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Messaggi del 02/08/2010

un pacco in meno...

Post n°2195 pubblicato il 02 Agosto 2010 da nadir63l
 

Marquez addio Juve: giocherà nei New York Red Bulls

 
Dopo essersi liberato dal Barcellona il difensore messicano giocherà nella prossima stagione con la squadra statunitense che tre settimane fa ha finalizzato l'acquisto dell'attaccante francese Thierry Henry
HARRISON (USA), 2 agosto - Rafael Marquez, liberato sabato scorso dal suo contratto con il Barcellona, giocherà nella prossima stagione con i New York Red Bulls. Lo ha annunciato il club statunitense. Il difensore messicano ritroverà nella Grande Mela il suo compagno di squadra in blaugrana Thierry Hennry. Marquez, 31 anni, ha giocato 94 partite con la nazionale messicana, compresi gli ultimi Mondiali in Sudafrica, in cui è anche andato in gol nel match d'apertura pareggiato contro i padroni di casa. Militava dal 2003 nel Barcellona, con cui ha vinto quattro campionati e due Champions League, oltre ad altri numerosi trofei.

 
 
 

Ju29ro - Il caso Preziosi: tra patteggiamenti fantasma e accordi stragiudiziali ...

Post n°2194 pubblicato il 02 Agosto 2010 da nadir63l
 

Fonte: ju29ro.com
© foto di Paolo Paolucci

La sorprendente radiazione implicita sentenziata dalla Corte di Giustizia Federale con riferimento a Moggi e a Calciopoli è stata accompagnata sui giornali dal distinguo, di fonte Figc, secondo il quale il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, non sarebbe radiato perché nel frattempo ha patteggiato al Coni.
Vale la pena ricordare che all'entrata in vigore del nuovo CGS il presidente Preziosi era stato sanzionato dalla giustizia sportiva due volte, una per l'illecito relativo alla partita Genoa-Venezia e un'altra con riferimento al fallimento del Como, e in entrambi i casi, in prima istanza, la sanzione era stata quella massima, cioè cinque anni e proposta di radiazione. Un record, praticamente insuperabile, rispetto al quale il presunto patteggiamento al Coni appare davvero strano, sorprendente e da approfondire.
Quanto alla vicenda del Como, in seconda istanza (C.U. 54 del CDN del 15 maggio 2008) l'organo federale
aveva confermato i cinque anni di inibizione ma non la proposta di radiazione e la stessa sanzione era stata definitivamente stabilita dalla Corte di Giustizia Federale il 12 giugno 2008 (C.U. n.221-2008).
Succede, a questo punto, che nell'ottobre 2008 al Tribunale di Como si conclude l'iter della giustizia ordinaria e Preziosi patteggia una pena coperta da indulto e 5 milioni di multa. Sembrerebbe la conferma di un illecito grave per i profili di giustizia sportiva e invece, stranamente, il processo sportivo viene rifatto, si torna alla Disciplinare e qui, il 21 gennaio 2009, il presidente del Genoa patteggia quattro mesi di inibizione e una multa di 100.00 euro da devolvere a favore della lotta alla SLA.
Una specie di grazia ricevuta, non si sa bene da chi e perché. Via web, infatti, è impossibile recuperare sia la sentenza della Disciplinare del gennaio 2009, sia l'annullamento del processo sportivo precedente da parte dell'Arbitrato del Coni, senza il quale il nuovo processo non poteva essere avviato. Si direbbe che, se c'è stata al Coni una qualche forma di patteggiamento e conciliazione, si sia trattato di un patteggiamento fantasma, per di più intervenuto dopo che un Tribunale aveva confermato la gravità delle accuse mosse a Preziosi.
Non solo è singolare il dipanarsi della vicenda Como, ma ancora più strano risulta quanto è successo sul caso Genoa-Venezia.
