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Messaggi del 11/07/2010

Spagna campione!

Post n°2122 pubblicato il 11 Luglio 2010 da nadir63l
 

Iniesta stende l'Olanda

 

Per la prima volta nella loro storia gli spagnoli vincono il Mondiale. Decide il gol del giocatore del Barcellona nel secondo tempo supplementare. Gli 'orange' chiudono in dieci per l'espulsione di Heitinga. Terza finale persa per gli olandesi

 

JOHANNESBURG, 11 luglio - Spagna campione del mondo per la prima volta nella sua storia. Le 'Furie Rosse' centrano la storica vittoria grazie al successo per 1-0 contro l'Olanda nella finale del Mondiale in Sudafrica. Decide la partita un gol di Iniesta nel secondo tempo supplementare, dopo una partita poco spettacolare e molto fallosa. Delusione per gli 'orange', che chiudono in dieci per l'espulsione di Heitinga e vedono confermata la 'maledizione' della finale col terzo ko in altrettante occasioni. E' 'fiesta', invecei, per gli iberici che ottengono la prima 'stella' mondiale e aggiungono la Coppa del Mondo agli Europei vinti due anni fa.

SUBITO SPAGNA - Per la finalissima del Mondiale sudafricano Del Bosque e Van Marwijk non rischiano e confermano le formazioni che hanno consentito a Spagna e Olanda di arrivare fino in fondo. Per gli iberici, dunque, ancora Torres in panchina e Pedro in campo. Negli 'orange' Van Persie unica punta e gli 'incursori' Kuyt, Sneijder e Robben alle sue spalle. La Spagna sembra sentire di più la tensione, ma è la prima a rendersi pericolosa e a sfiorare il gol con una bella girata di testa di Sergio Ramos sulla quale Stekelenburg si fa trovare pronto. Sempre Sergio Ramos, poco dopo, ha un'altra buona occasione ma la sua conclusione è troppo angolata.

QUANTE BOTTE - L'Olanda sembra preferire l'attesa, pronta poi a colpire in contropiede. Ma gli spazi sono pochi, e gli 'orange' sono spesso costretti a ricorrere al fallo. La gara si innervosisce e l'arbitro Webb è costretto a tirare fuori i cartellini gialli: tre per gli olandesi (Van Bommel, Van Persie e De Jong); due per gli spagnoli (Sergio Ramos e Piquè). Tante, troppe botte (De Jong rischia il rosso con un'entrata da karate su Xabi Alonso), e il match diventa decisamente poco spettacolare. L'emozione più grande la regala un pallone di De Jong che vuole restituire palla alla Spagna, ma sfiora un gol clamoroso con Casillas sorpreso. Nei minuti finali l'Olanda spreca una buona chance con Mathijsen, mentre la Spagna prova a rendersi pericolosa con Pedro. L'ultimo acuto prima dell'intervallo è di Robben che impegna Casillas in una respinta in corner.

OCCASIONI MANCATE - In avvio di ripresa di nuovo Spagna pericolosa con un colpo di testa di Puyol. Ancora una volta l'Olanda ricorre alle maniere forti per fermare gli spagnoli (sospetta una "spallata" di Van Bommel su Xabi Alonso), e non è particolarmente lucida in costruzione. Gli 'orange' rimediano altri due gialli con Van Bronckhorst ed Heitinga, e di calcio giocato se ne vede pochissimo. Del Bosque prova a cambiare qualcosa, sostituendo un Pedro non irresistibile con Jesus Navas. E' l'Olanda, però, ad avere una clamorosa occasione con Robben che, servito da Sneijder, si trova a tu per tu con Casillas, ma non riesce a superare il portiere spagnolo che si salva parando di piede. La replica della Spagna è affidata a Villa ma, anche lui, spreca da pochi passi l'ottima occasione. La stanchezza comincia a farsi sentire, e anche Van Marwijk cambia con Elia al posto di Kuyt. Gli iberici sembrano avere più benzina, e cercano con maggiore insistenza il gol. Lo potrebbe realizzare Sergio Ramos, ma il difensore spreca con un colpo di testa non preciso da ottima posizione. Dall'altra parte è ancora Robben a scappare in contropiede, ma ancora una volta il talento del Bayern si fa chiudere da Casillas. Del Bosque cambia ancora: ci si aspetta l'ingresso di Torres, ma il tecnico iberico inserisce Fabregas per Xabi Alonso. La gara, però, non si sblocca e i 90' regolamentari terminano 0-0.

