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Messaggi del 22/06/2010

Intercettazioni, adesso spunta anche Abete...

Post n°2035 pubblicato il 22 Giugno 2010 da nadir63l
 

Per la prima volta, tra le 180.000 telefonate di Calciopoli, ce n'è una che riguarda l'attuale presidente della Figc. Si parla anche delle convocazioni di Lippi
Fonte: di Fulvio Bianchi per "La Repubblica"

Fra le 180.000 intercettazioni di Calciopoli (1 e 2) spunta per la prima volta anche l'attuale presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete. Il file fa parte di quel filone su cui sta lavorando da tempo il perito Nicola Penta, chiamato da Luciano Moggi per sbobinare quelle intercettazioni che sinora non erano mai state sbobinate.

Giancarlo Abete, allora vice presidente (il n.1 era Franco Carraro), parla con l'altro vice presidente Innocenzo Mazzini. Abete è reduce da Istanbul dove il Milan ha appena perso in maniera rocambolesca la finale di Champions con il Liverpool. I due scherzano. "A Silvio (Berlusconi) è un periodo che gli dice sfiga...", sorride Abete. E continua: "Il portiere polacco ha qualche influsso più in alto... L'antidoping? A chi si reggeva in piedi, erano tutti a terra". Poi, i due tornano seri: e parlano delle convocazioni di Lippi (sì a Cassano, no a Totti).

Intendiamoci, non c'è assolutamente nulla di rilevante dal punto di vista penale nell'intercettazioni di Abete, e difatti i pm di Napoli non l'avevano mai presa in considerazione. Pare certo comunque che ce ne siano altre (una trentina in tutto), considerate di un certo "spessore", almeno dal punto di vista sportivo, dai periti della difesa di Moggi. Si vedrà. La curiosità, semmai, è che per la prima volta compare anche Abete.

Ci sono anche altre intercettazioni che riguardano un presidente di un noto club di serie A (mai coinvolto sinora), più un alto dirigente arbitrale (già squalificato dalla giustizia sportiva) che parla con due arbitri (uno dei quali ancora in attività). Anche queste telefonate dovranno essere valutare dal procuratore federale Stefano Palazzi che come noto ha aperto un'inchiesta su Calciopoli-2 (ma per ora non va avanti).

Tra l'altro il perito nominato dal tribunale di Napoli, che sta lavorando su 200 file, ha già detto che non potrà finire entro il 18 luglio e ha chiesto quindi una proroga sino al primo settembre. Il primo settembre inoltre il perito di Moggi, Penta, porterà di nuovo a Napoli un'altra lista di trascrizioni, un centinaio. Fra queste, pare, anche quelle che riguardano Abete.

 
 
 

Tra Juve e Genoa niente accordo: per Criscito semprè più rischio buste. Ma occhio alla Fiorentina..

Post n°2034 pubblicato il 22 Giugno 2010 da nadir63l
 

La situazione di Mimmo Criscito continua ad essere sempre più complicata. Il terzino della nazionale, attualmente impegnato nei mondiali in Sudafrica, è a metà tra Juve e Genoa ma non sa ancora dove giocherà l'anno prossimo. La Juve vorrebbe o inserirlo nella trattativa per prendere Bonucci oppure cercare di riportarlo a Torino ed impiegarlo nel reparto difensivo, mentre il Genoa vorrebbe trattenerlo, visto che il giocatore è un pupillo di Gasperini. La sua valutazione complessiva si aggira sui 15 mln di euro. Lo stesso procuratore di Criscito, Sandro Gedda, si è detto molto scettico riguardo all'accordo tra le parti: "Ci sono tante difficoltà ancora da risolvere e il tempo è poco. Non sono ottimista, purtroppo credo si andrà alle buste", le parole rilasciate stamane a violanews.com.
Ma ci potrebbero essere delle terze parti interessate a questa trattativa, in primis la Fiorentina che stima molto il giocatore. I viola devono sostituire Gobbi, in partenza a parametro zero, e Mihajlovic ha bisogno di giocatori in grado di dare spinta e quantità sulle fasce. Gedda, riguardo all'ipotesi Fiorentina, ha dichiarato: "Con la Fiorentina non c'è stato ancora nessun contatto ufficiale, anche se so che Mimmo è molto stimato dalla società viola".