Passato alla storia come esempio di scuola di illecito conclamato (compresi 250.000 euro di pistola fumante), chiusi velocemente nell'estate 2005 i tre gradi di giudizio della giustizia sportiva e il ricorso al Tar con la conferma dell'inibizione massima e della proposta di radiazione, il caso Genoa-Venezia è diventato un vero casotto nelle aule di Tribunale. Gli avvocati del Genoa hanno puntato sulla legittima difesa (contro le avances del Torino nei confronti del Venezia), sulla mancanza di dolo e di frode sportiva, sull'inutilizzabilità delle intercettazioni perché disposte in un processo diverso e con ipotesi di accusa più gravi (associazione a delinquere), arrivando fino in Cassazione, nonostante la pena contenuta comminata in primo grado e in Appello. Nel frattempo, quanto a giustizia sportiva, tutto è rimasto fermo all'estate 2005 quando, rigettato il ricorso al Tar perché inammissibile, la Figc aveva "imposto" di non ricorrere all'Arbitrato (così si legge sul sito della Fondazione Genoa per cui la vicenda sportiva sembrerebbe definitivamente chiusa)
La Cassazione, e arriviamo a febbraio del corrente anno, ha dato ragione alla difesa sull'inutilizzabilità delle intercettazioni e disposto la ripetizione del processo: ed è qui che il meccanismo della giustizia sportiva deve essere andato verosimilmente in tilt. A leggere i giornali genovesi, infatti, l'avvocato Grassani per conto di Preziosi e quelli della Federazione avrebbero durante il 2009 raggiunto un accordo stragiudiziale a seguito del quale la Federazione non si è costituita parte civile in Cassazione; "con un altro esito ora certo ma fino a qualche mese fa non scontato - notava il Secolo XIX del 26 febbraio 2010 - e cioè che Preziosi non rischia più la radiazione come a suo tempo chiesto dalla Caf ".
A questo punto il giudizio accreditato a fonti della Federazione (e cioè che Preziosi ha evitato la radiazione implicita perché ha patteggiato al Coni) appare riduttivo e semplicistico: ci sono invece punti da chiarire, ci sono ombre che vanno ad aggiungersi alle tante altre già illustrate sul sito e che rendono oscuro e inquietante il funzionamento della giustizia sportiva.
Resta da chiarire, in particolare, se, quando, come e perché la vicenda relativa all'illecito Genoa-Venezia sia stata riaperta per la giustizia sportiva, visto che l'iter sembrava completato nel 2005; se ci sia stato un pronunciamento in merito da parte della Camera di Conciliazione e Arbitrato del Coni e se questo sia effetto dell'accordo stragiudiziale cui ha fatto cenno l'avvocato Grassani ai giornali genovesi; questa ipotesi sconfesserebbe la tanto proclamata terzietà della giustizia sportiva rispetto alla Figc ed entrerebbe in rotta di collisione col parere della Corte di Giustizia Federale in tema di radiazione automatica; per non parlare, poi, della congruità dell'eventuale accordo quanto a vantaggi della Figc che, per quanto noto ufficialmente, non aveva "debiti" nei confronti del Genoa e del suo Presidente né rischiava di andare incontro a richieste risarcitorie (nel processo ordinario la combine col Venezia non era stata, per così dire, negata, ma semmai "opportunamente" motivata dai difensori di Preziosi).
Un caso quindi, quello del presidente del Genoa, ancora da chiarire a fondo e comunque indicativo dei condizionamenti, negati dai grandi esperti della stampa sportiva, che la giustizia ordinaria può determinare sulle decisioni della Figc. Un caso che potrebbe tornare d'attualità una volta che la famosa
radiazione implicita (o invisibile?) dovesse in qualche modo essere comunicata agli interessati.

 
 
 

venduto!!!!!!!

Post n°2193 pubblicato il 02 Agosto 2010 da nadir63l
 

Baggio: «Sono pronto a guidare settore tecnico Figc»

 
Lo ha confermato l'ex fantasista all'uscita dall'incontro con il presidente della Federcalcio Abete, durato due ore: «Ho dato il mio assenso, da parte mia c'è la massima disponibilità per quel ruolo. Adesso però devo aspettare il Consiglio Federale di mercoledì. Sarà un'esperienza impegnativa e spero divertente»
ROMA, 2 agosto - «Ho dato il mio assenso, da parte mia c'è la massima disponibilità a ricoprire il ruolo di presidente del settore tecnico di Coverciano. Adesso però devo aspettare il Consiglio Federale di mercoledì». Lo ha dichiarato Roberto Baggio all'uscita della sede di Roma della Federcalcio dopo l'incontro con il presidente federale Giancarlo Abete. 