SUPPLEMENTARI - Subito emozioni nel primo tempo supplementare. La Spagna protesta per un sospetto fallo da rigore su Xavi e, poco dopo, sciupa il possibile 1-0 con Fabregas che non riesce a superare Stekelenburg. L'Olanda prova a rispondere con Robben, ma la difesa iberica chiude bene. Le 'furie rosse' collezionano un'altra, ottima, chance in contropiede ma Iniesta non trova il passaggio giusto. Gli spagnoli insistono e, poco dopo, e Van Bronckhorst a salvare sul diagonale di Jesus Navas. Van Marwijk, intanto, tenta di aumentare il peso offensivo degli olandesi con Van Der Vaart che entra per De Jong. Poi Braafheid sostituisce l'esausto Van Bronckhorst. La risposta di Del Bosque è Torres al posto del 'bomber' Villa in avvio del secondo extra-time.

INIESTA MUNDIAL - A fare la differenza, però, è Iniesta che prima sfugge alla difesa 'orange' e viene messo giù da Heitinga (secondo giallo, ed espulsione per il difensore olandese), e poi trova il gol-partita con un diagonale da pochi passi sul quale Stekelnburg non può nulla. L'Olanda prova a riversarsi in avanti, ma non c'è più tempo. A trionfare per la prima volta nella sua storia è la Spagna.

 
 
 

LIVE PINZOLO - Tra i tifosi bianconeri domina l'ottimismo..

Post n°2121 pubblicato il 11 Luglio 2010 da nadir63l
 

Settemila supporter al Pineta per l’esordio della Juve. Tutti d’accordo: Diego è risorto e Trezeguet non si deve vendere. Da tutta la penisola sono sbarcati in Trentino i fedelissimi del ritiro delusi solo dall’assenza di Del Piero.
© foto di Federico De Luca

Un'autentica invasione di settemila tifosi festanti ha colorato Pinzolo e l'intera Val Rendena di bianconero sin dal mattino. Già nei giorni scorsi si era notato un costante flusso di juventini verso il Trentino, ma oggi si è registrato un vero e proprio «tutto esaurito» allo stadio Pineta, per la prima uscita ufficiale della nuova Juventus targata Gigi Del Neri. Una gara, quella che vedeva opposti Trezeguet e compagni alla Rappresentativa Dilettanti Trentini, conclusasi anzitempo per l'improvviso nubifragio che ha travolto Pinzolo nel pomeriggio (sei a zero il risultato al momento del triplice fischio), imprevisto che non ha certo spento l'entusiasmo del popolo juventino.

Lombardia, Veneto e Piemonte le regioni di provenienza della maggior parte dei tifosi giunti all'ombra delle Dolomiti di Brenta, ma centinaia anche i casi di veri e propri «malati di Juve» che hanno attraversato buona parte della Penisola per seguire la squadra del cuore e per trascorrere qualche giorno di relax in Trentino.
Gianni, ad esempio, è siciliano di Licata. Il suo pupillo è Diego, il brasiliano reduce da una stagione in chiaroscuro: «Quest'anno lui sarà il vero acquisto della Juve – la sua speranza – il nuovo mister lo farà rinascere, guardate come si muove bene in questo modulo di gioco». Nemmeno il tempo di finire il discorso, che proprio il numero ventotto bianconero sblocca il risultato dell'amichevole. Gianni è a Pinzolo con tutta la famiglia, ma solo lui è appassionato di calcio: «Eh sì, la moglie e i figli devono “sopportare” questo irriducibile amore per la mia squadra del cuore. Ma qui in Val Rendena mi seguono più che volentieri, ora loro sono a fare una passeggiata nel verde del Parco Naturale Adamello Brenta, precisamente in Val Genova, dove ammireranno le spettacolari Cascate Nardis. Ed intanto io seguo i miei idoli sul campo, difficile immaginare una vacanza migliore di questa». La famiglia di Gianni è alloggiata in un agriturismo a poche centinaia di metri dallo stadio, un'esperienza a contatto con la natura che attrae molto sia genitori che figli: «Abbiamo scelto la stessa struttura dell'anno passato – ci racconta – dopo l'affascinante settimana di dodici mesi fa non potevamo fare altrimenti. Mio figlio maggiore, che ha fatto la quarta elementare, è da tutto l'anno che aspetta di tornare qui. Pensa che a scuola ha addirittura raccontato in un tema ogni dettaglio della vita rurale che abbiamo respirato all'agritur, suscitando l'invidia di qualche amico».