 
 
 

BERGAMO: "AGGIRIAMO LE REGOLE PROPRIO NOI CHE SIAMO DESIGNATORI?"

Post n°2033 pubblicato il 22 Giugno 2010 da nadir63l
 

Telefonata Bergamo-Ruggiero Palombo

Forse basterebbe questa frase, inserita nel titolo, per far capire ai lettori che "parlare" di griglie era qualcosa di comune, tra le persone nel 2005, era qualcosa che facevano i dirigenti, facevano i designatori, facevano anche i giornalisti.
Riportiamo alcune riflessioni su questa telefonata tra Bergamo e Ruggiero Palombo, vice direttore della Gazzetta dello Sport.
Una telefonata normale, dove non c'è nulla di sospetto, che però evidenzia un clima di grande cordialità, rispetto e stima reciproca.
Si discute animatamente sui sorteggi, sugli arbitri, su un clima di campionato rovente e su un'interruzione di una rubrica che allora Bergamo scriveva ogni settimana sulla Gazzetta dello Sport una rubrica dove analizzava tutte le partite e dava i voti agli arbitri.
Nella telefonata Bergamo e Palombo parlano anche di Pairetto, e Abete.
Bergamo dice di
"voler garantire il gruppo e la regolarità del campionato".
E Palombo "...la prossima volta se non metti Racalbuto nella griglia di Roma-Juventus è meglio".

Chiaro che il tono fosse, colloquiale e amichevole e che, come detto, non ci sia nulla di male, lo ribadisco, a parlare di questo, però non capisco come mai alcuni possano parlarne e altri no, per alcuni vale l'impunità...

Altro passo interessante è come Bergamo cercasse di giustificare le proprie scelte, di fronte ad alcune osservazioni di Palombo:
"le regole, allora cosa facciamo, le aggiriamo proprio noi che siamo designatori, come facciamo, almeno su questo dateci atto, diciamo che è sbagliato il sorteggio..."
e Palombo "probabilmente...sicuramente è defunto con questa stagione..."

Voi direte, o meglio alcuni di voi diranno, le telefonate sulle griglie di Moggi erano diverse. Ognuno giustamente rimanga sulle proprie linee, comunque certe telefonate rimangono inequivocabili e testimoniano come parlassero tutti.

Vorrei porre due domande, forse tre a chi legge, sopratutto a quanti sono convinti che la Juventus meritasse la serie C o la serie D, o forse la radiazione o l'espulsione dal mondo....come mai alcuni media e giornali ci hanno fatto credere che parlasse solo qualcuno e non tutti?
Secondo voi avrebbe fatto bene Bergamo a mandare Collina al posto di Racalbuto per Roma-Juventus? Si sarebbero evitati gli errori del guardalinee in quella partita?
E ancora...pensate che oggi ci siano meno errori di allora o pensate che gli errori siano evidenziati di meno perchè non vince la Juventus?

Termino con questa deposizione di Stagnoli al processo di Calciopoli:
"L'ANALISI DEGLI ERRORI OGGI UGUALE AD ALLORA".
Stagnoli, ex assistente arbitrale e ora vice di Collina "Il clima nell'attuale Can è simile a quello del 2004-2005, gli errori sono studiati ora come lo erano allora, quando c'erano Bergamo e Pairetto. Io una grande differenza non la vedo". L'analisi degli errori è ora come era allora".

L'unica differenza che vedo è che vince un'altra squadra, c'è un nuovo designatore, che come si evince anche dalla telefonata godeva di protezione e stima.

Giorno dopo giorno, telefonata dopo telefonata, emerge un quadro sempre più fosco, un quadro in cui c'erano tantissimi interlocutori a parlare e alcuni di questi hanno raccontato una realtà nel 2006 che a mio modesto parere non corrisponde minimamente a quella di oggi, sono due film diversi, fatti da registi diversi e con attori diversi.

Palombo, dice nella telefonata che il "sorteggio è defunto", è stato un buon profeta.
Penso che oltre al sorteggio con il 2006 ci siano stati anche altre vittime, prima tra tutte la "credibilità del calcio italiano".

