplicemente perchè è chiaro che questa cupola non esiste...e come Rosetti arbitrava secondo coscienza, così facevano gli altri.
Ogni giorno che avanza... la cupola diventa sempre più sottile e per i maliziosi è sempre più difficile accettare quello che è successo senza considerarla un'ingiustizia...
Non so se alla fine la federazione farà qualcosa... ma fino a quando non farà qualcosa sarà difficile avere l'appoggio dei tifosi bianconeri che oggi di questa federazione constatano come sia facile arrivare terzi su tre ad una candidatura per l'Europeo...e  nulla altro.
Speriamo che a breve ci sia qualche mossa che ci possa far cambiare idea.


Di seguito la telefonata De Santis-Rosetti


DE SANTIS - Pronto!

ROSETTI - Buongiorno, la prima telefonata del mattino, eh?

DE SANTIS - Ti senti un po’ più tranquillo eh?

ROSETTI - Meno male, va, lascia stare…

DE SANTIS - Infatti pensavo a te durante ‘a partita…

ROSETTI - Come stai?

DE SANTIS - Bene, va, tutto a posto

ROSETTI - Tutto a posto? Ho visto…

DE SANTIS - Tranquillo….

ROSETTI - Secondo me hai arbitrato molto bene, proprio bene bene bene

DE SANTIS - So’ stato un po’ troppo duro, troppo severo

ROSETTI - Mah, secondo me ci stavano tutte perfettamente

DE SANTIS - Ma chi li pensa, è venuto Cinquini: “questo è un disegno…”

ROSETTI - Disegno, sì… disegno… artistico!

DE SANTIS - Episodi non ce ne so’ stati

ROSETTI - Zero, zero… anzi… anzi, ti devo dir la verità, che la punizione quando fanno il primo gol, cioè poteva anche non starci, per dirti no?

DE SANTIS - Sì, perché gli pesta il piede…

ROSETTI - Eh eh eh, per cui…

DE SANTIS - …la scarpa

ROSETTI - No guarda secondo me hai arbitrato benissimo. Allora mi porti a fare il quarto con te, il prossimo anno a giugno…

DE SANTIS - Secondo me stavi come stavo io quando è successo Parma-Juve.

ROSETTI - (risate)

DE SANTIS - Alla fine quando è finita la partita, ho detto, dico “Com’è annata a finì…?”, dice “no, ce l’ho spareggio cor Bologna…”. a fine partita, che non è successo niente, poi ho dovuto ammonì quer deficiente di (incomprensibile) che ha preso a palla, m’ha buttata davanti e me la butta ‘n tribuna, no?

ROSETTI - Ma infatti, infatti…

Mentre andavo via, viene Vignaroli che mi fa: “bravo bravo, sei un fenomeno a fenomeno”, a me questo. C’era pure lì Minotti vicino a me. Ho detto, dico: “Minotti hai sentito?” e ho scritto 40 sul taccuino, il numero.

ROSETTI - Eh…

DE SANTIS - Questo qui ritorna, mi fa: “Te lo giuro su mia madre, ti vengo a prendere fino a casa…”. A me? A me, Vignaroli? Sono andato l’ufficio indagini, ho detto: “Sentito?” Me lo portano via. Scendo le scalette, lui l’avevano portato via… riscende le scalette, ‘n antra vorta viene rincontro: “Se sei ‘n omo m’aspetti fuori…”

ROSETTI - Così ti diceva?

DE SANTIS - A me! Ho detto: “Scusa, scusa ma…”. Stava a torso nudo no?

ROSETTI - Eh…

DE SANTIS - Allora gli faccio: “Scusa, ti puoi rimettere la maglietta, perché… non so chi sei? p***o giuda, è diventato verde, Roby! Io tranquillo, no? Allora a un certo punto, lui se n’è andato via, è venuto (incomprensibile), mi fa: “Nove!” E io je faccio: “A Renà, questo se pensa che so’ de Busto Arsizio…”

ROSETTI - (Risate)

DE SANTIS - Difatti m’ha detto (incomprensibile) …si stavano ammazzando dalle risate. Dopo appena… ‘n ‘antra volta gli ho fatto: “Ma lo volete portà via questo?” Mentre arrivo sopra le scalette trovo Cinquini..

ROSETTI - Eh, eh…

DE SANTIS - Con quella faccia che c’ha lui, già pronto a..

ROSETTI - Sì sì…

DE SANTIS - Allora mi fa “no perché…”. Gli ho detto: “No perché qua non ce poi sta, perché non sei autorizzato. E quindi via, sparisci dalla mia vista. Via…”

ROSETTI - (risate)

DE SANTIS - È rimasto con la bocca aperta cor dito così… Io so’ entrato e so’ andato dentro ar sottopassaggio. Arriva quello di Sky che mi fa: “Ma Vignaroli?” “Vignaroli mo je scrivo io”, gli ho fatto, a quello de Sky, che era ‘n amico, no? Insomma dopo un po’, dopo… 20 minuti, un quarto d’ora, torna Cinquini nello spogliatoio. Bussa: “Scusa, posso entrare”. Io certo che puoi entrare… (…) Allora lui mi fa: “No, io non ho niente da dire, però non m’è sembrata una partita cattiva, per cui tutte queste ammonizioni… con un po’ di buonsenso…” Allora ho fatto, dico: “Senta, Cinquini, allora le dico la verità. A me, primo: non cita il buonsenso. Secondo: non stabilisce che il fallo per essere bisognoso di ammonizione deve essere necessariamente cattivo”. “No, perché…” Ho detto: “Terzo: penso, Cinquini, che lei non è la persona più idonea a vedermi e a insegnare come si arbitra. Mi potrebbe insegnare a fare il dirigente sportivo, ma questo è un altro tipo di discorso che non mi interessa (…) Comunque, stringi, in termini poveri, che devo fa: te devo dà ‘na mano? Volevi questo? Allora io mi chiamo Massimo De Santis, sono un arbitro di calcio, sono venuto qui ad arbitrare Lecce-Parma, ultima giornata di campionato, a me la partita iniziava al primo minuto finiva al novantesimo minuto. A me dei diffidati, de quello, de quell’altro… io ho applicato il regolamento (…)”. Me so’ girato, ho detto: “Ma che c’avemo il contratto cor Parma noi?” Se so’ messi tutti a ride…

ROSETTI - Fatto bene.