Poco più in là, sempre sulle tribune del «Pineta», c'è Valentina, fan scatenata di Alex Del Piero. «Oggi il nostro capitano non c'è – ci spiega la giovane proveniente dall'Emilia – quindi il mio tifo è tutto per David Trezeguet, un'altra vera bandiera della Juve; speriamo non se ne vada, perché sono convinta che può dare ancora il suo contributo alla nostra squadra». E David, manco a dirlo, ripaga il tifo di Valentina alla sua maniera, ovvero siglando due gol in rapida successione. La ragazza di Parma è un'abituale frequentatrice della Val Rendena: «Da anni ogni inverno vengo con le mie amiche a Pinzolo e Madonna di Campiglio per sciare sui 150 chilometri di piste di questo magnifico comprensorio, poi grazie alla mia passione per i bianconeri ho scoperto questa zona anche come accogliente meta estiva. Per una sportiva come me, poi, la possibilità di scegliere tra decine di tracciati con la mia mountain bike per immergermi nella natura e nella quiete di queste montagne è un motivo in più per scegliere Pinzolo due volte all'anno».


Matteo e Michele, invece, sono due amici che provengono dalla Toscana. I due giovani sono carichi ed ottimisti per la nuova avventura bianconera: «Siamo convinti che questa sarà la stagione della svolta, ci volevano due figure come il presidente Andrea Agnelli ed il direttore generale Beppe Marotta per spiccare il volo, già dal clima di questo ritiro si capisce che presto torneremo grandi». Domani la Juve riposa, ma Matteo e Michele sanno già come passare la giornata senza allenamenti: «Per due appassionati di escursionismo come noi, questa zona è un vero paradiso: domattina partiremo all'alba, direzione Rifugio XII Apostoli, nelle Dolomiti di Brenta, una camminata che abbiamo già fatto lo scorso anno, un'esperienza da ripetere visti i suggestivi panorami che si possono ammirare».

 
 
 

NASCE LA JUVE DELLA MERITOCRAZIA DI DELNERI...

Post n°2120 pubblicato il 11 Luglio 2010 da nadir63l
 

Dopo poco più di una settimana di ritiro a Pinzolo, inizia a prendere forma la Juventus di Luigi Del Neri. Con un'idea di base ben precisa: tutti devono conquistarsi il posto
di thomas bertacchini

"Il problema di fondo è che in una squadra come la Juve tutti possono giocare al posto degli altri. E allora tutti devono conquistarsi il posto"
Si chiama (e così la chiama) "meritocrazia". Per Luigi Del Neri, nuovo tecnico bianconero, questo è il "credo" che accompagnerà il viaggio della Vecchia Signora nella nuova annata calcistica.

E’ la prima Juventus di Andrea, l’ultimo degli Agnelli. Potrebbe diventare (anche) quella di Marotta, se lo stesso direttore generale riuscirà a costruire e completare - da qui al prossimo 31 agosto (data della chiusura di questa sessione del calciomercato) - una rosa altamente competitiva. E’, almeno per ora, la Juventus di Luigi Del Neri.

Rimasto vittima (e carnefice) di un’annata deludente, al pari della sua squadra di club, in questi primi giorni di lavoro Diego non è accompagnato dalle attenzioni e dalle speranze che gli sono state riservate la scorsa estate. E mentre i reduci dall’infelice spedizione delle rispettive nazionali in Sudafrica devono ancora aggregarsi al gruppo, ad oggi la stella bianconera più luminosa in quel di Pinzolo continua ad essere quella di Alessandro Del Piero (18ma stagione, la sua, a Torino).

"A lui spetterà il delicato compito di riportare cultura e disciplina sportiva nello spogliatoio" (lettera di Andrea Agnelli ai tifosi, 18 giugno 2010)
Ma adesso è arrivato il momento di Del Neri, del "sergente di ferro", del "dittatore-democratico", di quell’allenatore che godrà (almeno per adesso lo si può dire) di una protezione e di un appoggio da parte della società sicuramente maggiori di quelli che erano stati concessi ai suoi recenti predecessori (Ranieri, Ferrara e Zaccheroni).

Stanco di assistere al predominio delle squadre milanesi in Italia ed in Europa, il presidente Vittorio Catella, nel lontano 1964, affidò la gestione della prima squadra bianconera in mano ad Heriberto Herrera, paraguaiano, profeta del "movimiento" (l’antenato del calcio totale), l’allenatore che - ironicamente - venne definito "il ginnasiarca".
Anche lui fu considerato, all’epoca, un sergente di ferro. Anche allora c’era una disciplina da riportare in seno alla squadra, elemento fondamentale per costruire un gruppo in cui - comunque - i giocatori di maggior talento avrebbero dovuto garantire quel "qualcosa in più" indispensabile per tornare a primeggiare.