 
 
 

Ju29ro - Il papocchio Palazzi-FIGC sul deferimento Moratti-Preziosi.

Post n°2032 pubblicato il 22 Giugno 2010 da nadir63l
 

Fonte: di Andy54 per Ju29ro.com

E' un papocchio quella giustizia sportiva che manda a processo Moratti e Preziosi un anno dopo il consumarsi di un reato che richiedeva non più di sette giorni di indagini e lo fa cercando di nascondere la cosa. E' un papocchio quella Federazione che subisce l'onta di una fuga di notizie su questo deferimento, disposto nove giorni prima, e non fa nulla per fare chiarezza neppure dopo, quella chiarezza sbandierata solo a parole da Abete. L'Abete che pretende chiarezza dalla Fifa per la coppa consegnata da Vieira è lo stesso che non offre chiarezza sul deferimento Moratti-Preziosi agli sportivi italiani, clienti/finanziatori della FIGC, alimentando un brutto sospetto. Persino Ruggiero Palombo è arrivato a scrivere "generando così il sospetto, più che giustificato ripensando a certe intercettazioni rimaste chiuse nei cassetti per almeno tre anni, che quanto a deferimenti da rendere più o meno pubblici esistano figli e figliastri". E sì, perché, andando sul sito della FIGC e digitando Bettega, o Secco, nel campo di ricerca, compare la news del deferimento dei due in data 11 aprile 2008 per la trattativa con Preziosi, mentre se digitate Moratti il relativo deferimento non lo trovate.
Mentre all'estero, in Germania soprattutto, si parla da giorni di questo deferimento, con le agenzie di stampa che fanno il loro dovere di informazione e pongono
domande al portavoce della FIGC, in Italia i giornalisti non pongono una sola domanda sul tema ad Abete, che pure intervistano, ma solo sull'Italia. Ahi serva Italia!
E' un papocchio che sconfina nel ridicolo quando, dopo 16 giorni dalla data del deferimento, sul maggiore forum di fans nerazzurri, dopo aver sfogliato la margherita, si convincono che il deferimento sia una bufala e per provarlo confrontano firme, e numeri di protocollo sì, contro numeri di protocollo no.
Del resto la maggior parte dei tifosi interisti legge soprattutto i titoli e i sottotitoli più evidenti della Gazzetta, e molti scrivono che sulla rosea non hanno visto niente. E hanno anche ragione, perché sul sito rosa la news è stata pubblicata in ritardo, per poche ore in quarta fascia, fuori dalla visuale di un monitor da 19 pollici, e dopo poche ore ridotta ad un semplice link. Mica come il video del labiale di Marchisio che ha troneggiato per un'intera giornata in bella vista. Il 9 giugno ne avevano parlato Melli, Ordine e Palombo
a Radio Radio (interessante ascoltare dal minuto 5 in poi). Agli interisti è sfuggito anche il breve accenno al deferimento che Ruggiero Palombo fa nel suo "Palazzo di vetro" del 12 giugno. E siccome la Gazzetta non lo ha detto, dicono loro, la notizia non è vera. La riportano solo i giornali ed i siti "nemici", e poi Moratti, dicono sempre loro, non ha detto di aver ricevuto il deferimento. E Bruto è uomo d'onore.
Vediamo l'iter di questo papocchio federale.
Il 4 giugno un utente del forum
j1897.com apre una discussione (in gergo "topic") per comunicare che ha ricevuto notizia, da una fonte attendibile, che i presidenti Moratti e Preziosi, e le società Inter e Genoa, sono stati deferiti per i trasferimenti di Motta e Milito. Moratti non poteva trattare con Preziosi, tuttora inibito, e ad ammettere la trattativa sarebbe stato lo stesso Preziosi, con dichiarazioni a mezzo stampa e durante una trasmissione tv genovese.
Le reazioni sono tra le più varie, da chi, scettico, dice: "Questa cosa delle trattative tra Genoa e Inter, portate avanti direttamente da Preziosi (inibito) e Moratti, si è saputa fin da subito. Ora che attendano tutto un campionato per deferirli, per poi rendere nulli i contratti, mi sembra un po' inverosimile, considerato che di mezzo ci sono gli onesti", alla maggior parte che esprime completa sfiducia nei confronti della giustizia sportiva e disistima (ci permettiamo un eufemismo) nei confronti della gestione di Palazzi, ricordando i precedenti con i nerazzurri finiti a tarallucci e vino, anche in un caso davvero scandaloso come quello dei dossieraggi e dei pedinamenti.