DE SANTIS - Mi vuol dire che le devo dare una mano? Eccole la mano: arrivederci. (…) Dopo cinque minuti entra Minotti: “Scusa, Massimo, ma che è stato ammonito anche Gilardino?” “Sì” “No, perché noi non ce ne siamo accorti”. “Ma Gilardino se ne è accorto?” “Sì” “Allora basta: basta che me ne so’ accorto io, se n’è accorto Gilardino, stamo a posto tutti…”

 
 
 

La strage dell'Heysel: ricordare per non dimenticare!

Post n°1938 pubblicato il 29 Maggio 2010 da nadir63l
 

© foto di Federico De Luca

Sono passati 25 anni da quella terribile strage, ma il dolore per le 39 vittime di quella maledetta serata è ancora impressa nelle nostre menti. Prima della gara si era parlato di una struttura fatiscente, priva di adeguate uscite di sicurezza e di corridoi di soccorso. Il campo di gioco e le tribune erano mal curati, assi di legno erano sparse per terra, i muretti divisori erano vecchi e fragili e da essi si staccavano pezzi di calcinacci, le tribune di cemento vetuste e sgretolate. Lo scarico dei servizi igienici colava dai muri, contribuendo a renderli ancora più fragili. Ma la cosa più incredibile e che molti tifosi organizzati per conto proprio, si trovarono nella stessa curva dei tifosi inglesi separati da due inadeguate reti metalliche. Nella curva dei tifosi del Liverpool, si unirono poi anche i tifosi del Chelsea, noti per la loro violenza (si facevano chiamare headhunters, "cacciatori di teste"). I tifosi inglesi cominciarono a spingersi verso il settore Z a ondate, cercando il take an end ("prendi la curva") e sfondando le reti divisorie. Da questa situazione il massacro. Nella grande ressa che venne a crearsi, alcuni si lanciarono nel vuoto per evitare di rimanere schiacciati, altri cercarono di scavalcare ed entrare nel settore adiacente, altri si ferirono contro le recinzioni. Il muro crollò per il troppo peso, moltissime persone vennero travolte, schiacciate e calpestate nella corsa verso una via d'uscita, per molti rappresentata da un varco aperto verso il campo da gioco. Questa la sintesi di una tragedia incredibile, ma soprattutto senza nessuna certezza per quanto riguarda la sicurezza di quello stadio. La polizia belga non era sufficiente per rispondere a tale tragedia, e tutti in seguito si resero conto davvero che quello stadio era inadeguato. Intanto come al solito per colpa di personaggi che in quel periodo non sapevano offrire adeguate competenze professionali, la strage era ben confezionata: 39 morti, dei quali 32 italiani, 4 belgi, 2 francesi e 1 irlandese, 370 i feriti. E’inaccettabile pensare che per colpa di una manifestazione sportiva si possa perdere la vita in questa maniera. I parenti delle vittime hanno fondato un comitato. In occasione del ventesimo anniversario della strage (29 maggio 2005) hanno presenziato alla cerimonia di inaugurazione del monumento di commemorazione delle vittime a Bruxelles, presieduta dal sindaco della capitale belga. Questa giornata dovrebbe, oltre al ricordo di quella tragedia, far riflettere su alcuni punti importanti nel calcio di oggi: dopo quella strage, in Inghilterra sono state emesse delle pene severissime per quanto riguarda le violenze negli stadi, mentre questo in Italia manca. Infatti spesso i tifosi inglesi sfogano la loro “rabbia” in altri paesi come l’Italia, consci del fatto che manchino delle leggi dure come nel loro paese, provocando disordini e quant’altro. Tutti i giocatori (vedi Materazzi e le sue magliette o De Rossi con le sue dichiarazioni sulla “tessera del poliziotto”) dovrebbero sapere e capire che ogni loro gesto, non soltanto può provocare tensioni tra i giocatori, ma successivamente tutto può ripercuotersi sulle tifoserie, generando un clima ostile che spesso poi si accompagna per tanto tempo, provocando scontri e spesso anche vittime (come la morte del tifoso accoltellato a Torino nella notte della finale di Champions League). Sarebbe bello vedere un giorno, in una partita di calcio, tifosi delle due squadre sedersi insieme nella stessa curva e sostenere la propria squadra, per poi alla fine scambiarsi una stretta di mano e applaudire il vincitore. E’ quello che in questo momento vorrebbero le 39 vittime cadute nella serata dell’Heysel, 39 eroi bianconeri che portavano dentro l’amore, la fede e la passione per una squadra di calcio, la Juventus! Per non dimenticarli, Sabato a Torino, verranno commemorati con una Messa solenne e una grande marcia, con una forte partecipazione di tanti juventini e non, che ricorderanno per sempre quei 39 angeli bianconeri morti per sostenere la propria squadra del cuore!
 

 
 
 

     

 

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