Omar Sivori, ad esempio, invece emigrò - di lì a poco - al Napoli: le nuove regole erano troppo strette per chi affrontava gli avversari con i calzettoni abbassati alle caviglie e dribblava le imposizioni e gli allenamenti duri così come faceva con i difensori rivali. Si creò una Juventus "umile ed operaia, solida e compatta", che poco piaceva agli Agnelli (Gianni ed Umberto), ma che divenne un punto importante da cui ripartire per costruire quella che - di lì a pochi anni - sarebbe diventata la Juventus di Boniperti prima, e Trapattoni (anche) poi. Uno scudetto vinto nel 1967 ed una Coppa Italia nel 1965 furono le uniche vittorie di questo periodo di "transizione".

"Non ci è precluso nulla, abbiamo tutti i mezzi per inseguire tutti gli obiettivi, anche se poi alla fine vince una sola squadra. Non c’è risultato che non si possa raggiungere se hai una identità di gioco e la giusta mentalità, come ci ha ricordato Andrea Agnelli, il nostro Presidente"
Da quattro anni a questa parte la Juventus ha perso, lentamente, la propria identità. In campo e fuori.
Nelle parole di Del Neri, il "Comandante" (così come lo chiamato alcuni suoi calciatori), e (indirettamente) in quelle di Andrea Agnelli, c’è una ricetta semplice per riprenderla al più presto. Il difficile, sarà farlo.

Nell’attesa che diventi presto (anche) la Juventus di Marotta.
Ciò significherebbe che oltre alla "quantità" è stata aggiunta (altra) qualità.
Magari a breve.

 
 
 

Juve, la prima amichevole sospesa per pioggia sul 6-0...

Post n°2119 pubblicato il 11 Luglio 2010 da nadir63l
 

 
Diego, tra i più vivaci, apre le marcature. Prova positiva anche per Trezeguet che mette a segno una doppietta. In gol anche Pasquato, Grosso e Grygera. Poi un temporale costringe a sospendere la partita
PINZOLO, 11 luglio - La prima amichevole della stagione per la Juventus, giocata allo stadio Pineta di Pinzolo davanti a un buon numero di spettatori, termina 6-0 per i bianconeri. Il primo ad andare in gol è Diego, poi Pasquato, doppietta di Trezeguet e nella ripresa Grosso e Grygera. A causa di un acquazzone, la partita termina con dieci minuti di anticipo.

IL TEST - Del Neri mette in campo un 4-4-2 con Storari in porta, difesa a quattro con Motta, Legrottaglie, Alcibiade e De Ceglie, centrocampo con Lanzafame, Ekdal, Marrone e Pasquato, in attacco Trezeguet e Diego. Il brasiliano, tra i più vivaci, mette a segno il primo gol della stagione con un bel sinistro al 16’ e si rende pericoloso nel corso della prima frazione di gioco con un paio di conclusioni (9’ e 32’), due punizioni (3’ e 27’) e con un colpo di testa nel finale. Altro protagonista del primo tempo è Trezeguet, che mette a segno una doppietta di testa, deviando in rete prima un assist di Lanzafame (29’), poi un cross di De Ceglie (36’). L’altro gol bianconero, precisamente il secondo in ordine cronologico, è di Pasquato (19’). Poche emozioni per Storari, che comunque si mette in evidenza con una parata al 12’ e con un paio di uscite. Il primo tempo si chiude sul 4-0.

SOSPENSIONE - Nella ripresa Del Neri inserisce Grygera, Ferrero, Grosso, Buchel, Boniperti e Amauri, mentre la Rappresentativa Dilettanti Trentino cambia dieci undicesimi di squadra, facendo entrare tutti coloro che erano partiti dalla panchina. Il quinto gol della Juventus arriva al 3’ ed è firmato da Grosso, che centra il bersaglio su punizione. Al 17’ Del Neri rimanda in campo Pasquato e Diego ed è proprio quest’ultimo a propiziare il 6-0 con un cross per la testa di Grygera che insacca. Ancora qualche giocata, poi si scatena un acquazzone e alla mezzora l’arbitro decreta la fine della partita con dieci minuti di anticipo.