In tantissimi ricordano la fumosissima risposta di Palazzi a Beccantini, che gli chiedeva, il 14 luglio 2009, ragguagli su un'eventuale indagine per la trattativa Moratti-Preziosi. Quel Palazzi che buttava fumo negli occhi era difficile immaginarlo nei panni di chi osava deferire Moratti.
Dopo giorni che questa notizia rimbalza da un sito all'altro sul web, l'8 giugno
un documento del deferimento inizia a girare sul web e viene pubblicato da marione.net.
Sempre sul web è presente anche la versione in PDF e ci basta una primissima visione per renderci prudenti nel darne notizia il giorno seguente nelle nostre news. Il motivo è semplice: osservando la firma sotto il deferimento e paragonandola con quella della
risposta di Palazzi a Vieri, documento che nel frattempo eravamo riusciti ad ottenere, abbiamo notato delle diversità nel modo di firmare.
Il 9 giugno Marco Violi scrive su
romacalcionews.it che organi organi preposti della Figc hanno detto: “I deferimenti non stanno al passo con la stagione sportiva. La procura federale essendo un organo di giustizia sportiva agisce in maniera autonoma rispetto alle tempistiche della federazione. Non si può sapere quando parte, bisogna aspettare i tempi tecnici. I deferimenti di una procura federale o anche di una semplice inchiesta hanno i loro tempi. Vi assicuro che non è stato fatto sistematicamente…”. La Figc aggiunge: “Come Lei ha notato la notizia è scritta solamente sul Corriere dello Sport e non sulla Gazzetta dello Sport. Ieri noi abbiamo dato notizia ufficiale solo del deferimento di Spinelli e non ancora di Moratti e Preziosi“.
Noi non sappiamo chi, in rappresentanza degli "organi preposti" della FIGC, abbia dato questa risposta ma il contenuto è allucinante, soprattutto quando si riferisce alla Gazzetta come se fosse la Gazzetta Ufficiale della FIGC, o un organo preposto a dare ufficialità alle attività federali.
Ma non è finita, perché,
il giorno dopo, sempre romacalcionews.it scrive: “Confermiamo il deferimento ma come Figc non faremo comunicati stampa”. E’ quanto riferiscono a Romacalcionews.it fonti della Federazione che confermano che le parti in causa, ovvero Massimo Moratti ed Enrico Preziosi, sono stati messi al corrente del deferimento, ma la Figc non darà comunicazione di questo attraverso una nota ufficiale. “Quando sono state informate le parti? Questo non ve lo sappiamo dire – continua la Figc - , dovreste chiedere alla Procura Federale. Ora ci sarà tutto l’iter processuale. La procura federale è un organo della giustizia sportiva che agisce autonomamente dalla Federazione. La procura informa direttamente le parti interessate, quindi Moratti e Preziosi. Viene convocata la commissione disciplinare per andare in giudizio e dopo di che segue tutto un iter processuale che è lungo. E’ un discorso molto lungo e ampio”.
Davanti ad un papocchio simile diventa ancora più anomalo l'annuncio che la FIGC non emetterà alcun comunicato. Se non un comunicato poteva almeno pubblicare una news, come aveva fatto il sito della FIGC lo stesso giorno del deferimento di Bettega e Secco. Evidentemente ci sono figli e figliastri.
Il 15 giugno pubblichiamo l'articolo sulla risposta data nel 2009 da Palazzi all'avvocato di Vieri con il documento in allegato.