LA RIUNIONE - L'annuncio di Roberto Baggio è arrivato dopo due ore di riunione con presidente Abete, il direttore generale Antonello Valentini e il presidente dell'Assoallenatori Renzo Ulivieri. Sul tavolo della discussione, la volontà di affidare a Roberto Baggio il ruolo del settore tecnico federale come successore di Azeglio Vicini. «Sarà un'esperienza impegnativa, ma spero divertente - ha aggiunto Baggio - sapremo mercoledì se tutto andrà in porto. Il mio ruolo? Ci sono tanti settori di cui si deve occupare il settore tecnico, però ci vuole un po' di tempo e bisogna capire tante cose». In merito ad eventuali poteri decisionali che Baggio riceverà una volta investito della carica federale, l'ex "divin codino" non ha preferito sbilanciarsi: «Non lo so ancora - ha concluso lasciando la sede della Federcalcio, in via Allegri - Aspetto mercoledì la certezza e poi vedremo».

L'ANALISI - «Quello di Roberto Baggio al settore tecnico sarà un ruolo attivo e operativo: non sarà un uomo immagine»: lo ha spiegato il presidente dell'Assoallenatori, Renzo Ulivieri, dopo l'incontro in federcalcio con l'ex campione azzurro. La riunione, alla quale erano presenti il presidente Abete e Ulivieri (ma non il dg Valentini) è durata due ore ed è servita, secondo quanto riferito dal presidente dell'Aiac, ad illustrare a Baggio il ruolo che dovrà ricoprire: «Il suo lavoro sarà impegnativo e faticoso, avrà potere su tutto quello che riguarda il settore tecnico ma chiaramente non influirà sulla gestione delle nazionali».

«NON UN VERO CONTRATTO» - Nelle due ore di colloquio in Federcalcio, ha poi aggiunto Ulivieri, «il presidente Abete ha spiegato a Baggio il lavoro da fare come presidente del settore tecnico federale». «Roberto, insieme al Consiglio direttivo, avrà potere decisionale su tutto quello che riguarda il settore tecnico. Dirigerà un pezzo importante della Federazione», le parole di Ulivieri all'uscita dalla sede di Roma della Figc. «Baggio non sottosciverà un vero e proprio contratto - ha quindi voluto sottolineare il presidente dell'Assoallenatori - perché, come facciamo tutti per la Federazione, il suo sarà un lavoro volontario con un rimborso spese». Per il via libera bisognerà attendere adesso l'ok del Consiglio federale di dopodomani:
«Ma so che tutte le componenti sono contente. È il momento che ci sia una equa distribuzione tra chi viene da un lavoro dirigenziale e chi viene dal campo. Le due esperienze, messe assieme potranno portare grande linfa alla Federazione».

 
 
 

Del Neri, idee chiare: nuova Juve fatta di tattica e schemi

Post n°2192 pubblicato il 02 Agosto 2010 da nadir63l
 

 
Lo staff tecnico bianconero, nella seduta del pomeriggio, ha concentrato l'attenzione sui movimenti senza palla e sul miglioramento degli automatismi. In chiusura partitella in famiglia, domani in campo alle 16.30
TORINO, 2 agosto - Sin dal primo giorno in cui si presentò a Vinovo, Luigi del Neri aveva fatto capire quale sarebbe stato il suo obiettivo: dare un'anima alla nuova Juventus, dare un'identità in campo ad una squadra che nelle precedenti gestioni aveva manifestato dei limiti sotto questo punto di vista. Negli ultimi giorni di allenamento a Vinovo l'ex tecnico della Sampdoria sta concentrando l'attenzione proprio sulla tattica, sui movimenti senza palla, sulle trame offensive e a centrocampo della squadra bianconera nonché sulla cura dei particolari in difesa che nelle prime uscite è apparsa sicura e affidabile.

LA TATTICA - Nella seduta di oggi pomeriggio lo staff tecnico ha lavorato sullo sviluppo della circolazione del pallone e sui sincronismi in zone specifiche del campo. Dopo un torello di riscaldamento, alcune serie di allunghi e una partitella di pallamano, i giocatori sono stati divisi in gruppi: i difensori hanno curato i movimenti di reparto sotto la guida di Del Neri, mentre centrocampisti e attaccanti hanno lavorato sotto la direzione di Francesco Conti.

PARTITELLA E PROGRAMMA - Dopo circa un'ora il tecnico ha permesso la replica della partitella mattutina: su metà campo si sono affrontate le stesse squadre che si erano sfidate durante la prima seduta. Questa volta la sfida in famiglia è terminata 3-2 per le "casacche bianche", grazie alle reti di Lanzafame, Del Piero e Amauri, mentre per quelle "arancioni", sono andati in gol Salihamidzic e Trezeguet. Anche nel pomeriggio si sono allenati a parte Iaquinta, Felipe Melo e Martinez. Domani la squadra sosterrà un solo allenamento seduta: la squadra sarà in campo a Vinovo nel pomeriggio, con l’inizio del lavoro issato per le 16.30.