IL TABELLINO - Juventus-Rappresentativa Dilettanti Trentino 6-0 (4-0)
Reti: 16’pt Diego, 19’st Pasquato, 29’ e 36’ pt Trezeguet, 3’st Grosso, 18’st Grygera Juventus (4-4-2): Storari; Motta (1’st Grygera), Legrottaglie (21’st Alcibiade), Alcibiade (1’st Ferrero), De Ceglie (1’st Grosso); Lanzafame (17’st Pasquato), Ekdal (1’st Buchel), Marrone (21’st Belcastro), Pasquato (1’st Boniperti); Diego (1’st Amauri), Trezeguet (17’st Diego). All. Del Neri. Rappresentativa Dilettanti Trentino (4-3-3): Travaglia (25’pt Zanotti, 9’st Angeli); Dallafé, Adami, Santulliana, Caterina; Cristelotti, Boscolo, Matteotti; Donati, Poli, Mariotti. All. Maran. A disposizione (entrati nella ripresa): Berteotti, Cobbinha, Collarci, Comai, Deimichei, Larcher, Negri, Tarolli, Tavernini, Bortoli.

 
 
 

Millanterie varie e promozioni.....

Post n°2118 pubblicato il 11 Luglio 2010 da nadir63l
 

© foto di Tommaso Sabino

Millanterie, una parola che nel recente lessico storico sportivo abbiamo sentito spesso. Beh un pò tutti millantano qualcosa, vantano altro e chiedono spesso, ma mai però facendo i conti con la realtà e ciò che poi viene fuori. Da piccolo mi dicevano le bugie hanno le gambe corte, ed io ho imparato che è così. Se poi però le bugie vengono grazie alle intercettazioni telefoniche ecco che le proporzioni diventano enormi.

L’otto luglio sono state divulgate le nuove nomine in sede AIA, dei designatori e dei dirigenti, ma come sempre notiamo che molti personaggi che godevano di una credibilità poi risultata dubbia, si trovano a ricoprire ruoli importanti, mentre invece andrebbero indagati per cose serie e gravi.

È il caso del neo designatore della serie D, Alberto Boschi di Parma, il quale all’epoca millantava certi accordi con l’ex designatore Bergamo, per un famoso 50% per uno, poi smentiti dalle telefonate uscite meno di un mese fa sul sito ju29ro.

Nell’informativa dei Carabinieri del 19 aprile 2005. A pag. 437 leggiamo:
Il 5 gennaio u.s. alle ore 10,52 (vds prog. 38614 utenza 335/75…. in uso a Tullio LANESE) il LANESE viene chiamato dall’utenza 335/7252513 begin_of_the_skype_highlighting              335/7252513      end_of_the_skype_highlighting, risultata intestata alla FIGC ed in uso, cosi come potuto rilevare dalle successive telefonate a tale Alberto BOSCHI , responsabile del settore tecnico dell’AIA e osservatore della sezione di Parma. Proprio quest’ultimo si lamenta con il LANESE relativamente alla situazione ambientale tesa, creatasi a seguito della designazione dell’arbitro DE SANTIS per la partita Parma-Juventus del 06 gennaio u.s.. In particolare, BOSCHI fa riferimento proprio a DE SANTIS criticandolo per aver indossato in alcune foto pubblicate sulla Gazzetta dello Sport nel corso di un intervista, la divisa arbitrale con lo sponsor della Puma e non quello ufficiale degli arbitri che risulta essere la Diadora; BOSCHI continua nelle sue lamentele tanto che il LANESE gli consiglia “…e mai io non ci andrei, io gli direi di mandare un altro, glielo dici chiaramente c’è una forte contestazione e oh! Non ho capito…” ed il BOSCHI replica “…comunque, comunque o ascolta, si poteva benissimo evitare di mandarlo…” trovando d’accordo il suo interlocutore che verosimilmente riferendosi alla posizione delicata ricoperta da BOSCHI che è osservatore della squadra della sua stessa città, aggiunge anche “…e ma questa è questi non ci pensano, se ne sbattono i coglioni, questi..pensa importante è che sistemano a GUIDI (ndr Alessandro GUIDI, osservatore della sezione AIA di Bologna) e quell ’ altro di Livorno (verosimilmente Stefano LUCARELLI osservatore della sezione AIA di Livorno)…”. A tal punto BOSCHI interrompe il suo interlocutore, precisandogli “…poteva evitare di mandare anche DE SANTIS li voglio dire, tra l ’alt ro mi ha chiamato poi BERGAMO ieri sera…” ed il LANESE alquanto sorpreso chiede cosa volesse ed il suo interlocutore precisa “…sai ha detto è delicata, bisogna stare attenti…- inc – …poi facciamo il 50% per uno !…”.