Il 16 giugno un utente del maggiore forum interista paragona la firma di Palazzi sulla risposta a Vieri, che abbiamo pubblicato il giorno prima, con quella, diversa, presente sul deferimento scansionato sul sito marione.net, e fa notare che sul secondo manca anche il numero di protocollo 8430/139, mentre sulla risposta a Vieri il protocollo è presente; conclusione: "La bufala verrà fuori tra poco". Lo stesso utente scrive ai riferimenti più logici per un interista, il direttore e vice direttore della Gazzetta: "Come sappiamo, da circa 10 gg gira la voce del deferimento del presidente Moratti per il caso Milito-Motta con Preziosi. Tutto nasce da un sito romano, quello di Mario Corsi, poi ripreso da Tuttosport e Corriere dello Sport. La voce poi se sparsa in Italia, e all'estero, grazie ai forum Bianconeri, in maggior parte con le loro solite mail. Come sappiamo tutti, Moratti, e la società, nega di aver ricevuto alcuna comunicazione a riguardo e la FIGC stessa mi pare non confermi, se volete controllare sul sito della FIGC questo fantomatico deferimento non esiste. Ci sono tutti i deferimenti possibili ma non questo. Ora, il deferimento sarebbe secondo le fonti sicure (Juventini e Marione) il procedimento numero 8430/139 firmato da Palazzi il 31 maggio scorso...", seguono le prove della "bufala" e la richiesta di sapere se il deferimento è vero.
Lo stesso utente, un'ora dopo, informa i suoi amici di forum di aver ottenuto la risposta dal vice direttore della Gazzetta dello Sport, Ruggiero Palombo, che, secondo l'utente (prendiamo sempre con le molle quanto si scrive su un forum coperti da un nick), avrebbe detto che il deferimento c'è, che è autentico, che quel numero di protocollo è "correttamente riportato in alto a destra, al contrario del documento che Lei esibisce", che la firma è, invece, quella del documento e che appare effettivamente diversa da quella che compare nella risposta a Vieri. Sempre secondo quanto riportato dall'utente, Palombo lo avrebbe rassicurato: "Al contrario di quanto sostengono certi siti e certe voci, porterà al massimo a una semplice squalifica con ammenda, senza alcun risvolto sul contratto dei giocatori e ancora più sul campionato". E vissero tutti felici e contenti.
Palombo, come altri giornalisti, si rifà ai precedenti, ma nel frattempo il codice di giustizia sportiva è cambiato e prevede un altro tipo di pena. Forse andrà come Palombo sembra suggerire alla FIGC debba andare. E la FIGC, abbiamo visto, sembra tenere in grande considerazione il quotidiano milanese, vissuto quasi come un portavoce federale. Del resto molti continuano a scrivere, per far sorbire ogni verdetto, che la giustizia sportiva è "domestica", facendo credere che l'ordinamento sportivo possa essere autonomo da quello dello stato e che viva di regole sue proprie in materia di giustizia e di prove.
Da questo papocchio esce male la Gazzetta, che non ha informato in modo visibile, se i suoi lettori prediletti sono costretti a chiedere "chiarimenti" in via privata. Quando si tratta dell'Inter la rosea sembra quasi diretta da Scarpini di InterChannel.
Da questo papocchio esce molto male la FIGC che deve spiegare da cosa è frenata nel trattare casi analoghi in modo analogo, quanto a informazione e chiarezza, che restano parole vuote in bocca ad Abete e non suffragate dai fatti.
Seguendo questo caso, e spulciando tra gli atti della FIGC, abbiamo per esempio trovato
il caso di Spinelli, inibito il 7 giugno a seguito del deferimento del 5 maggio "per aver tentato di contattare, sulla ritenuta utenza privata telefonica del medesimo, l’arbitro CAN A-B Signor Mauro Bergonzi, nella giornata successiva alla gara Livorno-Bologna dallo stesso arbitrata, al fine di manifestargli il suo disappunto per la direzione di gara ritenuta insufficiente". Altro caso del quale la gente non sa nulla, forse per non guastare l'immagine del "nuovo calcio pulito" che vogliono vendere ai tifosi dopo il 2006.
Da questo papocchio esce con le ossa rotte Palazzi.
L'assoluta mancanza di comunicazione e trasparenza della FIGC sul caso fa sorgere spontanee domande: ma Palazzi voleva davvero deferire Moratti e Preziosi, o è stato costretto a farlo dalla fuga di notizie?
E chi ha incastrato Roger Palazzi?

 
 
 

     

 

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