 
 
 

ESCLUSIVA TJ - Borozan oggi in sede della Juventus..

Post n°2191 pubblicato il 02 Agosto 2010 da nadir63l
 

© foto di Image Photo Agency

Secondo indiscrezioni raccolte dalla redazione di TuttoJuve.com, oggi è stato avvistato Vlado Borozan nella sede della Juventus, in corso Galileo Ferraris, procuratore dell’esterno del Cska Mosca Milos Krasic. Durante l’incontro in sede con i dirigenti della Juve non è stato però affrontato il discorso sull’esterno serbo, ma di un altro giocatore.

 
 
 

questa porta veramente sfiga!!!!!

Post n°2190 pubblicato il 02 Agosto 2010 da nadir63l
 

I magnifici sette. Terzo: Sanipoli

Immagine IPB

di Gildo

“L'hanno fatta fuori perché faceva le domande stronze” . Questo è uno dei passaggi più succulenti della testimonianza del teste Francesca Sanipoli al processo napoletano.

Dopo la riammissione delle parti civili ricorrenti in Cassazione, tra le quali lei non figurava, ha cercato di re-insinuarsi tra queste. Il giudice Casoria ha dovuto più di una volta respingere i tentativi dei suoi legali di essere irritualmente riammessa. Questo però non le ha pregiudicato la possibilità di essere tra i protagonisti del processo.

È stata il teste più esuberante e quasi il più indisponente tra quelli che hanno deposto a Napoli. Come le ha evidenziato l'avvocato Trofino, legale di Moggi, è stata “un autentico fiume in piena”, talmente incontenibile che anche l'altro legale di Moggi, Prioreschi, ha dovuto riconoscere che riusciva “a non far parlare neanche lui che è un avvocato”.

Prioreschi, per esigenze di difesa, le ha dovuto ricordare che nell'ambiente calcio molti non la volevano quale inviata perché si sussurrava che “portava jella”! Il risentimento della giornalista della RAI è stato immediato e non si è sopito con il passare dei giorni, tanto che si è vista costretta a querelare il legale romano per diffamazione. In risposta ne ha ricevuta una per calunnia.

Anche di questo testimone sono state smontate le asserzioni. La Sanipoli infatti ha lamentato di essere stata dequalificata perché non le si offriva la possibilità di seguire le partite importanti della Juve, il tutto a vantaggio di un collega (Ciro Venerato) che non ne aveva i requisiti. Di questo accusa tutt'oggi l'allora direttore della testata giornalistica sportiva, Ignazio Scardina, anch'egli sul banco degli imputati a Napoli. Dal controesame è emerso che la Sanipoli nel periodo di cui lamenta la dequalificazione ha seguito la Juve per lo stesso numero di volte in cui ha seguito il Milan, per il quale però non lamenta ostracismi. Tra l'altro il 5 maggio 2002 era l'inviato per la partita della Juve a Udine, nell'occasione godette della visibilità data dal record stagionale di ascolti.

Nel corso del controesame fu evidenziato anche che la giornalista RAI, nello stesso periodo di cui lamenta un trattamento di sfavore, fu assente dal lavoro a causa di malattia per più di duecento giorni. Beh, cara mia, se (giustificatamente) ci sei poco al lavoro, non puoi certo pretendere di riscuotere premi meritocratici a fronte di chi presenzia di più.

È appena il caso di ricordare che proprio nel periodo della sua testimonianza a Napoli, la suddetta ha seguito più assiduamente la Juve. Non voglio dare adito al sospetto che proprio in vista della sua deposizione al processo l'avessero designata più volte quale inviato per le partite della Juve, è curioso però dover constatare che proprio in quel periodo la squadra bianconera abbia ottenuto risultati non proprio brillanti.

Ci fa piacere comunque aver constatato che la Sanipoli nell'ultimo periodo del campionato 2009/2010 sembrava più rilassata, di sicuro non faceva più domande stronze, anzi, nelle sue interviste a fine gara è riuscita ad essere oltre che esuberante con il suo modo di porsi, anche piccante grazie alle sue scollature.


 

(video di Kaos)

 

 


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