Ecco il testo integrale:

Boschi: Ascolta, ascolta, qui sta succedendo un casino
Lanese: Cioè?
Boschi: Allucinante per la partita di domani
Lanese: E ma io lo immagino
Boschi: Questo ha fatto poi anche un’intervista con la Puma
Lanese: Si lo so lo so
Boschi: Senti il sponsor della Juventus?
Lanese: Come?….inc…lo sponsor della Juventus?
Boschi: E non so se c’è la Juventus o chi
Lanese: No no mi pare Nike, Nike,
Boschi: O Nike vabbè, vabbè…
Lanese: No, l’Italia è lo sponsor eeee la Puma è lo sponsor dell’Italia……inc….
Boschi: Domani domani mi faccio il segno della croce
Lanese: E ma io non ci andrei, io gli direi di mandare un altro, glielo dici chiaramente c’è una forte contestazione e oh! Non ho capito
Boschi: Comunque comunque o ascolta, si poteva benissimo evitare di mandarlo
Lanese: E ma questa questi non ci pensano, se ne sbattono i coglioni, questi…pensa importante è che sistemano a Guidi e a quell’altro di Livorno ……
Boschi: Poteva evitare di mandare anche De Santis lì voglio dire, tra l’altro mi ha chiamato poi Bergamo ieri sera
Lanese: Ah ah, Che voleva?
Boschi: Sai ha detto è delicata, bisogna stare attenti ….inc….poi facciamo il 50% per uno!
Lanese: È’ una testa di cazzo.
Boschi: Comunque guarda speriamo che vadano a litigà davvero così almeno
Lanese: Tanto sono in lite, sono in lite te lo confermo io
Boschi: E lo so lo so, ascolta io poi chiamo Piero per quel programma ….
Lanese: Si si si si
Boschi: Va bene
Lanese: Va bene
Boschi: “ciao ciao ciao
Lanese: Ciao

Ma nella telefonata con Bergamo a cui Boschi fa riferimento non si sente nulla che faccia percepire questo famoso accordo del 50% per uno.

Ecco il testo integrale:

Bergamo: “Pronto…”
Boschi: “Ola..ciao”
Bergamo: “ ciao Alberto, dimmi..”
Boschi: “hai sentito poi la? Puglia…”
Bergamo: “si ma guarda, è un casino assoluto eh! nel senso…nel senso”
Boschi: “ mah io sto cercando di fa eh..”
Bergamo: ”io penso che tu, che sia meglio che tu ci parli di persona..perchè le conferme mi arrivano da.. da Pascariello da tutti che questo..non ha dato disposizioni…”
Boschi: non si capisce poi “Infatti ma io ti sto dicendo che io sto. io stamattina ho cercato il cra, però non l’ho trovato”
Bergamo: “si lo sa Alberto ma noi disposizioni che questi hanno dato in agosto, hanno informato Lanese, Lanese ha detto si ma lasciate perdere tanto il prossimo anno lo sostituisco, sai vai coi piedi di piombo, perché a me mi sembra che si faccia si faccia tanti discorsi ma poi alla resa dei conti poi…”
Boschi: “ma a me guarda.. io non vado….guarda io non.. no no io non io non io non vado coi piedi di piombo, perché io ho già parlato con Lanese egli ho detto che se è così io mi incazzo come una bestia, c’ho parlato stamattina eh”
Bergamo: “ è così è così perché perché è così perché lo dico io eehh”
Boschi: “io ti dico che non vado coi piedi di piombo perché io stamattina ho parlato subito, e gli ho detto guarda che a Paolone sta succedendo questo, se ho la conferma mi incazzo come una bestia, e lui fa sono d’accordo con te.. basta chiuso, io volevo sapere volevo sapere se tu avevi se tu se va bene”
Bergamo: “ e vabbe ma lui pensa a tutti e vabbe e ma lui è d’accordo con tutti va bene, mm, si si si conferme piene daaa da da da più persone perché ha parlato Daddà, ha parlato Pascariello,”
Boschi: “vabbe non è problema adesso io io..”
Bergamo: “ ma senza nemmeno tanti … nemmeno dubbi capito, proprio chiaramente lui ha detto proprio papale quando la palla parte, chi è in fuorigioco andate su e non voglio casini e quindi……”
Boschi: “no no io adesso parlo con lui direttamente, tra l’altro io poi adesso gli ho mandato l’ispezione..non è un preoblema eh capito?”
Bergamo: “mmm vabbe”
Boschi: ”ascolta volevo dire una cosa”
Bergamo: “ dimmi”
Boschi: “quando, quando e se avete bisogno di me non preoccupatevi più della distanza voglio dire eh..”
Bergamo: “ no vabbe ma dai ma c’avevamo questa occasione che na gara delicata c’è De Santis che ha avuto delle de e lo sai che ha avuto dei precedenti con il Parma quindi avevamo piacere che che questa gara te la vedesse, te la vedessi te perché sembra”
Boschi: “no ma a me a me non mi ha chiamato nessuno io non so neanche dove devo andare”
Bergamo: “e non ti hanno chiamato perché non ce l’hanno fatta a chiamarti, comunque te vai a vedere vai a vedere Parma Juventus”
Boschi: “si va bene ma però Paolo, ti voglio dire voi siete stati gentilissimi, però adesso io posso andare a qualsiasi parte eh”
Bergamo: “ ah ah non ti preoccupare,
Boschi: “si capito nonono”
Bergamo: “no per domenica ora può darsi che siccome abbiamo avuto una giornata convulsa perché gli assistenti”
Boschi: “ si ma vai tranquillo”
Bergamo: “l’abbiamo cioè siamo qui con gli assistenti, comunque te vai a vedere Parma Juventus”
Boschi: “ vabbe vabbe non è non ti preoccupare”
Bergamo: “vabbò ok”
Boschi: “vebbe ok io poi ti dico qualcosa”
Bergamo: “Va bene ok ciao”
Boischi: “ciao”
Bergamo: “Ciao”

Da come si evince, la telefonata tra i due scorre con il Boschi che si propone come osservatore per altre gare e non solo per quelle di Parma, e non si fa riferimento e nessun tipo di accordo, nessuna frase che possa solo far pensare a qualche circostanza sospetta.

Ma allora perché Boschi agisce in questo modo? Certo non abbiamo risposte, ma sappiamo che esistono diverse altre telefonate che devono ancora uscire, e che potrebbero dare il senso di questo modus operandi del Boschi ma anche di altri, e che non fanno certo del calcio dell’epoca un mondo in cui il solo Moggi e la sola Juventus potessero in qualche modo fare una corsa solitaria.

Questa che ormai è una telenovela continua, con un lavoro sempre attento dello staff di Moggi, porta ogni giorno alla luce nuove vicende e tante domande a cui speriamo da ottobre i teste della difesa daranno risposte certe, come aspettiamo risposte ancora da Palazzi, e da Abete circa le intercettazioni uscite di recente e circa i deferimenti di Moratti e Preziosi.

Risposte che tardano ad arrivare, forse il caldo estivo, forse impedimenti personali, forse solo ritardi tecnici, intanto ricordo ce è passato un latro mondiale, e molto poco glorioso.
Intanto fioccano le nomine, mentre andrebbero aperte indagini, tardano le risposte e noi juventini siamo li ad aspettare ottobre.
 

 
 
 

juve forever....

Post n°2117 pubblicato il 11 Luglio 2010 da nadir63l
 

Buffon: Mai pensato di andar via. Del Neri tecnico giusto

 

Il portiere della Juve: «Mai preso in considerazione l'idea di andar via da Torino finora, l'affetto che mi dimostrano i tifosi è un qualcosa di impagabile. Del Neri è il tecnico giusto, ha qualità importanti per restare a lungo»

, 10 luglio - Buffon è fermo dopo l'operazione alla schiena, ma assicura di stare bene: «Tra 12 mesi dovrei farcela a tornare», dice scherzando in un'intervista a Sky Sport 24. In realtà non sa quando potrà veramente tornare a difendere la porta della Juve: «L'operazione alla schiena è delicata, non ci sono tempi certi, però mi sento bene».

SEMPRE JUVE - Di andar via dalla Juve, non ci ha mai pensato. «
Non avevo mai preso in considerazione andar via dalla Juve finora, l'affetto che mi dimostrano i tifosi è un qualcosa di impagabile».

DEL NERI - Buffon ha molta fiducia in Del Neri: «
Il mister dovunque è andato ha sempre fatto molto bene, ha qualità importanti per poter stare più a lungo possibile in una società come la Juve».

ESORDIO JUVE - Oggi la Juve debutta con una rappresentativa dilettanti del Trentino, e Del Neri appare fiducioso nel recupero di Diego, che utilizzerà come trequartista alle spalle di un'unica punta. Con Storari o Manninger tra i pali, con Marco Motta a destra e Paolo De Ceglie a sinistra, Grygera o il giovane Alcibiade con Legrottaglie nel mezzo, Lanzafame, Sissoko, Ekdal e Martinez a centrocampo, Diego e Amauri o Trezeguet di punta. Anche se mancheranno Del Piero e tutti i nazionali: Buffon, Pepe, Bonucci, Chiellini, Iaquinta e Camoranesi. Più Felipe Melo e Poulsen. Diego giocherà da seconda punta o, meglio, da trequartista dietro ad un solo attaccante, 4-4-1-1 più che 4-4-2.

 
 
 

E se domani….

Post n°2116 pubblicato il 11 Luglio 2010 da nadir63l
 

glmdj

Immagine IPB

di Morrison


E se domani cominciasse il campionato? Che Juve sarebbe? Il giochino naturalmente è totalmente astratto in quanto sappiamo benissimo che la rosa attuale é in continuo stravolgimento, ma alcune indicazioni si possono comunque trarre:

- Modulo. Qui i dubbi stanno a zero, credo che neanche una bolla papale discosterebbe il Mister dal 4-4-2.
- Formazione. Qui si entra già in territorio accidentato, ad oggi sono, non più di 5/6 i giocatori "titolari certi" mentre sugli altri pendono due diverse mannaie: da chi verrà ceduto a chi verrà "scalzato" dall’acquisto di un titolare di ruolo.
- Certezze. Sicuramente Storari sarà, fino al rientro di Buffon, il titolare e la difesa è fatta almeno per ¾ : a destra Motta con Bonucci e Chiellini centrali. In mezzo Bonucci avrà in Legrottaglie l'alternativa e una discreta "chioccia" nel compito (invero importante) di regista arretrato. Motta probabilmente non conosce ancora il suo "alter-ego" in quanto Grygera è stato offerto al Bologna e Zebina dovrebbe ricevere la lista gratuita, mentre il buco a sinistra prevede la coppia dell'anno passato, ossia De Ceglie-Grosso e qui, of course, urgono interventi!

A centrocampo registriamo le ormai definitive partenze di Tiago e Camoranesi: sono 7 milioni complessivi di incasso e circa 6 netti di ingaggi risparmiati, questo "tesoretto" va a colmare i primi investimenti , oltreché lanciare le basi per l'arrivo (obbligato a mio parere), di un regista. Qui a oggi si dovrebbe andare verso un Pepe-Sissoko-Marchisio-Martinez ma é il reparto più "sospeso" nel giudizio; la vicenda Krasic sta assumendo contorni da telenovela, Marchisio potrà fare il regista? (difficile credo) Sissoko é sicuramente più a suo agio in questo modulo che non nell’esperimento dell’anno passato ma quante partite potrà garantire? e Martinez é la grande scommessa di Marotta, a oggi questo centrocampo non vale i primi 6 del campionato, aggiungendo la "grana" Peppino, l'unica alternativa di talento in Lanzafame, l’assenza di un esterno alto a sinistra e incrociando le dita affinché le "sirene" turche convincano definitivamente il signor "purtroppo" (leggi Poulsen) a togliere il disturbo!
Davanti la situazione appare non meno ingarbugliata, oggi si potrebbe andare verso un Amauri-Iaquinta o Trezeguet-Amauri e sono soluzioni col punto interrogativo entrambe, stanti l'involuzione del brasiliano, l’integrità fisica del calabrese e la possibile partenza di Roi-David. L'elegante mossa dei "signori" del calcio circa la nuova norma sugli extracomunitari ha fatto ultimamente pendere la bilancia a favore del bosniaco Dzeko che personalmente acquisterei, ma non mi farei svenare per questo. Il nodo ovviamente è la valutazione che Del Neri otterrà da Diego in questi giorni, oltre naturalmente alla sua "ritrosia" a tornarsene in Germania da sconfitto. Oltre a ciò, personalmente, cercherei di cedere Iaquinta, ha buone offerte e sebbene sia un "uomo" da Juve, il momento per la cessione appare propizio in rapporto al minutaggio/gol. Circa Amauri il discorso é purtroppo inverso, ok cederlo, ma a chi? e soprattutto a che cifra?tanto vale augurarsi che sia ripreso fisicamente e che il ritorno al 4-4-2 e la presenza di esterni dinamici gli consenta un annata da "traghetto" accettabile verso una Juve migliore ed un centravanti di ben altro spessore. Ultime 2 considerazioni: il Capitano darà una mano anche quest'anno, accetto scommesse e ho comprato un fiocco azzurro destinazione Londra per quello che una volta era "il Messia".

 
 
 

     

 

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